Scudo
<<
Su coraggio Kaeri >>
<<
Ti staremo vicine. Chiamaci per qualunque cosa >>
Sonoko
e Ran si trovavano in villa Miura intente a consolare la nipote del
padrone di casa, vittima di un incidente.
La
ragazza era molto scossa e con le lacrime agli occhi.
Takagi
stava interrogando i vicini e i curiosi che si erano avvicinato al
cancello.
Goro,
che si trovava vicino l'ispettore Megure, si avvicinò con rispetto
alle tre ragazze parlando con tono cortese.
<<
Signorina, mi rendo conto della situazione, ma siamo qui per
l'ispezione. Coraggio ci faccia strada >>
Kaeri
si girò mostrando i suoi occhioni verdi gonfi per il pianto. Annuì
lentamente e si alzò mostrando loro la casa.
All'ingresso
padroneggiava la bella scala in legno con un tappeto di spesso
velluto rosso al centro, ai piedi dei quali era stato trovato l'uomo.
In cima un grande orologio antico rifinito in oro.
Shiho
si trovava proprio lì con la figlia di Tome. Stavano effettuando i
rilevamenti.
Sulla
sinistra una bella cucina perfettamente ordinata, un salottino, una
sala da pranzo molto grande e lussuosa. Sulla destra un ampio salone,
una biblioteca e un'ampia veranda.
Sul
piano superiore uno studio privato e sei camere da letto.
<<
Nonno ha comprato questa casa dopo essersi sposato. Nonna è morta
dieci anni fa in un incidente stradale insieme ai miei genitori. Da
allora Nonno organizza sempre delle cene e delle feste. O permette a
me di organizzarle. Adorava essere circondato dagli amici e lo amavano
tutti...
>> deglutì cercando di trattenere le lacrime << Ancora
non capisco chi possa aver commesso questo orribile gesto >>
disse ricominciando a piangere.
Sonoko
sospirò affranta.
<<
I party organizzati in questa casa erano davvero splendidi >>
Goro
le porse un fazzoletto.
<<
Coraggio signorina... si calmi >>
Megure
guardò l'ufficio della vittima notando il perfetto ordine.
<<
Lei abita da sola con suo nonno? Non c'è nessun altro? >>
La
ragazza parlò con la voce tremante.
<<
C'è la domestica. Gochi san. Lei si occupa della casa e prepara i
pasti >>
<<
E dov'è adesso? >>
<<
Ecco... non si è ancora presentata a lavoro... è da ieri mattina
che non la vedo >>
Goro
alzò un sopracciglio.
<<
Ah... >>
Kaeri
lo guardò.
<<
Perché quella reazione? >> spalancò gli occhi e portò una
mano davanti le labbra scandalizzata << … non penserà sia
stata lei? >>
Sonoko
impallidì.
<<
Oh cielo... io ho mangiato qui così tante volte... >>
Megure
mise le mani avanti.
<<
Calma calma... non saltiamo a conclusioni affrettate >> si girò
verso un agente << … mettetevi in contatto con la signora
Gochi >>
<<
Hai >> rispose l'uomo eseguendo l'ordine.
Shinichi
si era soffermato a guardare l'orologio. Stava facendo qualche
domanda a Tome-san.
Amuro
si guardò intorno notando le pregiate rifiniture della scala e i
quadri di noti pittori appesi al muro. Aprì una porta trovandosi
nella camera dell'uomo.
<<
Hai notato qualcosa? >> domandò Shiho a bassa voce.
Il
ragazzo si girò guardandola gentile.
<<
Stavo solo notando che la camera si trova nella parte opposta
rispetto l'ufficio >>
<<
E allora? >>
<<
Beh penso che... >>
Schiuse
le labbra e batté le palpebre udendo dei passi dietro di lui.
<<
Signori... >>
Un
uomo distinto, elegante vestito con un completo nero, stava salendo
lentamente le scale.
Si
voltò a guardarlo. Alzò la testa e assottigliò lo sguardo.
Shinichi
si mise in piedi scrutandolo curioso. Era alto e con un'espressione
molto dura.
Shiho
si nascose istintivamente dietro la sua schiena poggiando una mano
sulla sua spalla.
Rei
sentì il respiro affannato della ragazza solleticargli il collo.
Socchiuse
gli occhi e la guardò con la coda dell'occhio.
<<
Tranquilla non può essere uno di loro. Ho la zona sotto controllo
>>
sussurrò rassicurante.
Shiho
lo guardò e accennò un sorriso.
<<
Ah... >>
Alle
volte il suo particolare sesto senso le giocava dei brutti scherzi.
<<
… scusa >>
Amuro
le sorrise. Uno dei suoi pochi sorrisi sinceri.
<<
Va tutto bene >>
Shinichi
aveva osservato di sottecchi tutta la scena.
Socchiuse
gli occhi.
C'era
stato un tempo in cui si rifugiava dietro di lui.
Serrò
la mascella guardando il ragazzo con aria truce.
Rei
se ne accorse ma decise di non dire nulla.
Non
si scompose più di tanto, dopotutto era praticamente certo che
Shuichi gli avesse parlato.
L'uomo
intanto si era avvicinato a Goro e all'ispettore.
<<
… sono l'avvocato della famiglia Miura >>
<<
Cosa ci fa qui? >>
<<
Come tutore legale della ragazza è mio dovere essere qui. Sono stato
informato questa mattina >>
Megure
annuì.
<<
Capisco >>
Kaeri
si avvicinò all'uomo in lacrime.
<<
Ah Ketagawa è orribile! Dicono che è stato avvelenato! Ma chi può
aver fatto questo? Tu eri qui ieri mattina. Non ti sei accorto di
niente? >>
I
detective e Megure alzarono la testa interessati.
<<
Lei era qui? >> domandò Shinichi.
L'uomo
annuì.
<<
Avevamo un appuntamento. Sono arrivato alle nove e mi sono
intrattenuto per un paio d'ore >>
Goro
fece il sorriso tipico di chi ha capito tutto.
<<
Quindi lei può averlo avvelenato >>
L'uomo
aggrottò la fronte piuttosto irritato.
<<
Ma come si permette? Perché avrei dovuto fare una cosa del genere?
>>
<<
Forse avete discusso >> ipotizzò il detective.
<<
No. Al contrario, era un cliente eccellente. Non avevo alcun motivo
per ucciderlo >> guardò Kaeri << … di sicuro tu ne
avevi più di me >>
Sonoko
alzò i pugni e si mise ad urlare.
<<
Ma che dici? Kaeri non sarebbe capace di un gesto del genere. A suo
nonno poi... È una mia amica e poi ieri è stata quasi tutto il
giorno con me! >>
Kaeri
si mise nuovamente a piangere.
<<
Io adoravo mio nonno... >>
Takagi
tornò con il suo block notes in mano.
<<
Sono riuscito a contattare la domestica: ieri mattina si è alzata
verso le 6.00, ha preparato sia la colazione che il pranzo, ha messo
in ordine, ed è uscita verso le 8.30 >>
Megure
inclinò la testa.
<<
Perché fare un orario simile? >>
<<
Sua figlia sta male e negli ultimi tempi fa un orario ridotto in
casa. Pulisce e prepara i pasti la mattina poi va dalla figlia.
Purtroppo il suo stato di salute è peggiorato quindi due giorni fa
ha chiesto un permesso più lungo >>
Amuro
mise due dita sul mento.
<<
Certo sarebbe stato davvero rischioso mettere il veleno sul cibo.
Dato che in casa vivono due persone e spesso ci sono ospiti, come
poteva assicurasi che il boccone avvelenato lo mangiasse proprio lui?
>>
Shiho
annuì.
<<
Senza contare che non abbiamo rilevato sostanze velenose in casa
>>
Kaeri
e Sonoko tirarono un sospiro di sollievo.
<<
Certo che... per essere una casa frequentata da tanta gente c'è un
ordine perfetto >> continuò Amuro.
Ketagawa
si avvicinò di due passi.
<<
Il signor Miura era un uomo estremamente ordinato. E poi le feste si
svolgevano sempre e solo nell'ala est. In salone. Nessuno usciva mai
da quella stanza >>
Sonoko
annuì.
<<
È vero... una volta sono uscita con un paio di amiche e lui si è
arrabbiato molto >>
Kaeri
fece spallucce.
<<
Aveva le sue particolarità... come tutti no? >>
Ci
fu un momento di silenzio rotto dalla voce dell'apprendista di Goro.
<<
Certo che è strano >> disse.
Megure
lo ascoltò curioso.
<<
Cosa? >> domandò
<<
Miura- san è un uomo ossessionato dall'ordine eppure poco fa ho
notato che sul suo comodino c'è una scatola di integratori in bella
vista … non è strano? >>
Kaeri
portò un fazzoletto davanti il viso.
<<
Mio nonno usava fare un sonnellino dopo pranzo. Subito dopo prendeva
quegli integratori e poi andava nel suo studio a lavorare >>
Ketagawa
annuì.
<<
Si è vero. Sosteneva che lo aiutassero a concentrarsi meglio >>
<<
Si d'accordo... >> disse Amuro << ma perché non
rimetterli a posto? >> domandò con la sua solita -finta-
innocenza.
La
ragazza non seppe dare risposta.
<<
Se ne sarà scordato >>
In
quell'istante Shinichi venne folgorato da un'intuizione.
Tornò
nuovamente davanti l'orologio e si girò guardando un dettaglio.
Sorrise.
Ecco come aveva fatto.
<<
No... suo nonno non se l'è scordato >>
Kaeri
si girò.
<<
C... cosa? >>
Shinichi
fece un sorriso un po' inquietante.
<<
Suo nonno era un tipo abitudinario: faceva sempre un sonnellino dopo
pranzo. Poi si alzava, prendeva l'integratore e si recava nel suo
ufficio.
Era
risaputo >>
<<
Si... è allora? >>
Shinichi
puntò il dito verso il pavimento vicino la scala.
<<
Che stai indicando Shinichi? >> domandò Megure.
<<
Non vedete niente? >>
Goro
si stufò.
<<
Si può sapere che dovremmo vedere? >>
Il
ragazzo sorrise.
<<
La piega >>
Amuro
sorrise e Shiho lo guardò con la coda dell'occhio con le mani
incrociate sul petto.
<<
Siete inquietanti quando fate così >> bisbigliò vicino a lui
facendolo ridacchiare sommessamente.
Shinichi
intanto continuava a parlare.
<<
Miura stava andando nel suo ufficio dopo aver preso l'integratore.
Durante il breve tragitto, proprio vicino le scale, vede il lembo del
tappeto piegato.
Qualsiasi
altra persona non ci avrebbe fatto caso ma l'uomo aveva un'attenzione
particolare per i dettagli, per l'ordine, non poteva farne a meno. Si
chiama “disturbo ossessivo compulsivo” >>
Kaeri
ebbe un impercettibile tic all'occhio ma Shinici se ne accorse e
sorrise diabolico.
<<
… Lei sapeva che si sarebbe trattenuto per cercare di sistemarlo,
giusto il tempo di dare al veleno il tempo di agire. A quel punto ha
sentito una fitta, ha portato la mano sul petto, ed è caduto giù
dalle scale >>
Kaeri
serrò gli occhi.
<<
C... Coosa? Ma che stai farneticando! >>
Shinichi
la guardò impassibile.
<<
Tu sapevi che sarebbe andata così. È per questo che hai sostituito
la scatola degli integratori quella mattina e sei andata a giocare a
Tennis con Sonoko, speravi che il corpo fosse ritrovato dalla
domestica, sarebbe passato per un malore o, nel peggiore dei casi, la
colpa sarebbe ricaduta su di lei >>
Mise
due dita sul mento e continuò sornione.
<<
Tuttavia vedi non hai considerato due fattori importati: il primo è
che in questa zona di recente sono capitati casi simili e quindi la
prassi imponeva alla polizia di effettuare l'autopsia del corpo e da
qui sappiamo che Miura non presentava dei problemi di salute tali da
giustificare l'accaduto.
Il
secondo fattore è che, sfortunatamente per te, Gochi-san è dalla
figlia. Non avrebbe mai e poi mai potuto sostituire gli integratori
per poi far sparire le prove >>
Kaeri
serrò i pugni.
<<
C...certo che avrebbe potuto! Lei... >>
<<
La scatola ritrovata in camera non presenta tracce di veleni né
manomissioni >> disse prontamente interrompendola.
La
ragazza diventò rossa in viso ed alzò la voce.
<<
E allora come potete accusare me? Con che prove? >>
Shinichi
fece spallucce.
<<
Una volta tornata a casa, solo tu potevi sostituire nuovamente le
scatole. Ma hai avuto poco tempo, Sonoko continuava a chiamarti in
preda alla disperazione, per questo l'hai lasciata sul comodino >>
La
ragazza alzò la voce.
<<
Ma... ma che dici? E' impossibile! E dove sarebbe poi questa
famigerata scatola? >>
Shinichi
guardò Sonoko.
<<
Beh dopo il ritrovamento non ti ha lasciata sola nemmeno un
secondo... >> si girò nuovamente verso di lei << ... Non
hai avuto molte occasioni per liberartene. Scommetto che con una
ricerca accurata verrà fuori >>
Amuro
mise le mani dentro le tasche dei pantaloni.
<<
Io comincerei dall'orologio. Il pendolo funziona piuttosto male.
Credo che qualcosa inceppi il meccanismo >>
Kaeri
diventò paonazza guardando i due ragazzi con occhi gelidi.
Sonoko
spalancò gli occhi.
<<
Quando l'abbiamo ritrovato ti sei precipitata nella sua stanza con la
scusa di chiamare aiuto... >>
Kaeri
serrò gli occhi e digrignò i denti.
<<
Era... un mostro! Non potevo mai uscire dopo le 22. Non potevo
mangiare davanti la tv... TUTTO doveva essere sempre in ordine. Tutto
doveva andare secondo i suoi piani.
Era
sempre così ossessivo... era insopportabile!
Fra
poco terminerò gli studi. Io volevo iscrivermi alla facoltà di arte
ma lui... voleva impormi economia. Dovevo lavorare in azienda.
Così
ho pensato che con lui fuori dai piedi e l'eredità...>>
Sonoko
portò una mano davanti le labbra.
<<
Sei veramente orribile Kaeri >>
Lei
la guardò con odio.
<<
Tu che ne sai? Ottieni sempre quello che vuoi. Non puoi capire!
>>
sbraitò mentre due agenti la portavano via.
*
<<
Non posso credere che quella matta fosse mia amica >> disse
Sonoko mentre Ran la consolava.
<<
Coraggio... stanotte vuoi stare a casa mia? Preparo il riso con le
verdure >>
Poco
lontano dalle due ragazze Shinichi osservò Shiho salire in macchina
insieme ai suoi colleghi.
<<
E così hai deciso di farti maltrattare h24 >> commentò con
tono neutro. Quasi annoiato.
Amuro
lo guardò con la coda dell'occhio.
C'era
rispetto tra loro eppure avevano quello strano rapporto: quello
scambio di sguardi sospettosi e quel tirarsi battutine taglienti.
Assottigliò
lo sguardo e fece un sorrisino.
<<
Tu prendi quelle tue dannate unghiette e scavi. Ne sorrisino
innocente? >>
Shinichi
girò il viso e sostenne il suo sguardo.
<<
Non sei divertente zero no nii chan>> si fece serio e
abbassò il capo
<<
Comunque... >>
Rei
si voltò
incuriosito da quel repentino cambio di tono.
<<
È... è una cosa seria? >>
Il
biondo inspirò
abbassando lo sguardo, poi socchiuse gli occhi con un sorrisetto
ambiguo.
<<
Shinichi sei geloso? >>
Il
ragazzo trasalì.
<<
Ma che vai a pensare! E solo... strano >>
Rei
alzò un sopracciglio.
<<
Strano? >>
Shinichi
annuì.
<<
Si... strano >>
Perchè
per lui Shiho non era "Shiho".
Lei
era Ai. Una piccola
rompiballe che gli dava filo da torcere. La sua piccola rompiballe.
Dov'era
finita la bambina riflessiva e cauta che si nascondeva dietro di lui?
Era
diventata, o meglio, era tornata ad essere una donna. Una dolce,
delicata, una bella e giovane donna.
Abbassò
il capo chiudendosi la porta di casa alle spalle.
Ovviamente
questo non significava che aveva cambiato opinione su Rei.
Ancora
non si fidava completamente di lui e le sue belle parole dette al
Poirot potevano essere solo un tentativo di confonderlo.
Angolo dell'autrice
Eh che dire?
Scusate.
Perdono a tutti i lettori che
seguono la storia nonostante i tempi d'attesa.
E ovviamente un immenso grazie.
Spero che anche questo capitolo vi
sia piaciuto.
Alla prossima. Un abbraccio a tutti.
Violetta_
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