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Prompt: Preterist ( qualcuno il cui interesse principale è nel passato.)
Fandom: Mo Dao Zu Shi
Personaggi: Lan Xichen – Lan Zhan
Genere: Introspettivo - Malinconico
Avvertimenti: MajorCharacterDeath - Depression
Rating: Giallo
Note Autrice: Scritta in orario ma non avevo internet fino ad ora :(
Lan XiChen è un personaggio con cui sto ancora sperimentando, ma
devo dire che mi è piaciuto scrivere di lui e dei suoi
sentimenti per il fratello…credo che la sofferenza di Lan Wangji
fosse davvero una delle cose che più gli pesassero al mondo.
Il prompt era ambiguo e ho deciso di intepretarlo come "Una persona che non riesce a vivere il presente per via dei ricordi"
***
Se qualcuno avesse mai chiesto a Lan XiChen cosa fosse il
senso di impotenza lui avrebbe sicuramente risposto che era il vedere
qualcuno che si ama intrappolato sapendo di non poter fare nulla per
aiutarlo.
Era così che si sentiva nei confronti di suo fratello.
Completamente impotente, quasi superfluo ogni qual volta cercasse di porgergli una mano d’aiuto.
Gli anni passavano e se all’inizio Lan XiChen aveva creduto che
al fratello servisse solo del tempo adesso sapeva bene che non gli
sarebbe bastata una vita intera per guarire.
Lan Wangji, il suo piccolo amato fratello era intrappolato nei suoi
stessi ricordi, continuava a vivere ma restava ancorato al passato, dai
rimorsi e forse, più di ogni altra cosa, dai ricordi felici.
Hanguang Jun era andato avanti dopo la battaglia del Crepuscolo, ma Lan
Zhan era morto il giorno in cui gli avevano dato la notizia della
sconfitta del Patriarca di Yilling.
Viveva da quasi dieci anni in uno stato di completa apatia verso il
mondo, disinteressato da ciò che lo circondava si limitava ad
avanzare adempiendo ai suoi doveri in modo ineccepibile, ma senza alcun
piacere nel vivere. Lo sguardo assorto e l’aria austera gli erano
valsi un certo rispetto nel mondo della coltivazione, e se da giovane
era stato una promessa di speranza adesso era pienamente diventato un
esempio per gli altri coltivatori, qualcuno nei corridoi sussurrava
persino della sua prossimità all’immortalità, ma
suo fratello sapeva bene che Lan Wangij non sarebbe mai diventato un
immortale. Non per la qualità della sua coltivazione, non per i
suoi meriti, ma perché nessuno che vivesse come lui avrebbe mai
accettato di vivere per sempre.
Una vita eterna avrebbe semplicemente voluto dire un eternità
passata lontana dalla persona che amava. La morte era l’unica
cosa che li avrebbe ricongiunti, liberando Lan Zhan dai fantasmi del
suo passato e consegnandogli la libertà dalla sua sofferenza.
Per suo fratello gli anni che gli restavano sulla terra dei mortali erano qualcosa da sopportare con resilienza.
Lo vedeva, lo vedeva fin troppo bene nel fondo del suo sguardo ambrato,
quando le ombre dei ricordi gli oscuravano il viso e si perdeva in
quelle immagini che lo tormentavano.
A volte sembrava crogiolarsi in quel dolore, quando suonava tra le
ombre della sera alla ricerca di una risposta, anche la più
flebile, dal regno degli spiriti. Come se tormentarsi con i ricordi
potesse richiamare quello spirito che sembrava essersi completamente
estinto, perso per sempre e irraggiungibile.
Allora le dita correvano sulle corde, creando quelle melodie
malinconiche, dolorosamente potenti per chiunque sapesse a chi fossero
dedicate.
Le prime volte Lan XiChen aveva provato a fargli compagnia, aveva
tentato di suonare insieme a lui, confortandolo quando
all’improvviso le dita gli si bloccavano, come congelate e Lan
Zhan rimaneva immobile, incapace persino di piangere per la
frustrazione davanti a quel vuoto che gli rispondeva.
Alla fine, per la propria sanità mentale, aveva deciso di
smettere, lasciandolo solo, risparmiandosi quella visione dolorosa e
quel senso di impotenza che lo dilaniava.
Vedere suo fratello in quello stato di non-vita era qualcosa che
faticava a sopportare. Aveva provato a stargli vicino, a sostenerlo,
aveva persino tentato di scuoterlo in un impeto di rabbia ma si era
dovuto arrendere.
Lan Wangji sembrava non avere nessun interesse a liberarsi dal passato
e a lui non restava che farsi da parte e lasciare che vivesse come
meglio credeva, se lo era ripromesso tante volte, ma nonostante tutto
anche lui era in qualche modo intrappolato dal passato…dai
ricordi del viso rilassato, con le labbra inclinate
all’insù di suo fratello mentre Wei Wuxian sembrava non
vederlo.
Ecco cos’era l’impotenza per Lan XiChen, essere ben cosciente di doversi arrendere ma non essere in grado di farlo.
***
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