Lost in fever
Titolo:
Lost in fever
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot
[ 1228 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Damian
Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating:
Giallo
Genere: Generale,
Slice of life, Commedia
Avvertimenti: What
if?, Hurt/Comfort, Accenni Slash
Sapori d'estate: 55.
"Rimanere sorpresi da un improvviso acquazzone estivo."
Just stop for a minute and smile:
42. "È il meglio che sono riuscito a
trovare."
SUPER
SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.
Per
l'ennesima volta in quella giornata, Jon passò quella pezza
bagnata sulla fronte di Damian, tendendo l'orecchio per
ascoltare il suo respiro pesante e il ritmico battere del suo cuore.
Quella stessa mattina, il compagno gli
era apparso
più scostante del solito e ben poco collaborativo e, quando
gli
aveva chiesto se fosse successo qualcosa con qualcuno della sua
famiglia - l'aveva visto parlare animatamente al cellulare, ed era
stato un signore a non usare per sbaglio il super udito e ascoltare -,
Damian si era limitato a grugnire qualcosa e ad agitare una
mano in risposta, ignorando volutamente di dare qualunque spiegazione.
Jon non aveva insistito troppo, visto che lo conosceva fin troppo bene
da sapere che prima o poi avrebbe parlato da solo, e anche l'acquazzone
che li aveva colti impreparati aveva fatto sì di mettere
momentaneamente in secondo piano la discussione; avevano quindi
raccattato le loro cose dalla spiaggia ed erano corsi nel loro bungalow
ma, nel
notare un paio d'ore dopo che la temperatura corporea del compagno era
salita di qualche decimo, il giovane Kent aveva provato a tastargli la
fronte, rimediandoci un'occhiataccia che avrebbe potuto fulminarlo
seduta stante. Damian aveva cominciato a blaterare che doveva smetterla
di usare i suoi poteri su di lui, che c'era una cosa chiamata spazio personale e
che doveva rispettarla anche se stavano insieme, e soprattutto ci aveva
tenuto a ricordargli che era il figlio di Batman e Talia Al Ghul e
quindi, no,
il suo corpo
geneticamente perfetto non poteva accusare alcun sintomo di
qualsivoglia alterazione termica. Tanti bei paroloni che Jon aveva
ascoltato con un sopracciglio inarcato, visto che era stato
proprio a quel punto che Damian era svenuto.
Con un sospiro rassegnato - e
soprattutto dopo
averlo afferrato letteralmente al volo per evitare che cadesse sul
pavimento -, Jon l'aveva messo a letto e aveva controllato
tutti i parametri del suo corpo, scuotendo la testa. Quello
scemo si era ammalato e aveva preferito stare zitto anziché
parlargli francamente. A
voler essere sincero con se stesso, Jon non aveva nemmeno mai preso in
considerazione l'idea che Damian potesse ammalarsi, avendolo sempre
visto talmente arzillo da sembrare più indistruttibile di
lui.
Nel corso degli anni, non lo aveva mai sentito lamentarsi di niente,
nemmeno di un mal di testa, persino quando si feriva cercava sempre di
non abbandonare l'espressione stoica che lo caratterizzava e quell'aria
saccente che innervosiva molti. Ma, dopotutto, Damian doveva fare i
conti con
una realtà che spesso si rifiutava di accettare:
era solo
un essere umano,
e
doveva quindi fare più attenzione ai segnali che gli mandava
il
suo corpo... soprattutto quando passava tre notti intere fuori di
pattuglia e dormiva solo due ore.
Jon scosse il capo per scacciare quei
pensieri,
immergendo nuovamente quella pezza nella bacinella d'acqua per
rinfrescarla prima di strizzarla e tamponare ancora una volta la fronte
del
compagno. Sapeva quanto odiasse mostrarsi fragile, sia emotivamente che
fisicamente, ma ogni tanto avrebbe anche potuto affidarsi a qualcun
altro senza doversela per forza cavare da solo. Il cigolio del
materasso, seguito da un piccolo lamento, richiamò la sua
attenzione e, spostando la pezza, vide gli occhi verdi e febbricitanti
di Damian posarsi su di lui, sforzandosi di mettere a fuoco
la sua figura.
«Ehi...»
«Ehi,
D», ripeté Jon con un piccolo sorriso, poggiando
immediatamente una mano sulla spalla dell'altro per tenerlo
giù,
visto che aveva provato ad alzarsi. «Non
sforzarti troppo, lascia che le medicine facciano effetto».
«...sto
bene, Jon. Non avevo
bisogno di medicine, ho solo un
po' di mal di testa».
«E anche un
febbrone da cavallo, ma ovviamente fingerai che non sia
così, vero?»
Di tutta risposta, Damian
roteò un po' gli
occhi. Jon la faceva davvero troppo lunga, ma in fin dei conti in parte
lo capiva: era la prima volta che si mostrava davanti a lui in quelle
condizioni, così fragile e decisamente poco combattivo. In
realtà non avrebbe nemmeno voluto mostrarsi così,
ma in
quel momento non avrebbe potuto purtroppo fare diversamente. «Gh... odio
questo schifo», rantolò,
tossendo qualche attimo dopo.
Gli occhi gli bruciavano e gli sembrava che il solo tenerli aperti
fosse una fatica immane, ma doveva ammettere che quelle medicine che
Jon gli aveva dato stavano cominciando a fare effetto, visto che i
giramenti di testa erano passati.
«Oh, aspetta! So cosa potrebbe tirarti un po' su di morale!»
gli rivolse uno dei suoi soliti sorrisi radiosi, prima di schiaffargli
in fronte quella pezza senza dar peso al lamento dell'altro. «Dammi
un momento, torno subito»,
accennò e,
facendogli poi un occhiolino, si
alzò dal letto così in fretta che il materasso
cigolò sotto il suo peso.
Damian sbatté le palpebre con
fare stranito,
osservandolo mentre si allontanava. E adesso che diavolo gli era preso?
Sapeva che Jon certe volte si comportava in modo strano, ma in quel
momento aveva troppo mal di testa per cercare di capire le sue ragioni.
Si lasciò cadere con il capo sul cuscino, accoccolandosi
sotto
quel lenzuolo mentre sentiva la pioggia picchiettare contro le
finestre. L'idea di andarsene in vacanza non lo aveva entusiasmato, ma
una volta tanto aveva voluto dare retta al compagno e persino Grayson
gli aveva consigliato di prendersi una pausa, rassicurandolo che ci
avrebbe pensato lui a dare una mano a Bruce. Peccato che non avesse
messo in conto che sarebbero stati colti da un temporale estivo e che
lui si sarebbe ammalato.
Si rese conto di aver chiuso gli occhi
solo quando
fu un rumore a ridestarlo, dovendo fare mente locale per un secondo
prima di mettere a fuoco la figura di Jon. Il profumo di burro
riempì la stanza, tanto che Damian si tirò un po'
su per
cercare di capire le sue intenzioni, vedendolo con una grossa ciotola
di pop corn sotto braccio e quello che aveva tutta l'aria di essere
un...
«...sul serio, J?»
domandò scettico, accennando all'oggetto
che reggeva in mano.
Jon sbatté le palpebre, poi abbassò lo sguardo
sul Re Leone.
«Ecco... beh... è il meglio che sono riuscito a
trovare», ammise imbarazzato, massaggiandosi il collo con la
custodia del dvd.
«Mhn...
è praticamente Amleto
con i leoni, quindi per questa volta te lo faccio passare»,
rimbeccò
sarcastico, prima di scuotere debolmente il capo con fare divertito.
«Apprezzo
il pensiero»,
soggiunse, giacché non aveva mai nascosto la sua
predilezione
per le tragedie shakesperiane - il suo cane si chiamava Tito in onore
di una di esse - e ammetteva che quello scemo aveva fatto una buona
scelta... cartone animato o meno. «Grazie... habibi»,
sussurrò,
e Jon sorrise. Era raro che lo ringraziasse così
spontaneamente
e ancor più che lo chiamasse con nomignoli affettuosi,
soprattutto quando non era sicuro di trovarsi da soli, dunque il
ragazzo apprezzò ancora di più, tenendo conto
che, in fin
dei conti, aveva solo provato a distrarlo con un semplice film.
«E
di cosa... scemo
d'un pettirosso», rimbeccò, affrettandosi
a mettere quel dvd per
guardare il compagno con gli occhi divertiti come quelli di un bambino
prima di afferrare il telecomando.
Damian scosse il capo e, nascondendo un
sorrisetto,
si spostò quel tanto che bastava per
permettere a Jon di coricarsi al suo fianco e di cingergli i fianchi
con un braccio, sistemandosi contro di lui mentre faceva partire il
film. Ammalarsi non era poi così male, una volta tanto.
_Note inconcludenti dell'autrice
Trovo
sempre molto divertente l'idea di Damian che si ammala e che nonostante
tutto cerca di fare il duro, quindi non potevo evitare di richiamare
anche qui la situazione. Tra l'altro il tutto è nato per il
prompt datomi sul gruppo facebook Hurt/comfort
Italia, per l'iniziativa #100whumpers e
la challenge Fluffiness
Explosion, con il
prompt "Personaggio
X non sta bene, personaggio Y pensa a qualcosa che possa farlo stare
meglio in attesa che le medicine facciano effetto".
Sapendo
quanto Damian abbia visto pochi film, dato che sua madre non era certo
un'estimatrice di classici Disney, l'idea di vedere un cartone animato
per farlo stare meglio mi sembrava carina... e molto in linea con la
semplicità di Jon nonostante tutto.
Commenti
e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥
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