Era un pomeriggio tranquillo nell'arioso salotto della
proprietà dei Burromuerto.
La padrona di casa voleva rilassarsi un po' davanti la televisione, ma
disteso sul divano ci trovò già il figlioletto
più piccolo, piccolo angelo diciassettenne, con lo sguardo
perso nel vuoto. Situazione insolita, raramente Alejandro passava
così pigramente la giornata, raramente i suoi occhi
solitamente vivaci e maliziosi erano così vuoti.
-Hijo... cos'hai? Ti vedo turbato...- domandò preoccupata la
donna. Era ormai di mezza età, ma ancora piacente. Aveva una
folta massa di ricci castani e due vispi e sottili occhi verdi.
-Niente mamà, sono solo un po' impensierito.- la
rassicurò il giovane che aveva ereditato il suo sguardo.
-Racconta pure, mi vida.- gli disse con un caloroso sorriso pensando
che il figlio ne avesse bisogno.
-C'è una persona con cui non so più come
comportarmi.- ammise, solitamente Alejandro era abituato a vedere le
persone che lo circondava come pedine e sapeva sempre il ruolo da
assegnare ad ognuna.
-Ti infastidisce? Ti ha fatto qualcosa?!- esclamò
vendicativa, preoccupata che il figlio potesse essere vittima di
qualche ignobile invidioso.
-No, anzi... è una persona che ho sempre visto come qualcuno
da sfruttare e teoricamente questa persona lo sa, ma per qualche motivo
ha continuato a starmi intorno...- spiegò.
La madre sapeva che il figlio era sveglio abbastanza da sapere del suo
carisma e del fascino che esercitava sulle donne, quindi escluse che
potessero essere quelle la motivazioni.
-Forse ti sta intorno per una questione di denaro. Certa gente accetta
di farsi sfruttare di buon grado se pensa di poter essere ricompensata
con qualche bigliettone e magari qualche regalo. Gioielli, macchine...-
si rese conto di stare comunque sottovalutando l'intelligenza del
figlio. Lei e il marito l'avevano educato fin da piccolo a non farsi
sfruttare dai falsi amici, ma ad essere lui a sfruttare e spremere come
un limone il prossimo.
-No, è questo il problema. Non mi ha mai chiesto proprio
nulla, né regali, né soldi, né
particolari attenzioni.-
La donna credette di capire con cosa aveva a che fare il figlio,
sicuramente una ragazza completamente vittima dell'amore e
dell'ammirazione che nutriva per Alejandro, ma era normale che a volte
sbucasse una tipa simile nei dintorni di suo figlio, non capiva come
questo potesse turbarlo... “Oh... è possibile che
il mio bambino... No... non può essere, che
sciocca!”
-Ti dirò mamà, non mi è mai capitato
prima, ma penso di sentirmi in colpa per questa persona... in questo
momento non mi serve, ma penso che anche se mi servisse eviterei di
approfittarmene, stento a riconoscermi!-
La donna stava per commuoversi. -Vorresti che questa persona non ti
stesse più intorno per liberarti del senso di colpa?-
-No... e sento quasi il bisogno di fare ammenda per il modo in cui mi
sono comportato... non ho neanche più di tanto l'impulso
omicida quando dice cabronate e, credimi, ne dice parecchie!-
finalmente capì. -Per questo mi sento turbato! Voglio farmi
perdonare anche se non mi rinfaccia nulla! A-aspetta...
Mamà? P-perchè ti sono venuti improvvisamente gli
occhi lucidi?!-
-N-niente...- “Il mio bambino è innamorato! Non so
se essere felice che gli piaccia una bestia ignorante... ma non l'ho
mai visto farsi tanti scrupoli nell'usare qualcuno, deve essere
amore!” Sapeva che non si trattava del primo amore serio di
Alejandro, ma era comunque emozionata. -Sono solo felice che tu abbia
finalmente trovato una persona così speciale!-
Alejandro rimase interdetto, poi balbettò. -S-speciale?- ci
riflettè, era possibile davvero per lui considerare un'altra
persona, sopratutto così differente da lui, dalla
perfezione, speciale e non in senso dispregiativo? -Ma no
mamà... non esageriamo...-
Il giorno dopo, aperta la porta di casa, Lindsay si ritrovò
davanti Alejandro. Un ottimo inizio di pomeriggio, non c'era nessun
dubbio. Per di più, il galante ispanico portava con
sé un mazzolino di fiori selvatici.
-Señorita, buenos dias.- disse porgendoglieli con un lieve
inchino. Poteva anche essere un manipolatore, ma l'eleganza e
l'educazione prima di tutto.
La ragazza arrossì e ridacchiò. -Scusa
Josè, ma ho già un ragazzo.- Alejandro
cercò di trattenere un espressione di disgusto,
improvvisamente “Al” non sembrava così
male come soprannome.
-E a proposito, il tuo ragazzo dovrebbe essere qui con te, giusto?-
chiese con un sorriso forzato. La ragazza lo indicò, era di
spalle davanti il frigo e portava una strana giacca.
-Tyler, mi dispiace disturbarti proprio mentre sei a casa della tua
adorabile...- “Oca, oca maledetta...”
-Fidanzata...- “Non hai idea del traffico incredibile che ho
fatto per trovare posteggio per poi scoprire che a casa tua non c'eri,
maledetto! Ho anche preso l'aereo privato per arrivare fino a
quest'insignificante cittadina!” -Ti andrebbe di venire ad
una partita di calcio con me? Ho i posti in prima fila!- ma si accorse,
finalmente, che davanti al frigo non c'era Tyler, ma una ragazza con un
taglio di capelli corto. -Ma che ca...-
-Accetterei volentieri!- rise sommamente la ragazza. -Ma non sono
Tyler. Piacere, Paula... la sorella di quell'adorabile sciocchina...-
disse affettuosamente. -Lindsay, il tuo ragazzo è in bagno!-
-Ops...- sorrise innocentemente la biondina sotto lo sguardo incredulo
di Alejandro.
“Ma... me l'ha fatto a posta!? Non può essere
così... Sì, è così,
cretina... solo che a volte me lo dimentico!”
Alejandro, nell'attesa del ragazzo, era stato intrattenuto dalle
chiacchiere delle due ragazze. Fidanzata o no, Lindsay manteneva il suo
atteggiamento da oca giuliva... flirtare con la ragazza di un tipo di
cui saresti teoricamente diventato amico... Fantastico inizio! Proprio
quando aveva deciso di comportarsi bene...
-Scusa Lindsay... ho mal di testa, non mi va di parlare ora...- la
biondina gli sorrise e si allontanò, Paula lo
guardò con sospetto.
-Quindi, tu e Tyler siete buoni amici, ora? Credevo ti fossi solo
approfittato di lui? Ti ho valutato male?- chiese curiosa la castana
dagli intensi occhi celesti.
-Beh, in un reality si finge, si inganna... si fa tutto per vincere,
no? È normale e Tyler è abbastanza intelligente
da comprenderlo.-
Paula rise... la sua risata rumorosa sembrava sempre più
sgradevole per le orecchie di Alejandro. -Tyler? Intelligente? Lo
è poco più della mia sorellina... ma lo
è abbastanza per non riuscire a passare sopra a tutte le
volte in cui Lindsay si scorda di essere la sua fidanzata... E'
apparentemente molto paziente ma... forse non è quello
giusto per lei, se lo fosse, non si scorderebbe di lui di continuo, no?-
-Perchè mi stai dicendo tutte queste cose sgradevoli sulla
tua sorellina e la sua relazione, piccola vipera?- chiese l'ispanico
assottigliando lo sguardo.
-Perchè temo tu voglia mettere in atto un alejandrata...-
-Una che?!- “Chi vi ha dato il permesso di storpiare
così il mio magnifico nome?!”
-Fa solo che sia veloce ed indolore...- sospirò Paula
continuando a parlare di qualcosa che lui non capiva. -Tyler mi ha
detto tutto...-
“Tutto cosa?” ma il ragazzo fece finta di capire,
non gli andava di perdere tempo con quella sciroccata. -Vado a vedere
se Tyler è annegato nel water, con permesso...-
Il ragazzo dovette tornare indietro a chiedere informazioni
accorgendosi di non sapere dove si trovava il bagno. E una volta
raggiunta la stanza non poteva credere a quello che vedeva. -Oh.... sei
stato realmente capace di addormentarti sul water? Scherziamo?!-
Tyler cominciò a riaprire gli occhi svegliato dalla voce.
-Aaaalè?- cantilenò assonnato.
Alejandro si sentì turbato da quell'ulteriore storpiatura
del suo nome, ma involontariamente sorrise e sospirò.
“Devo essere andato...”
-Ehilà... bello addormentato, vuoi venire a vedere una
partita di calcio? Ho i posti in prima fila.-
Tyler sbadigliò, poi annuì.
Così si risvegliò una ventina di minuti dopo,
nella macchina dell'ispanico.
-Ah! Rapimento?!- esclamò, poi si voltò verso
Alejandro sorpreso, inseguito infastidito, dall'urlo. -Oh, sei solo tu
Alejandro.- sorrise sollevato. -Dove stiamo andando?-
-Alla partita di calcio, non ricordi?-
-Uhm... vagamente... Scusa, avevo un test importante di fisica questa
mattina a scuola. Così ho passato la notte in bianco a
studiare...-
-E come è andata?- chiese Alejandro per fare conversazione,
ma si aspettava male. Solo una persona ingenua può
aspettarsi buoni risultati dal privarsi del sonno per accumulare
malamente informazioni...
-Eh...- fece Tyler sconsolato.
“Esattamente come mi aspettavo...”
-Ho dormito tutta l'ora, è stato inutile!-
Alejandro si lasciò scappare un sorriso. -Avresti fatto
schifo comunque, ma ammiro la tua determinazione e il tuo impegno!-
-Beh... grazie?- prevedibilmente, Tyler non se la prese troppo.
Inaspettatamente per Alejandro, l'amico non gli sembrava molto
entusiasta mentre guardava la partita.
-Tyler? Tutto a posto?-
-Eh... Si! Solo... mi aspettavo qualcosa di diverso quando mi hai detto
calcio...- disse seguendo con lo sguardo il giocatore che calciava la
palla.
-Pensavi al football americano?- chiese infastidito Alejandro.
-Beh... si! Non conosco neanche le regole di questo gioco,
perchè il goal di prima non valeva? E perchè i
giocatori si buttano a terra fingendo di essersi fatti male? Nel
football si fanno male sul serio, questo sport invece sembra un po'
gaio...- disse incurante dello sguardo sempre più
infastidito dell'ispanico. -Eh...- Tyler arrossì. -Non
è che mi hai portato qui perchè vuoi confessarmi
qualcosa?- insinuò sospettoso. Finalmente si accorse dello
sguardo omicida che l'altro. -Ok, niente... è uno sport
sicuramente molto virile, mascolino e per niente gay...-
-Che razza di sportivo sei? Troglodita privo di gusto...-
sospirò l'ispanico. -Comunque io non capisco le differenze
fra football americano e rugby... e sarebbe il calcio quello
complicato?- disse leggermente infastidito.
-Scusami.- rise Tyler. -Sei stato davvero molto gentile a portarmi qui.-
Ma nonostante il ritrovato entusiasmo, ad un certo punto il ragazzo
crollò addormentato sulla spalla di Alejandro.
-Eh... Tyler?- vedendo che cercare di svegliarlo era inutile,
cercò di spostarlo facendolo cadere sulla spalla del vicino
di posto.
-Ehi!- esclamò burbero l'uomo.
-Ok, me lo riprendo...- disse Alejandro arrendendosi al ragazzo che
dormiva appoggiato a lui. In fondo era stata sua la splendida idea di
portarselo dietro nonostante fosse evidentemente assonnato.
Ciò nonostante non era del tutto infastidito dalla
situazione. Si era molto ammorbidito nei confronti di quell'idiota...
nonostante l'avesse palesemente sfruttato durante il reality era
comunque rimasto inspiegabilmente dalla sua parte. Era stato sempre
Tyler l'unico a preoccuparsi delle sue condizioni dopo lo show...
Quel giorno di diversi mesi prima, nella sua camera di ospedale aveva
sentito uno strano rumore, come se qualcuno fosse inciampato dando una
facciata a terra, così si era girato verso la porta.
-A-Alè!?-
-Tyler?- Alejandro era stupito, ormai non sperava più che
qualcuno venisse a trovarlo. -Ehi, che sorpresa!- gli sorrise
più sincero di quanto avrebbe voluto. Non si sarebbe mai
immaginato di essere felice di rivedere quel tipo...
Tyler si mosse velocemente verso il suo letto e inaspettatamente lo
abbracciò.
-Ah, amico! Temevo di trovarti tutto sfigurato e bruciacchiato!-
esclamò con entusiasmo.
-T-Tyler? Cosa stai facendo? Mo... mollami...-
-Ah, sono così felice!-
-Tyler! Contegno! Staccati!-
-Ops... Scusa, mi sono lasciato prendere un po'...- sorrise
calorosamente. -Ma, com'è che non sei tutto ustionato?-
-Beh... era tutto un montaggio, tanto per rendere la cosa
più entusiasmante per il pubblico e inserire un finale a
sorpresa. In realtà sono solo stato calpestato...-
confessò. “Speravo che sapendomi in condizioni
gravi... lei sarebbe venuta a trovarmi...” -Del resto pensi
che Chris potrebbe imprigionare dentro un macchinario il figlio di un
diplomatico e passarla liscia?-
-Meno male, ero preoccupato.-
-Perchè?- chiese incupendosi. Passata la contentezza di
avere una visita inaspettata, venivano fuori sospetto e frustrazione.
-Ti ho manipolato, perchè sei contento che io stia bene?-
-Che persona credi che io sia?! Non potrei mai essere felice di vederti
ustionato... non sei neanche un omicida...-
-Ma gli altri non mi sembrano essere stati particolarmente solidali...-
“Heather non è venuta... anche Courtney che faceva
tutta la lecchina non è qui! Quell'idiota della tua
fidanzata neppure!”
-Abbiamo tutti i nostri problemi e impegni... gli altri non erano in
così buoni rapporti con te quindi magari si sentono anche un
po' fuori luogo a farti visita. Certo, c'era Heather, ma ti ha
scaricato, mentre Courtney l'hai messa da parte, al posto loro sarei a
disagio e non avrei la minima idea di cosa dirti.- spiegò
ingenuamente. -Noi invece siamo diventati amici quindi...-
-Amici?!- quasi rise. “Ma sei scemo? Sì, lo sei...
e non capisco perchè non te lo dico a voce alta! Ormai la
maschera è venuta via, perchè dovrei curarmi di
non ferirti?!” -Ripeto, guarda che ti ho usato... e se ti
dava fastidio Duncan per aver tradito la sua fidanzata cosa dovresti
pensare di me che le ho ingannate un po' tutte?- chiese sgarbatamente.
“Vattene! E non attaccarmi la tua demenza, razza di
idiota!”
-Lo so ma... forse mi fai pena... mi sembri così solo...
e... mi sei sempre stato inspiegabile simpatico...- spiegò
debolmente.
-I-io farei pena?!-
-Ehi! Guarda che non ti stavo insultando...-
-E tu? La tua fidanzata ha cercato di stordirti pur di avere l'onore di
aiutarmi!-
-A-anche Heather ti ha fregato davanti le telecamere! E... e... non
è neanche venuta qui a trovarti, no?- balbettò
Tyler finalmente avvertendo della genuina rabbia, peccato si
manifestasse in quel modo imbarazzante. -Mi dispiace... Ma si vede che
ho sbagliato a cercarti...- disse risentito.
-A-aspetta!- anche Alejandro era sorpreso che quel patetico suono
uscisse dalle sue labbra. “Non puoi lasciarmi
solo!” si morse la lingua per impedirsi di dirlo. La
disperazione doveva averlo colpito più forte di quanto
pensasse e ora che si trovava davanti ad una persona che era venuta a
cercarlo, senza avere un legame di sangue con lui, corrodeva le sue
viscere con più violenza. Non voleva abbandonare l'illusione
che qualcuno al di fuori della sua famiglia potesse volergli bene
nonostante il suo comportamento...
-O... Ok...- balbettò Tyler stupito.
A giudicare da quella reazione, Alejandro doveva apparire proprio
disperato. Sospirò e si coprì il volto con le
mani. -Devo sembrare proprio orribile...-
-Ma no...- sdrammatizzò Tyler dandogli una leggera pacca
sulla schiena. -Aspetta che passi il gonfiore e il tuo viso
tornerà bello come prima.- lo rassicurò fiducioso.
I due ragazzi si tennero spesso compagnia durante la convalescenza.
Tyler si era rivelato inaspettatamente piacevole nonostante non fosse
il più intelligente o carismatico fra i ragazzi che
Alejandro aveva conosciuto. Lo sportivo per modo di dire, non lo
guardava come un tipo che poteva fargli dei favori o un ragazzo
attraente... era semplicemente un amico... narcisista forse... un
po'... tanto... tanto manipolatorio... ma sotto tutti quegli sgradevoli
strati c'era un amico dal punto di vista di Tyler e il ragazzo riusciva
a vedere attraverso quegli strati con sorprendente facilità.
Anche grazie a lui, Alejandro si rimise più velocemente del
previsto e riguadagnò tutta la fiducia in sé
stesso che quel fallimento chiamato A tutto reality gli aveva tolto...
-Ehi... Tyler?- lo richiamò bonariamente.
-Che mi sono perso? Chi ha vinto?- domandò sbadigliando.
-Tanto che te ne importa?- sospirò l'ispanico alzandosi dal
sedile. Vedendo che il compare era ancora mezzo assonnato gli dovette
porgere la mano per aiutarlo a rialzarsi. Tyler la guardò
immobile per qualche secondo.
-Tyler? Vuoi che facciamo notte?!- si spazientì.
-No... è che mi è venuto in mente il nostro primo
incontro, tutto qua...- disse imbarazzato decidendo di alzarsi da solo.
Mentre l'ispanico se ne stava già andando, l'altro perse
tempo stiracchiandosi.
-Possibile che basti una sola notte in bianco per buttarti
giù?-
-Che vuoi che ti dica? Sono abituato ad avere una vita sana.- rispose
il ragazzo. -Beh... mi spiace di aver dormito durante tutto l'ap...
ehm... uscita! Durante tutta l'uscita!-
-Hai detto qualcosa?- chiese l'ispanico che era già
più avanti.
-Niente!- si affrettò a rispondere.
-Senti...- disse Alejandro con tono cupo mentre entravano in macchina.
-Va tutto bene con Lindsay?-
Tyler sospirò. -Non esattamente...-
-Dovresti trovarti una ragazza più affidabile.-
sentenziò il guidatore.
-No... il problema sono io.- ammise Tyler. -Lindsay non è
una ragazza particolarmente concentrata, si stava impegnando per
migliorare ma... E' difficile ricordarsi di qualcuno che non
è più interessato a te... c'è qualcun
altro...- si pentì di aver aggiunto quel particolare. -N-non
so perchè l'ho detto... mancanza di sonno, forse...-
deglutì.
-Se non vuoi parlarne, tranquillo, non sono mai stato particolarmente
pettegolo o interessato alle chiacchiere, non mi interessa sapere...-
-Tu...- lo interruppe Tyler.
Alejandro fu nervoso per un attimo, poi aspettò fiducioso
che Tyler continuasse la frase facendogli capire di aver completamente
frainteso.
-Tu... insomma... Si tratta di te...- rimasero in silenzio per un tempo
indeterminato, ma percepito come molto lungo.
-Ah... capisco... Quindi anche tu mi vedi come qualcuno di attraente...-
-Cos... Cosa?! Mi disp... Aspetta! Sei sinceramente infastidito dal
fatto che io possa essere interessato a te solo perchè sei
attraente o stai cercando di manipolarmi per rivolgere la mia
confessione contro di me e farmi sentire in colpa?- chiese confuso.
-Guarda che è stata una cosa molto difficile da realizzare
per me... ci ho messo del tempo per capire e accettarlo. Sono cose
strane di cui accorgersi all'improvviso inoltre...- “N-non
sei la persona più facile di cui innamorarsi! Sei
così sicuro di te e manipolatorio... non so mai quando posso
realmente fidarmi!” -Ho scordato cos'altro volevo dire...
Tu... che ne pensi comunque?-
-Eh... passo...- il grande Alejandro... era paralizzato e non sapeva
più cosa rispondergli...
-Passo?-
-Passo...-
-Ok... passo...-
Il tragitto fino a casa di Tyler sembrò durare il triplo. Ma
nessuno disse più niente finchè Tyler non
uscì dalla macchina.
-Grazie per avermi riaccompagnato...-
-Di niente...-
-Comunque... Non mi interessi sono per il tuo aspetto se eri realmente
preoccupato per quello... mi sembra strano visto che la tua quasi
relazione con Heather mi sembra si basasse su quello... ma suppongo che
tu possa essere cambiato ed avere insicurezze nuove o... forse stavi
realmente cercando di manipolarmi? Senti, non lo so... sono stanco...
comunque, spero potremo rimanere amici... in ogni caso...-
-Eh...- “Lasciami temporeggiare... non so che fare...
aiuto.” -Sì, rimarremo amici in ogni caso...-
rispose Alejandro un po' incerto.
-Lo sapevo... Ho incasinato tutto...- sospirò Tyler
grattandosi la nuca.
-E ne hai parlato con la sorella di Lindsay, vero?-
-Potrei... essermi lasciato sfuggire qualcosa in effetti...-
-Come hai fatto?! Le hai detto qualcosa del tipo... Ehi! Ma lo sai che
non mi piace più tua sorella, ma mi piace un ragazzo!-
-A volte ho difficoltà a tenermi le cose dentro quando mi
sento in colpa, lo sai!-
-Sì... e questo è il motivo per cui non ti
affiderò mai un segreto...- disse Alejandro cercando di
essere un po' più rilassato.
-Se venissi a sapere che io e Lindsay ci siamo lasciati, e
avverrà, non pensare che sia perchè mi faccio
qualche illusione o qualcosa del genere.- lo avvertì serio.
-Non c'era bisogno che me lo dicessi...-
Alejandro ricordava poco del tragitto rimanente che lo aveva portato
dalla macchina, all'aereo, alla macchina, a casa sua. Era stato troppo
occupato sui suoi pensieri per concentrarsi sul mondo esterno. Gli
sembrò quasi di essersi teletrasportato sul proprio letto...
Poteva perdonare quell'idiota per avergli fatto pensare che, forse,
passare il tempo con un idiota, non era poi così male?
Poteva perdonarlo per avergli fatto apprezzate l'avere un idiota per
amico?
Poteva perdonarlo per aver trasformato Alejandro Burromuerto stesso in
un idiota a cui piaceva, forse, un altro ragazzo idiota e per averlo
costretto a rendersene conto?
“Ho perso neuroni stando con lui! L'unico vocabolo che mi
viene in mente in questo momento è idiota! Chi me l'ha fatto
fare di voler passare questa giornata con lui?! Heather era mia eguale
ed era una ragazza... lui invece... non ci avevo mai pensato... e stavo
meglio prima di pensare che potessero piacermi anche i ragazzi... e i
cerebrolesi... P-perchè sto prendendo così sul
serio la sua confessione?” sospirò rassegnato.
“Sono diventato un idiota anche io e la cosa peggiore...
è che mi va bene!”
Casa Burromuerto era in fermento quel mezzogiorno. Dopo due mesi di
comportamenti strani da parte di Alejandro, il ragazzo era
improvvisamente migliorato e qualche giorno prima aveva rivelato ai
genitori di essersi fidanzato e che avrebbe portato la fortunata a
conoscerli quel giorno per pranzare tutti insieme... beh, in
realtà non aveva parlato di una ragazza, gli aveva giocato
uno strano scherzo... in ogni caso, i coniugi Burromuerto erano felici.
Finalmente la porta di ingresso si decise ad aprirsi.
-Mamà, papa!- li chiamò il figlio accanto a...
ah... non era uno scherzo...
-Eh... Sera... Sono Tyler... Dovreste ricordarvi di me, ero anche
all'ospedale...- disse il ragazzo un po' a disagio, lo stavano
guardando in modo molto strano. -Volevo dire buon giorno...- si
corresse il ragazzo con molto ritardo, poi si girò
leggermente verso Alejandro.
-Mi avevi detto di non avergli tenuto nascosto che sono un ragazzo...-
bisbigliò nervoso. -Non avrai mica voluto fare l'effetto
shock? Non è divertente...-
-Ma gliel'ho detto...- rispose sottovoce.
-M-ma certo Tyler!- disse il padre del ragazzo risvegliandosi dallo
stato di pietrificazione. -Ora ricordo...-
-Ah, già, Tyler.- anche sulla madre il maleficio si sciolse.
-In effetti mio figlio mi aveva parlato di... una persona speciale...
dalla descrizione dovevo capirlo subito che parlava di te!- disse la
donna con un sorriso nervoso. -Manca solo Josè, poi possiamo
metterci a tavola, dovrebbe tornare a momenti!- parlò con
esagerata esaltazione. I genitori erano molto stupiti ma stavano
facendo del loro meglio per adattarsi e non fare strane figure.
Alejandro era anche stato in un periodo delicato e volevano evitare di
creargli problemi.
-Oh, no... ho saputo che Josè non verrà...-
spiegò Alejandro falsamente dispiaciuto.
Tyler lo guardò con curiosità, quando furono soli
Alejandrò gli rivelò con un sorriso affilato: -E'
in un altro stato al funerale de su chica.-
-Cosa?!- esclamò sconvolto Tyler.
-Tranquilo, tranquilo! Ha ricevuto un informazione falsa, la chica
è viva e vegeta.- annuì sereno. -Non
sono un asesino, no? Lo hai detto anche tu tempo fa.- gli fece
l'occhiolino.
-Lo hai fatto perchè ti vergogni di me?- domandò
Tyler sospettoso.
-Non lo avrei voluto qua neanche se fossi stato una ragazza...
è un incompatibilità fra me e mio fratello, non
c'entri.- lo rassicurò a modo suo. Tyler decise di fidarsi e
passarono un pranzo tutto sommato gradevole...
Angolo dell'autrice:
Non era il capitolo che avevo intenzione di pubblicare ora anche
perchè l'ultimo era sempre su Al, ma mi sono un po' bloccata
con gli altri a cui volevo lavorare quindi ho deciso di riprendere
questo. Questo capitolo l'avevo cominciato dopo quello su Heather e
Harold, poi l'ho messo da parte per vari motivi, ero anche insicura se
inserire effettivamente l'aspetto romantico o lasciarlo ambiguo e alla
libera interpretazione di chi legge se c'era quel tipo di interesse o
no, come ho fatto in altri capitoli.
Spero non risulti forzata come scelta, anche se, è una
raccolta di crack pairing ed è un po' inevitabile che le
accoppiate risultino strane.
Non si capisce bene perchè Tyler si ritrovi nella squadra di
Al, mi darebbe un po' fastidio che l'abbia fatto solo per fare piacere
a Lindsay mettendo completamente da parte le sue opinioni per poi
essere stordito dalla stessa nell'episodio finale... (Mi piace Lindsay,
non mi dispiacciono lei e Tyler come coppia ma che diavolo mi combina?)
Paradossalmente l'ipotesi che Tyler provi una specie di
lealtà nei confronti di Al è più
dignitosa come cosa per me...
Ho pensato di fare questo capitolo perchè alla fine trovo
carino che per quanto un personaggio possa comportarsi male ci sia
comunque un altro personaggio disposto a sostenerlo nonostante tutto...
ho un cuore tenero in fondo... come? Non si vede?
Grazie per la lettura, spero che il capitolo possa esservi piaciuto e
che i personaggi non siano risultati strani o forzati.
Alla prossima!
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