mulan
Senza identità
«Io mi chiamo Mulan»
Lo rivendichi con voce ferma: lì,
gettata tra la neve, potrai anche sembrare un animale ferito, ma
dentro di te hai ancora la risolutezza che ti serve per esigere
almeno la dignità di un essere umano, quella che ti hanno riservato
finora.
Invochi le tue ragioni, tenti di
smuovere il muro di astio e incredulità che si è eretto intorno a
te in un soffio di vento, ma ti sembra tutto inutile: non ti
ascoltano, non ti ascolteranno. Non ti capaciti di come sia stato
facile per tutti loro dimenticare che li hai salvati dal nemico, che
è merito tuo se sono ancora vivi. Ora tutti ti puntano gli occhi
addosso come se fossi una cosa oscena da cui tenersi alla
larga, di cui diffidare. Neanche per il capitano il tuo gesto eroico
sembra contare: ti dà le spalle, scappa dalle tue scuse e dalle tue
preghiere. Questo più di ogni altra cosa ti fa perdere la speranza:
sapevi fin dall'inizio a cosa saresti andata incontro se ti avessero
scoperto, ma ti sembra di capirlo davvero solo adesso che è
accaduto.
Morirò.
Finalmente Shang si volta. Il capitano
che ti ha promesso fiducia, che ti è debitore della vita, ora ti
guarda con la confusione negli occhi: non ti riconosce.
Ti è bastato cambiare nome e sesso per
essere completamente estranea ai suoi occhi. Ti è bastato sciogliere
i capelli per diventare un'altra persona e perdere ogni cosa –
compresa la vita.
Improvvisamente senti montare dentro di
te una cieca rabbia, ma sai che non è Shang il tuo bersaglio.
In un attimo è Ping che odi più
di ogni cosa al mondo.
Odi il modo in cui ti ha protetta,
salvata, celata.
Odi che sia stato tanto bravo e tenace
da conquistare l'amicizia di tutti, persino la sua.
Odi il fatto di aver avuto bisogno di
lui.
Ma soprattutto odi che, scomparendo,
abbia trascinato tutto quanto con sé nell'oblio, esponendoti al
pubblico disonore con solo una coperta a occultare le tue forme di
donna.
Sono io.
Sono io. Non lo sai?
Ma in te qualcosa vacilla e si incrina:
Shang non riesce a vederti. Lo leggi nei suoi occhi: per lui ora sei
solo una bugiarda, una traditrice, una criminale.
Ti chiedi se anche lui come Chi Fu
pensi di te come a un serpente infido, ma mentre una parte di te
vorrebbe conoscere la risposta, l'altra la teme e la fugge: ti rendi
conto che non potresti sopportare nuovamente l'insulto, non adesso
che un velo di sudore ti si ghiaccia lungo il corpo – non adesso
che stai per morire.
Lasciami vivere, vorresti dire.
Ho combattuto bene. Posso esserti ancora d'aiuto come lo sono
stata finora.
Ma taci: chi potrebbe mai comprendere
il desiderio di vita di qualcuno che non esiste, di qualcuno che ha
appena scoperto di essere solo una menzogna?
Chiudi gli occhi e abbassi la testa:
non hai idea di quanto farà male, ma sei rassegnata. Ormai non c'è
più niente che tu possa fare per impedirgli di calare la lama di tuo
padre sul tuo collo. Ora vuoi solo che finisca presto.
Ma il massacro nemmeno inizia.
Il tonfo della spada sulla neve è un
suono così lieve e assordante a un tempo da riempirti le orecchie e
stordirti.
«Una vita per una vita. Ho pagato il
mio debito»
Ti accorgi di tremare mentre la
tensione si scioglie e ti abbandona. Sei viva, calda e pulsante
contro la coperta; la ferita brucia e accogli quella sensazione con
sollievo, felice di poterla ancora provare.
Incroci lo sguardo di Shang un'ultima
volta prima che egli torni a darti le spalle, a dare l'ordine di
mettersi in marcia senza di te.
Vorresti goderti di più il momento,
vorresti assaporare con maggiore enfasi la vita che ancora ti
appartiene, ma la tua mente è vuota e sola mentre i tuoi compagni si
allontanano, diretti a casa, lasciandoti lì, in mezzo alla neve, a
realizzare di essere stata risparmiata.
Ti chiedi se il momento della tua
condanna non sia stato solo rimandato a quando l'Imperatore saprà di
te, di quello che hai fatto; ti chiedi se il capitano subirà le
conseguenze della sua grazia; ti chiedi se tu forse non abbia
disonorato la famiglia ancora più di prima.
Un brivido ti scrolla il torpore di
dosso, allontanando anche le domande a cui non sai dare una risposta.
Ora hai solo freddo e il tuo unico pensiero è che dovresti vestirti:
improvvisamente non vuoi rischiare di morire congelata.
Dopotutto, sei ancora viva. È l'unica
cosa che sai. Al resto penserai più tardi.
Parole: 766
Angolino di Menade Danzante:
Ciao!
Sono qui per ringraziare chiunque abbia
letto questa piccola OS. Mi premeva molto tornare su uno dei più
emozionanti momenti del film d'animazione che, purtroppo, il recente
live action ha scelto di depotenziare moltissimo. Questa scena ogni
volta mi strappa qualche lacrima e alla fine ho deciso di mettere
nero su bianco quello che credo Mulan provi poco prima di (non)
essere decapitata. Tornerò su questi pochi minuti di film anche dal
punto di vista di Shang nel prossimo conclusivo capitolo.
Spero che questo piccolo contributo vi
sia piaciuto e vi ringrazio di nuovo per aver letto o anche solo
aperto la FF!
Un abbraccio,
Menade Danzante
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