A year with the Oathkeepers

di pampa98
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Prompt: Estate #36. "È solo di un’ombra e un pensiero che sei innamorata. Non posso darti quello che cerchi." (Aragorn, “Il signore degli anelli”)

 
LA COSA GIUSTA




«Te ne stai andando?»
Jaime si era rivestito velocemente e in silenzio, ma gli ultimi dubbi che ancora resistevano nella sua mente lo avevano fatto attardare qualche minuto di troppo. Non si voltò a guardarla. La sua decisione era giusta e non sarebbe mutata: amava ancora Cersei e non l’avrebbe lasciata morire da sola.
Doveva fare la cosa giusta.
Ma amava anche Brienne e desiderava restare con lei, ed era stato quel desiderio ad averlo trattenuto fino a quel momento.
Si alzò dalla sedia e cominciò a raccogliere le sue cose.
«Non puoi salvarla, Jaime» gli disse. Era talmente ovvio ciò che stava accadendo che non aveva nemmeno avuto bisogno di chiedergli perché lo stesse facendo.
Sentì un fruscìo alle sue spalle, segno che lei si era alzata, e difatti sentì due mani calde prendergli il viso e costringerlo a guardare i suoi occhi.
«Sei un brav’uomo. Non sei come lei, non lo sei affatto. Non sei costretto a morire con lei. Resta qui, con me.»
Sarebbe stata una supplica convincente, se non vi avesse aggiunto una falsità.
Jaime non era costretto a morire con Cersei – erano venuti al mondo insieme e se ne sarebbero andati insieme, ma più volte avevano rischiato di morire lontani l’uno dall’altra e lui non se ne era mai preoccupato.
Jaime non era come Cersei – era fedele ai suoi sentimenti e ai suoi voti, anche quando uno escludeva l’altro.
Ma Jaime non era un brav’uomo. Aveva compiuto innumerevoli atrocità per quell’amore che aveva condizionato la sua intera esistenza – una di quelle si trovava a poche camere da loro – e Brienne questo non riusciva a vederlo.
O forse era semplicemente lui ad aver perso la capacità di vedere il buono che albergava nel suo cuore. Era troppo tardi per cominciare a farlo in quel momento.
Sollevò la mano sinistra su quella di lei, ancora poggiata contro il suo volto, lasciandosi sfuggire un’ultima carezza.
«Pensi che sia un brav’uomo?» sospirò. «Ti sbagli. So che è quello che vorresti, ma non è così.»
«Sì, invece» insistette lei, mentre le lacrime iniziavano a velarle gli occhi. «Non sei perfetto, ma non sei nemmeno il mostro che tutti credono. Tu sei l’uomo che amo e…»
«È solo di un’ombra e un pensiero che sei innamorata» la interruppe, trovando la forza di allontanarsi da lei. «Non posso darti quello che cerchi, mi dispiace. Ti auguro ogni bene Brienne, perché sei la persona migliore che abbia mai conosciuto. Ma io non sono quel bene, non lo sono mai stato.»
Afferrò Lamento di Vedova, appoggiata accanto a Giuramento, e uscì dalla camera senza guardarsi indietro, dividendo per sempre l’unicità delle due spade.
Stava facendo la cosa giusta.
Se lo ripeté per ignorare i singhiozzi di Brienne alle sue spalle e il loro ricordo mentre cavalcava verso sua sorella. Continuò a ripeterselo anche mentre la città cadeva sopra di lui, consapevole che il suo posto era tra le braccia di Cersei.
Aveva fatto la cosa giusta.

 




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