TRE MICI E UNA CANTANTE
Taylor rientrò a casa dopo un’intensa giornata di lavoro. Sospirò. Cantare le piaceva, ma per quel giorno non ne poteva più. Fu felice di togliersi il cappotto e si infilò le ciabatte.
"Sono tornata!"
La sua voce echeggiò per il salotto e subito i suoi tre gatti le vennero incontro.
"Ciao, tesori miei." Si chinò per accarezzarli. Affondò le mani nel pelo bianco di Olivia, in quello bianco e grigio di Meredith e nel manto tricolore di Benjamin. “Mi siete mancati. Avete fatto i bravi?”
I gatti la salutarono con miagolii, testate e bacini sulle mani, poi la guidarono verso la ciotola e cominciarono a miagolare.
"Ho capito, state per finire i croccantini. Ma ce ne sono ancora un po'."
Mentre Meredith e Benjamin Button si misero a mangiare, Olivia osservava il piatto come a dire:
"Non ne aggiungi? Io ho fame."
Taylor rise; la sua gattina non si nutriva se vedeva il fondo del piatto. Lasciò che gli altri due finissero il pasto, aggiunse croccantini e si preparò una frittata.
Dopo cena sprofondò sul divano e accese la televisione. Guardò il telegiornale e poi iniziò un film, ma i gatti non volevano lasciarla in pace. Le tirarono l'orlo dei pantaloni, morsero le sue cavifglie e le grattarono le ciabatte.
"Che c'è?" chiese, poi sgridò Benjamin che si fece le unghie sulla poltrona anziché sul tiragraffi. "Volete giocare?"
Preparò tre palline di carta stagnola e le lanciò sul pavimento. I gatti corsero subito loro dietro e il maschietto gliela riportò.
"Wow! Sei sicuro di non essere un cane?" scherzò Taylor, grattandolo dietro le orecchie.
Per tutta risposta lui miagolò.
"Okay, vedo che sei certo di essere un gatto da riporto."
Il micio saltò sullo schienale della poltrona e si addormentò lì, mentre Meredith si mise sulle gambe di Taylor a fare le fusa e Olivia si sdraiò accanto alla ragazza. Benjamin aprì un occhio e diede inizio a una sinfonia di fusa, seguito dalle sorelle. Si trovava in quella casa da tre mesi e le sue fusa erano sempre più forti.
"Era la tua mamma o il tuo papà che le faceva così?"
Taylor avrebbe tanto voluto che lui potesse parlare per risponderle, per raccontarle da dove veniva e cosa gli era successo. E le sarebbe piaciuto sentire anche cos'avevano da dirle le sue piccole. Chissà come vedevano il mondo. Sorrise a quel pensiero.
Una volta a letto, la cantante si ritrovò di nuovo circondata dai gatti. Stavolta le due femimne si misro vicino ai suoi piedi, incastrandoli fra i loro corpi e Benjamin prima sul suo petto e poi accanto a lei.
Non c'è niente di più bello che dormire con un gatto pensò la ragazza.
Ma con tre era ancora meglio.
"Sì, Meredith, sei bellissima, ma non mordermi il piede."
Non poteva quasi muoversi, o la gatta la attaccava. Era estate, le coperte che aveva messo erano leggere, perciò aveva già rimediato un graffio al piede che andò a disinfettare per sicurezza.
Questi sono gli incidenti che si hanno quando ci sono gatti in casa, ma ne vale la pena.
Sì, era certa che fosse così. Avere dei gatti le aveva migliorato e cambiato la vita in meglio. I mici le erano sempre piaciuti fin da bambina, era una vera e propria passione. Avere intorno quei tre batuffoli la faceva sentire più tranquilla, e poi loro c'erano sempre quando era triste o stava male, sembravano capire i momenti nei quali aveva più bisogno di compagnia e di affetto.
Tornò a letto e si girò su un fianco, così da essere più libera di muoversi, ranicchiando le gambe per stare più comoda.
"Buonanotte" mormorò.
Non si aspettava una risposta, ma con sua grande sorpresa, come se avessero capito, i tre gatti miagolarono.
Ma sono adorabili! pensò, mentre il cuore le si scioglieva per la tenerezza.
Si addormentarono così, vicini e felici di essere insieme. |