Ciò
che vedeva era indistinto. La sua vista era annebbiata. Le uniche cose
che percepiva erano delle luci forti e dei rumori assordanti. La testa
le esplodeva. Si sentiva soffocare, come stretta da una morsa. Poi man
mano le cose le sembrarono più chiare. Forse era in strada.
O in autostrada? Poi vide meglio. Era il ponte di Brooklyn. Tutto
veniva distrutto e schiacciato davanti ai suoi occhi. Tutto tremava al
suon di passi rumorosi. Forse le luci che la accecavano erano i fari
delle automobili che venivano spazzate via. Si sentì come
sospesa, in bilico. Allora vide: un viso familiare guidava uno strano
marchingegno dietro un vetro spesso, pieno di sfaccettature, come un
diamante! L'unica cosa che riuscì a distinguere furono due
occhi malefici, che emanavano una luce sinistra, verde, quasi
fosforescente. Percepì che c'era uno strano legame
con quella figura. Avvertì il male. Così
sentì il suo corpo abbandonarla, la vista ridivenne fioca, e
si lasciò andare.
Forse
aveva sognato tutto. Poi riaprì pian piano gli occhi, e si
rese conto che purtroppo era tutto vero. -"Ti sei svegliata,
Chloé cara!" disse una voce subdola con perfida ironia. Una
figura nera, alta e snella stava davanti a lei, con occhi fulminanti e
baffi esageratamente lunghi che ondeggiavano come serpenti.
Provò un certo orrore quando scoprì
l'identità dello strano individuo, ma dentro di lei forse lo
sapeva già! -"Oh ma...che modi!" si lamentò lei
toccandosi all'altezza della tempia, dove sentì che colava
sangue. Non riusciva ad aprire bene l'occhio, e sentiva un forte
bollore dov'era la ferita. -"Preferivi i modi del biondino di prima in
discoteca?"rispose quello con stizza. La giovane si sentiva stringere,
ed era come immobilizzata, così abbassò lo
sguardo, e vide che un orsacchiotto viola di peluche animato le
stritolava le gambe! Strinse i denti. -"Smettila, Jean-Yves! Lasciami
andare!"grugnì lei. -"Non c'è più
alcun Jean-Yves, mia cara Chloé! C'è Orsaccio
ora, qui con te!"rispose quello con tono sadico misto a ironia e
divertimento. Allora Chloé provò una forte
collera, e urlò:-"Ah, mi chiami Chloé solo quando
sei akumizzato!"-"Oh, ahahah, sei stata cattiva, mia cara
Chloé, e ora te la farò pagare!"
ridacchiò quello avvicinandosi a lei a dismisura,
sfiorandola con i suoi baffi viscidi. Lei rabbrividì di
disgusto. -"Non c' è più niente che tu possa fare, sei sola!",sibilò.
-"Ti sbagli! Arriverà Ladybug e ti sconfiggeremo!"disse
quella coraggiosa. -"Mi dispiace deluderti, Chloé cara, ma
la tua insopportabile amica è lontana da te, ed è
impegnata col mio sentimostro!" disse quello mentre era telepaticamente
collegato alla perfida Lila. Ci mise un po' Chloé a capire
che erano soli, su
di un ponte di legno che univa il mare alla spiaggia. -"Lasciami!",
urlò lei mentre cercava di prendere il suo pungiglione
velenoso per colpirlo. -"BASTA!" ribattè lui, ordinando
mentalmente all'orsacchiotto di tenerla ferma. -"Ora fai quello che
dico io!", e detto questo la ipnotizzò coi suoi occhi verdi
fulminanti. -"Ti va di ballare un po' con me??, così con un
deciso movimento delle braccia, divertito, Jean-Yves fece in modo che
l'orsetto animato guidasse Chloé in una danza sfrenata. La
povera ragazza incominciò a muoversi velocemente e
involontariamente, creando acrobazie pericolose. Sembrava una trottola,
o meglio, una marionetta!
Eh sì, era diventata una marionetta nelle mani del suo
maggiordomo! "Buffo", pensò lei, ora era lui che
la comandava! Improvvisamente sentì una voce:-"QUEEN BEE!", era
arrivata Ladybug con Chat Noir! Orsaccio sorrise a denti stretti e
sibilò: -"Vai, Mr Cuddly, occupatene tu!" E con un movimento
violento e agile, l'orsacchiotto-marionetta lanciò la povera
Queen Bee in mare, per raggiungere gli altri due eroi. L'impatto fu
forte.
Mentre
Chloé annegava, diversi pensieri le affollarono la mente.
Ammise a se stessa che, forse, era tutta colpa sua. L'aveva fatta
grossa, stavolta. Era
lei che non era stata buona a niente. Forse
avevano ragione gli altri: non
meritava di essere Queen Bee. Mentre
sprofondava sempre di più, pensò che avrebbe
voluto salutare sua madre almeno un'ultima volta. Le uscì
una lacrima dall'occhio sinistro, ma lei non lo avvertì,
perchè si lasciò andare senza speranze.
Improvvisamente, però, due mani la tirarono con forza per i
fianchi, riportandola in superficie. Emerse violentemente, l'acqua le
rimbalzò sul viso a causa della forte pressione: le
sembrò come un forte schiaffo. Aprì gli occhi che
le bruciavano, e tirò un forte respiro. Un occhio era
iniettato di sangue, per via della botta alla testa, e anche il naso
incominciò a sanguinare. Il sangue le colava per tutto il
viso insieme all'acqua di mare. Non aveva più forze. La
sorpresa fu che proprio lui l'aveva riportata su: Orsaccio. Erano
in riva al mare, e lui la stringeva a sè con forza. L'udito di Chloé era
ovattato, ma le giunse la voce di Ladybug:-"Tutta la sua attenzione
è su di te, Chloé, ma tu me lo devi distrarre,
così posso liberare l'akuma e la amok dall'orsacchiotto!"
-"Ora è il momento giusto: prendi il suo miraculous!"
sbraitava Lila nella testa di Jean-Yves. L'akumizzato ghignò
sotto i baffi,e le sue dita si fermarono sul fermaglio di Queen Bee. La
giovane posò la sua mano su quella del suo
maggiordomo incattivito, e gli sussurrò
dolcemente:-"Jean-Yves, scusami, mi dispiace...non volevo
ferirti!"-"STA ZITTA!"rispose quello tentando di riappropriarsi della
mente della fanciulla. Non era possibile che l'indole buona e gentile
del suo maggiordomo fosse scomparsa, pensava Chloé.
Così continuò:-"Come avrei fatto senza di te?
Senza il mio maggiordomo che mi dice sempre cosa fare? I tuoi consigli
sono preziosi per me! E non ce l'avrei fatta senza di te in
discoteca...Mi hai salvata!
Farò tutto quello che mi dirai di fare. Non sono sola. Ho
il maggiordomo migliore del mondo accanto a me!" L'uomo esitava.
Inspiegabilmente il controllo mentale da parte di Orsaccio aveva
fallito, e la mente di Chloé si era fusa con quella di
Jean-Yves! Vibrazioni positive si erano andate a creare, e Lila era
furiosa. Sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Orsaccio aveva gli occhi
ipnotizzati puntati su Chloé: era fradicia, fragile e
sanguinante, e gli piaceva maledettamente. Fu così che
Ladybug e Chat Noir riuscirono a colpire l'orsacchiotto, e Queen
Bee approfittò della distrazione di Orsaccio per
pungerlo e immobilizzarlo col suo pungiglione! La supereroina
coccinella liberò l'akuma e l'amok e le purificò.
La magia di Ladybug riportò tutto alla normalità.
Orsaccio tornò ad essere Jean-Yves, che si
ritrovò tra le braccia una Chloé disfatta.
Sembrava una sirena morente. -"OH NO COSA HO FATTO!
MADEMOISELLE!"gridò lui straziato con occhi sbarrati.
Intanto Pollen era uscita dal miraculous, e si fermò a
fissare Jean-Yves spaventata. -"AIUTATEMI, VI PREGO! NON POSSO
RIPORTARLA A CASA COSI'! NON POSSO TORNARE A CASA SENZA DI LEI! LA MIA
MADEMOISELLE...!"implorava Jean-Yves addolorato Ladybug e Chat Noir.
L'eroina coccinella guardò perplessa il suo partner: non si
aspettava una reazione del genere dal maggiordomo di
Chloé...per Chloé!! Così disse al
maggiordomo:-"La mia magia ha messo a posto tutto. E' guarita. E' solo
svenuta!" Dopo un po' Chloé riaprì gli occhi. Era
rimasta sola con Jean-Yves. -"Allora sono riuscita a salvarti...!"
disse lei risoluta liberandosi dalle braccia del suo maggiordomo. Aveva
riacquisito il suo comportamento da snob. Sembrava soddisfatta, ma era
un po' stanca. -"Lasci che l'aiuti!" si avvicinò Jean-Yves
preoccupato aprendo le braccia per sorreggerla. Ma Chloé lo
allontanò bruscamente con la sua mano:-"NO. Faccio da
sola.",asserì con tono deciso e freddo. Non voleva che lui
la toccasse di nuovo. Rabbridiva solo al pensiero. Non l'aveva presa
bene. Era scioccata e delusa dentro di sè per quello che era
accaduto, ma non l'avrebbe mai ammesso. Era abbattuta. Però,
tutto quello che aveva detto al suo maggiordomo sotto incantesimo
l'aveva detto col cuore. -"La riaccompagno in albergo...!" disse
dolcemente e impensierito Jean-Yves. -"Si. Ho bisogno di riposare e
dimenticare questa giornata!" rispose lei, avvertendo ancora un po' di
mal di testa.
Era
quasi l'alba. -"Sono stata brava a salvare Jean-Patric, vero Pollen??"
diceva sorridente e soddisfatta Chloé alla sua kwami.
-"Sì, mia regina, ma ora riposa!" disse l'apetta.
Chloé si rigirò nel letto e vide Mr Cuddly
accanto a lei. Assunse un'espressione sgomenta, lo sollevò e
lo buttò per terra, dall'altro lato del letto. E si
addormentò.
Pollen
pensò di volare senza farsi vedere fino alla camera di
Jean-Yves. Entrò. Quando egli si voltò, rimase
sbigottito e preoccupato. I suoi occhi grandi verdi sembravano
fuoriuscire dal suo viso tanta la stanchezza, e aveva delle forti
occhiaie. -"Cos'ho fatto?"chiese sconvolto alla kwami. -"Abbastanza."
ammise la piccola ape. -"Lei stava per..."cercò di
continuare lei, scioccata, ma non riusciva a finire la frase. Jean-Yves
con umore distrutto guardò sul suo comodino il libro su
Queen Bee. Gli venne un'idea. -"Nei prossimi giorni sarà il
suo compleanno. Mi farò perdonare. E le darò quel
libro!" -"Si dia il caso che tu lo faccia al più presto!" lo
esortò Pollen, e volò via.
Si
era ripromesso di proteggerla, eppure era stato proprio lui a farle del
male! Come
era potuto accadere?
Ecco la seconda parte. Mi sono
impegnata molto a scriverla. Sono stata un po' dura e cattiva.
Chloé se lo meritava secondo voi? Mi piacerebbe sapere cosa
ne pensate. Eheheh, anche Jean-Yves avrà quello che si
merita! Siete curiosi? Allora continuate a seguirmi!!
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