EPILOGO
POV Bella
Scrivere
quella lettera era stato ancora più difficile di quanto avessi
immaginato. Non credevo che dire addio a Jake fosse ancora così
doloroso. Avevo pianto, ed ero talmente disperata che non avevo neanche
notato il fatto che non avrei dovuto poter piangere. Edward mi
rivolgeva a stento la parola, ed Alice continuava ad affannarsi intorno
a me facendomi mille domande alle quali rispondevo a monosillabi. Dopo
un po’ vedendo le mie reazioni, ammutolì e continuò ad aiutarmi in
silenzio.
Non volevo partire. Non volevo andarmene. Non volevo
abbandonare Jacob un’altra volta. Mi fece male ammetterlo, ma ero
perdutamente innamorata di lui. Ancora. Il tempo non aveva minimamente
scalfito quello che provavo per lui. Tutto quel che avevo scritto nella
lettera erano bugie, tradite dalle lacrime che avevano bagnato il
foglio. Ogni parola, ogni menzogna era una pugnalata al cuore, che per
fortuna non sanguinava. Adesso, solo adesso avevo capito che il mio
cuore aveva smesso di battere proprio in quella stanza, il giorno che
avevo detto addio a Jacob Black e chiuso a chiave il suo ricordo. Uno
strano singulto mi uscì dal petto, col risultato che attirai
l’attenzione di Alice, che si girò a guardarmi in modo strano.
«Tutto bene, Bella?»
«Si… si... tutto… Oh, accidenti… e invece no! – mi sedetti pesantemente sul letto – non va bene per niente!»
«Ne vuoi parlare?»
«C’è poco da dire. Sono una persona orribile. Ho ferito tutte le persone che mi amano!»
«Bella, tesoro… non sempre cuore e mente vanno dalla stessa parte. Neanche per noi vampiri. Credimi».
«Alice, cosa stai cercando di dirmi?»
«Tesoro, sono mesi che non riesco più a vedere il tuo futuro. Da quando abbiamo deciso che saremmo tornati a Forks».
«Edward…» Esclamai subito allarmata.
«Non
ne sa niente. O meglio, io non gli ho detto niente. Ma non è stupido e
certamente avrà già capito cosa sta succedendo. Che cosa pensi di fare?»
«Ho
lasciato una lettera di addio per Jacob. Preferisco non vederlo più.
Sarà più semplice». Mi guardò in modo strano, accarezzandomi dolcemente
la schiena.
«Sei sicura che sia quello che vuoi veramente? Bella,
Edward è mio fratello e non vorrei mai e poi mai vederlo soffrire… ma
ricordati che la decisione che prenderai sarà per l’eternità. Quindi se
hai anche solo il minimo dubbio…» e mi guardò di nuovo.
«Perché mi stai dicendo tutto questo, Alice? Credevo tu fossi felice che avessi sposato Edward…»
«Sono
felice se lo sei tu. Se questa decisione deve essere una sofferenza per
te, preferisco che tu cambi idea, prima di far soffrire anche lui». La
nostra conversazione fu interrotta da un leggero bussare alla porta, ed
Edward si affacciò.
«Siete pronte, voi due?»
«Certo, fratellino!
Piuttosto, vado a dare una mano a Jazz con i bagagli. Pensa a quello
che ti ho detto, Bella». Annuii distrattamente, Edward mi aveva stretta
tra le braccia.
«Si può sapere cosa voleva dire Alice? E di cosa stavate parlando così fitto?»
«Ma
niente, Edward. Mi stava solo dicendo che le mancherà Renéesme. E mi
chiedeva se abbiamo fatto davvero bene a lasciarla con i licantropi».
«Tu che ne pensi?»
«Secondo me non potrebbe essere in mani migliori. Seth la ama, e poi c’è Jake, e Billy, e Charlie…»
«E allora si può sapere perché sei così preoccupata, amore?»
«Perché
è pur sempre mia figlia, e non posso fare a meno di preoccuparmi per
lei». E perché sto pugnalando al cuore il mio amico, il mio testimone
di nozze, il mio amante. Edward mi baciò teneramente i capelli, quindi
sciolse l’abbraccio e uscì. Mi avviai lentamente verso la porta,
guardando quella casa un’ultima volta. Addio per sempre, amore mio.
Salii
sulla volvo, che mi aspettava col motore acceso. Alice mi fissò
scuotendo la testa. Avevamo fatto qualche metro, ed eravamo ancora in
territorio Quileute, quando vidi con la coda dell’occhio un’ombra che
si fermò sul ciglio della strada, quasi a salutarci. Guardai meglio:
era il branco, con Ness, Rachel e Emily. E Jake davanti a tutti, lo
sguardo di fuoco e le braccia incrociate sul petto. Edward procedeva a
passo d’uomo per non sollevare polvere. Ora o mai più.
«Ferma la macchina, Edward».
«Ma Bella…»
«Ferma la macchina». Avevo alzato il tono della voce.
«Ma perché?»
«Vuoi
fermarti, maledizione?» gli misi una mano sul volto, per mostrargli
cosa era successo tra me e Jake. Inchiodò e mi piantò gli occhi in viso.
«Bella…»
«Mi
dispiace, Edward. Non te lo meriti. Ma non posso venire con te.
Scusami». Scesi dall’auto e rimasi lì, impalata, a guardare Jake che mi
stava fissando.
POV Jake
“Jake,
perdonami se ti scrivo queste poche righe, ma so bene che se tentassi
di parlarti guardandoti negli occhi, la mia volontà verrebbe meno, come
sempre in tua presenza. Hai ragione tu, l’altra notte è stata uno
sbaglio. Un tremendo errore che devi dimenticare. Che entrambi dobbiamo
dimenticare. Anche a costo di strapparci il cuore.Non
ti chiederò perdono, perché mi rendo conto che il mio comportamento è
imperdonabile. Vorrei solo che tu capissi, che riuscissi per un attimo
a comprendere ciò che mi spinge a fare queste scelte. Ma temo che sarà
impossibile.Ti
chiedo solo un ultimo favore. E so che puoi farlo. Prenditi cura della
mia Renéesme e di Charlie. So che vuoi bene ad entrambi. Per il resto,
smetterò di incasinarti la vita sparendo per sempre. Definitivamente.
Addio per sempre, Jake. Addio, amore mio. Ti amerò per sempre. Bella”.Avevo
riletto quella lettera almeno una ventina di volte perché non riuscivo
a credere che fosse vera. Avevo notato le lacrime: aveva pianto mentre
la scriveva. La mia Bells aveva sofferto. Lei non doveva soffrire. La
rilessi un’ultima volta, ma oramai la sapevo a memoria. Scattai in
piedi in un lampo e corsi fuori, verso casa di Emily. Speravo di
trovarli ancora tutti lì. Aprii la porta rumorosamente, e dieci paia
d’occhi si girarono a guardarmi.
«Se n’è andata» rantolai. Rachel si avvicinò, strappandomi di mano la lettera. La lesse furiosamente, con gridolini di protesta.
«Ancora no – intervenne Seth – sono da mia madre. Ripasseranno a casa per prendere i bagagli. Puoi ancora fermarla, fratello».
«Jake
– Rachel stava studiando le mie reazioni, una mano sul mio braccio –
vai da lei, fermala! Per la miseria fratellino, combatti per quello che
ami!»Le sue parole furono la molla che mi fece scattare insieme agli
altri. Uscimmo di corsa, li avrei aspettati al confine. Mi seguirono
tutti, pronti ad intervenire in caso di bisogno.
Eravamo lì da un
paio di minuti quando vidi passare la volvo argento che tanto odiavo.
Bella guardava avanti, un punto fisso all’orizzonte, ma ero certo che
mi avesse visto. All’improvviso, non capii il motivo, la volvo si
fermò, e Bella scese dall’auto. Subito dopo ne scese anche la
sanguisuga, ma apparentemente non fece nulla per fermarla. Bella si era
girata, mi stava guardando negli occhi, lo sguardo color cioccolato
pieno di lacrime.
«Jake, io… mi dispiace!» Non riuscii a dire
niente, spalancai le braccia per accoglierla e lei ci si tuffò.
«Scusami!» Singhiozzava.
«Shhhh… va tutto bene, piccola! Ora basta!» Guardai truce suo marito, che ci guardava sgomento.
«Bella…
stai piangendo! – la prese delicatamente per un braccio per farla
voltare – e i tuoi occhi… “lacrime di cristallo da occhi color del
cioccolato”. E la tua stirpe è la più pura, Jake. La profezia… si sta
compiendo!»
«Vedo che ne sei al corrente».
«Ovviamente si. E’ così? E’ questo che vuoi davvero, Bella? Restare con lui?»
«Si
Edward… se Jake mi vuole ancora». La mia Bells, abbassò gli occhi
intimidita «E… se anche gli altri mi vogliono ancora!» Rimasi di sale
per quello che udii e vidi subito dopo.
«Una promessa è una
promessa». Paul si fece avanti, un sorriso stampato in faccia, le
braccia spalancate per abbracciare Bells. «Bentornata, Bells». Sorrise
ancora di più, e gli altri gli si fecero intorno per salutare e
abbracciare Bella. Edward interruppe la scena.
«Bella… amore… addio.
Sii felice. E’ la sola cosa che ho sempre voluto, lo sai. Se dovessi
avere bisogno di me, sai dove trovarmi. Addio». Salì in auto, lasciando
La Push a velocità moderata. E Bella tra le mie braccia. Per sempre.