Mascherina, addio maschera
MASCHERINA, ADDIO MASCHERA
Dietro la mascherina
il tuo malefico ghigno;
dietro la mascherina
non serve più nemmeno la maschera
a nascondere le tue aggressive
fattezze;
e con un plico di fogli
fardello di burocrazia
mi liquidi;
affari tuoi, c’è il
Covid
io non posso;
e sbuffi,
stanca,
non vedi il disgusto che resta,
non vedi che tutto va a rotoli?
Chiusura serale
e ti salta l’aperitivo,
la tua anima vuota
perde tempo correndo in auto
con la circonvallazione che sembra
infinita;
la mascherina potrà permetterti il
lusso
di aver perso la maschera di falsità
che indossavi,
lo strumento ti copre, ti protegge e
non solo
dal virus,
ma io i tuoi occhi li vedo
e osservo il loro buio dilagante;
un buio che non è solo tuo,
ma di una società che si spegne;
nei tuoi occhi si rispecchia
la maggior parte dell’umanità,
quella che ancora crede che la Terra
sia al centro dell’Universo,
quando per l’Universo
la Terra non è nemmeno un granello di
sabbia;
a chi pensi che possa interessare il
tuo dolore,
quel fardello che getti addosso agli
altri
per ricreare lo scompiglio che ti
porti dentro?
Io adesso sto dentro la rocca
che ho costruito nel mio cuore di
ghiaccio,
da qui non esco;
non pensare che asciugherò una sola
tua lacrima,
non ho pietà,
non provo compassione per chi,
per brillare,
deve spegnere tante, troppe altre
stelle;
per chi, per farsi spazio,
deve dare lo spintone;
allo stesso tempo provo pietà
infinita,
amore incondizionato verso chi
trova la porta chiusa, verso la
vittima d’ingiustizia,
a te, fratello, io darò pane e
alloggio,
ciò che ti manca,
e di te solo mi fiderò, mendicante di
vita;
e con gli occhi spenti di chi ha
tutto
te ne vai,
ma tanto lo so che di rabbia brucerai,
i locali sono chiusi a quest’ora,
affronterai da sola un coprifuoco
che non vuoi condividere;
io, dal mio cuore di ghiaccio
osservo e lascio
scivolare
sgretolare
l’ultima immagine
di te,
che ti sei tramutata in uno specchio,
in un mero riflesso
di una società senza valori
che ogni sera muore
e ogni mattina risorge
con il sorriso, però, andato perduto.
NOTA DELL’AUTORE
Poesia scritta qualche giorno prima della certezza che
saremmo diventati zona arancione.
La delusione provata per la solitudine di questa epoca, per
il fatto che di fronte alla difficoltà si pensa solo al proprio interesse
personale.
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