Sotto la pioggia

di crazy lion
(/viewuser.php?uid=729719)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


SOTTO LA PIOGGIA

 
Era metà marzo e Hope e Mackenzie si trovavano dai nonni, per quella sera. Dianna e Eddie si erano offerti di tenerle, dato che Andrew e Demi desideravano trascorrere una serata insieme, da soli. Cenarono a lume di candela, un'idea di lui.
"Molto romantico" gli disse la ragazza, mettendo in bocca il suo hamburger.
Avevano ordinato il cibo al McDrive ed erano tornati a casa.
"Hai ragione."
"Andrew! Non si parla a bocca piena" lo rimbrottò bonariamente.
"Sono un maleducato, perdonami."
"Non preoccuparti."
Batman arrivò correndo in cucina e iniziò a guaire.
"Ti ho dato il cibo prima, accontentati."
"E dai, Demi, dagli qualcosa."
La ragazza sospirò e gli mise nella ciotola un pezzo di carne, che il cane divorò in due bocconi, poi tornò nella sua cuccia a dormire.
"Piove" disse Andrew dopo che ebbero lavato i piatti. "Usciamo?"
Lei spalancò la bocca.
"Sei pazzo? Sta diluviando!" Demi aprì la portafinestra che dava sulla parte retrostante del giardino e ascoltò. La pioggia si abbatteva con forza sul terreno. "Io non esco con questo tempo."
"Su, solo cinque minuti. Senza ombrello.”
“Cosa?”
“Per giocare. Non dirmi che da bambina non l'hai mai fatto."
Lei scosse la testa.
"Allora sai che ti dico? C'è sempre una prima volta!"
Andrew la prese in braccio e la portò fuori di peso, solleticandole i fianchi.
"Fermo. Mettimi giù" gli ripeteva lei, ridendo a più non posso.
Le gocce di pioggia li accolsero nel loro freddo abbraccio.
“Allora, ci divertiamo?”
“Vuoi la guerra, Andrew? Allora l’avrai!”
Demi fece una coppa con le mani e tirò l'acqua contro il fidanzato, che rispose subito con un altro colpo, poi i due si lanciarono in una corsa sotto la pioggia saltando nelle pozzanghere sulla strada e nel giardino, mentre le loro ciabatte, i piedi e i calzini si riempivano di fango e acqua.
"Tanto non mi prendi, tanto non mi prendi!" esclamava l'uomo, passandosi una mano fra i capelli castani inzuppati.
Quelli di Demi gocciolavano ancora di più.
"Sta' a vedere."
La cantante si precipitò verso di lui e lo afferrò da dietro, per la camicia.
"Bravissima, ci sei riuscita. Ora tocca a me."
Ma mentre scappava e rideva, Demi scivolò e finì a terra. L'acqua le schizzò in faccia e le inzuppò ancora di più gli abiti già fradici.
Andrew fu subito da lei.
"Ti sei fatta male?"
La sua voce era velata da una nota di panico.
"No, sto bene, ma sono…" Demi si osservò gli abiti per un momento, poi scoppiò a ridere così forte che dovette tenersi la pancia, seguita dal fidanzato. "Sono un disastro."
"È stato divertente, vero?"
"Molto, non credevo potesse esserlo così tanto."
Avevano giocato come bambini, vivendo insieme un momento semplice ma speciale.
"È bello tornare piccoli a volte, non credi, Demi?"
"Sono d'accordo. Grazie per avermi fatto provare quest'esperienza.”
Lui la prese fra le braccia e avvicinò le labbra alle sue. Si baciarono lentamente, approfondendo sempre di più il contatto, mentre le loro labbra si univano e poi si separavano appena, per ricongiungersi di nuovo-
“Ti amo!” esclamarono insieme.
“Ora, però,” riprese Demi, “è meglio tornare nel mondo degli adulti e rientrare, prima di ammalarci."
Una volta in casa si spogliarono, misero gli abiti sporchi a lavare e si fecero insieme un bagno caldo, dato che tremavano moltissimo. Si accarezzarono e lavarono a vicenda, rilassandosi e scaldandosi.
"Come si sta bene" dicevano ogni tanto.
Dopodiché, nonostante il mese, bevvero una cioccolata calda. Quella notte, con le bambine di nuovo in casa, ripensarono ai giochi fatti sotto la pioggia e si dissero che non vedevano l'ora di vivere un altro momento del genere.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3961503