ventunesimo
Capitolo Ventunesimo
Aizen on the battleground.
Aizen
era un essere unico nel suo genere. Lo sapeva e ne era orgoglioso.
Sapeva anche che nessuno dei nemici che combattevano sopra la sua testa
era in grado di fermarlo: forse di tenergli testa, ma la sua ascesa al
potere sarebbe stata inarrestabile.
La sua
natura particolare e sconosciuta lo aveva reso un emarginato in
entrambi i mondi, umano e dei vampiri. Non ne era rammaricato, ma non
poteva permettere a nessuno a lui inferiore di giudicarlo e denigrarlo.
Così aveva raccolto altri vampiri isolati per la loro forza,
intelligenza o crudeltà, facendoli diventare suo fedeli e seguaci.
Aveva
portato dalla sua parte anche la piccola Hinamori, utile fonte di
informazioni sui nemici: infatti era stato lui, in segreto, ad ordinare
ad Aporro di trasformare la prediletta di Byakuya, credendo che
un’altra ragazza trasformata a causa sua lo avrebbe abbattuto,
rendendolo inutile nella battaglia.
Peccato
che il vampiro si era comportato in maniera diversa e, mentre saliva le
scale verso l’esterno, accompagnato da Gin, sentiva la reiatsu di
Aporro sparire, seguita da quella di Lilinette e Stark.
I suoi
seguaci erano rimasti in pochi: solo Yammy, Gin e Hinamori. Non era
importante per Aizen avere alleati ancora in vita: il suo intento era
quello di sfiancare i nemici per averli di fronte deboli.
Peccato
che a complicare la situazione fosse giunto quel maledetto Vincent
Thanatos con la sua potenza di Antico. Aizen era a conoscenza che il
potere degli antichi non poteva essere risvegliato con leggerezza,
perché talmente grande da causare squilibri al mondo, ma sapeva che se
era per salvare suo figlio e i suoi simili, nulla avrebbe fermato
Vincent dall’usarlo.
Il
resto dei nemici non lo preoccupava, nemmeno i topolini nascosti: li
avrebbe presi in seguito nutrendosi di loro, soprattutto delle due che
erano fuggite.
Orhime,
quando sentì la reiatsu di Aizen uscire alla luce del sole di
mezzogiorno, trattenne il fiato mentre le lacrime scendevano dai suoi
occhi grigi.
Misaka era sbiancata senza accorgersi che Ichigo e Uryuu, sconvolti, era rientrati e Yunalesca si era destata.
«Che
mal di testa. E che sete» disse la piccoletta, attirando su di sé le
attenzioni di tutti che videro i suoi occhi luminosi come brace, la
sclera nera e i canini appuntiti.
Misaka le si chinò davanti, vedendo che l’amica annusava l’aria sorridendo soddisfatta.
«Sai cosa ti è successo, vero?»
«Sì. Il vampiro con i capelli rosa mi ha trasformata. Ho sete, Misaka» disse, guardando l’amica implorante.
La
rossa allora si alzò e afferrando una sacca di sangue dalle mani di un
bloccato Ichigo la porse all’amica, la quale sospiro rassegnata e dopo
aver rotto il sigillo dove solitamente di infilava la cannula per le
trasfusioni, prese a bere con avidità, mentre Misaka tratteneva un
conato di vomito al forte odore di sangue che usciva dalla sacca.
Nel
invece si leccava i baffi, così come una stremata Tia: Uryuu si
avvicinò porgendo una sacca a testa alle due vampire e una a Kisuke che
sorrise grato. Era un mezzo vampiro, ma anche a lui era toccata la sete.
Una
volta finite le sacche, Yunalesca chiese la situazione agli altri,
sentendo che la reiatsu di Aizen si era palesata in tutta la sua
potenza e accorgendosi che i primi due avvicinatesi al vampiro erano i
due stranieri Faolan e Aetherios.
«Quel bastardo fa venire i brividi» esclamò la piccoletta.
Il
resto del gruppo la vide alzarsi e stiracchiarsi: capivano che non era
la stesa Yunalesca di prima, ma non erano intimoriti. Ora avevano un
asso nella manica in più.
Uscirono
allo scoperto gli umani e i loro alleati vampiri, camminando fieri
verso il nemico, il quale era circondato dai suoi adepti, gli unici
sopravvissuti che avevano interrotto i loro combattimenti.
Byakuya,
tornato normale si avvicinò a Yunalesca, ma questa lo guardò storta,
impedendogli di avvicinarsi. Uryuu, invece, si premurò di dare una
sacca ai vampiri alleati per rimetterli in forze: avevano trovato un
piccolo frigo nel laboratorio e lo avevano riempito di ghiaccio e
sangue.
«Ah ma questo è scorretto!» disse Aizen adocchiando le sacche «Così riprenderete le forze, mentre i miei alleati sono stremati».
«Non è
un problema nostro» rispose Vincent che si mostrò a tutti con Zephyr al
fianco che, lanciò un’occhiata a Misaka, impegnata a constatare le
condizioni di Ulquiorra: la ragazza sentì la sua presenza e sorrise al
vampiro, che non poté fare a meno di ricambiare, notando che Ulquiorra,
quando Misaka non lo guardava la passava al setaccio, in cerca di
ferite più o meno gravi.
Sapeva
che prima o poi anche quell’idiota si sarebbe svegliato. L’attenzione
di Zephyr fu poi attratta dalla piccoletta, amica di Misaka: spalancò
gli occhi quando si accorse che era un vampiro.
«Hanno
fatto un bel danno quei bastardi» sentì dire a Ichigo alle sue spalle
«Il vampiro che si chiamava Aporro qualcosa, l’ha trasformata e Byakuya
è esploso uccidendo in poco tempo».
«Sapevo
avrebbe vinto: suo padre era un Antico come me, non poteva essere
altrimenti» disse Vincent, lanciando qualche occhiata ai nemici che se
ne stavano tranquilli e immobili.
«La
loro tranquillità mi turba» disse per lui Zephyr «Hanno subito le
perdite più gravi, ma sono sereni. Forse la forza di Aizen è talmente
grande che non hanno paura di noi?»
«No,
sono semplicemente convinti che non useremo la nostra reale potenza,
perché troppo pericolosa e sono certi che gli altri non hanno poteri a
sufficienza per intralciarli».
Mentre
le due fazioni rimanevano ferme a fissarsi, alle loro spalle giunsero
anche i compagni di Kisuke e insieme a loro era apparso un gigante, con
strani capelli e numerose cicatrici.
«Visto
Ken-chan! Ti ho portato al posto giusto!» disse la voce di una
ragazzina dai capelli rosa, abbarbicata sulle spalle massicce
dell’altro.
«Ci abbiamo messo tutta la mattina» fa la risposta di colui che la piccoletta chiamava Ken-chan.
Byakuya
sorrise soddisfatto e disse: «Benvenuti Kenpachi Zarachi-san e Yachiru
Kusajishi-chan. È un piacere avervi come alleati».
«Byakuya,
smettila di parlare a vanvera e dammi un avversario. Non ho tempo da
perdere» rispose il gigante, lanciando occhiate a tutti e ghignando in
direzione di Ulquiorra.
«Ma guarda, il frigido s’è trovato una che lo sopporta» disse divertito, facendo sbuffare Ulquiorra e arrossire Misaka.
«Ken-chan
se non ricordo male una del nostro gruppo ha detto che è tutt’altro che
frigido» esclamò la piccoletta che, scesa dalle spalle dell’uomo, si
era avvicina a Nel che, a quanto pare conosceva.
Il loro
siparietto fu interrotto dalla risata di Gin che guardava divertito
Kenpachi: l’uomo sorrise, in modo crudele, di rimando e disse:
«Bene. Ho trovato il mio avversario» prima si sparire alla vista di tutti, seguito da Gin.
Ora
che Gin e Kenpachi si erano allontanati il resto del gruppo senti la
tensione aumentare dal lato nemico e videro Aizen mutare forma: i
capelli si allungarono fino a toccare il retro delle ginocchia, le
zanne spuntarono dal labbro superiore e gli occhi divennero
completamente blu scuro, rendendo sclera, iride e pupilla
indistinguibili.
«Bene.
Ora che ho assunto la mia forma di combattimento, chi sarà il primo
coraggioso che mi affronterà?» disse con voce stentorea e diversa dalla
precedente.
Gli
umani erano, inutile dirlo, paralizzati dalla sola reiatsu di Aizen,
tanto forte che Misaka e Orihime, le più sensibili ai cambiamenti di
potere, si erano ritrovate in ginocchio.
Ulquiorra di avvicinò alla ragazza dai capelli rossi e lei disse:
«Non affrontarlo Ulquiorra, te ne prego» aveva le lacrime agli occhi mentre lo guardava supplicante.
«Non
posso lasciar perdere, Misaka» rispose il vampiro, accarezzandole i
capelli del fuoco, prima di vederla svenire, seguita da Orihime e Rukia.
Le
uniche femmine ancora in piedi erano Yunalesca, più resistente data la
sua nuova natura, Yourichi e la ragazzina dell’emporio.
Peccato
che Kisuke si avvicinò di soppiatto alla bambina e la stese con un
colpo alla nuca, seguito da uno al ragazzino, troppo intento a guardare
il nemico per accorgersene.
«Portiamoli
via di qui» disse l’uomo caricandosi i due marmocchi, mentre Ulquiorra
prendeva Misaka e Orihime. Rukia fu sollevata da Ichigo e tutti furono
nascosti e protetti da Nel, la cui forza offensiva era troppo esimia
per un tale combattimento.
Quando
tornarono sul campo di battaglia, videro Yammy che tentava di tenere
lontani i due Thanatos dal suo padrone, mentre non c’era traccia dei
vampiri stranieri: lo sguardo che lanciò loro Byakuya fu
sufficientemente esplicativo.
Erano stati eliminati facilmente dal nemico.
Hinamori
invece era stata raggiunta da Rangiku, la quale, mentre combattevano,
le gridava insulti di ogni genere, senza però ottenere nulla: l’amore
rendeva la ragazzina, giovane anche per un vampiro, cieca.
Le due ragazze si combattevano al massimo delle loro capacità, mentre Yammy faticava a tenere a bada entrambi i Thanatos.
Entrambe
i vampiri erano mutati, anche se non nella loro ultima forma ed avevano
una reiatsu impressionante, che aveva stupito persino l’imperturbabile
Aizen che osservava i due combattere con il suo sottoposto che, lo
sapeva bene, era spacciato.
Mentre
assisteva allo scontro, Byakuya, Tia, Ulquiorra e Grimmjow lo
attaccarono, ma non riuscirono nemmeno a sfiorarlo venendo scagliati
lontani dalla reiatsu del nemico.
Ulquiorra
atterrò poco lontano dal luogo in cui Misaka si era destata: lui non la
vedeva al di là della barriera, ma la ragazza aveva visto il colpo
ricevuto e anche le ferite subite dal vampiro.
Lo guardava fissa, vedendolo mutare nella sua forma vampiresca che aveva in aggiunta alla solita, due ali nere.
«Oh, vedo che il tuo sangue ha risvegliato poteri particolari in Ulquiorra-kun» disse Nel alle sue spalle.
«Cosa intendi?».
«I
vampiri come Ulquiorra e gli altri hanno riserve di sangue umano per
nutrirsi, ma berlo direttamente alla fonte è molto meglio. Il sangue è
fresco e risveglia in loro altri poteri».
«Speriamo servano a qualcosa. Posso sapere perché Yunalesca non è con noi?».
«Ha
rifiutato di venire quando Byakuya gliel’ha ordinato. La sua nuova
natura la rende più potente, resistente e ama molto di più battersi ora
che è vampiro».
«Insomma è ancora più idiota di prima» esclamò Misaka, sorridendo nonostante tutto.
*
«Ti ho detto di andartene, testarda» urlò Byakuya.
«Ti ho detto di chiudere la bocca, scassa palle» rispose la ragazza a cui il monito era diretto.
Yunalesca
sentiva di avere una marcia in più ora che era vampira: sentiva meno il
rimorso delle sue uccisioni, perché la sua umanità era diminuita, ma
sapeva anche quanto sollievo provassero i vampiri uccisi.
Correva
al fianco di Byakuya, sapendo che il vampiro non era al massimo della
sua velocità, tranciando e uccidendo tutti i vampiri minori che le si
paravano davanti.
Il
vampiro nobile al suo fianco la guardava, lievemente orgoglioso di
averla scelta e sentendo una voglia che in una battaglia del genere era
decisamente fuori luogo.
Sentì
alla sua destra il ritorno di Ulquiorra, più forte, di Tia e di
Grimmjow, mentre alle sue spalle sentiva le reiatsu degli umani che li
coprivano.
Raggiunsero
Aizen in poco tempo vedendo che era impegnato in uno scontro con
Zephyr: il vampiro Antico era in difficoltà contro il mostro, era
palese.
Era riuscito a colpirlo, ma ogni suo colpo andato a segno, significava tre ferite di rimando.
Erano pochi minuti che combatteva contro Aizen ed era già sfiancato.
«Se il piccolo bastardo maniaco è ridotto così dopo poco, siamo fottuti, ragazzi» disse Yunalesca.
«La piccoletta non ha tutti i torni, Byakuya» rispose Grimmjow.
«Abbiamo
una sola possibilità: dobbiamo liberare Vincent-dono da Yammy» disse
Ulquiorra «I due Antichi devono usare quella potenza, Byakuya. O
perderemo».
«Hai
ragione» rispose il vampiro, rivolgendosi poi a Yunalesca «Devi tornare
dagli altri e portare con te gli umani che ci seguono. Non protestare
Yunalesca» disse il vampiro, avvicinandosi alla piccoletta, già in
procinto di ribellarsi «Quando quei due sprigioneranno la loro forza
non dovrete essere nei paraggi e devi aiutare a proteggere gli umani.
La loro vera forza è immensa e solo vampiri di un certo livello e di
una certa età possono sopportarla».
La ragazza abbassò lo sguardo e sorpassò il vampiro, rassegnata ad eseguire gli ordini.
Prima
di andarsene si avvicinò a Byakuya e, prendendolo per il collo della
maglia che indossava, lo abbassò al suo livello, appoggiando le labbra
su quelle del vampiro e dicendo, prima di scattare:
«Se muori, ti raggiungerò all’inferno e ti torturerò fino a quando chiederai pietà».
Yunalesca
percorse a ritroso la strada che la conduceva al nascondiglio degli
umani, seguita dai ragazzi dell’emporio, da Kisuke, Ichigo, Uryuu e
Yourichi.
Li
trovarono protetti da una barriera in uno dei vicoli meno distrutti
della zona. Yunalesca sorrise nel vedere che stavano bene e si avvicinò
entrando nella barriera.
«Vedo che sei tornata, idiota vampira» le disse Misaka abbracciandola, venendo però allontanata.
«Ehi, Misaka. Sai che ora capisco perché vogliono tutti te? Hai un odore appetitoso» le disse la piccoletta.
«Sarai mica diventata una vampira lesbica, eh Yunalesca?».
«Direi
di no, dopo il bacio che ha strappato a Byakuya» intervenne Yourichi,
ricevendo uno sguardo di fuoco dalla vampira «Ottima scelta, ragazzina:
è un figo cosmico» aggiunse la donna, facendo ridere i presenti e
ricevendo uno scappellotto da Kisuke.
«Ulquiorra è ancora là?» chiese Misaka, tornata seria.
«Sì, ma
non ti preoccupare per lui. So che vuole sopravvivere alla guerra. Lo
sento dalla sua reiatsu. Siamo qui perché vogliono usare il reale
potere dei due Antichi e hanno detto che sono pochi i vampiri in grado
di resistere alla loro reiatsu, mentre gli umani vengono spazzati via
immediatamente».
«Riusciranno a sconfiggere quel mostro?» chiese Orihime, stanca e provata.
«Lo spero, Orihime. Lo spero» rispose Yunalesca, volgendo l’attenzione verso il campo di battaglia.
Non so
nemmeno quanto tempo è passato da quanto ho aggiornato e me ne scuso,
ma sono successe tante cose... Spero di essere più costante, ma non
alzate troppo le aspettative.
Alla prossima
Elena
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