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IO
e TE
-Come
il Sole e la Luna-
Briseide,
come d'accordo, stava aspettando Dominique davanti all'entrata della
torre del Grifondoro, e come al solito quest'ultima era in ritardo.
Lei
nel frattempo era riuscita a trovare il pollo di turno che le avrebbe
fatte entrare nel dormitorio, volente o nolente, e lo stava
intrattenendo con delle storie sul villaggio di Hogsmeade.
Una
delle sue doti era il multi-tasking perciò non si curava più di
tanto di quello che stava dicendo, aveva messo il pilota automatico,
sicura di non fare gaf, mentre stava con la testa da tutt'altra
parte.
Con
la coda dell'occhio vide arrivare un ciclone biondo e capì di dover
tagliar corto e convincere il tipo ad aprirgli il passaggio.
“Cos'è
tutta quella roba?” chiese Briseide non appena vide la valigia alle
spalle dell'amica.
La
bionda non rispose e spinse senza tante cerimonie il ragazzo davanti
al passaggio.
“Dominique
non puoi entrare! Non sei del grifondoro!” protestò
immediatamente.
Briseide
si diede mentalmente una manata sulla fronte per i modi usati
dall'amica.
Avrebbe
sicuramente rovinato tutto.
“Stai
zitto e apri! Io vado dove c'è bisogno di me e della mia arte”
“E
chi è che avrebbe bisogno di te? Non potete entrare!” disse
cercando di togliersi le mani della Weasley dalle spalle, ma comunque
aprì il ritratto, probabilmente per paura di finire spiaccicato da
qualche parte o con qualche oggetto dei tiri vispi addosso.
“Qui
c'è bisogno di una giornata tra ragazze e tu non me la manderai a
monte!” rispose Dominique, poi aggiunse: “Fatti da parte o ti
affatturo, non me ne frega niente delle tue stupide regole”
“Permesso”
borbottò Briseide seguendo il fulmine biondo verso i dormitori
femminili.
Una
volta salite le scale, Dominique non si perse in cerimonie, spalancò
la porta, entrò nella stanza e disse: “Lily, ah non sai che fatica
che è stata venire fin qui” per poi buttarsi sul primo letto a
portata di mano, senza curarsi minimamente del decoro.
“Ehi,
quello è il mio letto” disse per l'appunto Alice Paciock appena
tornata dal bagno, che si mise subito a spintonare l'amica
d'infanzia.
La
bionda scosse la mano come se davanti avesse avuto una zanzara e
borbottò : “Quisquilie” poi si mise a sedere composta e con voce
più energica aggiunse: “è ora di iniziare!”
“Eh
? Iniziare cosa ?” chiese Lily sollevando svogliatamente gli occhi
dalla pagina del libro che stava leggendo.
“Per
la barba di Merlino! Lily, hai proprio bisogno di un tiramisù!”
“Su
questo non posso darti torto” annuì Briseide, che prima era
rimasta in disparte cercando in tutti i modi di ignorare il teatrino
dell'amica.
Lily
per contro, si girò a pancia in sopra e si rimise a leggere,
borbottando : “Non ho bisogno di niente”.
“Come
no” rispose Briseide, mentre Dominique si alzava per andare vicino
alla rossa e rubarle il libro.
“Questo
non ci serve” disse la bionda, andando poi ad aprire la valigia con
le ruote che aveva portato.
“Che
c'è là dentro Weasley ? Mi devo preoccupare ?” chiese Alice, che
si era affrettata a riappropriarsi del letto.
“Solo
se hai paura di partecipare a una giornata tra ragazze” rispose
l'altra.
“Giornata
tra ragazze ?”
“Che
sei un pappagallo? Si ! Ho intenzione di rivitalizzare il vostro...”
le guardò e le indicò, con un cenno circolare della mano, tutto il
corpo.
Poi
trovando la parola giusta, continuò la frase lasciata in sospeso:
“senso estetico! E per farlo ho portato gli attrezzi da
specialista” disse sollevando il petto come un pavone.
“Cos'è
tutto quel ciarpame?!” esclamò esterrefatta Alice, con tanto di
mano sulla faccia, osservando le varie creme e i mille trucchi.
“CIARPAMEEE?!”
gridò sconvolta Dominique.
“Q...Q-questo
è ORO! Merlino, dovrò faticare parecchio su di te!”
“Ma
perché devo partecipare anch'io ?”
“Perché
mi fai queste domande? Dovresti essere onorata che io voglia
impegnare il mio preziosissimo tempo sulla tua persona. Ah, vabbé
sei un caso perso, però sì, parteciperai perché c'è bisogno di
supporto morale!”
“Perché
? Chi dobbiamo supportare ?”
“Oh
Merlino santissimo! Ma non la vedi quella laggiù ?” disse
indicando la cugina.
“Si
e allora?”
“È
diventata l'ombra di se stessa, un fantasma che cammina”.
“EHI!”
rispose offesa la rossa.
“Una
pezza usata e puzzolente” continuò imperterrita la bionda.
“Ma
puzzerai tu!” rispose nuovamente offesa la grifondoro.
Ignorando
i borbottii offesi della rossa, Dominique si mise le mani attorno ai
fianchi e, continuando a guardare Alice, disse: “Dobbiamo
intervenire e tu ci aiuterai in quanto sua coinquilina”.
“E
va bene... quanto la fai lunga...” borbottò sollevando le mani al
cielo.
“Perfetto”
esclamò Dominique, incrociando le mani come in un muto applauso, poi
aggiunse: “su forza, alzatevi, inizia la fase 1: detersione del
viso”.
“E
c'è bisogno di una lezione? Pensi che non sappiamo lavarci il viso
?” chiese Briseide.
“Ovviamente
non lo sapete! Con cosa vi lavate il viso?”
“Acqua”
risposero in coro, come se fosse ovvio.
Dominique
sollevò gli occhi al cielo, mormorando un 'Merlino dammi la
forza' prima di scuotere la testa e dire: “Lo sapevo, siete
bocciate tutt'e tre. Ora fate silenzio ed eseguite i miei ordini da
brave bambine”.
Poi
prese il flacone trasparente con del liquido bianco e lo accarezzò
come una vera sponsorizzatrice: “Questo ragazze è il latte
detergente e serve per pulire il viso, fateci amicizia”.
*
Dopo
aver sopportato creme, scrub, maschere e chi ne ha più ne metta, le
ragazze erano esauste e soprattutto non sopportavano più la bionda
Weasley.
Dopo
l'ennesimo insulto velato sulla loro carenza in fatto di cura della
pelle o sulle sopracciglia troppo trascurate, avevano inventato
almeno dieci nuovi modi per ucciderla.
E
alla fine l'avevano appesa sul tetto del baldacchino, grazie
all'incantesimo levicorpus, con la bocca e le braccia coperte dai
tendaggi rosso-oro del letto.
“Che
bel silenzio” disse Lily sdraiandosi con la schiena sul materasso,
le braccia dietro la testa e lo sguardo al soffitto ghignando verso
la cugina fluttuante.
“Adesso
però parliamo di cose serie Lils” disse Briseide prendendole la
mano.
“Adesso
mi spaventi anche tu” disse fingendo una risata la rossa.
Ignorando
il tentativo di distrazione da parte di Lily, disse: “Malfoy ti
piace davvero, non è così?”
Presa
in contropiede la rossa aprì la bocca ma non disse nulla per alcuni
istanti, poi cercò di buttarla sul ridere un'altra volta e disse con
tono derisorio: “Ma dai, ti sembrano affermazioni da fare ?!”
Le
ragazze non risposero, ma l'espressione di Briseide, con le
sopracciglia sollevate e le labbra arricciate di lato, diceva tutto:
ovvero che non l'aveva bevuta nessuna di loro.
Lily
sospirò e con un tono neutro aggiunse: “Sono una Potter, non posso
farmi piacere un Malfoy!”
“Lo
sai a volte questa storia del cognome a cui vi aggrappate voi
Potter-Weasley, è una vera gabbia” disse Alice all'improvviso.
Briseide
e Lily la guardarono con tanto d'occhi spalancati, insomma non era
da lei dire frasi del genere!
“Insomma
perché mai dovresti negare e reprimere i tuoi sentimenti solo perché
è il figlio di un nemico di tuo padre dei tempi della scuola ?!”
continuò Alice.
“Beh
in effetti non fa una piega, io l'ho sempre detto che era una faida
insulsa” le diede man forte Briseide.
Ci
fu qualche istante di silenzio, poi Lily si mise seduta con le gambe
incrociate, si perse un momento a fissare il vuoto.
Nel
frattempo Alice, mossa a compassione, annullò l'incantesimo che
teneva Dominique ancora a penzoloni sul soffitto.
Nel
momento in cui fu a terra, libera dalle bende e con mille improperi
sulla punta della lingua, venne bloccata dalla voce della cugina.
“La
verità è che ho paura. Credo che non riuscirei ad andare avanti
senza l'appoggio dei miei fratelli, e so quanto loro odino Scorpius,
non siamo in un romanzetto rosa, non faranno pace per il mio bene,
lotteranno con le unghie e con i denti per mandare tutto a monte e
farmi passare per la matta di turno.
E
non so se vale la pena rischiare tutto per lui, è come fare un tuffo
nel vuoto, magari durerebbe nemmeno una settimana e avrei perso tutti
inutilmente”.
“O
magari sarà l'uomo della tua vita, non puoi saperlo se non ci provi”
disse Dominique, poi le carezzò un braccio e aggiunse: “e poi
cos'è questa storia di perdere tutti, noi chi siamo? Tre cretine
messe qui a caso?”
“Noi
ci saremo sempre per te e ti appoggeremo sempre, anche se dovessimo
dividere la famiglia in pro e contro LilyXScorpius” disse Briseide.
“Segui
il tuo cuore Lily, ricerca la tua felicità, ci pensiamo noi a
proteggerti da Albus e James” disse Alice.
“Grazie
ragazze! Sul serio lo apprezzo moltissimo” disse Lily con le
lacrime agli occhi, stringendole tutte in un abbraccio di gruppo.
“Ok,
ma vedi di seguire i nostri consigli, eh?! Non vorrei aver sprecato
fiato inutilmente!” disse Dominique sciogliendo l'abbraccio.
*
Rimasta
sola in camera, Lily ripensò a come aveva trattato Scorpius l'ultima
volta che avevano parlato.
Sono
stata una stronza in piena regola, chissà se sarà disposto a starmi
a sentire...
Mah,
probabilmente già ha dimenticato quel bacio, d'altronde per uno come
lui che sarà mai un bacio in una pista da ballo ?
Si
sarà già consolato con qualche puttanella...
Però
le ragazze hanno ragione, se non ci provo, non saprò mai come
potrebbe essere.
Poi
non è detto che i miei fratelli lo verranno subito a sapere, potrei
tenerlo segreto fino a che non salterà fuori, o non vorrò renderli
partecipe.
Devo
solo stare attenta a quella Befana.
Si,
potrebbe funzionare... devo solo trovare il coraggio di parlargli al
momento giusto!
*
Scorpius
sdraiato sul baldacchino nei sotterranei, stava facendo rimbalzare
una pallina di gomma, rubata a un primino qualche ora prima, sul muro
della stanza.
Erano
giorni che si sentiva di merda.
Non
gli andava di fare nulla, di vedere nessuno, né di mangiare o
giocare a quidditch.
Si
sentiva apatico, depresso e demoralizzato dalla vita in generale.
E
sapeva che tutto era iniziato da quel giorno in cui lei
l'aveva liquidato come se nulla fosse successo tra loro.
La
porta della stanza si aprì, spalancandosi con forza tale da sbattere
contro il muro opposto.
Axel
fece il suo trionfante ingresso, che venne palesemente ignorato, e
fissò il biondo per qualche istante, spostando lo sguardo più
volte, seguendo la pallina dalla mano di Scorpius al muro contro cui
veniva lanciata.
“Adesso
basta con questo atteggiamento” disse ad un tratto, afferrando la
pallina a metà tragitto.
“Non
rompere Axel” mormorò il biondo, senza nemmeno guardarlo in
faccia.
L'altro,
non sopportando di venir ignorato, si piazzò in mezzo al suo campo
visivo, con le mani poggiate sui fianchi disse: “Stammi a sentire,
ho una proposta che non potrai rifiutare”.
Con
voce apatica Scorpius chiese: “Di che tipo ?”
Un
ghigno malefico da marpione apparve sul viso di Axel.
“Di
quelle che piacciono a me”.
*
-Angolo
Autrice-
Ciao
a tutti!!
Spero
vivamente che stiate tutti bene e vi ringrazio per aver continuato a
leggere questa storia, che tra alti e bassi ogni tanto rispunta fuori
xD
Un
bacione,
Gin.
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