Così
Leonardo Saki si mise in viaggio: il primo luogo che avrebbe visitato
sarebbe stata la lapide delle sue piccole Sakura e Sashiko.
Un
'certo vento' sollevava le zampe possenti di Aka dal selciato, lo
stallone sembrava galoppare senza fatica e peso.
Complice
forse il fatto che a malapena era mezzogiorno pochi occhi assistettero
al loro passaggio sinonimo solo di potenza e regalità;
l'incollatura di Aka ben raccolta, il crine e la coda svettavano come
fiamme e scintille dalla condensa, libratasi dai campi arati di fresco,
la veste di seta, fumosa, del secondo leader fusa 'perfettamente' con
la linea dell'orizzonte...
Ponendo
un minimo di attenzione si sarebbero notate due sagome a nastro
affiancare cavalcatura e cavaliere, a sguardo 'ignorante' sarebbero
parse un banco di nubi dalla forma di serpe mentre a sguardo 'educato'
beh... Quelle sagome nastriformi erano segnale di una presenza divina;
due esseri divini avrebbero vegliato sul viaggio di Leonardo Saki.
Tianlong
insieme al compagno Xuanlong discese dalla volta celeste per seguire
suo fratello mortale, in un primo momento Xuan si era opposto alla cosa
tentando in ogni modo di far desistere Tian dal compiere una simile
azione, per certi versi sconsiderata e proibita ma il legame fraterno
era troppo inciso nella pelle di squama di Tianlong e dopo numerosi
temporali, scatenati dalle loro liti, riuscì a convincersi:
"Il Grande Drago non ne sarà affatto contento... " "Xuan
amore mio saprò farmi perdonare e poi il Grande Drago
è tanto un pettegolo, ricordi quella volta in cui sparse in
giro la voce di avermi intravisto 'intrecciato' a Dilong?" "Eccome se
me lo ricordo, venne a comunicarmelo a me per primo..." "Ora tu sai
bene che tra me e Dilong il rapporto non è certo
idilliaco... Anzi" "Ricordo ancora il primo pianeta a noi affidato eh
eh certe battaglie tra voi due per arrivare al cuore del sottoscritto
lo hanno quasi portato al collasso" il drago di minori dimensioni si
fece roseo sulle guance laminate d'avorio "Ancora eravamo giovani
Xuanlong... Giovani e sciocchi non sapevamo certo che le nostre azioni
avrebbero provocato delle ripercussioni sul pianeta affidatoci" l'altro
dragone ridacchiò con leggerezza "Ricordo a quei tempi il
tuo crine ed il tuo corpo parevano argento fuso... Così
perfetto, oh mia futura metà" Tianlong scosse il capo ornato
da lunghe corna, ingioiellate da perle d'ambra quel giorno "Non mi
sembravi così convinto Xuan visto che non hai subito reso
chiara la tua decisione..." " Ero giovane e sciocco anch'io amore"
ribattè serafico il Drago Nero.
Restarono
silenti 'respirando' il fiato di Aka ed accompagnando i suoi zoccoli a
fendere l'aria, loro che sinuosi la foravano 'nuotandovi' attraverso...
*Il
cavallo è stanco Leo, Aka è stanco fermati e
risparmia le sue e le tue energie per domani* in un alito di vento
Tianlong alle orecchie del fratello fingendosi suo buon senso e ragione
tuttavia suo fratello 'maggiore' sempre si era distinto per seguire
solo all'ultimo la propria 'coscienza' troppo abituato a vedersi
riporre decisioni e destino nelle 'mani' di altri, non accennava a
rallentare la loro corsa sfrenata e disperata che doveva portarli il
più lontano possibile dal palazzo reale...
Finalmente
chiese ad Aka una transizione al trotto, le sue forze, tutte le sue
forze, andavano al piccino e quelle ore in sella si fecero sentire
prepotenti, aggravate anche dalla nube scura che le sapienti dita
d'artiglio di Xuanlong gli avevan cucito indosso, sulle spalle, presto
si vide costretto a fermarsi e cercare una camera per passare la notte.
Smontò dallo stallone premiandolo con tre zollette di
zucchero per il suo esserglisi asservito senza alcun segno di colpi di
testa, Aka accettò di buon grado quel dono prelevandolo con
delicatezza dai palmi aperti del secondo leader per poi suggerlo con
calma e flemma "Grazie Aka spero di poter trovare una buona stalla per
te" ne toccò il collo schiumoso di sudore bianco "Hai un
tale bisogno di essere deterso... " Lo stallone sauro si scosse, la
pelle tremava sulle ossa in spasmi sempre più violenti
allora Leonardo Saki tagliò con la katana la propria lunga
veste ricavandone una coperta di seta preziosa per l'animale "Ecco a te
Aka così non patirai troppo il freddo" gliela pose in groppa
assicurandola alla bell e meglio coi lacci dei suoi sandali, era uso
camminare a piedi scalzi su quel tipo di terreno quindi privarsene non
fu certo un disturbo anzi... Un fresco piacere 'selvatico' di
libertà, il primo
'assaggio' dopo 'lungo tempo'...
Il
debole lume delle lanterne appese a ciondolare fuori dalle umili case
fece loro capire di essere giunti nel villaggio più vicino
alla loro 'meta'.
'Armandosi'
del suo miglior sorriso Leonardo batté alla porta della
prima abitazione che riteneva abbastanza 'grande' per poterli
accogliere, inutile dire che nonappena il capofamiglia intravide il
'taglio dei suoi occhi' si rifiutò categoricamente di
offrirgli asilo.
"La
prego buon uomo sono disposto anche a dormire nella stalla col mio
cavallo, me la offra per questa notte soltanto prometto che
alle prime luci del mattino mi sarò già dileguato
e le giuro che verrà lautamente ricompensato per la sua
generosità" supplicò, la 'forza' della
disperazione gli fece 'sanguinare' i palmi su quelle assi in legno
'duro', l'umile contadino con un fil di voce spiegò le
proprie motivazioni: "Mio signore voi dovreste essere a palazzo e non
in mezzo a questa povera gente, per quale motivo siete fuggito? Il
primo leader sarà oltremodo furioso sapendovi si distante da
casa, che potrebbe mai fare ad un miserabile come me se dovesse venire
a conoscenza del fatto che ho ospitato il suo compagno in fuga?! Nulla
di buono le dico, quindi la supplico in ginocchio faccia rientro al
palazzo mio signore, fuggire non serve a nulla, parli col proprio sposo
e risolva le incertitudini che le attanagliano tanto l'anima da farle
abbandonare il luogo dove vive coi propri affetti e famigliari, tutto
si risolve con una buona discussione, in fondo il suo sposo si
è distinto nell'essere clemente e prono al perdono ed
è sempre stato un buon marito e padre con lei e suo figlio
mio signore, il clan non è mai stato tanto prospero da
quando Il primo leader Raphael Hamato vi ha preso il comando
e sono orgoglioso di farne parte, mio signore sarò sincero
con lei... sono fedele ai miei due leader, giuro! Ma... Son
più fedele e devoto al primo di questi... Insisto dunque nel
farla desistere ad intraprendere un viaggio che porterà solo
dolore e sofferenza a lei ed al primo leader Raphael Hamato, torni a
casa Leonardo Saki torni a casa qui nessuno vuole perdere la testa per
una sua..." Leonardo si affrettò ad 'interromperlo' "Buon
uomo nessuno verrà privato del proprio capo se lei mi
ospitasse, lo stesso non potrei dire se lei rifiutandomi
ospitalità mettesse a rischio la vita del futuro erede del
clan Hamato che ora 'trova dimora' nel ventre di questo secondo
leader... In quel caso il primo leader potrebbe reagire nel peggiore
dei modi e massacrare lei insieme a tutta la sua famiglia senza
né pietà né rimorso" il contadino lo
guardò con uno sguardo colmo di pena sospirò "Mio
signore nella stalla troverà mio figlio, lui si
occuperà del vostro cavallo e... di prepararle un giaciglio"
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