Il tuo sguardo impudente quel tuo far da impertinente tua lascivia disdicente lascia il mio fior gaudente. La tua mano lesta guizza si disfà degli imbelletti via le trecce ed i merletti la tua agilità m’attizza. Il tuo intento onesto pare, con quell’arnese che vuoi fare? Via quei nobili pensieri diventiamo trombettieri. Non è sol carnalità né insaziabilità trattasi d’intensità stretti insieme su un sofà.