Akallabêth

di Nolowende
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Númenor annega.

È uno spettacolo magnifico –doloroso e terribile. La città dei vostri padri sta sprofondando e non tornerà più, travolta dalle acque.

Travolta dalla collera dei Valar.

Continui a ripeterti che tutta questa morte è la punizione che il tuo popolo meritava. Nella propria superbia così umana, ognuno ha giocato a fare l'onnipotente, ha sfidato gli dei e ha perso.

Allora perché senti un peso sul cuore?

Forse perché è la tua gente quella che sta annegando? Forse perché senti che la tua anima è uguale alla loro? Oppure perché è la tua casa che sta svanendo?

C'erano degli innocenti, tra coloro che ancora cercano di resistere alla furia delle onde. Avresti potuto salvarli. O almeno provarci. Ma non lo hai fatto. Te ne sei andato.

Ora le onde stanno sommergendo una città malata, corrotta da un morbo che un intero popolo ha fatto crescere, ma fino a non troppo tempo fa era un luogo di luce e di gioia. La tua casa. Il posto dove i tuoi figli sono nati e dove hai sperato fino alla fine di poter evitare questo fato.

Se ne avessi il potere, fermeresti la marea e riporteresti questo luogo a quello che era.

Ma ormai è troppo tardi.

Númenor, il gioiello degli Uomini, non esiste più. 

E ti chiedi perché invece tu continui a respirare.     

 





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