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Autore: Lena Mason    05/08/2021    1 recensioni
Un mondo diverso da quello che conosciamo. Un mondo dove a regnare sono creature sovrannaturali: una di queste, di natura diversa e unica, cercherà di conquistare il mondo, ma un gruppo di esseri umani con poteri particolari, supportati da amici speciali, la combatteranno per salvare il mondo. Riusciranno a portare a termine la missione? Il mondo che verrà creato sarà migliore o peggiore del precedente?
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ventunesimo

Capitolo Ventunesimo

Aizen on the battleground.



Aizen era un essere unico nel suo genere. Lo sapeva e ne era orgoglioso. Sapeva anche che nessuno dei nemici che combattevano sopra la sua testa era in grado di fermarlo: forse di tenergli testa, ma la sua ascesa al potere sarebbe stata inarrestabile.

La sua natura particolare e sconosciuta lo aveva reso un emarginato in entrambi i mondi, umano e dei vampiri. Non ne era rammaricato, ma non poteva permettere a nessuno a lui inferiore di giudicarlo e denigrarlo. Così aveva raccolto altri vampiri isolati per la loro forza, intelligenza o crudeltà, facendoli diventare suo fedeli e seguaci.

Aveva portato dalla sua parte anche la piccola Hinamori, utile fonte di informazioni sui nemici: infatti era stato lui, in segreto, ad ordinare ad Aporro di trasformare la prediletta di Byakuya, credendo che un’altra ragazza trasformata a causa sua lo avrebbe abbattuto, rendendolo inutile nella battaglia.

Peccato che il vampiro si era comportato in maniera diversa e, mentre saliva le scale verso l’esterno, accompagnato da Gin, sentiva la reiatsu di Aporro sparire, seguita da quella di Lilinette e Stark.

I suoi seguaci erano rimasti in pochi: solo Yammy, Gin e Hinamori. Non era importante per Aizen avere alleati ancora in vita: il suo intento era quello di sfiancare i nemici per averli di fronte deboli.

Peccato che a complicare la situazione fosse giunto quel maledetto Vincent Thanatos con la sua potenza di Antico. Aizen era a conoscenza che il potere degli antichi non poteva essere risvegliato con leggerezza, perché talmente grande da causare squilibri al mondo, ma sapeva che se era per salvare suo figlio e i suoi simili, nulla avrebbe fermato Vincent dall’usarlo.

Il resto dei nemici non lo preoccupava, nemmeno i topolini nascosti: li avrebbe presi in seguito nutrendosi di loro, soprattutto delle due che erano fuggite.

Orhime, quando sentì la reiatsu di Aizen uscire alla luce del sole di mezzogiorno, trattenne il fiato mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi grigi.

Misaka era sbiancata senza accorgersi che Ichigo e Uryuu, sconvolti, era rientrati e Yunalesca si era destata.

«Che mal di testa. E che sete» disse la piccoletta, attirando su di sé le attenzioni di tutti che videro i suoi occhi luminosi come brace, la sclera nera e i canini appuntiti.

Misaka le si chinò davanti, vedendo che l’amica annusava l’aria sorridendo soddisfatta.

«Sai cosa ti è successo, vero?»

«Sì. Il vampiro con i capelli rosa mi ha trasformata. Ho sete, Misaka» disse, guardando l’amica implorante.

La rossa allora si alzò e afferrando una sacca di sangue dalle mani di un bloccato Ichigo la porse all’amica, la quale sospiro rassegnata e dopo aver rotto il sigillo dove solitamente di infilava la cannula per le trasfusioni, prese a bere con avidità, mentre Misaka tratteneva un conato di vomito al forte odore di sangue che usciva dalla sacca.

Nel invece si leccava i baffi, così come una stremata Tia: Uryuu si avvicinò porgendo una sacca a testa alle due vampire e una a Kisuke che sorrise grato. Era un mezzo vampiro, ma anche a lui era toccata la sete.

Una volta finite le sacche, Yunalesca chiese la situazione agli altri, sentendo che la reiatsu di Aizen si era palesata in tutta la sua potenza e accorgendosi che i primi due avvicinatesi al vampiro erano i due stranieri Faolan e Aetherios.

«Quel bastardo fa venire i brividi» esclamò la piccoletta.

Il resto del gruppo la vide alzarsi e stiracchiarsi: capivano che non era la stesa Yunalesca di prima, ma non erano intimoriti. Ora avevano un asso nella manica in più.

Uscirono allo scoperto gli umani e i loro alleati vampiri, camminando fieri verso il nemico, il quale era circondato dai suoi adepti, gli unici sopravvissuti che avevano interrotto i loro combattimenti.

Byakuya, tornato normale si avvicinò a Yunalesca, ma questa lo guardò storta, impedendogli di avvicinarsi. Uryuu, invece, si premurò di dare una sacca ai vampiri alleati per rimetterli in forze: avevano trovato un piccolo frigo nel laboratorio e lo avevano riempito di ghiaccio e sangue.

«Ah ma questo è scorretto!» disse Aizen adocchiando le sacche «Così riprenderete le forze, mentre i miei alleati sono stremati».

«Non è un problema nostro» rispose Vincent che si mostrò a tutti con Zephyr al fianco che, lanciò un’occhiata a Misaka, impegnata a constatare le condizioni di Ulquiorra: la ragazza sentì la sua presenza e sorrise al vampiro, che non poté fare a meno di ricambiare, notando che Ulquiorra, quando Misaka non lo guardava la passava al setaccio, in cerca di ferite più o meno gravi.

Sapeva che prima o poi anche quell’idiota si sarebbe svegliato. L’attenzione di Zephyr fu poi attratta dalla piccoletta, amica di Misaka: spalancò gli occhi quando si accorse che era un vampiro.

«Hanno fatto un bel danno quei bastardi» sentì dire a Ichigo alle sue spalle «Il vampiro che si chiamava Aporro qualcosa, l’ha trasformata e Byakuya è esploso uccidendo in poco tempo».

«Sapevo avrebbe vinto: suo padre era un Antico come me, non poteva essere altrimenti» disse Vincent, lanciando qualche occhiata ai nemici che se ne stavano tranquilli e immobili.

«La loro tranquillità mi turba» disse per lui Zephyr «Hanno subito le perdite più gravi, ma sono sereni. Forse la forza di Aizen è talmente grande che non hanno paura di noi?»

«No, sono semplicemente convinti che non useremo la nostra reale potenza, perché troppo pericolosa e sono certi che gli altri non hanno poteri a sufficienza per intralciarli».

Mentre le due fazioni rimanevano ferme a fissarsi, alle loro spalle giunsero anche i compagni di Kisuke e insieme a loro era apparso un gigante, con strani capelli e numerose cicatrici.

«Visto Ken-chan! Ti ho portato al posto giusto!» disse la voce di una ragazzina dai capelli rosa, abbarbicata sulle spalle massicce dell’altro.

«Ci abbiamo messo tutta la mattina» fa la risposta di colui che la piccoletta chiamava Ken-chan.

Byakuya sorrise soddisfatto e disse: «Benvenuti Kenpachi Zarachi-san e Yachiru Kusajishi-chan. È un piacere avervi come alleati».

«Byakuya, smettila di parlare a vanvera e dammi un avversario. Non ho tempo da perdere» rispose il gigante, lanciando occhiate a tutti e ghignando in direzione di Ulquiorra.

«Ma guarda, il frigido s’è trovato una che lo sopporta» disse divertito, facendo sbuffare Ulquiorra e arrossire Misaka.

«Ken-chan se non ricordo male una del nostro gruppo ha detto che è tutt’altro che frigido» esclamò la piccoletta che, scesa dalle spalle dell’uomo, si era avvicina a Nel che, a quanto pare conosceva.

Il loro siparietto fu interrotto dalla risata di Gin che guardava divertito Kenpachi: l’uomo sorrise, in modo crudele, di rimando e disse:

«Bene. Ho trovato il mio avversario» prima si sparire alla vista di tutti, seguito da Gin.

 Ora che Gin e Kenpachi si erano allontanati il resto del gruppo senti la tensione aumentare dal lato nemico e videro Aizen mutare forma: i capelli si allungarono fino a toccare il retro delle ginocchia, le zanne spuntarono dal labbro superiore e gli occhi divennero completamente blu scuro, rendendo sclera, iride e pupilla indistinguibili.

«Bene. Ora che ho assunto la mia forma di combattimento, chi sarà il primo coraggioso che mi affronterà?» disse con voce stentorea e diversa dalla precedente.

Gli umani erano, inutile dirlo, paralizzati dalla sola reiatsu di Aizen, tanto forte che Misaka e Orihime, le più sensibili ai cambiamenti di potere, si erano ritrovate in ginocchio.

Ulquiorra di avvicinò alla ragazza dai capelli rossi e lei disse:

«Non affrontarlo Ulquiorra, te ne prego» aveva le lacrime agli occhi mentre lo guardava supplicante.

«Non posso lasciar perdere, Misaka» rispose il vampiro, accarezzandole i capelli del fuoco, prima di vederla svenire, seguita da Orihime e Rukia.

Le uniche femmine ancora in piedi erano Yunalesca, più resistente data la sua nuova natura, Yourichi e la ragazzina dell’emporio.

Peccato che Kisuke si avvicinò di soppiatto alla bambina e la stese con un colpo alla nuca, seguito da uno al ragazzino, troppo intento a guardare il nemico per accorgersene.

«Portiamoli via di qui» disse l’uomo caricandosi i due marmocchi, mentre Ulquiorra prendeva Misaka e Orihime. Rukia fu sollevata da Ichigo e tutti furono nascosti e protetti da Nel, la cui forza offensiva era troppo esimia per un tale combattimento.

Quando tornarono sul campo di battaglia, videro Yammy che tentava di tenere lontani i due Thanatos dal suo padrone, mentre non c’era traccia dei vampiri stranieri: lo sguardo che lanciò loro Byakuya fu sufficientemente esplicativo.

Erano stati eliminati facilmente dal nemico.

Hinamori invece era stata raggiunta da Rangiku, la quale, mentre combattevano, le gridava insulti di ogni genere, senza però ottenere nulla: l’amore rendeva la ragazzina, giovane anche per un vampiro, cieca.

Le due ragazze si combattevano al massimo delle loro capacità, mentre Yammy faticava a tenere a bada entrambi i Thanatos.

Entrambe i vampiri erano mutati, anche se non nella loro ultima forma ed avevano una reiatsu impressionante, che aveva stupito persino l’imperturbabile Aizen che osservava i due combattere con il suo sottoposto che, lo sapeva bene, era spacciato.

Mentre assisteva allo scontro, Byakuya, Tia, Ulquiorra e Grimmjow lo attaccarono, ma non riuscirono nemmeno a sfiorarlo venendo scagliati lontani dalla reiatsu del nemico.

Ulquiorra atterrò poco lontano dal luogo in cui Misaka si era destata: lui non la vedeva al di là della barriera, ma la ragazza aveva visto il colpo ricevuto e anche le ferite subite dal vampiro.

Lo guardava fissa, vedendolo mutare nella sua forma vampiresca che aveva in aggiunta alla solita, due ali nere.

«Oh, vedo che il tuo sangue ha risvegliato poteri particolari in Ulquiorra-kun» disse Nel alle sue spalle.

«Cosa intendi?».

«I vampiri come Ulquiorra e gli altri hanno riserve di sangue umano per nutrirsi, ma berlo direttamente alla fonte è molto meglio. Il sangue è fresco e risveglia in loro altri poteri».

«Speriamo servano a qualcosa. Posso sapere perché Yunalesca non è con noi?».

«Ha rifiutato di venire quando Byakuya gliel’ha ordinato. La sua nuova natura la rende più potente, resistente e ama molto di più battersi ora che è vampiro».

«Insomma è ancora più idiota di prima» esclamò Misaka, sorridendo nonostante tutto.


*

«Ti ho detto di andartene, testarda» urlò Byakuya.

«Ti ho detto di chiudere la bocca, scassa palle» rispose la ragazza a cui il monito era diretto.

Yunalesca sentiva di avere una marcia in più ora che era vampira: sentiva meno il rimorso delle sue uccisioni, perché la sua umanità era diminuita, ma sapeva anche quanto sollievo provassero i vampiri uccisi.

Correva al fianco di Byakuya, sapendo che il vampiro non era al massimo della sua velocità, tranciando e uccidendo tutti i vampiri minori che le si paravano davanti.

Il vampiro nobile al suo fianco la guardava, lievemente orgoglioso di averla scelta e sentendo una voglia che in una battaglia del genere era decisamente fuori luogo.

Sentì alla sua destra il ritorno di Ulquiorra, più forte, di Tia e di Grimmjow, mentre alle sue spalle sentiva le reiatsu degli umani che li coprivano.

Raggiunsero Aizen in poco tempo vedendo che era impegnato in uno scontro con Zephyr: il vampiro Antico era in difficoltà contro il mostro, era palese.

Era riuscito a colpirlo, ma ogni suo colpo andato a segno, significava tre ferite di rimando.

Erano pochi minuti che combatteva contro Aizen ed era già sfiancato.

«Se il piccolo bastardo maniaco è ridotto così dopo poco, siamo fottuti, ragazzi» disse Yunalesca.

«La piccoletta non ha tutti i torni, Byakuya» rispose Grimmjow.

«Abbiamo una sola possibilità: dobbiamo liberare Vincent-dono da Yammy» disse Ulquiorra «I due Antichi devono usare quella potenza, Byakuya. O perderemo».

«Hai ragione» rispose il vampiro, rivolgendosi poi a Yunalesca «Devi tornare dagli altri e portare con te gli umani che ci seguono. Non protestare Yunalesca» disse il vampiro, avvicinandosi alla piccoletta, già in procinto di ribellarsi «Quando quei due sprigioneranno la loro forza non dovrete essere nei paraggi e devi aiutare a proteggere gli umani. La loro vera forza è immensa e solo vampiri di un certo livello e di una certa età possono sopportarla».

La ragazza abbassò lo sguardo e sorpassò il vampiro, rassegnata ad eseguire gli ordini.

Prima di andarsene si avvicinò a Byakuya e, prendendolo per il collo della maglia che indossava, lo abbassò al suo livello, appoggiando le labbra su quelle del vampiro e dicendo, prima di scattare:

«Se muori, ti raggiungerò all’inferno e ti torturerò fino a quando chiederai pietà».

Yunalesca percorse a ritroso la strada che la conduceva al nascondiglio degli umani, seguita dai ragazzi dell’emporio, da Kisuke, Ichigo, Uryuu e Yourichi.

Li trovarono protetti da una barriera in uno dei vicoli meno distrutti della zona. Yunalesca sorrise nel vedere che stavano bene e si avvicinò entrando nella barriera.

«Vedo che sei tornata, idiota vampira» le disse Misaka abbracciandola, venendo però allontanata.

«Ehi, Misaka. Sai che ora capisco perché vogliono tutti te? Hai un odore appetitoso» le disse la piccoletta.

«Sarai mica diventata una vampira lesbica, eh Yunalesca?».

«Direi di no, dopo il bacio che ha strappato a Byakuya» intervenne Yourichi, ricevendo uno sguardo di fuoco dalla vampira «Ottima scelta, ragazzina: è un figo cosmico» aggiunse la donna, facendo ridere i presenti e ricevendo uno scappellotto da Kisuke.

«Ulquiorra è ancora là?» chiese Misaka, tornata seria.

«Sì, ma non ti preoccupare per lui. So che vuole sopravvivere alla guerra. Lo sento dalla sua reiatsu. Siamo qui perché vogliono usare il reale potere dei due Antichi e hanno detto che sono pochi i vampiri in grado di resistere alla loro reiatsu, mentre gli umani vengono spazzati via immediatamente».

«Riusciranno a sconfiggere quel mostro?» chiese Orihime, stanca e provata.

«Lo spero, Orihime. Lo spero» rispose Yunalesca, volgendo l’attenzione verso il campo di battaglia.



Non so nemmeno quanto tempo è passato da quanto ho aggiornato e me ne scuso, ma sono successe tante cose... Spero di essere più costante, ma non alzate troppo le aspettative.

Alla prossima

Elena


   
 
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