Alzati, non hai altre opzioni

di Batckas
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TRE GIORNI DOPO

La routine mi tiene al sicuro dai pensieri, faccio sempre le stesse cose cercando di avere ogni ora della giornata impegnata, non riesco a dormire bene, prendo una pillola che mi permette di riposare almeno sei ore a notte. Mi sento incredibilmente sola. Ero abituata ad avere Mirko sempre con me, o comunque a sentirci per messaggio, ogni cosa nella mia vita era correlata con lui, adesso tutto è diverso. Una parte di me ne è contenta, si sente libera. Non sto vivendo più una bugia. Devo riprendermi dal dolore della separazione, ma sono felice, ho solo bisogno di tempo per rendermene conto.
Sono le undici di mattina, sto guardando una serie tv, lo smartphone inizia a vibrare. Nel giro di pochi minuti ho ricevuto un centinaio di messaggi, non capisco cosa stia succedendo e ho paura di sbloccare il cellulare e controllare. Sto avendo un attacco di panico. Il fiato mi viene a mancare, la stanza vortica attorno a me, cerco di riprendermi facendo dei respiri profondi, ma non riesco a controllarmi, tutto ciò che posso fare è raggomitolarmi per terra senza neanche la forza di chiamare mia madre. Porto le ginocchia al petto e piango.
Mamma entra nella stanza.
"Sara!", si getta subito su di me accarezzandomi e aiutandomi a regolarizzare il respiro. Piango come una disperata. Cerco di ricompormi come meglio posso, impiego dieci minuti.
Mia madre è con me, sblocco lo smartphone...
Irreale.
Un incubo.
Le foto private che ho inviato a Mirko quando eravamo fidanzati, anche di natura sessuale, sono state inoltrate a praticamente tutte le persone della mia scuola, a tutti i suoi amici. Le mani mi tremano, lo smartphone mi cade da mano. Non riesco a sopportarlo. Soffoco un urlo, non ho più nemmeno la forza di gridare. Mia madre accorre immediatamente, chiama il 118, svengo.

 

 




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