Semplici compromessi
Gironzolavano a braccetto all’interno di un enorme negozio
di mobili, mentre Martin descriveva a Joe ciò che vedeva.
«Non mi interessano gli armadi, ce li abbiamo già! Siamo qui
per comprare un tavolo, ricordi?» fece notare il riccio, mentre con la mano
sinistra stringeva il manico del bastone bianco e sondava l’area di fronte a sé
in cerca di eventuali ostacoli.
«Lo so, stiamo mangiando sul divano da tre giorni» borbottò
Martin.
«Cos’è questo tono? Ora vuoi farmi sentire in colpa perché
ieri ho rovesciato un po’ di burro di arachidi sul cuscino?» gracchiò il
riccio, stringendo più forte il braccio del compagno.
«Ahi. Ma che dici?»
«Del resto anche tu hai sporcato tutto con quel pezzo di
bacon oleoso!»
Martin scosse il capo e si spostò verso sinistra, evitando
che il bastone si incastrasse nella gamba di una sedia in plastica, posta insieme ad
altre tre identiche attorno a un tavolo da giardino.
«E comunque a me piacerebbe un bel tavolo quadrato che poi
si può aprire. Così diventa grande il doppio e non dobbiamo mangiare tutti
ammassati se invitiamo qualcuno da noi» disse Joe.
«Forse sarebbe meglio un tavolo rotondo, sai?»
Il riccio strattonò appena il braccio del compagno e i due
si fermarono.
«E perché, scusa?»
«Perché un tavolo tondo non ha spigoli, quindi andrebbe
meglio per te. con tutti i lividi che ti procuri sbattendo ovunque, potresti
anche denunciarmi per molestie!» spiegò Martin in tono vagamente ironico.
«No, aspetta… era una battuta? Non l’ho capita!» replicò Joe
piccato.
«Dico sul serio…»
Martin non fece in tempo a terminare la frase, che una
commessa si avvicinò loro e gli chiese se potesse essergli utile.
«Vorremmo comprare un tavolo quadrato!» esclamò Joe.
«Vorremmo vedere un tavolo rotondo!» disse Martin
contemporaneamente.
La donna, una bionda corpulenta dall’aria simpatica,
sorrise. «Vedo che siete d’accordo su ciò che cercate» scherzò.
«Stavo cercando di spiegare al mio ragazzo che un tavolo
quadrato sarebbe perfetto, specialmente se si può aprire e diventare più
grande!»
«E io stavo cercando di spiegare al mio compagno che un
tavolo rotondo eviterebbe a lui molti lividi per la mancanza di spigoli!»
La donna parve intenerita e si piazzò di fronte ai due,
posandogli le mani sulle spalle. «Vi propongo un compromesso: un tavolo tondo
che può diventare ovale e più grande. Che dite?»
Joe si illuminò e si lasciò sfuggire un sorriso a trentadue
denti. «Sembra magnifico!»
Martin annuì a sua volta. «Bene, ci faccia vedere.»
Mentre la donna gli faceva strada verso l’oggetto di loro
interesse, Martin si chinò a sussurrare all’orecchio di Joe.
«Ho vinto io» soffiò divertito.
«Non sapevo fosse una gara» sibilò il riccio.
«Non lo era finché non sei diventato testardo e
irresponsabile.»
«Io?!»
«L’ho fatto per il tuo bene» spiegò Martin, facendosi
improvvisamente serio.
Joe sorrise e gli strinse più forte il braccio. «Lo so,
idiota. Andiamo a scegliere il tavolo!»
La commessa si fermò poco dopo. «Lo preferite nero o color
legno chiaro?»
«Nero!» esclamò Joe.
«Legno chiaro!» lo contraddisse Martin.
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[Prompt 3: “No, aspetta… era una battuta? Non l’ho
capita!”]
E ora si aprono le scommesse: secondo voi il tavolo rotondo
l’hanno comprato nero o color legno chiaro? Vediamo chi indovina XD
Come potete vedere, questa flashina è ambientata all’inizio
della convivenza tra Martin&Joe, ed ecco anche spiegato il significato del
titolo di questa raccolta!
Ha senso che Martin abbia suggerito di comprare un tavolo
senza spigoli, non credete? È stato così tenero, e Joe invece fa il rompipalle!
Sempre la solita piaga :P
Spero di avervi fatto sorridere anche qui, vedrete che il
prossimo capitolo sarà ANCORA più disastroso! XD
Grazie a chiunque segue ancora questa raccolta, a presto ♥
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