Hunger Games - capitolo 14
75°Hunger Games -
Terza Edizione della Memoria.
Giorno 5.
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Tributi in vita: 9
Gerald Tryans,
Tributo del Distretto 4
Credo
di aver confuso almeno una dozzina di volte il volto di Sheena in
quello di mia madre, quanto mi starà rimproverando in questo
momento? Non immagino neanche la reazione di mio padre, me la sono
goduta così bene fino ad adesso che ho letteralmente
dimenticato
di non sottovalutare l'arena, che anch'essa, oltre i miei avversari,
è un pericolo costante; infatti guarda dove ti sei cacciato,
Gerald, a letto con una febbre altissima, dentro ad un edificio e con
Sheena che ha rifiutato di andare a prendere qualche zaino di Capitol
per timore che qualche tributo potesse farmi fuori, privo di ogni forza.
Non posso credere di aver fallito miseramente, è questo il
tributo che tutti sognavano al Distretto 4? Avevo lasciato il distretto
con delle grandi promesse e sicuramente tutti, non soltanto i miei
genitori, mi staranno rivalutando tantissimo.
Sono sempre stato la piccola scoperta di ragazzi che si trovavano nella
mia stessa situazione, ho dimostrato che non bisogna avere un padre
ricco dalla tasca piena per accedere ad una delle accademie
più
importanti dei tre distretti. Volevo soltanto rendere orgoglioso
chiunque stesse facendo il tifo per me, tutte le persone che mi hanno
ritenuto promettente, invece questa febbre me lo impedisce ed ogni
dieci minuti mi ritrovo con una compagna che riempie nuovamente un
panno pulito d'acqua, da quello che mi ha raccontato oggi pomeriggio,
mi sono addormentato ben due volte. Fortunatamente è stato
un
piccolo pisolino mattutino, il sole brilla ancora con il proprio
calore, è quello che vedo? I miei occhi non mi stanno
mentendo,
giusto?
-L-Lascia stare, tanto per me è finita.- Sussurro fleible e
stanco, sento che prima o poi le mie guance possano prendere quasi
fuoco per il calore di questa situazione, e non sto parlando di qualche
imbarazzo dove potrebbe essere inscenato da qualcosa di piacevole.
I miei occhi scuri incrociano quelli chiari di Sheena, la quale
soltanto ad un cenno del capo non si arrende a lasciarmi indietro.
Mi ha dato qualche antibiotico sperando che la febbre potesse scendere
velocemente via, ma al mio risveglio il rossore non passava. Almeno
questo letto è comodo e le coperte sono davvero ben messe,
non
posso dire lo stesso di Sheena.
-Davvero, vinci. Sono un peso, ormai.- Le faccio poi notare riuscendo a
malapena ad aprire gli occhi; potrei giurare di sentire la stanchezza
ritornare in me, ma non posso di certo finire per addormentarmi, voglio
asssitere al mio ultimo fato, all'ultima cosa che vedrò,
alla
mia ultima causa di morte!
-Sei stupido e l'ho sempre saputo.- Ribatte arrabbiata la castana,
afferrando il suo tridente e portare il proprio zaino in spalla, le
sorrido di sbieco; brava, Sheena, fuggi via. Almeno dimostreremo di
essere stati fedeli fino alla fine, quanti favoriti ho visto che
riuscivano solamente a pugnalarsi alle spalle? Oppure... vorresti
colpirmi?
Le mie idee però vengono bruscamente interrotte quando la
ragazza si dirige verso la porta d'uscita, infatti, senza preavviso,
nonostante sia proprio io ad emettere quel piccolo grido di richiamo,
riesco a riportare l'attenzione della mia compagna verso di me che
comincia ad inarcare un sopracciglio, confusa. Ho urlato troppo forte,
cazzo, la gola mi brucia.
-Dove vai?- Le chiedo preoccupato, non che voglia rimanere da solo,
ovvio che no! Se almeno la febbre e quel fungo di merda saranno la mia
fine, vorrei che Sheena fosse qui accanto a me. Però poco
prima
ho pensato che dovesse andare via, cavolo, devo far pace con il mio
stesso cervello, ormai non so neanche cosa voglio!
-E' atterrato uno zaino qui vicino, troppo vicino, non penso proprio
che sia stato lanciato dagli strateghi.- Ipotizza la mia compagna di
distretto, avvicinandosi poi a me e sedersi sul fondo del letto con
tutta la calma del mondo, tamponando con il panno la mia fronte calda,
ma bagnata. -Credo proprio che sia uno sponsor, l'ultimo che
andrà alla tua salvezza.- Formula questa volta con fare
gentile,
mentre affondo la nuca sul morbido cuscino e guardo incantato il
soffitto. Dopo un paio di secondi, però, quasi come se fosse
stato un istante, ritorno a fissare severo la mia compagna. E' davvero
sicura di quello che sta facendo? Non sono abituato a questi interessi,
ho sempre cercato da solo di far star bene gli altri e, in un certo
senso, è appagante.
-Stai attenta, mi raccomando.- Sibilio a denti stretti mentre la
castana si alza energica, riprendendo la fonte che riesce a bagnarmi la
fronte, a quel gesto sospiro stanco: lo sta facendo di nuovo, quante
volte capirà che non funzionerà così
presto?
Minimo, se fosse seriamente uno sponsor per me, dovremo essere
fortunati e domani riuscirei a malapena a stare in piedi, cazzo,
domani... sarà probabilmente l'ultimo giorno per tutti noi,
eccetto uno, vorrei tanto che quella fosse Sheena.
Senza che possa risponderle, dopo avermi appoggiato il panno fresco
sulla mia fronte, la castana esce di corsa, probabilmente ha ragione,
gli altri tributi saranno rimasti attratti dagli altri zaini, alcuni
magari avranno già ingaggiato qualche lotta, quindi
è
inutile preoccuparsi più di tanto, poi Sheena è
un
portento, riconosco la sua bravura e riuscirà a sconfiggere
qualsiasi ostacolo possa pararle davanti!
Quasi per istinto, tento di poggiare i piedi sul pavimento e un brivido
mi percorre velocemente la schiena per quanto esso potesse essere
gelido: davvero, visto che abbiamo così tanti comfort,
perché non aggiungere anche dell'aria condizionata? Tutti
questi
mobili sono davvero uno spreco di denaro, un'offesa per la
povertà!
Provo a camminare e dirigermi davanti ai vari cassetti che si trovano
davanti a me, la testa però continua a girarmi e devo posare
una
mano sulle tempie se non voglio rischiare di cadere, barcollo un po',
ma è solo questione di pratica. Non sarò mai un
intralcio, non mi hanno insegnato questo in accademia, bensì
altro.
Non faccio in tempo neanche a tornare sotto le coperte che Sheena
ritorna velocemente su, riesco a riconoscere il suono dei suoi passi e
quando la incrocio in prima persona, di nuovo, non fa che roteare gli
occhi e poggiare sul comò il suo bottino.
-Allora hai la testa dura.- Mi rimprovera con una certa cattiveria,
nonostante so che non lo sia, ma quel commento riesce a strapparmi una
piccola risata ed un sorrisetto malizioso, infatti appena mi fa sedere
sul letto credo di esserne uscito con una frase troppo... ambigua. Che
ho pagato a caro prezzo.
-E non solo.- Replico prima che un ceffone non mi arrivi dritto in
pieno volto, come per risvegliarmi da uno stato di coma. Che coglione!
-Sei un idiota!- Esclama imbarazzata lei, rossa per la vergogna. Me ne
pento amaramente, i primi segni di un aumento della misura?
Senza che io glielo chieda, la castana si precipita sul pacco e ne
estrae da lì una scatola di medicine firmato Capitol, mentre
mi
porge un braccio affinché io possa appoggiarmi a lei.
Ripeto:
non sei mia madre, ma apprezzo una Sheena-mogliettina.
Appena arriviamo in cucina mi siedo per bene, mentre la mia compagna
poggia i medicinali sul tavolo e si affretta a riempire un bicchiere di
vetro con dell'acqua fresca. Soltanto dall'esterno della bottiglia si
nota che è gelida!
-E' un farmaco capitolino, prendine uno e domani riuscirai almeno a
stare in piedi, forse con qualche intralcio, ma la febbre
passerà del tutto.- Formula la mia compagna nel tempo stesso
in
cui ostenta a chiudere tutte le tende. -C'è solo un letto,
quindi vedi di non contagiarmi stanotte.- Puntualizza e questa volta
sono io ad arrossire visibilmente, è la prima volta che
dormo
con una ragazza, che sensazione potrò mai avere?
Lancio una veloce occhiata al contenuto del pacco, anche Sheena sembra
aver notato che ci fosse qualcos'altro al suo interno.
-Cazzo!- Sheena lascia che un imprecazione possa sfuggire dalla sua
apparenza da ragazza perfetta, quindi anche le carine come lei dicono
qualche parolaccia di tanto in tanto, eh? -Oggi staremo una favola,
Gerald!- La castana afferra il pacco e lo porta velocemente verso il
tavolo, mentre io in quel momento riesco ad ingerire la pillola, che
fastidio quando incontra la mia gola, è come se qualcuno
stesse
cercando inutilmente di strozzarmi.
Punto apparentemente stanco gli occhi sul contenuto e, cavolo, ha
ragione! Ci sono delle lattine di arancia, tre pacchi di biscotti, una
pagnotta di pane con delle erbe ed un kit medico! In più,
grazie
alle scorte iniziali, abbiamo ancora del cibo che potremo cucinare
stasera, o almeno, Sheena potrà farlo. Vorrei aiutarla in
qualche modo, ma in questo stato finirei soltanto col fare dei
pasticci. Mi sento così inutile, è doloroso...
La mia compagna di Distretto si concentra verso una lettera accanto
alla pagnotta di pane, mentre dal suo sussurro posso capire
ciò
che ci è scritto: "sei stata bravissima Sheena, comunque
andrà ti ameremo sempre", o qualcosa del genere, fatto sta
che
una lacrima riesce a sfuggire dalle grinfie di quella ragazza
all'apparenza forte, penso che un po' di sfogo in qualche pianto o robe
simili possa permetterselo, alla fine anche io sto sfogando la febbre
in quello che è successo in questi ultimi cinque giorni.
-La pagnotta con le erbe marine è tua, Gerald, ti
aiuterà
con la febbre. Sono sicura che domani saremo in gran forma.- Il sorriso
spunta sul volto della mia alleata e ammetto che qualcosa di simile
accade anche sul mio, seppur debolmente.
Sono così stanco adesso, voglio soltanto dormire: quasi
meccanimamente appoggio i gomiti sul tavolo e poggio il mio capo al
centro delle mie stesse braccia, mentre gli occhi stanchi cercano
nuovamente riposo.
Scusami Sheena, dovrai farmi ancora un po' da guardia... avevano tutti
ragione a dire che fossi fantastica.
Lo sei.
Odette Walker, Tributo del
Distretto 3
Il dito
scivola da solo sul
mazzo di fiori che ho appena raccolto, questi colori riescono ad
affinarsi benissimo tra loro ed hanno dei bei significati a testa;
l'arancione simboleggia l'armonia interiore e la fiducia in
sè
stessi, l'azzurro è un simbolo di comunicazione, mentre il
bianco dà vita a tutto ciò che una vita ha
bisogno:
l'inizio.
Sicuramente poteva simboleggiare il colore nero o rosso per quanto
riguardavano i giochi della fame, che portavano soltanto alla fine di
questa vita che il bianco, spera, possa porre a buon fine.
Ci sono sempre stati dei riscontri negativi tra questi due colori, l'ho
notato in quindici anni di vita, lo ying e lo yang sono rappresentati
da questi, così come esistono alcune forme di razzismo che,
da
ragazza bianca, mi pento che qualcuno possa disprezzare un suo simile.
Ho sempre sognato un mondo colorato dove la pace potesse essere il
fulcro di tutte le situazioni, momenti felici da passare con le persone
che più ti fanno star bene.
Sento che il mio cuore si fa sempre più pesante su questo
pensiero, mentre a stento riesco a reggere le lacrime di malinconia che
vogliono uscire e liberarsi, volare via come le colombe ai matrimoni.
Come posso liberare le mie, di colombe? Voglio tenerle dentro questo
forziere e non lasciarli fuggire, avrei tanto desiderato qualcuno che
potesse reputarmi importante, vorrei esserlo per qualcuno che non sia
la solita famiglia felice, simile alla rappresentazione della
perfezione.
E' facile ottenere la benedizione dei propri genitori, ma quando si
tratta di altri diventa più difficile, è...
ironico? Che
i primi amici che ho conosciuto e di cui mi sono fidata fossero proprio
i miei alleati? A quel pensiero il mio sguardo va rivolto precisamente
su Eden, anche lui ha in mano dei fiori con un'accoppiata molto
particolare.
Giallo, come segno di conoscenza, precisamente dell'intelletto ed anche
di quella nervosa; verde come la sapienza e... nero, come la fine della
fase vitale.
Se affiancassi il mio fiore bianco al suo, saremmo tutti vivi? Mi sono
sempre costruita un mondo dentro il mio cervello e non la chiamerei
fantastia, bensì un posto speciale, privato, dove posso
riflettere e trasformarmi in una persona completamente diversa.
Sento che unendo due petali, uno bianco ed uno nero, l'arena possa
scomparire e che tutti i tributi in fin di vita possano riprendersi e
ritornare da noi, come se tutto questo non fosse altro che un gioco
artificiale, come uno di quelli che stanno cercando di programmare al
Distretto 3, che cervelloni! La vita paragonata ad un gioco... sarebbe
bello rispuntare con altre vite.
In una vita potrei essere una ragazza, in un'altra un ragazzo, il
colore rosa in questa è il mio preferito, ma in altre vite
potrei preferire altri colori, magari proprio il nero!
In un'altra vita potrei essere disinformata su tutto ciò che
attualmente mi piace, potrei avere un sacco di amici e non sentirmi
più sola come prima, potrei aprire finalmente il mio cuore a
qualcuno ed urlare "ti amo" ai quattro venti, un po' come il principe
che salvai nella mia immaginazione. Chi l'ha detto che le principesse
sono sempre quelle che vengono rapite?
Se fossi situata a Panem potrei addirittura essere una capitolina
bislacca! Quanto sarà bello vivere a Capitol City? Tutti
così allegri e pieni di gioia, i sorrisi che non smettono di
scomparire sui loro volti, indelebili come l'evidenziatore
più
potente, impossibili da staccare come la colla più
resistente.
Magari potrei rinascere al Distretto 3, come un genietto, oppure come
una favorita dei distretti ricchi! Oppure in un paese dove nessuno
corre il rischio di perdere i propri bambini, così, di
conseguenza, i propri amici.
Forse... stare da sola mi ha fatto bene, a parte i miei genitori chi
altro poteva rischiare di vedermi al confine della vita? Posso
sporgermi e cadere nel baratro della morte, ogni cannone, ogni giorno,
ogni ora sento la sensazione che qualcuno, con una spintarella, mi
inviti a farlo.
La vita è un gioco... il famoso gioco della vita. Vorrei
tanto
che lo fosse, magari avrei avuto il privilegio di poter rimanere ancora
un po' di più con Eden, conoscerlo meglio e presentarlo ad
Achille e Rose, l'unica cosa di cui mi pento è quella di non
aver porso la mano a Killian... unire le forze sarebbe bastato? Quante
vite avremmo salvato se ci fossimo espansi? Rose si sarebbe sentita
più protetta.
In questo fulcro di pensieri riesco ad avvicinarmi al prato dalla
distesa verda, priva di fiori, che però in questo momento
riesce
a riempirsi grazie alla mia partecipazione e quella di Eden.
E' stata la promessa che ha accettato stanotte, pensavo di non
risvegliarmi o di aprire gli occhi senza la sua presenza. Il suo
aspetto mi ricorda anche quello di Killian, perché il fato
ama
divertirsi con questi piccoli dispetti?
-Ne servono altri?- Mi chiede incuriosito il tributo del 6, mentre mi
alzo appena poggio anche io i fiori sul prato, ispezionando tutti i
colori.
-Penso che serva un po' di rosa... ho visto dei tulipani di quel colore
a pochi passi più in là.- Appena formulo queste
parole,
Eden mi si affianca subito e mi porge un timido sorriso, portando le
mani dentro le sue sacche della felpa. E' da un po' che lo fa quando
non ha nulla tra le mani, che sia un vizio? Proprio non lo so, ma sono
grata a lui in questo momento.
-Possiamo andarci insieme.- Ribatte silenzioso mentre cominciamo a
camminare, questa stradina, quante volte l'avro fatta in questi giorni
d'arena? Ricordo ancora quel tronco lì giù, dove
poggiai
Rose dopo che ritornammo dal bagno di sangue. Cosa mi era preso? Quando
ho visto Killian rischiare la vita per uno zaino mi sono subito
preoccupata, ma il momento peggiore è arrivato quando
Achille
era stato circondato da quelle due ragazze, mi sentivo così
impotente, l'unica cosa che potevo fare era trovare Rose e portarla
via. A stento riusciva a correre, non dimenticherò mai quel
giorno, sicuramente il più terrificante della mia vita.
-Come mai ti piace così tanto il rosa?- Mi chiede curioso
Eden
portando poi la sua attenzione verso la radura che comincia ad
interessargli sempre più, ne sono contenta.
-E' un colore grazioso, mi piacciono le cose graziose, in
più,
il colore rosa è simbolo della capacità di dare e
ricevere amore, conferisce passione e vitalità nell'amore
per
gli altri e per se stessi.- Spiego come se la questione fosse un
interrogatorio, se avessi frequentato una scuola d'arte sarei davvero
rimasta contenta, potrei dire che spenderei bene quei miei vent'anni
lì dentro.
-Wow, sei informata.- Si stupisce il rosso mentre di contraccambio
posso soltanto annuire con il mio solito tono silenzioso e timido.
-Ho appreso molte cose quando ero a casa. Visto che non posso fare
molto, scoprire nuove cose è l'unica cosa che mi
è
concessa.- Ribatto un po' giù di morale, mentre potrei
giurare
di aver visto un espressione di disappunto nel volto del tributo
sconosciuto. Lui sa così tante cose di me, mentre io sono
così scortese che non so nulla di lui, ma ci teneva
così
tanto a conoscermi prima che potessi andare via. Killian ha avuto un
compagno davvero fedele, da come me ne ha parlato, anche i due tributi
del 7 lo sono stati, povera bambina...
Quando hanno mostrato i due volti al colpo di cannone, Eden ha avuto
visibilmente un piccolo attacco di panico, i suoi occhi erano sgranati
come se stesse assistendo ad uno show del terrore, mentre le mani
tremavano come se fosse ricoperto dalla neve completamente nudo.
-Ho notato che apprezzi davvero tanto quello che fai. Sai, le iridi
tendono a dilatarsi un po' di più quando parliamo, facciamo
o
guardiamo qualcosa che ci piace.- Mi spiega il fantomatico tributo
appena io annuisco alle sue parole.
Quindi mi ha guardato per tutto questo tempo? Che imbarazzo,
è
stato davvero necessario? Sicuramente sarà accaduto durante
la
raccolta dei fiori o mentre parlavo dei significati dei colori, a
proposito, siamo già arrivati ad un punto dove petali rosa
riescono a vincere contro i loro avversari, Eden accorre con un piccolo
scatto verso di essi per afferrarli e staccarli delicatamente. Gli ho
insegnato di essere lento e di tenere una mano premuta sul terreno,
altrimenti una parte dello stelo rischiava di staccarsi. Stamattina ha
combinato un bel po' di pasticci!
Questa volta ritorniamo verso i nostri passi, affiancando la grotta che
mi ha tenuto compagnia in questi giorni bui. Non pensavo di poter
ringraziare questo rifugio dai colori scuri, ma... grazie! Sapevo di
dover seguire il mio istinto, l'area floerale, tutto sommato,
è
stata pacifica. Se non fosse per quella farfalla...
Quando i fiori rosa vengono aggiunti a quel mucchio di colori che
riescono a prevalere sull'erba, mi ci distendo rilassata, mentre Eden
si accovaccia alla mia altezza visibilmente triste. Non vorrei vedere
una smorfia di dispiacere come ultima visione...
-Credo che... che questo patto sia giunto alla sua fine.- Mi sussurra
gentile, mentre gli annuisco grata.
-Grazie per aver rispettato la mia decisione, Eden.- Replico
altrettanto rilassata, sento il polline vivere dentro le mie narici e i
capelli accarezzare i colori che variano da fiore a fiore.
Questa volta sono io che imito il mio alleato momentaneo e dalla mia
tasca ne estraggo delle bacche viola, queste, se ingerite, riusciranno
a porre fine alle mie sofferenze senza che io stia male.
-Riposa. Sono certo che dopo la vita ci aspetterà un'altra
avventura.- Quindi anche lui è del mio stesso appunto?
Ingoio
velocemente le bacche che ho masticato, mentre sento già un
po'
di intralcio nei polmoni, ma nonostante tutto una risatina genuina
spunta dal nulla.
-Spero di ritrovarti nel mio cammino.- Sibilio stanca, mentre la mia
vista si fa sempre più sfocata, i rumori risuonano come un
eco e
il mio cuore comincia a prendere un freno.
Chiudo lentamente gli occhi, l'ultima cosa che ricordo è la
stretta di mano che ho compiuto con Eden, è stato
così
premuroso con me.
Finalmente sono libera...
è il momento
di liberare le mie colombe.
Daisy "Isy" Jones, Tributo
del Distretto 10
Per
un momento non rischiavo di cadere dal ramo su cui mi sono appisolata
quando il colpo di cannone risuona nell'arena, indirizzo velocemente il
mio sguardo verso il cielo e la figura della ragazza del Distretto 3 si
palesa sul cielo azzurro. Dopo l'annuncio al festino, i volti hanno
cominciato ad apparire appena un colpo di cannone veniva susseguito,
infatti questo dovrebbe essere il terzo oggi, dopo il ragazzo dell'8 e
la ragazza del 7, due distretti sono fuori dai giochi ed ho soltanto
sette avversari da battere, tra cui Nylan, dannazzione, vorrei che
sbucassero all'improvviso con la vittoria di due tributi apparenenti
allo stesso distretto, avrei un avversario in meno ed anche un tipo che
vuole il mio cadavere su un piatto d'argento, davvero, quanto
può essere furbo uccidere la tua stessa compagna di
Distretto?
Non sa che per i Distretti stessi è un atto che porterebbe a
sfavorirlo? Se vincerre, vorrebbe davvero ritornare in un luogo dove
potrebbero accoglierlo male, accusandomi di una mia probabile morte?
Non che io abbia qualche tipo di scelta, insomma, morire e diventare
cibo per vermi oppure ritornare a casa con la consapevolezza che delle
ricchezze di cui Capitol vorrebbe fornirmi verranno tutte affidate alla
mia falsa famiglia, ed io ritornerò a mungere mucche e dare
da
mangiare alle capre, le mani sudate di quel porco di Thomas... non
voglio rivivere quell'esperienza, mai e poi mai, preferirei affrontare
altre arene piuttosto che lasciare un mostro avere la meglio su di me,
già lo ha fatto e se non riuscirò ad essere
abbastanza
forte rischierò di oltrepassare il limite della mia
sanità mentale, ne va della mia psicologia.
Poggio una mano all'altezza del ventre, cercando di non pensarci e
trattenendo le lacrime, aiutandomi con i denti; mordo fortemente le
labbra affinché le mie emozioni fragili non sconfiggano
quelle
più crude. Ho sempre cercato di reprimerle e di apparire
come la
solita ragazza fredda e distaccata, quella che ama l'angolino che il
mondo gli ha concesso, la finta aspra che non ha bisogno dell'aiuto di
nessuno, l'insensibile priva di emozioni che gode delle sofferenze
altrui, quante volte mi hanno macchiata così al distretto?
Tutte
quelle persone che pensano di conoscermi, quando invece non ricordano
neanche il mio stesso nome, Nylan proprio uno tra quelli, riesco a
capire adesso del perché voglia farmi fuori, le voci su di
me
saranno entrate anche nel suo cervellino e non gli avrò
fatto
una bella impressione.
Sento la rabbia repressa cominciare a salire come una furia, ma un
gemito di dolore mi precede, alzando lievemente la gamba ferita da
quella ragazzina del Distretto 5. Non pensavo fosse così
forte,
in realtà non avevo proprio idea che riuscisse a trovare il
coraggio di uccidere qualcuno! Non è il tributo che tutti
noi
abbiamo assistito alle interviste, lei sì che ha un bel
legame
con il suo vero padre, nonostante abbia accennato più volte
di
non volerne parlare ai quattro venti. Peccato, sono troppo solitaria
per scoprire qualcosa in più, dovevo pensarci prima ed
adesso
ricorderei le debolezze di tutti i tributi ancora in vita. Chi sono
rimasti? Nylan, i due del quattro e il tipo dell'1, i ragazzi del 6 e
del 7 e l'arciera del 5. Siamo rimasti in otto e gironzolano come
caprette ancora tre tributi favoriti, sarà una vera impresa
affrontarli, se avessi un'arma riuscirei a cavarmela sicuramente, ma
non credo di riuscire a reggere uno scontro fisico per quanto io abbia
cercato di impegnarmi con l'autodifesa, in più penso di
essere
dimagrita troppo, forse sono diventata ancora più minuta e
scheletrica di quanto non lo sembrassi già.
Forse è stata una scelta cattiva salire qui sopra, sto
morendo
dal caldo e quei lupi che non sembravano tali sono andati via come se
non gli importasse più nulla di me, ma pagherei
così
tanto per aiutarmi con la ferita.
Manco a farlo apposta, sento un rumore che ho riconosciuto all'istante
farsi sempre più forte e, tra i rami, un aereoplano con dei
bei
regali proprio per me giunge al momento, però, che culo!
Quando
si dice "botta di fortuna".
Apro il mio portafortuna e con una piccola sorpresa mi ritrovo con
delle bende e del cibo, afferro velocemente le prime e tento di
fasciarmi la ferita provocata, spero solo che non possa infettarsi, ma
con queste bende pulite posso coprirla quanto voglio, nonostante io non
riesca a camminare benissimo.
Afferro poi come se fossi una selvaggia il pane che mi ritrovo davanti,
è caldo e all'interno c'è del prosciutto cotto,
è
inutile aggiungere che finisco con il divorarlo in un nanosecondo, la
mia fame era troppa e mi sono stancata di sporcarmi le mani soltanto
per evitare dei mirtilli che possano mandarmi al bagno. a pensarci ho
ancora qualche dito rosso.
Lancio con nonchalance la carta sporca giù dall'albero,
afferrando poi una bottiglia d'acqua e berne metà,
dovrà
bastarmi per il resto della giornata, devo soltanto catturare qualche
lepre o un coniglietto innocente e li cuocerò per benino,
con
Oscar era così facile, dividevamo il lavoro e lui sapeva
addirittura pescare un pesce senza l'uso di un'esca, se ci provassi
sicuramente sfuggirebbe dalle mie stesse mani, almeno io ricompensavo
nell'estrarre lo scheletro così che parti aguzze non
andassero a
contatto dentro il nostro corpo. Ingoiarne almeno una ci avrebbe
portato alla morte, ma a quanto pare non avevamo previsto quella
piccola scossa e, soprattutto, quest'arena che ti trasporta da una zona
all'altra.
La ragazza del 5 è ancora viva e in qualche modo
è
sicuramente sopravvissuta a quel branco di lupi, se la
incrocerò
durante il mio cammino dovrò stare bene attenta, ormai ho
capito
che non è più una sempliciotta, ma adesso
l'impresa
è un'altra, ovvero scendere da questo ramo. Come posso
farcela?
L'istinto di sopravvivenza mi ha aiutato a scalarlo, ma adesso che sono
ferita e in buona saluta non vorrei mettermi d'intralcio da sola.
Prendo un bel respiro e poso l'acqua dentro lo zaino, c'è
ancora
quel tonno che ho rifiutato di mangiare, mentre la caramella, bhe, alla
faccia vostra. Mi sono ferita ed ho rischiato la vita per queste
piccole cose che, per gli spettatori, non conteranno nulla, ma anche un
pizzico di carne può salvare il mio stato. Per quanto
riguarda
il mio stomaco mi sento rinata! Quel pranzetto mi ha fatto veramente
bene, nonostante non fosse di lusso, al 10 mangiamo che è
una
meraviglia. Sfido tutti gli altri distretti a saper fare di meglio.
Con tutta l'attenzione che cerco di riservare in me stessa, scendo pian
piano il tronco di quell'albero, una caduta, un tonfo e poi delle urla
non faranno altro che rendermi la preda di qualcuno o qualcosa e questo
vorrei evitarlo a tutti i costi.
Grazie a Dio riesco a scendere senza alcun problema dall'albero, per
quanto riguarda la mia gamba sembra che questa benda riesca almeno a
trattenere il dolore, infatti oltre un minimo non direi di sentire
altro.
I lupi sono ritornati a nord, quindi mi conviene recarmi verso sud a
passi silenziosi e nascondermi appena sentirò qualcosa di
strano, quest'area boschiva non me l'aspettavo così folta di
alberi, ne ha più di quella montuosa! La differenza forse
sono
quei frutti in alto che si trovano alle cime dei rami? Il mio sguardo
incrocia proprio adesso una mela succosa che mi invita a raccoglierla,
ma evito velocemente la direzione del mio volto per non farmi
catturare. Non ci riuscirei mai e se fosse, non andrei poi
così
oltre con una gamba ferita, rischierei anche di cadere dalla cima e
morire praticamente in una maniera pietosa... e questo, da spettatrice,
sarebbe divertente, ma viverlo in prima persona farebbe anche un male
cane. Potrei addirittura rischiare che un osso possa uscire dalla
pelle! E' disgustoso, non voglio pensarci, è fin troppo
macabro
anche per l'arena stessa.
Mi avvio verso uno dei cespuglietti a cui mi ritrovo davanti, accanto
ad uno di essi un altro tronco possente può farmi
letteralmente
da muro, mi sporgo quel poco e posso notare con tutto il mio stupore
che mi ritrovo proprio al primo step, alla zona centrale, questa
distesa immensa di erba con le pedane disattivate e la cornucopia al
centro di essa mi fa pensare che avrei dovuto prendere uno zaino prima
di scappare con Oscar, anche uno di quelli più vicini, forse
non
ci sarebbe stato utile, ma almeno era uno zaino in più,
quello
sulle mie spalle è perfetto per me, anche se desidero
un'arma.
Cerco di nascondermi e immedesimarmi tra l'erba, fin quando non mi
accorgo di un dettaglio importante, una visione unica dal solito: la
cornucopia è vuota, preciso; ci sono armi e del cibo
addirittura, ma nessuno sta facendo da guardia. E' impossibile!
Sarà sicuramente una trappola, qualcuno sarà
appostato da
qualche parte, forse quel favorito del Distretto 1, un altro bravo con
l'arco.
Una parte di me mi consiglia di andare ancora più infondo,
potrei prendere un'arma, anche quella più piccola e
sgattaiolare
via, forse sono andati alla ricerca di qualche tributo in vista
dell'arena, magari i morti di oggi sono stati tutti provocati da loro.
Prendo nuovamente un grosso respiro e schiaffeggio pesantemente le mie
mani sulle ginocchia, stringendo i denti e cominciare a correre con
tutta la velocità che ho in corpo. Questa sensazione,
seppure
spericolata, mi fa sentire per un attimo libera. Cerco di ignorare con
tutta me stessa il dolore alla gamba e dirigermi di fretta verso la
cornucopia, mentre i miei occhi analizzano ogni punto della situazione,
ogni centimetro di terreno e tutti i punti profondi, fin quando non
l'ho avvisto, lo sapevo io!
Appena intravedo l'ostacolo compio un grosso balzo che mi scaraventa
contro il tavolo a cui miravo di precipitarci sopra, ma termino
solamente con investirlo, soffoco il dolore e la ferita che sembra
ricominciare perdere sangue, le bende si stanno imbrattando di nuovo.
Mi alzo velocemente con la gamba ancora intatta ed afferro tutto quello
che devo: carne, biscotti, acqua, tanta acqua! Addirittura riesco a
trovare una pomata che uso all'istante, con mio stupore la ferita
scompare man mano, lasciando un piccolo segno, mentre lancio anche la
benda macchiata di sangue in un punto a caso della cornucopia.
Mi avvicino alle armi e noto che i favoriti hanno lasciato soltanto
qualche pugnale da combattimento, due andranno benissimo.
Mi guardo di tanto in tanto alle spalle, con il completo timore che
qualcuno possa arrivare ed uccidermi, l'ansia è alle stelle!
Mi faccio forza ed alzo nuovamente il tavolo e con un balzo tento di
non finire su un punto specifico all'entrata della cornucopia, sono
sicura che ci sia una trappola, sembra che qualcuno abbia scavato.
Oscar aveva ragione a dirmi di fare attenzione ad ogni cosa che mi
circonda, devo ringraziarlo, adesso sono completamente apposto.
E' meglio allontanarsi dalla zona boschiva, probabilmente ci
sarà ancora la presenza di qualche lupo, forse dovrei andare
in
quella più distante, quindi... l'area floreale.
Sento nuovamente il vento sfiorare i miei capelli e l'aria fresca
invadere la mia bocca, sarebbe tutto più bello se questo non
fosse altro che un inferno, ma guardiamo il lato positivo: ho un
bottino!
Hubert Diatin, Tributo del
Distretto 1
Quando tutto questo casino
giungerà al suo termine potrò finalmente ricevere
il mio riconoscimento, per prima cosa Capitol City sarà
obbligata a ripararmi il braccio, possono creare mostri, vite umane dal
nulla o quell'odioso champagne che il senzavoce aveva osato porgermi,
riparare un braccio rotto per loro sarà un gioco da ragazzi.
Mi è rimasta ancora della pomata appena qualcuno
riuscirà, sicuramente baciato dalla fortuna e non dal
talento a scalpire il mio corpo. Ho pagato a caro prezzo le ferite che
mi sono state infette da quel pazzoide del 5, ma ogni volta che ripenso
alla mia vittoria e alla sua dipartita non posso far altro che sentirmi
fiero del mio stesso operato: sono stato furbissimo e come presupposto,
il mio avversario ha abbassato la guardia nel momento stesso in cui
pensava di farla franca, di tagliarmi la testa e mostrarla
trionfalmente a tutta Panem. Devo ancora trovare quella disgustosa
ragazzina che ha cercato di sporcarmi con la sua pelle gli stracci che
sto indossando, ma lei è un avversario secondario, i
prossimi che dovrò far fuori sono proprio i miei cari e
vecchi alleati: Sheena e Gerald. Tra i tributi rimasti ancora in gara,
loro due sono sicuramente i pezzi più forti da buttare
giù, le prove di valutazione lo avevano dimostrato e, oltre
questo, ho un bel conto in sospeso con quei due pesci fuor d'acqua.
E' vero, ho ancora un braccio fuori gioco e posso soltanto concentrarmi
con la balestra che gli sponsor mi hanno donato, è fatta a
misura per me, non sono fisicamente fortissimo, ma quest'arma
è facilmente armeggiabile e oggi l'ho provata su una lepre
che era passata davanti ai miei occhi, un colpo all'occhio e per poco
la testa gli esplodeva come carne macinata, posso assicurarmi di avere
un'ottima arma da ora a questa parte.
La vera domanda adesso è questa: il mio obbiettivo
sarà ancora alla cornucopia? Ovviamente, tengo a precisare
il mio pensiero perpetuo, non c'era bisogno di far navigare un'altra
edizione se c'è l'assicurazione della mia presenza, quante
persone ho ucciso? Quattro? Non sono sufficienti, io uscirò
da qui per aver commesso anche il numero più alto di
uccisioni, non lascerò sicuramente che qualcuno possa
superarmi, certo, quel qualcuno avrà già commesso
qualche omicidio di poco conto, sicuramente affrontando personaggi
molto più deboli rispetto ai mirini a cui punto. Io ho
ucciso pezzi grossi, alla fin fine, degli intralci che potevano causare
una mia probabile sconfitta, loro chi avranno ucciso? Le due poverette
del 7 e del 3? Oppure il ragazzo psicopatico del 12? E' facile
ammazzare una persona così prevedibile, quel ratto
insignificante che credeva seriamente di poter riuscire a comportarsi
dal cattivone di turno prendendo a pestoni qualcuno di altrettanto
insignificante. Anche quella bambinetta dell'11 sarebbe riuscita a
raggirarlo con un semplice giochetto, chi forse sarà
congratulato con tanto di cappello è l'assassino del tributo
maschile del distretto 3. Ricordo ancora la proposta fuori di testa da
parte dei miei compagni, a parte Chanel, quel ragazzo era davvero un
osso duro a vista e ho rifiutato caldamente la sua entrata soltanto
perché i favoriti non verranno mai rappresentati dalla
plebaglia, io sono un sommo divino che non merita poveracci tra le sue
truppe, non ho bisogno neanche di quest'ultime dato che si sono
rivelati degli incompetenti incapaci di poter ragionare con un cervello
funzionante, fortunatamente anche il mio è stato allevato
sotto gli insegnamenti della perfezione più perfetta.
Mi alzo lentamente stringendo la balestra che
ho tra le mani, è tramonto e i colpi di cannone non hanno
ancora deciso di mostrarsi, significa che toccherà a me, ci
ho riflettuto e sono sicuro che alla cornucopia riuscirò a
trovare soltanto uno tra Gerald e Sheena, le scorte non dureranno per
sempre e qualcuno dovrà pur andare a cacciare qualcosa,
mentre l'altro restare di guardia alla base. Sarà
sicuramente un giochetto per me, non userò nè
false presentazione e neanche una finta premura, così come
inginocchiarmi per terra e perdonarli fino allo schifo: quest'ultima
richiesta non rientra proprio tra le mie categorie, mi dispiace, ma
saranno loro a prostarsi in ginocchio pur di salvare le loro stesse
vite.
Comincio a camminare nella direzione del massacro, stando ben attento a
non farmi sentire da ulteriori nemici, nonostante voglia comunque
ascoltare qualcun'altro e beccarlo di sprovvista, come un morto di
passaggio, alla fine la mia balestra è fatta anche per
questo.
Indietreggio allarmato appena una freccia mi si palesa letteralmente
davanti al volto, evitando il bersaglio: mi volto subito nella
direzione del mirino e non riesco a scorgere nessuno, mentre un
espressione avida sul mio volto appare come non mai: non hanno una
strategia differente, questi tributi? E' esattamente come quella volta
con Caitlin, soltanto che questa volta i pugnali sono stati sostituiti
dalle frecce.
Comincio a correre velocemente verso una direzione opposta che
potrà comunque portarmi verso la cornucopia, mentre non
mollo la mia balestra, così come la preziosa mazza chiodata
che ho rubato a quel pivellino di Jack.
Un'altra freccia fibra verso la mia direzione, ma questa volta riesce a
sfiorarmi di poco, per un po' non azzeccava di centrare la mia testa,
ironico pensare che io voglia fare lo stesso con la persona che sta
cercando di ammazzarmi, ma ce ne vorrà per farlo!
Con uno scatto agile riesco a nascondermi all'interno di un grande
cespuglio, coperto da qualche roccia che può farmi benissimo
da scudo, la prima cosa che posso notare è che da qui si
può assistere alla cornucopia, anche se si sta facendo quasi
buio riesco chiaramente a capire che sono proprio alla zona d'entrata e
non alle sue spalle.
Trattengo il mio fiato e fisso gelido la strada erbosa che mi si para
davanti appena riesco a captare il suono di alcuni passi, precisamente
stanno correndo e quando scorgo la figura non riesco a credere ai miei
occhi, oggi vogliono proprio sorprendermi.
La ragazza del 5 è armata di arco e alle spalle ha uno zaino
che sembra piuttosto pesantuccio, ha vari cerotti e qualche fasciatura
su alcune parti del corpo, quindi credo che lì dentro ci
sia... non voglio crederci, questa ignobile plebea ha sicuramente un
medikit con sè!
Tento di alzare l'arma e mirare al centro della sua testa, mentre la
castana si guarda attorno come una furia, chi l'avrebbe mai detto che
la dolce donzella da salvare sa cavarsela anche senza l'aiuto del suo
amichetto, con un allenamento in più sicuramente sarebbe
riuscita a prendermi.
Quello che succede dopo però mi riporta a rintanarmi nel mio
luogo sicuro, mentre la ragazza, che dalla voce di quell'idiota del suo
compagno di distretto ricordo che si chiamasse Darlene, si volta
velocemente alle sue spalle e viene colpita dritta in faccia da una
frustata del ragazzo del Distretto 10. Da quanto tempo è
qui? L'avrà seguita?
Il biondo riesce a muoversi benissimo nonostante il carico che porta
sulle proprie spalle, deve essere parecchio resistente. Vediamo chi
dovrò far fuori dopo questo scontro, magari
riuscirò a portare al Distretto 1 ben due uccisioni.
La castana tenta di reggersi in piedi, ma il biondo si scaraventa su di
lei, ma quasi per ironia dell'altezza, visto che lei è molto
più alta di lui, Darlene riesce a dargli una gomitata alla
pancia e spintonarlo via, riesco a vedere la tenacia di questo ragazzo,
con i denti stretti riesce a non cadere al suolo, sfortunatamente
lasciando la presa su Darlene che però si reca velocemente a
raccogliere il proprio arco.
Subito dopo il tributo del 10 colpisce proprio l'arma di quest'ultima,
facendola sbalzare via così che lei non possa più
toccarlo, infatti Darlene indietreggia per un attimo a quel gesto, ma
le è fatale; il ragazzo biondo carica con un pugnale dietro
di lei e la colpisce direttamente dietro alla schiena, la castana
guarda le proprie mani tremanti e cade al suolo con un tonfo, mentre il
colpo di cannone sussegue successivamente, così come il
volto della giovane dipinto sul cielo olografico.
Il campagnolo strappa velocemente dalle mani di Darlene il suo zaino,
prendendo soltanto ciò che gli è necessario:
appena quest'ultimo estrae un medikit dallo zaino della vittima quasi
vorrei scattare ed ucciderlo, ma non è lui la mia vittima,
non oggi.
Come se fosse amico del vento, il tributo del 10 scatta velocemente via
e scompare dinnanzi ai miei occhi, mentre io tento di allontanarmi dal
cadavere così che l'hovercraft possa prenderlo.
Povera, sciocca, ragazzina. Cosa credeva di fare? Non si diventa
fortissimi in un giorno, ma devo ringraziare quell'idiota che l'ha
uccisa, lei non era nel mio mirino e preferisco delle vere vittime.
Il sole ormai è andato appena il colpo di cannone di Darlene
ha annunciato la sua morte, come per dar vita ad una nuova giornata, ma
io non mi arrendo, ho ancora il mio compito da portare a termine, un
tradimento che non riuscirò a tollerare.
Mi incammino velocemente verso la cornucopia, la quale però
ritrovo già in lontananza vuota. Cerco di guardarmi attorno
nonostante con questo buio io non riesca a controllare nulla, forse
potrei distruggere tutte le loro provviste.
Errore fatale, miei cari. Dovevate essere più attenti di
così.
Faccio un passo verso la cornucopia, ma appena il mio piede si poggia
su una trappola che il buio ha nascosto, con la luna come complice, non
posso far altro che rifiutare questo destino inaccettabile.
Un esplosione mi travolge completamente, dando fine ai miei giorni ed
anche alla base della cornucopia.
Io... sarò
un Dio.
Angolo Autore
Ehy, salve a tutti!
Scusate l'immenso ritardo di questo capitolo, ma non ho passato un bel
periodo nonostante abbia cercato di riprendermi subito, infatti oggi il
capitolo è qui! (Precisamente, ho iniziato a scriverlo due
giorni fa).
Allora, dovete sapere che questo è il capitolo che non
sapevo potesse arrivare.
Iniziamo dal principio: Gerald è stato sponsorizzato e
quindi salvato, complimenti a lui!
In questo capitolo però, abbiamo perso Odette, Darlene ed
Hubert.
Odette era uno dei due personaggi che pensavo di uccidere in questo
capitolo, lei aveva il 100%, l'altro il 90%, ma cosa è
successo? Dal POV di Daisy in poi ho pensato a delle idee nuove e dei
cambiamenti, Hubert sarebbe morto comunque al prossimo capitolo, ma
senza POV, e quest'idea non mi piaceva moltissimo, quindi ho deciso di
finirlo in un modo che neanche lui stesso sapesse di star morendo. Se
vi ricordate bene lo scorso POV di Gerald, lui dice che se qualcuno
avesse cercato di rubare qualcosa alla cornucopia, una "sorpresa" li
avrebbe attesi. Ebbene, Daisy, che ci è andata di giorno, lo
ha notato, mentre Hubert è stato intralciato dalla notte.
Darlene non sarebbe dovuta morire, ma sto decidendo i capitoli che
questa storia dovrà avere e sono indeciso tra i 18 o i 20.
In primis, dovevano morire tre persone, poi ho riflettuto e nella mia
mente sarebbero morti soltanto Odette e Hubert, ma poi ho pensato ad
una scena del genere e nulla, mi dispiace per la povera Darlene. Si
è svegliata nel momento stesso in cui è morta.
Comunque, complimenti a tutti coloro che hanno un tributo in vita!
Al prossimo capitolo ci sarà il festino, per tanto, chiedo
agli autori ancora in vita di dirmi un omaggio che i loro tributi
potrebbero preferire. Non è detto comunque che tutti ci
vadano.
La storia si sta avvicinando alla sua chiusura e, dopo 16 capitoli,
conosco già l'identità del vincitore: due persone
stanno combattendo per quel posto. Questo capitolo comunque
è stato difficile da buttare giù, visto che ci
sono davvero pochissime interazioni.
Dal prossimo capitolo inizieranno i tre POV! Grazie mille per aver
letto questo capitolo <3.
Sasi02
Classifica:
24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.
23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.
22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.
21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2
POV).
20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.
19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3
POV).
18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.
17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una
trappola dell'arena (3 POV).
16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3
POV).
15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla
ibrido (4 POV).
14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una
trappola dell'arena (4 POV).
13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4
POV).
12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4
POV).
11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4
POV).
10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4
POV).
9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (5 POV).
8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4
POV).
7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una
trappola dei favoriti (5 POV)
MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Nylan: 2 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.
Stato dei Tributi.
Cedric: Depresso, forti sensi di colpa.
Gerald: Febbre (in via di guarigione).
I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4).
Soli: Eden (Distretto 6), Cedric
(Distretto 7) Nylan, Daisy (Distretto 10).
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