ASMOD
Per
Asmodeus,
che
da quasi un anno
mi tiene compagnia
e
mi strappa mille
sorrisi con le sue parole,
che
condivide con me
tante passioni
e
me ne fa scoprire
di nuove,
che
sopporta i miei
deliri e mi ascolta sempre,
col
cuore.
Grazie,
amico mio!
Buon compleanno ♥
Roccia
C’erano giorni in cui si sentiva soffocare, sentiva
premere sulle spalle un macigno – granello dopo granello,
problema dopo
problema.
Allora Martino si chiudeva in camera sua a gridare in
silenzio, senza avere mai il coraggio di chiedere aiuto per davvero
– forse era
troppo orgoglioso, forse troppo riservato.
E non voleva vedere nessuno, perché stare in mezzo agli
altri avrebbe significato dover essere forte per tutti loro e lui non
era
sicuro di esserne capace.
A volte si sentiva così fragile quando suo padre si
dimenticava di lui e non chiamava mai – come se il solo fatto
di essersi
trasferito avesse di colpo cancellato il suo passato e la sua famiglia.
A volte si sentiva così fragile quando sua madre
diventava insistente e si affidava a lui – come se i ruoli si
fossero
invertiti, come se spettasse a Martino prendersi cura di lei.
A volte si sentiva così fragile quando Niccolò
stava
male, voleva isolarsi o si lasciava andare a qualche bizzarro
comportamento – e
a Martino spettava prendere in mano la situazione, calmarlo e
rassicurarlo, far
girare nuovamente le cose nel modo corretto.
Ma come poteva Martino essere la roccia del suo ragazzo,
dei suoi genitori e dei suoi amici, quando certe volte non si sentiva
la roccia
nemmeno di se stesso?
Amava davvero le persone che gli stavano intorno, ma in
fondo era soltanto un ragazzino che aveva appena cominciato a vivere
davvero. E
non sempre la vita gli riservava belle sorprese, non sempre il mondo
era un
luogo ospitale.
In quei giorni – in quei momenti
– aveva bisogno a
sua volta di una roccia, ma le dita gli tremavano troppo
perché vi si potesse
aggrappare.
Si strinse le braccia attorno al corpo e ascoltò il
silenzio della sua stanza – il viso troppo pallido e i
capelli scompigliati.
Prima o poi sarebbe uscito e avrebbe ricominciato a sorridere, ma in
quell’istante non si ricordava più come si facesse.
Niccolò l’aveva chiamato un paio di volte ma lui
non
aveva risposto – voleva stare solo con se stesso –,
ma un secondo dopo se n’era
pentito. Il suo ragazzo non aveva colpe se Martino ogni tanto si
sentiva
sopraffatto dagli eventi.
Aveva voglia di gridare e svuotarsi i polmoni, di
spaccare tutto e scorticarsi le nocche, di piangere e portare fuori una
buona
volta tutto ciò che lo tormentava – tutti quei
piccoli dettagli della sua vita
e di se stesso che non riusciva a raddrizzare. Voleva essere lui quello
debole
per una volta.
E invece se ne stava lì, seduto sul bordo del letto, a
mordicchiarsi il labbro e fissare il riflesso sfocato del suo viso sul
monitor
nero del computer.
Poi le sue mani si mossero automaticamente: prima ancora
che potesse accorgersene, Martino aveva afferrato il cellulare e aveva
fatto
partire la chiamata.
“Gio.”
“Marti. Che c’è?”
Il rosso deglutì. “Vieni da me?”
“Adesso?”
Martino non replicò. Uno, due, tre secondi.
“Sto arrivando.” E Giovanni interruppe la chiamata.
Tutti in fondo hanno una roccia.
Anche Martino aveva la sua.
♣
♣ ♣
TANTISSIMI AUGURI ASMODEUUUUUUUUS *_________*
Ok, allora… questa storia non è per niente
festosa e di
certo non è un regalo di compleanno degno del FANTASTICO
autore che mi ha fatto
scoprire questo fandom, ma GIURO, ci ho provato a farmi venire
un’idea migliore
XD solo che non è decisamente il periodo, guarda caso il
blocco dello
scrittore/disgusto per tutto ciò che scrivo mi viene SEMPRE
a marzo!
Asmodeus, amico mio, non potevi compiere gli anni in un
altro periodo? AHAHAHAHAHAHAH
Cooomunque, in realtà questa storia nasce da una
riflessione ben precisa! Dopo aver rapidamente recuperato (diciamo pure
divorato come un’indemoniata) la seconda stagione di Skam
Italia, incentrata
proprio su Martino, insieme alla mia sis Kim (XD), ho pensato parecchio
alla
situazione di Marti. Mi piace un sacco come si è conclusa la
stagione, perché
lascia presagire tante cose belle per il nostro protagonista: lo
vediamo finalmente
felice e tranquillo insieme a Nicco e tutti i suoi amici. Ma la vita
reale non
è sempre rose e fiori e quindi è normale che
certe volte si senta giù, non si senta
all’altezza di affrontare tutto ciò che la vita
gli pone davanti – in fondo è
un ragazzino delle superiori con una famiglia a pezzi e un ragazzo che
soffre
di un disturbo della personalità.
E così ho colto al balzo l’occasione per celebrare
una
delle mie BROTP preferite del fandom: Marti e Gio! MAMMA MIA QUANTO LI
ADORO!
Perché alla fine ci sono sempre l’uno per
l’altro, sono troppo teneri… e mi
viene spontaneo pensare che Martino in un momento di
difficoltà cerchi la sua
vicinanza!
Bene, dopo aver parafrasato inutilmente la storia ed
essermi lanciata in uno spiegone che non interessava a nessuno
(AHAHAH), vi
chiedo di perdonarmi se non sono al 100% per quest’esordio
nel fandom, ma
davvero non mi veniva in mente altro XD
Ancora TANTISSIMI AUGURI al mio carissimo Asmodeus e… se
questa storia non è un regalo dignitoso, rimane sempre il
fatto che sei
riuscito a convertirmi FINALMENTE a Skam, e questa è
già una grande
soddisfazione per te *__________*
Alla prossimaaaaa! ♥
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