Brevi indugi in malinconie inessenziali

di Lisbeth Salander
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Drabble scritte in occasione della Serata Drabble organizzata su Facebook da Gaia Bessie.
Tutte e quattro le drabble sono dedicate al personaggio di Walburga Black


The deepest thoughts of an heartless woman

I.

 
“Haven’t you heard? I don’t have an heart. Everyone knows that” (Downton Abbey)
Fede (2)

 
Ti sembra di sentire ancora le voci fastidiose dei domestici, dei ritratti, dei tuoi precettori e qualche volta persino di tua madre.
“Non ha un cuore. Il suo cuore batte per mero dispetto”.
Anche tuo fratello ti guarda con uno sguardo di pietà, quasi a volerti dire che è tua la colpa, che sei tu ad avere alzato delle mura impossibili da scavalcare.
Tuo marito è al di là di quel muro, nascosto perennemente nel suo studio, protetto da un eterno silenzio che solo Sirius cerca di infrangere.
“Sei senza cuore” ti grida il tuo primogenito dall’alto delle scale, convinto di ferirti.
Non sa che è da tutta una vita che ti muovono la stessa accusa.

II.

 "Perderti era il divenire di me stessa"
Caterina (1)

 
È difficile dire quand’è che tu abbia perso tutta la tenerezza.
C’è stato un momento, quando sono nati i tuoi figli, in cui hai creduto che tutto quel sentimento avrebbe finito per sopraffarti, per farti soffocare.
C’è voluto un lungo, lunghissimo esercizio per riuscire a non cedere e non snaturarsi.
Hai detto addio alla spensieratezza, ai sorrisi spontanei nel vedere i visi di Sirius e Regulus, hai detto addio a qualsiasi brivido ti facesse provare il tocco, per quanto imposto, di Orion.
Ti ci è voluta tanta fatica per restare te stessa, per rimanere ancorata ai tuoi principi, così tanta fatica da dover rinunciare al tuo essere madre.

III.

"L'amore è un malinteso tra due pazzi" (Oscar Wilde)
Severa (2)

 
Da quando è morto, non fai che pensare alle parole non dette.
Qualche volta ti sembra che riecheggi in quella casa così grande e così vuota tutto quel che in più di vent’anni di matrimonio non vi siete saputi dire.
Hai trovato rotoli infiniti di pergamene con le parole che Orion non ha avuto il coraggio di sussurrarti a voce, convinto che in quel matrimonio non avessi messo un briciolo di emozione.
Adesso che sei sola, in questa casa troppo grande, vorresti dirgli delle volte in cui anche il tuo cuore - quello che tutti dicevano non avessi - ha battuto per lui e solo per lui.
Vorresti solo sussurrargli che i vostri vent’anni di matrimonio sono stati solo un lungo malinteso tra due pazzi.

IV.

"Siamo sulle giostre, salgo io e poi sali pure tu"
Malibu - Sangiovanni
Gaia (2)
 
Ci sono notti in cui il delirio ti dà tregua, in cui i pensieri non sono incubi spaventosi ma sogni dolci che riescono a cullarti, che cambiano l’orrore dei tuoi giorni, confondono una realtà sbagliata e dolorosa.
Ci sono notti in cui Sirius è ancora a casa - e non rinchiuso in una cella - e ti sorride dall’ultimo gradino. Ci sono notti in cui Regulus è ancora in salotto a leggere un libro - e non giace in un luogo che non hai nemmeno potuto conoscere.
Ci sono notti in cui sei la madre che non sei riuscita ad essere, in cui alla domanda impertinente di Sirius (Mamma, sali anche tu sulla giostra) hai semplicemente risposto di sì.
Ci sono notti in cui sulla giostra salgono loro e poi sali pure tu.
 
 
 




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