Il tuo sguardo impudente
quel tuo far da impertinente
tua lascivia disdicente
lascia il mio fior gaudente.
La tua mano lesta guizza
si disfà degli imbelletti
via le trecce ed i merletti
la tua agilità m’attizza.
Il tuo intento onesto pare,
con quell’arnese che vuoi fare?
Via quei nobili pensieri
diventiamo trombettieri.
Non è sol carnalità
né insaziabilità
trattasi d’intensità
stretti insieme su un sofà.
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