La sfida del veleno

di lmpaoli94
(/viewuser.php?uid=975081)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Mentre Ash e Sasuke erano in ospedale mentre l’equipe di medici più specializzati stava ricercando una cura efficace contro il veleno contratto, Koga passeggiava su e in giù per i corridoi dell’edificio con al speranza di rivedere sua figlia durante un combattimento della resa dei conti.
“Non puoi nascondersi per sempre, Nina. Prima o poi ti troverò.”
Ma l’uomo assumeva sempre un’espressione pacata senza essere troppo preoccupato.
< Koga, come sta? > gli domandò Haruka ridestandolo dai suoi pensieri.
< Come sono sempre stato: in pace con me stesso. Perché? >
< Non è minimamente preoccupato per questa situazione? >
< No. Anche perché sono consapevole che questa storia finirà senza che nessuno si faccia del male… A parte mia figlia Nina. La mia vendetta di Ninja silenzioso avrà il suo effetto. >
< Che cos’ha intenzione di fare? >
< Ama così tanto la Zona Safari? Molto bene. Proseguirà i suoi allenamenti finché lo vorrò io e non tornerà mai più a casa. >
< E chi sarà il nuovo Capopalestra di Fucsiapoli? Tornerà lei? >
< Assolutamente no. Sarai lei, Haruka. >
< Che cosa? ma io non sono in grado di ricoprire un simile ruolo. >
< Questo lascialo decidere a me… Sei assolutamente in grado. Dammi retta. >
< Ma io… >
< Evita di discutere con me. Quando prendo una decisione su qualcosa, è difficile farmi cambiare idea. >
< Ok. Comunque adesso non è la faccenda più importante… Dobbiamo ritrovare sua figlia. >
< Non ci sarà bisogno di ritrovarla visto che l’ho appena adocchiata dalla finestra di questo paino. >
< Che cosa? >
Non riuscendo a credere alle parole di Koga, Haruka dovette guardare con i suoi stessi occhi.
< Ma che faccia tosta! È a piede libero come se niente fosse. >
< Mi sta aspettando per un’ultima sfida. Ed io non posso mancare. >
< Voglio venire con lei, Koga. >
< Mi dispiace, ma non è possibile Haruka. È una questione tra me e mia figlia. Nessuno deve entrarci. >
< Ma io… >
< Ha forse qualche dubbio che io non ci riesca? Anche perché se fosse così, al prenderei molto male… >
< Oh, no! Io credo che riuscirà a vincere. >
< Lo credo. Altrimenti sarei per sempre disonorato dalla carica di Superquattro… Tu rimani qui in compagnia dei due ragazzi. Sistemo mia figlia e torno, ok? >
< Va bene. >
Passando dinanzi a Misty e Borck, i due ragazzi non capirono che cosa stava succedendo.
< Nina è giù di sotto che sta aspettando suo padre. >
< Davvero? Allora dobbiamo andare anche noi. >
< No. Koga vuole rimanere da solo. >
< Allora ci tocca guardare la sfida dalla finestra. >
< Meno male che si riesce a vedere tutto… Ecco che è arrivato. Sono convinto che sarà una sfida entusiasmante > fece Brock elettrizzato come non mai.
 
 
Una volta raggiunto il giardino dell’ospedale dove Nina lo stava aspettando, Koga fissava la sua sfidante con sguardo serio ed enigmatico.
< Non capisco perché hai alzato un polverone di tale dimensioni facendo quasi uccidere due persone… Se volevi sfidarmi da subito, bastava che tu me lo dicessi. >
< Volevo essere pronta per questa sfida. Tutto qui. >
< Comunque voglio avvertirti che non avrò pietà di te. ti distruggerò come il mio nemico più acerrimo e ti spedirò alla Zona Safari in modo che tu non metta più piede fuori in mezzo a noi esseri umani. Mi hai capito? >
< Certo… Non preoccuparti, papà. Non riuscirai né a spaventarmi né a sconfiggermi. >
< Questo lo vedremo… A te la prima mossa. >
< Lo sai che sarà una sfida a colpi di ninja, vero? La sfida pokémon inizierà più tardi. >
< Va bene. Sempre che tu riesca a reggerti in piedi. >
Non riuscendo a sopportare la sicurezza di suo padre, Nina si accanì contro di lui con tutta la velocità e la forza che disponeva.
Ma non fu sufficiente per colpirlo.
< Brava Nina, sei molto veloce… Ma questo non ti basterà. >
Dopo averla colpita a tradimento, Nina cadde a terra battendo violentemente il ginocchio destro.
< Non dirmi che non riesci a rialzarti già da ora… Sarebbe un vero peccato. >
< No! Io non mi arrendo. >
< Infatti voglio che tu combatta fino allo stremo delle tue forze. Voglio vedere il sangue dentro e fuori di te. >
“Questo è il momento.”
Appena suo padre fu abbastanza vicino a lei, lo colpì violentemente nelle parti basse, senza però riuscire a fargli un graffio.
< Pensavi che io fossi così stupido? Allora vuol dire che non mi conosci abbastanza > fece Koga prendendola per le gambe < Peccato che non riesca a sollevarti. Mi sarebbe piaciuto vederti fluttuare da terra. >
< Mi potrai vedere lo stesso, sai? >
Dopo essersi liberata dalla stretta del padre, Nina gli assestò un colpo di karate dritto sulla guancia sinistra ferendolo lievemente.
< Allora? Ti è piaciuto? >
< Niente male davvero… Ma questa sarà l’ultima ferita che riuscirai a infliggermi. >
< E’ da vedere… >
Mentre Nina aspettava la prossima mossa di suo padre, non gli perdeva gli occhi di dosso.
“Che cosa starà pensando?”
< Attenta Nina… Questa volta non scherzo. >
Sparendo improvvisamente dinanzi a lei, Nina cercò di stare calma nascondendo la preoccupazione.
“E’ qui vicino. Me lo sento…”
Chiudendo gli occhi, Nina cercò di inquadrarlo.
Ma Koga era fin troppo veloce.
< Guardati le spalle!> gli gridò Koga.
Ma ormai era troppo tardi.
Il vecchio ninja gli assesto una moltitudine di colpi sulla schiena che la povera ragazza cadde a terra senza riuscire a rialzarsi.
< Ma come diavolo hai fatto? > domandò Nina dolorante.
< Hai ancora bisogno di molti anni per imparare simili tecniche. Non basta allenarsi con un gruppo di ninja pivelli per diventare esperta… A proposito dei tuoi amici, mi è giunta voce mentre stavo aspettando il tuo ritorno che sono stati arrestati alla stazione di Zafferanopoli mentre stavano provando a lasciare la regione. Come hai potuto abbandonarli? >
< Non avevo più bisogno di loro. Punto e basta. >
< Sei stata molto egoista, sai? Io non avrei mai fatto una cosa del genere… Ma ormai capisco che se anche sei mia figlia, io e te siamo molto diversi. >
< Bando alle chiacchere! La sfida corpo a corpo l’hai vinta tu, adesso ti sfido in un combattimento pokémon. Ah! >
Ma la povera Nina riusciva malamente a stare in piedi.
< Sei sicura che vuoi provare a combattere? >
< Certo! Non aspetto altro. >
< Va bene… Se permetti la sfida pokémon la decido io. >
< Che hai intenzione di fare? >
< Si sfideranno il mio Crobat contro il tuo. Vedrai che sarà una sfida interessante. >
< D’accordo, accetto volentieri! >
< Molto bene. Allora fuori i pokémon! >
Appena i due pokémon pipistrello uscirono dalle loro rispettive poké ball, si squadrarono a vicenda malamente.
< A te la mossa, figliola. >
< Attacco supersuono, Crobat! >
Senza perdere ulteriormente tempo, Nina pensò che il metodo più veloce per sconfiggere il Crobat di suo padre era confonderlo.
< Hai visto? Anche stavolta hai fallito miseramente > rispose Koga con ghigno malefico.
< Oh no… >
< Crobat, finiamo la pratica velocemente: attacco tossina. >
Una volta che il Crobat di Nina fu iperavvelenato, continuò ad attaccarlo con una serie di colpi che lo portarono a non rialzarsi più.
< Il tuo pokémon è stato messo K. O. in soli due mosse > fece Koga con tono serio < Mi dispiace per te Nina, ma hai perso. >
Non riuscendo a credere a quello che stava vedendo, Nina si crogiolò a terra in preda alla disperazione.
< Hai ancora molto da imparare, figlia mia… Ma hai ancora tutto il tempo del mondo. Sei ancora giovane e hai tutta la vita davanti. >
< Davvero vuoi spedirmi alla Zona Safari come se fosse una punizione da scontare a vita? >
< Te lo meriteresti, sai? Soprattutto dopo quello che hai fatto ad Ash è Sasuke. >
< E’ stato un incidente! >
< Un incidente causato da te, Nina… Non ci sono scusanti in questo frangente. >
< Che cosa dovrei fare allora? >
< Pregare che vada tutto bene e… >
< Koga! Koga! >
Il richiamo di Haruka risuonò in tutta il giardino come un acuto stridulo.
< Che succede, Haruka? >
< Ash e Sasuke sono fuori pericolo. Abbiamo trovato l’antidoto giusto. >
< Benissimo! Questa sì che è una bella notizia. >
< Si ristabiliranno tra qualche giorno. Adesso devono rimanere ancora un po’ in ospedale. >
< Sicuramente > rispose Koga spostando il suo sguardo verso una Nina afflitta e pentita.
< Nina, per questa volta ti è andata bene, ma la prossima… >
< Sconterò i miei peccati come meglio crederai, papà… >
< Stavolta chiuderò un occhio… Basterà che chiederai scusa ad Ash e Sasuke. >
< Sicuramente… >
< E per punirti in maniera molto lieve, Haruka sarà la nuova capopalestra di Fucsiapoli. Mentre tu avrai tutto il tempo per diventare più forte allenandoti regolarmente senza fare danni. Capito? >
< Certo, papà. >
< Bene. Adesso però vieni con me. >
ù
Una volta che Nina si ritrovò dinanzi ad Ash e Sasuke, il suo senso di vergogna prese il sopravvento.
< Mi dispiace > aveva cominciato a dire imbarazzata < Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. È stato imperdonabile. >
< Sicuramente > aveva cominciato a dire Sasuke < Ma adesso l’importante è che hai capito che con il veleno non ci si scherza. >
< Ovvio che no. >
< Tu che cos’hai da dire, Ash? >
Rimanendo alcuni secondi in silenzio, alla fine anche Ash acconsentì al suo perdono.
< Ma prima voglio sfidarti ad un combattimento di pokémon per riuscire a conquistare la medaglia anima. >
< Certo. Appena ti sarai ristabilito, combatteremo. >
< Molto bene. Non vedo l’ora > rispose Ash ritrovando il sorriso.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3939169