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chapter 30
"E' necessario, non mi interessa..."
Kianta voltò il capo verso la porta della sala da colazione,
staccando gli occhi dallo spettacol o del bovindo che si gettava nel
giardino. Aveva attaccato una fetta del dolce al cetnro della
tavola, su
una alzatina in cristallo. Tre quarti di Schoko kasekuchen gugelhupf
troneggiavano tra tazzine di tè, burro di varie tipologie,
fette
di pane, biscottate biscotti, caraffe di succhi vari e preparazioni di
tè diversi. Non capiva come Milan mangiasse come un panda ma
non
mettesse su un chilo. Si allenava, ma tra viaggi e incontri non come
avrebbe fatto chiunque dell'organizzazione e sebbene fosse grandioso
come militare, si era chiesta ogni volta che lo vedeva se viaggiare
procurasse fame da lupi e magrezza.
Si era svegliata da più di una settimana, eppure
aveva
assaggiato
così tanti tipi di colazioni, pranzi e cene, come faceva
anche
Milan quando era lì, da non credere. Cambiavano sempre a
ritazione e le avevano detto che vi era un preciso schema dietetico,
toccando vari tipi di piatti nel mondo. Quel dolce, il gugelhupf di
quel tipo, era diverso da quello di qualche mattina prima, semplice con
uvetta. Quello che stava ssaggiando aveva l'impasto di cioccolato,
cuore di crema bianca che non capiva cosa fosse e copertura di
cioccolato. Troppo dolce, si disse. Se almeno la copertura fosse stata
di fondente sarebbe stato meglio. per questo le piaceva il
tiramisù, per il cacao amaro contro il dolce della crema, e
i
dolci con frutta o cioccolato o creme in contrasto con il resto. A lei
andava bene, era meraviglioso, stupendo, una scoperta infinita tutti i
tipi di cibi da provare e i lcuoco le diceva sempre che ogni piatto,
parlava del paese di provenienza. E che era entusiasta che ci
fosse
qualcuno così eccitato nel provare i piatti e dare il suo
parere.
COme lui, sembravano tutti gentili, ma quando lei esternava
troppo i lsuo sè, sembrava che la trovassero esagerata. In
rilegatoria erano nervosi nel vedere lei eccitata nell'osservare le
dorature dei dorsi, la lavorazione della pelle per le incisioni e
lettering con gl istrumenti, delle pagine o proprio
la rilegatura. E sebbene avesse mostrato di conoscere bene i
procedimenti, si erano un pò ritratti nel farla provare di
più, come se temessero che fosse una casinista. In
cioccolateria
lei voleva vedere tutto, tutte le forme, i colori, i lavori. E gli
odori. Ogni luogo aveva odori caratteristici oltre che colori e
l'atmosfera, e per lei era tutto elettrizzante, ma era
fastidioso quando
dovevano dirle di calmarsi e star ferma.
Dicevano che si infilava troppo vicino per osservare e non andava bene.
Così le avevano fatto una mini lezione sul crystal mining,
ossia
scavare e ricercare pietre e minerali, ma l'avevano rimproverata
perchè andava troppo di fretta e senza accortezze, gasata
per
vedere qualche pezzo già spuntare, sebbene vi
fosse da scavare rocce e terra con mini strumenti. Le avevano regalato
degli oggetti a
forma di lingotto o scrigno o altro, in sabbia pressata con
dentro
minerali e altre cose, prima di mostrarle in situ uno scavo e
le
era piaciuto un sacco. Aveva scopino, spazzolino, martellino con
scalpellino e tutti strumenti in ino piccoli piccoli, come usavano per
scavi su ossa . Le
semrbrava simile a quel giocattolo, invece dicevano fosse troppo
impetuosa. Troppo
eccitata. Troppo focosa. Troppo tutto. Ma lei era lei, pensava, davvero
agiva in modo sbagliato? I camerieri o addetti alla sala non le
parlavano e a lei non piaceva. Quei tre che le avevano affidato
sembravano trattarla da pari ma con un pò di paura, e in
quel
momento di riflessione per la giornata e cosa voleva fare tantissimo,
avrebbe preferito loro a quei manichini. Pareva la conoscessero in
molte cose e aveva trovato strano che si abbassassero sulle ginocchia
per parlarle, non era una bambina pensava, eppure dopo la terza volta
aveva capito che era per trattarla come un pari senza usare l'altezza
come divisorio. Questo finch non avevano preso confidenza, non
abbassandosi più a guardarla negli occhi a pari livello ma
come
ottimi conoscenti. Si comportavano con controllo, attenzione, le
dicevano no per questo, meglio questo, sarebbe meglio, faccia
così e via dicendo, ed era importante per lei capire come
comportarsi e cosa andasse bene o meno, eppure pensava di esser capace
di comprenderlo da sola. Finchè non vi su legeia che le
disse
sempliceemnte che agivano come se volessero farle seguire la
carreggiata della Prima. Erano abituati con Lei, quindi avevano gestito
la cosa perchè lei fosse omologata. E un giorno li aveva
ripresi, cambiando le cose. Erano diventati più tolleranti e
solo consiglieri, come guardie ma senza l'assillo e parlavano.
Parlavano sempre e di tutto. Come con Jd e Milan non cèrano
cose
di cui non parlassero, visto che lei aveva bisogno di capire tante
cose. Gli addetti alle varie mansioni...
Li rispettava ma non gli
cavava una parola neanche sotto tortura e preferiva parlare e
confrontarsi. Era come un bisogno. Ma se quei tre le avevano detto di
calmarsi ed essere
più ponderata e attenta a gesti, atteggiamenti, come
manifestare
gioia e contentezza, con tutti. E con quelli era... noia.
Si voltò di nuovo per il vociare.
Qualcuno camminava veloce verso di loro, riconobbe Milan ma non l'altra
voce. DI donna?
Vide gli addetti, tre come sempre, che spostavano, portavano,
servivano, pulivano e poimettersi sistemati contro il muro.
Trovava strana la cosa,
ma le fu detto che erano persone aiutate dalla Raccolta, che
un
tempo
erano camerirei e maggiordomi con tanto di corso
specializzato, finiti nel lastrico e per strada, e che
la precedente Padrona di casa aveva fatto tornare tra le persone
. All'inizio non capiva, aveva pensato agli
zombie,
così tanto da chiedere a un di loro di vedere una lastra ai
raggi x di come erano dentro, ma fu gentilmente ripresa dai tre che la
seguivano dicendo che per loro significava che
erano
tornati ad essere persone dopo che la società là
fuori li
aveva relagati a spazzatura e niente tra loro.
Altre frasi, di sicuso una era una donna. Sapeva che cèrano
donne nella sezione femminile, ma a parte la specie di segretaria di
Milan, e non pareva lei, sembrava sempre una mummia muta e con sguardo
sempre da rimprovero, mentre quella donna pareva in confindenza con
Milan, e poche potevano entrare perfino in quelle stanze,
così.
"Scusate, abbiamo ospiti oggi?"
"Si, signorina. Madame è giunta qui in isita per affari con
il
Leader" rispose uno dei tre disposti contro il muro. Kianta
sospirò, che aria tirata, che freddezza nella voce, che
atmosfera horror.
Madame, conosceva il nome e sapeva da Legeia che era amica della Prima,
di Lei. Se non fosse stato per Legeia, non avrebbe saputo molte cose,
sebbene non sembrava lieta di dire molto, ma Kianta voleva solo poche
info. Era una amnesia naturale o no? Era stata davvero Lei a volerlo?
Si trovava in un ambiente sicuro e senza rischi? E via dicendo.
Non sapeva chi fosse Lei, quella persona, quasi tutti parlavano di
lei, ma non ne sapeva molto. Anche Legeia, quando prese possesso della
sua stanza, le aveva detto che nessuno le avrebbe detto nulla,
perchè non fosse influenzata e doveva fare scelte per se
stessa,
non il passato. E che la persona che aveva lasciato quel messaggio e
creato Legeia voleva solo che fosse al sicuro, per delle cose che, da
parole di Legeia, solo lei, quella donna, e altre quattro persone
potevano fare. Ma nessuna informazione o contatto su quella
donna, che
tramite messaggio audio le aveva detto che in qualche modo l'avrebbe
accompagnata nel suo cammino, sarebbe trapelata se Kianta stessa non lo
volesse. E a lei andava bene così, voleva solo
l'essenziale, non le importava e nè
voleva sapere se non per rischi e problemi, e ricordava ancora il
momento in cui Milan soprattutto, aveva esternato unespressione strana,
domandando come mai rispetto agli
altri non volesse sapere nulla del prima del vuoto. Ma a Kianta non
serviva, sapeva solo che non sapeva nulla e che come il nome, che aveva
preso dal nome del progetto perchè uno valeva l'altro,
doveva
ancora scorpire, imparare e vivere tante cose per definirsi. Questo lo
sapeva. Sapere del passato, a che pro in quel momento di
ancora
vuoto?
Le due ante della porta bianca si aprirono con Milan e con le mani
alte, parlava alla donna dietro di lui per poi guardare
proprio
Kianta.
"Vieni Kianta, ho bisogno di te, alzati e preparati. Ho bisogno che tu
faccia delle cose..."
Milan corse al suo lato del tavolo, mentre Kianta lo fissava sempre con
quell'espressione come di cane attento e pronto ad osservare gli altri.
Così Milan diceva, che seguiva, osservava invece di parlare,
dire e fare cose cercando di capire e recepire prima. E sembrava che
anche
quella persona prima di lei lo facesse. Lo fissò con le
sopracciglia aggrottate con un misto di preoccupazione e attesa, mentre
lo vedeva bere il suo tè, che era stato appena versato nella
tazza da uno dei tre corso a provvedere, e sicuramente tiepido e non
caldo, visto che era in ritardo.
Kianta portò lo sguardo sulla donna rimasta sulla soglia.
Indossav aun completo giacca e gonna non moderno e semplice,con
tagli e dettagli in stile vintage ma davvero bello da vedere, non
pacchiano o altro. Pacchiano, si disse lei. Non sapeva come le era
uscita quella parola, ma come altre cose le venivano in
mente, parole e
concetti che no ndoveva consocere e invece cèrano, vagavano
nella sua mente e sapeva di conoscere il significato. Quella donna era
elegante e raffinata, dimostrava capacità e preparazione,
sia
per gli abiti, che non erano comuni come venduti in serie nei negozi e
come stile. Ma richiamavano
anche l'efficienza di vecchi film che aveva visto dove
cèrano
donne in carriera che trasudavano potere e competenze anche con
l'abbigliamento. Si, si disse.
Dava un pò quel qualcosa di segretaria con esperienza e
capace,
e donna in carriera di quache decina di anni, ma con glamour,
pensò. Inclinò il capo sorridendo, curiosa,
perchè la donna non dava l'aria di essere pericolosa.
Si vide fissata con intensità da quella donna, come in
attesa di
qualcosa. Quando Kianta alzò un sopracciglio, quella sorrise
e
con una lieve riverenza si presentò.
"Tu devi essere Kianta. Molto piacere. Sembra che non ci conosciamo. Io
sono Madame, sono una collaboratrice e amica di Milan da tempo, e sono
qui per assisterti nei tuoi studi e insegnamneti...Mi hanno detto che
sei una ragazza parecchio peperina e spumeggiante. Parecchio, sebbene
adesso capisco che sei titubante perchè non mi
conosci... spero di fare la tua conoscenza e imparare il tuo carattere,
diverso dalla perosna che prima conoscevo..."
"Oh, piacere..." sorrise, vedendola avvicinarsi al tavolo, quindi
alzandosi
"Lieta di conoscerla, è la prima volta che la vedo qui..."
fece
Kianta allungandole una mano come si faceva tra donne. La
mano col
dorso quasi parallelo al pavimento con la mano non totalmente aperta ma
morbida, mentre l'altroa posava la sua stringendola, con il dorso verso
l'altro. Tra pari e conoscenti poi si voltava dall'altro lato con il
proprio palmo verso l'alto
"in effetti da quando ti sei svegliata, è la prima volta."
"lei conosceva la Prima? Mi auguro di non essere una delusione per voi.
Per tutti sono troppo infantile nei miei modi di fare, ma io non
capisco. Io mi sento così!..."
"Esatto, ti sei svegliata da poco, quindi non aver timore. Crescerai
bella e meravigliosa imparando tante cose. Sarai una persona splendida,
più di chi afferma cose negative. Non abiterò
qui, se te
lo stai chiedendo. Risiedo
in varie parti della Francia, questo per seguire il mio business...
E..."
"Non è il tempo, e lo sai... " si intromise Milan dall'altra
parte del tavolo, finito il tè, guardando l'orologio "Non
cè tempo e non posso permettermi persone che copiano..."
" ma Milan, non credo affatto che sia una buona idea, avevi promesso!
Fare...." tentennò la donna
"E che dovrei fare? Dimmi chi è così fidato e
sicuro, e
poi non abbiamo nessuno che sia... come Lei" fece guardando Madame
negli occhi, con un gesto della mano tesa aperta a indicare Kianta,
tutta. La quale sembrava un cagnolone incerto guardando uno e poi
l'altra, poi nuovo lui e poi lei, per cogliere quanto poteva spiegarle
"Dimmi che succede" fece con impeto Kianta, fermandosi con un colpo
secco delle scarpe e cipigio, come per dire
"Lo Sapevo..." sorrise Milan divertito "Che tu non eri un cucciolo di
cane, ma di lupo. Tutti gli altri dell'esperimento primario, al
risveglio sembravano candidi e vulnerabili. Sembravano sempre cuccioli
smarriti e dolci, impauriti e cercando fiducia, e con ansia
nel sapere
chi fossero e cosa avessero perso. Ma non tu. Dal primo momento sei
sgattaiolata via con pigiama e lenzuolo, girovagando e guardandoti
intorno, come un cucciolo curioso di lupo o gatto senza paura, senza
porti problemi del non ricordare e neanche ti importava. Se non fosse
necessario non te lo chiederei, ecco perchè sono qui...
potevo
usare una di quelle della sezione controllo, impersonificazione e
spionaggio, ma non so davvero in poco tempo CHI possa emularla o essere
come lei. Non di viso, ma di comportamento e... Vieni, andiamo nello
spogliatoio e Madame ti aiuterà a vestirti e poi ti porto in
quella che sarà la galleria dei dipinti, per ora
era uno
scherzo..." benevolo, per poi vederla confusa "Io e lei ci facevamo
scherzi, e a volte piccoli scioperi o battibecchi. Avevamo un carattere
per cui se qualcosa non andava bene o vi erano incomprensioni,
prendevamo tempo e nel mentre mandavamo messaggi. A modo nostro. Questo
è uno
di quelli... Lei è morta, e voleva che tutto di lei
sparisse.
Lei voleva sparire, come tutti quelli perduti nelle pieghe del tempo,
ma
io le dissi che non doveva. Lei no n si arrendeva e lottava secondo le
sue regole, e aveva già pensato di fare uno
scherzone a chi le
aveva fatto del male... io dissi ok. Usalo per restare nel mondo e
camminarvi ,come volevi fare per scherzo e farli morire di paura, per
un tot
di tempo. Ma cambia le tue direttive di sparire... Rendilo eterno con
le
tue regole, vivi in tutti i modi che ti vengono in mente
più e sopra di loro, questa è una sorta
di
regolazione dei conti. Loro perderanno il loro essere, figliando come
diceva lei, sfumando nel ricordo fino massimo i nipoti, tu vivi per
sempre... Voleva comunque che... mh... si guardasse al futuro e non si
perdesse tempo con il passato, e con il suo ricordo di quanto
fosse un
fallimento e persa. Ed essendo andata via, per ora ho messo tutto ni
quella sala, anche per farle un piccolo scherzo, creando ciò
che odiava.
Non le piaceva l'idea di cimiteri e simili, perchè diceva
che il
corpo tenuto in un luogo e visitato sempre, teneva come
un'ancora l'anima. Doveva andar via libera come cenere al vento,
così
che
nulla tenesse bloccato l'indivduo anche morto. Si parla molto di video
ed esperienze di perosne con fantasmi e simili nei cimiteri, e non
voleva ne svegliarsi per qualche motivo nella bara e ne ritrovarsi, se
davvero così, a vagare nei cimiteri
perchè il suo corpo era bloccato là, mantenuta da
chi non
voleva che se ne andasse..."
"E quindi...?"
"Quindi mi sono divertito a fare una sorta di funzione religiosa a modo
mio, con non un altare ma tutte le sue cose in una sola zona, prima di
decidere dove metterle... a lei non piaceva molto l'idea che qualcuno
la lodasse e simili, perchè non si reputava
meritevole, e io le
ho fatto una sorta di stanza commemorativa... chissà quanto
avrebbe rosicato, parola che usava sempre, nel sapere che facevo
ciò" ghignando, mentre Kianta sembrava non capire "Comunque
segui Madame, vai..." mandandola via con un cenno della mano, mentre
Madame la prendeva per le spalle per uscire
"Ehi, non mi toccare" fece verso la donna "Milan, cosa devo fare
esattamente?"
"Tu vestiti, ora arrivo..."
Madame e Kianta andarono nella sezione che conteneva le gallerie e gli
abiti. Era in fondo alle due ali a ferro di cavallo, ed erano stanze
ampie divise da settori in legno scolpito, che contenevano quadri, o
abiti, o accessori e altro che usavnao sia per mostra vera e
propria per visitatorie non, che per indossarli. Per feste e
simili
Milan aveva utilizzato abiti, accessori di vario tipo, scarpe e altro
prelevati da lì, e nonostante fossero copie esatte degli
original iche teneva nelle casseforti, erano di pregio ma sempre copie
e facilissimi da indossare anche da soli rispetto gli originali. Magia
della modernità, diceva lui, così non ho bisogno
di un
assistente.
Così come monili, orologi, accessori di vario tipo. E una
stanzetta con porta era predisposta per i cambi e prove.
"Ecco qui, scegli quale abito ti piace e te lo preparo..." fece Madame
davanti a due manichini che indossavano due abiti. Tutta l'ampia stanza
aveva sia manichini che speciali armadi con grucce contenenti abiti,
meglio delle migliori sartorie per teatro e storiche. E i manichini di
solito tenevano a turno abiti in mostra per come andavano indossati,
cambiati ogni settimana perchè fossero ammirati dall'ampio
guardaroba. Ma in casi come quello, mostravano gli abiti tra cui
scegliere quello da indossare. Kianta osservò inclinado la
testa
i due. Rosa e rosso!
"Ma perchè rosa? Io odio il rosa..." fece con una smorfia
della bocca schifata
Madame alzò la testa mentre lavorava alle gonne, e
sembrò
come se qualcosa l'avesse colpita e la conoscesse. Come se no nsi
aspettasse qualcosa. Sorrise ma sembrava stirato, e guardò i
piani di abiti.
"bene, allora per quei modelli se ricordo ce ne sono altri due.
Vediamoli, ok?" azionando il meccanismo che li prendeva e scendeva.
Sembrava come bracci dei laboratori che prendevano al posto di mano
umana oggetti e materiali in maniera sicura e controllata, con tre
punghe dita, e un braccio con vari snodi. Uscito dalla sede doppo che
Madame ebbe impostato dei codici a un pannello, si mosse varie volte
per poi afferrare la speciale gruccia che reggeva tutto l'abito
completo, ma senza sottoveste, sottogonne, crinoline e varie. Quelle
erano standard in una zona a parte e quelli per lei erano
già
pronti.
Appesi penzoloni dove il braccio li aveva bloccati a mezz'aria, vennero
osservati dalle due.
Parevano simili come tipo, erano composti da due pezzi. Una
giacchetta e sotto una gonna fino a terra. La parte superiore sembrava
una camiciola abbottonata al collo, con maniche lunghe e finiva alle
gonocchia. QUello bianco panna aveva mini arricciature a collo e
maniche e rouches sulla parte finale, delle rouches che giravano.
L'abbottonatura finiva alla vita, coperta da una cintura dello stesso
colore e tessuto e partivano i bordi da sotto la cintura ai lati,
lasciando la zona della pancia e gambe scoperta con una V,
scendendo fino alle ginocchi poco prima dei fianchi e poi girando.
Aveva decori e ricami a foglie e altre cose e la gonna scendeva
semplice fino a grandi rouches che davano volume alla fine della
gonna. l'altro abito era color champagne, uguale parte
superiore
che scendeva fino alle ginocchia ma con un taglio diverso. Lo scollo
era a V rasente il collo e si chiudeva prima del seno con un fiocco di
raso champagne, si abbottonava fino alla pancia e poi le due parti di
dividevano, con una cintura alla vita. A differenza dell'altra, la
parte superiore finiva a punta come le camicie e girava verso i
lfianco, una sezione sui fianchi si arricciava verso sopra, creando un
drappeggio che scendeva di nuovo nella sezione posteriore a livello
della zona anteriore. Grosse sezioni di pizzo che semrbavano conciglie
in successione e altre cose ornavano tutti i bordi, con maniche lunghe
e alla francese, e non strette come l'altro abito, tonde e
dritte
nella parte anteriore sopra il polso e poi aperto nella parte esterna
quasi il gomito con un fiocco a chiusura.La gonna aveva dal ginocchio
in giù tre livelli del pizzo di sopra. Entrambi avevano una
sorta di sellino e drappeggi e gicchi sul fondoschiena prima della
rotondità ma si notavano perchè senza la
controparte sottostante parevano strani..
"ma... cosa sono?"
"Abiti che Milan vorrebbe che indossassi. Li indossava quella persona
dopo che Milan decise di sfruttare cosa Lei aveva imparato qui. Sono da
giorno, e li indossava per accogliere ospiti in questo luogo
onelle Torri, per essere
sia adatti allo Chateau che gli ospiti, che amano
travestimenti e feste
in stile antichi. Sebbene siano persone moderne fuori, non puoi
immaginare quanti di loro adorano indossare abiti di varie epoche e
partecipare a piccole feste, party o ore del tè con quelli.
Milan nei suoi pacchetti offre anche questo. Abbiamo sezioni
pure per bambini e ragazzi per giocare e passare il tempo in modi
diversi e divertenti, per capire il passato. FAcciamo uno historical
tour, di vari tipi e in molti paesi sia per adulti e bambini, e in base
alle età proponiamo anche abiti da indossare, per
immergersi nel
periodo e facciamo vivere la storia e le persone diciamo dal vivo. Gli
adulti invece amano le recite e simili, anche in incontri del
tè
e... Ti basti sapere che le Torri sono utilizzate anche per queste
cose, un modo ulteriore per trovare denaro e seguaci. Sono
molte
le attività che finanziamo ma anche prepariamo noi, in molte
salse come diceva quella persona, per chiamare tutti i tipi di persone
e sovvenzionare il Cambiamento. Ed era importante che si accogliessero
gli ospiti con gli abiti giusti. Questi sono alcuni..."
"E a lei piacevano?"
"Non questi... questi abiti sono del millenovecentosettanta massimo, lo
si vede dalle gonne un pò più larghe delle spalle
e lo
stile. A lei piacevnao quelli successivi, dell'ultimo trentennio di
quel secolo. Più era aderente con la lunghezza verso dietro
una gonna e
più erano il suo stile...."
"E non cè...Mh... altro che sia di interesse e adatto,
rispetto
a questi? Sembrano abiti premaman per la sezione coloniale americana e
campagnola..."
"Sai quanto valgono? Sono tutti fatti a mano! Tutti questi sono
fatti a mano per essere fedeli al cento per cento all'apparenza, anche
se con le tecniche moderne che se non li guardi da dentro non si nota,
si possono indossare da soli. Per questa occasione
è questo l'abito che devi indossare...posso solo farti
scegliere
il colore"
Kianta sbuffò, accordando la cosa e cambiandosi. Appena
finito,
Milan giunse trafilato parlando al suo telefono. Trovò
Kianta
seduta su un pouff-sgabello davanti l'enorme specchio pieno di fronzoli
floreali come Lia lo chiamava sempre. E Milan ci rideva sempre. I suoi
gusti non erano compatibili con quelli di Lia, e diceva sempre che le
veniva un coccolone un giorno a vedere quello stile francese e
pacchiano. Madame
stava sistemando le ciocche della parrucca con una spazzola con setole
morbide, che la ragazza indossava, mentre Kianta si osservava allo
specchio. E non sembrava
affato tranquilla e a suo agio. Le raggiunse e chiese come andasse la
cosa, sentendo una lamentela di Kianta.
"Insomma... non mi ci vedo con questo abito. Voglio dire... la parrucca
con i capelli ricci a boccoli larghi..."
"Sono i capelli originali di quella persona..." fece Milan, guardando
se stesso e lei allo specchio
"Cosa?"
"Si..." vedendola nel riflesso voltarsi a guardarlo "Aveva i
capelli
lunghi più di metà schiena e quando
cambiò
acconciatura, perchè voleva sentirsi bene in
questo luogo, si
fece tagliare i capelli come li hai tu, e lavorare in ciocche per
creare questa parrucca. Non erano tinti ed erano senza danni, per
questo
è venuta così bene ed è l'unica, e te
la faccio
indossare solo perchè secondo le leggi magiche, un oggetto
pieno
dell'essere oriiginale può... creare un ponte!"
"Non credo a queste cose..." scuotendo la testa
"Tu no. Ma secondo quanto ho letto e studiato, ogni elemento del nostro
corpo ha
in sè un frammento del potere e dell'essenza del soggetto,
non a
caso si usano per certi riti ciocche di capelli, unghie, pelle e altro.
Nenache lei ha indossato questa parrucca alla fine, preferiva quelle
biondo scuro dorato, mi sembra uno o due toni più chiari, ma
essendo lei bianchissima le stavano comunque bene, come ben sai. Questa
è la prima volta che è indossata da qualcuno, le
sue sono
conservate in quella sala. Lo ammetto, avevo sperato un pochino che il
test fallisse e restasse, scoprendo la sua roba nella sala e
arrabbiandosi come faceva sempre... era così comica e
buffa!"
ridendo tenendosi la pancia, mentre Kianta non sembrava affatto contenta
"Grazie, mi hai fatto capire che la tua burla e la sua reazione,
valevano più di me..."
"No, affatto. Tu sei il risultato positivo dell'esperimento. Ovvio che
sei cruciale e importante, però adoravo quando ci facevamo
scherzi!"
"Quindi, fammi capire. Io sarei... vestita da quella persona?
Perchè?"
"Perchè ci sono persone che la conoscevano e hanno espresso
il
desiderio di parlarle. Incontrava persone legate a organizzazioni e
centri di aiuto, attivisti, o membri di famiglie per me
importanti, per
avere una delle possibilità di raggiungere chi mi
interessava.
Era riuscita addirittura a far interessare qualcuno a lle sue passioni,
a collezionare nostri manufatti, dai libri scritti e rilegati compresa
la copertina da noi, a gioielli, articoli da toeletta e di vetro e
molto altro. Anche affermando ed era vera con tanto di prove, che
devolveva parte del ricavato per i bisognosi. Sebbene non amasse la
politica, perchè se fosse stato per lei, avrebbe ricreato il
giardino delle delizie cosè come i trittici e le opere
infermali
di Bosch a modo... suo! Con quella gente intendo! Diciamo
così. Per far provare loro le
pene e la soffeernza di quelli che buttavano giù o
trattavano
come schiavi e peggio. E una volta lo fece. Prese due grandi
industriali che si erano fatti sulla pelle di altri, con paghe misere e
orari assurdi, feste e incontri con ... passatempi
particolari, anche
con minorenni e sostanzine particolarine... e si salvavano sempre
chissà come mai, da ogni tipo di accuse e
tribunale. Come pensi
che riuscissero? Così lei li ha presi e portati
là dove
per quella gente... non erano nessuno. E disse a quei tipi
e secondo
te, come è andata?"
"Beh... immagino che fossero un pò come te, capaci dei
manipolare le persone e sfruttare le situazioni a loro vantaggio per..."
"Non per tutti. Vedi, tu ancora sai e conosci poco, ma una persona con
queste capacità deve riuscire a farla a chiunque. Anche chi
conosce la dura vita degli strati o livelli bassi della
società,
lottando ogni giorno contro ogni cosa e chiunque. E la vita ti tempra,
ti indurisce, fa diventare carogna per non essere schiacciato. La
differenza tra la gente ricca o arricchita con motodi negativi e quella
dei livelli peggiori è... contro chi devono giocare. Se sei
bravo riesci a intortarti anche le persone del livello basso della
società, hai così carisma e capacità
di
persuasione da farcela. Molti capi di gruppi e organizzazioni piccoli e
grandi che impestano le città, sono bravi a quel modo. Si
fanno
dare un titolo e sono il capo, sanno manipolare e avere collante su
tutti. Se invece sei abituato ad altri livelli
sociali, più alti dai medi in su, non è
detto che
sia facile e possibile. Ed ecco
perchè quei tizi hanno fallito tutti. Alcuni avevano preso
dalla
loro alcune persone ma, ops, è arrivata una persona
mischiata
tra loro che è riuscita a ribaltare la situazione elencando
chi
fossero quei tizi, cosa avessero fatto e... non sempre alla gente
povera e a stento a galla ogni giorno, piace sapere che ci sono i furbi
che gli ballano di sopra. E così lei e altri erano pure
riusciti
a spingere la folla ad acchiapparli e con rabbia, farli fuori..."
"Li hanno uccisi? Uccidere e fare del male è brutto..." fece
Kianta contrariata
"No, no... non lo avrebbe permesso. Nel mondo in cui li aveva
gettati, uno lo volevano
seccare di botte, un altro impiccato, altri come sentivano di fare per
vendetta, e lei intervenne. Era tutto studiato. Non era una
manipolatrice, una carismatica,
una mentalista di natura, ma aveva studiato questi elementi
per
giocare con le sue
regole. E così propose una cosa. Li calmò quel
tanto che
bastava perchè la ascoltassero, affermando che
cèra un
modo migliore per vendicarsi. con la loro morte, non avrebbero avuto
ninete, solo sfogati... e poi? Così disse che era di un
centro
di aiuto e alcuni di loro la conoscevano, e disse loro che aveva modo
di risarcirli. Fece mettere quei tipi in fila, spalla con spalla, il
suo classico, e
disse loro con quei metodi mentali, che potevano salvarsi se mostravano
di dire la verità con le loro scuse, e la conferma
che
avevano
agito negativamente, e se facevano una bella donazione
perchè
quelle persone avessero il necessario per pagare le tasse e i buchi che
consideravano casa, per non perdere un tetto sulla testa, tornavano a
casa. diceva, e
mostrava
alzando in alto un tablet mentre scorrevano le foto. E quindi
urlò verso tutti intorno .
E la
risposta fu, ovviamente, la seconda. Lia era riuscita anche grazie ai
mentalisti che aveva al suo fianco, a girare le cose a suo favore.
Esattamente come i preti, diceva. E così è stato
fatto,
nonostante le minacce che le fecero quei soggetti, si zittirono e
obbedirono quando lei parlò loro a pochi centrimentri dalla
faccia, mentre chi stava con lei urlava e parlava di sistemare le cose
in modo da aiutare tutti, coprendola. I leader carismatici sanno cosa
dire e su che leve agire, e lei invece di fregare la gente, li aiutava.
Disse loro che se sapevano chi erano e dove andavano i loro
cari, e se era
riuscita in quel modo, non cèra nulla che potessero fare.
Non
sapevano che siamo come organizzazione, splittati in più
aziende
e agenzie di varia natura, comprese bodyguard, guardiani, mercenari,
vari specilalisti in sicurezza, ricerca ect. Quindi non sarebbero mai
stati fuori dal nostro controllo, ma sapevano solo che eravamo
un'agenzia militare ... E capirono che la cosa era grossa
perchè con soli semplici loro dati, fu possibile spostare
tutti
ciò che cèra dai loro conti ai nostri,
impossibili
da
tracciare e seguire, perchè i fondi vennero spostati in soli
dieci minuti, più di trenta volte in server in vari parti
dle
mondo, nostri server, e risultò
impossibile riaverli. Adesso sono nostri semi seguaci,
perchè
hanno capito che nonostante le loro conoscenze era impossibile
fermarci, e hanno imparato la lezione. Ovviamente dopo che hanno
cercato di premere perchè Fbi, ogni..."
"Quindi erano americani?"
"Non tutti, ma facendo affari con molti settori in america, diciamo che
potevano richiedere controlli... è finita che
sono
stati tacciati di falso allarme per terrorismo, uno degli elementi che
avevano usato perchè facessero luce sulla questione... sai,
molta
gente pensa che basta essere famoso e ricco per poter fare tutto.
Funziona, ma con alcuni livelli sociali, non suoi pari e superiori o
con noi. Lei rideva sempre della cosa e li chiama PORACCI!" ridendo "e
alla fine lei è tornata da loro, con arroganza e
sfrontatezza, e
ha posto un accordo. Che vige ancora adesso. E ha fatto molto nei mesi
che è rimasta con noi. Il suo Gioco. Lei usava l'arroganza
di
chi sa ed è sicura di essere l'arbitro di gioco che detta le
leggi, sfrontata quando mostra le carte che ha in mano per tenerli
tranquilli..."
"... quindi io cosa dovrei fare? Non ho ancora capito"
"Devi devi essere lei..."
"Lo avevo già capito, ma voglio la conferma da te...intendi
quella persona? Proprio quella? La persona di cui parli e proprietaria
di quei capelli, è la stessa che viveva nel mio corpo
prima?"
sebbene lei lo sapesse ma volesse farglielo dire
"... esatto. non te ne ho parlato prima perchè le avevo
promesso
che tu non avresti dovuto avere influenze di alcun tipo..." disse lui
con un sospiro, non immanginado che lei avesse comunque una
infarinatura, per capire la situazione, di giorni prima da
Legeia,
solo perchè tenesse gl iocchi aperti.
"Quindi quello che vedo adesso dentro questo specchio... " alzandosi
per andare contro il suo riflesso, per poi dopo un'occhiata a ogni
dettaglio, poggiare i palmi sulla fredda superficie e guardare il suo
viso per bene "...è ciò che rifletteva Lei? COn i
capelli
così, questi abiti..."
"Ascolta, quello che rimanda lo specchio è la tua forma
materiale, adesso con quei capelli e l'abito identica a come era Lei.
Ma... Anche se ho paura di venir meno alla parola data dicendoti certe
cose, sei l'unica che può impersonare Lei e
Veròna.
nessuna è attrice abbastanza per emulare il modo di
sorridere
sornione, carogno, da matrona, da consapevole di cosa
è, e
che
cosa deve fare... nessuna persona può essere sostituita con
un'altra, anche se la seconda sputa sangue per cercare di riuscirci. E'
impossibile.Puoi fare caricature da comico o tentare di copiare video e
atteggiamenti, ma solo per brevi periodi e non per molto tempo.
L'atmosfera di una persona è diversa da un'altra e chi
conosce,
lo capisce. A meno che no sli si veda dopo anni, ma non è
questo
il caso. Ma stai tranquilla, non ho alcuna intenzione di importi il
chiamarmi come faceva lei o copiare il suo modo di essere. Non ti ho
costretta a riconoscere il nome di qualcun altro solo perchè
condividete lo stesso corpo. Tu sei tu, Kianta, ma nello stesso tempo
sei anche Lei per certi versi. L'ho visto quando ti sei svegliata, come
guardavi tutto e tutti, il tuo... Ah" avvicinandosi allo specchio,
mentre lei ancora si osservava "cosa potrei non aspettarmi dalla
persona che ho conosciuto dopo che aveva spostato un corpo morto di
peso in un bagno, spellato per essere irriconoscibile e aver indossato
i suoi abiti per mischiarsi a noi..:" ottenendo da Kianta l'attenzione,
stupefatta "E ancora oggi ricordo la sua faccia risoluta e senza paura
nell'affrontarmi, anche se non sapeva chi fossi e come aveva
strombolato la testa di Alaric... era così la parola che
aveva
usato? A volte
certe parole italiane non le capisco, ma posso dire che non
è da
tutti affrontare la morte di faccia e ancora di più farle
l'ombrello, come diceva lei con un certo gesto, solo perchè
lei
era lei, per deridere la morte... Si, ancora oggi non cè
modo di
spiegare perchè
fece ciò che fece con quella persona morta, camminando senza
paura in una tuta da combattimento fino al nostro aereo, e
pure
pretendere che io le dessi due oggetti per... AhhhA, è
sempre
stata un fattore imprevedibile e assurdo, era buffa e comica quando si
arrabbiava ma non da mordere qualcuno, per quello cè di
più, e non potevo aspettarmi di meglio dalla sua nuova
parte,
come scappare per capire dove si trovasse, guardare con sufficienza la
gente come se la infastidissero e..."
"Sentivo di farlo..."
"Esattamente la risposta che avrebbe dato lei per la questione di
quell'uomo e come usò sue... mh... parti per seguire
l'istinto.
Come per la chiave a Ballymena e tutte le cose, agire e guardare se le
si chiedesse perchè, come se fosse un'offesa. Era questo..."
"ma se io impersono lei..."
"Anche se dovessero tornarti dei ricordi, e per David non è
così, come direbbe lei adesso quando si
innervosiva...'sticazzi!
Dovrebbe essere detto correttamente "con una risata "Ma il succo
è che tu resti comunque tu, anche con qualche
ricordo. Non
puoi
cancellare cosa sei adesso solo perchè qualcosa riaffaccia
nella
tua mente.Dovrebbe tornarti tutto di botto e risentirti LEI,
perchè tu venga cancellata. Come due menti in un solo
cervello,
non è possibile, a parte i pazzi con certe patologie, ma
quela
è un'altra cosa... Quello che ti chiedo io, non è
ricordare e tornare ad
essere lei in toto, ma provare a sentire come avrebbe agito e...
convincere quella gente che lei è ancora qui. Purtroppo lei
era
anche un pò discola su certe cose, si divertiva a giocare e
fare
cose con la gente, anche penso per sopperire ilsuo passato, e
così finiva per imprimere nella gente l'idea che dovevano
continuare a incontrare lei e trattare con lei, per le
questioni.
Col risultato che i nostri emissari non sono accettati. Sapeva
dare un senso di conoscenza, capacità, e..." con un gesto
della
mano che Kianta non capì "... e instaurare una sorta di
legame
come tra venditore e cliente, sebben lei dicesse fosse per le
Lezioni, per cui la gente tendeva ad andare dalla
stessa persona per come si è trovata prima... il senso era
quello. E poi è andata via... Ma tranquilla, non voglio che
lei
torni, è un suo desiderio e lo accontenterò ma...
ho
bisogno di qualcuno che sappia fingere bene di essere lei per
incontrare le persone che pretendono di rivederla. Ti fidi di
me?"
"Se hai davvero bisogno... ma come posso emularla se non la conosco?
Come so come si atteggiava, parlava, rideva e... non mi
sentirò
divisa in due e persa?"
"Affatto, e comunque come dissi a lei varie volte, quando la esortavo a
divertirsi contro chi le avev afatto del male, non è detto
che
si debba sparire per forza. Intendo che lei poi prese le mie parole e
le rovesciò, affermando che cosa avrebbe fatto fino agl i
anni
a venire come un domino, non era vendetta, ma riequilibrare i
piatti della bilancia. Sarebbe stata cieca e velata, usando chiunque
vicino a quelle persone perchè provassero dolore e almeno
una
particella di ciò che là frantumò.
Bastava un
poco, ma un poco diluito nel tempo... non so se ancora continua,
l'ultima volta che la vidi mi disse che aveva preso e rigirato le mie
parole, per essere come una stella..."
"un... una stella?"
"Infondo, disse, se dobbiamo dirlo, le stelle per loro natura
sono qualcosa di speciale luminoso e magico, le stelle rispetto a noi
non
sono granelli di sabbia nella grande clessidra che è
l'universo
e i lsuo tempo, le stelle vivono molto, molto più di noi,
così tanto che per secoli possiamo ancora vedere
la loro
essenza e vita quarciare le tenebre oscure, eppure son morte...
Mostrano con tutta la loro forza fino alla fine che sono esistite e
ancora continueranno nel diverso tempo dell'universo a dare parte di
loro, a bruciare cuori ed esistendo sempre e comunque,
finchè
l'ultimo attimo di tempo che trattiene la loro luce non cede. Ma
ciò avviene in tempi più lunghi di un umano. E
così lei voleva fare. Ora su, alzati, seria e composta. Devi
provare a spacciarti per lei!"
"ma come, io... non so, non sono sicura che possa riuscire a fingere di
essere chi non conosco..." fece lei alzandosi e drizzandosi nell'abito
che non le piaceva molto.
"Devi apparire arrogante, supponente, superiore, come le maschere
veneziane... le conosci? lei diceva sempre così! Quando
doveva
atteggiarsi, prendeva sempre spunto dai video di maschere e figuranti
venezianti, che grazie non solo ai vestiti ma a come risultavano in
essi, quindi i
bravi, del carnevale di Venezia, sapevano apparire e provava
e riprovava. In realtà
non ve ne era bisogno per certe cose, ma come camminare e risultare
imperiosa e regale era necessario per mostrare da subito la propria
personalità. Ancor di più se doveva sostituirmi.
E si
divertiva. Diceva che le ricordava quando si spacciava per varie
personalità ai tempi di Zay, Ric, Phib e gli altri, muovendo
personaggi fittizi per studiarli e capire cosa volessero, come avev
a scritto, e preparato elementi perchè credessero
a ciò che
voleva lei. In fin dei conti, diceva con amarezza, nessuno voleva
sprecare due minuti per conoscere LEI, quindi giocava al gioco della
società, la finzione. Quindi come diceva sempre, devi
sentirtela
calla, come dicevano i romani. Erano romani?..." fece lui dubbioso,
scacciando il pensiero con la testa " devi credere, crederci, sentirti
come se tu fossi la Madonna in terra. Devi essere sprezzante
e
regale. Sii come una dama veneziana. Infondo lei poteva definirsi
benissimo come una vera fanciulla veneziana dei tempi d'oro del
periodo, come concetto" ridacchiando " Una vergine non toccata dal
peccato e si abbigliava con i nostri abiti, fingendosi regale
e
sinuosa nei modi, di una matrona antica..."
"Mh..." fece lei con un'espressione del tipo
"Richiama Lia " le fece afferrandole le spalle, serio e come in panico,
come se avesse cambiato personalità "Nelle tue vene scorre
il
suo sangue e il suo essere fin nel midollo. Raggiunti la sua
anima e falla tornare quel che basta. Come una reincarnazione,
perchè ti aiuti
nel continuare l'opera. Come una congiunzione astrale che affievolisce
la divisione tra i piani. Carne e sangue. Anima ed essere. Crea un filo
di legame con lei e riportala. Se avessi collaboratrici che valessero
la metà di lei, avrei una schiera di fedeli aiutanti, invece
di
gente che non è capace di prenderla con la filosofia giusta.
Per
loro è solo lavoro e agire per completare la missione. Per
me e
lei era diverso. Era divertimento, sfida, manipolazione e giocare alla
roulette russa con una pistola d'oro e proiettili di diamanti..."
"E io? Valgo se fingo di essere lei?"
"Je suis avec toi, Kianta. Stai tranquilla, non mi rimangerò
la
parola con lei e non tornerà, ne voglio che tu perda te
stessa
per questo, ma mi farebbe piacere se volessi giocare con me allo stesso
gioco, con le nostre pedine sulla scacchiera. Sarà anche per
te
un modo per imparare le persone e le menti, la filosofia e psichiatria.
COme diceva Lei, conoscere queste cose, porta a consocere
anche se
stessi. E non si rischia di perdersi, se si è capaci... e se
dovessi avere per qualunque
motivo dei ricordi che ti destabilizzano, io e gli altri saremo sempre
con te perchè ciò non avvenga e tu possa, come
diceva
sempre, digerire la cosa e andare avanti. Lei faceva così,
raccoglieva, metteva nel sacco, e continuava la strada, non stava
lì a guardare nel sacco piagnucolando. Decise che sentiva di
doversi fermare e dire basta.
E'
rimasta se stessa nonstante tutto e tutti, credimi, non è
cambiata e non lo farai neanche tu... se però vuoi avere
almeno
un'idea di ciò che era, vieni. Niente influenze, solo per
capire
cosa si aspettano gli altri. Ti mostro la sala che avevo
preparato per farle lo scherzone..." andando verso il corridoio senza
badare se lo seguisse, continuando a parlare.
Kianta voltò la testa verso Madame, che era
rimasta in
silenzio, come a chiedere qualcosa con sguardo indeciso e perplesso, ma
si sentì rispondere dalla donna che poteva andare, li
avrebbe
aspettati nel salottino da tè. Così
candò in
cerca della scia di Milan, ossia quel suo profumo costoso e che le
sembrava orrendo, ma pareva fosse di pregio. Boh, pensava lei, quello
che usavano gli uomini sia acqua di colonia, che
dopobarba
o altro al muschio e altri odori strani erano insopportabili per lei,
ma quello di Milan sembrava un odore che sentirlo troppo tempo dava
fastidio, tipo mangiare una cosa troppo zuccherata da sdegnarti, eppure
alle donne piaceva. Così seguendo l'odore
svoltò e gli si accodò, essendo partito in quarta
verso
la sezione finale del corridoio. Giunsero alla penultima porta, che si
distanziava parecchio dall'ultima. Milan la prì con una
chiave
ed entrarono
La stanza era grande da prendere due porte, ma l'interno era stato
sistemato in modo da fare una sorta di anticamera stretta appena
entrati con un registro aperto, una scaffalatura di legno piena di
oggetti e piccol iquadri vari di ritratti di varie persone. Una porta a
due ante apriva all'interno dell'altra stanza vera e propria, che
continuava fino alla finestra, la quale però era oscurata
Si vedeva chiaramente che mancavano i quadri, sia per tutta la miriade
di chiodi presenti, sia per le forme visibili.Chiaramente vi erano
stati quadri per molto tempo appesi là dentro. Vi erano
finestre, ma erano coperte da tendaggi pesanti e pannelli
davanti, per
mettere altri quadri.
Nella parte finale della sala vi era un insieme di oggetti vari. Abiti
su manichini, dipinti, oggetti diversi sotto varie teche.
"Queste sono le cose che ho riunito per farle lo scherzo... invece il
processo ha funzionato e ora sei qui. Non ho ancora tolto tutto
perchè... ancora ora rido nel pensare alle sue espressioni e
atteggiamenti nel sentirsi offesa nello scherzo. Non le piaceva che le
sue cose fossero toccate, o che le si desse un qualche riconoscimento
in particolare, o per cose che faceva. Al massimo il
rispetto,
quello
si. Ma solo vedere questo l'avrebbe fatta incavolare tanto. una volta
le ho fatto lo scherzo, anche per vedere come reagiva, di fare un
altarino sul camino, con una sua foto, dei gigli e rose blu e
dei
lumini, un commemoriale... lei ha guardato, mi ha fissato sospirando
gonfiando le guance e mi ha solo detto ... E insomma, è finita con lei piccata
perchè
credeva seriamanete che stessi provando a farle venir paura della
morte. Invece non era così, lei proprio ci andava di faccia
verso la morte, non aveva paura e non si ritraeva, quante cose ha
combinato per danzare con la Vecchia Signora, incappando
chissà
come, diceva lei, nelle missioni, a raccattare la gente che faceva
casini. Diceva sempre . Ah che ridordi,
di quanto combinava per testare
le
persone..."
"Quindi..."
"Quindi, cè prima una cosa che voglio tu comprenda. Anche
se...
non doveva accadere che sapessi di Lei, avendo bisogno di te, devo
metterti a parte di alcune cose..."
"Quindi ammetti chiaramente che stai andando contro i suoi voleri..."
sorridendogli con fare complice e monello
"Simpatica... ma sono serio, adesso. Ascolta bene, perchè
ciò determina anche te..." portandola a guardarlo uno di
fronte
l'altra davanti la zona con gli oggetti della Prima "Se esisti tu, Lia
non può. E direi anche ovviamente, condividendo lo stesso
corpo
e cervello... ma la questione è la seguente. Lei provava
così tanto dolore e perdita di sè e di una sorta
di non
legame col mondo, che invece abbiamo tutti... ognuno ha quel qualcosa
che lo
tiene legato alla vita, qualsiasi sia, e inevitabilmente se uno
svanisce, l'essere umano è capace di crearne un
altro.Questa è la nostra natura. Lei no.
Quelli come Lei... non so come definirli perchè non
cè
uno studio scientifico per questi fattori a questo mondo. Una come lei,
che aveva così tante passioni, hobby, interessi...perfino
quellìAts o Tribal Style bellydance o la fusion
che amava
e sentiva che era come aprte di lei... eppure ognuno
di essi e lo ha fatto, anche eseguiti, uno dietro l'altro in un
sol giorno, non le davano modo per il successivo di ocntinuare.
Cè chi vuole vivere per vedere il giardino che ha coltivato
con
amore e fatica nel pieno del suo splendore più estati
possibili.
E questo è solo un esempio. Cè chi vive per i
suoi fiori,
per la sua azienda o impresa, per assicurarsi che i figli diventino
grandi e figlino a loro volta, chi per rivedere una persona del suo
passato, come fu per molti a causa della seconda guerra, e tanto altro.
ogni persona ha desideri e àncore diverse per essere
vivi, nel mondo
materiale. Lei era una di quelle persone piena di passioni ma con nulla
che la tenesse legata, diceva sempre che era come se non avesse quel
filo che la teneva affrancata al mondo materiale. Quello ti teneva vivo
e con il senso della sopravvivenza... e ancora, ad un certo punto devi
spegnere tutto quello che ti spegne ogni giorno. E
così
ebbe la fortuna di incontrarci... e ha sfruttato molto
ciò...
è stato divertente osservare qualc uno che sfugge al
classico profilo umano. Chiunque altro avrebbe considerato me
come
il folletto irlandese con la mpentola d'oro, si sarebbe fatto i fatti
suoi, trovato modi di arricchirsi, svoltare, sempre lavorando in
qualche modo per ripagare la cosa, ma avrebbbe seguito i punti
classici. Soldi, potere, interessi vari personali, pure fare come
loggie e sette dove tutto e di più per trovare il
proprio
centro in quello che qui abbiamo... tutti lo avrebbero fatto. Lei
invece a parte toglirsi qualche sfizio, ha gito sempre per aiutare me
e gli altri. Io sono negato con l'amministrazione, lei mi sostituiva e
teneva tutti a bacchetta. Per davvero, andava fuori dai gangheri se si
usciva fuori dalle regole di condotta e condivisione... ma ormai le
conosci..."
"Si, nei bagni, pulizia personale, degl iambienti, oggetti, cucina,
tutte el regole su come fare ogni cosa..."
"Non pensare che fossero state messe perchè era non so,
onniscente o si sentisse meglio degli altri. Tra tutte quelle
possibili, ogni cosa che viene spiegato dai cartelloni nei punti
giusti, sia per i nuovi che per rinfrescare i ricordi, è
testata e
migliori di altre. Così come i metodi di pulizia antichi
contro
i nuovi. Può sembrare strano, ma qui operiamo
metà e
metà, nel senso che utilizziamo sia metodi dei primi del
novecento per certe cose, che moderni. Dipende da cosa, da come... e
nel dubbio, i capisquadre decidevano, prendendosi le
responsabilità, ma non si butta via niente, neanche vecchi
trucchi o metodi che molti definirebbero in
senso
dispregiativo. Prendiamo le cose buone delle vecchie generazioni e le
rapportiamo col nostro tempo, in base a cosa si deve fare, ci si
adegua... Anche se mi ha odiato, tanto, quando ho messo la regole che
per determinate occasioni facessi indossare, così come per
me,
stivali stile napoleonico con i tacchi in ferro. I pavimenti antichi,
seppur più cazzuti, come diceva lei, dei moderni,
risentivano
del batamp, batamp dei tacchi in ferro. Sono scenografici, anche nelle
feste sono acclamati con le divise e i rigidi protocolli di
presentazione e comportamento... ma stava sempre a preoccuparsi dei
pavimenti. Diceva sempre cosa
come
elemento vero e fisso. Si potevano a volte scavalcare le regole? Ni,
per lei. Era necessario tener conto del caso in questione e se
meritasse o necessitasse di un cambio di registro, se in via
eccezionale o meno, altrimenti senza regole e superandole facilmente,
tutti farebbero quel che..."
"Ok, questo lo capisco. Sembra che sia in grado di ragionare. Ma cosa
c'entava la questione di me e leI?"
"Te lo stavo spiegando! Se esisti tu, Lia non può. La tua
esistenza... cancella Lia. Non è possibile che una esiste se
esiste anche l'altra. Lei ha deciso, dopo aver parlato molto con me, di
far nascere una nuova Personalità, così che anche
lei
potesse avere, nel caso non fosse una cosa profonda fin nell'anima, un
ancoraggio e un viaggio diverso dal suo. Possiamo dire che tu sia il
test nel test... Abbiamo scommesso lanciando la moneta,
benvenuta
nel mondo, nuova persona. La meta, e quando, dipende da
te. Sai che esistono diversi mondi, si dice, paralleli dove le
situazioni possono cambiare anche di poco, ma sono differenti? e tutti
i
diversi ME possono essere distanti in molte cose tanto identici solo
d'aspetto?"
"EH... i mondi paralleli? Intendi le nostre copie?"
"No, quello è un pensiero per cui esistono sei o sette
diversi
individui nel mondo come noi, con lo stesso aspetto
e molte volte con gusti e
altro simili. io parlo di mondi paralleli, ossia immagina l'universo
che invece di avere una sola realtà, ne ha sette
così
come infinite, tanto quanto le possiiblità. Ora immagina che
in
ogni mondo cè un nostro IO che agisce, pensa, decide,
sceglie,
dice e fa cose diverse, opposte o non le fa prorpio, creando nuove
linee temporali. In quei mondi Lia potrebbe essere sempre e solo Lia,
restare sola e disperata come accadde qui o no, e
solo in uno esisteresti TU. Tu conosci Veròna, vero?"
"Intendi il Personaggio fittizio o Personalità che utilizzi
per
mettere sul campo di gioco un soggetto estraneo e imprevedibile?"
"Esatto! Quel personaggio più di te, potrebbe esistere
sempre e
comunque. Lia poteva benissimo muoversi nel campo militare, nei
carabinieri ocme voleva fare, o altri ambitii lavorativi, e impersonare
un soggetto che non fosse se stessa perchè si conoscesse
ciò che vedevano. Vedere e parlare a una persona non vuol
dire
conoscerla veramente, e se Lia avesse deciso di impersonare una seconda
se stessa per lavoro o altro, quella sarebbe stata una forma simile e
diversa in egual misura di Veròna. Per qualunque motivo, Lia
avrebbe comunque sfruttato una facciata della sua intera
personalità per modellare un soggetto da gettare sul campo
per
nascondere il suo vero Io. In questo mondo non è accaduto
perchè lei si è rifiutata di fingere e recitare,
come
facevano tutti, in un mondo che non le paiceva per le
falsità.
Eppure Veròna è uscita fuori per sfruttar e un
elemento
inatteso e fuori contesto. Un Strega che si frappone tra vari soggetti
della popolazione bassa, povera, o vulnerabile e quelli che cacciamo.
Ma poteva essere una Personalità o faccia con nome e modi di
agire diversi, creata da Lei sola o in altri contensti senza
me, ma stai sicura che sarebbe stata sempre e comunque una
faccia del totale della Personalità di Lia. Sfacciata,
pungente,
sbruffona, amante del rischio..."
"Cosa intendi per faccia o faccetta?"
"hai presente un diamante? Un diamante così
comè, tagliato?
la bellezza della pietra che affascina ogni donna e ogni uomo al mondo
è dato dal tipo di taglio, dalla luce che colpisce le facce.
Ebbene ognuno di noi ha una personalità che è
composta da
vari elementi, che uniti formano la persona come è. La mia
personalità è data da questi fattori, le tue da
altri, e
via dicendo. Si dice che ogni faccia del diamante crei la bellezza e
grandiosità di questa pietra per andare su un gioiello.
Senza le
faccette, un diamante è solo una gemma grezza opaca..."
"Quindi è questione di luci e ombre?"
"Eh... ogni persona ha una personalità composta da tante
facce
che la compongono. Ecco perchè per quanto bravi, nessun
imitatore o attore o altro può dare ciò che
è la
personanel suo totale. Può cercare di imitare cosa conosce e
ha
visto, ma non il tot della persona. Può provare ad imitare i
movimenti o frasi standard, ma
una Persona è più dell'apparenza. E
Veròna
è come una faccetta del tutto di Lia, perchè
è una
parte di lei che viene esaltata al massimo perchè diventi
reale... ma Veròna non è la stessa cosa di te. Tu
sei un
fattore che magari in nessuno degli altri mondi è venuto
fuori.
La tua esistenza cancella Lia. Uccide ciò che era come
Personalità creata dalla vita vissuta, i momenti si e quelli
no,
le gioie e dolori, passioni e interessi, gentilezza e
imprevendibilità, e molto altro. Come accadde nel
passato
dell'umanità e nelle storie cliniche, chi perde la memoria
per
incidenti, situazioni che creano danni al cervello o altro, non accade
mai, da ciò che ho visto, che una persona si svegli senza
ricordi e sia esattamente come prima. Accade sempre che i gusti non so
dei colori che si preferisce, del cibo, abiti o qualsiasi cosa, sia
diversa. Cè chi inizia a fumare se prima non lo faceva,
mostrava
gusti musicali differenti, se non ritrovavano la memoria, continuavano
ad essere come individui nuovi. E questo per molti significa che senza
memoria, iniziando come nuove personalità, si uccide la
precedente, perchè non ci si riconosce in niente in quella
persona..."
"Io in pratica... avrei ucciso Lia?.. Non l'ho mai incontrata... non la
conosco e non so nemmeno di cosa si tratta ciò che sto
vedendo
qui dentro. Come posso essere la colpevole della morte di qualcuno?"
"Non è così. Ciò che è
accaduto con te
è stato uno scambio. Uno scambio equivalente. Mediante un
esperimento, una vita se ne è andata
perchè ne nascesse
una nuova. Il rovescio della medaglia...se tu non esisti... Lia esiste.
"E Veròna? Voglio dire... questa Personalità non
è morta con lei?"
"perchè dovrebbe. Veròna può esistere
dal momento
in cui qualcuno l'ha creata, l'ha resa esistente e reale, facendoloa
riconoscere come tale da più persone e indipendentemente
dalla
persona primaria, essa può esistere sempre e comunque, basta
che
vi sia un individuo che ne vesta i panni. QUi no nstiamo parlando di un
ruolo attoriale qualunque. Veròna è entrata in
pieno titolo nel
mondo dei vivi perchè è riconosciuta come tale,
essa
cammina veramente tra i vivi ed agisce su questo piano.
Veròna
è una faccia del tutto di Lia che ha preso vita prorpia ed
è come una continuazione di quella sua parte.
Veròna
aiuta, supporta, sprona, si presenta, affronta, punisce, giudica e ..."
"Stiamo parlando del rovescio della medaglia? io sono la Testa e Lia
è la Croce?"
"Stai insinuando che tu e Lia siate due facce della stessa medaglia?
No, affatto! Forse mi sono spiegato male. Veròna era, resta
e sarà sempre la tua,
o meglio vostra,
ipotetica faccia della medaglia. Lei resterà sempre il
vostro
riflesso. Tu e Lia non siete le due facce, l'una dell'altra. Lo
è Veròna, e anche tutte le altre
personalità che
abbiamo creato insieme, sebbene Veròna sia sempre l'unica
reale
di tutte. Qui la cosa è complicata, ma in pratica non
stò
dicendo che...."
"Aspetta. Ricapitoliamo, Lia ha deciso di seguire in parte i tuoi
consigli, così decide di... cosa, creare una sorta di
testamento, o qualcosa del genere che è intessuto nella
trama
del Personaggio chiamato Veròna? lei decide di morire, ma
capisce dalle tue parole che così non si sarebbe vendicata
affatto, così prende più elementi e li unisce,
poi nasce
Veròna. Questa strega è stata riconosciuta come
reale e
vivente, perchè Lei le ha prestato un corpo con
cui muoversi in
questo mondo, essa è diventata reale quanto noi stessi...:"
"Corretto"
"Tuttavia qualcosa le diceva di andarsene comunque, così fa
una
sorta di lancio della moneta con quell'esperimento di David. Cinquanta
per cento muore, cinqua per cento funziona e nasco io..."
"In realtà eravamo indecisi. Negli esperimenti precedenti
cèra stati... dei problemi. Capitava che non si cancellasse
la
memoria, il soggetto morisse... anche se erano comunque in fin di vita
ma volevano..."
"Questo ne parliamo dopo, sono quindi tre le possibilità?"
"Che abbiamo diviso in due, come le possibilità della
moneta.
Uno... muore o non funziona con lei, l'altra possibilità, la
due, era che
dimenticasse e vivesse. Quindi due possibilità negative
contro
due positive, ecco. E cè sempre quel concetto... non esiste
Lia,
se tu esisti. Siete due personalità che non possono
coesistere.
E questo perchè? Perchè con la sua scelta e
decisioni, ha
fatto nascere un individuo nuovo che collide con tutti gli altri mondi
dove di base dovrebbe esserci Lia, creando discrepanze. Nel nostro
mondo, una persona conosciuta e riconosciuta come Kianta è
assente, mancante negli altri. Un fattore esclude l'altro o ne genera
un altro...
E' tutta questione di scelte e probabilità. In un mondo Lia
avrebbe scelto di farsi agguantare così tanto da ira e odio
da
creare una Veròna bramosa di vendetta e punizione. La
Veròna che io conosco non è oscura, meschina se
non per
giusti motivi, non per fattori personali. Veròna non agisce
per
elementi e fattori personali, ma un'altra si. Lia avrebbe potuto
decidere di agguantarsi alla possibilità di perdere il suo
Io
originale perchè Veròna ne prendesse possesso.
Sono
ipotesi, ovviamente, non credo che potesse accadere ma negli altri
mondi potevano esserci chissà che fattori ancor
più
negativi. Lei è la stessa, e lo so, che se le fosse successo
qualcosa di brutto come uno stupro o altro, avrebbe cercato di rompere
in pezzi chi lo aveva fatto. Anche a costo della vita, ma avrebbe
risposto con denti e unghie e di più, volendo veedre il
terrore
negli occhi di chi l'aveva resa ciò che si sentiva. In
questo
mondo, ha scelto di non usare la vendetta e l'odio, stava per spegnersi
dentro ma ci siamo imbattuti in lei. E invece di morire solamente,
sparire, mentre chi le aveva fatto del male e non si era pentito, lo
credeva gisuto e normale in quella società, ha
creato elementi dalle sue parti di personalità
perchè
queste continuassero al suo posto. Tu sei ciò... io tivedo
più come una figlia, una vita per una vita come nelle
nascite
dove la madre muore. A lei non piaceva questa cosa, ma è per
dirti che sia come sia, tu esisti nell'unico o magari nel paio uniche
di possibilità in cui Lei muore, per far nascere te. E
impersonando Veròna le permetti di calcare di nuovo il mondo
materiale..."
"Vuoi che io interpreti Veròna?"
"Vedi... anche se non sei la stessa persona di quella che conoscevo,
cè qualcosa in te comunque, che è necessario a
Veròna per sorridere di nuovo calpestando la terra
materiale.
Sia prima che dopo che Lia decise di dar lei entità vera a
Veròna, abbiamo testato dei soggetti che sembravano
promettenti.
Ma non è la stessa cosa. La sfaccettatura che abbiamo reso
indipendente, non brilla come dovrebbe lontana dalla parte
originale. E'
proprio vero il detto che ogni personaggio venuto bene, deve
ciò
a quanto ci mette l'attore..."
"QUindi in un mondo dove io esisto, forse l'unico, l'altra persona o
parte di questo posto è cancellata?"
"Cancellata come ricordi... come vedi Lei esiste comunque, anche se non
desiderava ciò, all'inizio... Fino alla fine ha detto di non
ricordarla e l'unica cosa che voleva era non far morire
Veròna,
non cancellarla perchè di ciò che voleva fosse
magari
ricordato, era quel che aveva fatto rispetto alla feccia.
Fino alla fine
ha desiderato sparire ma nel contempo si ricordava i nostri discorsi e
cosa avevamo fatto per cambiare le cose piano piano, e come sarebbe
finita se tutto si fosse fermato. Tutto si sarebbe arrestato, disse, e
non voleva ciò... il problema è che
Veròna essendo
un suo riflesso ha bisogno di vettore uguale o pari per continuare ad
esistere nella sua natura originale..."
"E dovrei farlo io? Io che esistendo, annullo la sua creatice?"
"Non sentirti in colpa per qualcosa di cui non sei affatto legata in
alcun modo... l'esperimento era in programma, doveva essere fatto.
Secondo la teoria della moneta due facce davano quattro
possibilità, e tu ne sei stata il risultato. Tu hai un
carattere
opposto al suo, e in base alle esperienze che farai, lo modellerai
tu... ma non sei la causa di nulla, anzi vedila come
un'opportunità! Dice un detto
"Stai usando uno dei miei fiori preferiti per dirmi qualcosa?"
"Si, che tu sei la rinascita di una persona che potrà magari
essere la versione migliore della Primaria..."
"E mi stai dicendo questo perchè impersoni
Veròna...?"
"Oggi no... ma ho bisogno di un tuo atto di presenza, devi emulare la
presenza di Lia. Dritta, un sorriso appena accennato ma con la
presuzione di essere superiore, la testa alta e
il suo giocare a comportarsi come una regina, per vedere il
comportamento dell'altro. Quanto si divertiva in mezzo al gruppo di Zay
diceva, e facendo questo, potrai conoscere come volevi tutte le
sfaccettature dell'animo umano. Lo dici sempre, non riesci a capire
tutte le diverse persone che ci sono qui, se scherzano o meno,
perchè non hai ancora gli strumenti a tua disposizione. E io
ho
bisogno di nuovo di una partner con cui giostrare le cose..."
"Sono quindi una tua pedina?" inclinando la testa verso la spalla
aggrottando le sopracciglia
"ANdiamo... ti fa rabbia, questo?"
"..." voltandosi verso la zona che doveva essere uno scherzo.
La zona finale di quel rettangolo che doveva essere una galleria che
stavano risistemando ospitava in quel momento dei manichini con degli
abiti, ritratti di varie grandezze e tipologie ma con la stessa
persona, teche con orologi, minerali e gemme, gioielli, oggetti di uso
comune e cose strane. Riproduzioni di cibi mignon e medi, statue di
cavalli e uccelli, oggetti di cui non conosceva l'uso o il significato
e bambole. Ma non bambole comuni, erano alte tra i trenta e i sessanta
centimentri, e Kianta le fissò.
"Magnifiche, vero? Sono realizzate qui usando stampi e
manualità
nostri. SOno bambole che fuori si possono clasificare classe Bjd come
qualità di materiali e giunti, oltre che perfezione dei
pezzi.
Tranne il viso, i corpi sono standard, ma se noti il viso è
stato fatto per ritrarre proprio qualcuno di nostra conoscenza. Doveva
essere un servizio che facevamo..."
"Un servizio?"
"Esatto, ancora non lo sai ma ne nostre botteghe realizzano manufatti
svariati e di qualità. Bottiglie di vetro più
particolari, così come servizi per thè o liquori
dei
più pregiati. Intagli e decori nostri con nostri stampi
fatti da
noi. E tra un'idea e l'altra, abbiamo deciso di realzizare un'idea
regalo altamente personalizzata. Bambole fedeli a una persona cara
scomparsa, che sta crescendo o per ricordare un momento speciale. Di
varie altezza, non solo queste, le bambole hanno proprio i visi della
persona che dovrà riceverla o che ricorda. Non sai quante
persone hanno chiesto dai bambini reborn, anche se ne facciamo pochi,
devolvendo parte del ricavato, ed è un motivo per i lquale
ci
preferiscono. perchè mostriamo le prove di una donazione ad
associazioni di bambini abbandonati o malati... Molte
donne comprano bambole identiche ai figli morti per varie cause e epr
loro è come un palliativo... adesso oltre che neonati,
possono
avere riproduzioni fedeli di figli anche grandi di varie
età. il
dolore... no ndovrebbe esser strumentalizzato per il guadagno ma oltre
che aiutare noi e chi supportiamo, lei non voleva prendere in giro ma
aiutare e dare qualcosa di più mateirale delle foto a chi
provava cose che lei non... provava. Comunque, le plastiche
che
utilizziamo sono
sia di riciclaggio e con uno strato siliconico real touch con un
particolare processo, che richiedono meno materiale costoso e
quindi economiche di quelli totalmente in silicone identico alla
pelle umana, che produciamo ma a prezzi maggiori. Lia decise di mettere
l'idea anche per linee differnti di esigenze. Bambole di una sposa o
degli sposi come dono, come commemorativo, per ricreare le fattezze dei
figli in una certa età sia morti che ancora viventi, come
ricordo, da collezione per chi desidera da una o più foto un
ricordo visibile e toccabile di un proprio caro. A prezzi bassi. Queste
ovviamente costano, sono una sorta di mio dono per lei... amava le
bambole della dimensione delle barbie, circa trenta centimentri o
più grandi, con gli occhi di vetro di qualità
realistica.Non stampati, ma con occhi aggiunti. Quelli proprio che si
aggiungono durante il processo di assemblaggio e
danno un tocco tre e quattro D al viso, come per quelle in porcellana.
Se noti gli occhi sembrano
reali.Il viso è ripreso proprio da Voi. Da foto e nostra
scansione della pupilla, non poi così difficile.
Certo non
è facile da foto vecchie, che ci hanno inviato, per far
un caro morto decine di anni prima, ma in quel
caso
abbiamo un lavoro certosino dei cristalli e lamelle per ricreare
un'iride realistica con i dati dei colori che solo grandi
aziende di alto livello ci invidia. I nostri occhi sono dipinti con
perizia o creati con lamelle e sezioni di vetro, per uno
sguardo
profondo e realistico. Come questi...."
"Ma... se queste bambole hanno un'esatta copia dei nostri occhi..."
"Non preoccuparti. La scansione oculare non sembra funzionare con
questi, i nostri sistemi non sono così fallati. Magari altri
più economici o incapaci di distinguere... con altri
può
capitare che come i volti per gl ismartphone diano cilecca sicura
aprendo e attivando, ma non con noi. Lia aveva provato per il gusto di
farmi scherzi camminando con quella più grande, e
provando in
utti i blocchi digitali. La nostra IA non è così
scema,
fortunatamente. E' stato spassoso vederla dalla cam di
sorveglianza, mentre faceva le prove con quella seduta su un braccio,
mentre
borbottava stizzita il non poter ridere in modo carogno del tipo
e, se te lo
stai
chiedendo, solo chi ha realizzato quegli occhi, io, lei e tu sappiamo
questa cosa. Molti di questi oggetti al massimo li conosce solo Jd,
forse Lubo. Quindi come vedi, se anche qualcuno vedesse
queste bambole,
non penso verrebbe colto da strane idee del genere..."
"Le piacevano queste bambole?"
"Oh,si. Ma non perchè amava le bambole in generale. Lei
cercava
quelle particolari. Le nostre costano dai venti dollari con corpo,
testa e occhi già complete con colori di base. Extra sono
per
capelli in base a lunghezza e colore, se sintetiche ma di alta
qualità per questo settore o umani. Si, abbiamo anche umani.
Modestamente ho contribuito con alcuni centimetri per le parrucche
corte e molto corte, e sono serviti per creare doni proprio
con
bambole.. " mentre lei lo fissava dall'attaccatura alla punta dei
capelli "Lia sapeva come trattare i capelli per dei corsi che aveva
fatto, cercava di imparare di tutto, e tra una spazzolata da lei e un
taglio dal parrucchiere, ho contribuito con capelli di
qualità
per bambole di qualità. Se non richieste per bambole
economiche,
realizziamo parrucche solo per quelle medio e alto prezzo. Anche alle
persone che catturiamo e portiamo a contribuire alla società
invece di romperla, rasiamo i capelli che siano donne o uomini, per
punizione ma anche prima raccolta di quel materiale. Così
contribuiscono in ogni loro essere, diceva sempre, perchè
ripugnata dai loro atti. Altrimenti abbiamo
anche pelo di lama e alpaca che sono ottimi sostituti fino ai
sintetici. Ne abbiamo per fascia di prezzo, così come corpi
e
teste, occhi, anche mani. Ci osno persone che vogliono anche mani
simili e i nostri corpi hanno decine di giunti sferici, più
o
meno in base al prezzo, a cui attaccare mani e piedi realizzati su
ordinazione. o le misure del corpo, ma quelli costano... Perfino i
seni, spalle... non ci manca niente..."
"COme Madame de Pompadour con la leggenda delle coppe di champagne?"
"Esatto. Per quello abbiamo un catalogo di bicchieri e flute speciali
che prendono il nome e la forma da seni di donne famose e ammirate.
Abbiamo Marilyn Monroe, Sofia Loren, Brigitte Bardot..."
"E come hai preso la forma dei loro seni?" stupitissima con la bocca
aperta
"Un artista da varie foto è in grado di ricreare un seno
così simile al reale da sembrar preso a stampo. Ancor di
più che si channo scatti di topless... " facendole
l'occhiolino
"E molti uomini
hanno nella loro collezione proprio i set dove bere..."
"A me sembra squallido..." fece lei storcendo le labbra disgustata
"Per la leggenda della coppa si champagne, anche noi beviamo in un
bicchiere realizzato sul seno di Madame... " disse lui piano
all'orecchio ridacchiando "Ad ogni modo, le bambole sono un
dono,
un
elemento commemorativo e ogni cosa un cliente vuole. Ammetto che ci
sono state richieste di uomini... mh, particolari... con foto e misure
e ogni elemento di donne di cui erano pazzi, ma non potevano
avere. E
hanno richiesto copie medie o dimensione reali realistiche da sembrare
vere. Non se se hai presente quelle abmbole in silicone simil umane da
sembrare vere. Ecco, abbiamo realizzato anche quello, con la filosofia
del , ed
è una cosa che
diciamo
proprio a
queste persone sia di persona, proponendo i prodotti che quando li
incontriamo. Ricordiamo loro che atti su persone vere porta a rischi
enormi, ma una bambola... può fare tutto ciò che
si
vuole..."
"Davvero tu tratti questa roba?"
"Sempre meglio che alle vere... come puoi notare già da
queste
più piccole della dimensione umana, sono la vostra copia
identica. Gli abiti sono una riproduzione di quelli che lei preferiva.
Quello blu notte perlescente, con livelli di tessuto a forma di petali
che a me ricordano l'oriental poppy, o papavero orientale. O anche il
ciclamino con i petali ondulati. Intendo come forma dei petali situtti
in
livelli su corpetto, gonna e sopra le orecchie due decori a forma di
fiore. Poi abbiamo quello bianco a sirena con sezioni nude e
decorazioni in argento cesellato, con strascico completo di copricapo
intarsiato con medaglie e veli. Sembra un abito da sposa ma non lo
è. E si, pesa parecchio per tutte le applicazioni in argento
e
il copricapo, ma lo amava, diceffa fose il suo come l'altro quasi
simile a fianco, che sembra simile come
modello ma ha invece dei pezzi cesellati in argento, decori in stoffe a
cascata e ricami. E per ultimo quello che utilizzava per
Veròna,
l'abito che chiamavamo da cerimonia o apparizioni qui. Sai per i nostri
scherzi..." indicando un abito color avorio stile ottocentesco" faceva
parte della
collezione che avevo acquistato di abiti originali antichi e ricreati,
lo faccio spesso, e questo ha attirato la sua attenzione. E ha deciso
che Veròna vestisse in questo stile, è un
imponente e
davvero magnifico abito da sposa francese in faille di seta
avorio, in tre pezzi risalente al terzo quarto del XIX
secolo.
Una
meraviglia di raffinata costruzione francese di abiti e cuciture a
mano. Questo modello è originale francese come stile e
taglio. Corpetto aderente con fodera e stecche in seta pregiata,
bottoni
sul
davanti, passamaneria soutash in cordoncino di seta su corpetto e
sopragonna, volant in pizzo a mano lungo le spalle, petto imbottito,
grandi maniche a pagoda big pagoda sleeves, o anche ad angelo. A cui
è possibile aggiungere una cascata di pizzo già
pronto
per allungare o altro, ma non lo usava mai. Gonna
over con lacci interni in polonaise, drappeggi laterali complicati con
rifiniture in soutash e nappe, gancio e occhiello tutti presenti.
Sottogonna con area arricciata nella parte posteriore per accogliere
sellino o le versioni minori,possibilità di formare la gonna
a
forma di otto o tonda come in questo caso, giocando sulla sezione
posteriore per portare un abito come è adesso del
milleottocento
settanta circa a le decadi che le piacevano, riducendo il diamentro
davanti per creare la forma allungata dietro... la gonna
è sfoderata con un profondo orlo interno in seta che
è
irrigidito, stravagante quanto il lungo strascico.E si, questo pesa
più di tutti gli altri, ma sai cosa diceva? Che l'abito le
faceva ricordare la sua esistrenza indoss,o, e che cosa significava
indossarlo. Ossia dar vita a Veròna e quale fosse la sua
funzione. Veròna non era altro che una sorta di
continuazione di
un frammento della sua personalità, un lascito e lavoro. Lei
poteva non esistere più, ma Veròna poteva
continuare anche
decenni o un centinario di anni, divenendo leggenda e sfumando nel
mito. Il corpo decade, un'essenza no. E il peso di questo abito le
ricordava il fardello di quello che stava facendo, e cosa
significava Il
frammento di personalità che avevano chiamato
Veròna. Lei
non sapeva recitare come fanno esempio le classiche spie, per farti
capire. Ma il comportamento e modi di fare erano smepre quelli idonei a
lei. Tu ti sei svegliata e sembravi, seppur più sveglia di
molti, innocente e ignara del mondo. E questo si rispecchia nel tuo
carattere. Gentile, sorridente, caruccetta, diversa dalla
personalità Primaria proprio perchè... senza
esperienze
prima..."
"Davvero sono diversa?"
"Si... ma non ti credere, lei aveva una parte che non mostrava mai,
magari tu sei la versione diciamo pulita, senza la sporcizia che il
mondo le ha gettato addosso. Ma comunque come comparazione, siete
diverse. Magari tu sei un frammento della personalità
originaria
dell'anima, che per le esperienze e vicissitudini, è mutata
in
Lia come carattere finale. lei aveva troppo dolore addosso e non era
riuscita a rialzarsi l'ultima volta, con la
volontà di
andare
avanti. Aveva deciso di fermarsi e basta. Ma dietro mio consiglio aveva
deciso che non sarebbe mai mortacome presenza ingombrante. Era fatta
così, se la trovavi fastidiosa, trovava il mdo di imporsi
come
presenza. Vuoi sapere come?" con un gran
sorrisone, vedendola fare cenno con la testa "Ha fatto portare nella
sua città di nascita centinaia di suoi ritratti, dipinti da
atisti diversi per la velocità seppur con bravura simile,
ritratti veri e propri e non stampe, e fatti appendere come
sostenitore
d'onore di biblioteca, comune, club di vario tipo, scuole e aziende.
Perfino nelle chiese. Ha offetto delle donazioni con varie scuse e
richiesto solo di esporre uno dei dipinti, con grandezza a
scelta, in sale o corridoi. Con la richiesta obbligata, se volevano
altri
contributi, di tenerlo lì ad memoriam. E rideva mentre
affermava
"E... io che dovrei fare quindi? Cosa vuoi che faccia vestita
così? tra l'altro questi che hai scelto sono orribili
rispetto a
quelli qui dentro..."
"ovviamente quello che indossi è uno dei tanti del
magazzino.
Questi sono i suoi favoriti, solo suoi. Così come la
collezione
di orologi che vedi, da polso e da tasca, anche mini pendole. La
collezione di cristalli e minerali, non tutta, solo le pietre che
amava, I ritatti, i quadri non che la raffiguravano che preferiva, le
bambole che la raffiguravano proprio con gli abiti che vedi esposti,
sono delle mini Lei... i lavori manuali che amava e tutto il resto. Ti
ho
portata qui per un motivo. Perchè voglio che tu provi a far
muovere Lia come fosse una Personalità secondaria come
Veròna. Lia aveva scelto di creare Veròna e fare
ttuti
dei giochetti come quelli che ti ho raccontato, perchè alla
fine
per vincere aveva deciso di essere di più a questo mondo.
Diceva
che se si ha fortuna,come lei incontrandoci, si riesce a creare
qualcosa di durevole e importante. Che la cosa brutta non era morire,
ma rinunciare a vivere. Eppure ciò che ha fatto in una
manciata
di mesi non lo avrebbe fatto nessun altro, considerando che non si
è mai arricchita, ne ha agito per le mere bramosie
umane. Ha
giocato un pò con sue regole e poi ha deciso comunque di
andar
via. Ma ha aiutato molte persone veramnete, sul campo, non come molti
dando ad associazioni che poi non certificano dove finsicono i fondi e
chi aiutano..."
"E come..."
"Innanzitutto con la Raccolta, con il simbolo della Mano lei dava quel
che serviva alle persone sole, abbandonate, rifiutate e umiliate dalla
società per rialzarsi e rifarsi. Con molti bastava quel poco
per
risentirsi utili e persone con dignità, con altri essere
ascoltati, altri ancora uno scopo e una luce in mezzo al buio. Senza
soldi, abbandonati e non visti, proprio non considerati da nessuno
pechè etichettati come non utili e dentro la
società era
lasciato allo sbando per strada o in gruppetti malavitosi. Quasi tutti
adesso sono qui, nelle varie Torri e con contratto a vita per essere
Persone e non mera spazzatura, un futuro, scopo, dignità e
riconoscimento di cosa sono, oltre a un lavoro e una
stabilità
che ha aiutato e sostenuto... Ha acquistato edifici storici e luoghi
meravigliosi abbandonati rifacendoli tutti come nuovi e mantenendoli
per feste, incontri, riunioni e altro per noi e nostri clienti,
guadadnando con l'affitto e tutto. Ha creato centri veri di aiuto e
sostegno per chi non voleva scappare dalla strada per paura di una
sorte peggiore, succede, e invece di essere di nascosto a fondo di
lucro, noi non lo siamo e ne facciamo mafiette varie che terrorizzano
quelle persone dal rifiutare di chiedere aiuto in quei luoghi. Recupero
cani e altri animali da abbandono, incuria e luoghi lager per portarli
qui, addestrarli e fargli tornare la fiducia nell'uomo e impiegarli per
vari scopi, e quegli animali ora sembrano rinati.
"Oh..."
"per non parlare degli scherzoni che faceva a certi soggetti. Lia
chiamava chi faceva prostituire ragazzine e donne, solo per fare un
esmepio spacciandosi per la madre o la sorella, e faceva
discussioni su quanto si sarebbe pentito se non avesse smesso. E come
pensi che sia finita? Che lei nel migliore dei casi dopo aver giocato
gli diceva proprio così, <
Torroncino...!?! Tu a mamma tua e a
sorellina
o fratllino tuo ci tieni? E se facessi diventare a forza la mamma, la
sorella, la fidanzata le mie braldracche che facciamo, te la prendi? In
questo momento tua sorella è qui davanti a me, vuoi
chiamarla
per assicurartene?> Ed era così, cerot la ragazza era
magari
qualche metro distante, ma dopo aver chiuso, la raggiungeva, diceva il
nome che aveva dato alui e appena lui chiamava ecco la fregatura. E una
volta ha preso veramente una ragazza, e la famiglia ha scoperto,
così come la cittadina, di cosa lui faceva a ragazzine e
appena
maggiorenni, facendolo sapere a tutti con tanto di video
compromettenti. NOn si fermava e si giocava ogni carta con
creatività. Poi aveva imparato per quanto riguarda la sua
lingua
a imitare accenti non suoi, che usava anche in altre lingue, per
mischiare le cose. O ancora, portava un suo gruppo di donne a
pestare malamente gli elemetni peggiori, violenti, distruttivi delle
manifestazioni e gli appostatori per strada, che sfruttavano pacifiche
marce e d eventi per fare casino contro la loro stessa
città. Se
donne o uomnini non importava. Sei violento e manesco dove si cerca di
rivendicare diritti? Tranne quelli religiosi e che toglievano i diritti
agli altri, là non ti dico cosa combinava a quella gente...
cè da scrivere un libro su di lei... Lascia stare!" ridendo
"comunque, un gruppo delle più grosse, capaci e preparate
della
sezione femminile e faceva pestare a sangue tutti quelli che avevano o
stavanovandalizzando la cosa. COn riprese anche con cam nascoste e poi
scoprendo la faccia prima di pestarli, mandando ai telegionarli
nazionali tutto con un cartello, nascondendosi .
Io sono morto dal ridere, giuro, a rivedere tutto. E lei
stava là, se non le giravano per qualcuno in particolare, a
osservare come lo riduceva e nel magigore dei casi, se di qualche
gruppo o partito negativo, vai di tatuaggio vero con scritto cosa fosse
il tizio davanti e dietro ,pancia e schiena. A una certa non si
è fermata davanti a niente. E se non perdevano il vizio,
peggio.
A unjo che continava a far prostituire ragazzine con trappole e altro,
non che loro lo volessero, anche dopo che era intervenuta di persona,
ha letteralmente spappolato a martellate la mano che usava per prendere
i soldi da ragazze e clienti in modo che non si potesse più
usare per niente. E ha fatto in modo c he lui
non
risultasse invalido percependo qualche tipo di pensione,
perchè
era solo una mano. E finchè è rimasta con noi si
faceva
vedere, anche solo tramite proiezione da quello che so, davanti a casa
sua perchè la vedesse aperte le finestre. E lui non poteva
denunciarla. non sapeva chi era e se riusciva a farlo, cancellava per
insufficienza di elementi. Ha fatto pagare a tutti quelli
ciò
che serbava dentro...Ma non solo, anche le
colture sono state elmento importante.."
"Colture?" sorpresa
"La piaga delle coltivazioni a tonnellata con semi che hanno meno di
quelli naturali. Lei aveva donato sementi fertili al posto di quelle
sterili delle
compagnie che le vendono normalmente per aiutare i ocntadini con un
ritorno di sementi dai frutti o verdura senza rimetterci. Con le
sementi che si acquistano normalmente al raccolto, non cè
possibilità di seminare di nuovo d ciò che si
trova nei
frutti o nelle verdure, perchè sono modificati geneticamente
e
si deve comprare sempre dall'azienda per sperare in nuovi raccolti e
viverci. Lei ha donato abbastanza per alcuni anni e altri anni se
mantengono un buon tipo di raccolto. Nel mucchio ci sono originali e
ogm, divisi in modo che possano decidere cosa seminare, ma sempre
fertili. IN questo modo si constrasta da un lato la truffa contro
contadini e aziende agricole, dall'altro sono sementi miste,antiche
come si dice ora con frutti e verdure che non provengono dalle aziende
e quelle ogm modificate solo per resistere a determinate cose come
insetti, siccità e malattie. Per molti è
abominevole ma
non sanno cosa mangiano da sementi di quelle aziende. Al confronto i
semi che vengono dalla Fattoria e quelle delle Torri osno
più
naturali e salutari. I nostri prodotti parlano per noi, o sbaglio?"
"Si, i cibi sono molto buoni..."
"Non usiamo pesticidi, solo sementi naturali o massimo modificati oslo
per essere resistenti agli insetti nocivi o malattie. Ma non facciamo
altro nei nostri laboratori come l'aspetto, belli e tutti uguali quando
in natura non è possibile in quel modo, standard nel gusto e
consistenza. Non hai idea di che coltivazioni parliamo. Lei si
lamentava sempre che per esempio che la pasta nel suo paese da anni non
sapeva più di ninete, non era come prima, non era
più
appetente anche solo con pepe e cacio, come le piaceva se semplice.
Tutto non sapeva di ninete, dalle merendine che sognava sempre di
mangiare ma le dicevano costavano troppo per poi assaggiarne una
mettendo da parte i soldi e scoprire che non erano come si ricordava,
così come i biscotti. ma non perchè i gusti erano
cambiati, tutto era peggiorato con colture e pruzione intensivi e gli
aromi per mascherare le consdizioni degli ingredienti non aituavano.
Questo è dovuto appunto alle coltivazioni, frutta che non
è come appare mangiandola comprata normalmente..."
"Quindi supportate coltivazioni naturali?"
"Ni, voglio dire... perfino le nostre hanno il tocco umano
perchè le piante non muoiano o siano infestate ma
è tutto
lì, non incidiamo su altro come fanno certe aziende. NOn
usiamo
prodotti chimici ma animali predatori naturali. Sosteniamo le api anche
con alveari più moderni dei tradizionali dove si distilla il
miele senza stordirle e far loro del male. Normalmente con la tecnica
tradizionale sai quando miele esce fuori con le api che sono morte
annegate o ferite? Noi no. D' inverno portiamo cibo e sfamiamo gli
animali selvatici come quelli in canili, centri di recupero da ferite
per selvatici e altri. Proteggiamo le zone di caccia da chi vuole solo
uccidere per divertimento, così come i safari della morte.
Abbiamo tante iniziative, ma la maggior parte sono idee sue..."
guardando i ritratti " Alcuni la soprannominavano la Bill Gates
umanitaria, ma diceva sempre che accettava la presa in giro solo
perchè quell'uomo, Gates, aveva fatto tanto per la gente
povera
nei paesi poveri. Ma oltre quello, non lavorava per guadagnare per se e
per la bella vita, per superare il livello della classe sociale a cui
si appartiene e fare i salti di qualità che desiderano
tutti.
Si, ha sfruttato qualcosa per sè dal nostro
incontro in alcuni modi, ma
mai per profitto personale, ricordatelo se decidi di aiutarmi... Ho
bisogno di qualcuno di valido e di fiducia. Che sia allo
stesso
tempo il mio cane da guardia, per gestire questo posto che
come pedina
per proseguire i progetti già avviati. Il problema
è che
oltre a non avere un'altra figura a cui lasciare tutto in mano senza
preoccuparmi, non riesco a trovare anche un solo soggetto che possa
dare corpo a Veròna, sia far rivivere Lia, solo
per far tacere
chi vuole sicurezza con la sua presenza"
"In che senso sicurezza?"
"Fiducia. Sicurezza. Se stringi accordi con qualcuno di qualsiasi tipo,
hai bisogno di fiducia e sicurezza che tutto vada bene, che l'altra
persona non solo sia di parola ma certa nel portare a termine la
rispettiva parte. Ma oltre questo, io e Lia agiamo come primo fattore
di rappresentanza dell'organizzazione. Figure chiave, ricordalo. La
fiducia verso chi vedono come fattore chiave dell'altra parte
è fondamentale. Instauriamo con quelle persone
un rapporto sia di lavoro che di... "
"Amicizia? Stima? Confidenza?"
"Cordialità! Imperativo è mantenere ottimi
rapporti con
quelle persone e in caso loro familiari e soci, invitarli e presentarli
in feste e raduni che organizziamo, dare chicche se richiedono dei
servizi, perchè si sentano considerati e si
fidino. Mostrando
sempre professionalità, principi saldi e ferrei come la
volontà di aiutare, ma senza fare favoritismi eccessivi.
Come
diceva Lei era un dare e avere, come un matrimonio. E aveva l'abitudine
di ascoltare, ascoltava sempre, ecco perchè piaceva anche
alla
gente, ed era accondiscendente e spronava le persone a presentarle e
mostrarle i suoi passatempi, hobby, interessi, a voltre sostenendoli se
vedeva che meritavano. Molti figli o figlie, perfino mogli o mariti dei
nostri agganci si sentivano considerati e ascoltati da lei, e come
chicca presentava come extra persone, che facessero da
ciceroni per
questo hobby o compagno di passatempo per altre. Insomma, dava valore
alla persona e cosa serbana nel cuore. Era anche un modo per
conoscere debolezze e fattori che tenevano nascosti, non per usarli
veramente ma conoscere è potere. E oltre questo, quella
gente si
sentiva legata, perchè sapevano che lei sarebbe
stata presente e
disponibile per cosa necessitavano. Ed essendo stata come loro, chi
meglio di una simile, per porgere la Mano perchè non si
sentissero smarriti e persi, ma trovassero un appiglio per sorridere di
nuovo al mattimo? Così diceva... e voglio che per questa
sera,
se accetti, tu la faccia rivivere. Sei l'unica che può..."
"Perchè condividiamo il corpo?"
"Non solo questo. Siete un'unica anima, un'unico essere, la faccia
contro quella del lato opposto. Tu sei il carattere che magari era il
suo originario, o forse no, ma nel profondo sei comunque lei. Se fosse
ancora qui..." guardando il ritratto più grande dove lei
appariva con un sorriso sfrontato che poteva sembrare
arrogante, in
maniera negativa, ma era solo come sfida alla vita, lui lo sapeva, con
occhi taglienti che sembravano seguire chiunque e dire < io so,
aspetta e vedrai...>. Sorrise "se fosse ancora qui, farebbe come
sempre. Sorriderebbe anche con gli occhi, come faceva
nell'ultimo
periodo con lo sguardo carogno e direbbe .
Diceva sempre così, con
quell'espressione monella come se stesse preparando qualcosa di brutto
ma con sicurezza, e la cosa assurda era che riusciva a dire quelle cose
agli altri, ferma e altera come una colonna
millenaria, contro la
piccolezza dell'uomo nella sua fragilità, e per
sè invece
era fragile e incerta. Chi era? Se lo chiedeva sempre,
perchè non
riusciva in alcun modo a comporre ciò che la
società
voleva che fosse. Era come un qualcosa che non rusciva a
raggiungere. Non riusciva a essere proprio la finzione che
facevano tutti e ne soffriva. Non capiva se le cose che sentiva di
essere e amare e credere, fossero sue o come una sfida, o...
NOn so. Il
suo triste enigma la portava a guardare questi dipinti con rammarico e
tristezza, aveva sempre uno sguardo smarrito e indifeso, e chiedeva a
questi stessi quadri . Diceva sempre che ogni
giorno si
svegliava nella sua stanza con la sveglia a proiettore, che
lanciava
sulle pareti l'effetto delle onde del mare, sai quei proiettori che
simulano oltre il cielo anche le onde, ma dovresti saperlo, visto che
ora sei in quella stanza, e si chiedeva quale parte fosse la sua vera
IO anche dopo essere con noi. Si sentiva smarrita e non in grado di
adare compattezza al suo essere frammentato.
La Lia della sua vita precedente? Quella che desiderava vivere ma ha
perso? Quella piena di odio e rabbia? Quella che era qui per tutti? O
che vedevo io come partner? O che altro? E se si fosse tolta l'utero
come voleva e ridotto il seno, cosa sarebbe stata? Davvero senza quelle
parti del corpo, che per lei erano un troppo, sarebbe stata un
niente
come le dicevano fin da piccola? Una donna che per il cancro perde seno
e o utero, non è più una donna. Non
può più
amare. Non può più dare cosa potrebbe. E' ancora
una
persona? O un essere indefinito, perchè esistono
solo uomo e
donna nella concezione religiosa perdurante? Lei, che si sentivauna
neutra, senza interessi o impulsi sessuali, era qualcuno?
Ciò
che vedeva lei, valeva come individuo considerato umano, visto che da
sempre era cresciuta con l'idea che chi nasce con utero e seno deve
crescere, sposarsi, figliare e allevare, e se non ti funzionava
qualcosa eri difettosa? Non valevi?... e tanto altro. Non riusciva a
trovare la risposta per capire se e come definirsi veramente, tanto da
non chiedersi piùqueste cose. E ora tu non ti definisci
donna perchè seti che non è qualcosa
per te... se per lei era uno smarrimento data da chi la circondava che
cercava di plasmarla, per te cosa è? Qualcosa andato oltre
fin nell'anima? Un qualcosa che siete voi nel profondo? Hai perfino
detto che il più della scuderia di Madame sembrava un
lama... " ridendo "Ma se per te è certo e ti senti
bene così,m fregandotene del resto, per lei era un dubbio
enorme sul definirsi... E guardava questi quadri e diceva
"Quindi tu cosa vuoi?"
"Io... ho bisogno della persona che nonostante tutto, rideva in faccia
al pericolo e pestava sotto il calcagno i serpenti pericolosi, che non
si fermava anche dall'usare familiari o altri, senza metterli a
rischio, ma usarli per giungere alla preda. Alla persona che tirava in
testa alla gente ciò che capitava quando facevano cavolate o
no
nrispettavano le regole perchè lontani, o dava sberle con
grazie e imperiosità perchè portassero rispetto e
comportamenti corretti... Che pretendeva rispetto e considerazione per
tutti, non importava il grado, il minmo doveva esserci, sempre e
comunque. Che mi riprendeva perchè continuo a volere una
COmune, mentre lei diceva che era assurdo pensare a una comune di
militari... e
passavamo il tempo insieme a discutere su tutte le sfaccettature della
questione con del vino, sfidandoci a vari giochi di abilità
e
intelletto. Oh, e mi prendeva in giro per usare le ragazze che mi
servono come apparenza per chi la considera importante, dicendo che non
era giusto comunque... diciamo intrattenermi con loro, seppur ben
pagate, perchè era ingrato per lei... Noi lottiamo perchp le
donne siano libere di decidere e scegliere per se e il prorpio corpo, e
che nessuno posssa etichettarle come oggetti o vagine prta
denaro, o incubatrici per la società. E io ero insensibile
verso quelle che definiva collabrici, ma le ho sempre detto che non
spingo nessuno a decidere, a loro va bene, a me pure... Le rimproveravo
sempre di essere accondiscendente e studiare risposte per gli altri,
qaundo lo faceva, ma non per me. Poi sorrideva e sembrava che
nascondesse tuto il resto che voleva dire, ma non si teneva nulla se
sentiva di dire la sua. La sua comicità quando si arrabbiava
o si sentiva
offesa, agitandosi come fanno gli italiani, ma a modo suo. Alla
passione che metteva nelle cose e non si dava per vinta. E sai..."
voltandosi verso Kianta "che tu abbia questo carattere gentile e
cordiale, esplosivo in positivo, sempre eccitata per tante cose, non
cambia il fatto che quando ti arrabbi, sei indecisa, offesa, confusa,
mostri atteggiamenti simili ai suoi. Quelle frazioni di secondo dove
pensi che non ti vedano o leggano, mostri espressioni e atteggiamenti
che sembrano i suoi, rimproveri, occhi che parlano più delle
parole che non dici, come guardi le persone come se volessi
tagliarle o bruciarle col laser dagli occhi, o quando sfotti o sorridi
mentalmente... non è solo questione di stessa faccia. Tu sei
una
persona nuova, senza esperienze, senza ricordi, senza nulla che ti
leghi a lei. Rimase solo la parte del cervello non toccata,
perchè era nel test, dove sono immagazzinate le informazioni
di
apprendimento..."
"Ma io no nsono lei e agisco diversamente, no?"
"In effetti come dice Lubo ridendo, sei più spumeggiante,
più sorridente, tanto, più serena e tranquilla.
Ma man
mano che conoscerai il nostro lavoro per davvero... Magari muterai un
pò, o prenderai una strada psicologica diversa, ma le basi,
quelle restano. E' per questo dell'esperimento. Il modo di inclinare la
testa, di portare il mento verso la spalla con arroganza o sfiga, il
guardare le persone sfrontata, alzando il mento e abbassando
lo sguardo.
Come cammini solo quando sei arrabbiata o hai sfumature di
atteggiamenti, i gesti e le espressioni... è come se nel
profondo
vi siano ancora, come se fossero tuoi più della memoria. Non
è una cancellazione totale, inteso in tutto il cervello, non
hai dovuto
imparare da zero come usare le posate, parlare, scrivere, riconoscere
le
cose. Alcuni che hanno amnesie non ricordano come fare le cose, altri
semplicemente come nel tuo caso, danneggiandosi solo la parte relativa
alla memoria, i cosiddetti casseti mnemonici, invece di anche la
seizone
relativa alle conoscenze e apprendimento... tu sei una di quelli che
con
questo esperimento, solo con macchinari diversi, sei uscita senza
memoria contenuta in quei cassetti ma con tutte le conoscenze, da non
doverle imparare di nuovo. Pulizia settoriale. Con i nuovi macchinari,
con te ha funzionato benissimo, rispetto agli altri soggetti. E..."
"Si, questo lo so. Ma al sodo, cosa vuoi alla fine? Oltre che io impari
roba su di lei? RImangiandoti la parola, tra l'altro..." ridendo come
se fosse divertente
"Io ho bisogno di una partner, l'ho già detto. Qualcuno che
continui l'eredità di Lia meglio di chiuinque altro. Ho
bisogno
di Veròna, visto che il lavoro che deve fare è
tanto.
Necessito di qualcuno che veda i nostri obiettivi e non interessi
personali, perchè altrimenti saremmo messi male. Vorrei
che tu riprenda le funzioni che furono della Prima...."
"..." mostrandosi dubbiosa e spaziando con lo sguardo sugli oggetti e i
dipinti
"Dopo che avrai finito farò fare degli aquiloni con le tue
forme
preferite, con cui giocare nelle giornate ventose, con tante
code..."
vedndola voltarsi ocn gli occhi splendenti, la bocca in una sorpresa di
gioia e l'aura di una al settimo cielo. Sembrava l'espressione base di
ogni cosa che trovava bella, sorprendente, nuova, magica, da scoprire
assolutamente, come una gioia di vita immensa. Se in Lia era stupore e
gioia moderati, come se non ci credesse, tranne per il cibo
quando lo portavano dalla Fattoria e oggetti per la sua collezione, con
Kianta era tutto come una bambina piena di entusiamo. Per poi cambiare
espressione di colpo accigliata.
"Ma... mi stai comprando? Tu mi stai comprando!!" agitando i pugni
all'altezza della sua testa con rabbia "Non è giusto!"
"Non ti sto comprando... calma, volevo solo ricompensarti..."
"E non è la stessa cosa?"
"Una ricompensa non è un pagamento..." ridacchiando nervoso
"è come un dono, come la canna da pesca con i pesci
artificiali
con cui giochi nel laghetto del boschetto delle lucciole. Un pagamento
è invece la tua retribuzione per il lavoro svolto... "
"Ma io non ci vedo differenza... è sempre un dare qualcosa a
fine lavoro. E' così anche per i dolci o il cibo che mi dai
dopo
i test o le cose che faccio? Mi compri?!?"
"No, no... sono ricompense... OK? Era così anche con Lia,
andiamo, non essere suscettibile. Lei la prima volta che aveva chiesto
se la pagavo, aveva riflettuo sulla mia risposta alzato le spalle e
detto che se non le andavano, le
donava o usava per ottenere altro per i progetti. Ma mai doveva essere
un pagamento il mio. Ciò di cui aveva bisogno lo chiedeva.
Per me non è
comprare, ma donare. E lo faccio perchè sei tu e
perchè ho
bisogno davvero di qualcuno che prenda nel modo giusto ciò
che
gli affido. Il denaro lo retribusco agli uomini, ed
extra, se sono stati
davvero bravi, ma tu sei diversa. Sei gasata solo per gli
aquiloni..."ridendo "ora smettila col broncio e dimmi cosa ne pensi"
"..." guardando lui e poi di nuovo intorno "quindi tu hai bisogno di
qualcuno che faccia ciò che non possono gli altri? Senza
essere pagato? Ne hai
davvero necessità?"
"Quello che Lia non voleva capire, per se, era quanto alla fine invece
fosse necessaria e importante per tante cose. Ancora di
più, con
ciò che io chiamo eredità e figlianza. Per figli
di Lia
intendo i progetti e le Personalità che ha
lasciato, anche se
è andata..."
"..."
"Pensaci, e..." ma fu interrotto dal telefono "devo rispondere per
forza, un attimo..." fece con una mano a fermarla, perchè
gli stava
dicendo qualcosa, lasciandola col brancio, e si avvicinò a
una finestra, proprio
guardando fuori, un pò lontana discutendo.
Quando finì e si voltò, era stanco "Che
fastidio alcune
persone... dunque dicevo..." ma si fermò con la mano a
mezz'aria
dal mettere il telefono di nuovo in tasca.
Kianta si era tolta i vestiti che indossava, ma non la parrucca, e si
stava sistemando l'abito avorio da Veròna da sola, indosso,
lasciando il resto per terra o sul manichino. Per l'abito che indossava
prima vi erano camiciola sopra una canottierina e mutandoni stile
ottocento, che a loro volta coprivano slip. di base che andavano bene
per tutti i modelli. Kianta era quindi in quello
stato mentre si sistemava la crinolina e sottogonna.
"Cosa stai facendo..." come se vedesse un alieno, ma lei
alzò un indice per zittirlo, mentre si vestiva.
Sistemò il secondo strato di leggerissima sottogonna per
finire
la gonna vera e propria, ricamata con sovragonna a
semicerchio, e si
apprestò a indossare la giacchetta separata. Quando fu
pronta,
si sistemò i capelli e si voltò, fronteggiandolo.
"Se tu hai bisogno di aiuto, va bene. Mi urta che mi compri con cosa mi
piace, ma lo vedrò come aiutarti e basta.Se sei davvero
così in
pensiero e disperato da chiedere a me, una persona che sa poco del
mondo, di far rivivere qualcuno che esiste materialmente solo con un
tramite carnale o una persona morta, va bene. Se è per
qualcosa
di buono, io sono d'accordo. Le cose negative che fanno del
male, non le
accetto e non le farò se non sono per una cosa buona. Ma se
davvero hai bisogno di un tramite per chi vorresti che tornasse, allora
lo
farò. Voglio però se proprio sei abituato a
comprare le persone merighe, taaaante meringhe colorate, tranne quelle
alla fragola, e il torrne di sesamo...." seria col broncio e acciglia
"Ma..." fece lui ma fu zittito
"Quindi Master, quali sono i vostri comandi? Questo abito
lo preferisco di più di quelli, pertanto,
indosserò
questo..." alznado il mento come una sfida "Confermami gli
incarichi così che possa procedere con i
prepartivi. Io conosco dell'organizzazione e il vostro
lavoro, solo
tutto ciò che è a livello concettuale e da
osservazione, ma posso imparare adesso sul campo. Così posso
anche capire cosa mi piace e non fare per decidere la mia strada.
Ma ordina cosa devo fare, che non sia dannoso, e io lo farò.
Ma
sei pronto a rischiare eventuali miei errori e..."
"NOn cè problema. Se l'idea che tutto era così in
profondità fin nell'anima da essere da te toccato
ugualmente,
è vero, sarai l'eredità vivente di Lia e mia per
continuare. Lei riposa
in pace, adesso, nel racconto che ha scritto, dove può
esistere nella sua felicità e vita, come voleva. Tutto
sarà bello adesso, l'ho aiutata
affinchè la sua luce non conoscesse ombra, più...
"
guardando i ritratti, come se parlasse a quella persona "Riposa,
adesso. Riposa in pace. Nel racconto che
hai creato, e quello che abbiamo scritto per te, solo per te. Dove non
smetteremo di pronunciare il tuo nome, per continuare a dare vita ai
tuoi desideri. Che niente e nessuno ti trascini nelle tenebre
dell'oblio... Nel racconto che tu hai scritto lasciato tra noi,
cè disseminato in
vari pezzi il tuo Io, così che la parte che ride degli altri
rimanga come un'eco. Ma ciò che hai lasciato non
morirà
mai, così come la storia solo tua che abbiamo creato per te,
dove non esiste vuoto o dolore. Dove sei felice in una vita per te.
Mentre noi, che restiamo qui..." guardando Kianta "impegniamoci in
quell'eredità, desideri che ha realizzato e che
continueranno.
Se tu accetti, dovrai farti carico di molte cose, ma sarai sempre e
solo tu. Per molti conoscere le origini è importante e di
vitale importanza, e quela cosa lei non la capiva. Si chiedeva
perchè se prima di sapere di avere sangue diverso, fossero
felici e poi dopo la scoperta, hanno un bisogno viscerale di sapere chi
erano il suo sangue e fanno come i pazzi... se si è felici,
se la vita va bene così comè, perchè
sporcarla con certe cose? Magari accertarsi che non fosse una cosa
grave, ma da rovinare tutto come ho letto per ciò... E tu
non hai battuto ciglio di niente, non hai chiesto o voluto
informarti..."
"..." era vero, non le era importato di chi fosse prima o avere
notizie, neanche con legeia, perchè non sentiva affatto di
dover conoscere il passato se ancora non conosceva il suo presente, le
andava bene così senza essere influenzata da inente.
"... La visualizzazione e
le proiezioni, le abbiamo solo provate nei laboratori ma... Ti senti
pronta ad agire come burattinaio e burattino al suo posto?
Perchè sarà
così..."
"Se... se è riuscita lei, allora Master, comanda..." seria,
dopo
aver guardato i ritratti "E magari con questo potrò capire
me e
questa vita che mi è stata data e decidere del domani..."
"Molto bene, procediamo, anche se è l'abito di
Veròna e
dovrai impersonare Lia? per oggi, giochiamo alle tue regole..."
sorridendo, prendendola per mano andando verso le porte.
"Comunque" fece lei con un sorriso cattivello "Stai andando contro la
promessa, ma farò finta di nulla perchè sono
curiosa di vedere come lavorate e comè il mondo fuori... e
di giocare con i tuoi doni e gustarmi le mie meringhe, col
tè... è il minimo per le mie fatiche!"
Un anno prima
"Voi... siete la strega!" esclamò la donna, dopo averto lo
spiragli o della porta con timore ed essersi trovata una donna
conosciuta, che la squadrava con cipiglio e altezzosità, con
le
mani giunte con eleganza e morbidezza, senza tensioni o simili.
Sembrava risoluta e in visita.
La donna aprì un pò più la porta, poi
guardò a destra e sinistra della strada dove abitava. Notava
persone a fissarli, e le venne un groppo in gola.
"Sono giunta qui in visita come promesso, non accade che mai non
mantenga la mia promessa...Sono colei che dirige il GIoco e la Signora
delle possibilità, compaio a chi ha bisogno e prega davvero
entità esistenti e con la conclusione del Contratto io
eseguo
gli ordini che mi competono, basta proncunciare il mio nome e
comparirò, concedendo la richiesta secondo i termini, come
ben
sai... e sebbene possa dover accorrere da altri
contraenti e persone con bisogni, cè sempre qualche mio
servo
che agirà in mio nome. Eppure ti vedo stupita nel vedermi...
Ma
se permetti, vorrei parlarne con te
meglio all'interno..."
"Oh, mi perdoni.. io... che vergogna, una persona come Voi ad attendere
come un postino sull'uscio..."
"Non ti credere" fece Veròna a passo di marcia superandola
"io
nonostnate quel che sono, non valgo più o meno di
un umile e
giusto postino. Mi auguro che, nonostante quel che sono, non
consideri e tratti le altre persone, per i loro mestieri, con
livelli... bassi! tu che sei del popolo e sono qui per rispondere alle
tue
preghiere..."
"NO, no... ovvio..." fece la donna vedendola andare con eleganza al
centro del salottino. LA sua casa era piccola e non proprio un
bell'appartamneto e subito dopo l'uscio di casa si entrava direttamente
nel salotto. Mentre teneva la porta aperta notò quattro
persone
a ventaglio a massimo un metro dalla sua porta. Due entrarono facendole
un
segno dle capo con rispetto e due rimasero a guardia, accanto
ad
una macchina che fece sputare alla donna un gemito.
"Sei sorpresa della mia macchina? NOn esserlo, sono una strega moderna
ma non significa che non debba ancora oggi vivere come nel mio
periodo... non è una macchina moderna fuori, ma
dentro
si!...
O non sarei quel che sono, io rispetto i potenti con le loro promesse
vivo ringraziando La Dea e il Dio per la creazione della natura e il
suo equilibrio... è una Pierce Arrow Model B del
millenovecentotrenta e trentuno,
color raso blu perlato con dettagli color argento. Posso anche dover
ammodernare i miei abiti per emscolarmi meglio, seppur mi sia da noia,
ma non posso andare in
giro con quelle scatolette di adesso che sono peggio degli anni ottanta
e novanta.... " con un moto di stizza e un gesto delle labbra di
disgusto, mentre allungava una mano. La donna dopo aver chiuso la
porta, vide che i due che erano entrati avevano impermeabili scuri e
valigette, e uno di loro aveva aperto la prorpia poggiata a
terra, per
estrarre uan custodia in pelle. La mostrò avvicinandosi a
Veròna, la quale prese una pipa che sembrava piegata a
metà e con un gesto come se aprisse un ventaglio, la fece
scattare perchè le giunzioni entrassero nella parte con cui
dovevano incastrarsi, mettendo insieme una pipa fina e che sembrava la
virgola della nota marca Nike, senza l'ultima puntina, avendola
portatile ma funzionante perchè studiata in modo da essere
stagna. Vi erano anche quelle magnetiche, ma lei aveva quel tipo con
mini piastre di giunzione che non lasciavano passare i lfumo se non nel
condotto.
L'uomo le accese il braciere con un fiammifero. La donna rimase in
attesa di parlare e nel mentre la squadrava. Oltre i capelli uguali a
come li aveva visti le sere che era apparsa, ossia con base biondo
scuro alla radine e poi degradando verso azzurro e ghiaccio nelle
punte, con le ciocche sulle tempie tirate indietro e fermate
da
ogni lato da un qualche tipo di fermaglio a forma di sezione
di
rami di albero e foglie color argento, aveva un abito da donna che le
sembrava più opportuno per una festa di quelle che chiamava
per
ricchi, essendo lei una povera madre single con il lavoro perso, e che
vedeva cose del genere nelle riviste che riceveva dalle vicine. L'abito
era formato all'apprenza da un unico pezzo ma la parte superiore era
cucita alla gonna all'altezza della vita.
Il collo era di tipo hight neck, con una fascia che guarniva
il
collo in stile increspato, con una zona di qualche centrimento libera
ove si si mostrava del tessuto sotto, come piccoli oblò a
raggiera che si univano alla zona del busto ma strisce di tessuto.
Dalla giunzione di queste strisce vi era tutto i lbusto che sembrava
rigido, che finiva sopra i fianchi da cui partiva la gonna. Al centro
del petto da sotto una delle sezioni di tessuto che collegavano
collarino e il resto, vi era un triangolo che finiva all'attaccatura
della gonna e per altri sarebbe stata sexy, ma sia quella parte che del
collo, invece di mostrare pelle nuda, avevano delle sorte di pieghe che
uscivano che erano da decoro e davano un tozzo retrò. Le
maniche
scendevano aderenti su cspalle e braccia come una maglia, ma all'atezza
del gomito la parte interna di divideva a triangolo lasciando il resto
del braccio libero, mentre tutta la manica continuava fino a terra come
il resto dell'abito, allargandosi come se fossero uno strascio o una
mantella ma per braccia. Così le paragonò nella
testa. Il
resto era una gonna che pareva a sirena ma era semplice davanti fino a
terra, mentre dietro aveva tutti livelli drappeggiati dal davanti a
dietro fino a dietro le ginocchia come... come un abito di fine
ottocento. QUando avevano quelle gonne che parevano fasciare
il
corpo e poi avevano la parte più pronunciata dietro, dal
fondoschiena alla zona dello strascico. Sebbene mancasse un centimentro
o forse più tra il tessuto che quasi toccava terra e il
pavimetno, sembrava che comunque vi si poggiassero.
A vederla di davanti, la donna la paragonò alla moglie di
Dracula come stile dell'abito, con le balze di tessuto
perlato in stile
francese dagli oblò, menter dietro un altro tipo di abito.
Si
accorse che aveva un bell'oblò che mostrava scapole e un
arco
prima delle reni, con effetto vedo e non vedodalla composizione di
balze bianche che facevano tipo ventaglio dalle scapole al cetnro della
schiena, come due ventagli che si sovrapponevano, pensò, e
nonostante questo il tessuto non era pensante ma come seta che mostava
la pelle sotto e poi tutto il dettaglio dall'oblò fino al
dietro
delle ginocchia di questi drappeggi che si univano in quello che pareva
il dietro di un abito da sposa, come nelle riviste, che risaltavano
schiena il gioco di imbottitura. Indossava come gioielli anelli,
collanine finissime che scendevano una dopo l'altra di varia grandezza
a cascata, non come ninnoli e pendenti vari, ma ogni collana era
formata da sezioni a seguire di forme e catenine, forme e catenine, ma
erano così fini e piccoli che non capì che
fossero. E due
orecchini che erano mezzi cerchi larchi meno di un centimentro con
delle scritte, così come gl ianelli. Si, orecchiin e anelli
avevano scritto incise in nero contro l'argento del gioiello. E come
tutte le volte che si erano incontrate, indossava guanti che parevano
eleganti ma anche spessi.
La vide sedersi su una zona del divano, ma come sempre le altre volte,
dopo che sempre quell'uomo aveva tirato fuori una sorta di copridivano
su cui lei potesse poggiarsi. Per non sporcarsi aveva pensato
all'inizio. Invece lei aveva osservato il suo viso la prima volta e
aveva sentenziato che non doveva offendersi. La sua natura umana aveva
il brutto vizio di odiare l'idea di sporcarsi ovunque. Ecco
perchè non incontrava nessuno in locali, zone di qualsiasi
tipo
pubbliche a meno che non restasse in piedi, se non aveva modo di trovar
posto che per lei fosse senza germi o batteri. La sua natura umana
aveva questo difetto, le disse con un sorriso, e giurò sul
suo nome e
su ciò che vuoleva, che ciò accadeva in qualunque
abitazione o
luogo, non importa il ceto sociale, le disse. E la donna vedeva
verità nei suoi occhi, quindi le volte successive non aveva
mostrare disappunto. Viveva in un posto squallido come edificio in
affitto, ma sapeva tenere la cosa pulita e in ordine e in tutta
risposta, come se le leggesse di nuovo in testa,
Veròna le aveva
detto chiaramente che s enon un ambiente non la soddisfaceva neanche si
degnava di sedersi, quindi poteva sentirsi a posto.
"Dunque... raccontami come questa strega ha risolto i tuoi
problemi...mi piacciono di dettagli..." con un srisso marpione,
così sembrava alla donna
"Innanzitutto la ringrazio, Strega Veròna, per essere
apparsa quando..."
"Cerco di aiutare le eprsone che posso e meritano, oltre che chiamarmi
involontariamente. NOnostante la religione seguita
da molti affermi il contrario, le streghe in tale concezione esistono
per aiutare e dare modo di continuare il percorso per la
felicità. ovviamente, la felicità come ogni
singolo
individuo la concepisce. E' diversa quanti sono i cuori di ogni
persona, e come la bellezza è un fattore personale, diverso,
differente da altri che si possono consdierare simili. Tu eri una
persona normale che desiderava iniziare una vita autonoma, e invece
è finita in questo... Hai tenuto un bambino contro il parere
di
tutti, hai cercato di cavartela e all'inizio pensavi
riuscirci, ma hai
perso il lavoro, ti sei sobbarcata con i risparmi il tempo che potevi
per trovare altro. Ma sei finita male. Sei stata indirizzata dal noto
Trumph per un aiuto, ma invece di un sostegno sei finita nelle mani di
uno strozzino e ora, appena ti sei resa conto che dopo uno o due mesi
non potevi ridargli tutti i soldi più interessi, ti ha
proposto il classico. Datti, ripagami e sarai libera. Ma ormai saprai
anche tu che non funziona così, una volta che inizi con il
primo, non sarai libera, mai. Te ne rendi conto, si... io sono
intervenuta perchè so molte cose, e cerco di evitare che
donne e
ragazzine diventino definitivamente oggetti e con un collare
con
targhetta, su cui cè scritto l'uomo a cui ormai
appartengono. Io
mi sono occupata di quel soggetto, e ormai lo sai, visto che le altre
donne che lavoravano sullo stesso marciapiede devobo avertelo detto,
sebbene abbiano altri protettori, sono le prime che sanno! Quelle donne
posso aiutarle, il problema è che non vogliono. E io no
nsono
una di quelle che crede che fare di tutto, anche contro la
volontà dell'individuo stesso, pur di pensare alla mia bella
coscienza che ho aiutato... interviene" scuotendo la testa "Io aiuto
chi desidera
ciò e tiene nel cuore la speranza o un sogno che pensa sia
irrealizzabile. Coloro che non vogliono essere aiutati, non posso
aiutarli perchè va contro il loro pensiero e desiderio.
Funziona
così, la mia magia potrebbe ancora operare, ma se i loro
cuori
non vogliono, posso provare quanto voglio.... Ovviamente, se ci
osno in ballo droghe e alcool la cosa è diversa, questi
fattori modificano la volontà del soggetto. le tue speranze
erano
cadute giù, ma cèrano, vivevi per mantenere tuo
figlio e
mostrare alla tua famiglia, mezza bigotta, che il fatto di aver fatto
scelte e aver voluto vivere e sperimentare, prima di
fidanzamenti
ufficiali e matrimonio, che non cèra niente di sbagliato.
Vivere
e provare di essere vivi non è una colpa, sempre che non si
usino contro altri per atti negativi. Compreso
questo, ora voglio sapere da te la tua intenzione! La mia magia
funziona solo per determinati fattori... te lo spiegai. COme l'Hoodoo!
La sua forza si basa sul crederci, come per le altre religioni e
sebbene io non segua questi filoni, agisco e utilizzo questa magia che
possiedo, per gli altri. Come dovrebbe essere. Il soggetto, e
così coloro che lavoravano per lui, che ha approfittato di
te
adesso è una dolce pecorella che è utile alla
società. Ma questa magia è potuta accadere
perchè
tu hai accettato il mio contratto. Adesso che io ho fatto il mio, mi
aspetto, e intendo proprio mi aspetto, che tu mantenga il tuo. Di
solito la prima parte ad agire per i termini del contratto dipende
dalla situazione, in questo caso anche tu hai fatto un briciolo di
prima parte. Informazioni e date e ho schioccato le dita..." facendolo
sul serio, facendola trasalire "... ma la parte principale del patto
che abbiamo stipulato viene adesso. E sei tu l'attrice principale. Se
io non riscontro i fattori che hai elencato, che avresti
portato
a
termine per te e tuo figlio, dopo che ho mantenuto la mia parte, sai
cosa accadrà..."
"E lo farò, promesso..." fece quella con foga
"E me lo auguro. Intendiamoci, non sono come coloro che ho cambiato con
la magia, e non ho intenzione di essere ritenuta malevola e
negativa se
riscuoto il mio pagamento in caso di inadempiento. Ma là
dove
non vi sia stata guida di vita degna, intervengo io e agisco per il
bene delle persone, anche spronandole se necessario, anche urlando come
un demone se devo. E, altra cosa che devi imparare, è che
questo
mondo è spinto per la maggior parte da due fattori, forza e
amore. Ma non credere, non amore banale e pieno di interessi personali
dei genitori...quando un essere umano dà alla luce un
bambino,
gli danno una forma fisica o detta anche materiale, affinchè
l'anima abbia corpo. Il problema è che questa forma non
è
stata composta dalla consapevolezza che si tratta di un nuovo
individuo,
punto. Diventa di proprietà e
degli adulti,
che sono pronti a fare di tutto perchè sia come vogliono
loro, e
il loro ipotetico futuro anche se moriranno. Quali fardelli per un
inviduo che viene fatto nascere solo per egoismo....
Quando gli danno un nome, lo riconoscono e questi per tutti
sarà
secondo la forma che gli adulti gli danno. Quando lo allevano
perchè sia come la loro mini copia, modellano l'esistenza
per
come vogliono... e questo è egoismo. Punto. Voglio lasciarti
il
beneficio del dubbio e sperare che ti sei data per soldi per il suo
bene, inteso ocme bisogni primari e non perchè per
te sarebbe
l'unico motivo di esistere e i ltuo futuro... perchè come ti
ho
detto, si vive per se stessi in primis. Non ha senso lagnarsi
pompandosi, come se avessero fatto chissà che,
affermando che si
sono sacrificati e non hanno goduto di questo o quello solo
perchè avevano i figli, portando questi a credere di essere
colpevoli, perchè accade, delle privazioni e del non aver
vissuto degli adulti. Pochi lo pensano, ma è un peso che non
si
può togliere. E l'idea stessa di pensare ai figli come bene
primario, perchè qualcosa di se stessi continui
come sangue, e
peggio, perchè siano mini copie
dell'adulto, è riprovevole. Per questo non mi faccio
problemi a
prendere i bambini e istruirli perchè siano come devono
essere,
lontani da influenze che li portano a fare poi scelte negative per
tutti, pur di avere il minimo e..."
"Io ho fatto del mio meglio per mio figlio, ma giuro perchè
lo
amo e voglio che cresca forte e sano, senza... ma voi che mi avete
aiutata,
voi che siete una Strega e pensavo non esistessero...e venisse qui...e
non le ho offerto neinte e..."
"In fondo, le streghe" di cosa sono fatte?" andandpo indietro col busto
sullo schienale del divano mettendosi comoda un pò di lato
"DA
quarantacinque percento
di umanità, quarantacinque di magia, cinque di
zucchero e
cinque di paprika" con un sorriso giocoso "Se così
non
fosse
non potremmo comprendere l'animo umano e non sapremmo cosa fare per
aiutarlo... e la mia percentuale di umanità mi impone di
cibarmi
e bere, ma resto pur sempre dell'altra percentuale e quel potere va
usato per il bene. Ma come ti dissi le altre volte, non accetto mai
qualcosa dai miei ospiti per il tempo, stretto, e dovrò pur
aiutare tutti e non sono una divinità, in tutti i posti e
con
tutti allo stesso momento. Ma mi nutro e bevo quando sono in pausa e in
tranquillità. Anzi, spero che i miei doni speciali ti siano
piaciuti..."
"Oh, si... era da tanto che non mangiavo cibo vero, invece di roba da
microonde da un dollaro. E non sapevo neanche come si chiamassero e non
ne avevo mai visto prima... quel cesto con quel biglietto è
stato un dono questa settimana, che mai speravo di ricevere.
E mio
figlio ha sorriso e mangiato tutto! Grazie! Io..."
"E sai cosa diciamo noi streghe?" mettendosi avanti col
busto, sorridendo, con la pipa che sollevava fumo dolce
"Eh... si, me lo ricordo. Le streghe come Voi sono presenti, ci sono e
il vostro aiuto e azioni sono reali. SAnti, divinità sono
lenitivi, ma solo concetti di fede e aspettative che mai si
completeranno! La magia, quella che voi usate, è reale. E
cambia
e aiuta davvero le persone..."
"Molto bene...!" con tono gioioso e lento
"E mi avete spiegato cosa fare dopo il vostro aiuto e..."
"Hai bisogno di tre tipi di potere per controllare il mondo c he ti
circonda, ma anche la tua vita. Uno è l'influenza che riesci
a
possedere o creare perchè la forma che tu hai, intesa come
indivuo con sua personalità e capacità, sia vista
e
mantenuta, valorizzata e non dimenticata. Perchè poi si
finisce
come te. Un altro è la ricchezza Per molti significa denaro
a
profusione, io lo splitto in due parti, la ricchezza interiore e quella
monetaria, equilibrate e mai che una penda troppo rispetto all'altra.
Il terzo è la forza. Non puoi andare in nessun posto senza
la
forza interiore e quella di migliroarsi e andare avanti a
testa
alta, non importa cosa accade. E questo è solo il sunto, ma
per
farti capire che se non ti dai una svegliata, tornerai o dalla tua
famiglia o ricadrai in mano a qualcuno. Una persona diceva che questo
mondo è composto da tanti pezzi, ma due in particolare
abbondano. Amore e pazzia. Cè sempre molto di uno o
dell'altro, il
problema è che tipo di amore e pazzia si tratta.
perchè
rispetto ai buonisti, esistono vari tipi e forme di amore e altrettanti
di pazzia. E in base a quali, accadono cose neutre, positive, negative.
Vedi di comprendere bene che forme ci sono in te di questi due elementi
e degli altri, bilanciali e agisci. E non dimetnicare di vivere anche
per te stessa, vivere davvero e non perdere tutto solo per l'idea
dell'eredità di sangue. Solo queli che ragionano
così
rovinano il mondo... adesso, se permetti, ho altre persone da
incontrare" alzandosi, seguita dall'abito per le parti lunghe
"Mi permetta però... di ringraziarla, veramente..."
avvicinandosi e pre ndendole una mano, sorprendendo Kianta che
impersonava Veròna "davvero, farò ciò
che devo
trovando vie pulite e sicure, per mio figlio, perchè si
determini come deve... come avete detto!" guardondola con riconoscenza
e reale gratitudine e per un attimo Gask, che era rimasto in disparte
la vide visibilmente stupita e senza parole, ma non fu solo quello.
Quella scena sembrava uguale a qualcosa che aveva già visto.
E
il viso di Kianta vi faceva parte, ma non ricordava bene
perchè.
"Tu... tu fai in modo di mantenere le parti del contratto che ti
spettano. Per il resto io continuerò a fare il mio
controllandoti e aiutando, qualora dovessero esserci problemi che tu
non puoi realmente gestire. E parlo di cosa hai fatto finora per
ripagare quella gente. Ciò che hai fatto per
contrastare
il bigottismo e stupidità sociale, anche nella tua famiglia,
non
deve cadere come frutto marcio a terra. Se quel frutto che hai lavorato
così duramente coltivandolo e portandolo a
maturazione, venisse staccato prima di te e per rovinarti? Ti pentirai
di non aver
scelto di fare la cosa giusta, portandoti a lamentarti e basta,
facendoti
prendere dal senso sopravvivenza che ti ha portata da quella gente.
Quel rimpianto fa davvero male, ma ancora di più non aver
dato
se stessi in ogni modo possibile per starsene alla larga. Molte volte
non cè altra spiaggia, ma non significa che vi sia comunque
un
sentierino nascosto da cui fuggire. Non farlo i farà
strisciare
attraverso l'inferno. E non ci sono sempre Streghe pronte a proporre
contratti o a lusingare zuccheratamente il modo di uscire per
aiutare... ricordalo. Anche perchè quel cosetto che hai
partorito è e resterà sempre quello che si
ocnsidera
di sangue. Quindi anche quei falliti
dei tuoi
genitori e parenti dovrebbero usare la testa per le
assurdità
che pensano, senza poi applicarle. Almeno per lui, dovrebbero
aiutarti
così da essere coerenti con le cavolate che pensano sul
vivere
sulle spalle dei disdcendenti perchè hanno il sangue... che
gentaglia! E magari un giorno da vecchi pretenderanno proprio al
cosetto di fare qualcosa perchè sono nonni e zii e simili.
Svegliati, tu puoi aver fatto una scelta scontrandoti con
l'ottusità sociale, ma è anche vero che puoi
farlo per te
in primis. Come hai visto, se tu cadi, cade anche lui. E' per questo
che il mondo cade a sua volta... comunque, provvedi a mantenere la
parola e la vita ti sorriderà... e poi" qualcosa
baluginò
intorno finchè non si mostrò essere una grossa
libellula
che mandava con le ali bagliori argentati, di azzurro e blu di varie
sfumature come se scintillasse di luce propria, guardata con occhi
sorpresi dalla donna.
Gask sapeva che con il visualizzatore ai suoi piedi era facile creare
l'illusione che sembrava reale e poi, con un gesto imparato dagli
illusionisti, far apparire qualcosa nella mano facendovi
posare
proprio l'essere irreale. Infatti Kianta alzò lo
sguardo
sulla finta libellula imitata dalla donna e con un oggetto preparato
prima tenuto in mano, aveva finto che l'esserino vi si posasse, sul
palmo scomparendo e lasciando l'oggetto vero e proprio. Gioco di
illusionismo normale ma che a volte, con la gente semplice e
troppo
presa da mille pensieri... semplicemente faceva i lsuo effetto e creav
a maggior legame con la Strega.
"Questo è un dono perpetuo per te, perchè ti
resti vicino
e ti aiuti al bisogno. E' composto da più parti, ma non
dovrai
mai toccare quelle parti o spostarle se non necessità reale.
La
magia che vi è dentro si attiva in un solo modo, devi
portare le
ali tirate indietro con forza sovrapponendosi fra solo
finchè
non sono parallele al corpo... in quel modo chiedendo il mio
aiuto, io o
chi per me se sono occupata con altro contraente, verrà...."
mostrandole sul palmo della mano un portachiavi con una libellula, che
sia comprese ali che la coda era quanto preciso il suo palmo, senza
uscirne di un millimetro. In realtà Gask aveva scoperto che
era
un caso che fosse così, infatti quando furono commissionati
ai
laboratori delle botteghe, si era precisato che non arrivassero a otto
in
larghezza delle ali e nove da gancino poi da appendere all'anello per
chiavi alla coda. E poi prendendolo in mano era risultato circa quanto
preciso il palmo di Kianta.
Era una riproduzione più precisa possibile, il che
significava
che sebbene in materiali basici come legno, ottone o acciaio, in base
al momento si sceglier quale tipo, cèra del lavoro dietro
per
ogni oggetto. NOn importava se vi era un prototipo base per copiare la
dimensioni e le forme e poi solo rifinire, il valore di un oggetto per
loro era il tempo impiegato e quindi valutare il suo costo. Sebbene
materiali riciclati
da cartucce danneggiate, oggetti di acciaio o ottone o legno, alla fine
l'oggetto finale aveva un costo particolare e loro li regalavano!
Tuttavia aveva risposto Milan a quel dubbio, avendo Gask alle spalle
l'esperienza dal Capo, quegli oggetti non perdevano mai il valore
neppure se donati. Se nessuno li manometteva rimaneva il chip sia gps
che di segnalazione, che avevano comprato a niente dalla cina
e
controllati per verificare che funzionassero anche in determinate
situazioni. Superati i test, erano stati inseriti in piccoli oggetti da
dare alle persone che avevano salvato, se con
Veròna come
portachiavi di libellula, così che azionando le ali di
proposito
e portandole in un certo modo, quindi un'operazione fatta di proposito
e ben precisa, non per errore o colpi casuali, si attivava un avviso
che sfruttava le linee telefoniche degli smartphone perchè
le
Torri vicine, ma anche lo Chateau ricevessero l'avviso e si
attivassero.ma non solo in quel modo, i segnali erano diversi, anche
via satellite, ma dipendevano dalla persona
L'accordo era che tenevano per sempre quell'oggetto, non importava se
non avesser più bisogno della strega, perchè nel
caso
sarebbe riapparsa. Ma non era solo per chiamarla, ma anche controllare
agevolmente i soggetti e nel caso, appunto ripagando il valore
dell'oggetto, chiedendo loro non importava dopo quanto, qualche favore
o informazione o altro, che ripagasse ciò che avevano
ottenuto,
anche se dopo avevano fatto maturare loro aiuto e frutti dell'impegno.
Era un dare ma anche un ricevere senza scadenza di tempo e Kianta
stizzita, diceva sempre sulla questione che era il
matrimonio.
La donna fissò l'oggetto. La testolina, il corpo, le quattro
ali. Era parecchio realistico e ben fatto, comprese le nervature delle
ali e i colori erano un barbagliare di color perla, azzurri e blu e
argento sulle ali, mentre la testa, il corpo e la coda fatta a sezoni
bombate erano colore naturale. La prese e la guardò per bene.
"Voglio che tu lo tenga per sempre, e per sempre intendo
così.
E' un simbolo palpabile del contratto e se lo dovessi perdere, io te
ne porterò un altro, non importa dove sarai. Con questo
oggetto
siamo in qualche modo legati e s ehai bisogno devi pregare il mio
ritorno usando questa libellula. Basta che lo attivi come ti ho
spiegato e la connessione con me mi apaprirà nella mente e
giungerò, in qualunque modo. Ma ricordati, se le cose
andranno
come stiputato, non ne avrai bisogno, altrimetni ripeterai tutto e
sarà come scivolare giù nell'inferno... e se hai
notizie di chi sappiamo,
che sia collegato o meno, chiamai con questo. Io manterrò la
promessa di vegliare e
tornare, in caso di bisogno per te e i tuoi discendenti. ma
dovrai
tenerlo sempre con te. Giura sull'anello che indosso e mantiene le
promesse. Sai quali sono le conseguenze e non importa cosa pensi di
fare per fermarmi o scomparire..."
"Tu sei una strega e puoi tutto. Lo so. ma mi è bastato cosa
hai
fatto, anche se in un contratto, per fidarmi e accettare..."
"Bene..:" con un'alzata arrogante del mento verso l'alto e un sorriso
di trionfo "Che tu e il tuo sangue, che merita, possiate avere una vita
degna e con poche sofferenze. Come ti spiegai la prima volta, problemi
e qualche dolore fortificano l'animo, ma entro una certa soglia. Io ho
alleviato da tua preghiera quella troppo penosa, ma provvedi a fare il
resto..." mentre quella faceva su e giù con la testa, nel
suo
completo da ufficio che aveva tornato ad indossare come augurio per
rifarcela." Per ottenere ciò che si vuole, dovreste fare dei
sacrifici, diventare il più bramosi, il più avidi
possibile…!! La dea della fortuna arride agli avidi ma
ciò finisce per far del male agli altri. E ciò
non
è bene. Ci vuole equilibrio. In questo mondo, non ci sono
altri
che il nostro dio interiore o sogno o ambizione, e
le porte
che conducono a scorciatoie facili non esistono senza danneggiare
altri. Non devono esistere, non lasceremo che esistano. È
pestare coi piedi per lo stesso sogno, senza che questi lo
vogliano, tutti gli altri. Ci sono persone che per seguire il proprio
di sogno accettano le conseguenze dell'intromissione di un altro sogno.
Se per loro va bene non danneggia il senso della moralità
che si
ha dentro. I mezzi a volte non sono meritevoli di essere usati, anche
per il fine, se portano a pestare le persone. Tu sei stata pestata, un
sogno o desiderio non deve esser mai così grande, sopratutot
se
prevede soldi, potere, ambizione negativa, da considerare gli altri
formiche da schiacciare o si pensa che in natura, i deboli
sono
giustamnete lasciati indietro. Chi la pensa così ha sputato
nell'occhio dell'evoluzione umana e l'idea stessa
dell'umanità.
L'umanità è tale perchè in determinate
cose si
allontana dalle leggi . Come il lasciare
indietro
infanti, deboli, soggetti che necessitano aiuto e protezione.
Così facendo non saremmo altro che Bestie, nanhce i normali
animali che seguono le leggi naturali. Voglio che ti sia
chiaro, non
solo per la te ma anche che lo insegni a tuo figlio, o altri se ne
avrai, e insegnerai anche il rispetto per le donne, tutte, a meno che
no siano stronze da danneggiare qualcuno. In quel caso chiudo un
occhio..." sventolando la mano aperta come a scacciare qualcosa "ma
devi dare tutta te stessa perchè per lui o i bambini con cui
avrai a che fare, ogni persona è tale, non esiste differenza
o
stranezza da meritare il male. E le donne, tutte non sono sacchi di
carne del piacere. Sono stata chiara o devo tornare per una
visita, non
di piacere, perchè lo comprenda?"
"No...no, chiara..."
"la fiducia è molto importante. Non solo per il contratto,
visto
che un atto vincolante. Lavorare basandosi sulla fiducia ha i
suoi pro
e contro. E io odio chi rimangia la parola... Ci vuole duro lavoro per
costruire la fiducia, ma solo un istante per perderla. Non
c'è
investimento meno redditizio, eppure perchè l'umano
è
tale, la fiducia deve valere e si deve lavorare perchè
continui
ad esistere, mai dimenticarlo.. E, un'ultima cosa! Tutte le persone
sono destinate a morire alla fine, questo è vero. Significa
però che le loro vite sono senza significato? Certo che no,
nessuna vita è insignificante, non importa dove nasca o se
abbia
sogni o meno grandi come piace alla gente. Ciò che significa
la
vita di una persona, ciò che vale, ciò che
è… queste sono cose che una persona decide da
sé e
le mantiene fino alla fine… Non importa quale tipo di
destino
sia forzato su di loro, quale lavoro faccia, dove nasca come fascia o
altro. Tutti sono preziosi per la società e come
vita. Non
accettarlo equivale a morire. Creati il tuo mondo… per te
stessa…e tuo figlio!..."
Detto questo, senza attendere risposta si avviò alla porta,
mentre Gask la apriva dopo aver rimesso nella borsa tipo
palestra, l'apparecchio e Kovacs in quella suia stile medico di pelle,
tutto il
resto. La fissò mentre lo superava, con quel vestito
così
strano per una mattina normale in città e in quei
quartieri, e
una macchina antica fuori, ma moderna e green sotto. E la giornata di
Veròna non era finita.
Gask la accompagnò alla macchina, i suoi ruoli,
perchè lo
odiava, erano starle alle calcagna, portare nel caso le apparecchiature
e la sua scorta di c ose da mangiare. Dovevano andare nel borsone, poi
però lei vedendolo uscire tutto, si
schifò e si
agitò al suo solito, in preda all'ansia del cibo che potesse
aver preso germi e simili, e si diede della stupida da sola per non
aver
controllato dove li mettesse.
"Abbi pazienza, è una cosa che si porta da sempre"
risponedvano
Milan e Jd sorridendo alle sue sfuriate di raccapriccio, se
notava
qualcosa che non andava. Se mettevano una posata senza i guanti e lei
poi doveva toccarle, le cose senza vassoio, piattino o ciotola ma
poggiate sulla tovaglia. Una volta per l'incazzatura, vedendo
un
addetto alla tavola senza guanti aver poggiato il pane integrale
così, sulla tovaglia normale
della tavola e non su tovagliolo o cestino, gli tirò tutto
ciò che aveva trovato. E si trovavano in una delle Torri,
altrimenti tra altri avrebbe cercato di contenersi mostrando
irritazione, incacapcità
di star ferma e muovere Veròna, come quasi masticare e
muovere
la
mandibola chiaramente senza però aver toccato cibo. Se
faceva
così tutti sapevano che
qualcosa la infastidiva. Peggio per il cibo. Si lavava le mani mille
molte, usava alcool novanta gradi come fossero salviette detergenti e
odiava che le posate che usava fossero messe sulla nuda tovaglia della
tavola, così pane o altro cibo. Aveva il fastidio di avere
sporcizia degli altri addosso, e a sentire Jd, che quando gli
chiedeva
spiegazioni delle cose che faceva si esasperava e pareva che stesse
succhiando un limone. Era un fattore profondo del tenersi lontana agli
altri. Gli altri sono sporchi, chissà dove si sono buttati o
poggiati, ovunque ci sono germi, la sporcizia della gente su di me, no!
Eppure come anche la sbeffeggiava Alaric, non pareva normalmente che
avesse quelle manie. Si pretendeva pulizia e le mani sempre lavate, ma
cavalcava, controllava di persona ogni angolo e sezione
perchè
tutto fosse apposto e prendeva a ceffoni sulla schiena chiunque, non
importava che altezza o larghezza avessero rispetto a lei che pareva un
topo in mezzo ai gatti. Lei usciva fuori dai gangheri se ogni giorno
non si puliva e si sistemavano le cose. E aveva picchiato vari uomini
di mano sua o con oggetti quando vedeva da telecamere o di sua presenza
uomini che non avevano un briciolo di igiene, peggio esempio se
camminavano in pigiama senza vestaglia o altro di notte. Se
in bagno non si alzavano le gambe dei pantaloni quando e
toccavano terra con la parte interna, urlava che si portavano
dietro la sporcizia fin nel letto e peggio di sopra. Se facevano casini
in bagno
lasciando la roba dove non doveva andare. Se nelel botteghe
cèrano animali infestanti che correvano, ragnicon
ragnatele troppo grandi.
I ragni potevano starci, erano utili come i gechi e camaleonti contro
insetti molesti e potevano gironzolare,
così come i
varani o draghi di comodo che cacciavano gl iscarafaggi. Vestiva con
abiti che dovevano essere lavati e puliti ogni giorno, le lenzuola
tranne primavera, estate e primo aututnno, ogni settimana, altrimenti
ogni giorno, così come pigiami e cosa indossava. Per
l'intimo
solo sapone tutto vegetale e senza cose strane perchè
diceva,
era scappato a Jd, che mettendosi gli slip comunque portavsa roba
proprio là. Usava tovagliette diverse per cose diverse, come
mani, viso e busto un tipo di tovalgia. Un'altra per i lavaggi intimi,
e una terza per gambe e piedi, perchè tutto ciò
che stava
in queste parti on doveva avvicinarsi alle zone intimie, quindi
divideva tutto. Per stare fuori indossava tipi di vestiti e intimo di
un tipo, per la sua stazna un altro, così come le scarpe
diverse
per cosa doveva fare. Se cucinava da sè, cosa scoperta da
Jd,
seppur raramente, per ogni pentola o tipo di piatto usava una forchetta
o coltello per cucinare e altri per mangiare, piatti su cui aveva
lavorato le materie prime da sole o insieme, era diverso da quello su
cui poggiava la pietanza finita. Per non parlare
degli addestramenti ed esercizi, nei rari casi in cui lo faceva tra gli
altri, aveva i suoi tappettini personali e gli avversari se a piedi
nudi, dovevano sciacquarsi prima i piedi e le mani, n el caso le
braccia, davanti a lei. Ogni cosa era
studiata per non farla a pelle nuda su cose per lei sporche, sebbene
Alaric continuava a dire fossero attacchi a casaccio, perchè
tante
volte l'aveva vista fare cose senza accorgersi di sporcarsi o fare
storie. E altre cose che
la facevano sembrare una malata di pulito, ma non era questo, diceva Jd.
"Kovacs per favore, ricordami bene perchè mi appresto a
usare
Veròna anche in questi casi. Veròna dal mio punto
di
vista dovrebbe agire per stanare la gentaglia, non fare la filosofa con
la gente... speravo che questo personaggio venisse mosso alla fine
daltri... odio la gente quando mi ringrazia senza conoscermi...
borbottà l'ultima frase tra i denti non per Kovacs ma per se
stessa"
"Vuole la parte lunga o corta?"
La Pierce Arrow Model B iniziò il percorso per inserirsi nel
traffico per il prossimo contraente e Kianta chiuse gli occhi e si
portò la mano alla tempia sospirando, facendo
alzare il
petto. Alla guida davanti vi erano Zidgi e Django, dietro lei al centro
del sedile, stretta tra Kovacs e Gask. All'inizio lei aveva fatto
storie per l'ultimo membro del gruppo al suo fianco, ma Jd e Milan
l'avevano persuasa che
fosse un'ottima spalla e portavalore. Sebbene lei avesse sogghignato
alla cosa, del fatto che diventava il portavalore, ossia custode gli
oggetti
più preziosi, abbassando il suo grado a semplice
lacchè,
insegnandogli qualcosa sulle posizioni e facendolo stare da solo in un
angolo. Detestava chi la toccasse, acnhe condividendo
il posto in auto, ma quello era lo spazio e sebbene lui mostrasse
contrizione al suo incarico, stava zitto.
COn quei tre era abituata da considerarli parte di
lei, adnavano d'accordo, si rispettavano e per ogni cosa sapeva che non
doveva voltarsi per sapere che fossero dietro. Gask aveva sentito Jd,
una delle solite volte che parlava senza accorgersene, dire che sebbene
avesse problemi di identificazioni dell'IO e del Sè, e non
si
sentisse al suo centro da loro, non aveva bisogno di voltarsi indietro
per sapere se qualcuno la seguiva. E lei diceva Una
sorta
di rammarica
consapevolezza per essere elemento di studio per i test e sostituta di
Milan per mandare avanti la baracca. Con schiaffi sul coppino e scherzi
educativi metteva i paletti su tutto, disse con un sorriso Jd, ma
l'unica cosa che sapeva era che loro non
l'avrebbero lasciata troppi passi dietro, sia per paura di
cosa
potesse
combinare, che per la risorsa che era. L'identificazione dell'IO
andò a quel paese, continuò prima di capire cosa
stesse
dicendo metnre fumava, quando si rese conto che più per lei,
per
la persona in sè, aveva una identità e posizione
per
quello che poteva dare come pedina. A Kianta non piaceva la situazione
di stallo in cui si trovava. Non riusciva a capire se fosse in un luogo
per lei, oppure no. Se l'identità che aveva era se
stessa
per
davvero, o dettata dl modo in cui la vedevano e trattavano gli altri.
Alaric diceva solo che era casinista e o di buon umore o pessimo,
comuqnue era un tornado imprenscindibile, una piaga biblica, una
disgrazia in vesti di femmina minuta che valeva per dieci suocere, e o
la controlli o
accadrà tutto ciò che le passa per la testa. Jd
aveva
però affermato che l'idea di Alaric di definirla
così non
indicava una persona immatura e pazza, sebbene l'altro avesse da
dissentire, semplicemente un tipo di personalità alquanto...
spumeggiante. Si, disse. , si
sentì dire Gask. E ancora l'amico
disse,
, fece
come se volesse dire altro ma stesse
elaborando
bene la cosa...
"E' assurdo come tutti si reputino brave persone ed umani, e
poi voltano
la testa se altri hanno biosgno o solo un piccolo aiuto, e
per riacchiappare quelli finiti come pescioliuni in una
trappola, dobbiamo intervenire noi in vesti di streghe... di questo
passo Milan, il cambiemnto non lo farà mai e
quella gente pur di
non ammettere di non essere forte e non mantenere la propria parte del
contratto, torneranno da quella fogna. Lo so. Quasi nove miliardi di
persone, nove, troppi per questo pianeta da aver creato il mercato dei
nuovi schiavi da altri paesi, affossando tutti , creando
altri
nuovi schiavi e perduti considerati fuori dalla società...
che
schifo..." girando la testa a destra e sinistra con senso di schifo sul
volto "La Romania in primis dopo gli anni ottanta e novanta doveva
risollevarsi, invece per la cattiva condotta di quelli che pensano di
avere in mano il paese, tutti sono al di sotto del
livello medio
degli altri e considerano ancora adesso fuori, il paradiso da
cercare. Lo spostamento di persone in massa mese dopo mese, anno dopo
anno, produce uno slittamento dell'occupazione nazionale, creando nuovi
rifiuti della società non per scelta o droga, mentre i nuovi
arrivati in regola o meno, sono schiavi come in Cina o paesi del sud,
Albania, Africa e altri. E la lista di non conteggiati è
lunga e
vivono tutti ammassati in miliardi nelle città
maggiori, sperando
una svolta che per molti, se non certa gente che cacciamo, non
avverrà mai. E Veròna sebbene faccia del bene,
è
come con i pulcini sui nidi. Se uno dei genitori muore, uno solo non
può riuscire a sfamarli tutti fino ad essere adulti per
bene,
facendo venire adulti in forze con altri deboli o già morti.
E'
come una scremazione, e la cosa penosa è che
nonostante dicano di
avere più forza e speranza per lottare di nuovo, non
è
proprio così. Vanno a rilento, alla deriva, trainati solo
dall'inerzia perchè non possono diventare ricchi,
famosi,qualcuno o raggiungere il grande sogno chiaamto americano,
australiano, e via dicendo. Non appena riescono ad avere una base
decente su cui lavorare risalendo, ecco che si lagnano
perchè
vogliono più soldi, più questo... ricadendo in
giù. E' una storia senza fine e Milan e quella persona sono
solo
idealisti. E gli idealisti a quella maniera pensando che in poco tempo
possano..."
"Non è un pò dura, Capo?" domandò
contrito Kovacs
"No, affatto. Sei dietro a lei e me da tempo e dovresti aver visto pure
più di quanto io so... e ancora mi dici così.
Tutti
tranquilli mentre guardano fuori... sembriamo alieni in mezzo alle
scimmie. Quanta disparità di livello, solo impersnando una
strega che aiuta gli altri e schiaccia sotto il calcagno come la
Madonna le serpi... Perchè lei ha accettato di creare la
strega,
se è possibile seguire uno sparuto numero e nemmeno quanti
volevano..."
"La Strega, Capo, sa bene che è nata per due motivi.
Immettere
nel sistema sociale un soggetto fuori dalla normalità,
perchè agisca come pezzo del gioco non previsto da tutti.
Anche
se ora sono in tanti che sanno di una strega che agisce, con la
visualizzazione, le illusioni e prestig... prestigio.... no... insomma
ha capito, l'organizzazione mette un avversario che la gente non sa
come prevedere, contraccare, contrastare. Per tutti ci sono di norma
membri della polizia, sezioni speciali, che hanno comunque delle leggi
al di sopra che li limitano e modi di lavorare standard. Ma noi non le
abbiamo e Veròna
ancora di più. Sfruttiamo satelliti, risorse tenologiche
nostre
e acquistate perchè non siano in giro, il personale delle
Torri
e ogni mezzo possibile per dare l'idea di un qualcuno sfuggevole e non
prevedibile. Abbiamo informatori e soggetti che non hanno accettato la
Mano per vari motivi, che però sono stati disposti
a
lavorare per
noi dietro compenso, purchè mettessero quei soldi
per un
pò di aiuto per la loro salute, senza droghe e simili.
Veròna è ciò che è non
ipotizzabile,
supponibile, possibile, immaginabile, intuibile, presumibile,
presagibile, e tutti gli ibile che ho sentito dal Leader, da
quando ha
deciso che dovesse esistere, perchè ispirato dalle azioni di
quella persona... Ricorda la prima volta che lo fece o non lo sa?"
Kianta sapeva bene o male di quella volta, la prima, in cui Lia si
mosse sui campi da gioco, come li chiamava, ossia missioni e incarichi.
Milan voleva mettere alla prova la tecnologia con la sua
visualizzazione e così accompagnata dai veterani,
visitò
uno dei luoghi di smistamento. Così li chiamavano, le
sezioni in cemento decadente dove stipavano tutti i bambini, donne,
anziani, uomini non in salute che usavano come schiavi per cosa gli
serviva. Anche organi. E detto così non era così
spiegabile come vederlo di persona. QUando Lia, dopo che la situazione
fu sicura e controllata dalle squadre in campo, mise piede oltre la
pesante porta in ferro arrugginita e messa male, ma che quelle persone
denutrite, sporche e sofferenti non potevano abbattere neanche tutti
insieme, vide la parte reale e non raccontata, a video, delle cose. E
vide miseria e disperazione, terrore e rassegnazione, all'inizio. E poi
il gruppetto di tre che li teneva d'occhio e li spostava, ormai legati.
Kianta fece un passo ma Jd si mise di mezzo, dicendole di non andare
oltre perchè molte cose che avevano già visto
loro, erano
come pugni nello stomaco. Ma lei gli strinse con tutta la sua forza il
polso, e strinse, guardandolo negli occhi sfidandolo, dicendogli
chiaramente se la fermasse pure, se poteva, ma lei doveva sapere. Non
cè di peggio dell'ignoranza, disse, e per capire doveva
vedere e
accettare. Jd sembrava tentennare ma alla fine si fece da parte. E Lei
avanzò. Osservò. Constatò. E Alal fine
puntò gli occhi apertissimi e con aria cupa verso quei tizi.
L'aria era già satura di pesantezza, cattivi odori,
palpabile
angoscia e dolore. Poi, quando si mise davanti a loro, divenne pesante
e soffocante. Sucessivamente, la seconda volta in un campo di gioco,
lei aveva preteso che la porta venisse chiusa con lei, gli arrestati e
le vittime. NOn seppe mai cosa accadde dopo, ma Jd non
scordò
mai le urla e i colpi alla porta, i rumori pesanti e come
uscirono
strisciando quei tizi, se potevano, quando
riaprirono.
Parti di carne in terra, sangue, ferite, Lia di spalle in mezzo alle
donne come a cerchio intorno a lei, e la sensazione che stesse
pulendosi la bocca, il puzzo di ferro misto a odori corporei e aria
viziata. Jd trovò uno dei suoi che tentava di togleirsi di
dosso
uno di quelli con mezza faccia, completamente senza carne, un
altro senza parti di orecchie e naso, altri su altre zone, paura e urla
isteriche. Ma quella prima volta, per Jd, era sicuramente quella che
aveva ispirato MIlan per Veròna, la Strega del Gioco e delle
Possibilità. Quella volta Lei era vicino a quei tre, muta,
che
dava un senso di pesantezza solo a guardarla. Quando uno dei tre fu
sprezzante, lei gli diede un calcio su un lato del mento
così forte da farlo cappottare di lato, nonostante
fosse
più grosso e pesante di lei e poi sbattendolo a terra, gli
si
mise cavalcioni sulla schiena e gl igirò il collo. Per
abitudine
sia Jd che tutti gli altri pensarono a una regolazione di conti. No,
lei non aveva rotto il collo, gli aveva solo spostato i muscoli, come
una torsione non letale, facendolo però sbraitare dal
dolore. E
fu allora che vide uscir fuori da lei quello che lo spaventava, quando
lei faceva uscire ciò che Milan le diceva sempre, di dar
corpo
ai suoi incubi. E che portarono quel lato di Lia e la sua sfrontatezza,
l'arroganza, giocosità falsamente immatura... tutte facce
del
tutto sfaccettato di Lia che servivano per un personaggio fittizio che
camminava nel mondo reale.
"Dimmi, DImmi che ti
ascolto. Come ci
si sente ad essere un niente in mano di qualcuno con più
potere?
QUalche millimetro, un singolo movimento di pochi millimetri e tu sei
finito. Puoi andare a picchiare i demoni, per quanto mi riguarda, se
non ti faranno loro il culo. Conosco persone che bazzicano su queste
cose, magari posso offrite te queste merde in mano loro, per i loro
riti strani... ma ho di meglio. Ora sono io che Gioco. Ma con Voi. Vi
darò il modo di fuggire, salvarvi il culo e non è
retorica, di... riavere la libertà. Perchè vi
toglierò tutto, perchè non sono la giustizia
comune, nè polizia, io posso avere anche la vostra
pelle
malata strappata alla cinese, per farmici cosa voglio, come quella
schifosa tedesca nazi famosa per queste cose o quell'assassino e
creatore di oggetti in pelle. Li conosci? Io si, perchè ho
voluto conoscere l'oscurità umana. E so che tu sei sporco,
ma
oscuro..?? Lo scopriamo insieme?"
Gli parlava vicino
all'orecchio, ma
con tono molto alto, dandogli fastidio, schiacciato da lei con le
ginocchia uno a terra e uno al centro della schiena, con la testa
vicina a quella dell'uomo, a terras dalle sue mani ancora nel
gesto di rompergli il collo. E sorrideva. Uno sguardo malvagio,
cattivo, luccicante negli occhi come creatura ferina e malefica. E jd
capì che stava facendo fuorisciure tutto ciò che
covava
per la gente negativa, cattiva, malvagia che aveva conosciuto, che
l'aveva rotta e gettata nella melma, e per molti altri.
"Sai... io non sono
nessuno. Io sono
una morta che cammina. Io sono il fantasma che ha potere dall'odio e
rancore, che prende forza e potenza dai snetimenti profondi e nascosti
ma pronti a uscir fuori come lava dal cuore, per farvi
ricadere
tutto di sopra. E come tale ho deciso di giocare con voi. Vi siete
divertiti, ho sentito, a giocare come vi piaceva con donne di qualsiasi
età, bambini e ragazzi, anche anziani... modi malati,
viscidi,
schifosi... ma è facile così! Il mio modo di
giocare
è così diverso che in confronto inferno e
purgatorio di
Hyeronimus Bosh sono paradisi tranquilli e divertenti.
Perchè
lui rifletteva cosa cèra nella sua società nei
suoi
quadri, cosa vedeva e cosa richiamava con i peccati e le punizioni. Ma
non è niente, neanche dei Delitti e delle Pene. Ma
cè di
più... io voglio rednere qualcosa di non umano, definirlo,
mostrarlo come umano. Si definisce personificazione, attributi umani
dati a qualcosa di non umano. E voglio rendere umane tutte le cose che
non vi hanno raggiunto... e sai cosa? Puoi odiarmi, guardami e
ricordami se puoi, ma io sono ciò che tutti voi feccia umana
avete creato e vi rimando con gli interessi... ma su un mio campo da
gioco, con mie regole e tutto. Come avete fatto su altri...Ti
prenderò e ne farò un farò un
fantoccio senza
personificazione ne definizione, verserò su di tè
come
olio bollente tutto ciò che non solo tu, ma anche tutti
quanti
con te e sopra di te, avete fatto negli anni. Ti romperò e
ti
ricomporrò. Ti farò a brandelli e poi ti
curerò
cambiando posto come se spostassi un segnalino di tiro. Ti
entrerò nella testa, nel cuore, nei polmoni, fegato e ogni
parte
distinta di te. Ti porterò alla dannazione e disperazione
che
non hai conosciuto, e ricontinuerò in modo
diverso,
così che tu non ti possa assuefare, finchè non mi
maledirai prima di romperti, e allora io riderò. Si,
riderò, così..." alzando la testa e ridendo con
tutta se
stessa. NOn era sguaiata, non era orribile da sentire, era cristallina
con una vena di cattiveria e una sfumatura di superbia, tornado ocn la
testa vicina all'uomo "E lo farò ogni volta che perderai al
mio
gioco e subirai il dolore del mondo intero. Ma non morirari, nessuno
morirà senza il mio permesso, perchè qualora
accadesse,
lo sarà anche per me e allora la tua rabbia, odio,
maledizione
sporcheranno la tua anima. COme è dannata già la
mia e
continuerò anche dall'aldilà e ciò non
avrà
mai fine, perchè ora che sono un pò libera dal
gioco
della famiglia e società, io vomiterò tutto
ciò
che ho tenuto su di me... e non hai idea cosa ho trattenuto per anni!
Ma Prima, il nostro Gioco! Ora su, alzati" tirandolo per i capelli
perchè si rialzasse "Sollevati e preparati,
perchè
giocherai con me, farò sistemare il nostro campo da gioco,
sceglieremo le pedine e saranno le tue risposte, le tue decisioni,
tutto ciò che cercherai di mettere in campo contro di me epr
vincere... se vincerai, sarai libero. Andrai via da quella porta sulle
tue gambe, nessuno ti seguirà o altro, e il Gioco
ripartirà con questi altri due. Ho tutto il tempo del mondo,
questa gente non ha un posto dove andare o qualcosa da fare, quindi
assisteranno alla vostra sconfitta o perdita. Urlerete il mio nome, che
sia per maledirlo o deridermi, va bene! Ho visto così tanti
video e bodycam da sapere che giochi giocate, ma ne ho anche io di
divertenti. Se avete dei santi, Dei, qualsiasi essere a cui vi
rivolgete e in cui credete, imploratelo, perchè io sono
un'entità indefinibile, inqualificabile, che cammina sul
bordo
dei piani pronta a ghermirvi o farvi miei servi. Io sono al di sopra di
leggi e regole comuni. Io sono la vostra dichiarazione futura di vita,
morte, continuazione e come, io sono la via destra e la via sinistra.
Io sono colei che guarderete fino alla fine, se perderete che
servirete, se vincerete colei che vedrete ovunque e sempre,
perchè così sarà. Su, dimostrate le
vostre bravure
e decisioni. Come giostrerete gli elementi presenti? Quanto scapperete?
QUale partita vi porterà benefici per l'ultima? Vi saranno
cinque sfide, di diversa tipologia. Di voi non resterà che
sudore, bava, sangue e tormento. Ve lo posso assicurare,
perchè
subirete ciò che meriterebbero chi mi ha fatto del male, e
sarete i primi. Io, Lia, vi sfido a definire chi di noi vince o perde,
si salverà o servirà... chi sarà nel
caso un
prossimo demone all'inferno per i suoi peccati..." ridendeo di gusto
metnre camminava davanti alle persone rannichiate tutte insieme a
terra, sulle brandine di fortuna, semplci coperte puzzolenti e logori o
piccoli bagagli. "Definitemi come volete, resterò comunque
un'entità nefasta, e come prova, voglio che sentitate per
primo
tutto il mio schifo per voi..." andando dall ostesso uomo in piedi e
fermo per le armi puntate di sopra, trovandosela davanti, metnre gli
prendeva il viso tra le mani e mille stelle iniziarono a vorticargli
davanti gli occhi. Iniziò a tremare, consulvamente e quando
lei
non potè reggerlo, continuò a traballare
scendendo fino a
terra con gli occhi ormai bianchi, la bava che colava e un gorgoglio
dalla gola. Si afflosciò verso terra, e Kianta tenne le mani
sul
suo visto ancora, finchè non si stancò.
Jd osservò
l'uso dei guanti
speciali con una smorfia, finchè lei non rise ancora di
gusto
"AH AH AH... questa è la mia divina tragedia, io
sarò non
una guida, ma l'entità fastidiosa come un folletto monello
delle
leggende, l'anti protagonista che gli mostrerà i livelli di
inferno, purgatorio e paradiso, ma non come spettatore ma
come attore
principale, perchè scopra ogni settore e cosa nasconde sulla
pelle... La maledizione di questa entità, le parole non
dette, la mia risata, tutto si imbratta di cremisi...Fino a
quando
l'ultimo sogno scomparirà, dopo le ferite, il viaggio
continua
perchè giocheremo con la vita e la morte. Nessun peccato
è perdonato, conoscete già la punizione, ma
non come. La voce di qualcuno che avete rotto e ucciso vi
divorerà. Siete così lordi che la vostra anima
macchia di
nero il puro, le bugie e l'inganno verranno schiacciate, nemmeno un
miracolo o Dio possono sconfiggermi, dal riversare
ciò che
ho dentro. Il vostro futuro è ora spalmato di sangue, e
nessun
colore di speranza può sgombrare il cielo nebbioso e oscuro
sopra di voi. La Divina Commedia vedrà un nuovo
tomo, condito con la tragedia... Portatemi qualsiasi cosa per sedermi,
perchè quest'oggi andremo via solo quando l'ultimo di loro
avrà scoperto il risultato..." fece a Jd e gl ialtri con
durezza, mostrando solo mezzo volto, tagliente e brillante.
Kovacs continuò, mentre Kianta rifletteva annoiata
"... E su chi ha preparato la
Personalità? Su quella persona, acnhe se doveva essere una
spagnola ad interpretarla, ma ecco che non era possibile
essere una
persona specifica, imitarla non basta, e così il
Leader ha
convinto quella eprsona che doveva essere Lei o chi era esattamente
come Lei. Veròna non è altro che una percentuale
della
complessa Personalità di quella persona. Veròna E'
cosa
sarebbe stata quella persona se fosse stata Veròna e
così
voi... Il capo e il Leader si sono divertiti tantissimo, seriamente,
con quadri luminosi, apparizioni in abiti antichi e scherzi al limite
dell'infarto, creando un background per Veròna. Rispetto ad
ora
con Gask, con lei era come i monelli del
quartiere che facevano gli scherzoni altri altri per divertirsi e
ottenere cosa volevano. Per il Leader, quella persona era il partner
per le imprese da spacciare magiche, misteriose e utili. Se con Gask
lui è se stesso e più maturo, con quella persona
era come
il gioco delle case dell'horror o camere chiuse che piacciono da anni.
Lui adora l'occulto, lei lo accontentava perchè alla fine si
divertiva, basta che non si metteva davvero la magia che il leader
cercava. Ma appunto, lui la vedeva come la sostituta ideale e sicura, e
la persona perfetta per un ruolo del genre, a che cèra per
sfogarsi con una parte di sè creata ah hoc che facesse la
differenza... Veròna. Copiata da lei, una che amava
stronzeggiare,
parole sue, per punire là dove l'inutile giustizia umana non
poteva. Veròna è come parte della leggenda ormai
dello
chateau, anche l'aria stessa di quella persona tra i dipinti, le
favolette sui fantasmi e lei che vive ancora seppur morta... Capo, mi
sembrate parecchio scoraggiata in questi ultimi tempi,
perchè mi
sembra che assumere il ruolo di Veròna non sia
più
stimolante. Quella persona e voi siete perfette per darle vita
perchè essa è... voi... come spiegare. Devo
ricordare
come vi siete comportata quella volta che il Leader le aveva detto che
aveva fatto stare male il Capitano Gask, e cosa avete
combinato
per
l'eccitazione?" sogghignando mentre Gask girava la testa sorpreso di
essere nell'equazione
I due davanti risero, ma non Kianta.
Quella volta Milan le aveva annunciato che il suo comportametno duro
con Gask lo aveva reso triste, pieno di dubbi e chiuso in se
stesso da essere rimasto nella sua stanza. Affermando che aveva
compreso finalmente i suoi sbagli e cercava una risposta. Una cosa che
appariva matura e mostrava come la pazienza paga. Kianta era
a
colazione con
Milan, nella stanza col bovindo, che si affacciava sul
gianrdino
interno
che conteneva le rose di tutti i tipi e colori, compres quelle color
champagne che Milan adorava e sebbene non fosse come il suo Akal teke,
pareva dorata. Quelle tutte blu e blu e bianche
screziate
che
adorava Lia, sebbene in primis amasse i gigli e fiori color blu.
Quelle rosse con petali ondulati e color liquirizia che dopo varie
ibridazioni aveva ottenuto, e aveva dedicato al suo nuovo
fratello. E tutte el colorazioni possibili, da nere, verdi, viola,
gialle e via
dicendo, tutte divise per sezioni formando una disegno visibile
dall'alto, dalle finestre degl ialtri piani. Aveva ricevuto la notizia
mentre parlavano e facevano colazione come accadeva le volte che lui
era presente, e tra una cosa e l'altra l'aveva ammonita di
essere
più cordiale e calorosa come sapeva fare verso Gask,
perchè era rimasto toccato negativamente da cosa gli aveva
detto
la sera prima.
"Come Lia, dovresti sfruttare meglio le sfaccettature della tua
personalità. Invece se vi arrabbiate, tendete a farne un
netto
stacco, bianco o nero. I vostri cambi di atteggiamento mostrano come
due persone diverde, Una parte ride e arrogante, impavida e stronza...
lasciamelo dire, l'altra invece calma, gentile, cortese, come una
bambina appena nata. Nel mezzo, come ti comporti di solito
cè la
mia seconda, come una seconda pelle che esce fuori quando devi trattare
sia con gli uomini che on gli altri..."
"Ma così sono tre..." fece lei con un sorrisetto monello
"Mi hai sentito? Gask..." e lui ripetè le cose.
Al sentire la notizia pareva chiaramente colpita, mentre
gli addetti al servizio portavano e toglievano elementi alla tavola
togliendone altri.
Quella mattina sarebbero arrivati ospiti che erano appassionati del
periodo vittoriano, ottimi investitori per le piccole imprese e settori
in cui avevano diviso l'organizzaizone agli occhi altrui. E quindi
avevano abiti appositi già dal
mattino, in attesa del loro arrivo neanche un paio di ore dopo,
essendoci molto da fare, organizzare e controllare era impensabile un
cambio di abito, quel tipo, all'ultimo momento.
Kianta
indossava uno degli abiti di Lia quando accontentava Milan, e si
trattava di un abito con sellino del trentennio dell'ottocento, blu
lucente per una cascata di strati d'abito in velluto per il periodo.
Aveva la giacca che terminava a punta sul ventre e tondo e poco
pià lungo dietro, con collo quadrato con vari livelli di
rouches
e abbottonatura severa con rouches in fondo e una sezione di velluto
diversa nella porzione cetnrale con i bottoni. Maniche bordini in altro
velluto e maniche con tagli a sezioni che mostravano come la giacca la
camicia sotto. La gonna era un tripudio di sezioni di velluti a diverse
altezze, con sul bordo davanti un disegno di rouches finali e da meno
ai lati fino dietro. La parte posteriore della gonna avva una bordatura
come passamaneria sfrangiata. Di sopra di era un sopragonna che
prevedeva due cascate tondeggianti davanti e corti dietro sul sedere
con vari livelli di arricciatura e rouches, mentre la aprte finale
aggiungendola alla fine predevano sezioni a goccia uno sopra l'altro
finendo come stascico sopra la sezione di coda della gonna.
con
un decoro risvoltato da agganciare alla parte sul fondoschiena della
giacchetta, senza contare il sellino che dava la forma indietro. A Lia
piacevano quei modelli, sia più stretti del decennio dopo,
sia
come in quel caso più ampi di gonna per avere più
movimento, ma sempre entro il trentennio finale. Ovviamente erano
definiti morning dress, sebbene avessero dettagli ed elementi maggiori
tipici del dinner, e Milan indossava abito complementere di colore e
tipologia del periodo. Lei indossava stivalii creati dai loro artigiani
proprio come era anticamente, lavorando scarpe e stivali da zero come
si faceva una volta, con colle ricavate dagli animali che macellavano
per le materie prime, mentre lui scarpe da uomo lucide e ricche di
rilievi in altra pelle di colore opposto.
Dopo un paio di sorsi di
tè, lei lo osservò con sguardo che pareva
languido, in
realtà sembrava un cucciolo colpevole e mogio, col broncetto
e
le guancie rosse e Milan la fissò stranito. Era uno dei lati
che
mostrava meno, e solo per due ragioni. Perchè dentro
esplodeva
di felicità o perchè era addolorata veramente per
qualcosa che la faceva stare male o perchè il suo
comportamento
aveva offeso senza volerlo o lo credesse lei, qualcuno. Quindi sincero.
Ma dopo un istante con la tazza a mezz'aria notò una cosa.
Le
brillavano gli occhi, ma non di lacrime, non piangeva mai e per farlo
doveva essere grossa la questione. E capì, così
mise
giù la tazza di fine porcellana cinese, non europea, con
decori
floreali e la fissò. Poi fece un sorriso e lei
sbarrò gli
occhioni grandi grandi come colpevole e timorosa, e le disse qualcosa
mentre gli addetti sparecchiavano ciò che non avrebbero
più toccato.
Gask era rimasto scosso per davvero l'ultima
volta per i lsuo comportamento duro e insensibile, che si era ritirato
nella sua stanza, stando da solo, senza parlare con nessuno, neanche a
lui. Affermando che si sentiva colpevole e immaturo. La
sentì
trattenere il fiato con sguardo caruccetto e
colpevole, la bocca socchiusa, e lui per non ridere cercò di
atteggiarsi ad amareggiato. Nel mentre pensava tra sè che
era
raro vederla così, sebbene sapesse che era nel suo
carattere, ma
come Lia aveva creato una corazza e usava quei trucchetti con chi
sapeva potesse cascarci. Lui ormai aveva capito e stava al gioco, come
in quel momento. , le disse, ,
fece guardando fuori, mentre lei muoveva le sopracciglia e dischiudeva
la bocca come se provasse tormento e vergogna. E continuò
affermando che magari non si sarebbe ripreso perchè anche
gli
altri gli dicevano sempre che seppur uno sbaglio, aveva fatto qualcosa
di male e volevano che capisse e si attenesse alle regole. E questo
colpisce dentro, disse dandosi un pugno leggero sul
cuore. Lei fissò quel pugno, abbassò lo sguardo e
poi
fece una corsa con la gonna alzata nel modo adeguato, verso
la porta. Milan rise e facendo segno di pulire, la
seguì.
Sebbene
addestrata e preparata come un militare, quegli abiti pesavano massimo
una decina chili e con gl istivaletti col tacco vecchio stampo non
poteva
correre normalmente. Quindi poteva starle dietro, perchè
sentiva
di aver finalmente sistemato le cose. Ma si fermò mentre lei
varcava la soglia della porta verso il corridoio e sussultò.
Erano partiti
gli artoparlanti in tutto lo Chateau da lasciarlo confuso.
Sentì
il tic tac dei tacchi arrestarsi e andò lesto al corridoio.
Intanto suonava a buon volume La Storm estesa di Vivaldi, terzo
movimento presto, e si accorse che il battito di tacchi era finito.
Corso nel corridoio la vide a uno dei telefoni in stile antico appeso
al muro mentre parlava, concitata e riappeso, correva alla finestra.
Riprese la corsa, senza accorgersi di lui e la seguì
vedendola
intenta a guardare dalle porte aperte delle stanze occupate. Poi fece
dei cenni e fu seguita da alcuni. I corridoi avevano ogni sistema
possibile, compreso quello della proiezione, quindi i proiettori del
corridoio si attivarono e Milan osservò fino in fondo
tantissiim
effetti di fiori in sboccio che
creavano un corrodio di fiori a iosa di tutti i tipi.
Lei che
ticchettava seguita dal quel gruppetto ristretto, che con le scarpe da
interno con i tacchi in ferro stile napoleonico facevano ancora
più chiasso. Continuò così
più veloce
seguendoli, mentre lei ogni tanto si fermava per affacciarsi alle
finestre e fare gesti a qualcuno, per poi fare un piccolo girotondo
elegante e tattico per riprendere la corsa.
Sospirò,
Milan, perchè
non sembrava affatto in colpa e disperata. La vide fermarsi di nuovo e
guadagnò terreno, si recò alla sala artistica e
vide sia
lei che quelli all'interno prendere delle cornici vuote. No, non andava
come
pensava, si disse.
Intnato che Vivaldi
infuocava col
violino la cosa in una ricca melodia festosa, notò che dalle
entrate laterali giungevano alcuni con strumenti musicale a unirsi a
lei. Doppio sospiro.
Si stavano chiaramente
dirigendo
nell'atrio, fece quindi una chiamata veloce e Jd e questi, gli disse
che era con
Gask nella saletta da tè, e che sapeva che Kianta lo stava
raggiungendo. Fece veloce pure lui e la vide che continuava
con i
livelli di abito ondeggianti in testa a due sezioni di persone, a
destra quelli con le cornici e a sinsitra quelli con gli strumenti.
Lei si fermò
davanti la porta
in legno del salottino, si chiarì la voce, diede istruzioni
veloci concitate girandosi a destra e sinistra con un indice puntato e
poi attese che le aprissero la porta, ocn una cornice
quadrata intarsiata in legno color avorio in mano, bella grand,e e i
musicisti che seguivano Vivaldi dal
vivo. La vide entrare e si affrettò, mentre quelli
coi quadri
seguivano la scia di velluto, sventolando cornici di vari colori ad
altezza testa. i musicisti
iniziarono un nuovo pezzo seguendo la musica degli altoparlanti
con il Concerto in E
minore rv278 di Vivaldi.
Fece di corsa alla porta
e la vide
urlare con grande gioia e felicità che finalmente era
riuscita a
metterlo a posto, lo aveva rinsavito e che la cornice immortalava il
momento. "Mostrami il miracolo" cinguettava, facendo saltelli con la
cornice mentre gli altri
eseguivano a cerchio con le cornice tra le mani verso Gask e
Jd.
Milan alla porta,
lasciando i musicisti
intorno all'uscio, vide i due amici sul salottino al centro della
stanza
con il tavolinetto e le poltrone, e attorno a questi un girotondo di
gente che urlava contenta. COn lei che urlava .Di colpo vide Kianta fermarsi e
slittare
sulla suola di pelle,fissare i due al centro della stanza che parevano
gelati senza capire. Lei abbassò la cornice dopo che vi
aveva
guardato all'interno ed essere apparsa delusa, fissò quei
due da
un viso all'altro mentre ancora quell icon le cornici, seppur fermi, le
agitavano in giro come epilettici. Milan si accasciò sullo
stipite con un braccio
in alto, reggendosi sul gomito, vedendo l'espressione di lei quando
faceva una cavolata.
Era epica, si disse e per un istante pensò
che se lo meritasse. Lei fece un verso di rammarico, guardò
Gask
e si lamentò che non sembrava un derelitto e afflitto
armadio con la testa vuota, che aveva compreso i suoi errori e come
essere con gli altri seguendo
le regole. Jd le
fece un segno italiano del
che lei
conosceva bene, mentre i musicisti che non potevano vedere dentro,
continavano insieme agli altoparlanti as eseguire il vittorioso Storm
con energia e vitalità.
Milan rise, mentre Kianta capiva la cosa si lamentava ad
alta voce di essere stata presa in giro, che il suo
giubilio di vittoria era finito sottoterra.
Jd era vestito come loro in attesa
degli ospiti, stava in piedi a guardare qualcosa dal telefono di Gask,
che stava in abiti normali e stravaccato sul divanetto in stile antico,
in tessuto e legno, con i piedi sulla seduta e piatti e stoviglie in
foglie di banano, che usavano al posto della plastica fatti da loro,
alla
rinfusa con bottiglie di bevande dispersi sul tavololino, e alcune
macchie sul legno. Abominio,
urlò Kianta e iniziò a inveire contro di lui come
uccisore e rovinatore di mobili di pregio, chiedeva perchè
fosse
là dentro, essendo solo per gli ospiti, che quei mobili
velevano
più
della vita sua. Venne avvicinata da Jd preoccupato, chiedendole di
calmarsi. Agitandosi, le gonne si
muovevano rendendo la cosa buffa, perchè sebbene infuriata
non
appariva come una pescivendola come diceva i lsuo suo sarto su altra
moderna, sapeva come comportarsi ma in quel caso,
comunque, al suo solito erao comica.
Era fatta così lei, e Milan rideva quando la vedeva
infuriata e col broncio, peggio in abiti vecchio stile,
perchè sembrava un film o cartone animato e la stessa cosa
diceva
Rò
a Lia. Milan diceva che secondo lui era solo il modo
di fare italiano, Alaric che le donne italiane non erano
così,
affermava che sapevano fossero dolci e bellissime e focose. Gli
avevano detto che facevano bruciare di passione e felicità,
ma
Alaric affermava
che Lia in primis, non aveva nulla dell'italianità fatta
donna,
anzi, invece
di essere bella e fascinosa e calda, al massimo il caldo te lo faceva
sentire buttandoti dentro un vulcano, o come kebab sul fuoco vivo sotto
metnre giri e giravi. O ti usava come ariete per abbattere le porte,
come ancora per le navi, perfino come sedia se non trovava nulla su cui
stravaccarsi. Di raffinato, sensuale, interessante aveva poco...
Così ripeteva, che quella per lui non era
una donna come doveva essere modernamente parlando, ma una pazza
sclerata col l'eleganza di un lottatore di sumo, e la dolcezza di uno
struzzo quando gli girava. Quando si incavolava o le partiva quel
momento, sembrava
qualcosa di comico che doveva essere serio, e invece si dimostrava
buffo e divertente,
dai suoi gesti alle espressioni, al modo di sbracciars, e come prima
nel corridoio, esternava cosa provava in modo
bizzarro e spumeggiante, e quindi contenta. Iniziava a fare paura se
non parlava, abbassava la testa e il suo sguardo voleva incenerirti, e
fortunatamnete era solo comicamente offesa e irritata. E accigliata.
Milan rimase
a fissare Gask che
si alzava, portando via tutto e scusandosi, e Jd che strappava di mano
la
cornice da Kianta che per la rabbia la stava addentrando dalla punta,
lamentandosi di lui. Sulla felicità che sentiva
sfumata e la voglia di scaricarsi.
Le telecamere inutile
dirlo avevano
ripreso tutto, da prima mentre lei si agitava a suon di musica sulle
punte
seguita dall'abito felicissima, che correva come la giuliva fargalletta
con un sorriso enorme, mentre si portava la gente dietro e poi nella
stanza, quando guardando dentro la cornice annunciava la sua
felicità di aver finalmente portato come una persona normale
un
casinista. Restare di sasso , restando come se
qualcosa di shocckante e senza preavviso l'avesse raggelata, l'aveva
punta sul vivo, altra tacca alla voglia di ucciderlo. E mentre il
cerchio di uomini con le cornici danzanti davanti a loro, per isnerire
dentro la scena che lei si aspettava di vedere per sempre, sed ne
andavano alla chetichella, Milan entrò. Gask stava
benissimo, solo stranito, senza capire che Kianta era incavolata
perchè stava facendo i suoi comodi nella
saletta tenendo compagnia a Jd, e chiedeva sempre scusa.
Col
broncio a gonfiarle le guance rosse, questa volta per la figura
barbina, fissò con astio e voglia di smozzicarli, nonostante
le
proteste proprio di Gask e Jd che non capivano, finchè non
voltò il capo alla porta. Il suo cipiglio e il muso lungo
finirono su Milan che si avvicinava, celando un sorrisino he
tentò di spiegarle perchè fosse lì. Ma
lei gli si
avvicinò
impettita e rigida, mento in su, allungò la mano e gli prese
il
fazzoletto ripiegato nel taschino, e con un mozzico
iniziò
a tirarlo dal centro e inveire contro di Gask e Jd per l oscherzo,
affermando che fosse
stato meschino e fosse i lsuo, di cuore, ad essere rotto.
bofonchiava,
sfogandosi sul fazzoletto tirando a destra e sinistra con
i denti per la rabbia. Milan
cercò di prenderglielo ma Kianta si voltò e
,smangiucchiato e
umido, lo tirò in faccia a Gask prendendolo in pieno e
urlando
che era impesanbile che lei fosse la cattiva, e sempre quella negativa
e
selvatica, come le dicerie, e lui fosse adorato e consdierato
nonostante
le stronzate. "TUTTI CATTIVI! Mi hanno presa in giro, mi hanno fatto
credere che un fastidio era passato...", indicandoli tutti con l'indice
e
andandosene via con i velluti danzanti e il sellino che seguiva il suo
passo pesante come u n militare.
Scossone.
"Taci...e passami la pipa..."
"ma capo, adesso?"
"Di certo non posso bere un tè qui dentro, tra una scimmia e
un
lama che mi schiacciano... e le sospesioni... che vitaccia devo
fare, e
pure mi fanno questioni su cosa vorrei usare per calmarmi..."
"Ok capo, se vuole un tè..."
" Mi piacerebbe, ma tra gli scossoni e le vostre gomitate e colpi di
fianchi... " ma la macchina sobbalzò facendole
sfuggire un
verso "Nonostante questa macchina nel cuore modernissima e green e
tutto, si balla come sopra una lavatrice, e ha le migliori
sospesioni... strade del cavolo e nessuno fa niente..."
"Capo, si sente come su una lavatrice?... sa cosa si prova?" mentre lei
stava zitta socchiudendo gli occhi, guardando avanti, e un
sopracciglio alzato "voglio
dire, io la uso con la mia ragazza ma è che è
lei...AAAHHH" urlando di colpo perchè aveva ricevuto una
botta
secca con il legno della pipa, colpendolo con la testa di qeusta su un
occhio.
Gask sorpreso voleva girarsi per aiutarlo, ma si accorse che lei era
rimasta sorpresa per un attimo con la bocca aperta, come si se si fosse
accorta di averlo preso per sbaglio nell'occhio.Guardando poi davanti
di nuovo rigida e le labbra a una linea unica, mentre accendeva la
pipa, Kianta fece faccia da poker e lui lasciò stare. Non
potendo muoversi, essendo lei al centro tra loro, Gask potè
solo chiedere all'amico come stesse,
mentre questo si teneva con la mano una parte della testa e i due
davanti ridevano.
"TACI! NOn ti ho preso dritto nell'occhio, ringrazia che la mia grande
bontà ti abbia riservato solo questo, per il tuo commento
impertinente..." lo rimproverò secca
"taccio! Taccio..." fece questo in italiano, il poco che consoceva
della lingua "mai più parlare di sesso... taccio, mi
perdoni..."
Gask sospirò e per evitare di allungare un braccio dietro
Kianta,
per raggiungere l'amico. Si fece più vicino allo
sportello, sperando che l'ira non tornasse anche per lui. Eppure Jd
aveva detto
che non era come appariva, e gli scatti d'ira comparivano solo quando
si
era superata la linea, era esasperata, irrata ma per ragioni serie. Che
fosse solo per i nervi quotidiani, e che a volte era proprio lui il
problema. Era il primo di tutti a fare cosa gli passasse per la testa,
non rispettare le regole, sparire a fare cosa gli interessava con
alcuni degli uomini ed entrando in posti, solo o no, in cui non doveva
se non avvisando. Ed era il poco che aveva elencato. Ma lei pareva come
punta da un'ape sempre, quando le cose non andavano come voleva... ed
era per motivi reali che era piccata? QUali fossero a quel punto, non
sapeva.
"Gaurda chi cè... ti piace proprio quel posto!" fece Milan
entrando nella sua camera da letto, slacciandosi il foulard o
fazzoletto doppia pala in stile
parigina o ascot, infilato sotto la camicia e non sopra come le
cravatte. E lui badava allo stile.
Lia era seduta sulla cassapanca ai piedi del letto con la schena alla
pediera, con vicino un tavolino per il vino e altri oggetti.
"La colpa è tua. Sebbene questa stanza mi faccia salire il
glucosio a livelli indescrivibili, e non l'ho da quando sono qui...
capisci, è solo per l'imbottitura e come si sta qui sopra,
per
il tuo gusto dello stile Chesterfield. Questi mobili, tutti, color
bianco strano con le imbottiture con i bottoni che formano la
quadrettatura... ammetto che sono comodi, ma resta lì. E
comunque ero qui perchè stavo aspettandoti..."
"Capisco..." senza farla continuare "adesso che sono qui il tuo
glucosio è sceso? E' da
quanto hai accettato di prestarti per i test sulle stoddarde che non
hai più la glicemia alta da diabete, a causa degli
squilibri dei farmaci che
ti davano. Cèra da aver paura con quei livelli..." posando
delle
cose sul comodino prima del letto "Non dovresti avere problemi per un
pò di zucchero
nella tua vita..." svestendosi e togliendosi la camicia
"Carina la battuta, ma sai che non sono persona da zucchero o
dolcificante, come le altre..."
"E noto che hai usato un temrine diverso invece di donna... "
"Si... ciò che mi portavo resta. Io... chi sono?... Cosa,
sono?
Come determinare me stessa? Alla fine siamo sempre lì. Si
è se stessi in base al riflesso che la gente ci da. Che lo
vogliamo o meno. Qui non piaccio a nessuno, come là,
perchè sono donna, e ancora non sono arrivate le
noobies donne, e
sarà il delirio... dovrò bastonarne parecchi
perchè la loro lingua buiforcuta non inizi a scuotersi... ma
comunque, anche qui sono valutata per determinate cose, in
cui non mi
rappresento. E posso essere o fare ciò che voglio con la mia
forza interiore, non cambia... cosa sono e chi sono riflettono il mondo
che mi circonda e le persone..." guardando il libro che aveva aperto
sulle cosce "E io sono a punto e a capo. Là
fuori sei determinato dai voti a scuola, come ti mostri, come ti vedono
e tu rifletti ciò. Tutte le mie passioni non valgono niente,
cosa mi piace, cosa mi sento o meno, non se ne parla.
I miei dati biometrici dicono donna e donna devo essere, con cosa
significa per il loro cervello bacato. Io sono cio che le mie
tette e il mio utero dicono. E devo essere cosa natura comanda. Peccato
che siamo esseri umani..."
"Eppure concordo con te sul fatto che ci si può, qui,
costruire quel che si è si sente..."
"Si, ma non facile così come viene detto. Abbiamo visto come
la
gente per esempio prova perchè non capisce e sa chi e cosa
è, relazioni con lo stesso sesso per capire...
perchè
confusi più di me. E' un delirio..."
"Non riesci a scrollarti di dosso l'influenza dei tuoi, vero?" disse
Milan mentre controllava un paio di camicie da cui scegliere.
"NOn posso far nulla sul fatto che la paura del disprezzo e sdegno che
vedevo... no, non se ne vanno. Delusione e paragone con altri. Non
riesco a togliere la mia me falsa, creata per provare a emularli, mi
porta a conflitti. Secondo Janelle, la tizia psichiatra che
avete, per
calmare la situazione che mi porto dietro cè necessariamente
bisogno di anni almeno, per sistemare la cosa. L'ansia di sentire le
loro grida, i loro giudizi e il casino non se ne vanno. E sono
lì la notte..."
"E hai ancora fatti quei sogni?" domandò lui cambiandosi i
pantaloni "intendo, quelli dove sei con qualcuno che non
conosci e non
ne vedi, o non ricordi poi il volto, ma che dentro sai chi è
e i
gesti nei suoi riguardi, che nella realtà non capitano mai?"
Lei rimase zitta, distesa ancora sulla cassapanca, con il libro in
grembo e il bicchiere col vino frizzante che aveva iniziato a portare
alla bocca.
"Ancora, eh? Ma no nsai se parla di realtà o meno. SAi che
nei
sogni conosci quella persona, ma poi non sai nome, aspetto,
niente. Ma
sai che è una persona così vicina che mai nessuno
in
questa vita. E se quella amica, ZAy, avesse ragione?" facendola voltare
"Innanzitutto non mi macchiare il mobilio, secondo, mi auguro
che quel
libro che tieni lì, non lo abbia pulito con alcool
di
centinaia di gradi danneggiandolo, perchè lo vedo che
è
della biblioteca..." facendola ridere, sebbene avesse visto mentre lo
maneggiava che gli aveva messo uan copertina in plastica
robusta, che
usava per non danneggiarli, ma anche tenerli in mano o sulle
gambe senza
sporcarsi. Sempre quel senso di sporcizia che si sentiva addoso ovunque
fosse " E comunque per le cose che ho studiato e sentito da persone
autorevoli..:"
"Seee!....!" fece lei
"...in base a cosa si sa, poteva aver ragione nel fatto che come tutti,
ci sono persone destinate a trovare sul proprio cammino o ritrovarle se
la concezione della reincarnazione è vera... ne parlammo per
la
scelta della Muse. Quelle donne hanno capacità reali, o non
sarebbero qui con noi, ma non vuoi saperne di avvicinarle. E se quella
tua ex amica avesse ragione, e chi sogni e il vuoto che provi
sia per
qualcuno che desideri nel profondo rivedere, ma non lo hai
reincontrato
per aver scelto di far contenta la famiglia? Lei diceva che poteva
essere tra quella gente..."
"Quegli scarafaggi radioattivi..." fece lei tra i denti
"Ma potrebbe essere come dico io... quella persona, che riesci a
identificare come maschile e alto, non è che è
morto e
inconsciamente lo sai e quel vuoto e perdita che provi da anni sia per
questo? Quelle cose strane che hai visto e non ti spieghi, e che hai
provato, non siano questo? E ancora, desiderio pressante di andartene
dal piano materiale perchè cèra qualcosa che
doveva
esserci, ma con la sua morte non cè?"
Le domande rimasero a vagare tra loro un pò, mentre lei
fissava
le pagine aperte, tenendo il bicchiere sul tavolino alto fino alle sue
spalle, ma stretto tra le dita della mano sinistra.
"...cosa stai leggendo?" facendola sussultare
"...sto leggendo dei trattati sul nastro di Mobius e la bottiglia di
Klein..."
" Ma non avevi detto che queste cose non ti interessevano?"
"EH... io parlo di fisica, non metafisica e magia..."
"... ma anche negli studi che faccio, queste teorie, come altre, sono
considerate per avvicinarsi agl ialtri piani a noi invisibili e
apparentemente lontani. Stai vedendo dopo la nostra discussione sulle
Muse e i loro poteri, se tu con la visualizzazione e dissociazione sei
in grado di raggiungerli? O che puoi trovare lì le risposte
del
fatto che sentivi presenze e vedevi cose, e le strane cose
che provavi?
Come quella volta con la chiave a Ballymena con Zay, dove cosa strana
la notte ti eri svegliata per qualche motivo, e alzandoti a sedere sul
letto cèra qualcuno dietro la vostra porta. La mattina vi
siete
accorte che la chiave non era dietro la porta quando l'avete chiusa e
avete cercato in camera senza capire. Poi di colpo, da tue parole,
qualcosa non sai bene come, ti ha mostrato come un flash visivo la
chiave nella toppa e senza pensarci due volte come se qualcosa ti
indicasse di seguirla, sei andata alla porta, mentre Zay ti guardava
senza capire, e hai preso la chiave messa fuori e l'hai messa dentro.
Quella cosa come tante altre erano strane ma non ci hai fatto caso,
come quelle capitate a casa e tre mesi prima, quel qualcosa che ti
stringeva la gola inchiodandoti al muro. E mi dici che non credi a
nulla e consulti libri su teorie di fisica? E vuoi intendere che non
vedi le Muse perchè non ti interessa... o è per
paura di
sapere che quel qualcosa che senti non sia qui tra i vivi, sia reale?
Intendo il mio pensiero che lui o chi fosse, sia
già morto e
sepolto?"
"..."
"Devi fare i conti con queste cose. Sei i ltipo che vuole la
verità, non importa quanto faccia male, ma devi
saperla per
digerirla e proseguire meglio. E' così che sei ed
è una
cosa ottima. Ma quando si parla di certe cose e della
possibilità che quel niente che senti dentro, quel senso di
perdita o di mancanza , è dovuto a ciò
a cui magari tenevi
che è morto..."
"Che senso ha parlarne? Se è morto, per ipotesi come dici,
che
cambia? Non riesco a scacciare cosa mi ha oppressa fino ad ora e non
riuscirò a scacciare l'angoscia di sapere che pensavano male
e
negativamente di me, sempre e comunque, mascherando con
solo perchè figlia o nipote. Se
anche vi
fosse un lui,
se anche fosse morto o a metà, che so in coma o
altro, e io lo
sapessi da tempo per qualche ragione, ad ora non fa differenza. I
timori, le paure, l'incapacità di sentirmi forte come prima,
ciò che prima so che potevo fare e ora no, perchè
sono
rotta... non cambia le cose. Io non servo a niente, sono incapace in
tutto, sono... un fallimento. E per quanto tu dica che invece posso
fare la differenza ed essere qualcosa con ciò che mi
permetti...
non so ancora cosa daranno al mio vuoto. Tu affermi che io sia tua
amica e lavorando posso darmi un IO, un CHI e COSA sono, ricstruendomi
come dovrei essere... ma cè una cosa che non
hai
inserito nell'equazione... e se te lo dico io che in matematica e
fisica sono un capra..."
"Allora spiegami..."
"Tu dici che io so più delle persone normali che hanno
vissuto e
avuto più di me, quindi cè uno squilibrio. Loro
erano
mediocri secondo le informazioni che hai preso, io qualcuno che vale la
pena di ocnsiderare, eppure in quel mondo là fuori io valgo
zero, quelli duecento. Secondo una specialista strizzacervelli che hai
messo in campo, io dovrei lavorare sodo per mesi, un anno per avere di
nuovo la forza e determinazione di un tempo, per scacciare quel senso
di mancanza che provo... ha messo in mezzo un secolo di spiegazioni
psicologiche e ok, suo parere. Ma cè una cosa che nessuno di
voi
può darmi. E devi metterlo in conto, perchè io
estranea X
mi seneto ancora così qui con voi...allora se le cose non
sno qui
già diverse e cambiate, puoi far poco là fuori
per
cambiare il mondo."
"Spiegati" sistemandosi un nuovo foulard su una camicia diversa alla
marseille.
"Credi che anche qui con voi io possa determinare ME e COSA sono
facilmente? Ti sei guardato intorno? Una parte degli uomini
è
scema come un panda e non sa neanche dove cavolo si trova o che sta
facendo. Fusi di cervello come..."
"Sono sempliciotti quell idi cui parli. Concordo che a parte le loro
qualità, non brillano di acutezza perpicaciosa... si diceva
così, vero?" Fece lui divertito, rovistando nell'armadio per
trovare altro.
"Sia come sia, una parte sono dei fumati incapci di ricordarsi che
fanno, dove sono.... altri osno razzisti e xenofobi, altri omofobi,
altri ancora misogini, altri hanno caratteri veramente come si dice
nel mio paese , altri ... ah, per tanti di loro
essere
militari equivale ad essere parte di un gruppo. Altri sono peggio di
me, isolati come eremiti. La situazione per te è buona per
una
Comune? E ancor di più, una come me che si vede presa in
giro e
trattata come estranea e fastidiosa, sebbene tu mi abbia dato
l'autorizzazione a fare come volevo..."
"Infatti..."
"Beh, visto che stai a guardare cosa ti sta meglio con quello o
l'altro, immagino non abbia capito il senso. Qui è come
là fuori, non cè vera coesione, non cè
un collante
comune che li tenga insieme nel vivere com,e tu vorresti, e
sentire un vero senso di appartenenza.
NOn sono individui ma singoli soggetti di varie squadre. Seguono ordini
come gli pare, ma la cosa peggiore è che qui con
voi, che
là fuori è la stessa cosa per me.
Perchè per
chiunque il defiinre chi si è e cosa si è dipedne
anche
dal riflesso che si vede sal gruppo di appartenenza e gli altri. Vuoi o
non vuoi, questo è. Posso dire quanto voglio di non essere
donna o che non sono portata per comportarmi come tale, o
essere
ciò che i miei organi riproduttivi dicono per me...
perchè saranno sempre gl ialtri a determinare alla fine col
comportamento, modo di interagire con me e gl ialtri ect, me e come
sono nell'intero contesto..."
"Quindi stai dicendo che non ti senti capace di sviluppare te
stessa, perchè anche qui le cose non sono..."
"QUi ci sono mentalità simili a quelle là fuori e
ancora
adesso dopo settimane, quei broccoli duri come marmo continuano a fare
resistenza invece di sistemare questo posto. E' come se un branco di
hippy avesse assaltato un antico maniero ergendolo a casa. Non
cè tanta differenza..."
"AH ah ah... bella questa. Ok, sono pessimo in queste cose, avevo
però lasciato qualcuno a farlo..."
"bravi anche loro... per l'idea della Comune e un posto più
aggregativo, avete solo creato una mandria dove tutti si
sentono
stalloni senza puledre. E quindi si scornano e via dicendo. E io li
vedo, li sento voltarsi quando passo. bisbigliare, sentenziare,
giudicare..."
"Anche le patate ancora crude che hai tirato ad alcuni
perchè la
cucina era ancora orrenda? Ad altri li hai minacciati con il phon della
doccia con tutto i l tubo di usarli sulle loro teste perchè
continuavano a non lavarsi nel
modo giusto. A chi non aveva le camerate ben tenute hai minacciato di
far trovare loro cimici e una collezione di migliaia di zanzare da
riversare nelle loro stanze, chiudendo anche le finestre. Ad altri
è andata peggio, le bisce finte che hai veramente
messo
nei
letti. Agli altri hai chiuso i bagni e minacciato con i taser
finchè no nripulivano c osa avevano sporcato... E ok,
capisco che incavolata nera e quandi ti fanno superare il limite mordi,
ma non è un tantino eccessivo?... vediamo, a chi
si fregava di nascosto alcuni beni e senza pagarli, hai
aperto la
loro
zona di camerata e hai invitato gli altri a prendere cosa piaceva del
tizio gratis, perchè visto il rubare facile, anche
le lroo
cose erano
aperte a tutti. per non parlare della mummia vivente, Alfons, che
è diventato tale tutta la notte per averti prima minacciata
di
cose brutte e poi se ne è andato invece di presentarsi per
la ronda, una
sera, e
un'altra per i turni di laovro per le sistermazioni, e gli
hai
detto che
visto che gli piaceva battere la fiacca e oziare, poteva farlo per
l'eterno scorrere del tempo, riposando come un gatto dentro la scatola,
bendato, perchè muovere un muscolo è fatico...
questa è stata leggermente inquentate....
E gli hai detto che così facendo, giocavi a
scoprire i
segreti
del paradosso del gatto di Schrödinger. Altri li hai presi in
giro
disegnando e imitando riti satanici, perchè li immolassi per
chiamare spiritelli che pulissero... Oddio, sono così tanti
che
ricordarli tutti è assurdo. Ah, dimenticavo, quello
che mi ha fatto ridere più di tutti è quando hai
portato
tre cavalli nella camerata , senza i letti a castello, e hai lasciato
lì' dentro quelle bestiole, sporcando di cosa
sappiamo
tutto,
affermando che visto lo schifo in cui vivevano, niente di nuovo..."
"Avevano barattoli di urina, chiusi, perchè la notte non
volevano alzarsi. Dammi della stronza...!" alterandosi
"Su quello hai ragione, ma..."
"E allora..."
"E le vecchie che hai raccattato chissà dove, portandole
senza
che vedessero il posto nel tragitto, mascherato da lavoro aiutandole
con la misera
pensione con qualche guadagno facile, e le hai fatte girare per le
camerate metnre gli occupanti sentivano i loro pareri? Cavolo, di nonne
ne hanno già subito abbastanza... Andiamo, le vecchie sono
insopportabili..."
"Se lo meritavano..."
"Eh..."
"Resta i lfatto che io ancora sono vista come tiranna sfascia case
altrui e stronzeggiano con me... e anche ora non posso definire me in
qualche
modo e qui è impossibile, ancora, farlo... Mi hanno
conidizionata nel credere di essere niente mentre tu
dici che posso tutto. Gli uomini là fuori ti smentiscono,
sembra... La specialista che dice che ci vuole un anno da
sua esperienza, per cancellare ciò, e io che vivo
in un posto dove sono vista come là... a che pro?"
"Lia...Come credi di poter fuggire da ciò che è
dentro la tua testa?"
"Se avessi voluto sentirmi libera di conoscere, essere me, sarei
stata
per tutti una poco di buono, vergognosa, sgualdrina... io che rispetto
tutti e non ho giudizi, se non gli atti che fai negativi. Io
che sono
per la libertà di tutti di vivere e sperimentare, sesso e
intimità addirittura, sempre che non ledano quella degli
altri, devo sapere che ancora oggi sarei
una poco di buono per
scegliere di vivere qualcosa di naturale. NOn provo niente e nulla per
nessuno, ma anche avessi voluto essere libera sessualmente, sarei
finita sulla bocca di tutti come quella stronza che è una...
lasciamo perdere, menter quella stronza che cambiava uomini
come
niente, aveva comprato il
diploma, non aveva fatto niente nella sua vita e non aveva hobby,
interessi o altro come me... ma è stata ed è
sempre sopra
di me.E qui mi etichetta proprio con epiteti di cose che io non ho mai
fatto... Bello, Milan, bella Comune..." applaudendogli
"..." lui alzò la testa verso il soffitto, stanco
"...Io sarei finita per ricevere sputi letteralmente solo per vivere
me, e cosa volevo. Lei che ha fatto di tutto per trovare il
pollo, cè riuscita che fosse scemo da non far
domande e si
è
fatta mettere incinta, per essere sposata, perchè
non era
persona
da essere sposata. E fare figli. Eppure è lì e
per
matrimonio, due anzi uno civile e uno religioso dopo un anno, e i
figli per ogni cerimonia, ha ricevuto dai cinquecento a mille e
cinquecento euro così... regali da far impallidire le
porcherie
che ricevevo... e a me sempre
le pietre da terra. Lei sempre considerata, che affetto e tutto aveva e
io
sempre a guardare. Eppure nonstante tutto mi brucia sapere
che io
non ho
vissuto niente, pertutto ciò che gli stronzi mi
hanno
gettato
addosso, per le paure e il non essere una persona ..
vaffanculo, e qui idem! mi hanno
giudicata ed etichettata negativamente mentre
stronze come quella no! E nonstante tutto mi brucia vedere i
favoritismi
del ,
il fatto che se sei una donna e
libera, sei zoccola
a
prescindere, sempre che non hai la faccia come il culo di piacere come
molte che erano spanne sopra a me nel livello esempio del gruppo, sei
etichettata così. Assurdo, ma è questa la
situazione con
cui ho vissuto.. E
quelli come me, i miei blocchi...
Io non ho vissuto un cavolo e devo vedere questa feccia vivere,
esistere, fare cose che io desideravo..."
"Sia l'amore che la felicità sono la stessa cosa dell'aria.
Anche
se riempie il mondo, se non lo capisci, è come se non
esistesse..."
"Ecco che ricomincia con l'amore" fece Lia con un gesto della mano per
scacciar ela cosa
"Più i giorni passano, peggiore diventa la tristezza per la
perdita di qualcuno. Cosa pensi di loro rimasti là?..."
"..." con una scollata di spalle "... per una volta sono stata
egoista..."
"ne abbiamo già parlato, ma perchè non provi a
seguire cosa fanno?"
Cos...?!? Io devo emularli in cose basiche che non ho vissuto? "
"Nel tempo limitato che abbiamo tra la nostra nascita e la nostra
morte, viviamo la vita con tutto ciò che abbiamo. E' una
massima
importante che...” allargando le braccia per mandare il suo
messaggio
"Beh, chi ami dipende dalla persona. Cè qualcuno con cui
è divertente stare?
Stare con qualcuno non richiede finzione, compromesso e
altro, finché le due
persone si accettano a vicenda. Se ti preoccupi per i genitori o
famiglia, allora perdi. Questo ho imparato! Non dimenticarlo. Non si
può uscire o
stare con
qualcuno con sentimenti incompleti... pensando così si
finisce
per essere come la gente stupida perchè ha paura della
solitudine, io no..."
"
Le persone sono in grado di creare un'altra parte di se stesse dentro
di sé, in qualsiasi momento. Una parte che possono davvero
apprezzare. Come hai fatto tu. Solo che nonostante ti sia portata oltre
e al limite, non è servito. Non ti sei arresa, ma non hai
ottenuto nulla. E..."
"pensare di arrenderti solo perché è
inutile rende scemi, ma anche troppo... lascia stare. Il
momento in cui ci si arrende è quando la vita
finisce"
"Lo dici come un peccato?" fece lui coe stupito
"Il peso di un peccato dipende dalla persona che lo misura." scuotendo
la testa
"Così' come facciamo noi con la feccia... qua comunque
stavamo
parlando della mia esistenza ancora qui..."
"Se la tua esistenza è riconosciuta fermamente
da te stessa, è abbastanza per definirti. Se puoi vivere con
fiducia e in te
stessa, puoi accettare qualsiasi tipo di stile di
vita, e quindi luogo ed esistenza, Certo, se senti che
appaghi
ciò che ti provoca dolore...". disse Milan con un
sorriso
"Le persone tendono a trasferire il dolore di cui sono gravate sugli
altri. Vogliamo continuare con massime e simili?"
“Ognuno ha il diritto di perseguire una vita felice. La parte
difficile è averne il diritto" fece lui a trentadue denti
per giocare "La
verità può cambiare forma a seconda
dell'osservatore."
"Si, si..." facendo il broncio come sempre facendo le guance
tonde " Belle
frasi ma non fanno altro che dire
e questo fa male. Ora inizierai a parlare di sogni?
Non
negare i tuoi sogni, ? Non ha senso fare un primo passo, se
hai
gli
occhi chiusi e non guardi al futuro. E' così che dici
sempre, ma
sai che per me non vale..."
"Tu sei un essere umano, ne più e ne meno, con tutte le
speranze
e le sue paure, le passioni e le idiosincrosie proprie.... e ti senti
anche qui fuori posto. Questo mi dispiace ma sai anche tu, lo dici tu
stessa, che il cuore umano è difficile da cambiare e come ti
si
vede non è cambiabile facilmente... magari un altro
pò e
potresti scoprire che sono buoni amici..." indicando con una mano la
finestra che si affacciava verso fuori, mentre gli uomini brulicavano
indaffarati per i propri compiti
"Mi sta venendo il mal di testa
con frasette e citazioni... tu e il tuo buonismo!! Così
dici sempre, ma è anche un modo per dirti di considerare
anche
gli uomini là fuori...Il segreto è circondarsi di
persone che ti facciano sorridere
il cuore. Solo allora, troverai il Paese delle meraviglie..."
"Carroll"
"Ma quanto ha ragione?" scimmiottandolo "Ormai dopo Zay e Ric ho
finito, e lo sai. Ho
finito di fidarmi, dopo di loro non mi fido più di
nessuno... è troppo dispendioso fingere per essere parte
di qualcosa che ti allontana comunque. Mi avevi detto che potevo
crederti sul fatto che lontano dalla mia famiglia, e quel posto bigotto
del cavolo, con ciò che mi piaceva a disposizione... io
potevo
farcela, e trovare un senso e un motivo per vivere. Guardami! Poi te ne
sei uscito con l'idea che cèra una persona che dovevo
incontrare
dopo la reincarnazione, e che essendo magari morta, non
avessi motivo di
restare qui.
Peccato che io non creda nel fatto che vi sia una sola persona a darti
motivo di vivere. Senza quella muori, perchè hai finito per
aggrapparti a questa annullando te stesso... Quelle cose sono alla Zay,
punto. Al massimo come
facevo con lei e quei cretini dei Vangelis, come dicevano si
chiamassero, dire e vedere che accade.
Studiavo
la cosa... Certo, sono accadute cose strane, ancora di più
quella volta che non ho mai raccontato a Zay e Ric, dove mi ero alzata
dopo aver parlato con lei e qualcosa mi ha letteralmente perso per la
gola e tenuta ferma al muro. Mi sono liberata dopo tanto, è
stato qualcosa di assurdo, ma alla fine dopo che ho mandato al diavolo
loro, non è più accaduto nulla che fosse anche
lontanamente simile a quegli strani fatti. Bum, finito! QUindi era
tutta finzione, solo convincimento che mi portavano in testa, solo... E
poarliamone, Phib era quello che diceva che io ero chissà
chi nelle mie vite passate, disse che lo aveva rivelato a Zay e che non
si poteva sapere però chi fossi perchè non
devevo. Punto. Ma diceva di sapere ed era meglio tacere. Chi ero se
esistono le vite passate? Ripeto, finzione..."
"QUindi mi stai dicendo che i sussurri e le voci proprio che sentivi
come respiro nell'orecchio mentre eri a letto era... la loro influenza?
La chiave a Bellymena? Quel senso di strozzamento che ti aveva
inchiodato al muro ed era passato tanto perchè sentivi la
vita in casa nomrlamente mentre tu eri bloccata vicino la porta a
lottare per liberarti... era solo l'influenza dei loro racconti e
parole? E se invece fosse quella persona che voleva dirti qualcosa..."
"Con loro niente!
Anzi,
peggio." come se non lo sentisse "Ho capito che ero un fallimento
già con loro,
confrontando la mia vita con la loro, oltre della feccia che mi ha
portata ad essere niente. Come si dice? < Si è una
persona
completa, donna o uomo che sia, con o senza partner, con o senza un
bambino. Una lezione che una persona, di più donna, deve
imparare è che fin dal primo giorno si ha già in
sè tutto ciò che occorre, ma è il
mondo a
convincere del contrario e dire No>... E sai cosa mi faceva
incazzare? E' che quando dicevo a Zay e Ric che il mondo non mi ha
mostrato che io
avessi ragione contro i miei, che dicevano che tutti
tranne il sangue meritava rispetto e avere contatti, considerazione,
loro hanno risposto che non è come dico io... motivo per
anche
solo non parlarci. Soli come la merda... mentre io credevo nel mondo.
Ma il
mondo mi ha delusa e basta... E ripeto, non è rimasto niente
di
ciò che cèra in me da piccola e poi dopo. Anche
oggi , che posso fare cosa mi piace, non cancellano o sovreappongono
nulla al mio dolore, non leniscono ne creano qualcosa per farmi snetire
viva.. Osservare le mani delle persone che
lavorano e riparano o creano. Fare rilegature,
equitazione,calligrafia, crystal miming, avere a
fare con alcuni animali in addestramento, le botteghe, sopratutto
orologi e meccanica, pittura e modellazione, musica, vetro e ceramica e
via, via dicendo non mi sento appagata, non ho perso quello
smarrimento, non..." scuotendo la testa "tu hai detto che potevo
trovare qualcuno per me, il problema è seguendo questo tuo
pensiero sarebbe proprio alla Zay, o tutta la gente là
fuori.
Convincersi che una persona diventi il tuo mondo, intorno a cui ruotare
e senza quella si è persi. Io ho mille interessi, passioni,
sono
stata
nell'ala calligrafica ed emanuense, ho scritto a pennini e osservato il
lavoro certosino a mano di..."
"Va bene, ma il tuo vuoto o quello che è, rimane. Non ti
piace
nessuno in nessun modo. Sia come aspetto, a parte quei soggetti ma sono
illustrazioni..."
"Mi prendi in giro?" fece lei offesa
"No, sto solo dicendo che sei rimasta colpita da due illustarzioni ben
fatte ma tali sono. Ed è l'unica volta che ti ho sentito
parlare
con occhi luccicosi di qualcosa che avesse sembianze maschili. Non hai
attrazione fisica per nessuno, e intendo per nessun uomo sia qui, che
tra i
membri maschili che hai fatto prendere a Madame per aumentare il
cerchio di clienti e nostre possibili..."
"E' dal'linizio che affermi che, sebbene non sia raro, ti è
capitato pochissime volte di inconrtrare qualcuno come me. Secondo come
sono, dovrei essere demisessuale, sai, per gli esperti cè
sempre
un'etichetta da mettere... ma anche così io non provo cosa
provano gli altri, quindi di che parliamo? Come se tu potessi capirmi,
visto che paghi ragazze definite stratosferiche, perchè
siano un
gioiello al tuo fianco, per apparire, e a che ci sei le sbombacchi un
pò, anche se non comprendo come si possa accettare....
lascia
stare..."
"Ancora con quel termine... questo o questo? le chiese per scegliere
cosa indossare
"Quello... per me no vale vivere per una persona o per i figli, finisci
per buttare verso queste figure tutto ciò che sei e
accantonare
il resto. Non si vive per questo... comunque ti ho detto che anche qui
non è che sia
diverso da là fuori, e tu non hai fatto una
piega..:" con sguardo
triste e deluso
"Ehi, ho detto che mi dispiace ed ero serio. Questo posto forse... l'ho
lasciato un pò andare, ma ora a rimettere in riga ci sei tu
e mi
fido. Hai ragione quando dici che là fuori nulla
può
cambiare, se le cose qui non sono nel modo giusto. Sarebbe da ipocriti
pensare al contrario, quindi ti ascolto... Ormai conosciamo a memoria i
punti del CAmbiamento e alle persone è concesso pensare a
qualsiasi cosa vogliano dentro i loro cuori. Questa cosa deve avvenire
come concetto anche qui, in primis, ed è quello che voglio
accada. Sono più presente ove possibile, interagisco con gli
uomini in molti modi come hai detto, li sprono a capire quel che
facciamo e per chi è... non basta come inizio?" Sistemando
la
spilla da foulard al collo che Kianta gli aveva indicato nella scelta
"E sia come sia, se io ho dimostrato di aver avuto la forza e il potere
di arrivare fin qui, ed avere tutto questo, quasi tutto è
possibile. Questo perchè tu dici fermamente che sogni e
desideri, speranze e possibilità non sempre e non per tutti
accadono o riescono, per quanto ci si possa sforzare. E questo
è
vero, non lo nego, ma serve anche la forza. E nonostante tu l'abbia,
non hai ciò che spinge le altre persone a..."
"Sopravviere... non vivere."
"Sopravvivere, certo. Io non so cosa si prova a non aver quella
scintilla che ti fa sentire vivo e felice di esistere. QUindi posso
solo consigliarti, prima del primo lunedì del sesto mese..."
"Pensavo quinto... ho già seguito l'addestramento, le
lezioni di
lingue e comportamento da pensare di essere a scuola di spie..."
sorridendo "per questo mi chiedevo se non potessi mettere a frutto
queste cose aiutandoti, spacciandomi per una tua partner di lavoro e
mettere a frutto tutto. Voglio dire... anche per i test, mi avete
insegnato tutte quelle cose e sto finendo il resto. Mi sento veramente
come a scuola di spie inglesi anni sessanta, con un tocco di moderno, e
so che da solo non puoi fare tutto. Accordami una preparazione adeguata
per quelli che magari ti stanno sul marron glassè e lo farei
io.
Mi hai appioppato quei tre come mie Ombre, sfruttale bene. Qui sono
inutili, non trovi? E poi se siamo in due a lavorare, hai maggior
possibilità di rendere credibile l'idea della grande
organizzazione. Madame mi sta insegnando molte cose, anche se ammetto
che senza recitare, per la gente sono ciò che sono sempre
stata,
ma posso imparare ad essere una Personalità nuova. Mentre..."
"Ci penserò. Quello che mi spaventa è che hai
l'attitudine a punzecchiare e giocare con la gente con spavalderia e
sfida. Arroganza, direbbero alcuni. Ma potrei pensarci, magari una
figura femminile raggiungerebbe
certi uomini e certe donne inclini a donne..."
"basta che me lo fai sapere, così Gertude e Madame possono
completare il lavoro e darmi in mano gli strumenti che mi servono. Sono
curiosa di sapere fino a quanto la gente è manovrabile, con
ciò che ho imparato... per la Strega, invece..."
"La Strega mi è venuta guardandoti, perchè sei
buffa
quando ti viene la vena omicida e vuoi far male a chi ha fatto del
male, sei buffa!..."
ridacchiando menter lei faceva le solite facce offese sospirando a
mezzo broncio, gonfiando le guance facendo uscire un sospiuro "Ho una
mezza idea di renderla come
te, che sia la tua parte desiderosa di punire e vendicare i deboli,
dando il dolcino di aiuto a chi ha bisogno. Sarà
ciò che
rimane di te che continuerà a camminare nel mondo come un
testamento ... Principalmente l'ho pensato
per la tua idea di creare un dipinto doppia faccia in base al tipo di
luce... lo ammetto, è uno scherzo esilarante! E tu che
compari
dalla penombra creata dal gioco di luci, per far credere che
questo
posto sia stregato. Invitare la feccia qui, a cena o pranzo, mostrare
loro ricchezza, opulenza e raffinatezza incommensurabili, mentre
un'anima non in pace vag a per la sua ex dimora e spaventare i
commensali. Gli stessi che verranno sostituiti da sosia accopagnati da
alcuni di noi, con i suoi mezzi, così che sia registrato
ovunque
per poi sparire. Mentre loro finiranno nel purgatorio finchè
resteranno in vita che abbiamo preparato nelle cave e miniere..."
Lia rise chiudendo il libro. E Milan continuò.
"Ma in fin dei conti il motivo principale è l'idea della
Continuità... non parlo di quella legata al transumanesimo
che
stiamo sperimentando, ma di quella dell'editarietà del
proseguire come storia o leggenda, come molti personaggi storici, non
venendo veramente dimenticati. Su una cosa posso dire che hai ragione,
far figli e portarli a maggior età perchè figlino
a loro
volta, può sembrare naturale ma non mantiene te come
Persona.Sono diversi, non prendono i tuoi isnegnamenti se sei una
persona per bene, svoltano in ciò che sono dentro o seguono
stronzi che li portano in cattiva strada. Un legame di sangue
è
più complicato... Nel
migliore dei casi ti si ricorderà per due genezioni, ma
poi... e
tra l'altro, perfino i miei figli tra qualche anno potrebbero
dimenticarmi alla lunga,
senza sapere ciò che ho fatto per tanti motivi..."
"Ghhh!" fece Lia all'ultima frase, alzando gli occhi "non ricordarmi
questa cosa, mi vengono i brividi..."
"E comunque concordo sulla tua idea che non si vive nei figli,
qualsiasi cosa la gente possa pensare. Lo ammetto, io mi sento io e ho
fatto una strada dviersa dai miei genitori, che volevano altro. E
così molti altri. Quindi hai ragione, l'eredità e
la
continuazione dovrebbero prendere altre strade. Ecco perchè
la
Strega..."
"NON... non capisco...hai deciso di creare un personaggio che
vivrà, accettato e quindi esistente, dopo che me ne
sarò
andata perchè prenda il mio posto, agisca come parte di me
in
molti sensi..." facendo una sorta di broncio di riflessione
"Vedi" le disse girandosi dagli armadi alla sua direzione con dei
calzini in mano "Per prendere
ad esempio una frase da uno dei tuoi filoni preferiti, La
Ruota
del Tempo gira e le Epoche si succedono, lasciando ricordi che
divengono leggenda. La leggenda sfuma nel mito... Invece noi sappiamo
che le leggende e i miti perdurano, sono
abbelliti, ma le dame in bianco o in verde, i cavalieri e
fantasmi di
personaggi ormai polvere da secoli, vagano e cadono di bocca in bocca,
restando vivi. Di quello di Gesù ne è uscita
fuori una
religione, ma le altre bene o male sono conosciute. Artù,
dalla
prima strega
di ogni paese alle maledizioni famose, come quella dei templari o
egizie, le figure
morte che dicono ancora vaghino nei luoghi di vita. Possiamo dire che
un modo per te di pensare al restare nella mente
di ogni
generazione, è divenire leggenda e poi mito. Ma restare.
Come
madame Marie Laveau, che ancora oggi si dice esista in questo mondo a
fare robe... Si, giochiamo insieme. Creiamo un'altra te, che
agisca e
viva anche dopo che tu non ci sia più, con una parte della
tua
personalità, con il tuo aspetto, con gli ideali che
abbiamo...Basta che uno o due all'inizio la riconoscano come reale,
capace, ed essa esisterà e pronunceranno il suo nome.
Potremmo fare di questo posto il vecchio luogo della strega, un nome
altisonante e un dipinto che appare in particolari momenti, con
l'apparizione della strega stessa capace di fare cose fantastiche. Con
la
proiezione e la visualizzazione, abbiamo i mezzi. Abbiamo noi che
amiamo gli abiti antichi e questo posto. L'idea di agire in modo che le
persone non si aspettino una Regina tra i pedoni, non conosciuta...
insomma, qualcosa che possa coniugare un fattore sorpresa con il lavoro
contrapposto della Giutizia e aiuto. Per il nome della Strega...
potremmo fare..."
"..." vedendolo riflettere "..."
"Eloisa? Terenzia? Lucrezia? Lucrezia ha un suo perchè...
vorrei trovare un nome potente anche solo sentirlo..."
"Perchè italiani?"
"perchè tu sei italiana. Perchè l'Italia oltre
alcune
zone inglesi o americane dal seicento in poi, che lo si
voglia
o meno, ha tanta di storia anche su figure strane,
leggendarie, molte
città italiane son oconsiderate luoghi magici e misteriosi,
a
partire dall'atmosfera ancora oggi, come le architetture e..."
"Ok, ok... allora prendi il nome della prima strega considerata tale in
Italia..."
"Ok.. quale nome?"
"In realtà cè un dibattuto su chi veramente fosse
la
prima vera strega, ma le due certificate sono Petronilla e
Matteuccia... lo so perchè ho cercato di capire
bene la
storia della religione che mi dovevano appioppare dalla
nascita, e il
concetto di magia popolare più vecchia..."
"No, con questi nomi non ci siamo... pensa, che nome straordinario
possiamo usare anche per incarnare il tuo paese?"
"Eliana? Significa devota al dio SOle, chissà, magari lo
possiamo accomunare ala vostra religione"
"MH..." fece lui ripetendo il nome come per studiarlo "No, neanche
questo... deve essere qualcosa che parla di te e del perchè
esiste la strega..."
"Non so, mi vengono in mente per ora solo i miei vecchi pg di gioco dei
gdr, non riesco a trovare un nome adatto adesso... da qualche libro,
o..."
"I nomi dei tuoi pg, ossia i personaggi che creavi che ti
rassomigliassero per giocare con altri?"
"Esatto... perchè?"
"Elencameli... "
"Eh... Rico, Reda, Lia, Veròna, Diandra..."
"Eccolo" fece indicandola,f acendola sussultare
"Cosa, Diandra?"
"Ma no!.., la penultima, quella che richiama anche l'Italia..."
facendole gesti con le mani perchè il nome uscisse
"ER...Veròna?"
"Si! Veròna, Veròna, sentilo... già
pronunciandolo
dà quel non so che... complimenti tra l'altro, ma a parte
questo, come possiamo unire questo nome che richiama molte cose, a una
donna che era padrona di questo posto?"
"Perchè dovresti fare una cosa simile?"
"Perchè una leggenda e un personaggio... sia
riconosciuto come reale ed esistente, ha bisogno di un luogo, dei
dettagli...
inoltre non è difficile da pronunciare per me che non sono
di
lingua europea, eppure parlo altre lingue. QUindi chiunque udisse
questo
nome in qualunque luogo... È un nome facile da pronunciare
anche
per chi non fosse un madrelingua italiano.E' rotondo, imperioso... no,
come posso dire..."
"Ti seguo di meno..."
"E' comunque fa ridere che tra tanti nomi, tu abbia richiamato quello
della storia di Romeo e Giulietta, tu che odi le cose romantiche.." a
trentadue denti, mentre lei socchiudeva gli occhi come offesa " E ha
molti elementi famosi, da poeti antichi a luoghi specifici e... Lo
teniamo! Ora devo solo trovare un modo di renderlo ancora
più
antico e magico... Mh... Non so... La butto così per ora,
giusto
per veder come suona, le prime cose che mi vengono in mente... Lia
Veròna Thessenghel de Straosburg..."
"..." con sguardo dubbioso
"Facciamo un esempio. Io ti invito qui, vedi un ritratto come
quello che ti sei fatta, come quello sulle scale, e dico che sei una ex
padrona di casa e pure presunta strega. Gli dai quel brividino e poi
ecco che appare la strega in carne ed ossa perchè
è una sera particolare e in qualche modo..."
"Amettilo,stai materializando un tuo sogno... ami troppo queste cose
esoteriche..."
"Ok, ma è uno scherzo che prenedndo piede renderà
Veròna reale, vera...COn il quadro appeso, per come
è
venuto e ne faremo fare un altro da avere un impatto tremendo,
perchè sia un inizio. Ogni occhiata passerà di
fronte al
ritratto e ogni tuo sguardo dipinto materializzerà in loro
il
riconoscimento della tua esistenza. Anche se creata ad arte,
tu sei
vera e vedendo il ritratto e la storia che creeremo, sarai doppiamente
reale. Una fantasia riconosciuta da tutti diventa realtà,
sopratutto se noi diremo che è vera e poi ti vedranno.
Veròna sarà la tua parte della
personalità
desiderosa di agire in questo mondo, e diverrà
totalmente umana
eprchè sarà riconosciuta così! Non
sarà
solo un dipinto o una leggenda vociferata, otterrà il
diritto di
esistere e così tu continuerai anche in lei...La sua
esistenza
dapprima sarà solo una voce che penetrerà nelle
menti
della gente, pensando che i poveracci che aiutiamo abbiamo visioni o
vedano streghe che agiscono come santi, senza che si sia ancora
mostrata a chi cacceremo. Sarà diffusa inizialmente come un
personaggio di una fiaba, poi prenderà corpo, in te, e
sarà il tuo strumentro di punizione e vendetta.. riverserai
sulle prede ciò che hai trattenuto dentro di te, come un
fiume in piena rendendola vera.... in poche
parole tutto questo che sto dicendo è il risultato dei
nostri
discorsi e piani che diventano qualcuno..."
"mettiamo che ho capito..."
"La nuova te che sarà tuo strumento, sarà una
seconda Lia
con una funzione. Resterete tu, lei e poi la nuova
personalità
dopo la tua morte, che oltre a continuare te come se fosse una tua
ipotetica figlia..."
"questo lo pensi tu..."
"riceverà il testimone di mantenere in vita
Veròna
fisicamente, perchè esiste già, da
quadro a persona reale.
Comprendi?"
"E se lei non volesse? non sappiamo nenache se finirò come
gl
ialtri soggetti o andrà a buon fine... Insomma, dovrebbe
prendersi sul groppone un incarico che magari non le andrà
bene... il Project Kianta, come lo abbiamo definito, non prevedeva per
ora una personificazione doppia..."
"Se sarà una persona diversa da te, affiderò il
compito
di incarnare Veròna a qualcuno che sia degno davvero,
sebbene so
che non è possibile ricreare qualcuno... sarebbe solo
impersonare
al proprio meglio ma sempre una recita imitando, non la stessa cosa.
Non sarebbe te,
questo è chiaro?" vedendola
fare cenno con la testa "Ora, dobbiamo considera Veròna come
una
seconda te, che deve maturare per essere appieno la Strega
del Gioco...
perchè questo? perchè tu da ciò che
abbiamo fatto
finora, hai giocato con chi se lo meritava per studiare come fosse fin
nel
profondo e vedere se meritava un'altra chance o finire nei campi di
polvere. Lei farà lo
stesso..."
"Ho fatto ciò nella speranza che vi fosse ancora un barlume
di
umanità, non bestialità, dentro le persone,
dettate dal
loro passato e perchè sono diventati così, se non
l
oerano già. Studiando il passato, cosa avevano sofferto e
subito, azioni e discorsi, non ho fatto altro che valutare, come
persona
comune, se quei soggetti fossero irrecuperabili o magari utili a noi,
al guinzaglio. Molti erano irrecuperabili e non possono muoversi tra la
gente..:"
"E questo farà Veròna. Insegnerai impersonandola,
a
questa strega, come essere in toto per il compito che le spetta.
Creeremo luoghi e situazioni in cui ci saranno prove e sfide da
superare , con esperti mentalisti, psicologi e psichiatri, creando
campi
di gioco e situazioni in cui cosa faranno, non faranno, le scelte e le
parole, risulterrano la sua salvezza perchè lo merita o
meno...
dai sono parole tue vecchie..."
"Si, si e... ok... ho capito cosa vuoi e..."
"Ti sfagiola dai, lo vedo dal sorriso che tenti di nascondere"
vedendoglielo poi comparire sul serio
"OK, Milan, in effetti è intrigante, ma se io creo come le
mie
azioni e dandole forma corporea una verità, che lei esiste,
significherebbe assecondarti su temi che tu vuoi e segui e... non mi
interessa, se dici che io sono in grado di fare cose magiche,
Veròna non sarebbe magica. Quindi sarebbe un personaggio
mosso
con una storia e competenze e capacità illunistiche per
aiutare
o fermare..."
"Su questo sono d'accordo..."
"E se prima cerchiamo qualcuno che invece possa incarnarla? Insomma...
non sono stata in grado di fingere totalmente, di essere cosa
la
società voleva in me, e dovrei interpretare una strega?"
"ALT! Tu non sei riuscita in quacosa che non era te. Non eri tu,
quella
che volevano e per come sei, non sentivi nel profondo di reggere per
troppo tempo un fantoccio che mascherasse TE. Ma Veròna
sarebbe
parte di te, presa da una parte della tua personalità e
mutata
in entità reale."
"Mh..." poco convinta
"Sfruttando elementi di vario tipo, ocme si faceva una volta
nelle truffe, con un chilo di sale in un bicchiere d'acqua,
no? per
intortare chi credeva solo ai propri occhi e non alla scienza e la
conoscenza dello studio... Veròna appare dopo le voci e gli
aiuti dati anche agli altri, facendo riconsocere la sua esistenza in
toto... Deve esserci però qualcuno che la faccia vivere
Veròna oltre la leggenda e il quadro. Cè bisogno
di altre
persone perchè il mondo che creiamo resti vero, e facendo
crescere Veròna in ogni sfaccettura, questa non
morirà o
sparità. Come le leggende, queste sono rimaste, le persone
vere
no... Se non si accetta la sua esistenza, Veròna non
può
esistere, quindi resterebbe solo come favoletta di gente povera,
aiutata
contro la feccia. La Lia, tu, l'italiana, che fa muovere le cose,
Veròna, la te stessa che nascerà dalla tua morte
mentale... sarete tutte esistenti e rimarrete, non sparirete. Tutte le
Lia che sisteranno da oggi in avanti sono tutte parte di te e nessuna
sparirà. Saranno considerate come singole, vere e reali,
compresa Veròna, ma tutte legate. Il tuo no nsarà
un
funerale, ma una rinascita, o reincarnazione o figliazione, un
pò
fuori le righe"
"Ecco, ha ricominciato..."
"Dai, queste cose hanno elementi comuni... tu pensaci,
comunque. Hai ideato un piano per andartene fregando i
buonisti.
Il tuo corpo come loro vogliono non morirà e così
hai
aggirato il problema... Ci sei riuscita!"
Lia si alzò e posato il libro, andò a prendere la
spazzola in osso e setole di cinchiale color avorio, che lui
usav aper
pettinarsi, per sistemarsi i capelli. Prima che usava una basica,
costosa, ma Lia gli disse che i materiali migliori per i capelli erano
setole naturali e osso, o corno, legno e niente di altro. Tutti gl
ialtri
materiali elettrizzavano i capelli e li danneggiavano, così
lui
si era procurato vari tipi di pettini sia per larghezza che di
materiale, osso o corno, legno e setole. Quelle in setole aveva la
funzione di massaggiare anche il cuoio capelluto e stimolarlo, oltre
che rilassare la persona.
"Volevo parlare delle Muse, ma poi non ti piace se le accomuno ai
preticelli... Trovo assurdo che i religiosi del cavolo debbano dire a
me cosa fare
se no ncredo nella loro religione. Eppure ancora questo accade oggi, e
visto che voglio mandarli a quel paese, ma morire alle mie
condizioni,
bene. Aggirato l'ostacolo! ma perchè sono qui con voi,
altrimenti sarebbe diverso. E comunque... Tutte le persone
sono
destinate a morire alla fine. Se nella maggior parte dei casi le loro
vite sono senza significato... che tristezza. Io non penso
ciò, la vita di una persona,
ciò che vale,
ciò che
è… queste sono cose che una persona decide da
sé e come è… Non importa quale tipo di
destino sia
forzato o creato o realizzarto o altro. Non
accettaerò mai
un'imposizione. Crearsi il proprio mondo… per se
stesso…e magari trovare qualcuno che sorregga con te quel
mondo,
per riconoscere la propria , il proprio senso, il
tutto.
Trovare qualcuno che riconosce te, cosa sei e come sei, il mondo che
vedi, sempre che no nsia da malati, e come senti di vivere e creare un
significato della propria esistenza... per me, anche se non dovesse
esistere, ormai è finita. Realmente, non esiste nessuno in
grado
di sorreggere con me quel mondo, perchè vuole stare al mio
fianco. Io aiuto con il mondo in generale te, per il mio invece
resterò sola a contarne i pezzi ,
mentre attendo il giorno di
andarmene. Avrei voluto solo... se tu e Zay avete
ragione, ci fosse anche quella persona perchè mi salutasse,
accettando
tutto... Io morirò sapendo che la mia famiglia mi vedeva e
vede, in
un certo modo , che no naccetto e non sono io. E così
sarà
sempre. Se io fossi morta da mie mani in modo violento, mi avrebbero
addossato ogni colpa e dato della vergognosa per il loro dolore, mentre
il mio... a chi ci pensa? Ma sarebbe accaduto questo, sarei stata
ricordata solo per come mi vedevano e cosa ho fatto io a loro. E invece
ho incontrato te e me ne andrò ma persona, umana, in modo
dignitoso... "
"..."
"E'
orribile, ma le cose stanno così. A pensarci, il mio
trovarmi
qui, in un posto che rispecchia cosa mi andava bene, con soggetti che,
anche se militari hanno una morale e un senso umano da... beh, non aver
trovato il classico gruppo di militari di merda. Ho ragione? Sembra
impossibile, fuori dalla realtà ma sono qui, tu hai
accettato
l'Accordo e lo hai mantenuto, e finora non ho avuto fastidi da nessun
maschio. a chi accadrebbe? Sembra così irreale e comunque
sebbene siate amici, non riesco sentire nulla che per tutti doveva
essere normale. Per nessuno e in nessun modo. E' finita
così.
FInchè resterò, ti aiuterò. Con questa
idea di
Veròna e tutto il resto. Ma almeno tu, se mi sei amico, se
mi
sei debitore di qualcosa, acocmpagnami dove voglio andare senza
questioni o blocchi o... almeno tu, lasciami andare... accetta che io
mi fermi dal lottare e voglia solo pace. E' come se avessi combattuto
mille anni ma per gli altri, per me come se abbia potuto solo
debolmente e senza scopo, in un tempo stiracchiato e fermo. Ci sono
persone che si incontrano e per qualche parola
incoraggiante, decidono che vivono per quella persona, che il tutto
esiste con quella persona. Io non sono
così, sebbene avessi veramente e intensamente voluto
qualcuno
che mi donasse il suo tempo, che volesse farlo perchè io ero
io,
semplicemente non cè. E non ci sarà,
perchè amore
significa anche lasciare andare. E se ci fosse stata, quella persona
nonostante tutto avrebbe accettato questo fatto, salutandomi con
affetto, ringraziando anche per ciò che avevo dato
perchè
io lo sentivo...? Ma nulla, anche quel poco con una persona al mio
fianco non cè stata, e questo pesa di più.
L'unico cosa
che accetto, rispetto al pensare che l'altro sia tutto,
è che
insieme si indeboliva il vuoto e il dolore, ma non sarebbe scomparso.
Tu sei un altro tipo di persona e hai una mente aperta, su certe cose
aggiungo, non su tutte, ma va bene così. Mi auguro che
accompagnandomi al mio riposo, della me stessa attuale, tu lo faccia
perchè senti di farlo come amico. Chi ama, lascia andare.
QUindi
inutile che mi fai vedere persone,
provando a tentoni se cè qualcuno
per me. Perchè no nsarebbe come le altre persone, quella
persona... da me non avrebbe cosa chiunque si aspetterebbe..." parlando
come se se lo facesse a se stessa e come un monologo che a lui
veramente, guardando negli specchi e riflessi
"Ehi, lo faccio perchè magari la persona per te, non il
principe
azzurro, l'uomo della vita, il fidanzato o marito come tutte e tu non
sei tutte... ma chi vede te e il tempo trascorso con te importante...
ci sia. ma almeno qualcuno che ..."
"E tu?" guadandolo negli occhi, nonostante la differenza di altezza
"SAi come me che anche se siamo amici, ti piace parlarmi
perchè
i discorsi non sono scadenti come con gli altri, che noi due conosciamo
cose per amore del sapere e del migliorarci, ma oltre qui, eccetto
bibliotecari e bramini, a volte Jd, non è che tu
abbia
altri con
cui fare ore di dialogo, come facciamo noi. Non è
così?
Alla fine ti rammarica il fatto che clienti e le persone qui, sono
quasi
tutte... indietro. Al massimo se fossi stata il tipo, avrei potuto
essere la moglie fantoccio per recitare e ancora, quel tipo di mogli
con cui si condividono momenti come i nostri, ma con cui non
cè
altro, svolgendo funzioni con una vita segreta da cui andare per
scappare. E va bene per molti, perchè
poi ci sono gli
amanti per le altre
cose. NOn trovo nulla di sbagliato in ciò, una relazione
è forte in tanti modi, ma per farti capire, io alla fine non
sono adatta ad essere moglie, non sono altro che una tua partner per
non trovarti tra gente che poco ti
capisce, e fare ciò che tu no nvuoi fare. E cosa
ti piace, e hai
letto, e conosci...con chi parli oltre me, se non sentirti le solite
fesserie da arroganti arrivati, che sono cambiati oslo per
l'apparenza? Ma chi vuole
passare del tempo con te perchè tu sei tu, tranne i
veterani, io,
Madame e altri che consideri decenti? Rispetto a me sei mondano,
viaggi, stai in mezzo alla gente, frequenti vari tipi disoggetti,
quindi no nti pesa... ma a me si. Perchè tu sei mio amico,
ma
non
la persona diversa. A volte capita che ci siano persone come me che
vogliano solo mandare al diavolo tutto e... andare, morire. NOn
cè niente che dia loro pace, abbastanza per sentire di
continuare un pò, per il tempo e la vicinanza di qualcun
altro
con cui condividere le cose che prima apparivano alla fine, da soli,
noiose. Altri invece che hanno l'entusiamo per la loro morte, ma
conoscono qualcun altro con cui dimenticare il richiamo della
morte, così come per l'altro, e gli passa. Ma non
è
così, per
tutti. E via dicendo, i modi per sospirare e affermare che nonostante
tutto possono un pò andare avanti... sono diversi come i
cuori
umani, ma non per tutti. Io sono delusa, perchè ho avuto da
anni
la sensazione di frantumarmi e sentire di star facendo una cavolata a
continuare a respirare. Volevo sprofondare come una nave fino nel buio
profondo. Sono delusa perchè non sono riuscita a morire in
tutte
le prove che ho fatto, sperando che non si notasse che fosse fatto da
me, non è andata. E' per questo che so che, semmai tu non
fossi
arrivato quel giorno con gli altri, io sarei finita a soffrire fino
all'ultimo respiro come suicida, in modo plateale. E' a quel punto,
quando ho realizzato
che stavo solo strisciando a questo mondo... che ho desiderato ogni
genere di cose. Incidente, incidente stradale, ladro, qualsiasi cosa...
io ancora ora non ho paura, come quel giorno in quell'edificio con loro
là. SO che vivere non significa solo continuare a respirare,
cè di più, il percepire col corpo tutto
ciò che
è materiale e tramutare le cose belle in ricordi. Ma io non
li
ho, tranne qualcosa qui con voi ma... sai anche tu che non sono
sufficienti per rivederli e amarli nell'ultimo attimo.Nessuno che
sembrasse in molte cose felice di me, del tempo che condividevamo e
vivevano, di tante che cose che non ho vissuto ma per quella gentaglia
era cosa normale e banale. E sai anche che
non è per cattiveria o altro..."
"Lo so, tu non comprendi e provi molte cose degli altri, nessuno te ne
fa una colpa..."
"e cose che più amo fare mi fossero proibite... se mi
trovassi
in una realtà in cui tutto è deciso da altri e io
non
avessi alcuna possibilità di scelta"
"..."
"SArebbe mai esistito un tempo in cui avrei pensato a giorni in cui mi
sarei sentita viva? Che con una persona sarei stata in grado di
ritrovare
me stessa? IN cui nascevo veramente? Avrei sentito una senso di morte
lontana con quei giorni e cosa ho vissuto? Che avrei visto
negli occhi di qualcuno a me vicino non solo il mio riflesso, la me
ricomposta, ma un affetto che trascende sesso e ciò che non
posso dare? Non lo saprò mai, e
alla fine mi va bene così. Così come sono felice
delle
cose come sono andate con Rò, perchè posso
tranquillamente dire che per come si è comportato con me,
non mi
ha mai avuta come voleva. Che si arrangi, alla fine mi sono
io ritrovata
più sola, pensando che un amico mi ascoltasse, e
invece
urlavo al vento. Il tempo che diceva di darmi era solo e sempre per
fare quello, non per ME.Quindi non è mai avvenuto, sono
sempre rimasta sola e accusata pure di non amare, nonostante cose
avessi fatto per lui, perchè non ha mai capito che io non
sentivo cosa per lui eran normale in
tutte.... Io non sono quello, io non sono lì, gli
dicevo. Ciò che desidero è altro. E invece sempre
e
sempre quelle domande e quel sentirsi offeso e non amato. Basta, da
quel momento ho deciso che non avrei dato nulla a nessuno e ancora ora
non ritirerò ciò, nonostnat etu e Madame
continuiate a
mettermi sotto il naso tutti i tizi che sembrano secondo voi adatti ai
miei gusti..." ridacchiando, ricevendo da lui una
risata " se io non provo nulla, non ha senza forzare qualcosa che non
viene da dentro di me. ma
non riesco e va bene così, a parte voi che sembrate quasi
amici fittizzi perchè impossibili, nessun altro ha ritenuto
che
fosse
bello passar eil suo tempo con me. Dividere con me mometni o altro. E a
volte me la rido, perchè penso che hanno perso loro, non io.
Io
sono rimasta uguale, alla fine. Nessuno ha visto in me qualcuno
meritevole per riempire i giorni e i momenti. Che vuoi, questa
è
la vita. Ci sono persone là fuori che sono come me ma in
parte,
perchè desiderano cose che a me non interessano e si sentono
vive volendole. Stronzi che mi hanno procurato dolore e vivono quelle
cose per loro banali e ordinarie che per me sarebbero state momenti da
ricordare. Ma io no.Come chi per vari motivi ha perso i genitai o
la loro funzione e si dannano, perchè non hanno
così
identità e io vorrei non averli, per sentirmi
più me, e
nello stesso modo siamo persone con un corpo che non può
amare,
ma in modo opposto. A volte mi domando chi tra me e loro,
è la persona più... "
"Non ci pensare. Goditi quello che qui non potevi prima.E..." mentre si
passava una man ofra i capelli pettinati decidendo come farseli.
"Non cè niente di più triste e sofferente di una
vita che
non vivi tu stesso." guardando il suo riflesso negli specchi "Vuoto,
perdita, il tempo che fa sentire il pesante
e lungo fardello che ti toglie i lresto. Tutto è passato in
un
batter d'occhio e io sono finita nel suo mare. Il mare del tempo che ti
risucchia se qualcosa ti fa cadere, e io non mi sono rialzata
perchè non trovato nei riflessi di quel mare qualcosa a cui
aggrapparmi. DA Rò e dalla mia famiglia ero forzata in un
amore
che nemmeno io riuscivo a capire, e non sentivo mio o che dovevo
prednere. Cuore e amore erano distorti perchè o non li
provavo o
non sentivo nulla. Io stessa non sentivo lo stesso a quel modo. Dicono
che un amore può essere immortale e sopravvivere, attraverso
quell'amore e la forza in esso... Battevano queste ideologie
insistenetnemente contro il
mio cuore chiuso, pretendendo cose che io non provavo.... E' inutile
ostinare e forzare
qualcuno che ha irrimediabilmente chiuso i lsuo cuore, ma per lor non
era così, e per Rò era un fatto quasi dovuto e
alla fine... e
ho detto addio... per me è stato come immortale il tempo
trascorso nel vuoto assoluto. COn nessuno che fosse felice di me, che
mi sorridesse perchè io ero io, che mi allungasse la mano
per
continuare a vivere, e condividere ogni cosa insieme come amici
speciali, niente di più di questo, ma con ciò che
io
sentivo e desideravo dare. O non potevo, ma all'altra persona non
importava comunque. Svegliarmi in domani che non sono mai esistiti, in
un corpo che per tutti segnava cosa ero, mentre per me era una zavorra
e una condanna. Decidere me, chi ero e no, è stato
impossibile con tutte le voci urlanti che sapevano, dicevano, chi ero,
cosa dovevo essere e cosa fosse meglio per me... e invece hanno creato
questo..." guandandosi le mani mogia "NIente, niente invece. E' triste
che un
amore venga definito tale in grossa maggioranza
dell'umanità, come splittato in due soli elementi. Amore da
relazione sessuale
bloccata da un documetno e quello per i figli. Io che non ho un corpo
in grado di amare, che non può amare, deve ritrovarsi a
subire
tutte le angherie possibili perchè sono sbagliata. E senza
dare
ciò che la gente vuole, per la gente io, come persona e me
stessa,
non esisto, sono fallita, un fallimento. E quindi, accetto che non
esista anche una persona per me e
un periodo felice..." sorridendo amaramente
"Spero che il tuo cuore venga fermato… dalla mano della
persona
che desideri, se in qeusto tempo comparirà. Altrimenti, non
ho
problemi a condurti con mano oltre il dolore e la sofferenza,
risparmiandoti tutto ciò che comporta un suicidio normale...
partner"
Lia sorrise, mentre gli sistemava le spalle con il tessuto
tirato e gli specchi interni delle ante riflettevano loro due.
"Le persone positive possono cambiare il mondo, quelle negative lo
mantengono comè... giusto?"
"Giusto, per questo ci impegniamo partner..."
"Ultima cosa... da amica... E' abbastanza scortese definite pedina il
tuo partner, perchè lo so che, anche se siamo amici, per te
comunque io sono un attrezzo, una pedina, un elemento del tuo sogno e
desiderio... ma va bene così, solo... ricordalo. E'
abbastanza
triste sapere mentre la persona non si accorge che ciò
trapela..." sorridendogli e tirandogli
una guancia come faceva sempre, pizzicandolo come punizione
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