Storie di Samurai

di rosy03
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Quel Nome


 

Ha paura, Momo. Davvero tanta paura.
E non è la solita paura dell’altezza, no. Quella che prova è molto più radicata, più violenta, lo imprigiona e lo trattiene dal gridare.
In tutta la sua vita non ha mai avuto tanta paura. Ed è quell’uomo a fargli provare un simile terrore: l’imperatore Kaido si erge al suo fianco fiero, imponente, come se si fosse dimenticato di avere appena decapitato lo Shogun di Wano.
Ha paura, Momo. Perché è certo che lui farà la sua stessa fine: Orochi gli fa una grande pena. Si è affidato a un pirata ed ecco quel che ne ha ricavato, pensa. Eppure, c’è sempre la speranza, per Momonosuke, che Rufy arrivi e lo salvi da quell’incubo in forma umana.
Perché ha fiducia in lui, dopotutto.
Rufy non è come Kaido. È un idiota ma è anche un pirata buono, è stato l’unico che fino a quel momento è stato capace di vedere un uomo, un samurai in lui.
– Ho sempre avuto il dubbio che tu non fossi veramente il figlio di Kozuki Oden. Un piccoletto come te... Se ricordo bene vent’anni fa, nel castello in fiamme, non hai risposto alla mia domanda.

 
Qual è il tuo nome?

 
Trema.
– Se tu non fossi il figlio di Kozuki Oden, metterò fine all’esecuzione – spiega con voce grossa, il grande imperatore. – E ti farò le mie scuse per averti accusato ingiustamente.
Tira su col naso, Momo. Sente la mazza chiodata venir trascinata, come un lugubre canto di morte.
– Quindi ti rifaccio la domanda... qual è il tuo nome?
E Momonosuke smette per un attimo di respirare.

 
– In ogni caso, il generale di quei forti samurai è soltanto un bambino codardo che ha paura dell’altezza! – sputa velenoso Kanjuro.

 
È vero: lui non ha abbastanza coraggio.
Momo non è come suo padre, lo sa. Lo sa meglio di chiunque altro! E questa cosa lo fa soffrire, lo fa piangere, lo rende disperato perché non può fare molto in una guerra come quella.
Si è fatto catturare. Sta per essere ucciso. Sta per perdere la fiducia di quei samurai che l’hanno seguito sin lì. E si sente così piccolo rispetto a quel nome.
Eppure lui...

 
Ricorda perfettamente il viso gentile di sua madre, i suoi occhi ricchi di orgoglio ogni volta che si posavano su di lui, di amore.
– Un giorno sarai tu...
E mai una volta si è mostrata incerta su questo.
– ... ad essere a capo di questo paese.

 

Vorrebbe piangere, Momo, ma non ne ha le forze.
Vorrebbe gridare di lasciarlo in pace ma qualcosa lo trattiene, qualcosa che gli fa tremare tutto il corpo; ma per la prima volta non c’è solo paura in quel tremolio.
 

– Cosa vorresti dire? Io sarò quello che diventerà il Re dei Pirati! Non m’importa di cosa pensa uno stupido moccioso!
 

Non può permettersi di essere debole. L’ha sempre saputo ma non è mai riuscito a mettere da parte la propria paura, la propria insicurezza per il bene del paese... lui non è come Oden, non è forte, non è carismatico.
Eppure lui... suo padre...
 

Suo padre era solito ridere. Rideva sempre, era sempre contento quando era con lui, quando era circondato dalla sua famiglia e dai suoi Samurai.
– Eh? L’origine del tuo nome?

 

Ingoia la paura.
– Il mio nome è...
Ingoia la paura.

“Momo” significa “il più forte del mondo”.

Dimentica la paura.
Tu non hai paura.

Tu sei... tu sei... io sono... Momo...
– Kozuki Momonosuke! E sono colui che diventerà... lo Shogun di Wano!!
È questione di un attimo.
La platea scoppia in una risata fragorosa mentre Momo scoppia in lacrime.
Eppure, nonostante la paura, Momonosuke è sicuro di aver fatto la scelta giusta. Nonostante sappia che la sua morte è imminente, per una volta, la prima volta, è determinato a seguire quella strada senza ripensamenti.
Ignora le risate dei pirati, cerca di trattenere le lacrime che gli rigano il volto tumefatto ma non è semplice. È soltanto un bambino, dopotutto.
Ha paura, Momo, non vuole morire.
Momonosuke non vuole morire ma non rinnegherà il suo nome, il nome dei suoi genitori, il nome di suo padre.
Kozuki Momonosuke.
Kozuki Momonosuke.
Io sono... Kozuki Momonosuke.









#Rosy:
Io ADORO Momonosuke... perché è piccolo, è debole, un piccolo bocciolo di pesca (capita? Momo in giapponese vuol dire "pesca") che porta sulle spalle l'enorme macigno del nome Kozuki e ADORO ancora di più il rapporto che c'è tra lui e Rufy.
Perché lui, nonostante si comporti sempre come un bambino mai cresciuto, è l'unico a parlargli da uomo a uomo. È l'unico a rimproverarlo quando sbaglia, quando ha paura, mentre tutti gli altri lo vedono come il piccolo Lord da proteggere. La loro scena a Zou è stata stupenda *__*
Spero che la storia vi sia piaciuta ^^
Nel prossimo capitolo avremo... Oden!

 




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