Chapter 21
Chapter 21
Un
anno e quattro mes prima - paddock esterno
"Davvero è il suo cavallo?" domandò Gask
appoggiato con i
le braccia alla staccionata non grezza, che recintava la zona
libera per
i cavalli.
Seppur un ampio spazio, si erano avvicinati e brucavano, giocavano e
saltellavano vicino lui e Jd, che aveva raggiunto.
"Eh, si. Bello vero?"
"Non avevo mai visto un cavallo come quello. Dove vivevo da ragazzo si
usavano, per questo non ho avuto problemi, dovevo solo ricordarmi come
si faceva, ma i cavalli erano... diversi"
"No, ti prego. NOn dire più che dovevi ricordarti come si
faceva. Non se cè Kianta in giro" voltandosi anche di busto
in
tutte le direzioni, per controllare che non giungesse a tradimento su o
con Warden al fianco. Sembrava disperato o preoccupato.
"Parli della storia del trattare bene gli animali? A me avevano
insegnato così..."
"E sbagliavi! Non per colpa tua, ma il tuo assetto era totlmente
sbagliato e danneggiava il cavallo, e tiravi le redini come
un dannato,
colpendo le barre e non le convessure labiali. I danni che i cavalli
accumulano li danneggiano. Se quelle volte si è incazzata
con
te, per come è e la conosco, non era per te come tu
persona, ma come ti comportavi a cavallo. Non cè peggio di
un
cavaliere che fa del male a un animale, anche non sapendo di farlo.
Come per le leggi di un paese, l'ignoranza non ti mette al sicuro da un
rimprovero. Sempre meglio lei incazzata però di Milan o
Dorde...
E Kianta continua a sfidarli...mpfh"
"In che senso"
Jd prese dalle tasche un pacchetto rettangolare fatto a mano con del
cartone particolare, che fabbricavano, e prese una
sigaretta, portandola
sulle labbra. ne offrì una anche a Gask, ma questi non
accettò.
"Non è una sigaretta normale... non è nemmo
rollata con
erba... hai capito quale!"gli disse, guardandolo negli occhi
"Ma allora che sono? Droghe?"
"Mh..." mormorò lui come pensandoci, accendendola "un tempo
molte spezie erano identificate come droghe. Poi il nome venne
dato a certe sostanze capaci di dare.. certi effetti..." disse per
poi aspirare e trannere un minuto. Espirò "sono
così
abituato a usarle che ormai mentalmente, conto un minuto
preciso. Secondo le regole dell'utilizzo. Come
mi ha insegnato Lia, milleuno... milledue... e sei più
preciso!"
mormorò, quasi come stesse riflettendo mentre osserva il
fumo.
"Chi? Davvero funziona fare così?"
Jd si riscosse sentendo il nome, poi voltò il viso
guardando i cavalli "Una persona... è da lei se so che prima
<droga> era un termine ben diverso. Ammetto che
è stato
interessante la Lezione sui commerci, l'uso e la considerazione sulle
spezie e droghe, la via della seta... Comunque queste non sono
sigarette
normali o rollate alla furbetta. Sono diverse..."
"E cosa cè dentro? Se ho capito non cè droga"
"Oh, no! Lei..." corrugando la fronte, aveva capito di aver parlato di
nuovo troppo "una persona aveva chiesto di non utilizzare sigarette
normali, quelle furbette e droghe varie. Non le amava,
perchè
per suoi problemi voleva la mente lucida. Diceva sempre che voleva
provare e capire quando e se provava al cento per cento, e offuscando
il cervello non poteva accadere. Provava vero disgusto per chi usava
droghe ed erbe particolari per sballarsi. La gente lo faceva per
togliersi in genere i pensieri brutti e divertirsi, secondo loro, ma in
verità lei diceva che solamente spegnevano il cervello nel
modo
sbagliato. Cancellavano ciò che potevano provare senza
veramnete
divertirsi per poco temo, per ripiombare nella relatà come
caduti di
faccia a terra...e. perchè non ricordavano in quel tempo!
Per lei i
ricordi erano
importanti, definivano la persona e cosa si portava nella tomba. Diceva
smepre che avesse avuto...." sospirando forte "se avesse avuti bei
ricordi, sarebbe morta col sorriso sulle labbra, nonostante tutto. Ma
non ne aveva. E odiava chi cancellava dalla sua mente e vita ricordi e
memorie, usando le droghe o fotografando e basta. Diceva
sempre che non si vive di ricordi, ma coni
ricordi. E con le droghe, chi ricorda cosa ha fatto? Anche
ubriacandosi, ovvio. E secondo studi che lei ha fatto rifare a quelli
di David, chi fa solo foto senza godersi davvero i momenti,
non
ricorda
nulla. I risultati parlavano chiaro. Più foto si fanno senza
osservare, guardare, far lavorare il proprio lato critico, non si aveva
in
memoria niente di quello che cèra nelle stanze che avevano
preparato e usato per il test. E lei non la prese bene. Era diversa, la
sua mente stava sempre in fuorigiri, pensava, pensava, guardava le cose
per imprimersele nella mente e ragionare. Era fatta così!
Diceva
sempre che i soldi e le carriere si possono guadagnare, ma i ricordi e
i momenti, quelli no! E già odiav aquando beveva
quel suo
vino
preferito, quello rosso frizzante che le piaceva tanto. Le
piaceva, ma
si dava una regolata per come poi sentiva se stessa e la
testa,
poi. Oh lei poteva reggerlo l'alcool, ma... Non
le piaceva il senso di ebrezza che dava l'alcool e non le piaceva
ancora di più chi usava quello, come per droghe ed erbe, per
andare fuori di testa e non pensare, uscire con la metne dalla
realtà che non gli paiceva. Lei lo faceva in un modo...
particolare. E non capiva come la gente non potesse fare lo stesso. Io
cambio piano e loro non possono? Milan la chiamava... dissociazione.
Si, dissociazione... con la dissociazione Lia si rifugia altrove, un
mondo diverso e
completo,quanto lo sarebbe lei, e quello che accade lì a
volte
la
consola. memorie che avrebbe dovuto avere in questa realtà.
Un
luogo di un altro piano o realtà alternativa, dove almeno
lei..." parecchio corruciato e meditabondo.
"così la
dissociazione?" facendolo tornare alla discussione
"Una realtà
alternativa dove
si andava... con
la mente. Mondi così reali come il dolore, dove si
può
scappare solo volendolo. COn la musica o meno. Livelli, livelli di
realtà alternative da sovrapporre per scappare. Essere e
diventare. Avere qualcuno vicino almeno là...Ma quelli
comunque
erano
ricordi, sensazioni addirittura, che lei teneva e le restavano. Alcool
e
droghe non possono, diceva. E vedeva come lagente si riduceva,
assumendoli"
"E' per questo che ci sono ma con rigore? Ho notato che girano ma..."
"Perchè lei aveva dato a tutti quanti motivi, e aveva creato
le
Lezioni e faceva parlare in modo giusto chi incaricava. Uno degli
elementi del dialogo, diceva, è il tono. Il tono giusto dice
tutto, con quello sbagliato, sbagli tutto. E non riesci a
dire nulla. Il
tono è la differenza. E cosa dai in sostituzione. Ecco
perchè il teatro e tutto il resto. Aveva dannatamente
ragione!
Una persona comune che parlava, perchè sapeva
dalle sue
esperienze e aveva ragione, più degli psicologi e
specialisti
che avevamo. E queste cose che abbiamo adesso... come le possiamo
chiamare? Il risultato del senso o motivo di vivere? Un dono oltre
quello naturale? Trovare il dono, diceva sempre. E metterlo in pratica.
Lo scopo è quello di trovarlo, viverlo e se si vuole,
donarlo. E
nè la dissociazione e ne le droghe o alcool avranno
più
senso!"
"ma di chi parli?"
"Nulla...volevo solo dire che quello che sto fumando è il
metodo
nuovo di.. sfogarsi? Le sigarette alla fine, cosa sono? Una
sorta di
vizio che ci scaccia il nervoso, per l'atto in se di portare alla
bocca, tirare e sentire il fumo dentro di noi, per cacciarlo fuori.
Come se si cacciasse via la melma nera da dentro che ci rovina. Lo
dicev asempre. Ma si danneggia solo se stessi,
così... e quando
nei nostri laboratoires sono uscite queste, Lia le ha letteralmente
regalate come prova a tutti. Ed eccoci... hanno creato queste, che
sembrano in tutto sigarette vere, ma sono fatte di resine o
incensi come
vuoi chiamarle e vitamine, fatte a pasta. Non mi chiedere il
procedimento, ma sono sicuri. A quella persona piacevano
tantissimo gli
incensi, sia di resine che di erbe, perchè il fumo che
producevano era pure salutare. Ed ecco quindi una sigaretta salutare e
poi ci sono quelle chiamate ad eareosol. Una sorta di
sigaretta fredda che permette di inalare i prodotti liquidi,
vitamine ma anche altro, attraverso una sorta di areosol sicuro. Senza
sostanze nocive ma sicure e prodotto dalla nostra Fattoria. E'
quindi.... una sigaretta medica, che fornisce vitamine essenziali
per la cura, ce ne sono vari tipi, e poi ci sono quelle d'aiuto, dalle
energizzanti con caffeina alle rilassanti , anche per dormire.
Cè gente che non ama le gocce da prendere, sai... o quelli
che
non sono in grado perchè hanno il sneso di vomitare, le
pillole.
Ecco quindi come noi risolviamo, e rilassa. Ma è un
palliativo,
diciamo, quando tutto ciò che ha proposto non andavano o
avevano
bisogno di qualcosa..."
"E tu? Di cosa hai bisogno per fumare?"
"In verità non lo so. Tante cose e nulla in particolare. Una
volta fumavo, non tanto, qualche sigaretta al giorno, poi lei
arrivò pure a picchiarmi le mani quando mi vedeva con quelle
fra
le dita, o solo i pacchetti. Poi arrivarono quelle sigarette, io avevo
diciamo cercato di smettere, dopo che fece portare una serie di veri,
ripeto veri, polmoni umani affetti dal risultato del tabagismo. Vedere
realmente davanti a te una serie di polmoni di persone che erano vive,
e poi morte con quello dentro ha fatto il suo... effetto. Molti hanno
smesso e hanno avuto non incubi, ma temevano di sapere come
fossero i
loro, dentro. E' stato un brusco avviso, ma ha funzionato. Ma la mente
aveva bisogno, come zuccheri e piacere, di qualcosa che gli
assomigliasse, quindi l'idea delle sigarette salutari è
andata.
"e da dove li ha presi i polmoni veri?"
Jd per un attimo sembrava ancora lontano, con gli occhi come se
ricordasse anche dopo aver parlato, poi fece una smorfia per non ridere
e si voltò verso Gask, tenendo la sigaretta fumante in
basso,
appollaiandosi di piùsulla staccionata abbassandosi con
busto.
"Da cadaveri, da dove secondo te? E prima che inizi a pensare che abbia
fatto chissà cosa, no. Almeno, non in quel caso..." disse
con
convinzione ma cera qualcosa di velato, che sembrava voler
scacciare con
quel prolungamento di una frase come se non volesse lasciarla a
metà "comunque lei è in contatto con
università e
centri di ricerca, che ricevono i corpi di persone che hanno
lasciato
nel testamento il desiderio di donare il proprio corpo alla scienza. O
semplicemente viene chiesto alle famiglie se vogliono donare gli
organi,
e prelevano tutti quelli che possono per mandarli a noi, per le
Lezioni. Forse non vi hai mai assistito, ma quando sono dispobili,
lei da un contributo per le ricerche che fanno e li porta
qui, perchè siano mostrati mentre un relatore parla. Vedere
certe cose ti cambia, davvero. Per poco fa, si. Era sul punto di pagare
e promettere aiuto ad alcune ragazze drogate, incinte,
perchè si
prestassero a mostrare dal vivo un parto nelle Lezioni. Un parto.
VERO!" disse lui come rianimato, ridendo "promettendo aiuto a loro e i
bambini, purchè non usassero più quello schifo.
Diciamo
che noi Capitani ci siamo impuntati parecchio per evitarlo. Non credo
che tu abbia mai visto un parto, anche solo in video..." con un disagio
come se avesse visto qualcosa che non andava visto.
"Che vuoi dire... lo ha fatto o no?" chiese Gask ridendo per la scena
"Non era felice del divieto che pure Milan le diede. Diciamo che lui
non sarebbe stato uno di quei padri che trovavi in sala parto, pronto a
vedere subito il figlio appena... uscito. Così lei si
incavolò, fece fare riprese molto, molto ravvicinate
mascherandolo come dicumentario e l fece vedere al alcuni gruppi che
seguivano le Lezioni, per il tema sulla sessualità!..."
chiudendo gli occhi un attimo "vuoi davvero sapere cosa è
successo?"
"... dalla tua faccia ora non sono più sicuro!"
"Mh..." passandosi il pollice sulle labbra come lontano ocn la mente,
con il mento sull'altro braccio "diciamo che abbiamo dovuto trovare
secchi per tutti, e quando non arrivavamo, pulire per bene il
pavimento. Sai cosa ha detto alla fine, quando li ha riuniti tutti di
nuovo per parlare? Che colpire, picchiare, uccidere perfino sembrava
facile e senza danni. Che per i militari, dopo il primo, gli altri
erano facili come cambiarsi gli slip. E... da quando cèra
lei e
poi Kianta, ora tutti si cambiano gl islip, usano le Lezioni
anche
sull'igiene personale come fosse la bibbia. Adesso come dicevano le
regole, mutande per la notte, mutande per il giorno, da cambiare
assolutamnete anche tre volte al giorno dopo gli impegni o se
chiaramente sudate. Ma cambiarle. Sai perchè dico questo?
Perchè nonostnate l'igiene sia importante,
cè gente che
usa un paio tutta la settimana, notti comprese, o un solo paio al
giorno, e se le rimette dopo la doccia, già usate. Con lei
queste cose sono cambiate, dopo che ha mostrato con i raggi UV con una
lampada costosa, cosa si annidava nei loro indumenti, usati o lavati,
ma male. Ho imparato la cosa anche io, mi è bastato cosa
abbiamo
visto..."
"Cioè?"
"Cioè... ha chiesto a due volontari di prendere degli slip,
magliette e calzini che lei aveva portato puliti, cambiarsi dietro un
paravento che si tiene lì per le Lezioni, se serve, e darli
a
due scienziati lì per quella Lezione. Loro hanno consegnato
gli
indumenti usati, e ricordo..:" scoppiando a ridere quasi sputacchiando
e poggiando la fronte sulle braccia sussultante per le risa "ricordo la
sua faccia quando vide le mutande con quella che chiamava la
<fiammata color mattone>, per non esser volgare. Avrebbe
voluto
strozzarli, lo so perchè si vedeva. Si teneva a distanza e
usava
telecamere apposite che proiettavano su schermi.
Gli scienziati hanno quindi preso gli indumenti e prima, dopo aver
spento le luci, mostrato cosa si notava con gli UV e dei liquidi che
spruzzavano sopra, per rivelare materiale biologico meno
visibile. E poi
hanno tagliato, e tenevano i guanti eh, dei ritagli e messo sotto un
microscopio con incorporata una cam, non so ocme funzionano ma lo avev
agià integrato. Ebbene, da quel momento anche io ho seguito
le
regole dell'igiene. La regola delle tre spugne, slip da cambiare in
certe circostanze e anche la notte, ossia slip diversi per la notte e
per il giorno. E anche per il bagno, fare e titare o meno lo
sciacquone, ma sempre prima di tirare l'acqua chiudere il coperchio
perchè cosa esce durante il lavaggio finisce ovunque. Hanno
fatto dimostrazioni anche di quello. Fu così che per tutti
il
bagno assunse una visione diversa" ridendo "ah, dimenticavo. Se esci
fuori dallo Chateau per varie cose, qunidi là
fuori,
mettiti sempre intimo nuovo senza segni di danni, tempo o altro. Non
rammendati o con vistosi segni di sbiadimento o sporco. Se succede
qualsiasi cosa, diceva Lia, se finisci in ambulanza o all'obitorio, non
è bello andarci con roba messa male. Anche se per lei aveva
un senso... E io ridevo all'inizio alle
sue battute, poi capì.. che no nerano battute. E facciamo
molte
cose che diceva. Ma quella del parto, tornando al discorso è
stato... descriverlo, come? Disse chiaramente che è facile,
come
i superficiali, basarsi sull'esterno e quindi vedere qualcosa di
distante e familiare. Che per gli uomini era bello e desiderato
quell'angolo delle donne epr i loro divertimenti, ma che loro stessi
nascendo hanno fatto qualcosa. Aveva mostrato i risultati a video di
come si erano sentiti, quanti gli stessi sintomi e quali no o altri.
Diciamo che venti persone a gruppo hanno sporcato quella stanza come
non immaginavo, sembrava un cazzo di lazzaretto quando sono
entrato,
perchè mi avevano chiamato per il danno. E Lia... lei era
là, seduta in fondo, contro il muro sul quale
cèra il
monitor, e li guardava tra l'impassibile e il disgusto, per chi sapeva
coglierlo. Li osservava, con le gambe accavallate, le braccia conserte
sul ginocchio,
sguardo come se vedesse degli idioti, mentre il medico specialista in
sessualità cercava di aiutare uno, ma gli altri
diciannove
vomitavano, si sentivano male, alcuni piangevano. Quel video era fatto
così bene che mancavano solo gli odori, e aveva fatti stare
male parecchi di loro. Non tutti, cèrano quelli che
guardavano
gli altri sgomenti e semrbavano pensare <ma, soggetto,
che
stai a fare, era così disturbante?>. Reagivano in
modo diverso o per loro natura non si
scandalizzavano. Ma sono stati male, davvero. E quel giorno, dopo
averli riuniti tutti di nuovo, e tremavano per sapere cosa
avrebbe
combinato, lei invece parlò. Solamente. E disse una cosa che
ricordo ancora. <Con quale facilità nelle vostre
carriere
prima dell'essere presi da Milan e durante, avete picchiato, ucciso,
ferito in vari modi. Per gli ordini, ma lo avete fatto. E come vi siete
sentiti? Cosa vi ha dato dentro
quello che vedevate e facevate? Eppure, per una semplice nascita, vi
siete sentiti male. Come mai, per quale motivo, gente come
voi, avvezza
alla violenza e a fare danni, hanno reazioni del genere alla vista...
della vita. Come la chiama la gente buonista, il miracolo della vita.
Che poi, il miracolo della vita vero e proprio avviene prima, lo avete
studiato cosa accade quando vi divertite dentro una donna e nesusno dei
due ha fatto qualcosa per evitare che accadesse. E poi si sviluppa, per
il miracolo di madre natura, la vita su questo pianeta, quel coso che
sarà vostro figlio per fare un esempio, e dovrà
poi
uscire. E dovrà poi distruggere in tutti sensi quella cosa
che
vi piace tanto, che finirà per semrbare il traforo
del monte
Bianco... sembra il foro lasciato da una siringa...a proposito, ecco
come appare...> e mise una, due foto del segno o il
buco che
lascia una siringa nella pelle, zommato tantissimo. Poi lo ha
guardato,
si è corretta, ha chiesto scusa, ha cambiato foto e ha
mostrato...ma lo sapevo, come sempre lei, che era fatto apposta..."
L' non ce la fece più, rise tantissimo da non riuscire a
fermarsi, finchè non cercò di calmarsi,
riprendere
padronanza di sè e continuò, sempre con i muscoli
che volevnao andare in su
"Mostrò due foto, una di una vagina vera in un collage dopo
un
parto, quando avevano dovuto tagliare alcune parti per fare uscire il
bambino e l'altra cucita. Cazzo, se faceva schifo "disse, passandosi
una mano sulla faccia "e l'altra era... mh... un ano di donna dopo aver
praticato per molto tempo una pratica che lo allarga molto. Credo che
non ti interessa il nome come e il resto, ma faceva davvero
impressione, non
sembrava quella parte là come la si conosce normalmente.
Sembrava un buco osceno con della massa rossa e... lei li
guardò, per farlo si era girata dando loro le spalle, poi si
voltò e disse alzando le spalle <Uguale....
Uguale!>. E
guardò le espressioni degli uomini. E con un dito li
indicò tutti e disse <eppure vi vedo, state mostrando
schifo,
orrore, disgusto, raccapriccio... ma prima vi piacevano. prima li
volevate. Quando uccidete, quando ferite, quando fate male gli altri
non pensate a corpi per terra e cosa sono, persone la maggior parte dei
casi, e altri bestie che meritavano peggio... ma ora non
è importante,
ma erano persone
che sono prive di vita. Se li uccidete sono sacchi di carne, scemi
prima, ma questo. QUando togliete la vita, create di sacchi di carne
inutili. QUando ferite non pensate a cosa avviene dopo a quelle ferite
e come diventano. E ho visto cosa vi combinate, quando vi
affrontate
per
pugilato e altri vostri passatempo. Poi vi guardate con gli ematomi e
ridete. Come cretini, ma lo fate, vi prendete in giro su ocme vi
conciate. E allora perchè, spiegate, uomini grossi, forzuti,
pompati, addestrati e che hanno ucciso senza problemi seguendo gli
ordini, cadono stecchiti a terra o vomitano, o stanno male
per vedere
un
parto, la stessa cosa avvenuta per mettervi al mondo, o vedono quello
che succede dopo le vostre pratiche al corpo altrui, e
vorreste solo
toglierle e vedere fighe strepitose per rifarvi gli occhi.
Perchè danneggiare anche in modo irreversibile qualcuno non
vi
crea nulla, ma anzi ormai per voi è routine, e
vedere una testa
uscire dal buco che vi piace tanto, vi fa chiedere l'aiuto di un prete
per l'estrema unzione? Per me siete esagerati. Ho assistito io, di
persona, ad autpsie, ho visto vari tipi di cadaveri veri, ho visitato i
musei della decomposizione. Ho voluto capire cosa fosse prima e dopo un
corpo umano, mi sono chiesta se davvero quei ventun grammi perduti dopo
la morte di qualcuno avessero così rilevanza, visto che
molte
religioni vogliono che il corpo sia inviolato per le .. coff, cagate,
coff.. religiose. Scusate aveva qualcosa qui..> indicandosi il
petto. E io volevo ridere, lo ricordo, ridevo ma nello stesso tempo
avevo la pelle d'oca per quello che disse. E continuò.
<Mi fa
ridere come padri, che hanno cresciuto i loro figli amandoli,
anche
pronti a dare la vita o fare di tutto perchè non finissero
in
carcere o altro... e poi, se scoprivano che non erano figli loro,
biologici, li
cacciavano via e non li volevano più vedere, come
se i sentimenti
che provavano prima fossero polvere da togliere dalla giacca. Quello
che tu provi non dovrebbe affatto cambiare, li hai cresciuti, hai
insegnato cose...sono uomini e donne che tu hai creato con la tua
conoscenza e affezione. Diciamo, ci sono molti che non sono capaci di
farsi una doccia e vogliono crescere un bambino, ma avete capito il
senso... sono figli tuoi in tutti i sensi tranne che non dal
tuo seme. Ma sei stato una guida di vita. E questo si riallaccia alla
questione. Perchè per quei padri è
così facile
dare anche la vita o fare schifezze per salvare i figli da galera o che
fanno le porcate grosse, per poi disconoscerli e andar via lui o mandar
via loro, se scoprono che non sono nati da quello che han fatto nella
moglie? Perchè per voi è così facile
guardare un
corpo morto a terra per esempio, non fare una piega e pure sfotterlo,
ho visto le registrazioni delle cam che ho fatto mettere, non
fate i
vaghi, e poi avete quelle reazioni per vedere la vita nascere? Non
dovrebbe esser eil contrario? No? Dovreste guardare interessati un
parto, scherzarci anche se per caso il bambino esce prima un'orecchio e
lo ha a sveltola, guardare come sono orribili i bambini appena nati e
scherzare che sembrano l'Omino Michelin.... vedere cmunque quell'atto
come positivo, normale. Che quando fanno versi
sembrano una foca,confrontate le foche e vi smebrano neonati che
fanno versi. Dovreste guardarli nascere, venire al mondo, vedere cosa
avete fatto a vostra madre e trovarlo.. normale, naturale. E vomitare e
avere i sintomi che avete mostrato per corpi uccisi, cadaveri, gente
picchiata male... O come il corpo di un uomo o una donna, in base al
vostro partner, che volete fare tutti i giochi sessuali
possibili, con
roba sempre più grossa e sicuro sareste compiaciuti delle
prove,
e poi fate le facce che vi ho visto... per il corpo di qualcun
altro,
che è stato modificato dagl ialtri. Per il piacere degli
altri,
magari anche della persona ovvio, ma diventa in quel modo. E magari poi
trovate l'altra persona troppo slabrata, aperta, col culo baffuto dopo
aver visto certe parti o altro per voi e
passate ad un'altra persona perchè la cosa non vi piace e vi
disgusta.
Sapete
dare una spiegazione? Sapete perchè succedono cose che nella
realtà sono così, ma dovrebbero essere
al contrario?
Perchè siete così freddi e scostanti con isacchi
di carne
vuoti e fate così, con quello che è per
tutti voi, il
miracolo della vita?>.
Jd si fermò per un paio di minuti, guardando i cavalli, poi
guardò Gask, rimasto fisso a guardarlo, con il collo di uno
che ha lavorato al suo corpo, girato da un
sacco verso di lui.
"Sai perchè ammiro Kianta e quella persona? Sai
perchè
non vado contro Kianta o faccio nulla? Sai perchè ho
lasciato
fare oggi, a quello sfogo? te lo dico semplicemente,
perchè non
so se Milan te lo dirà mai. Ammiro Kianta perchè
lei fa
quello che molti nel mondo non fanno. Lia diceva sempre che era
necessario, necessario,
fare ciò che si sentiva gisuto dentro,
perchè qualsiasi cosa tu possa fare vi sarà
sempre
critica. Da parte della gente intorno a te e, se esisteva, da quel Dio
che guardava sempre e non si mostrava mai. E quindi, qualsiasi cosa tu
faccia, per le leggi divine, sarai dannato se lo fai, o dannato se non
lo fai. Nel dubbio fai e buttati. Almeno sei sincero con te e con il
dopo, accettare eventuali conseguenze non sarà
così
doloroso. Quel che davvero dovevi fare, lo hai fatto e ti va bene
così. Perchè peggio della condanna degli umani e
quella
divina, ci sono solo i rimorsi. E lei lo aveva il
coraggio, come
Kianta. E ancora diceva una cosa, legata a quello che era diventata e
cosa aveva sopportato. Affermava che il coraggio non manca, ma era la
paura, quella, a fregarti malamente. La paura aveva preso quasi
possesso di lei e l'aveva portata a non fare e a non essere,
distruggendosi pian piano, per far felici gli altri. La paura del
giudizio, la paura delle urla,
paura delle botte, la paura di essere quello che dicevano fosse ai loro
occhi ma... non era così! Ma lo ha creduto finchè
non ce
l'ha fatta. Lei non ha superato e il dolore che aveva, l'ha
perseguitata
fino alla fine. Diceva sempre che s ele cose fossero accadute prima,
cèra ancora speranza, ma a quel punto era inutile pure
pensarci.
Eppure osava. Era capace di infilare pure la testa da qualche parte per
vedere cosa cèra dentro e... quello che ammiro di Kianta
è che rispetto agli altri, non si fa indietro. lei
dice le cos ecome
le pensa e come stanno per lei, non tira via la mano se tira la pietra,
non finge e se si incazza ti affronta di faccia dandoti pure una
testata, Già che cèra, se sei proprio
stonzo.Ci osno persone
che si lagnano tanto delle cose, urlano sui social cose che necessitano
fatti, ma niente. Hanno paura. La paura frega. La paura,
diceva Lia,
è molto più potente dell'amore. La paura di
perdere cosa
si ha non ti fa più protestare, urlare, far sentire la tua
voce,
affrontare tutto pensando solo a quello per cui lo si fa. Ma non
Kianta. Affronta chiunque a testa alta, va di faccia, alimentata da
cosa prova dentro, affrnotnando anche la morte, a volte sbeffeggiandola
o invitandola. Come Lia non ne ha paura, anzi e la cosa mi fa sudare
freddo, tuttavia... è la sola persona, più di
Milan, che
se si mette in testa una cosa la sfida, agisce, mette se stessa anche
come vita, e non si lascia mettere i piedi in testa. Se Lia
era
frenata
dalla paura che gli altri le hanno messo in testa, Kianta di contro
deve superare se stessa e vede tutti come stronzi semoventi da
togliere. Ha le sue motivazioni ovviamente che condivido, le azioni
insomma, ma tutto le si può dire se non che fa
più degli
altri. C gente che dice peste e corna di altri, che si definiscono in
alcuni gruppi pro questo e quello ma di fatto no nfanno nulla se non
odiare il genere umano a prescindere. Lei incontra tutti e giudica
dalle azioni, non le parole. Come lei diceva smepre, sono
sempre e
solo le azioni che
fanno capire chi sei, non le parole. Le sole parole sono aria, dicono
chi credi di essere ma volano nel vento, le azioni sono brillanti come
il fuoco... Insomma, cosa ha fatto è dipeso da tante cose"
"Owswald diceva che lo ha fatto perchè arrabbiata con Milan,
non vuole che lui porti gente qui e questo era il risultato"
"Si, ci stavo arrivando... è anche colpa di Milan. Gli piace
ostentare e mostrare le cose. Lo ha sempre fatto, ma per questo si
è superato. OK le Torri, ci sono anche per quello, ma questo
posto... adesso sono sicuro che lo capirà. Dopo il tuo capo,
te
e quei tizi cambierà opinione. Spero solo che a Kianta non
venga
in mente di fare un altro dei suoi scioperi e segnali di negazionismo,
facendo qualcosa che non
piace a Milan o Dorde. Ho paura che inizi a dire che l'arte di Dorde fa
schifo..."
"l'arte di Dorde?"
"Eh...!" fece come verso Jd, con il viso strano "tempo fa alcuni uomini
iniziarono a provare la pittura e si è scoperto che qualcuno
era bravo,
migliorava molto e una volta Kianta era presente. Così
l'insegnante che lei aveva chiamato, un pittore esperto che era
conosciuto per copie perfette degli originali e che aveva venduto opere
sue come le vere, ovviamente quelle non in musei ma da privati,meno
conosciuti come locazione, le aveva
chiesto se, invece di usare un busto o un modello vero scelto a caso,
potesse farlo lei. Non ne fu felice ma... dopo insistenze,
accettò. Devi sapere una cosa. Kianta se fotografata o
filmata
non appare come è nella realtà. E' una di quelle
persone
definite non telegeniche o fotogeniche. Insomma fotografata o altro
viene da schifo. Sembra proprio un'altra persona, così tanto
che
all'inizio per le feste che si organizzano qui, furono sviluppate le
foto. E si, qui si usano ancora rullini da sviluppare nella camera
oscura e perfino dagherrotipi. Quel tipo di fotografia ancora
più antico... non ne capisco molto ma li fanno. Abbiamo un
vero
e proprio laboratorio per l'arte della fotografia, dalle
origini ad oggi,
e per Kianta la fotografia classica, quindi a rulluni o polarodi sono
le migliori. All'inizio quindi accettò di far foto con tutti
noi, ma dopo aver visto troppe volte come veniva male, malissimo,
decide che non ci sarebbero mai state altre sue foto. La storia
è un pò lunga ma... diciamo che non ne vedi in
giro per
questo motivo. Milan ha dipinti e foto sue ovunque, al solito... E
Dorde è un grande amante della pittura e dello
stile iperealista. Così si mise in testa di usarla come
modella
per vedere come lui riusciva. Kianta l osa perchè Milan un
giorno portò nella Sala delle pianificazioni un dipinto che
la
ritraeva. Era davver fatto bene, tanto che sembrava una foto, non un
dipinto
sai dove vedi le pennellate. Tutti noi che lo guardavano eravamo
sorpresi, non credevamo non fosse una fotografia. Ma lei lo
guardò fredda, mutò l'espressione in rabbia e non
lo
volle più vedere. Seppe così che Dorde stava
sfidando la
fotografia con la sua arte, che era rimasto colpito dal fatto che sulla
pellicola vi fosse un'altra persona, che semrbava diversa da lei, nel
senso che se dal vivo ti sembra in un modo, là no. E a lei
non
piaceva. Vi fu anche la questione di quell'altro quadro, dipinto non
so, un fotogsamma ricordato da Alaric che ho visto anche io... e poi
non so come, Milan riuscì a farsi vendere
un esemplare da uno dei Disneyland, non so dove per regalarglielo..."
"intendi quei posti per bambini?"
"Si esatto. Cavolo, era davvero identica. E per identica, dico proprio
come se l'avessero presa a modello. La donna e l'uomo di quel ritratto
sembra che siano stati presi da una foto vera, non scherzo, si vede che
sono troppo... reali. Troppo. Più che di tutti i film che
hanno
fatto. Il bambino invece è palesemente disegnano,
ma loro... E
lei è proprio identica. Se non fosse stato erp Alaric che ha
sempre gli occhi di falco, non ne avremmo saputo niente. E
quel dipinto
di Dorde non le piacque molto"
"non ho capito di cosa parli..."
"lascia stare. In realtà la questione toccava
un'altra
persona ma... insomma, quel giorno accettò malamente di
posare e
tutti cercarono di usarla come modello. Brew, questo i lsuo nome, ormai
lo conosci, dipinse qualcosa che era definito realista, non ne capisco
nulla se era dello stesso tipo di Dorde, ma quando finirono,
e Kianta
con quell'insegnante passò per osservarli, si
notò la sua
bravura. Kianta mi chiamò e io arrivai e la vidi un
pò
strana, mi indicò un dipinto e lo osservai. Le somigliava
molto,
si vedeva che era acerbo ma era davero bravo. E poi Kianta se ne
uscì con una frase infelice..." disse Jd in preda
all'angoscia.
"Lo ha rotto? Non le era piaciuto? Ha fatto, che ne so, quello che
voleva fare a quello di Dorde?"
"No. Non avrebbe mai distrutto un'opera, non è da
lei. E poi lei
ama i ritratti e la pittura, credo che le sarebbe piaciuto se non
posare, guardare all'opera un genio. NOn lo sai, ma lei gira
molto per i
laborator creativi e resta proprio a guardare lavorare le persone, le
piace molto. Quindi no, mai. Ma disse... affermò che quel
dipinto trasmetteva più di uno di suo conoscenza.
Disse...<la
tua arte è più calda di quella Dorde. Calda e
vibrante,
dà vita. Non è una copia e basta dell'originale>.
Fu
in quel momento che scattai senza pensarci, la presi per un braccio e
la tirai via, sperando che il danno non fosse grosso. Non ho mai
incontrato Dorde, ma so che diverso da Milan e decide lui
molte cose. E
non cè peggio, per un artista, quando qualcuno afferma certe
cose e dice che altri sono più bravi di te. Il dipinto di
Dorde... lei aveva ragione, quel quadro, il ritratto del fratello di
Milan, sembrava una fotografia. E la fotografia ferma il tempo di un
momento. ma il quadro di Brew colpì Kianta e in effetti
sembrava
avere più forza che in quello iperrealista e assurdo di
Dorde
ma... Kianta dice piatto. Sembrava quasi che lo avesse fatto una
stampante, ma non trasmetteva se non stupore e ammirazione.
Ma Kianta
dice sempre che il potere di un dipinto, più un ritratto,
è portare il soggetto sulla tela. E non parlava del concetto
di
bellezza..."
"Quindi?"
"Quindi Kianta è andata contro Milan e Dorde molte volte. Un
altro avrebbe tentato di tenersi il posto, la posizione, il potere,
tutto quando con le unghie e i denti, leccando il culo di quei due e se
donna come quelle che frequentano, facendo le gatte morte. Ma non lei.
A lei va bene pure che la mettono a sistemare la stalla, non le
importerebbe, basta che le lasciano solo quello che la fa sentire viva.
Lei non ha certi bisogni degli altri. Non le importa di case come
proprietà, considerazione, ricchezza, posizione, potere, e
bla bla.
Questo significa anche però che, togliendo quanto serva a
quei
due e a David, quello che fa sugli stronzi, per essere gentili,
è poca cosa. Poca. E rispetto anoi, non uccide. A meno
che..."
con amarezza.
"A meno che...?"
"Chiedilo a lei..."
"Senti e quella volta
che sono venuti
quei quattro che volevano la loro roba, è intervenuta Kianta
e
li ha letteralmente mandati in ospedale? Cavolo, non pensavo di vedere
una cosa del genere..." ridacchiando "Mi riferisco ne vedere davvero
quello che sa fare e come lo mette in atto. Però mi chiedo
cosa
significano le cose che aveva detto... quando diceva che non dovevano
affermare che fosse niente, che lei era antica e che non sarebbero mai
stati al suo livello"
"Mh... quello"
passandosi una mano
sul viso mentre la sigaretta si consumava tra le sue dita senza essere
più toccata,finendo cenere. Così la spense sul
legno
buttandola sull'erba "speravo di dimenticarlo. E lì si
è
trattenuta... ha colpa sia il suo passato che Milan.Per la sua vita
prima, ha odiato il termine <essere niente, non valere
ninete>. E
chiunque si permette di affermare che lei non può essere o
fare
qualcosa, perde la pazienza. Odia il classismo, la suddivisione per
genere e via dicendo, quindi se le dicono che, essendo i suoi dati
biometrici femminili, non dovrebbe essere o fare certe cose, lei...
come posso dirlo..."
"gli altri finiscono
come quelli?" disse Gask divertito
"cè poco da
essere divertiti.
Può essere una persona calma, paziente, anche di bella
compagnia. Ma se si mettono in discussione certe, perchè si
ragiona per bigottismo, o si guarda solo il suo aspetto,
credendo
di avere a che fare con una stupidella ingenua e troppo piccola e
debole, ha la tendenza, se si continua a dirlo, a far capire all'altro
quanto sia idiota con un pò di forza. Pochino..." dicendolo
anche se poco convinto " anzi, ne sono usciti bene, devo dire. Avevo
paura che i nostri chirurghi non potessero metterli in senso, ovvero
che non avessero l'ordine di sistemarli. Devono ringraziare i nostri
laboratori e la sezione ospedaliera, perchè se era per
Kianta
come aveva ordinato all'inizio, sarebbero usciti da un ospedale comune
con l'invalidità. NOn che la fine che hanno fatto ora sia
meglio. Anche Milan a volte si lascia trasportare un pò. Per
la
storia dell'antica, Milan crede nella reincarnazione e per alcune cose
che Kianta, diciamo, sa fare o almeno lui crede, la chiama antica.
Anche lì una storia lunga e difficile, ma già che
cè, Kianta per darsi un tono si mette a elencare
molti
titoli. Non che a lei interessino, anzi, ma hai visto cosa ha fatto per
far chiarire il concetto a quella gente. Alla gente piace sentire
titoli e credere d'innanzi persone di un certo livello. I titoli sono
importanti, anche a quelli che resta niente, se li elencano in
continuazione, qaulcosa trovano. Camminare con noncuranza su uno dei
suoi stessi uomini, sciorinando titoli, con la voglia di di farli
diventare omini dei crash test , fa il suo effetto. E quando dico omini
del crash test non lo dico tanto per... lo sono diventati per davvero.
Mi fanno pena..."
"E il resto? Quello che
loro non possono essere rispetto a lei?"
"Mh... Kianta
è qui per un
motivo in particolare. Per Dorde, Milan e David. Ecco perchè
altri per loro sono insignificanti e valgono meno. Per una volta che
qualcuno la considera, non è per lei stessa ma per per la
casualità e ci soffre. Lei è utile. E non
è
affatto come sembri all'inizio, di seconda in carica alla gestione di
tutto perchè una militare, con una lunga serie di esperienze
e
capacità come noi. Almeno, le capacità le ha, ma
le ha
apprese dopo che è nata. Non ha una carica di Comandante per
meriti militari, è capace da meritarla,
più di
Milan, e lui si fa invece i fatti suoi sapendo che altri lavorano per
lui. Ma ci osno cose nascoste alla superficie, che ti fanno percepire
il mondo in modo diverso. In questo caso, che il nostro non
è
così chiaro come sembra. Una persona diceva sempre che
è
meglio stare sul bordo di uno specchio, che in una sola delle sue
facce. Perchè vivendo sul bordo dello specchio, potevi
vedere
si, lo scintillante e bel mondo che rifletteva, ma poter esser
lì, notavi anche l'altra parte, il retro. L'altro lato dello
specchio. La realtà. Il lato sporco, pericoloso, vergognoso.
Quello che molti definiscono la polvere nascosta solo lo zerbino..."
Di colpo sussultarono perchè Alaric sbraitava correndogli
incontro, dalla stalla. Jd mutò espressione e si
voltò
verso l'altro, seguito da Gask. QUando Alaric fu vicino,
urlò
ancora.
"Indovinate? Diventerò ricco!"
"Davvero puoi diventare ricco?" chiese ingenuamente Gask
"Eccolo!" bofonchiò quello con le labbra arricciate di
vergogna
"Lo sai Jd? E' appena nato! E sarò ricco! Me lo pagheranno
bene!"
"Chi? Quale delle donne che frequenti ha figliato?" chiese Gask
facendogli i complimenti, ingenuamente.
"Ma che cazzo dici! E' nato il figlio del mio cavallo! E' come lui,
piacerà e lo compreranno adesso, in attesa che abbia tre
anni..."
"Tre anni per cosa? Ti pagano quindi tra tre anni? Conviene?"
"Ma tu hai capito di cosa parlo?" lo aggredì Alaric,
inviperito
"Te lo spiego io" si intromise Jd, proprio anche fisicamente, facendo
da paciere con le mani aperte davanti a loro per fermarli "Vedi, i
cavalli qui servono per le gare, per le parate militari o ricevimenti,
per trainare, per supportare le guardie a cavallo che ci sono da tempo
anche in Francia e altro. Molti cavalli sono di Milan ma, pagando una
somma concordata, diventa della persona a cui sono assegnati. In questo
caso quel cavallo " indicando uno stallone particolar eche si notava
tra gli altri liberi, e che Jd osservava quando Gask
arrivò "E un
cavallo Knabstrup o Knabstrupper, non ricordo e non so
pronunciarlo
mai, è un cavallo danese famoso per il mantello
maculato.
E' un incrocio con appaloosa e altri non so e gira molto. Piace."
"Ah parli quindi di quello che sembra un dalmata"
"Che ha detto?"chiese Alaric offeso
"Calma! Si, anche a te Alaric, sembra un dalmata dai! Ha anche le
puntine delle orecchie nere... e comunque questo lo ha scelto lui
quando Milan iniziò a comprarli, e quindi
è con lui da
anni. Lo ha comprato ed è suo di diritto e i puledrini che
nascono sono metà di Milan e metà di Alaric. Nel
senso
che le puledre sono di Milan o se non suoi perchè li ha
ceduti,
di uno degli altri, e quindi ogni puledro, col prezzo della vendita
esterna o di chi di noi vuole averlo, è diviso a
metà.
Considera che un cavallo può costare anche quindicimila
dollari,
ma se è una razza partiacolare. hai presente quello di
Milan?"
"Intendi quello dorato che sembra il colore dello champagne?"
"bravo! Si chiama Absent, in onore di un altro cavallo della stessa
razza, Akhal Teké o qualcosa del genere. Il prezzo del suo
cavallo? Lo ha comprato già addestrato e preparato secondo
le
sue esigenze con i comandi da guerra, sai cosa voglio dire, e lo ha
pagato più di ventimila euro. Non so la cifra
esatta ma sopra i ventimila. Non so il valore di quello di
Alaric ma se lo vende, avrà la metà di quanto
pattuito.
OVviamente, come quello di Milan, il valore se il prorpietario lo
desidera, copre anche l'addestramento in base all'uso che si deve fare.
E addestramneto, non sbagliare. NOn facciamo doma, qui. Mai.
"Oh, e il mio cavallo?"
"lo stallone? Quello che alla fine Kianta ti ha dato? Sai che razza
è rispetto la puledra che hai ricevuto?"
"Ma non aveva detto che glielo voleva levare per ridargli la cavalla?"
chiese Alaric
"Veramente no... da piccolo come ho detto ho usato cavalli ma
erano tutti... normali. Non ho mai visto neanche uno simile a quello di
Milan." rispose gask, non ascoltando Alaric
"E' un murgese, un particolare cavallo italiano NOn ti ha dato un
cavallo a caso, nè per le sue qualità, ne per
cosa
è rispetto a un fisico come il tuo. Poteva darti un cavallo
più grosso, non come Warden, ma
uno Shire sicuro, come Lubo. INvece ti ha dato un Murgese"
"E cosa ha questo cavallo? Perchè lo ha dato a me?
Perchè potrebbe ridarmi la cavalla?"
"Il perchè... non voglio sbilanciarmi. Ti odia ma non ti
darebbe
mai un cavallo a caso, non lo farebbe con nessuno. Il tuo cavallo ha
arti forti con appiombi perfetti e zoccoli duri, capaci di sopportare
peso e superfici di vario tipo, per sua natura. Questo per dove
è nato. le sue caratteristiche vengono per il
territorio
in cui vivono di nascita, e da secoli non è cambiato nulla,
lasciandoli allo stato brado e libero nei terroritori difficili,
forgiando quindi arti e zoccoli forti, come facevano in
antichità, dove non usavano ferratura. Il tuo cavallo vale,
secondo il range che ricordo tra i tremilaesettecento e i
cinquemila euro, non addestrato. Siccome il tuo acavallo è
addestrato a vari tipi di attività, il suo valore aumenta di
molto, perchè con lui puoi fare spettacoli e parate,
dressage e
ha pure partecipato a un paio di pali di giostre di quelle che creiamo
noi o a cui partecipiamo. Insoma, è un cavallo
più
cazzuto di quello di Alaric" ridendo divertito, mentre l'altro non lo
faceva.
"Cosa sfotti, io ho l'altro. Questo è mio, mio! L'altro lo
uso
per queste cose. ANche Kianta non ne ha uno solo, e con questo?"
"Scherzavo. Dicevo solo che il tuo non lo metti in situazioni dove
può ferirsi per giochi e spettacoli vari. Però
è
interessante la faccia che sta facendo, vero?" sgomitando Alaric, per
guardare insieme la faccia di Gask alla notizia di quanto vale il
cavallo che gli è stato affidato.
"Quel cavallo vale tutti quei soldi? Serio?"
"Serissimo. Non so da bambino quanto valevano quelli che hai visto, ma
anche se li usiamo diciamo allo stesso modo per muoverci, i nostri non
hanno problemi di schiena, assetto, non sono malati e sono addestrati
perchè qualcosa che gli vola vicino le zampe o un rumore non
li
spaventi. NOn muovono un muscolo. Quindi trattalo bene,
perchè
Kianta non ti ha dato un brocco!"
"Alaric diceva sempre che era stronza e poco fa lo ha ricarmato. E lei
mi
ha sgritadto varie volte per come trattavo prima i cavalli. E mi
dà quel cavallo che vale quanti soldi che non ho mai avuto?"
"Visto che le cose non son mai come le apparenze? con una faccia da
complice
Un anno e nove mesi prima
Lia si trovava nel lavatoio, intenta a pulire Bluegrass
dall'addestramento che stava facendo. Lo stallone metà shire
e metà pembroke dal manto
scuro, era calmo e placido mentre lei lo strigliava dopo il bagno. Dopo
quattro giorni che stava in quel posto, aveva imparato cosa significava
occuparsi di un cavallo di quella stazza. NOn era stanca, non le dava
fastidio, le piaceva, ma l'essere troppo bassa era
fastidioso. COn la
testa non arrivava al suo garrese, in pratica arrivava all'altezza
della spalla o spatula dell'animale, er aun esemplare molto alto, e
pulirlo era disagiante per lei. Parecchio.
Mentre era impegnata a
passare la
spazzola sul collo, stirandosi e
mettendosi sulle punte, perchè quando era lavato stava
sempre
con la testa tanto in altocome se non adorasse che si giungesse al
viso, sentì qualcuno ridacchiare alle sue spalle.
E si
voltò.
"Grandissima!" esclamò Alaric, chiaramente prendendola in
giro
lei lo fissò con gli occhi socchiusi, mostrando chiaramente
che
pensava quanto fosse scemo, e l'averlo vicino era fastidioso.
Sembrava
rassegnata, quando chiuse gli occhi un attimo e li riaprì.
"Ti ho vista dopo che portavo Walldo in scuderia e ho deciso di
chiederti una cosa. Che mi tengo dentro da molto..."
Lia si voltò
di nuovo a
guardalo parecchio prevenuta, squadrandolo come se vedesse un disagiato
che sparava cazzate. Bluegrass
sbuffò e calò la testa.
"Volevo chiederti da un pò..." sistemandosi con la braccia
conserte sulla palizzata di legno "So che questo cavallo te lo ha dato
quel giorno. Anche se è davvero... troppo per te..."
ghignando
"Cosa vuoi Alaric. E'
chiaro che hai
qualcosa che pizzica la lingua..."
prese una spazzola dallo sgabello accanto, toccando la spalla del
cavallo che alzò l'arto anteriore vicino a lei,
autonomamente. Era stato addestrato in modo che con un gesto
particolare, alzasse lo
zoccolo perchè fosse controllato o pulito. Passò
la
spazzola speciale che usava dopo il bagno, per dare un'ultima pulita
all'unghia e ferro e loro interstizi.
"Ok, sarò brusco! Davvero una come te vuole perderla con un
cavallo?"
Lia rimase incerta, lasciò l'arto, che il cavallo rimise in
terra, e si voltò verso di lui, con un'aria dubbiosa in
volto.
Fece una smorfia con le labbra, indicando che stava riflettendo, non
capendo cosa avesse detto.
"AAHHH! Che sei tonta. OK, ancora più brusco" le disse,
mentre lei lo guardava come fosse un'idiota.
"Alaric, ti
stavi annoiando?
non hai uomini stupidi che ti vanno dietro da trattare male,
o
donne con cui sollazzarti?" tornando a pulire il cavallo, chiedendo la
zampa dietro dello stesso lato.
"Carina, carina..." con un sorriso "so cosa pensi di me, ma me ne
frego! Ma tu, vuoi perdere la verginità cavalcando?
Seriamente?
Quando ho saputo che ore dopo, lui ti aveva regalato questo
cavallo e
avresti avuto lezioni, mi chiedevo se non foste tutti pazzi.
Davvero..." girandosi, poggiandosi sul legno della palizzata a tronchi,
con le spalle e gli
avambracci "e trovo assurdo che una come te, che non ha mai fatto
niente, si metta a cavalcare quella bestia enorme, rischiando
di perdere
quella cosa. Io non lo avrei fatto"
Lia si voltò totalmente verso di lui, con la faccia
sconvolta,
per poi mutarla in disgusto e considerazione di bassezza da
parte
dell'altro.
"Cosa cè.. " disse lui girando la testa a guardarla "non ti
aspettavi che mi interessassi? A Milan non sembra interessare, come a
nessun altro e non hanno toccato l'argomento. Ma non potevo stare
zitto. Perchè rovinarti solo per cavalcare quel coso? E'
fastidioso per me, pensa per te..."
"Tu davvero... realmente?" che sembrava balbettare, ma in
verità
si stava trattenendo dal picchiarlo male "...seriamente l'unica cosa
che ti è venuto in mente è questa... cagata?"
sbottò, usando l'ultima parte come se invece parlasse di lui
e
non dell'argomento.
"Ma sei seria?" voltandosi totalmente, sconvolto "Mi stai dicendo che a
te non interessa niente e se la perdi, te ne freghi?" veramentre
stupefatto,
tanto che lei in quell'istante capì che non la stava affatto
prendendo in giro, era serio.
Lia sbattè le palpebre alcune volte e sospirò
profondamente.
"Sinceramente no!
Nè anni fa e
ne ora mi importerebbe troppo di una membrana che esiste solo per
protezione, non per l'idiozia religiosa. E credevo che bigotti su
queste cose fossero quelli dovevo vivevo... Se mi stai parlando
così, hai capito che io non ho problemi a discutere di certe
cose, anche con voi..."
"Si, lo so bene. Nella Sala, mentre Milan era
fuori, i ragazzi hanno
parlato di se stessi in quel modo. Assurdo... Come han fatto Jd e gli
altri a dire quello al gruppo, per spiegare... Bah!
E come hai
fatto tu a parlare di certe cose. Siamo davvero alla frutta in questo
mondo..."
"Fammi capire, per te parlare di sesso e biologia è
terrificante? Davvero sei così, come quelle che pensavo
fossero
amiche , che vedevano i fidanzati online, come gli unici con
cui parlare
di certe cose? E non con persone vere , che consideri amici speciali?
Che una donna non dovrebbe discutere di queste cose e
gli uomini non dovrebbero farlo davanti le donne? Cosa siamo, puritani?
Vittoriani? Tu non parli di certe cose con le tue donne?"
"Con loro..."
"Senti, con quelli come te è come parlare con... Ah!"
portandosi
una mano al viso "Come hai detto, io non ho affatto
problemi..."
"Si, ma parlare di
andare in bagno a
fare la numero uno o la due, ti da
fastidio. Vero? Chi è che ha problemi a dire che fa
ppì o
la cacca, che non parla del funzionamento e tutto il resto? Tu, solo
tu. Che io conosca sei l'unica, non importa se uomo o donna, che si
vergogna di dire che deve fare una dei due. Cosa cè
da nascondere? Sei seria?"
"Non è un argomento che mi piace. E si, trovo normale
parlare di
sesso che quello, qualè il tuo di problema? E
perchè mi
chiedi questa stupidaggine? Davvero pensi che una donna perda la
verginità facendo attività sportiva o agonistica?
E sui cavallI?"
"Io so così!"
"QUindi secondo questo concetto, tutte le ginnaste, ballerine di danza
classica o altri tipi, cavallerizze e di altre discipline, dove
cè molto da muoversi, perdono la
verginità, tutte, automaticamente? Da dove ti è
uscita
questa cosa?"
"L'ho sentito da molte.
QUando dicevo
che avevo un cavallo, che era mio perchè l'ho pagato, mi
hanno
chiesto se conoscessi qualcuna che cavalcava. All'epoca no. Qui mai
nessuna donna. Quando chiesi il perchè della domanda, mi
dicevano che accadeva e volevano sapere a quante che conoscessi. E,
anche se le mie amiche le ho conosciute non vergini, dicevano
che
doveva essere brutto perderla per cavalcare"
"ma chi hai incontri,
con le figlie
illegittime di preti? Davvero siamo ai concetti per cui, se
quando hai il ciclo non ti ci si lava perchè si blocca,
quando
invece è un meccanismo fisiologico naturale, e non accade
niente
di grave? O che non si devono toccare le piente in quei giorni o queste
muiono? O ancora peggio e mi vengono bridivi tripli, che il ciclo non
è ovulazione, ma una sistema solo della donna si
perdere
sangue che puzza per disintossicare l'organismo da tossine, da
espellere. E l'uomo non cè l'ha perchè migliore?
Queste
cose ti fanno male proprio nell'anima..."
"Cosa dicono?!?"
"Nel primo caso
che, se esempio
ti fai una doccia o un bidet, automaticamente il ciclo si blocca!
QUindi non si lavano là per tutto i ltempo perchè
altrimenti la zona si stressa... io resto senza parole e con lo schifo!
La biologia questa sconosciuta! E sono convinte, sai perchè?
Perchè glielo dicono madri e nonne. Altre pazze ignoranti,
quando solamente cè la biologia che spiega queste cose e
lavarsi
e pulirsi ti fa stare pure bene. . Ma che scherzi? Basta che dicono che
le donne che studiano e non figliano subito e non sono sposate sono
donnacce. Poi cè la seconda. Se sei in quei giorni, sei
velenifera per le piante. Una idiozia bella e buona, ma la gente ci
crede come oro colato, e dice che la scienza è menzogna. E
poi
la ciliegina, l'ultima. Che riescono a non farsi venire più
il
ciclo per diete ferree o qualche stile di vita dannoso e sono contente,
perchè pensano che sia innaturale che esca sangue
perchè
è solo un modo per espellere tossine. E sai da dove vengono
queste cagate? perchè questo, sono... e lo posso dire
perchè ho letto molti libri più validi della
nonna del
cavolo, che affermavano che certe considerazioni sul ciclo della donna
erano divulgate demonizzate da religiosi. Perchè si, anche
la
famosa storia di gesù lo dice, che Maria dovette far passare
quei famosi giorni prima di andare nella chiesa dell'epoca,
perchè impura per la nascita del figlio. Per i religiosi
tutto
era impuro, si svegliavano con una cavolata e dicevano che era cosa
brutta. E tutti terrorizzati e facevano come ordinato. Quindi la donna
era impura con il ciclo, sia durante, che prima o dopo il
parto e
doveva essere tenuta lontana. E in alcuni paesi con società
primitive o da terzo mondo cè ancora questa cosa.
Allontanano le
donne con il ciclo, facendole vivere tutti quei giorni in
luoghi
fatiscenti, perchè ritenute sporche, peggiorando
le loro
condizioni. E quante ce ne sono, di cavolate che vengono credute e
obbligate. Un'altra delle cose che mi fanno odiare la famiglia. Se la
nonna, zia, madre pensa in questo modo da ritardati, le figlie seguono
e figliano a loro volta e istruiscono altre dementi. Perchè
si
deve essere dementi per credere a queste cose con la scuola , i
documentari, internet, dove puoi trovare tutte le
informazioni
vere e corrette, o i dottori stessi. Molte volte mi hanno fatto pena
con cosa sentivo o leggevo. Decine d'anni a studiare come matti per
trovarsi decerebrate con idiozie, che neanche li sentono. E i
riti magici religiosi di qua, credenze popolari da sporcizia di
là, e pure tu che credi alle deficienti che frequenti e
l'unica
cosa che ti importa è sapere come mai accetto una cosa del
genere..."
"Quindi non hai sentito
cosa ti ho consigliato di fare quel giorno in mensa?"
"Cioè di fare
come le tue amichette? Approfittare di baldi giovani e divertirmi?"
"Ora ci capiamo"
"No che non ci capiamo.
perchè
se tu avessi ascoltato almeno un attimo, dei miei dicorsi, non mi
offenderesti così! Mai uno che mi ascolta..:"
"Allora qualè
il tuo problema.
hai detto che della verginità non te ne frega niente, sei la
prima donna collega con cui ho a che fare e chiedo..."
"Non ci credo che sono
l'unica donna, se sei un militare che ha fatto parte di molti corpi
speciali nel mondo e in vari..."
"Ehi, che io ho
trattato. Quelle che
ho avuto modo d'incrociare erano frigide col manico di scopa su per
là sotto, non il didietro, che però la liberavano
e la
rendevano disponibile per i superiori. Loro si..." con una nota di odio
"Ah... allora dillo! Ti
rode che non
ti calcolavano. E magari non avevi i gradi che hai adesso per la
gentilezza di Milan..." ghignando, tornando ad occuparsi di Bluegrass
"Sono stato sergente
maggiore, luogotenente e prima che conoscessi Milan anche Tenente da
poco..."
"Mh, non so come ci sei
riuscito, e non te la davano lo stesso! Fattele due domande... "
"Fai poco la spiritosa
tu... sono
sicuro che Milan assegnerà presto il grado di Comandante a
qualcuno, e cerco di dimostrare il mio valore..."
"Ancora non ho ben
capito qui come sono strutturati i gradi.."
"Milan ricopre quattro
grandi in uno.
Lui è generale, che incorpora in sè generale di
corpo
d'armata, generale di divisione,generale di brigata. Sotto di lui ci
sarebbe il COmandante che ricopre le qualifiche di Colonnello, sotto
Generale di corpo d'armata, di divisione,di brigata. Mentre i Capitani
Tenente colonnello,Maggiore, Capitano. I vice nostri, tenenti
e
sottotenenti e via dicendo."
"Ma... ha accumulato
più gradi
in uno? E sto parlando di MIlan, perchè ormai ho capito che
è lui la mente geniale dietro certe trovate."
"Già, vuole
meno persone, fidate, ma sicure..."
"in pratica, al diavolo
la suddivisione dei poteri. A meno che non lavorino al suo posto... ho
capito!"
"A me non dispiace, meno
gente scema
e più noi, i migliori, al fianco di Milan. Ma dopo il casino
che
Jd e quell'altro hanno fatto, penso che potrei essere Comandante. Lubo
è troppo bonario e tranquillo, per un ruolo del genere"
"..." voltandosi solo a
scrutarlo da sopra la spalla
"Comunque sono sorpreso
di constatare
che tu sei un tipo che ti freghi delle convenzioni e pensi a te stessa.
Brava. Anche se... io qualche domanda per sapere cosa succede la farei
al medico" stando sempre con la schiena alla palizzata.
"Hai un chiodo fisso"
perdendo la pazienza, pettinando la criniera
"Non sono femmina, non
ho quella
cosa, e ho dubbi. Non ti credere, anche io sono cresciuto in famiglie
dove le donne dovevano essere pure e caste, arrivare come mamma le ha
fatte all'altare e solo il marito poteva toccarle..:"
"Come nei paesi arabi,
dove un
dottore maschio non più toccare le pazienti? O vederle? Che
belle mentalità retrograda"
"Non in quel senso...
però
sono sincero, e curioso. Hai già adocchiato qualcuno di noi
di
interessante? Hai detto che prima di peggiorare, avresti voluto sapere
come er auna cosa che quel tizio di ha fatto odiare. Oltre che la tua
lingua, parli con noi in inglese e vuoi imparare tedesco e russo. Ci
sarebbe un tuo connazionale che..:"
"Cosè che
vuoi veramente?"
domandò lei, sbattendo la spazzola nella cassetta degli
attrezzi
per la puizia del suo cavallo "ho avuto già a che fare con
stronzi che, perchè sono ancora quello, rompevano
le
balle. Anche Rò, parecchio, e ha iniziato ad agire facendomi
odiare quella cosa. Per come ho avuto modo di vedere, potete tenervelo
qeullo schifo, visto che rispetto a me non avete problemi a lasciarvi
andare. Mi va bene, non sono una stronza religiosa che punta il dito su
queste cose. A meno che no nsiano usati contro gli altri. Ma cosa vuoi
davvero, facendo queste domande?" ritrovandosi a osservare il profilo
di Alaric che si era girato per risponderle, con un dito nella narice
ampia, disgustandosi
"Jd dice che siamo
troppo ostili. Mi
ha consigliato di essere amichevole e di larghe vedute. Ora in parte
sei una di noi, anche se solo per quelle cose per David. E
così
eccomi... e per dimostrarti che non giudico ne altro, ti sto ponendo
delle domande a cui io non ho risposta..."
"Esiste internet per
quello. Inoltre
hai le tue amichette. Loro di sicuro sanno molte più cose di
me,
e intendo nell'atto pratico. Se non sei qui per giudicare o rompere
puoi restrare..."
"Gentile..." vedendola
palpare gli
arti del cavallo per vedere se aveva dolori "però lasciamelo
dire. A volte per come ti comporti ti definirei un maschiaccio, certe
femmine che ho conosciuto che di femminile non avevano niente. Eppure
queste facevano le difficili su chi darla o meno proprio come
le
femmine normali. Avevano comunque questa cosa della prima volta, l'uomo
speciale..." facendo il verso " E mi sono sempre chiesto,
comè
avete questa cosa della verginità visibile e capire
quando..."
"Andiamo, non hai altri
discorsi seri
per cui essere di compagnia? Se davvero era questo che volevi fare... o
hai solo approfittato di un consiglio di Jd per rompere" passando un
panno un muso del cavallo, con attenzione agli occhi
"Sai, gli uomini non ti
vedono di
buon occhio. Ti trovano sempre a curiosare in giro come una pettegola
col naso infilato ovunque. Si chiedono perchè dovresti stare
in
mezzo a noi e dire come si devono fare certe cose, che noi facciamo da
sempre in un modo. Milan ti da un cavallo che è alto
più
di te, e sembri ora ancora più bassa di prima al suo fianco,
e
affermi che se per la sella o altro perdi quella cosa, te ne freghi.
Alcuni hanno scommesso che sei frigida, altri che te la fai con Milan,
altri che per cosa dici e fai che sei un trasgender..."
"Non sono un
transgender, me ne frego
da sempre del concetto di verginità, così tanto
che da
anni ormai uso la coppetta al posto degli assorbenti esterni. Quelli
interni nenache a parlarne, che possono essere pericoli."
"pericoli?"
"Se la coppetta
è di lattice o
silicone medicale non vi è nessun rischio di infezione,
sindrome
di shock allergico o shock tossico. Quelli interni in cotone possono
essere un rischio. Ci sono state donne che hanno rischiato la vita o
hanno perso arti, per questo. Dillo alle tue amiche, giusto
perchè l'uso della coppetta sia capito per bene, invece di
quello schifo in cotone, esterno o interno. Se tutte usassimo quelle,
ci sarebbe meno impatto ambientale perchè gli assorbenti
inquinano, più pulizia e comodità,
perchè
è stata la cosa migliore che potessi fare. Assolutamnete..."
"Aspetta, hai appena
detto che non hai fatto niente, mai, e ti sei messa quella cosa nella
patata?"
"Che finezza... si,
qualè il
problema? Te l'ho detto che non mi interessava molto la
verginità... ho dovuto pensare a una scelta. Ancora non ero
malata, a causa delo schifo della società, mi
facevano
schifo tutti di conseguenza, e ho dovuto scegliere tra
comodità,
pulizia e sicurezza contro l'idea dell'immacolata situazione inferiore.
I miei non so neanche se lo sanno, me ne frego. Anche se pensassero a
stupide cose religiose, è il mio corpo, non il loro. Posso
affermare che la coppetta è stata la cosa migliore che abbia
mai
deciso, seriamente, e non ho pensato minimamente e ne mi sono pentita,
da quel giorno. QUindi, come puoi capire, se l'ho ancora,
perchè
ho letto che molte usandola non lo hanno rotto, mi interessa poco di
romperla per qualche cavalcata. Per i tuoi amici, dì pure
loro
che stiano con i soldi tranquilli, perchè non sono
nulla
di ciò che pensano, anche se sono neutra non
vincerebbe
nessuno. Che Milan per me è attraente come una zecca e
neanche
se non vi fossero più uomini decenti, e per il giuramente,
se
qualcuno osa anche pensare qualcosa... glielo faccio strappare via da
uno dei cani e lo vendo a quel museo dei corpi plasmati. E se qui sono
tutti dei buoni cani, faccio fare una retata dai gruppi che organizzano
combattimenti tra cani illegali, ne prendo uno e lo addestro e gli
ordino di mozzicare tutti i gamberetti che osano anche solo fare
battute. E sai bene che lo farei senza rimorsi o altro... hai compreso
bene, o devo ripeterlo in modo più chiaro?"
"Si, chiarissimo. E'
chiaro anche,
che sei più di legno di quelle stronze e forse non ti farai
mai
nessuno. Anzi, a questo punto è interessante sapere se ci
sarà mai qualcuno che ti farà cambiare idea..."
ridendo
per sfotterla
"Come si vede che non ti
è mai
capitato quello che ho dovuto subire... non lo capiresti. L'odio e lo
schifo che provo per gli uomini e quella cosa,
perchè
l'unico che avevo avvicinato, per cui credevo di provare qualcosa, ha
cercato in tutti i modi di spingermi a..." scuotendo la testa con
dolore "... credo proprio che i consigli di Jd, con te e quelli come
te, siano inutili. Anche se qualcuno si apre con te, per qualsiasi
motivo, tu trovi divertente anche il dolore e lo uso contro quella
persona. E poi chiami gli amici per distruggere ancora di
più
quel che resta della persona. E' chiaro che tu non meriti nessuna
posizione, da nessuna parte. Perchè se tu sei responsabile
di
altri deviati come te, capisco perchè i militari sono tutti
imbecilli. Ed è dir poco..."
"E piantala, stavo
solo..."
Si fermò,
portando Lia a voltarsi, addolorata in viso, scoprendo che stava
guardando qualcuno arrivare verso di loro.
Un
anno e nove mesi prima
"Mi hai messo curiosità, sai?" domandò
interessato Milan "ma siamo arrivati e dobbiamo sbrigare delle cose."
Lia non capì, perchè giunsero a un passaggio
chiuso da
una porta enorme in metallo, affiancati da una pensilina con qualche
gradino, un rialzo che conduceva ad una porta.
"mi spieghi come mai
siete pochi a
usare questa ferrovia sotteranea, se avete dei luoghi sottoterra? Dove
sbucano o come le persone entrano e passano da una zona all'altra?"
"Semplice, nessuno passa
da una zona
all'altra perchè non ha motivo di farlo se non me, david, Jd
e
altri selezionati. ogni sezione è a se stante tranne questa
ferrovia e le entrate e uscite sono verso l'esterno, controllate..:"
Milan scese e, pronto ad
aiutarla con la mano tesa, la vide scendere
con nonchalance da sola, guardandosi intorno. Sembrava di essere nelle
gallerie abbandonate di una metropolitana, l'atmosfera era quella,
pensò, dalle volte che vide documentari sia sulla stessa che
sui
fantasmi che si dicevano soggiornassero sotto quella inglese.
Milan rise, si avviò verso gli scalini continuando a
parlare, ma
lei lo ascoltava a metà, non capiva dove fossero rispetto
alla
zona superiore.Possibile non vi siano mappe o indicazioni come per le
catacombe francesi, si chiese?
"Devi conoscere una persona. Il caro David, diciamo che siamo in parte
soci, io gli fornisco i contributi necessari per cosa gli serve, lavora
e si occupa di cosa ho bisogno. E in cambio lui porta avanti i suoi
esperimenti, ammesso che no nsiano davvero contro l'etica. Ritengo che
un conto sia lavorare e studiare con il consenso di tutti, altro
prendere persone e usarle al posto dei conigli o altri animali. E
capita... non puoi sapere quanti gruppi affiliati alle case
farmaceutiche nel mondo, usano cavie prese per strada o comunque
persone disattate o senza nessuno, perchè tanto
nessuno vorrebbe
cercarli. Ora molti di quei dottori un pò svalvati lavorano
per
me, almeno mettono a frutto bene le loro qualità..." disse
Milan
portandola oltre la porta, aprendola con una carta magnetica, mostrando
uno stretto passaggio fatto di sezioni di pietra. Lia si
voltò
verso il passaggio appena abbandonato, constatando che sembravano due
sezioni diverse. Quella che lasciavano con il trenino ormai
fermo, come tunnel moderni ma che davano un'aria di metropolitana
inglese anni addietro, non recenti. Mentre quei muri oltre la porta,
sembravano lavori
antichi, quando ancora le costruzioni erano fatte con roba solida e non
cemento liquido e ferro, che reggevano meno dell'opera monumnetale
umana passata.
La condusse per un serpente largo due uomini e in piera, che
serpeggiava fino a delle scale. Nel mentre Milan
continuò
a sciorinare entusista di persone con evidenti problemi, ma ottimi
scienziati, che aveva stanato in retate contro la tratta di umani come
schiavi, da sessuali a di lavoro, a donatori per scopi medici. Da
esperimenti a donazioni vere e proprie, ascoltò da lui, che
stavano subendo un grosso problema perchè l'allevamento di
maiali per questo scopo, con impiantate cellule umane del
bisognoso, o
organi artificiali, stavano facendo cadere il sistema. Era
più
sicuro, anche a fini medici, un maiale o un organo artificiale che si
stavano sviluppando, che un organo comprato al mercato nero,
senza
davvero sicurezza per malattie e problemi. Ma quella gente era ancora
viva, ove possibile, e tenuta in condizioni misere. E
trovandole,
avevano beccato anche chi li teneva là e i medici.
"QUindi, fammi capire. Spero di aver compreso male. Tu hai preso con
mani proprio dento la gente quei medici , o comunque scienziati in base
a
cosa stavano facendo e invece di legnarli sul coppino, e sarebbe poco,
li hai semplicemente presi e messi... dove, nei tuoi laboratori? Che
siamo, gli americani con gli amici tedeschi della seconda guerra?
Comprendi che da un lato, se dici di fare cose gisute, dall'altro la
cosa non quadra molto..."
"No, ti sbagli" disse lui voltandosi, che camminava un passo avanti,
offeso "io in qualche modo li ho puniti. Facevano quelle cose per
guadagno o per studiare determinate cose, che per le leggi mondiali
sono inumane. E lo sono ancora adesso, per me, ma se li ho portati qui,
non li faccio uscire mai, e per mai intendo mai, non sentono e vedono
la loro famiglia da molto, e sono costretti a fare cosa chiedo io. Se
un loro esperimento lo considero idoneo per vari aspetti, trovo
volontari e persone che accettano qualunque rischio da quei test, ma
sempre su base volontaria, per sapere i risultati. E attualmente ne
abbiamo vari, anche il Monarch..."
"Il controllo Monarch? Stai sperimentando questa tecnica orribile?"
chiese lei fermandosi, guardandolo con rabbia.
"Tu sai cosè?" domando lui sorpreso, sistemandosi la giacca.
"So cosè, conoscere almeno le basi, come dico sempre. Se
è vero che ancora continua, capisci che stai facendo
qualcosa di
grave? Se quello che so..."
"Fermati, e lasciami
spiegare. Molti
ritengono che il controllo mentale
sia invenzione del secolo scorso. Sbagliano. Fin
dall'antichità
si è cercato di condizionare le menti. Vedi i
bambini,
perchè diventino cosa necessitava e fin da iccoli erano
più idonei, che spingere la gente adulta a fare
determinate cose. Addirittura il figlio prediletto di maria Antonietta
d'Austria, la famosa regina ghigliottinata, fu trattato e indottrinato
a tal modo dalle fonti, che dimenticò chi fosse e divenne un
acceso rivoluzionario che si dice maledicesse la donna della Torre,
esser poi sua madre. Cè chi dice che non è
attendibile,
nel senso che ricordava e faceva solo cosa gli dicessero... altri che
era possibilissimo, cos' come nella storia umana preti, gente
che si professava profeta o religioso erano riusciti a deviare le menti
deboli di alcune persone, perchè li seguissero e
credessero in
loro. Quanti ce ne sono stati, anche famosi come Menson. Ora, quello di
cui tu parli è il progetto Mk-ultra,nome in codice di un
programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani, non
di privati ad esempio. Ma del governo stesso. SI iniziò con
bambini e malati di orfanotrofi e case di cura mentali, e di
varie
patologie, dove la morte era di casa per varie e normali ragioni
all'epoca, e quindi nessuno parlava. Si voleva creare sia soggetti
pronti agli ordini e mai mentalmente svegli, sia la gestione di
interrogatori e controllo mentale di persone interessanti, gestito
dall’ufficio della Scientific Intelligence. Il nome
deriverebbe
anche dal tedesco Mind Kontrolle,controllo della mente, nato e
consigliato proprio, per il governo americano, da quei carinissimi
come dici tu, tedeschi presi e salvati e portati in vari paesi amici
d'america,
perchè dicessero tutto sui piani e su cos stavano facendo.
In
pratica si appropriarono di menti brillanti, senza ucciderli, ma
portandoli dalla loro parte. Ecco che si scoprirono alcuni altarini
tedeschi. Si decide di provare, capire e.riprendere alcune delle
pratiche mediche naziste durante gli esperimenti effettuati nei campi
di concentramento. Infatti si voleva cambiare la mente di coloro che
non appoggiavano l'ideologia ma anche nemici, per metterli sul campo
ricondizionati. Erano ricerche per il controllo delle menti al fine di
creare un individuo in grado di fare le veci di una spia e anche
uccidere, a seguito di un ordine. Dopo la verità
che venne
portata alla luce più di venti anni dopo, nacque il Progetto
Monarch dalle sue ceneri, quindi dagli anni settanta in poi che, con
l’uso surrettizio di molti tipi di droghe, metodi
di
influenza, e atti anche fisici si cercò di manipolare i
singoli
stati
mentali e di alterare la funzione del cervello. Morale? Volevano
cancellare la personalità originale dell'individuo per
crearne
una o altre, che servisse ai loro scopi, perchè le
spie e
le
persone in genere, pensavano, erano troppo <umane> e
volubili su
certe cose. Amore, libertà, vita tranquilla, famiglia erano
tutti elementi che influenzavano il soggetto e rovinavano i piani di
una nazione. Così si decise di prendere tutti i dati
dell'altro
esperimento e ricrearlo in chiave nuova. Anzi, dagli anni quaranta
facevano anche esperimenti su animali, sempre scoprendo i piani
germanici, dove droganavano anche delfini e altri animali, addestravano
animali di vario tipo per essere sia spie e all'occorrenza
anche
come kamikaze, con esplosivi addosso e fare
danni. Tutto vero, non mi invento nulla. Grazie a Dorde non hai idea di
quanti documenti secretati..."
"Ok, ma anche tu stai facendo questa cosa?"
"Fammi finire! Grazie a Dorde ho avuto modo di leggere parecchie cose,
ma questa cosa è SHHH! Resti tra noi, visto che è
ancora
là. Comunque, scoprimmo varie cose. Questa tecnica di
controllo
mentale espone il soggetto ad un trauma così
violento, che la sua
mente crea una dissociazione... hai presente quando una eprsona subisce
uno shock o un dolore così elevato, e impossibile
da sopportare
che... impazzisce, perde la memoria, torna in stati infantili. Insomma
la sua mente cambia. Quello
avviene diciamo in maniera naturale, l'altro è invece
artificiale. Il cervello diventa debole e, in alcuni soggetti idonei,
non tutti, anche con più personalità, nel senso
che
all'occorrenza è possibile prepare esempio un
giardiniere, che
spia, o un corridore di formula uno, senza alcuna
paura. Sono esempi ma
è possibile... tramite il trauma quindi, viene modellato
tramite
informazioni e techiche, educato da manipolatori appositi,
gli
Handler, che fanno emergere la personalità che
più li
aggrada, riattivandola all'occorrenza. Come.. come le tecniche di
ipnosi, dove la tua psiche viene ingabbiata in uan sorta di
zona oscura,
e la tua mente sovrascritta per fare ed essere cosa serve, attivabile o
meno da parole chiave. COn l'ipnosi però non è
possibile far
fare atti contro natura del soggetto, ma in questo modo, si potrebbe
anche convincere qualcuno ad uccidere. E lo farebbe, perchè
sarebbe sovrascritto. Durante la loro rieducazione, i soggetti sono
esposti a numerosi simboli ed elementi chiave per l'attivazione,
disattivazione e programmazione. Si usano di solito alberi,
animali, labirinti, farfalle, ecc. Anche film sono elementi
chiave della programmazione e usati per la modellazione e/o attvazione,
che contengono simboli specifici o
<attivatori>. Alcuni
titoli sono il Mago di Oz e Alice del paese delle meraviglie, e molti
altri film Disney, che sono usati prima, facendoli vedere e poi alcuni
elementi in essi usati come attivatori."
"Si, alcune di queste cose già le sapevo, ma torno
a chiedere...
seriamemente mi stai dicendo che tu fa queste cose? Allora, tanto buono
non sei!" con voce fredda.
"Pensi che io l ofaccia per avere schiavi, gente come lobotomizzata?
Sbagli. DI grosso. Ti ho già detto che ho avuto la mia
esperienza sul campo e ne ho visto gli effetti su molti uomini, che
conoscevo e ne sono usciti male. Lo stesso degli scemi di guerra e i
veterani del vietnam, ad esempio..."
"Aspetta... parli del post traumatic stress disorder? Il PTSD?"
"Che bello non dover spiegare tutto, almeno che la persona sappia le
basi! Esatto, quello. Ho visto molti veterani, ho assistito alle
reazioni di quegli uomini a cui avevo dato ordini e che, non per causa
mia ma per decisioni dall'alto, anche io ero pedina alla fine, erano
finiti in malo modo. Quando ho preso in mano copie degli incartamenti
di quei progetti, ho pensato una cosa. E se usassimo queste tecniche
non per scemi da usare come burattini, ma persone a cui si
toglie tutto
il dolore, la sofferenza, lo shock così grave da...
rincretinirsi, perdere memoria, avere scambi di
personalità...Ecco, perchè lo stiamo facendo. E
non
usando traumi, abusi, situaziomi di stress elevato per avere quegli
effeti del cervello, nulla del genere. Ma usare la tecnologia per
proteggere le menti..."
"Cosa?"
"Poi te lo spiego, intanto vieni..." disse MIlan, che erano giunti ad
una porta. Sempre con una carta, diversa, e Lia si chiese quante tasche
avesse in quella giacca e panciotto per tenerne tante,
attivò la
porta che li condusse in una piccola stanza. Sembrava una spartana
stanza militare. Alle pareti piccole riproduzioni di varie bandiere del
mondo. Un tavolo di legno semplice, qualche sedia di legno, una lavagna
di gesso vicino la finestra e qualche mobile e cestini di
carta
classici. Nulla di rilevante. Ma la lavagna in gesso, si chiese lei?
"Allora...SHH! Seguimi e dammi corda. Nessuno deve sapere dei passaggi
segreti e se chiedono, noi eravamo qui prima che loro arrivassero"
disse Milan comportandosi come un ragazzino che ha paura che la madre
lo senta dall'altra stanza.
"Chi non dovrebbe sapere? Se hai detto che JD..."
"Jd!" disse concordando risoluto "GLi altri no. Almeno, non ancora...
poi si vedrà. Ma pochi sanno meglio è, per
davvero
è meglio..."
"parli di gente come Alaric. Di certo non Lubo, mi pare si chiami"
"Si, e Bryden, anche se è un novellino rispetto gli altri .
Ma
ci sono persone che come...si, Alaric in effetti, troverebbero la cosa
così straordinaria da fare giri perlustrativi ovunque nello
Chateau, se scoprissero che ci sono. E io voglio evitarli. Sono gli
stessi che si inoltrano sempre nella zona della foresta in cui vorrei
fare qualcosa per le feste, ma non ho mai tempo. E così,
loro
vanno in giro nei tempi liberi. Disobedendo, ma questo fa parte
dell'eccitamento dellla cosa. E sapessero che qui..."
"Si, si. Ho capito. Non alimetnare i cretini"
"AH Ah Ah....Ah! Hai proprio ragione. Quanto odio la gente che pensa di
essere migliore e intelligente e fa il contrario, credendo di
essere
rivoluzionario o controcorrente per non esser euna pecora. Senza
pensare che a volte un motivo cè. Ancora di più s
enon
cè ditttatura. Ma loro la vedono sempre"
"non lo dire a me... nel mio paese si crede alla terrapiatta, ai
vaccini che fanno male, agli amichetti invisibili dei medici che sono i
batteri e virus, ma per loro non vedendoli non
esistono, e usano la
scemenza dell'omeopatia e altre cose. Danneggiano altri, ma lorosi
sentono però migliori..."
"Che tempi orrendi. Se Giordano Bruno, Galileo e gli altri fossero
qui,
si chiederebbero se sono finiti in uno scherzo divino o qualche velo di
maya subdolo.E peggio, per cosa si sono immolati. Sicuro non ci
crederebbero"
"Lo so, nenahce io credo davvero di esistere nello stesso momento di
quella
gente. Solo al ricordare alle cos eche ho letto online di
gente, che
pensa che i doveri coniugali debbano esistere, al fatto che ancora oggi
una persona è solo cosa dice Dio, e che
cè la
stessa aria dell'inquisizione... mi viene da piangere"
"Bè, non
farlo adesso. Abbiamo
cose importanti da fare" finì lui, aprendo la
porta e
avanzando in un'alta stanza.
Entrarono in una stanza
molto
più grande che sembrava divisa in
due. Un ampio spazio era stato suddiviso da un divisorio a vetri,
chiudibile o apribile con ampie porte, dove dall'altro lato
cèra
una zona con lunghe file di sedie e una porta a doppio battente in
fondo. Era
vuota la zona e chiusa la porta. Loro si trovavano prima del divisorio,
vicino un tavolo quadrato molto grande al centro, con un monitor che
sembrava grande quanto un televisore a centicinque pollici, rialzato e
inclinato per essere visualizzato da una persona, in piedi, con
tastiera e mouse nella piccola zona prima del bordo del tavolo e lo
schermo. Un grande quadrato prendeva tutta al parte centrale del
tavolo, tranne quel monitor, e sembrava quasi la zona di una nave o
sottomarino dove si prendevano misure e si calcolavano rotte e
distanze. Delle sedie, posizionate ordinatamnete sotto il tavolo, mappe
e cartine geografiche alle pareti e il quartetto di Capitani, che prima
si voltarono spaventati e poi stupiti dal vedere quei due spuntare alle
loro spalle.
"ma da dove diavolo venite" chiese Alaric guardando verso la stanza da
dove erano usciti.
"Eravamo qui prima. Abbiamo discusso. Le ho mostrato delle cose e..."
Milan continuò a inventarsi roba e Lia si chiese quante
cavolate
stessero svolacchiando per la stanza, in pochi secondi che
erano entrati.
Se mentiva così facilmente, che altro cèra di
falso?
"Milan, ti ricordi cosa ti ho detto a telefono? Guarda. Guarda!!"
urlò Alaric correndo da Milan, come fregandosene di cosa
diceva,
interropendolo.
Milan lo guardò con sufficienza, sospirò
impettito e poi
guardò lo schermo el dispositivo di Alaric. Lo fece qualche
minuto, poi strabuzzò gli occhi, osservando meglio.
Alzò
la testa verso Lia, poi tornò al dispositivo.
Mormorò
qualcosa con Alaric, poi disse altro a questi che andò ad
avvicinare il dispositivo a una sorta di computer affiancato al
muro, dove era posizionata la porta dell'altra stanza, e
attese.
Lia non aveva notato quello schermo grandissimo attaccato alla parete,
un altro, in quella sala grande.
"Avevi ragione, ma voglio guardarlo meglio" disse Milan ad Alaric
avvicinandosi al tavolo, davanti lo schermo inclinato, seguito dagli
altri.Mentre lo schermo si accendeva e compariva qualcosa, Milan chiese
a Lia di avvicinarsi a lui, quindi di fronte, anche se cèra
il
grande tavolo di mezzo, a quel monitor enorme.
Lia, dopo essersi sistemata viicno Milan e Jd, guardando quest'ultimo
come a chiedere cosa cèra, vide nello schermo una sequenza.
Sembrava un video e diceva nel minutaggio, che era composto solo pochi
secondi, una decina. Si vide come una scimmia grossa che guardava
qualcosa a terra e poi un ritratto rotto, dove comparvero tre soggetti.
Lia notò, in quella breve sequenza qualcosa che la
stupì
parecchio. Portando a dire la prima cosa che le era venuta in mente.
"Aspetta, ma sono io?" chiede di sfuggita, con tale sorpresa e stupore
da volerlo rivedere.
"ho di meglio, ho trovato un fermo immagine montato" disse Alaric e con
bravura, cosa che Lia non credeva, collegò di nuovo
l'apparecchio accostato al computer e il monitor cambiò.
"Davvero vi basta avvicinarli?"
"si, si connette come un telefono normale, come simile il bluetooth ma
noi..:"
iniziò Jd, ma Alaric disse di fare silenzio e Milan le
chiese di
nuovo di guardare.
Dopo il video, o meglio il frammento rimandato, dove si
notava una
panoramica sui tre soggetti, comparve la singola imamgine e Lia vide un
ritratto in seppia di tre persone. Vi erano un uomo, una donna e un
bambino. L'uomo era in giacca e cravata, capelli impomatati con una
riga laterale, uno sguardo particolare e dei baffi in stile antico.
Conosceva la moda antica da riconoscerla come dell'ottocento, con barba
e baffi uniti in quella che sembrava una mutton chops mischiata allo
stile Franz-josef, il modo di portarli dell'imperatore marito di Sissi.
Il bambino sembrava un neonato ma Lia guardava la figura femminile.
L'abito sembrava dell'ultimo ventennio dell'ottocento, con il sellino
posteriore, mentre la donna aveva un aspetto che la lasciò a
bocca aperta. Superò il tavolo, andando quasi sotto il
monitor
per vederla meglio, e Alaric ancora continuava a fissarla con un
ghigno.
"Da dove l'avete presa..." chiese lei senza distogliere lo sguardo dal
monitor.
"A quanto pare Alaric ha ricordato una cosa vista con gli altri e l'ha
cercata..." disse Milan, rimasto dietro di lei.
"In verità ho scaricato proprio tutto il film e..."
"Tu sai che è illegale, vero?" domandò Lia con
cipiglio.
"Calma carina... era solo per uno scopo particolare, mica devo
rivederlo. Avevo bisogno di quella sezione e basta" bofonciò
Alaric offeso. Lia tornò all'immagine.
"ma non mi avete detto da dove l'avete presa"
girandosi verso gli altri, alle sue spalle
"da un film Disney. Incredibile ma vero, Alaric si è
ricordato
che lo aveva guardato da uno dei ragazzi, per ricordarsi dei
figli, e appena
ti ha vista ha ricollegato quel frammento"
"Non è vero" rispose Alaric subito, interponendosi
a Milan
"dopo un pò, ricordavo di averla vista e alla fine ho visto
nei
suoi movimenti quella scena. E l'ho cercata...però avevo
ragione!" disse tronfio.
"E' la prima volta che vedo qualasiasi cosa che... non era mai successo
in video o foto che vedessi me, per come mi vedo." restando a
fissare la
donna che le somigliava così tanto, che sembrava
fosse stata
disegnata da lei direttamente. Stessi capelli anche nell'acconciatura,
viso, espressione. Le sembrava di specchiarsi, quasi.
"Nel senso?" chiese Milan curioso.
"Che io nelle fotografie
e video
vengo... diversa. Non mi riconosco
mai, è strano ma quella che io vedo nelle foto e
video
è come un'altra persona. Ai miei diciotto anni, in quel
vergognoso compleanno della maggiore età da far piangere,
mio
padre fece dei video. Il giorno dopo li controllò sulla tv
e...." disse voltandosi dal guardare Milan allo schermo "... quella che
vidi era un'altra. Non posso dimenticare come, se era da tempo che non
guardavo foto o altro di me, perchè li odiavo, mi
apparve
una
persona che io non riconoscevo. Per niente. Sorrideva in maniera
forzata e a disagio, sempre fingere e fingere e quella non ero io.
Lettralmente all'inizio stavo per chiedere chi fosse quella, ma poi
vedendo qualche minuto ho lasciato morire quelle parole nella testa.
Non vedevo me, per niente. Non
so per quale motivo, ma nelle foto non vedevo mai cosa vedo
nello
specchio, affatto, ma vedendo
questo... perchè vedo me in questo ritratto?
Perchè
appena l'ho visto, la prima cosa che mi è venuta in mente
è come mai io fossi lì?"
"Nelle foto vieni diversa? Veramente? Interessante..."
"la cosa che mi turba è... avete detto che è in
un film del topo?"
"Si esatto" risposte Alaric prontamente "è uno degli ultimi
che
lui ha guardato mesi fa, per questo me lo ricordo. Il film è
molto ormai vecchio ma è di quella casa di
animazione"
"Allora è strano, molto strano" disse lei, con la fronte
aggrottata.
"Perchè..." chiese Jd avvicinandosi e commentando quanto
effettivamente sembrasse lei.
"Perchè se è di un film di animazione,
è strano
che ci sia questo! Ho visto questi film per i compleanni dei miei
cugini, alla tv con i parenti che si vedevano cose per tutti... ne ho
visto molti, non questo a quanto pare, ma non ricordo affatto ci fosse
un qualcosa del genere
così, così... reale. Ecco. A vederla sembra un
ritratto
artistico di qualcuno preso dal reale. Anche se disegnato da artisti,
questi film di animazione sono sempre coerenti anche nelle foto. In
linea con il character design del tutto. Allora perchè
questo,
se davvero è di un loro film, sembra più una
copia di una
foto reale che un disegno della casa del topo? Guardate! Il bambino si
vede subito che è finto, che è un disegno. Mentre
quei
due hanno uno stile diverso, ecome appunto copiato da
qualcosa di reale.
Anche nei trailer che si vedono in tv di quei film, non cè
mai
una foto che non raffiguri i persoanggi che ci sono effettivamente nel
film. Alaric, hai ancora quel film per intero?"
"ovvio che ce l'ho. Cosa cè, adesso che l'ho scaricato non
hai problemi?"
"Divertente" mostrando invece che non si divertiva affatto "intendo che
volevo vedere come mai questa foto cè e come sono i
persoanggi
nell'intero film.
"Non è come pensi. Quelli della foto, rivedendo velocemcente
il
film, compaiono solo nella parte iniziale. Forse dieci minuti.
Guarda..." con poca collaborazione.
Lia osservò l'inizio dal dispositivo di Alaric, sempre
più accigliata e stranita. Poi lo fermò e si
voltò
verso gli altri, chiaramnete contrariata.
"Avevo ragione. L'inizio mostra due soggetti che poi, agganciandosi con
la parte mostrata prima da Alaric, sono ripresi da questo frame.
Peccato solo che la donna in realtà non le somigli molto nel
film, mentre l'uomo sembra abbozzato da quello del frame. E' strano..."
disse lei, confrontando i due schermi, mentre Milan si avvicinava e
andò per sbaglio a toccarle la spalla.
"Ehi!" guardandolo male e irrigidendosi, lo vide alzare le mani dicendo
che voleva solo guardare e parve calmarsi, tornando al video. Poi lo
alzò un pò perchè Milan e Jd
guardassero,
riproducendolo mentre sull osfondo vi era quel frame "osservate bene
queste scene. Dall'inizio del film, se noi non sappiamo di quel
disegno, abbiamo questi due soggetti che finiscono lì. E ok.
Ma
quando quella gorilla guarda quel disegno, che sarebbe una
foto rotta a
terra, abbiamo due persone che ricordano vagamente quelli in foto. Se
non fosse per la barba e il mento, non sembrerebbe lo stesso uomo se
non sapessivo come finisce quell'intro. Mentre la donna che mi somiglia
non è affatto quella del film, per niente. E' totalmente
diversa
e non ricordo affatto di altri classici del topo che abbiamo quadri
così discostanti dai personaggi. E quel
bambino...è come
se fosse un pezzo aggiunto dopo o..."
"...O?" chiese Milan vedendola riflettere, come se avesse ingranaggi
all'opera.
"La sensazione che mi da quel frame è di un disegno dal vero
o
comunque da qualcuno di reale, con uno stile totalmente diverso da
tutto i lfilm, tranne per il bambino. Se guardate questo
bambino cosa vi
ricorda, se avete guardato qualche foto vittoriana?"
Milan riflettè. Jd fece una smorfia, come per
indicare che non
sapeva che pesci prendere. Così chiese ad Alaric, affermando
di
non voler danneggiare nulla, di farle una ricerca. Quello si
mostrò poco collaborativo am lo fece. nello schermo grande,
collegato al dispositivo, comprarve un sito che mostrava vecchi scatti
vittoriani e Lia gli fece ingrandire alcune. Chiese alla fine cosa
vedevano.
"Ok..:" rispose Milan, stando al gioco "vedo dei soggetti in bianco e
nero o seppia e..." fermandosi di colpo mentre scorrevano le foto "..
non può essere quello che pensi! Andiamo! Anche io trovo
strano
questo, non sembrano molto loro, se non quei baffi e il mento come hai
detto del film, ma questo..."
"Posso sapere anche io?" chiese Jd
"Quelle che vedi sono delle memento mori...Postmortem photography come
si dice normalmente. Erano foto fatte a cari morti, messi in posa con i
vivi
per ricordarli, visto il costo all'epoca delle fotografie. E hai appena
visto, tra le altre, almeno tre foto con dei neonati in culla o in
braccio alle madri. E bambini, ragazzini, uomini adulti. TUtti morti e
anche messi in piedi, perchè restino di loro
imamgini perpetue
con i loro cari"
"Quella è gente morta? Davvero?" Non sembra da qui."
"Sembrano addormentati o aggiungevano post foto degli occhi finti, se
guardi bene però si vede dal pallore e da certe
pose, che non
sono proprio fiorellini..." commentò Milan per spiegare a Jd
cosa stavano vedendo.
"E quindi.. cosa cèntra con cosa Alaric ha trovato?"
"NOn posso dirlo per certo, può essere di tutto ma..."
"Aspettate. Alaric fa un'altra ricerca" disse Lia e sbuffando lui
esegu', scrivendo cosa lei dettava e mostrando a video. Comparvero
schizzi e sequenze solo disegnate di quel film, dove i
personaggi erano
quelli che avevano visto in quello completo. Continuarono la ricerca
per un pò, finchè Lia non chiese di affiancare
tutto.
Milan allora andò a quello schermo inclinato e, usando mouse
e
tastiera, affiancò le foto prese dal dispotivo di Alaric,
osservandole.
"E' chiaro che gli schizzi iniziali di lavorazione e quelli del film
finale sono gli stessi, e cozzano come dicevi tu con quel disegno. Quel
disegno sembra l'unico, anche se non ho visto il film, realistico
rispetto le scene che abbiamo visto. Quindi, cosa possiamo supporre?"
"So che stiamo perdendo
tempo e direi
di chiudere qui la cosa,
perchè voglio sapere cosa avevi tanto da dire, ma posso
affermare da persona esterna che, se si tratta di un artista molto
estroverso che ha consegnato quel disegno e lo hanno approvato a caso,
dopo che gli hanno detto di fare un ritratto ipotetico della famiglia
per la storia che... " voltandosi non finendo la frase per riguardare
quel frame "sembrano troppo fuori dal film, sembrano ritratti
di persone vere, come prese da una foto vera, e che
quel
bambino, se
prima per ipotsi in quella foto non cèra, è stato
aggiunto dopo per allacciarsi al bambino del film. Ma se
cèra,
ipotizzando che non è una cosa inventata perchè
è
troppo strano, allora sembra riprendere un memento mori con occhi finti
messi ai morti, perchè venissero in foto meno...
morti.
Quindi
siamo i fronte o a un bravo artista per qualche motivo ha creato due
soggetti, uno che sembro io per davvero, così reali e vivi,
guardateli come sembrano come la Monna Lisa vibranti di vita... oppure
un
copiare una vecchia foto usata per ispirazione, visto il
periodo
della
storia, aggiungendo un bambino che somiglia al protagonista o...
modicando un vero memento mori, rendendo solo il bambino più
vicino al character design, perchè... nonsi spiega! So che
ci
sono stati cosplay di persone che hanno ricreato molto bene personaggi
di quei film, ma sono partiti da disegni e sequenze chiaramente
artistiche che sono troppo diverse da... questo! Ed erano truccati. E
quei disegni non raffiguravano come questi personaggi quasi palpabili,
vivi..."
"Sai, se per ipotesi l'artista è stato non davvero bravo ma
ha copiato, direi che
hanno ripreso una tua sosia antica o... magari una tua reincarnazione!"
scoppiò a ridere Milan "io credo nelle reincarnazioni. Anche
io
ho i miei dubbi, guardando tutto quello che avete cercato, ma senza
parlare con l'artista interessato, on possiamo saperlo. La somiglianza
è davvero assurda, sembra di vedere un disegno di Dorde che
fa
alle persone, e vengono così. QUindi posso anche
darti una certa
ragione su questa teoria, ma credendo anche alla reincazione,
chissà!"
"Un altro che ci crede" sbottò Lia "mi è bastata
una
eprsona che ci credeva, e avevo pensato che magari potesse
avere
ragione, ma basta!Alaric, metti da parte queste foto, per favore.
Voglio vederle dopo. Sarebbe la prima votla che tengo qualcosa che mi
ritrae e dove mi rivedo. Neanche in quei video..." scuotendo la testa a
disagio.
"Di cosa dovevamo parlare allora" chiese Jd, mentre Alaric riprendeva
l'apparecchio e Lubo e Bryden, rimasti indietro senza parlare,
ascoltavano.
"Lia dice che per cambiare le cose nel nostro progetto... dovremmo fare
come Dio" annunciò Milan tronfio sistemandosi la giacca,
mentre
sul viso di tutti compariva lo straniamaneto.
Meno
di un anno prima
"jd mi ha detto di chiederti della novella della figlia e del dottore.
Senza dirmi altro. MA cosa sono le novelle?"
"Ti ho dato un dizionario, prova a cercarlo"
Gask si trovava sul tappeto a terra,al centro della camera di Kianta.
Era nella posizione del loto, come aveva scoperto si chiamasse, e
teneva un libro in grambo e altri sparpagliati intorno a se
aperti, un tavolino da letto bianco e nero su cui erano
appoggiati inchiostro, pennini vari, carta e altri articoli di
cancelleria. Alle sue spalle vi era un comò dove Kianta
teneva
alcuni indumenti, tovaglie e altro, elaborato nella scultura e in color
legno naturale, fatto dal laboratio. Alla destra di Gask, per come era
seduto, vi era la
finestra e poco prima la porta del bagno. Nella zona di fronte uno
spazio lasciato libero perchè si muovesse libero, poco a
sinistra l'armadio, anche quello in legno pieno e naturale con rilievi
e sbalzi, e verso destra un comodino con tante cose. Poi alla destra
totale il letto.
Lei si trovava sul letto, intenta a scrivere sul tavolinetto da letto
con quattro piedi, un leggio inclinabile in varie posizioni, zona in
gomma antiscivolo e spazio per un bicchiere a sinistra.
"Mh...aspetta..." cercò tra tutti i libri aperti,
finchè
non lo trovò, cercando la lettera. Aveva capito come si
cercava in un vocabolario e cercava sempre ogni parola che gli venisse
in mente, oltre che conosceva. Dopo averla trovata e aver letto le
rispose "ah ecco, ho capito. Sarebbe un pò come le favole di
Esopo?"
"HAi capito la differenza tra novelle e favole?"
"AH, aspetta..." disse, andando a cercare anche quella parola "forse ho
capito, credo...La novella ha un impianto realistico ed è
priva
di componenti magici, mentre la favola è una sorta di antico
fantasy, tipo biancaneve, la bella addormentata. ... ed ha
forma breve. Giusto?"
"Hai trovato scritto anche il fatto del fantasy?" chiese lei ridendo
"No, l'ho capito io. Credo... comunque è giusto, no?"
"Si, esatto. Le novelle sono storie ispirate alla realtà,
senza
magia e cose fantastiche. Ecco perchè Milan le chiama
così..."
"Ho capito. E cosa dice quella che ha detto Jd? Ha detto che ce ne sono
tante, ma mi ha detto di chiederti del dottore e la figlia,
per capire
quella situazione..."
Kianta si fermò, pulì la punta del pennino in
vetro nel tampone e poggiò delicamente tutta la penna nel
contenutore tondo, elaborato in vetro, con una
finestra a oblò
inclinatocon dell'acqua. Lo fissò, poi si girò
con tutto
il corpo, con la gamba destra sotto di lei e l'altra penzoloni. A Gask
ricordava la statua e, mentre anche lui si girava a guardarla, restando
sempre con le gambe in quella posizione, ripensò a quella
discussione. Quel giorno le parlò della statua e lei lo
fissò sorpresa. La descrisse, le disse cosa aveva detto
Milan
sulla testa, e dopo che restò a riflettere con gli
occhi puntati
in un punto a caso ma con l'espressione di una che sembrasse osservare
oltre, assorta in qualcosa, tornò con gli occhi su di lui e
disse semplicemente una cosa. Con un tono e una calma strani.
"No. Quella non ero io"
"Non è possibile! L'ho vista, ti somigliava molto, anche
Milan
ha detto che eri tu e che Dorde aveva immortalato un momento in cui le
regole non avevano validità, secondo lui. Era..."
"No" ripetè lei, voltandosi così veloce che la
veste
frusciò sui pantaloni e i lembi del gilet sbatterono al
ritorno
peril movimento "Quella non ero io"
Gask rimase stranito dalla cosa, rissandola, ma lei si voltò
e
tornò a volgere lo sguardo verso i piani, studiando quella
sorta
di pozzo divelto che dovevano scalare.
"Allora..." iniziò lei, dopo aver preso una caramella a
testa
alla carruba dal comodino, dal cassetto nella zona suddivisa, e gliene
tirò una, mettendo in bocca la sua "la storia è
legata al
progetto di Milan. All'inizio lo voleva chiamare Mystocrite, poi so
Kobno Prius... secondo me così, a caso" ridendo e facendo
ridere
lui "... ma anche con il nome attuale, resta sempre un progetto sulla
mente. Ad ogni modo, vi era un dottore, un neurologo, neuroscienziato e
aveva come moglie un'ingegnere meccatronico. Avevano una figlia, unica.
Un giorno sua figlia ebbe un incidente all'uscita con un'amica, andando
in coma. Suo padre lavorava per una clinica, così
dall'ospedale
dove era stata ricoverata, la portò con sè per
controllarla meglio. Passarono mesi ed ella non si risvegliava, oltre
questo dagli esami scoprì che l'impatto aveva portato danni
al
suo cervello. Conosceva colleghi che avevano studiato il cervello e le
sue cure, tramite macchine speciali. Erano in fase
sperimentale, ma
dicevano che tramite onde elettromagnetiche, elettriche con dei sieri
che avevano creato, potevano aiutare il cervello a rigenerare alcune
parti. Ma questo significava che quelle parti erano nuove, vergini, e
se riguardavano le zone della memoria, del linguaggio, apprendimento...
allora tutto ciò che vi era dentro, era perduto. Uno di loro
era
anche un seguace del transumanesimo, e uno dei suoi test era proprio
quello di copiare il cervello umano, portarlo in digitale e immetterlo
in corpi sostitutivi. Il problema, disse, era che il cervello come
memoria era solo pochi megabyte, nulla di che... il grosso de problema
era il supporto che avrebbe dovuto processare e utilizzare quei dati.
Il cervello è una delle aree ancora così ignote
alla
scienza, che non era sicuro come effettivamente fosse
possibile
attivare... una persona. L'adattamento, diceva... ne parleremo meglio
di questa cosa, ora continuiamo con la novella.
Dopo aver discusso con icolleghi, prese una decisione, dopo che
passò un anno. Sua moglie temeva che quel coma, come
annunciato
all'ospedale, nascondesse una speranza vana. Voleva sua figlia, e disse
una cosa. Che colpì l'uomo. Rivoglio mia figlia come la
ricordo,
se dovesse perdere la memoria dopo il risveglio, se davvero come ha
detto quel dottore, per alcuni processi chimici, non dovess ricordare o
avere problemi, la perderei..."
"Che significa"
"Che quella donna amava
la figlia
come era come personalità . Che se la ragazza non ricordava
i
momenti passati,
cosa avevano fatto, lei avrebbe perso sua figlia. E così
l'uomo
iniziò a ragionare. Ancora di più a causa di
episodi dove
le consdizioni della ragazza sia ggravavano. Così
chiamò
i
suoi amici, chiese di fare uno dei loro esperimenti su di lei e provare
a scaricare quei pochi megabyte per salvare almeno quello. Con
un'apparecchiatura di loro creazione, eseguirono e ottennero un file di
circa e quasi quattrocento megabyte, che salvarono. Fu la
volta
del
tentativo di rigenerare le parti del cervello, ma il giorno che
dovevano iniziare, la ragazza peggiorò e morì.
Avevano
perso quindi la figlia. Sembrava tutto perduto, pensò
l'uomo,
finchè non giunse nella sua clinica una ragazza quasi della
stessa età della figlia, in coma irreversibile che doveva
controllare ed eventualmente curare come poteva. E una notte insonne
ebbe un'idea! parlò con la moglie, lei non era d'accordo ma
dopo
varie discussioni la convinse. Era un primario, aveva in mano molte
possibilità e così andò avanti
col piano con
l'aiuto dei suoi colleghi. Un giorno finse che la ragazza fosse morta,
le macchine registrarono quella presunta morte, la famiglia vide la
ragazza come morta senza le macchine, e con la certificazione
del
decesso. Non cèra bisogno di autopsia, così lui
disse
alla famiglia che avrebbe provveduto, come un servizio normale della
clinica, alla preparazione fino alla bara, e questa sarebbe stata
consegnata all'impresa funebre. Ma dentro la bara, sigillata per bene,
fu consegnato un ammasso di oggetti che arrivavano al peso della
ragazza, inseriti in un sacco da morto chiuso, che mimasse un corpo.
Sudando freddo, attese la sepoltura, che avvenne senza incidenti. La
ragazza invece, era in una stanza apposita con un altro nome.
Aveva stilato e preparato tutte le carte perchè passasse per
un'altra persona, assistitita da un'infermiera di cui si
fidava,
che non
aveva visto la ragazza prima. QUalche giorno dopo, constatato che la
ragazza era in condizioni migliori della figlia, fece venire i colleghi
con l'apparecchiatura e la moglie, che aiutava per le sue qualifiche.
Utlizzarono il siero e le apparecchiature per stimolare il cervello e
le cellule inserite a riparare quanto possibile, e dopo
lastre e
controlli, sembrava aver funzionato. Utilizzarono onde e cicli
elettrici per rimodellare tramite la cromatina, cellule engramma.
Insomma secondo loro avevano rotto le sequenze chimiche che formavano i
ricordi e li avevano fatti ricostruire vergini. Quando secondo i loro
calcoli, il cervello era pronto e più sano di come era
arrivata,
le agganciarono l'apparecchiatura per la rilevazione dei segnali
elettrici del cervello, e facendo un test mai fatto prima, inviarono a
impulsi i dati, presi dalla figlia del dottore,
andandoli a
indirizzare nelle aree deputate alla memoria. NOn sapevano se era
possibile, se avevano danneggiato qualcosa o meno, ma provarono. Dopo
qualche giorno il dottore fu chiamato e scoprì, correndo
nella
stanza, che la ragazza era sveglia. Non aveva detto nulla, avevano
visto solo lei sveglia che muoveva occhi e viso, osservando intorno.
Quando lui si avvicinò gli occhi della ragazza reagirono,
dopo
un
pò sembrò riconoscerlo e, stupefatto anche lui,
lo
chiamò
papà. Dopo qualche giorno e vari test, lei sembrava
rispondere a
ricordi ed elementi della figlia dell'uomo, sembrava ricordare e
comportarsi come lei. Non le diedero mai uno specchio, temevano che
vedere un aspetto diverso creasse qualche problema e... semplicemente
cercarono di farla tornare all'autosufficienza. Lei rispondeva, pareva
migliorare, tutto bene. I colleghi non erano molto felici,
perchè la loro prima scoperta e test, non poteva essere
assolutamente reso pubblico, visto che la ragazza doveva essere morta.
Passò del tempo, l'uomo e la donna erano felici
perchè la
ragazza sembrava star bene e l'avevano portata a casa. Sembrava
ricordare molte cose, riconoscere la sua stanza e varie cose, e non
mostrava nessun problema di sorta. Tuttavia, qualche mese dopo,
notarono come la ragazza sembrasse malinconica e come depressa. Aveva
iniziato ad avere atteggiamenti strani. Per evitare che qualcuno la
vedesse uscire da casa loro o capisse che vi era una ragazza,
insegnavano tutto ciò che sapevano in una specie di home
schooling, chiedendole di non uscire mai. E pensarono che fosse quello,
il motivo. Ma lei divenne sempre più inqueta. Suo padre nel
mentre, ossessionato dai file, quei pochi megabyte della figlia,
continuava a tenere nel suo studio, sia una copia della macchina del
collega che aveva chiesto nel caso la nuova figlia stesse male, sia
altri files. Avendo pagato una buona somma ai due per finanziare le
loro ricerche come riniscimento per l'aiuto, aveva ottenuto
l'apparecchio con un pò di rimostranze, ma vi
riuscì. E
oltre il file, che era la scansione della figlia, anche i report dei
test registrati quei giorni , che tenetavano nella stanza della clinica
in formato video, che una sorta di programma, creato sempre dai due
colleghi, che serviva per diciamo ripulire la mente del soggetto per il
nuovo impianto, che usava sempre le onde elettromagnetiche ed
elettriche sul cervello, tramite quei dispositivi. E ogni sera,
puntalmente rivedeva tutto, come un'ossessione. perchè
capiva
che qualcosa non andava."
"..."
"La ragazza aveva
iniziato a voler
vedere se stessa in uno specchio, affermava di sentirsi a disagio molte
volte quando dicevano qualcosa del passato o la trattavano in un certo
modo, e lei affermava che non sentiva, provava, credeva di essere come
la facevano apparire. Che la bugia dell'incidente e del coma, che le
avevano detto, la faceva sentire strana. QUesto peggiorò
sempre
di più, mostrando ai due genitori, una persona che iniziava
a
discostarsi dalla figlia che ricordavano. E quando i due non la
scoltavano, la rimproveravano, le intimavano di capire che era solo
confusa, lei si nascondeva in camera e piangeva. Non capiva, ma sapeva
che qualcosa non andava. Voleva bene a entrambi, per lei erano i usoi
genitori come ricordi e sentimenti, ma qualcosa la turbava, E
così, una sera, dopo che suo padre uscì
dall'ufficio per
andare a letto, attendendo nascosta che andasse nell'altra stanza al
piano superiore, vi si recò. Guardando in giro, vide
l'apparecchiatura, e il pc ancora acceso. Non lo spegneva mai, sapeva,
perchè per il suo lavoro doveva essere reperibile sia per il
telefono che dati per le cartelle cliniche, tac e altri esami da
visionare subito, se in casa. E guardò le ultime cose che
aveva
aperto. E guardò. Ascoltò. Capì. Si
rese conto che
in verità, lei non era chi credeva. Attivò la
webcam e
per la prima volta si vide. Non sapeva chi fosse, cosa fosse, chi
doveva essere. Nei suoi ricordi lei era molto diversa da quella che
vedeva. Così, riguardò i video, dove suo padre
registrava
i test e riportava tutto ciò che faceva. Vedendo quella
persona,
che vedeva dall'anteprima della webcam, nel letto mentre facevano i
test, sentì che stava piangendo. E si sentì
sbagliata.
Neanche vuota, perchè non lo era..."
"..."
"Quel dolore la rendeva
paralizzata e
tradita. Era troppo addolorata e aveva il terrore di cosa fosse in
realtà. Che ricordi erano suoi, e quali erano impiantati?
Cosa
era lei, in base ai ricordi? Così piena di dolore,
non
sentendosi completa, incapace di credere e capire, passò due
ore
in quella stanza a guardare ancora i video, camminare senza sosta per
riflettere, osservare la macchina. E poi si sentì male,
sbagliata. Collegò l'apparecchiatura alla corrente, la
sistemò sul divanetto, che era una specie di casco
con una
valigetta vicino collegati da cavi, e si sistemò,
mettendoselo.
Con un cavo, lo collegò al pc e avviò il
programma della
pulitura del cervello. L'attivazione finale era nel casco stesso e
così, premendolo, venne investita dalle onde. Era doloroso,
come
mille aghi nella testa. L'apparecchiatura procurò un
sovraccarico che pense la corrente pochi secondi, per
riattivarsi
di nuovo, ma il casco non si era fermato. Il sistema elettrico della
casa tramite il salvavita, aveva spento e poi riattivato
autonomamente il sistema. Ma l'uomo aveva ricevuto nel cellulare,
collegato, l'avviso e dove si trovava il problema. Il casco
continuò a lavorare, mentre lei piangeva per il
dolore e
come si sentiva la testa. Non gliene importava se era una cosa da fare
da addormentati o svegli. Voleva togliersi la morta dalla testa. Questo
pensava, lei aveva una morta nella testa. E poi li vide, che erano
accorsi, i genitori che amava davvero, anche se non era figlia loro.
Era nato in lei un sentimento vero, nei mesi, e non riusciva ad odiarli
o volergli male, ma non poteva restare come la metà di una
morta, e l'altra metà come ignota. E
così, quando
le chiesero cosa avesse fatto, non sapendo cosa fare perchè
l'apparecchiatura era ancora attiva, lei disse qualcosa. Si sentiva
come stanca, come se avesse bisogno di dormire, tanto, e
così
sorrise e li tranquillizò. <Non siate arrabbiati, non
vi
voglio male. Ho capito, ragionando in queste due ore, e non
provo
per voi che ringraziamento e riconoscenza. Sono viva e sto
bene,
per voi. Ma come figlia... non posso. Adesso non mi sento bene, voglio
rilassarmi, mi sento le palpebre scendere quasi da sole, ma non fermate
nulla. Lasciate che il programma cancelli una persona morta, che deve
invece vivere dentro di voi. Non chi ero, e non so chi sono ora. Ma so
che voglio diventare me, quando mi risveglierò.
Perchè
non morirò, lo sento. Se volete me come vostra figlia, ma in
maniera genuina, allora accoglietemi in casa come una figlia nuova.
Datemi un nuovo nome e crescetemi come se nascessi da quel momento. Per
essere unica. Altrimenti, se volete vostra figlia e basta, va bene
così. Prima che io mi risvegli, portatemi lontano, in altre
città o luoghi, lasciatemi di notte da qualche
parte,
perchè sia trovata e soccorsa. Non so come finirà
quando
cercheranno di sapere chi sono, ma se non posso essere chi ero, fate in
modo che non cerchino il mio passato. Io...voglio essere me, non
qualcun altro. Se mi volete bene, se tenete a me oltre la figlia che
volevate che fossi, portatemi da qualche parte perchè io
rinasca. Lasciatemi... essere... me...">. INiziò a
svenire e
così perse i sensi. Quando il casco si fermò,
l'uomo lo
tolse e vide la ragazza incosciente e capì che aveva perso
la
figlia di nuovo. E non sapeva se aveva tra le braccia un'estranea, a
quel punto, o una persona che aveva imparato ad amare. Che quello che
aveva fatto, poteva essere sia positivo che negativo, ma
tacendo
e nascondendo, aveva solo rovinato tutto. Si chiese, cosa sarebbe
successo se le avesse spiegato. Avrebbe accettato quel sentirsi strana?
Non avrebbe sofferto, da arrivare a tanto? Non si sarebbe sentita
tradita? E molti altri pensieri..."
"Come finisce?"
"Termina
così, queste novelle
sono state create per diffondere un messaggio e porsi delle domande,
diciamo esistenziali. Basati sul reale. Come le favole avevano una
morale, anche queste ce l'hanno. Ce ne sono altre, magari poi te le
racconto..."
"E quindi,
qualè la morale o altro di questa storia?"
"Mh..." pensò
lei, fissandolo
"Ti direi che a volte il troppo amore fa male, ma...Facciamo
così. Pensaci fino a domani, e poi mi racconti cosa hai
pensato,
cosa ti ha trasmesso, cosa hai capito!"
"Ed è
collegato a qui, vero?"
"Esatto"
"Ma... per caso riguarda
Lei?"
"... riparliamone
domani. Vorrei che ci riflettessi e creassi un'idea tua"
"Ok..." guardando i
libri
sparpagliati intorno a lui "me la daresti una mano con la copiatura? Mi
piace molto quella filastrocca dei contrari. Magari, mentre mela
leggi, io scrivo e poi mi racconti qualcosa del prima"
"E perchè?"
domandò lei
che stava per rimettersi al centro del letto, davanti il tavolino
"inoltre, non è tardi? Non dovresti andare in camera tua?"
"Si, ma volevo finire
questo. Ho
notato che alle Lezioni i ragazzi adesso si divertono a mostrare chi sa
cosa, quanto, gareggiare per le domande e portano cosa hanno saputo
fare. Vorrei arrivare al loro livello, ma sono arrivato molto tardi..."
"Vuoi quindi metterti in
pari. Ho capito. E vuoi mostrare la bella copia della filastrocca?"
"magari non la
conoscono" disse lui
con un sorriso a trentadue denti "e ho trovato cose interessanti da
scrivere. E ho scoperto che hanno aperto un corso di papiri..:"
"Ah si, ho approvato
perchè mi pareva una cosa carina. Ma a te interessa solo
dipingere o anche farli, i papiri..:"
"Intendi farli da zero?
Non lo
sapevo. Con queste cose manuali non so se sono capace, però
non
sarebbe male. Si tratta di intrecciare, no?"
"in verità
vengono dati
proprio i corpi dei papiri che v anno sfogliati, fatti asciugare,
intrecciati, battuti, fatti asciugare ancora... è un
procedimento lungo. Inoltre hai mani grandi, devi impegnarti molto per
essere agile, non sei molto bravo con la manualità" rise
lei,
guardando altrove come colpevole.
"Lo so. i ragazzi dicono
che con certi mestieri, si possono rovinare le mani. E' vero?"
"Si, se non si usano i
guanti. Ma
già per il tuo lavoro hai calli e... rispetto a quelle degli
altri, le tue sono più belle. Dovrai accettare che possano
danneggiarsi"
"Ho delle belle mani?"
chiese lui guardandosele "ma con le tue creme si curano e proteggono,
no? QUindi non ci sono problemi"
"In parte è
vero... prova!
Vedi se te la cavi bene anche nel fabbricare i papiri, altrimenti
diverrai uno di quelli che provano a dipingerli e basta. L'unica cosa
che non volevo dire è che a volte, per intrecciare e
lavorare
certe cose, ci vogliono dita sottili o almeno agili. Se ti
senti,
prova a farli, comunque. però adesso è davvero
tardi"
disse lei, guardando l'orologio da tasca preferito che teneva sempre
vicino, che con il meccanismo meccanico, scandiva il tempo rompendo i
silenzi "non dovresti andare a letto?"
"...posso restare
finchè non finisco?" mostrando un broncio strano
"per quale motivo, gli
uomini ti aspetteranno. Questa sera non ti sei presentato per il solito
casino serale"
"perchè..."
prendendo i libri
fissandoli con lentezza"tutti vanno a letto nelle loro stanze e... poi
la mia sembra vuota e silenziosa. Non mi va di starci troppo"
"..." fissandolo
attentamente senza dire nulla, mentre si sentiva solo il ticchettare
dell'orologio da tasca argentato.
"Come te, no? anche tu
ti senti sola, qui. E stavi sempre qui, pensando agli altri
là sotto..."
"Resta quanto vuoi, ma
devi dormire,
però" tagliò corto lei troncandolo,
tornando al suo
lavoro, impugnando il pennino di vetro, mostrandosi distaccata e seria.
"ok" disse lui
sorridendo di
ringraziamento "se ti va, mi leggi la filastrocca e la scrivo, e magari
altro che gho già segnato in questi libri..."
Lei sorrise, restando in
silenzio,
scrivendo, finchè non mise un punto e decise di
alzarsi,cambiarsi togliendo il piagiama e mettendo abiti puliti
dall'armadio e sedendosi vicino a lui, dettandogli la filastrocca e le
parti dei libri che gli piacevano.
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