Parte
3
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DI
QUI-GON JINN, MAESTRO
JEDI
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:1
Oggi
Anakin ha iniziato a frequentare un paio di classi regolari;
è accaduto prima
di quanto mi aspettassi e sono veramente orgoglioso di lui.
Questo
ragazzo è veramente unico, è incredibile in
quanti modi lui usa la Forza senza
saperlo.
Tutti
i suoi insegnanti sono entusiasti, ma ho udito per caso anche un paio
di
maestri che commentano che è stato un errore affidare un
compito così delicato
ad un ribelle come me.
Non
sono irritato da quei commenti. Sono orgoglioso di essere considerato
un
ribelle se questo è il prezzo che devo pagare per continuare
a fare quello che
la Forza mi dice senza compromessi e secondi fini.
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:10
Sono
preoccupato per Obi-Wan; lui si è chiuso in sé
stesso e in questi giorni viene
raramente nei miei alloggi.
Due
mattine fa gli ho chiesto se c'era qualcosa che non andava, e se potevo
aiutarlo in qualche modo, ma lui mi ha risposto che stava passando un
brutto
periodo con il suo Ordine.
Non
ho insistito, perché non desidero irritarlo e so che non gli
piacciono quelle
che lui chiama “smancerie esagerate.”
Comunque,
sto pensando che forse avrei dovuto insistere. Mi manca il giovane che
avevo
iniziato a conoscere e ad amare e so che anche ad Anakin manca. Avevano
iniziato a legare e ad avvicinarsi così tanto che Obi-Wan
stava aiutando il
ragazzo coi suoi compiti.
Anakin
pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato e questo ha fatto allontanare
Obi-Wan, ma io l'ho riassicurato che non è colpa sua.
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:13
Oggi
ho finalmente incontrato mia nuora, Lianne Shinko Kenobi.
Davvero
non sapevo cosa aspettarmi; ero solamente sicuro che lei, in qualche
modo,
doveva essere speciale.
Doveva
essere così per avere catturato il cuore di Obi-Wan ed aver
voluto sposarla in
un'età in cui la maggior parte degli uomini desidera
solamente godere della sua
libertà e approfittare delle opportunità che gli
vengono offerte.
Avevo
ragione, Lianne è speciale.
Piccola
con i capelli scuri e gli occhi marroni, non è
particolarmente attraente come
un'attrice di holonet, ma possiede qualcosa di più
importante di una bella
faccia e un bel corpo: lei ha un cuore.
Nonostante
sia un capitano di astronave, indurito dal comandare un grande
equipaggio, lei
è una persona molto dolce e gentile, capace di calmare con
un solo sguardo il
mio troppo spesso pensieroso figliolo oppure ci riesce sfiorandolo
leggermente.
Non
ho molta esperienza nelle questioni di cuore, ma sono commosso dal
forte
affetto che c’è tra i due, e onorato che entrambi
si sentano così a loro agio
da dimostrare apertamente i loro sentimenti di fronte a me.
Abbiamo
pranzato nei miei alloggi, mentre Anakin ha mangiato nella mensa coi
suoi
compagni di classe. Ho passato la maggior parte del pasto ad ascoltare
Obi-Wan
e Lianne parlare di tutto e di niente, ed il mio cuore si è
rallegrato nel
vedere l’evidente felicità di mio figlio.
Io
al contrario non ho detto niente ma ho scambiato solamente alcune
parole con
lei.
Lianne
sembra essere una persona riservata e non abbiamo avuto
l’opportunità di
rimanere da soli per parlare, ed anche se l’avessimo avuta
non sono sicuro di
cosa avrei potuto dirle.
Ammettiamolo:
non ho la più pallida idea di come trattare la moglie di mio
figlio. Non ho mai
immaginato di poter essere un giorno un suocero, e nonostante tutta la
mia
esperienza diplomatica, mi trovo a disagio in questa situazione.
Posso
solo sperare di non averla offesa con il mio silenzio, non era mia
intenzione.
Non voglio che lei si senta a disagio con me e non voglio che pensi che
non mi
piace. E’ solo…è solo che io non so
come mostrarglielo. Il mio modo freddo e
gentile da diplomatico, che mi è stato insegnato e che ho
utilizzato per tutta
la mia vita non è adatto a questa situazione. Ho bisogno di
essere più
rilassato, più aperto.
Ci
mediterò su questa sera, dal momento che Obi-Wan mi ha
informato che lui e sua
moglie ceneranno nel loro appartamento, nell’ala riservata
agli ospiti, dove
staranno per tutto il tempo in cui Lianne starà qui.
Loro
se ne sono andati dopo pranzo, con la promessa di rincontrarci
più tardi, ma
credo che non li vedrò fino a domani…
Gli
scudi mentali di Obi-Wan sono rimasti al loro posto per tutto il
pomeriggio, e
sebbene nessun pensiero o sentimento mi abbia raggiunto, sto
combattendo contro
il desiderio di sorridere e fischiettare per tutto il tempo
… spero solo che
nessuno mi abbia visto perdere il controllo e canticchiare tra me e me
lungo la
strada che mi portava alla sala di addestramento dove Anakin mi stava
aspettando.
ANNOTAZIONI
SUPPLEMENTARI - NOTTE FONDA
Il
buon umore di questo pomeriggio è sparito completamente, per
essere sostituito
dalla colpa e dalla tristezza.
Sono
appena tornato da una passeggiata che ho fatto nell'edificio riservato
agli
Ospiti con il cuore
e la mente stanchi.
Non
mi ero diretto lì intenzionalmente volevo solo fare una
passeggiata per
rilassarmi, ma probabilmente è stata la Forza che mi ha condotto là,
così che potessi udire per caso
una conversazione fra Obi-Wan e sua moglie.
Erano
seduti su una panca nel piccolo giardino riservato agli ospiti; la
testa di mio
figlio era appoggiata sulla spalla di Lianne, mentre lei gli carezzava
i
capelli.
Era
una scena molto intima, e stavo quasi per girarmi e lasciarli soli,
quando
Obi-Wan parlò.
“Mi
sento così solo, Lianne. I Sith non hanno più
fiducia in me e i Jedi non
vogliono avere niente a che fare con me.”
Mi
sentii gelare nel sentire le sue parole e presi la rapida decisione di
rimanere
e mi nascosi dietro ad un albero.
“Perché
dici così, amore mio? Mi hai detto che il Consiglio dei Jedi
ti ha offerto
questa posizione.”
“Lo
so, ma forse lo hanno fatto solo per fare un favore a mio padre. O
forse i
Consiglieri desiderano davvero avere fra loro un “esperto dei
Sith”, ma i
cavalieri e i maestri non condividono le opinioni degli anziani. Fin
dal mio
arrivo, nessuno mi ha rivolto la parola; tutti scompaiono quando mi
vedono
arrivare. Ho tentato di rompere il ghiaccio andando
nell’arena di addestramento
chiedendo se qualcuno desiderasse
allenarsi con me, ma hanno rifiutato, tutti. Naturalmente
l’hanno fatto con
cortesia, ma hanno rifiutato.”
“Capisco.
E tuo padre non può aiutarti ad essere accettato? Sembra un
uomo molto
simpatico. Riservato, ma molto gentile.”
Ebbi
voglia di sorridere al suo commento, ma le seguenti parole di Obi-Wan
mi
rattristarono.
“Mio
padre è un maestro. Non posso andare da lui e chiedergli di
aiutarmi come se
fossi un ragazzo intimorito dai suoi compagni di classe. Lui ha cose
più
importanti da fare, ed io sono un Sith. Non è nostra
abitudine chiedere aiuto.
Chiedere aiuto vuole dire che abbiamo fallito o eravamo impreparati.
È mostrare
debolezza e un Sith non deve mai mostrarsi debole. Risolverò
questo problema da
solo; sarebbe più facile se i Jedi smettessero di
comportarsi come se io non
esistessi.”
Obi-Wan
e Lianne tacquero per un pò, poi si alzarono e camminarono
mano nella mano
verso le loro stanze.
Mentre
passavano lì accanto fui in grado di sentire il loro amore,
ma anche la
tristezza di Obi-Wan e la preoccupazione
di Lianne.
Aspettai
finché la porta si chiuse alle loro spalle, poi tornai
rapidamente ai miei
alloggi.
Ed
ora sono qui, tentando di riflettere su quello che ho sentito.
Obi-Wan
si sente solo.
Perché
non me ne sono reso conto prima?
Sapevo
che i Sith non avevano più fiducia in lui, ma non mi sono
mai accorto che
avesse problemi anche con i Jedi.
Perché
non l’ho fatto?
Se
quello che Obi-Wan ha detto a sua moglie è vero, ed io non
ho dubbi che lo sia,
perché non ho mai notato questo comportamento?
La
risposta è semplice: Non visto che c’era qualcosa
che non andava perché mio
figlio si è assicurato che io non lo notassi.
Come
ha detto a sua moglie, Obi-Wan non ammetterà mai di avere un
problema.
Lui
è stato addestrato fin dall’infanzia a non
mostrare debolezze, e le lezioni
sono state rinforzate dalle punizioni che il suo maestro gli ha dato
per essere
sicuro che lui non le dimenticasse mai.
“Mio
padre è un maestro,” le parole di Obi-Wan
riecheggiano ancora nella mia mente.
Mio
padre è un maestro.
Oh,
Forza…lui pensa che io lo giudicherei duramente come faceva
il suo maestro?
Soffre
in silenzio perché pensa che perderebbe la mia approvazione
ed il mio amore se
dovesse sembrare meno perfetto ai miei occhi?
Mi
vede come un maestro e non come suo padre!
Ha
paura che lo punirei. Il suo rispetto è forse fuso con la
paura?
Sto
pensando di nuovo alla conversazione che ho udito per caso…
Obi-Wan
non ha avuto difficoltà a riferire a Lianne di avere un
problema. Non si è
preoccupato di sembrare “debole” con lei. Lei
è una donna ed è sua moglie e
secondo le leggi di natura, gli uomini vogliono sembrare forti
specialmente
agli occhi della sua compagna. Allora perché non ha avuto
simili preoccupazioni
nel riferirlo a lei?
La
risposta arrivò di nuovo facilmente, ero sorpreso che non me
ne ero mai reso
conto.
Lui
ama Lianne e lei ama lui.
Lei
gli mostra apertamente il suo affetto ed Obi-Wan sa che lei lo ama per
quello
che è.
Io…Io
non gli ho mai dimostrato il mio affetto.
Fin
dal momento in cui mi sono svegliato in quel letto a Naboo e scoprimmo
il
nostro legame, lui è stato l’unico a mandarmi
ciò che provava.
Rassicurazione,
preoccupazione, allegria, irritazione, divertimento, noia.
Io
invece … non gli ho mandato mai niente.
E
durante la nostra missione l’ho trattato come se fosse un
padawan, e l’ho
giudicato duramente in un paio di occasioni. Non mi sono mai comportato
come un
padre. O meglio, non mi sono comportato come un vero padre avrebbe
fatto con
lui.
A
parte quel momento, quando pensavo di stare per morire, non ho mai
detto a mio
figlio “Ti amo.” Non l'ho mai abbracciato. Non
l’ho mai accarezzato
affettuosamente.
La
mia natura riservata, le mie restrizioni Jedi contro l'attaccamento mi
hanno
bloccato. Dal momento in cui tornammo al Tempio, mi sono comportato
come un
severo Maestro Jedi, forse nello sforzo inconscio di provare ai miei
denigratori che sono in grado di addestrare il Prescelto. Ed Obi-Wan,
con la
sua dura disciplina Sith penetrata in me, ha fatto il resto.
Stiamo
vivendo separati perché entrambi abbiamo paura, anche se per
ragioni diverse.
Questa
situazione deve cambiare. Presto. Non posso lasciare Obi-Wan da solo.
Devo
parlagli. Devo dimostrargli che mi preoccupo di lui.
Ma
come?
Parte
4
ESTRATTI DAL
DIARIO AUDIO DI
QUI-GON JINN, MAESTRO
JEDI,
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:14
La
notte mi portò consiglio.
Credo
di aver trovato un modo per mostrare ad Obi-Wan quanto mi preoccupo per
lui.
Questa
mattina, appena mi sono alzato, i miei occhi si sono fermati sulla
scatola di
legno che si trova sulla mia libreria. La scatola contiene le pietre
che gli ho
comprato per regalargli durante i giorni in cui chiamavo il suo nome.
È
stata sempre là, di fronte a me, ma solo ora capisco che
è ora di darla a mio
figlio.
Ma
non oggi. Il permesso di Lianne è breve, dura solo pochi
giorni, ed io non
desidero mettermi tra di loro in questo breve tempo che passeranno
insieme.
Deve
essere duro amarsi l'un l'altro così tanto e non essere
capaci di stare insieme
più spesso. Comunque, tutte le persone nella galassia lo
fanno, perciò le
separazioni non devono essere così insopportabili.
Mi
chiedo se il Codice considerasse questo quando ha proibito
l’attaccamento:
essere innamorati non spinge necessariamente le persone a commettere
errori o
azioni precipitose. E la gelosia e il possesso non sono le conseguenze
automatiche dell’amore.
Forse
i Consiglieri dovrebbe lasciare più spesso il Tempio e
dovrebbero passare più
tempo fra le persone comuni per vedere come vive il resto della
galassia. O
forse, dovrebbero dare una occhiata più attenta ai Sith.
Secondo
Obi-Wan, molti Sith sono sposati ma, come ho riferito in un precedente
rapporto, nessuno di loro si è rivolto al Lato Scuro. Il
Consiglio deve
riflettere molto su questo fatto.
Non
posso fare a meno di chiedermi se leggeranno i rapporti che Obi-Wan sta
scrivendo sulle tradizioni e le regole dell’Ordine dei Sith,
o se gli daranno
appena un’occhiata e poi li getteranno via come spazzatura.
Solamente
io, il noto ribelle sente che i Jedi hanno bisogno di cambiare? Che
abbiamo
bisogno di evolverci perché abbiamo bloccato il nostro
sviluppo per troppo
tempo?
Yoda
e Mace, i leader del Consiglio, hanno fatto bene a portare Obi-Wan nel
Tempio,
ma perché lo hanno fatto?
Sono
veramente pronti ad imparare? A cambiare? O vogliono solo tenere
l’unica
persona che è riuscita ad uccidere un Signore Oscuro ed
ancora viva, vicino a
noi?
Ricordo
come ero felice, laggiù su Naboo, quando mi resi conto che
Yoda e Mace avevano
espresso il desiderio di insegnare ad Obi-Wan
le regole dei Jedi, ma ora sento che non è
più così.
Obi-Wan
è un Sith, e così dovrebbe rimanere.
L'unica
cosa che ha bisogno di imparare, ed io spero di essere capace di
insegnarglielo, è che d’ora in poi può
rilassarsi. Che non c’è niente di
sbagliato nell'essere un pò più indulgente ed un
pò meno duro con se stesso e
con gli altri.
CORUSCANT,
TEMPIO JEDI 3:6:19
Lianne
è partita questa mattina, ed io non ho sprecato nemmeno un
momento per parlare
con Obi-Wan, questa situazione tra noi è durata fin troppo.
Gli
ho chiesto di venire nei miei alloggi dopo che Anakin era uscito per
raggiungere la sua classe, e portai la scatola di legno nel soggiorno.
Quando
mio figlio arrivò, io ero seduto sul divano con la scatola
aperta sulle mie
ginocchia.
Toccai
il cuscino al mio fianco e l'incoraggiai a sedersi accanto a me.
“Vieni,
Obi-Wan, c'è qualcosa che desidero mostrarti.” Lui
fece come gli avevo chiesto
e guardò l'oggetto che si trovava sulle mie ginocchia.
“Ho
costruito questa scatola venticinque
anni fa,” iniziai, parlando lentamente e molto sinceramente,
mentre le mie dita
accarezzavano il legno levigato. “Ci fu un tempo in cui non
riuscivo a
concentrarmi e la meditazione non riusciva a calmarmi. Tuttavia il
lavoro
manuale sembrava aiutarmi, così mi dedicai a costruire
questa scatola. Scelsi
il legno, lo tagliai, l'incollai, lo levigai e misi in lui tutta
l'angoscia che
provavo.” Sollevai gli occhi e li fissai su Obi-Wan.
“Ho fatto questo mesi dopo
che ti portarono via da me figlio mio, questo legno è
bagnato dalle lacrime che
ho versato durante quei giorni disperati.” Obi-Wan
ingoiò a fatica,
ma non fece commenti, così continuai
a raccontare la mia storia. “Le pietre che vedi sono i miei
regali per te, uno
per ognuno dei giorni in cui ti ho nominato. Ad un Jedi non
è permesso
possedere molte cose, ma ho raccolto personalmente ognuna di queste
pietre sui
pianeti che ho visitato durante gli anni passati, tutte eccetto
questa.” Presi
la pietra di fiume rossa e nera con cui avevo iniziato la raccolta.
“Ho trovato
questa pietra sul mio pianeta natale molto tempo prima che tu nascessi.
È una
pietra sensibile alla Forza, e se le cose fossero andate come io avevo
sperato,
te la avrei data il giorno in cui saresti stato scelto come apprendista
Padawan. Non è stato possibile, così io te la sto
dando ora.” gli offrii la
pietra sulla mia mano aperta, mentre Obi-Wan mi guardava, silenzioso le
sue
labbra ridotte ad una linea sottile.
“Per
favore, Obi-Wan, prendila. Prendi tutta la scatola. È il mio
regalo. Mi sentivo
più vicino a te quando ho scelto queste pietre…
spero che un giorno ti sentirai
vicino a me quando le guarderai.”
“Io
mi sento vicino a te, Padre,” mormorò Obi-Wan.
“No,”
risposi, “tu mi vedi come un maestro, non come un padre.
Altrimenti mi diresti
cos’è che ti preoccupa.”
Obi
Wan sollevò di scatto la testa, “io non sono
preoccupato.”
“Sì,
che lo sei!” insistetti, poi lo afferrai per le spalle, e
pigiai la pietra che
ancora tenevo in mano contro la sua pelle. “Tu non mi parli,
non dividi con me
i tuoi pensieri. Il legame è silenzioso,
inattivo.”
Obi-Wan
non reagì, impenetrabile ed io chinai la testa.
“Sono
consapevole che la colpa è mia, Obi Wan. Io non so come
esprimere i miei
sentimenti, ma tu devi sapere che io ti amo per quello che sei, elogi,
colpe,
tutto. Tu non devi avere paura di mostrarti debole, non ti
giudicherò mai per
questo. Hai capito?”
In
un tentativo disperato di raggiungerlo, gli trasmisi tutto il mio amore
nel
legame che ci univa e per la prima volta dal giorno in cui arrivammo al
Tempio,
Obi-Wan mi sorrise veramente.
Poi,
improvvisamente mi strinse tra le sue braccia mentre la mia mente fu
inondata
da ciò che sentiva..
La
sua gioia nel sapere chi ero, la felicità alla scoperta del
legame, il brivido
che aveva sentito all'idea di venire a vivere nel Tempio ed allargare
la sua
conoscenza della Forza. La sua tristezza quando si accorse della mia
mancanza
di affetto. La sua conclusione basata su quello che sapeva del Codice
dei Jedi,
cioè che io non desideravo averlo vicino. La sua
determinazione a comportarsi
come lui pensava che io volessi.
“Perdonami,
Padre,” disse lui alla fine, la testa china.
“No,
sei tu che devi perdonarmi. Noi abbiamo parlato della tua vita, ma io
non ti
davvero ascoltato. Mi sentii sprofondare quando mi hai mostrato come
brutale è
stato il tuo addestramento, ma non compresi quanto poteva aver
influenzato la
tua crescita ed il tuo stato emotivo. Non pensavo che mi avresti visto
come uno
dei tuoi maestri... e avere così, in qualche modo, paura di
me.”
“Io
non ho fatto ne l’uno e ne l’altro, Padre. Me ne
sono reso conto proprio ora,”
Obi-Wan sorrise tristemente. “Quando stavo al Tempio dei
Sith, ero l'unico
apprendista senza una famiglia. Guardavo i miei compagni andare via per
una
breve vacanza con i loro genitori, ma poiché mi faceva
soffrire che loro
avessero quello che io non avrei mai potuto avere, preferivo non vedere
come si
comportavano con le loro famiglie. Quindi non potei mai fare una
distinzione
tra un vero padre ed una figura paterna. Il mio maestro era un uomo
molto duro
e mi picchiava spesso, ma era anche la mia unica fonte di
conforto.”
Mio
figlio fece una pausa e mi guardò negli occhi. “Io
gli volevo bene, e penso che
anche lui me ne volesse, a modo suo. Mi dispiacque molto quando fu
ucciso da un
cacciatore di taglie. Avevo vent’anni, ed ero diventato
cavaliere da alcuni
mesi. Avevo appena incontrato Lianne ed è stata una
benedizione. Lei era su
Coruscant per una lunga licenza mentre la nave veniva rimessa a nuovo,
io avevo
già deciso di chiederle di sposarmi, ma la morte del mio
maestro mi spinse ad
anticipare quello che avevo progettato. Stare con lei mi ha insegnato
cos’è
l’amore, come l’amore è delicato, e lei
mi ha insegnato che io posso abbassare
la guardia, ogni tanto… ma Lianne è una donna,
mentre tu sei un uomo anziano,
Padre…e nella mia mente tu sei come il mio
maestro.” Obi-Wan ingoiò a fatica e
continuò. “Io sono coraggioso sul campo di
battaglia, non mi sono mai
spaventato durante un incarico e non ho mai lasciato che la paura mi
paralizzasse, ma in molte cose, sono ancora quel piccolo ragazzo che
è
cresciuto al Tempio dei Sith, e che l’unica lode per un
lavoro ben fatto era
l'assenza di punizioni.”
“Obi-Wan,”
esclamai tra le lacrime alle quali non potevo impedire di scendere,
mentre lo
stringevo tra le braccia, e singhiozzando con il mio viso seppellito
nel suo
collo, le sue mani che accarezzavano la mia schiena, confortandomi.
Mio
povero, povero Obi-Wan. Questo è peggio di quel che
pensassi.
Credo
che sia un miracolo che sia diventato un giovane così
fiducioso dopo aver avuto
un’educazione di questo tipo.
Io
non posso aiutarlo ma vorrei poter ringraziare Lianne per quello che ha
fatto
per lui. Per l'influenza positiva che ha avuto e che ha su lui tuttora.
È stata
davvero una benedizione che si siano sposati così giovani,
per aver dato a mio
figlio l'unico affetto che abbia mai conosciuto. La prossima volta che
la
vedrò, metterò da parte il comportamento decoroso
da Maestro Jedi e
l'abbraccerò come un suocero. Le dirò quanto
grato per quello che ha fatto e le
chiederò di restare al fianco di mio figlio per sempre.
Il
discorso di oggi ci ha aiutati molto. Io ed Obi-Wan siamo giunti ad una
migliore comprensione di noi stessi.
Abbiamo
meditato insieme per molte ore, entrambi i noi nostri scudi sono
abbassati mentre
i pensieri e i sentimenti passano tra di noi nelle nostre menti.
Dobbiamo
imparare così tanto l’uno dell’altro, ma
siamo fortunati ad avere il nostro
legame che ci aiuta. Dobbiamo soltanto lasciar andare una parte del
nostro
controllo ed imparare ad essere noi stessi, almeno quando siamo soli.
Dopo
che la nostra meditazione è stata completata, abbiamo
aspettato il ritorno di
Anakin ed abbiamo pranzato insieme nei miei alloggi, un pò
più tardi della
solita ora. Poi, siccome il mio Padawan aveva il resto della giornata
libera,
abbiamo passato un po’ di tempo seduti sul tappeto, mentre io
mostravo ad
entrambi, Obi-Wan ed Anakin, le pietre nella scatola raccontandogli i
dettagli
sulle missioni in cui le ho raccolto.
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