"Scrivere è
anche non parlare. È tacere. È urlare in silenzio."
Cit.
Voi lo sentite?
Sono qui?
O sono là?
Io non lo so,
ma voi sì?
Sono
lì?
Sono laggiù?
Sono distanti?
Sono vicini?
Urla
nelle orecchie,
silenzio c'è
attorno.
Io
sono qui,
loro sono qui,
o invece sono là?
Magari non ci
sono.
Silenzio
ancestrale,
disturbo nel
canale,
rumorini qui e là,
forse in me c'è
qualcosa che non va.
Dapprima
silenzio,
poi rumori,
poi sibilii,
forse è vero, o
forse non è vero.
Io
come posso saperlo?
Magari ho ragione?
O magari non ne
ho?
O forse son pazza?
Tutto
è possibile,
tutto è vero come
tutto è falso,
io sono qui nel
silenzio e
loro sono là, lì,
accanto a me.
Osservano,
spiano, tormentano,
rimangono e
ancora adesso
mi sembra di aver
avuto ragione,
eppure com'è
arrivato il pensiero
ora non c'è più.
Era
tutto falso?
Era tutto vero?
Sono guarita io e
adesso sto bene?
O sto male ancora
e quei disturbi esistono?
Rumorini,
sibilii,
sentir troppo non
fa bene.
Andate via,
lasciatemi stare!
Accidenti, sono
di nuovo la me folle?
Folle
o normale che sia,
questo pensiero
intrusivo
è andato via.
Posso
respirare di sollievo
ora che
sicuramente son guarita.
Sebbene a volte,
nel sentir troppo,
ritorna la mia
innaturale paura.
Sono solo io?
O lo siete anche
voi così?
Ad
ogni modo non sono felice,
che l'udito mio è
sì forte e potente,
mentre il mio
pensiero intrusivo
è debole e
sofferente.
Sarò
guarita?
Forse sì, o forse
no,
mi va bene così.
-
Spazio personale
Allora, prima di
tutto ringrazio chi è arrivato a
leggere fino a questo spazio
perché non è facile capire ciò che c'è scritto. E' una poesia scritta
di getto proprio adesso, che sentivo la necessità di buttare fuori i
momenti di quando soffrivo del mio primo
pensiero intrusivo doc.
Ancora quand'ero nella mia casa a Crema coi miei genitori. Adesso che
sono qua a Verona m'è passato, ma dopo ben due anni come d'altronde
tutti gli altri miei sette. Già, ne ho avuti sette. Ma sono veramente
guarita? Chi lo sa. Nel mio pessimismo cronico direi di no, ma so
dentro di me che loro non ci
sono più. Quindi o sono semplicemente in guardia, ma ritorneranno in
futuro, o davvero li ho superati da sola. Prima della psicoterapia con
lo psichiatra e della psicologa stessa, effettivamente stavo più male e
adesso non proprio. Non so se avete mai provato queste sensazioni di sentire cose che non esistono,
perchè ad ogni modo è vero: io sentivo troppe cose - e sento ancora. Ma
perché io sono così di natura,
che da mio padre ho preso ad avere l'udito molto fine, per non dire
finissimo.
Posso sentire l'ambulanza talmente lontana e altri suoni che
inizialmente posso pensare, chiunque lo penserebbe ad ogni modo, che
non c'è niente. Che è un'allucinazione. Ho pensato di soffrire di
acufeni, ma il mio ottorino veronese dice che non li ho. Un pensiero di
malore in meno, direi. A volte però quel pensiero lì ritorna, ma
ampiamente riesco a superarlo che ad ogni modo basti pensare che io sono nata così e tutto svanisce.
Ma quando ancora non sapevo come mandarlo via, bé, immaginate solo di
leggere tutte queste cose e pensare di voi nei miei panni a quei tempi.
Probabilmente sarete impazziti come me. Non so dove trovavo le forze di
andare avanti, ma a quanto pare il succo è di distrarsi. Con
ogni pensiero intrusivo avuto su di me, io mi distraevo. Uno direbbe
tipo Facile dire di farlo, ma farlo
veramente? e io risponderei Inizialmente
non funziona, ma se poi pensi di stare impazzendo... poi funzionerà
a forza! ed è vero. Ha
funzionato, perciò l'ho usato per tutti gli altri che mi sono venuti.
-
Ad ogni modo,
dopo questa spataffiata di parole, non voglio per nessuna ragione al
mondo compassione o frasi fatte da Perugina, che mi
manderebbero in bestia. Nemmeno quelle frasi solite che si dicono ai
funerali sul Bisogna essere forti
etc...,
perché non servirebbero. Lo psichiatra e la psicologa non mi hanno
parlato in questo modo, perché voi dovreste farlo? Non siete nessuno,
dopotutto. Quindi, ricapitoliamo: se non avete nessuna parola da
spendere, non fatelo okay? Non volevo essere trattata così ai tempi di
quando ho cominciato questo percorso, figuriamoci adesso che ho deciso
di scrivere queste cose. E a proposito di questo, credo che creerò una
cartella apposita dove inserirò tutti i miei Doc dei pensieri intrusivi, ossessivi e
rimuginatori. Così almeno è come buttarli via, in un cestino - o
in questo caso su carta.
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Grazie per aver
letto fino a qui, ci sentiamo al Doc
numero due che non vi voglio anticipare qual è, ma posso solo
dirvi che sarà certamente peggio di questo.
Au revoir
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