Volevo
“dedicare” questa fan fiction al suo protagonista:
l’idea per questa fan fiction è infatti nata in
occasione di questo giorno. Oggi 24 agosto è infatti il
21esimo compleanno di Rupert!!
Colgo
l’occasione per ricordare a tutte le fan di Rupert che su
internet c’è una petizione a favore della
proiezione del suo nuovo film “Cherrybomb” in
Italia, se non l’avete già fatto correte a
sostenerlo!!
La storia non centra
esattamente con la data di oggi ma al centro di tutto sta
proprio lui quindi… tanti auguri a Rupert e buona lettura a
voi!!!
Con
questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo
dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone,
nè offenderle in alcun modo'
You Should Really Know
Niente è come sembra
Seduto sul divano di
casa sua, davanti alla televisione accesa, Rupert guardò di
sfuggita l’orologio.
Era ora di prepararsi.
Si alzò
per buttare il cartone della pizza e poi andò in camera a
cambiarsi.
La cena di quella
sera era stata una specie di libera uscita per il suo stomaco. Il
giorno dopo sarebbe stato a cena dai suoi genitori e sapeva
già come sarebbe andata a finire: sua madre lo avrebbe
riempito di scatolette e contenitori pieni dei suoi manicaretti.
Avrebbe avuto roba da mangiare per almeno due giorni, 4 pasti completi
per uno con il suo stomaco. Lui non si lamentava nemmeno troppo, sua
madre cucinava meglio di un professionista, ma un bel giorno si sarebbe
dovuta rendere conto che lui da mangiare se ne sapeva fare benissimo e
non mangiava solo schifezze come diceva lei.
Mentre si stava
vestendo, una notizia al telegiornale attirò la sua
curiosità. Sospirò stanco quando con ancora la
t-shirt in mano si trovò davanti alla televisione accesa.
Una serie di immagini di Emma e un tizio biondo che camminavano insieme
di sera, per svariate vie di Londra. Il tale era presentato come
«la nuova fiamma della giovane attrice inglese,
co-protagonista dei film di Harry
Potter».
…
Già era
difficile per lui capire il gossip di per sé. Ma la cosa che
ogni volta lo colpiva era che ci sarebbero state milioni di occasioni
migliori per fare queste supposizioni idiote, fondate su innocue
fotografie. Lui ed Emma avevano fatto centinaia di foto insieme che
sarebbero risultate senza dubbio più
“compromettenti” di quell’uscita a due in
giro per Londra. Adesso che ci pensava a nessun giornalista era mai
nemmeno passato per l’anticamera del cervello di supporre che
loro potessero essere una coppia, mentre ce ne erano mai state tante su
lei e Daniel…
Qualcosa
pizzicò nel suo orgoglio maschile. Quel biondino da
strapazzo agli occhi dei giornalisti era sicuramente il fidanzato di
Emma, mentre lui non lo avevano mai nemmeno considerato. Eppure non
aveva niente di meno di quel buzzurro, a parte sei anni di differenza,
dato che il tipo sembrava averne 26. E comunque se Emma si fosse
fidanzata glielo avrebbe detto. Esattamente come l’ultima
volta. Alzò le spalle. Non gli era mai importato niente di
quei giornalisti in perenne ricerca di gossip e di sicuro non aveva
voglia di cominciare proprio adesso, men che meno a crederci. Prese il
telecomando e spense la televisione.
Si infilò
la maglietta e si avvicinò alla porta d’ingresso.
Mentre si allacciava un paio di All Star blu, gli cadde
l’occhio sullo specchio. Il davanti della sua maglietta
citava: «No
photographs, please…».
Quello era stato un
regalo di Emma, in nome della sua eccentricità e del suo
snobbismo nei confronti delle magliette monocrome, gli aveva detto.
Rupert sorrise ripensando a tutte le volte che si era ritrovato in giro
per Londra con quella maglietta addosso ad osservare
l’espressione sconcertata delle ragazzine che lo avevano
riconosciuto, ma non si osavano a fotografarlo o ad avvicinarsi per via
della maglietta. Per poi sentire che lo chiamavano per nome non appena
aveva voltato loro le spalle e sul retro della maglietta avevano letto:
«…
just kidding…». Poverine. Si era
sempre sentito piuttosto in colpa, ma era soddisfatto del risultato; le
ragazzine si presentavano sempre, ogni tanto anche non curanti della
scritta, segno che aveva delle fans coraggiose. Sorrise a questo
pensiero davanti allo specchio e poi, con la giacca in mano,
uscì di casa.
Ciao a tutti!
Allora questo
è semplicemente un capitolo introduttivo, per fare il punto
della situazione. Un assaggino, diciamo.
Volevo precisare un
paio di cose. Innanzi tutto non sono del tutto certa che Rupert viva da
solo, ma ai fini della storia ne avevo bisogno.
Seconda cosa
l’idea della maglietta è mia; lui non ha una
maglietta così, che non credo nemmeno che esista, ma mi
piaceva moltissimo l’idea che ci sta intorno. Ma lo snobbismo
per le magliette monocrome, anche se l’ho inserito io, credo
che sia decisamente vero. Ho ragione? Beh se seguite Rupert come me
potete capirmi ^__-
Rowena
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