il colore del cielo stellato

di K ANTHOS
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Il calesse partì spedito verso l’uscita della tenuta e imboccò la strada che conduceva a est.

Rimasero in silenzio per buona parte del viaggio poi Anna quasi indispettita da quel silenzio innaturale parlò.

-Perché non parlate signor Leonardo? Di solito siete così ricco di argomenti…- il suo tono era provocatorio.

-Sì, una cosa ce l’ho da chiedervi signorina… Non eravate impegnata questa mattina con l’avvocato Corelli?- Anna lo guardò sconcertata e capì in quel momento quale era il motivo per il quale sembrava immusonito e insoddisfatto.

-Siete geloso…- le sfuggì.

-No affatto, mi aspettavo di vedervi partire insieme all’avvocato ed andare con lui da frate Egidio, chissà poi per quale motivo…-

-Ecco chiarito perché siete così taciturno e scontroso. Il lato migliore del vostro carattere esce allo scoperto- Anna non riuscì a trattenersi dall’essere sarcastica.

Il silenzio ripiombò tra i due.

Questa volta fu Leonardo che lo ruppe.

-Vi chiedo scusa, ultimamente sono un po’ nervoso… e se devo essere sincero non so più come avvicinarvi, mi sembra sempre di passare dalla parte del torto, di offendervi, di superare il limite- Leonardo era indispettito.

-Avete questa sensazione proprio perché è quella corretta… Mi state volontariamente mettendo in difficoltà con quello che dite… e fate. Dovete… dovete rimanere al vostro posto e basta, questo dovete fare- Anna cercò di mantenere la calma.

-Vi prometto che oggi mi comporterò bene e non vi arrecherò disagio signorina Anna- con questo clima poco disteso giunsero all’eremo.

L’edificio era seminascosto dagli alberi, soprattutto enormi cipressi, dai quali stormi di passeri entravano e uscivano. Solo la facciata della piccola chiesa alla quale si accedeva per una ripida scalinata era ben visibile e aperta.

Frate Egidio li raggiunse poco dopo il loro arrivo e Anna gli andò incontro felice di rivederlo.

-Buongiorno, è un piacere incontrarvi di nuovo…- Anna gli strinse le mani e contraccambiò il suo ampio sorriso.

-Ciao Anna, vedo che stai bene, meglio di quando ti ho incontrato alla tenuta per il battesimo… E questo bel ragazzo chi è? Il tuo fidanzato?- l’affermazione mise visibilmente in imbarazzo Anna mentre Leonardo non si trattenne dal sorridere apertamente.

-No frate Egidio, sono il nipote di Aurelio, il fattore della signora Costanza- fece lui.

-Che strano… mi sembravate proprio una bella coppia insieme… Comunque venite, accomodatevi, ci sono delle panche qui vicino all’ombra- fece il frate contento.

-Io aspetterò al calesse se non vi spiace… con permesso- Leonardo si allontanò.

-Ho portato una busta per voi da parte della zia. Vi porto i suoi saluti, verrà a farvi visita quando si sentirà di affrontare il viaggio- esordì Anna.

-Ringrazia tanto tua zia, è sempre molto gentile con noi. Possiamo fare molto per i poveri con il suo aiuto- fece il frate.

-Nel calesse ci sono anche due sacchi di farina e altri generi alimentari a cui penserà il signor Leonardo-

-Il Signore vi benedica, grazie-

-Tu come stai Anna? Ti sei un po’ distratta dalle tue sofferenze durante questa permanenza da tua zia?-

-Sì… ma ho come l’impressione di essere sempre coinvolta in nuove situazioni… La vita alla tenuta è più varia ed estenuante della vita di città! La zia ha degli ospiti che presto partiranno e non ho avuto un attimo di respiro…-

-Che mi dici di quel ragazzo Anna?-

-Quale ragazzo?-

-Leonardo-

-Cosa volete dire…?-  Anna aveva il cuore in gola.

-Mi sembra, da come ti guarda, che ti sia molto affezionato… Sicura che non sia il tuo fidanzato?-

-Sicurissima frate Egidio… vi sbagliate, è molto premuroso con me solo perché sono la nipote della padrona…- fece lei a disagio.

Rimasero a conversare a lungo sotto i cipressi: Anna gli parlò del padre e dei motivi che lo avevano spinto ad essere poco prudente, del suo amore sconfinato per lei, di quanto le mancasse.

Il frate ebbe una parola gentile per ogni cosa e Anna ritrovò in lui la dolcezza e la benevolenza di un padre.

Quando si salutarono frate Egidio le chiese di mandargli Leonardo, voleva parlargli solo qualche minuto e non l’avrebbe fatta aspettare a lungo. La ragazza non capiva il perché di quella richiesta e appena arrivata al calesse si spiegò con Leonardo.

-Frate Egidio sembra voglia parlare con voi…-

-Con me? E di cosa?-

-Mi dispiace ma non lo so, non me lo ha detto-

Il frate lo aspettava sorridente alla base della scalinata che portava alla chiesetta.

-Caro Leonardo, volevo parlarti un attimo- esordì il frate.

Leonardo non immaginava cosa volesse dirgli di tanto importante.

-Ti voglio raccomandare Anna, ho come l’impressione che tu le voglia molto bene. Mi raccomando, trattala con delicatezza, è un fiore in boccio in una notte di tempesta. Proteggila e prenditi cura di lei- Frate Egidio gli strinse affettuosamente le mani e se ne andò.

 

-Cosa voleva frate Egidio da voi?- chiese incuriosita Anna sulla via del ritorno.

-Mi ha detto di salutare calorosamente mio zio Aurelio…- mentì lui.

Durante il viaggio nessuno dei due parlò, avevano entrambi troppe cose per la testa a cui ripensare.





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