Andiamo al mare!

di crazy lion
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ANDIAMO AL MARE!

 
Katerina e Stefan erano a letto insieme. I genitori li avevano fatti sposare con un matrimonio combinato. Tra loro era nata un'intesa, poi un'amicizia e infine era sbocciato l'amore. Ora erano felici, sposati da quattro mesi, con Nadia che ne aveva dieci.
"Buongiorno, tesoro" le disse il ragazzo, spostandole una ciocca da  davanti agli occhi.
"Buongiorno. Come stai?"
Si davano del tu se erano da soli o con la bambina, del voi in altri contesti.
"Bene, ho dormito stupendamente, e tu?"
"Bene. Senti, se oggi è una bella giornata, perché non portiamo Nadia al mare?"
Aprendo la finestra scoprirono che, pur essendo marzo, la temperatura era buona e c'era il sole.
"D'accordo" disse Katerina, "Dopo colazione andiamo al mare."
Nadia si svegliò poco dopo e la mamma la cullò fra le sue braccia per calmarla.
"Va tutto bene, oggi c'è una sorpresa" le disse.
La bambina la guardò, ma rimase in silenzio.
Fecero colazione con latte e pezzi di pane indurito che fungevano da biscotti. Katerina li inzuppava e li dava a Nadia in pezzettini piccoli.
Una volta finito si vestirono e uscirono, presero la carrozza,  legarono i cavalli e partirono, con Stefan alla guida. Avevano una casa spaziosa tutta loro, adesso, ed essendo entrambi provenienti da famiglie nobili potevano permettersi il lusso di una carrozza e dei cavalli di proprietà. Dopo circa mezz'ora arrivarono al Mar Nero.
"Senti? Queste sono le onde" disse Katerina a Nadia mentre scendevano. “Vanno su e giù, su e giù…”
Attraversarono la spiaggia fino ad avvicinarsi al mare e fu lì che si tolsero le scarpe e si bagnarono i piedi. Katerina sollevò le gonne quel tanto che bastava per non bagnarle.
La bambina si guardava intorno, domandandosi di sicuro cosa fosse quella cosa su cui era stata posta.
"Questa è la sabbia" disse Stefan, mostrandogliene un pugno e asciugandosi poi la mano sui pantaloni.
Katerina fece sedere la bambina sulla sabbia – non importava se si fosse bagnata il vestito – e la piccola mise le mani nell'acqua, sbattendole.
"Guarda com'è felice" disse la ragazza sorridendo. "Potremmo restare qui per sempre. L'aria di mare fa bene."
"Non è fredda, Nadia?" chiese Stefan alla bambina. "A me sembra di sì." Poi si rivolse a Katerina: "Dimentichi le nostre famiglie."
"Hai ragione, era solo un pensiero espresso ad alta voce."
La bambina stava disegnando dei cerchietti nella sabbia con il ditino. A un certo punto trovò una conchiglia e cercò di mettersela in bocca.
"Katerina!"
Stefan richiamò la sua attenzione perché la ragazza si era messa a guardare l'orizzonte.
"No," disse lei alla figlia., "non si mette in bocca."
Gliela tolse e la gettò in acqua. Nadia prese a piangere a più non posso.
"Oh Signore, che ho fatto?"
"Avresti potuto lasciargliela. Dammela, la faccio divertire io."
Stefan la adagiò sulla sabbia un po' più in su deella riva, prese dell'acqua e costruì con la figlia un castello di sabbia. Non   fu facile farlo con una bambina così piccola che continuava a distruggere tutto, ma alla fine ci riuscirono.
"Che bello!" esclamò Katerina.
Andarono in una locanda  vicino a mangiare il pesce. Scoprirono così che Nadia adorava i gamberetti.
Una volta tornati a casa si lavarono in dei catini di legno, poi fecero il bagno a Nadia che aveva sabbia dappertutto. Era stata una bella giornata e si erano divertiti. Si augurarono di averne altre così.
 
 
 
NOTA:
è vero, nel Medioevo marito e moglie si davano del tu se erano da soli, del voi se erano con altri. In questo caso si trattava di una bambina, quindi ho preferito lasciare il tu.




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