Bizantiniana

di Quattro Venti
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084.  Ἴσος θέοισιν


Prompt: Lui / Fandom: Hades – Sanctuary / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Shaka, Aiolia / Quando: primavera 1987
 
 

"Ille mi par esse deo videtur,

ille, si fas est, superare divos,

qui sedens adversus identidem te

     spectat et audit
dulce ridentem, misero quod omnes
eripit sensus mihi..."
– Gaio Valerio Catullo, dal Carme 51 (trad. libera da Saffo fr. 31) –





Quante volte, vedendolo sedere con Aiolia, beato – l'amico, il complice, che non saresti mai stato –, avresti voluto mozzargli di netto il capo? Quante volte, preso da un rancore viscerale, stordito, rabbioso – che non osavi ammettere o spiegarti –, avresti voluto tagliargli via quel mezzo sorriso indifferente, arrogante, ingrato, che non s'addice a un uomo, solo a un dio?
Ora dovresti farlo; ti trema la mano: atto di pietà, resta blasfemo; ché, con Excalibur a un soffio dal collo, Shaka – già morto – non è stato mai così divino.
Piangendolo, pregando, lo ringrazi d'averti risparmiato d'ascoltare tutto quel che Aiolia avrà da dirti.


Note:
Laddove, stando a Kurumada – la cui Cialtroneria non ha limiti ma ha, indubbiamente, dignità di maiuscola – Aiolia, parafrasando, conosce quell’uomo – come se fosse possibile non conoscersi dopo aver militato per più di un decennio negli stessi ranghi e dovendo passare attraverso rispettivi domicili ogni due per tre, vuoi per una convocazione ai piani alti, vuoi per andare a fare la spesa giù in paese – ; Okada, nume tutelare di noialtri, ci regala l’improbabile amicizia tra Shaka e Aiolia. E chi siamo noi per rifiutare?




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