Capitolo 14
Safet!
Martini si fermò immediatamente e cambiò atteggiamento
mostrandosi allegro e scherzoso "Eccola qui, la Dott.ssa Maxia,
è tutta sua! Io vado che sono pieno di lavoro!" rispose
strizzando l'occhio ad Alba come se non fosse successo niente e
ricevendo in cambio uno sguardo allibito.
“Certo che quello ha una bella faccia da culo, un attimo fa
voleva strozzarti e ora fa il simpatico!" commentò Sael.
Alba era confusa, non capiva come fosse possibile che Sael si
trovasse lì davanti a lei "Scusa ma, come mai sei qui?"
Sael sorrise "Che c'è di strano? Ero in giro da queste
parti e visto che lavori qui ho pensato di farti un saluto!"
"E tu come lo sai che lavoro qui?"
"Capirai, basta fare una ricerca su LinkedIn!" rise
divertito Sael.
Alba sorrise un po' emozionata e domandò "Mi hai cercato
su LinkedIn?"
"Beh, ieri sera siamo stati interrotti malamente da quel tizio
innamorato di te e non abbiamo avuto modo di salutarci come si deve e
neanche di scambiarci il numero!"
Alba lo fissò interdetta "Come sarebbe a dire che quel
tizio è innamorato di me?"
Sael si guardò intorno, notò un paio di colleghi di
Alba che fingevano di essere concentrati sui computer e le disse con
fare complice "Vuoi davvero discuterne qui o preferisci fare un
salto al bar e parlare lontano dai pettegoli?"
"Ma non è ancora l'ora della pausa" commentò
titubante Alba.
"Si, ma noi mica siamo in pausa" rispose Sael alzando la
voce perché i colleghi di Alba lo sentissero "stiamo
andando a discutere gli aspetti commerciali del nuovo contratto di
fornitura!"
"Quale contratto?" domandò Alba a bassa voce.
"Che te ne frega? Uno a caso" sussurrò lui.
Alba sorrise "E va bene, vado a prendere la borsa!"
Rientrando in ufficio seguita da Sael, senza occhiali scuri, notò
divertita le occhiate bramose delle colleghe e, sorprendentemente,
anche di un paio di colleghi. In effetti Sael così alto,
snello e con quei capelli rosso scuro che si intonavano perfettamente
ai grandi occhi verde smeraldo, era l'essere più bello che
avesse mai girato per i corridoi della ditta di Alba.
Perfino il collega Galletti, ex pallanuotista di serie B, noto anche
come il più bello di tutta la ditta e protagonista
inconsapevole quanto ricorrente dei sogni erotici di diverse e
diversi colleghi, provò un motto di invidia al passaggio del
giovane demone.
Mentre uscivano incontrarono il SUV di Molinesi, Sael incrociò
lo sguardo perplesso di Azaele e gli fece un cenno con la testa per
fargli capire di proseguire, il demone per fortuna capì e
proseguì verso il parcheggio.
Sael sospirò di sollievo, aveva in mente di aiutare quello
svampito e ci mancava solo uno dei suoi colpi di testa a rovinare
tutto!
#
Azaele aveva ripensato al racconto di Michele per tutto il tempo che
aveva impiegato a raggiungere la sede di lavoro di Alba. Inizialmente
era rimasto veramente scioccato dallo scoprire che Michele avrebbe
dovuto recuperare l'anima di Alba e che non gliene aveva mai parlato
prima, per non parlare del patto che Razel pretendeva di aver fatto
con lui e in base al quale Michele avrebbe dovuto convincerlo a
consegnare l'anima a Razel.
Sul momento si era anche arrabbiato e sentito tradito, anche se non
ne aveva fatto cenno all'angelo.
Immediatamente dopo però si era reso conto che malgrado
Michele fosse stato invischiato in uno dei suoi casini per l'ennesima
volta, anziché farglielo pesare aveva cercato di aiutarlo. Per
non parlare di quanto gli era stato vicino dopo quello che era
successo ad Alba. Se non fosse stato per Michele probabilmente non
sarebbe riuscito ad affrontare e gestire il dolore che lo aveva
travolto.
E adesso che lei era ritornata, Michele ancora una volta stava
trascurando i suoi impegni per aiutarlo.
No, non era davvero giusto essere in collera con Michele solo perché
aveva voluto evitargli un altro dolore.
Ora però era tempo di prendere in mano la situazione e trovare
finalmente una soluzione a tutta la questione, perché se Alba
al momento era protetta dal fatto che la sua anima ancora non
ricordava nulla e viveva solo nel presente, cosa sarebbe successo una
volta che la ragazza avesse ricordato tutto?
Inizialmente non aveva riflettuto sulle conseguenze di un eventuale
presa di coscienza di Alba, più che altro si era concentrato
su come avvicinarla, con esiti a dir poco penosi, non poté
fare a meno di ammettere a se stesso. Ma ora che aveva scoperto che
Razel voleva Alba, il problema principale era capire come
proteggerla.
Stava per entrare nel parcheggio della ditta quando vide Sael in
compagnia di Alba, il demone gli fece un cenno con la testa
invitandolo a proseguire.
Azaele decise di fidarsi, Sael era un bravo ragazzo e ad essere
sincero non gli sarebbe dispiaciuto se Michele avesse abbandonato le
sue remore e si fosse lasciato andare con lui, oltretutto era
evidente che il giovane demone era simpatico anche ad Alba!
Parcheggiò il SUV sorridendo al pensiero di loro quattro
insieme, scese, chiuse lo sportello e si ritrovò faccia a
faccia con Safet, il suo supervisore.
Azaele finse di non vederlo e provò a fare un passo verso
l'entrata degli uffici, ma Safet lo gelò "Non fare
l'imbecille, so benissimo che sei lì dentro"
Azaele provò a continuare la sceneggiata affrettando il passo,
Safet lo superò in volo e lo aspettò davanti alle porte
scorrevoli dell'ingresso E con un sorrisetto ironico e le
braccia conserte "Mettiamola così Azaele, puoi seguirmi
con le buone in un posto lontano dagli occhi degli umani e provare a
darmi una spiegazione convincente riguardo la tua sparizione e i tuoi
ritardi di consegna oppure posso riportarti all'Inferno, farti
infilare su per il culo un'asta demoniaca e lasciarti lì a
subirne il tormento per millenni, finché non mi sarò
annoiato di sentire le tue urla. Cosa scegli?"
Azaele deglutì a vuoto e rispose cercando di mantenere una
certa dignità "Considerando che l'asta potrebbe essere
arrugginita e vorrei evitare infezioni, penso che sceglierò di
salire sul tetto e parlare con te!"
"Bravo ragazzo, ero certo che non fossi così idiota come
può sembrare" sogghignò Safet.
Azaele e Safet raggiunsero il tetto.
Safet si poggiò sulla balaustra e incrociò le braccia,
una brezza soffiava leggera muovendo le piume nere delle sue ali
raccolte dietro la schiena.
Azaele non poté fare a meno di domandarsi per quale motivo
Safet a differenza di tutti gli altri demoni avesse mantenuto le ali
da angelo.
Si rese conto che non glielo aveva mai domandato e stava per farlo
quando il demone lo esortò “Allora? Sto aspettando una
spiegazione!”
Azaele si riscosse dai suoi pensieri
"Ecco... il fatto è che... si è verificata una
sfavorevole congiuntura di eventi che hanno influito negativamente
sulla mia attività di ritiro anime determinando un
ritardo nello svolgimento delle mie mansioni, tanto deplorevole,
quanto del tutto indipendente dalla mia volontà!"
"Una sfavorevole congiuntura?" ripeté Safet con un
ghigno sardonico.
"E… Esattamente!" balbettò Azaele.
“Capisco, indubbiamente dopo una spiegazione così
convincente non mi resta che tornare serenamente all'Inferno, anzi
scusami se ti ho disturbato” commentò Safet continuando
a sogghignare malgrado le sue pupille avessero cominciato a brillare
di una luce color carminio.
Azaele rendendosi conto che forse non era andata così bene
come sembrava provò a cercare una scusa più credibile,
ma prima ancora che riuscisse ad aprire bocca Safet abbaiò
“RAGAZZO, MI HAI PRESO PER UN CRETINO?”
“N.. no.. io...!” balbettò Azaele.
"Non provare neanche per un istante a raccontarmi altre fesserie
stupido demonietto, so benissimo che Alba è tornata e che hai
deciso di infilarti nel corpo di questo umano per avvicinarla senza
terrorizzarla e risvegliarle la memoria!" sibilò il
supervisore infuriato.
Azaele si sentì morire, per un attimo considerò
l'ipotesi di buttarsi ai piedi di Safet e chiedere perdono, ma
rendendosi conto che sarebbe stato poco dignitoso cercò di
mantenere la calma e si limitò a domandare "Chi te lo ha
detto?"
"Razel!" rispose Safet.
"Merda!" commentò Azaele.
"Eh, già! Proprio merda!" confermò Safet
sospirando "Ragazzo, tu già di norma tendi a camminare
sull'orlo di un baratro, ma quando c'è quell'umana di mezzo ti
comporti anche come un completo demente! Ti rendi conto che
continuando così diventerai indifendibile?"
Azaele sospirò "Scusa Safet… è che..."
"Azaele, sai che ho il compito di vegliare su di te, cerca di
aiutarmi dicendomi qualcosa che mi permetta di evitare di riportarti
indietro e darti una punizione abbastanza dura da scongiurare
l'intervento degli Arcidiavoli!"
Azaele lo fissò in silenzio per qualche istante e poi gli
domandò "Ce la fai ad aspettare fino a domenica notte?"
Safet scosse la testa "Risposta sbagliata!"
Gli occhi del demone divennero rossi come carboni ardenti, aprì
le grandi ali nere e allungò le mani trasformate in artigli
verso Azaele, intorno ai suoi piedi cominciarono ad alzarsi le prime
lingue di fuoco di un falò infernale.
"Safael, aspetta, per favore!" chiamò Michele
atterrando sul tetto, la sua voce fermò il demone appena in
tempo.
"Michele!" Safet si lasciò sfuggire un sorriso,
molti millenni prima, quando era ancora degno della stima del Cielo,
era stato la guida di un giovanissimo Michele, con il quale riteneva
di aver fatto davvero un buon lavoro.
L'ultimo buon lavoro, visto dove erano finiti molti altri suoi
studenti, constatò sospirando.
"Sai perché sono qui, non è vero?" domandò
a Michele.
Michele notò che nonostante il completo in stile inglese che
portava con eleganza e lo sguardo orgoglioso e sicuro di sé,
Safet appariva un po' sbattuto e preoccupato "Devi riportare
Azaele laggiù? È perché sta trascurando il suo
lavoro, non è così?" rispose Michele preoccupato.
"È perché vorrei evitare di portarlo laggiù,
Michele. Fin'ora sono riuscito ad evitare problemi sostituendolo con
qualche imbecille, ma se continua a non farsi vedere gli Arcidiavoli
mangeranno la foglia e sai bene che non gli hanno perdonato la storia
della scommessa delle Termopili!"
"Riesci ad arrivare fino a domenica a mezzanotte?"
Safet lo guardò perplesso "Anche tu, con questa storia"
poi rifletté un attimo e aggiunse "Azaele ha fatto un
accordo con l'anima dell'umano, non è così?"
Michele annuì.
Safet non riuscì a trattenere una risatina "Se usasse la
sua intelligenza in modo sensato, il ragazzo sarebbe già un
Arcidiavolo"
Michele sorrise anche lui "Lo conosci è stato un geniale
svampito fin da bambino!"
"Vorrei farvi presente che io sono ancora qui!" commentò
un po' irritato Azaele.
"Allora levati dai piedi e lasciami parlare con quello di voi
due che si comporta da adulto!" rispose Safet incrociando le
braccia.
Azaele lanciò uno sguardo a Michele che gli rispose con un
cenno rassicurante.
"Ok, allora io… posso andare?" domandò un po'
titubante a Safet che gli rispose senza neanche guardarlo "Vai,
prima che cambi idea!"
Azaele non se lo fece ripetere due volte, scese in sala riunioni dove
il gelido Direttore di Stabilimento, il temuto Dott. Veggetti, lo
aspettava fremente di rabbia per il suo ritardo di ben tre minuti
sull'orario di inizio riunione.
Il demone non riuscì a trattenere un sorrisetto divertito,
adorava far incazzare Veggetti.
#
Safet osservò Michele con attenzione “Di' un po', per
caso sei innamorato?” domandò di punto in bianco
sorridendo con aria complice.
L’angelo arrossì violentemente “No, io…
cosa ti viene in mente Safael!”
Il demone sorrise “Ti conosco da quando eri poco più di
un ragazzino Michele, l’ultima volta che ti ho visto quella
luce negli occhi ti eri appena innamorato di Yliel. Mi è
dispiaciuto molto che vi siate dovuti lasciare, ho sempre pensato che
foste una bella coppia”
Michele poggiò i gomiti sulla balaustra del tetto e sospirò
“E’ stata molto dura lasciarsi, Azaele mi ha aiutato a
superare lo sconforto, senza la sua amicizia e il suo affetto sarebbe
stata molto più dura. Che poi ne ha sofferto pure lui, era
molto affezionato a Yliel e lei a lui! Abbiamo sofferto tutti ma
abbiamo dovuto accettarlo”
“Se non sbaglio, da allora non hai più avuto una storia
seria!”
Michele sospirò “No, non sono più riuscito a
lasciarmi andare del tutto!”
Safet sorrise “Però il ragazzo che ti piace adesso
potrebbe essere una storia importante giusto? Altrimenti non saresti
diventato paonazzo!” ridacchiò Safet.
Il viso dell'angelo si illuminò “Beh, a volte penso che
lui effettivamente potrebbe... il problema è ...”
Michele si interruppe “Come fai a sapere che si tratta di un
ragazzo?”
“Ho i miei giri!” sorrise Safet.
Michele lo osservò sospettoso “Safael, non è che
mi fai spiare?” domandò perplesso.
“Smettila di chiamarmi con il mio nome da Arcangelo, ho perso
il diritto di usarlo da quando sono precipitato laggiù!”
“Per me sarai sempre Safael e non hai risposto alla mia
domanda!”
Safet divenne serio “Non controllo te, tengo d’occhio mio
figlio! Il suo tutore non ha fatto una gran lavoro, il ragazzo è
finito all'Inferno, come me!”
“Tu hai un figlio?” domandò stupito Michele, poi
colto da un'illuminazione sgranò gli occhi “Oh, Santo
Cielo, non mi dire che Sael…!”
Safet sorrise “Non preoccuparti, non mi dispiacerebbe affatto
se diventasse il tuo ragazzo anzi. Però ti chiedo di non
ferirlo, Sael é molto timido e sensibile nonostante cerchi di
fare il duro, soffrirebbe molto se tu non prendessi la cosa
seriamente!”
Michele cominciò a sentirsi terribilmente a disagio ma voleva
essere sincero con il suo antico Maestro “Safet, non offenderti
ma... è vero Sael mi piace molto, però lui... lui è
un demone e io non sono sicuro di… insomma, cerca di capirmi
ho già il problema di tenere d’occhio Azaele!”
Safet sorrise comprensivo “Io non mi offendo e capisco che la
natura di Sael ti possa preoccupare, ma non credo che sia questo il
vero problema!” commentò Safet guardando Michele negli
occhi.
L'angelo abbassò lo sguardo imbarazzato, Safet continuò
“Michele, non dovresti aver paura di lasciarti andare di nuovo,
mi duole dirlo ma da questo punto di vista dovresti prendere esempio
da Azaele. Lui sarebbe capace di sfidare un intero esercito di
Arcangeli se dall’altra parte ci fosse Alba!”
Michele sorrise “In questo somiglia a suo padre e sua madre,
non si arrende mai è un vero guerriero!”
Safet ridacchiò “Totalmente incasinato e insubordinato,
ma te lo concedo, a modo suo è un vero guerriero!”
I due rimasero in silenzio, affacciati al parapetto del tetto
osservarono Roma senza parlare per un po', poi Michele prese coraggio
e si decise a fare una domanda che avrebbe voluto fare da millenni
“Safael, non ho avuto il coraggio di chiederlo a suo tempo
quando mi affidarono Azaele ma… perché né lui né
gli altri sono stati cresciuti da voi Arcangeli e sopratutto perché
non hanno mai saputo che li avevate generati voi e perché?"
L'espressione del demone divenne impenetrabile. Safet strinse i
pugni, si piegò leggermente in avanti e trattenne il respiro
come se stesse cercando di riportare sotto controllo un emozione
forte che cercava di tenere sopita nel suo cuore da millenni.
Quando si riprese, rispose a Michele con molta calma “L’amore
e il sesso stavano cominciando a distrarci dai nostri compiti.
Figurati tenere dietro a dei ragazzini! La via dell’ascetismo
sembrò la scelta migliore per concentrarci sui nostri doveri.
Così venne deciso di affidare i figli in arrivo a quelli tra
di voi che ritenevamo più affidabili e meritevoli di una tale
responsabilità. Per garantire che non vi fosse il minimo
disturbo alla nostra concentrazione superiore, si decise di
non rivelare a nessuno di loro chi li avesse generati e l'esperimento
finì lì. Sinceramente ero poco convinto allora e sono
totalmente contrario oggi, ma ormai è troppo tardi per
cambiare le cose!” considerò Safet sorridendo mestamente
“E d'altra parte per quanto mi riguarda l'ascetismo non ha
sortito gli effetti sperati, anzi direi esattamente il contrario!”
concluse sarcastico.
“Ho sempre pensato che in realtà tu non credessi più
di tanto nella ribellione di Lucifero e sia finito laggiù
sopratutto per stare vicino ai tuoi studenti, altrimenti non si
spiegherebbero le tue ali. Ora ho un motivo in più per
crederlo!” sorrise Michele.
Safet sospirò e cambiò argomento “Parliamo di
Azaele, credi che riuscirà a risolvere la situazione entro
domenica?”
"Non lo so, ma del resto non ha altra scelta, giusto?"
"Proprio così. Non posso tirare troppo la corda, laggiù
stanno cominciando a notare la sua assenza e non voglio che gli
Arcidiavoli abbiano la scusa per vendicarsi della scommessa delle
Termopili"
Michele si rabbuiò, saltò sul parapetto e si sedette
lasciando ciondolare fuori le gambe "È colpa mia questa
situazione, a suo tempo non sono stato all'altezza del compito, ero
poco più di un putto alato quando me lo hanno affidato!"
"Ti sbagli Michele, in realtà hai fatto un ottimo
lavoro!"
"Come puoi dire una cosa del genere? Ero un ragazzino, non sono
stato capace che di essere un fratello maggiore e per di più
immaturo! É finito all'inferno a causa della mia
inadeguatezza, non mi pare di aver fatto un lavoro migliore del
tutore di tuo figlio!"
"È finito all'inferno, ma non per il motivo che credete
tutti. Il fatto che quel demonietto svampito, non ti abbia mai
raccontato quello che è davvero accaduto non è che la
dimostrazione dell'ottimo lavoro che hai fatto"
"Che cosa stai cercando di dirmi?"
Safet poggiò un gomito sulla balaustra e si girò verso
Michele con l'espressione più seria che l'angelo gli avesse
mai visto in volto "Quello che sto per dirti è qualcosa
che non dovresti sapere, che nessuno dovrebbe sapere a parte me e
pochi altri. Non lo troverai neppure nel curriculum di Azaele, per
quanto se provvisti di un po' di intuizione… dammi la tua
parola che non ne parlerai mai con nessuno!"
"Hai la mia parola, Safael!" confermò Michele
rendendosi conto della fiducia che gli stava dimostrando Safet.
"Ricordi quando la ribellione è diventata una guerra e ci
siamo trovati uno contro l'altro?" domandò il demone.
"Certo che domanda!” rispose Michele rabbrividendo al
ricordo “É stato terribile trovarmi schierato contro di
voi. É stata una battaglia tremenda e sul fianco sinistro non
mi è ancora sparito del tutto il segno di quel colpo di spada
che mi ha quasi ucciso!"
"Beh, Azaele era venuto da me per dirmi che non era d'accordo e
che non avrebbe mai e poi mai combattuto contro i suoi simili, ma in
quel momento tutto è cominciato e ci si è ritrovato in
mezzo suo malgrado!"
"Ma allora, se aveva capito, se non voleva combattere, perché
è stato punito anche lui?" domandò Michele
confuso.
"Hai appena ricordato il colpo di spada che ti ha quasi ucciso. Michele... lui ti ha visto cadere e ti ha raggiunto che eri moribondo. Non è stata una punizione ma una scelta, anzi una
preghiera: l'Inferno in cambio di una vita a cui teneva più
del Paradiso!"
Michele guardò Safet sconvolto "Safael, mi stai dicendo
che se sono vivo è perché lui…!"
Il demone poggiò una mano sulla spalla dell'angelo "Si
Michele, ecco perché ti dico che hai fatto un ottimo lavoro!
Ma ricordati quello che mi hai promesso, non devi dirlo a nessuno,
hai idea di cosa potrebbe succedere se si sapesse che qualcuno di noi
ha avuto la possibilità di scegliere?”
Michele annuì rendendosi conto che Safet aveva appena
implicitamente confermato che anche la sua era stata una scelta “Sai
che puoi fidarti di me, non ti tradirei mai!”
Il demone gli rivolse uno sguardo carico di orgoglio, poi diede
un'occhiata in giro e concluse “Ora devo andare, per favore fai
in modo che Azaele torni al suo lavoro e promettimi che darai
un'occhiata a Sael ogni tanto. Mi farebbe sentire più
tranquillo!"
Michele annuì e Safet si lasciò scappare un buffetto
affettuoso sulla guancia del suo ex studente preferito, allargò
le ali e stava per prendere il volo quando Michele domandò
"Non è un caso che sia tu il supervisore di Azaele, non è
così?"
Safet sorrise" Nulla è mai un caso, ragazzo!"
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