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Autore: Legeia    23/10/2021    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chapter 30


"E' necessario, non mi interessa..."

Kianta voltò il capo verso la porta della sala da colazione, staccando gli occhi dallo spettacol o del bovindo che si gettava nel giardino. Aveva attaccato una fetta del dolce al cetnro della tavola, su una alzatina in cristallo. Tre quarti di Schoko kasekuchen gugelhupf troneggiavano tra tazzine di tè, burro di varie tipologie, fette di pane, biscottate biscotti, caraffe di succhi vari e preparazioni di tè diversi. Non capiva come Milan mangiasse come un panda ma non mettesse su un chilo. Si allenava, ma tra viaggi e incontri non come avrebbe fatto chiunque dell'organizzazione e sebbene fosse grandioso come militare, si era chiesta ogni volta che lo vedeva se viaggiare procurasse fame da lupi e magrezza.
Si era svegliata da più di una settimana, eppure aveva assaggiato così tanti tipi di colazioni, pranzi e cene, come faceva anche Milan quando era lì, da non credere. Cambiavano sempre a ritazione e le avevano detto che vi era un preciso schema dietetico, toccando vari tipi di piatti nel mondo. Quel dolce, il gugelhupf di quel tipo, era diverso da quello di qualche mattina prima, semplice con uvetta. Quello che stava ssaggiando aveva l'impasto di cioccolato, cuore di crema bianca che non capiva cosa fosse e copertura di cioccolato. Troppo dolce, si disse. Se almeno la copertura fosse stata di fondente sarebbe stato meglio. per questo le piaceva il tiramisù, per il cacao amaro contro il dolce della crema, e i dolci con frutta o cioccolato o creme in contrasto con il resto. A lei andava bene, era meraviglioso, stupendo, una scoperta infinita tutti i tipi di cibi da provare e i lcuoco le diceva sempre che ogni piatto, parlava del paese di provenienza. E che era entusiasta che ci fosse qualcuno così eccitato nel provare i piatti e dare il suo parere.
COme lui, sembravano tutti gentili, ma quando lei esternava troppo i lsuo sè, sembrava che la trovassero esagerata. In rilegatoria erano nervosi nel vedere lei eccitata nell'osservare le dorature dei dorsi, la lavorazione della pelle per le incisioni e lettering con gl istrumenti, delle pagine o proprio la rilegatura. E sebbene avesse mostrato di conoscere bene i procedimenti, si erano un pò ritratti nel farla provare di più, come se temessero che fosse una casinista. In cioccolateria lei voleva vedere tutto, tutte le forme, i colori, i lavori. E gli odori. Ogni luogo aveva odori caratteristici oltre che colori e l'atmosfera, e per lei era tutto elettrizzante, ma era fastidioso quando dovevano dirle di calmarsi e star ferma.
Dicevano che si infilava troppo vicino per osservare e non andava bene. Così le avevano fatto una mini lezione sul crystal mining, ossia scavare e ricercare pietre e minerali, ma l'avevano rimproverata perchè andava troppo di fretta e senza accortezze, gasata per vedere qualche pezzo già spuntare, sebbene vi fosse da scavare rocce e terra con mini strumenti. Le avevano regalato degli oggetti a forma di lingotto o scrigno o altro, in sabbia pressata con dentro minerali e altre cose, prima di mostrarle in situ uno scavo e le era piaciuto un sacco. Aveva scopino, spazzolino, martellino con scalpellino e tutti strumenti in ino piccoli piccoli, come usavano per scavi su ossa . Le semrbrava simile a quel giocattolo, invece dicevano fosse troppo impetuosa. Troppo eccitata. Troppo focosa. Troppo tutto. Ma lei era lei, pensava, davvero agiva in modo sbagliato? I camerieri o addetti alla sala non le parlavano e a lei non piaceva. Quei tre che le avevano affidato sembravano trattarla da pari ma con un pò di paura, e in quel momento di riflessione per la giornata e cosa voleva fare tantissimo, avrebbe preferito loro a quei manichini. Pareva la conoscessero in molte cose e aveva trovato strano che si abbassassero sulle ginocchia per parlarle, non era una bambina pensava, eppure dopo la terza volta aveva capito che era per trattarla come un pari senza usare l'altezza come divisorio. Questo finch non avevano preso confidenza, non abbassandosi più a guardarla negli occhi a pari livello ma come ottimi conoscenti. Si comportavano con controllo, attenzione, le dicevano no per questo, meglio questo, sarebbe meglio, faccia così e via dicendo, ed era importante per lei capire come comportarsi e cosa andasse bene o meno, eppure pensava di esser capace di comprenderlo da sola. Finchè non vi su legeia che le disse sempliceemnte che agivano come se volessero farle seguire la carreggiata della Prima. Erano abituati con Lei, quindi avevano gestito la cosa perchè lei fosse omologata. E un giorno li aveva ripresi, cambiando le cose. Erano diventati più tolleranti e solo consiglieri, come guardie ma senza l'assillo e parlavano. Parlavano sempre e di tutto. Come con Jd e Milan non cèrano cose di cui non parlassero, visto che lei aveva bisogno di capire tante cose. Gli addetti alle varie mansioni...
Li rispettava ma non gli cavava una parola neanche sotto tortura e preferiva parlare e confrontarsi. Era come un bisogno. Ma se quei tre le avevano detto di calmarsi ed essere più ponderata e attenta a gesti, atteggiamenti, come manifestare gioia e contentezza, con tutti. E con quelli era... noia.
Si voltò di nuovo per il vociare.

Qualcuno camminava veloce verso di loro, riconobbe Milan ma non l'altra voce. DI donna?

Vide gli addetti, tre come sempre, che spostavano, portavano, servivano, pulivano e poimettersi sistemati contro il muro. Trovava strana la cosa, ma le fu detto che erano persone aiutate dalla Raccolta, che un tempo erano camerirei e maggiordomi con tanto di corso specializzato, finiti nel lastrico e per strada, e che la precedente Padrona di casa aveva fatto tornare tra le persone . All'inizio non capiva, aveva pensato agli zombie, così tanto da chiedere a un di loro di vedere una lastra ai raggi x di come erano dentro, ma fu gentilmente ripresa dai tre che la seguivano dicendo che per loro significava che erano tornati ad essere persone dopo che la società là fuori li aveva relagati a spazzatura e niente tra loro.
Altre frasi, di sicuso una era una donna. Sapeva che cèrano donne nella sezione femminile, ma a parte la specie di segretaria di Milan, e non pareva lei, sembrava sempre una mummia muta e con sguardo sempre da rimprovero, mentre quella donna pareva in confindenza con Milan, e poche potevano entrare perfino in quelle stanze, così.

"Scusate, abbiamo ospiti oggi?"

"Si, signorina. Madame è giunta qui in isita per affari con il Leader" rispose uno dei tre disposti contro il muro. Kianta sospirò, che aria tirata, che freddezza nella voce, che atmosfera horror.
Madame, conosceva il nome e sapeva da Legeia che era amica della Prima, di Lei. Se non fosse stato per Legeia, non avrebbe saputo molte cose, sebbene non sembrava lieta di dire molto, ma Kianta voleva solo poche info. Era una amnesia naturale o no? Era stata davvero Lei a volerlo? Si trovava in un ambiente sicuro e senza rischi? E via dicendo.
Non sapeva chi fosse Lei, quella persona, quasi tutti parlavano di lei, ma non ne sapeva molto. Anche Legeia, quando prese possesso della sua stanza, le aveva detto che nessuno le avrebbe detto nulla, perchè non fosse influenzata e doveva fare scelte per se stessa, non il passato. E che la persona che aveva lasciato quel messaggio e creato Legeia voleva solo che fosse al sicuro, per delle cose che, da parole di Legeia, solo lei, quella donna, e altre quattro persone potevano fare. Ma nessuna informazione o contatto su quella donna, che tramite messaggio audio le aveva detto che in qualche modo l'avrebbe accompagnata nel suo cammino, sarebbe trapelata se Kianta stessa non lo volesse. E a lei andava bene così, voleva solo l'essenziale, non le importava e nè voleva sapere se non per rischi e problemi, e ricordava ancora il momento in cui Milan soprattutto, aveva esternato unespressione strana, domandando come mai rispetto agli altri non volesse sapere nulla del prima del vuoto. Ma a Kianta non serviva, sapeva solo che non sapeva nulla e che come il nome, che aveva preso dal nome del progetto perchè uno valeva l'altro, doveva ancora scorpire, imparare e vivere tante cose per definirsi. Questo lo sapeva. Sapere del passato, a che pro in quel momento di ancora vuoto?

Le due ante della porta bianca si aprirono con Milan e con le mani alte, parlava alla donna dietro di lui per poi guardare proprio Kianta.

"Vieni Kianta, ho bisogno di te, alzati e preparati. Ho bisogno che tu faccia delle cose..."

Milan corse al suo lato del tavolo, mentre Kianta lo fissava sempre con quell'espressione come di cane attento e pronto ad osservare gli altri. Così Milan diceva, che seguiva, osservava invece di parlare, dire e fare cose cercando di capire e recepire prima. E sembrava che anche quella persona prima di lei lo facesse. Lo fissò con le sopracciglia aggrottate con un misto di preoccupazione e attesa, mentre lo vedeva bere il suo tè, che era stato appena versato nella tazza da uno dei tre corso a provvedere, e sicuramente tiepido e non caldo, visto che era in ritardo.
Kianta portò lo sguardo sulla donna rimasta sulla soglia. Indossav aun completo giacca e gonna non moderno e semplice,con tagli e dettagli in stile vintage ma davvero bello da vedere, non pacchiano o altro. Pacchiano, si disse lei. Non sapeva come le era uscita quella parola, ma come altre cose le venivano in mente, parole e concetti che no ndoveva consocere e invece cèrano, vagavano nella sua mente e sapeva di conoscere il significato. Quella donna era elegante e raffinata, dimostrava capacità e preparazione, sia per gli abiti, che non erano comuni come venduti in serie nei negozi e come stile. Ma richiamavano anche l'efficienza di vecchi film che aveva visto dove cèrano donne in carriera che trasudavano potere e competenze anche con l'abbigliamento. Si, si disse. Dava un pò quel qualcosa di segretaria con esperienza e capace, e donna in carriera di quache decina di anni, ma con glamour, pensò. Inclinò il capo sorridendo, curiosa, perchè la donna non dava l'aria di essere pericolosa.

Si vide fissata con intensità da quella donna, come in attesa di qualcosa. Quando Kianta alzò un sopracciglio, quella sorrise e con una lieve riverenza si presentò.

"Tu devi essere Kianta. Molto piacere. Sembra che non ci conosciamo. Io sono Madame, sono una collaboratrice e amica di Milan da tempo, e sono qui per assisterti nei tuoi studi e insegnamneti...Mi hanno detto che sei una ragazza parecchio peperina e spumeggiante. Parecchio, sebbene adesso capisco che sei titubante perchè non mi conosci... spero di fare la tua conoscenza e imparare il tuo carattere, diverso dalla perosna che prima conoscevo..."

"Oh, piacere..." sorrise, vedendola avvicinarsi al tavolo, quindi alzandosi "Lieta di conoscerla, è la prima volta che la vedo qui..." fece Kianta allungandole una mano come si faceva tra donne. La mano col dorso quasi parallelo al pavimento con la mano non totalmente aperta ma morbida, mentre l'altroa posava la sua stringendola, con il dorso verso l'altro. Tra pari e conoscenti poi si voltava dall'altro lato con il proprio palmo verso l'alto

"in effetti da quando ti sei svegliata, è la prima volta."

"lei conosceva la Prima? Mi auguro di non essere una delusione per voi. Per tutti sono troppo infantile nei miei modi di fare, ma io non capisco. Io mi sento così!..."

"Esatto, ti sei svegliata da poco, quindi non aver timore. Crescerai bella e meravigliosa imparando tante cose. Sarai una persona splendida, più di chi afferma cose negative. Non abiterò qui, se te lo stai chiedendo. Risiedo in varie parti della Francia, questo per seguire il mio business... E..."

"Non è il tempo, e lo sai... " si intromise Milan dall'altra parte del tavolo, finito il tè, guardando l'orologio "Non cè tempo e non posso permettermi persone che copiano..."

" ma Milan, non credo affatto che sia una buona idea, avevi promesso! Fare...." tentennò la donna

"E che dovrei fare? Dimmi chi è così fidato e sicuro, e poi non abbiamo nessuno che sia... come Lei" fece guardando Madame negli occhi, con un gesto della mano tesa aperta a indicare Kianta, tutta. La quale sembrava un cagnolone incerto guardando uno e poi l'altra, poi nuovo lui e poi lei, per cogliere quanto poteva spiegarle

"Dimmi che succede" fece con impeto Kianta, fermandosi con un colpo secco delle scarpe e cipigio, come per dire

"Lo Sapevo..." sorrise Milan divertito "Che tu non eri un cucciolo di cane, ma di lupo. Tutti gli altri dell'esperimento primario, al risveglio sembravano candidi e vulnerabili. Sembravano sempre cuccioli smarriti e dolci, impauriti e cercando fiducia, e con ansia nel sapere chi fossero e cosa avessero perso. Ma non tu. Dal primo momento sei sgattaiolata via con pigiama e lenzuolo, girovagando e guardandoti intorno, come un cucciolo curioso di lupo o gatto senza paura, senza porti problemi del non ricordare e neanche ti importava. Se non fosse necessario non te lo chiederei, ecco perchè sono qui... potevo usare una di quelle della sezione controllo, impersonificazione e spionaggio, ma non so davvero in poco tempo CHI possa emularla o essere come lei. Non di viso, ma di comportamento e... Vieni, andiamo nello spogliatoio e Madame ti aiuterà a vestirti e poi ti porto in quella che sarà la galleria dei dipinti, per ora era uno scherzo..." benevolo, per poi vederla confusa "Io e lei ci facevamo scherzi, e a volte piccoli scioperi o battibecchi. Avevamo un carattere per cui se qualcosa non andava bene o vi erano incomprensioni, prendevamo tempo e nel mentre mandavamo messaggi. A modo nostro. Questo è uno di quelli... Lei è morta, e voleva che tutto di lei sparisse. Lei voleva sparire, come tutti quelli perduti nelle pieghe del tempo, ma io le dissi che non doveva. Lei no n si arrendeva e lottava secondo le sue regole, e aveva già pensato di fare uno scherzone a chi le aveva fatto del male... io dissi ok. Usalo per restare nel mondo e camminarvi ,come volevi fare per scherzo e farli morire di paura, per un tot di tempo. Ma cambia le tue direttive di sparire... Rendilo eterno con le tue regole, vivi in tutti i modi che ti vengono in mente più e sopra di loro, questa è una sorta di regolazione dei conti. Loro perderanno il loro essere, figliando come diceva lei, sfumando nel ricordo fino massimo i nipoti, tu vivi per sempre... Voleva comunque che... mh... si guardasse al futuro e non si perdesse tempo con il passato, e con il suo ricordo di quanto fosse un fallimento e persa. Ed essendo andata via, per ora ho messo tutto ni quella sala, anche per farle un piccolo scherzo, creando ciò che odiava. Non le piaceva l'idea di cimiteri e simili, perchè diceva che il corpo tenuto in un luogo e visitato sempre, teneva come un'ancora l'anima. Doveva andar via libera come cenere al vento, così che nulla tenesse bloccato l'indivduo anche morto. Si parla molto di video ed esperienze di perosne con fantasmi e simili nei cimiteri, e non voleva ne svegliarsi per qualche motivo nella bara e ne ritrovarsi, se davvero così, a vagare nei cimiteri perchè il suo corpo era bloccato là, mantenuta da chi non voleva che se ne andasse..."

"E quindi...?"

"Quindi mi sono divertito a fare una sorta di funzione religiosa a modo mio, con non un altare ma tutte le sue cose in una sola zona, prima di decidere dove metterle... a lei non piaceva molto l'idea che qualcuno la lodasse e simili, perchè non si reputava meritevole, e io le ho fatto una sorta di stanza commemorativa... chissà quanto avrebbe rosicato, parola che usava sempre, nel sapere che facevo ciò" ghignando, mentre Kianta sembrava non capire "Comunque segui Madame, vai..." mandandola via con un cenno della mano, mentre Madame la prendeva per le spalle per uscire

"Ehi, non mi toccare" fece verso la donna "Milan, cosa devo fare esattamente?"

"Tu vestiti, ora arrivo..."

Madame e Kianta andarono nella sezione che conteneva le gallerie e gli abiti. Era in fondo alle due ali a ferro di cavallo, ed erano stanze ampie divise da settori in legno scolpito, che contenevano quadri, o abiti, o accessori e altro che usavnao sia per mostra vera e propria per visitatorie non, che per indossarli. Per feste e simili Milan aveva utilizzato abiti, accessori di vario tipo, scarpe e altro prelevati da lì, e nonostante fossero copie esatte degli original iche teneva nelle casseforti, erano di pregio ma sempre copie e facilissimi da indossare anche da soli rispetto gli originali. Magia della modernità, diceva lui, così non ho bisogno di un assistente. Così come monili, orologi, accessori di vario tipo. E una stanzetta con porta era predisposta per i cambi e prove.

"Ecco qui, scegli quale abito ti piace e te lo preparo..." fece Madame davanti a due manichini che indossavano due abiti. Tutta l'ampia stanza aveva sia manichini che speciali armadi con grucce contenenti abiti, meglio delle migliori sartorie per teatro e storiche. E i manichini di solito tenevano a turno abiti in mostra per come andavano indossati, cambiati ogni settimana perchè fossero ammirati dall'ampio guardaroba. Ma in casi come quello, mostravano gli abiti tra cui scegliere quello da indossare. Kianta osservò inclinado la testa i due. Rosa e rosso!

"Ma perchè rosa? Io odio il rosa..." fece con una smorfia della bocca schifata

Madame alzò la testa mentre lavorava alle gonne, e sembrò come se qualcosa l'avesse colpita e la conoscesse. Come se no nsi aspettasse qualcosa. Sorrise ma sembrava stirato, e guardò i piani di abiti.
"bene, allora per quei modelli se ricordo ce ne sono altri due. Vediamoli, ok?" azionando il meccanismo che li prendeva e scendeva. Sembrava come bracci dei laboratori che prendevano al posto di mano umana oggetti e materiali in maniera sicura e controllata, con tre punghe dita, e un braccio con vari snodi. Uscito dalla sede doppo che Madame ebbe impostato dei codici a un pannello, si mosse varie volte per poi afferrare la speciale gruccia che reggeva tutto l'abito completo, ma senza sottoveste, sottogonne, crinoline e varie. Quelle erano standard in una zona a parte e quelli per lei erano già pronti.
Appesi penzoloni dove il braccio li aveva bloccati a mezz'aria, vennero osservati dalle due.

Parevano simili come tipo, erano composti da due pezzi. Una giacchetta e sotto una gonna fino a terra. La parte superiore sembrava una camiciola abbottonata al collo, con maniche lunghe e finiva alle gonocchia. QUello bianco panna aveva mini arricciature a collo e maniche e rouches sulla parte finale, delle rouches che giravano. L'abbottonatura finiva alla vita, coperta da una cintura dello stesso colore e tessuto e partivano i bordi da sotto la cintura ai lati, lasciando la zona della pancia e gambe scoperta con una V, scendendo fino alle ginocchi poco prima dei fianchi e poi girando. Aveva decori e ricami a foglie e altre cose e la gonna scendeva semplice fino a grandi rouches che davano volume alla fine della gonna. l'altro abito era color champagne, uguale parte superiore che scendeva fino alle ginocchia ma con un taglio diverso. Lo scollo era a V rasente il collo e si chiudeva prima del seno con un fiocco di raso champagne, si abbottonava fino alla pancia e poi le due parti di dividevano, con una cintura alla vita. A differenza dell'altra, la parte superiore finiva a punta come le camicie e girava verso i lfianco, una sezione sui fianchi si arricciava verso sopra, creando un drappeggio che scendeva di nuovo nella sezione posteriore a livello della zona anteriore. Grosse sezioni di pizzo che semrbavano conciglie in successione e altre cose ornavano tutti i bordi, con maniche lunghe e alla francese, e non strette come l'altro abito, tonde e dritte nella parte anteriore sopra il polso e poi aperto nella parte esterna quasi il gomito con un fiocco a chiusura.La gonna aveva dal ginocchio in giù tre livelli del pizzo di sopra. Entrambi avevano una sorta di sellino e drappeggi e gicchi sul fondoschiena prima della rotondità ma si notavano perchè senza la controparte sottostante parevano strani..

"ma... cosa sono?"

"Abiti che Milan vorrebbe che indossassi. Li indossava quella persona dopo che Milan decise di sfruttare cosa Lei aveva imparato qui. Sono da giorno, e li indossava per accogliere ospiti in questo luogo onelle Torri, per essere sia adatti allo Chateau che gli ospiti, che amano travestimenti e feste in stile antichi. Sebbene siano persone moderne fuori, non puoi immaginare quanti di loro adorano indossare abiti di varie epoche e partecipare a piccole feste, party o ore del tè con quelli. Milan nei suoi pacchetti offre anche questo. Abbiamo sezioni pure per bambini e ragazzi per giocare e passare il tempo in modi diversi e divertenti, per capire il passato. FAcciamo uno historical tour, di vari tipi e in molti paesi sia per adulti e bambini, e in base alle età proponiamo anche abiti da indossare, per immergersi nel periodo e facciamo vivere la storia e le persone diciamo dal vivo. Gli adulti invece amano le recite e simili, anche in incontri del tè e... Ti basti sapere che le Torri sono utilizzate anche per queste cose, un modo ulteriore per trovare denaro e seguaci. Sono molte le attività che finanziamo ma anche prepariamo noi, in molte salse come diceva quella persona, per chiamare tutti i tipi di persone e sovvenzionare il Cambiamento. Ed era importante che si accogliessero gli ospiti con gli abiti giusti. Questi sono alcuni..."

"E a lei piacevano?"

"Non questi... questi abiti sono del millenovecentosettanta massimo, lo si vede dalle gonne un pò più larghe delle spalle e lo stile. A lei piacevnao quelli successivi, dell'ultimo trentennio di quel secolo. Più era aderente con la lunghezza verso dietro una gonna e più erano il suo stile...."

"E non cè...Mh... altro che sia di interesse e adatto, rispetto a questi? Sembrano abiti premaman per la sezione coloniale americana e campagnola..."

"Sai quanto valgono? Sono tutti fatti a mano! Tutti questi sono fatti a mano per essere fedeli al cento per cento all'apparenza, anche se con le tecniche moderne che se non li guardi da dentro non si nota, si possono indossare da soli. Per questa occasione è questo l'abito che devi indossare...posso solo farti scegliere il colore"

Kianta sbuffò, accordando la cosa e cambiandosi. Appena finito, Milan giunse trafilato parlando al suo telefono. Trovò Kianta seduta su un pouff-sgabello davanti l'enorme specchio pieno di fronzoli floreali come Lia lo chiamava sempre. E Milan ci rideva sempre. I suoi gusti non erano compatibili con quelli di Lia, e diceva sempre che le veniva un coccolone un giorno a vedere quello stile francese e pacchiano. Madame stava sistemando le ciocche della parrucca con una spazzola con setole morbide, che la ragazza indossava, mentre Kianta si osservava allo specchio. E non sembrava affato tranquilla e a suo agio. Le raggiunse e chiese come andasse la cosa, sentendo una lamentela di Kianta.

"Insomma... non mi ci vedo con questo abito. Voglio dire... la parrucca con i capelli ricci a boccoli larghi..."

"Sono i capelli originali di quella persona..." fece Milan, guardando se stesso e lei allo specchio

"Cosa?"

"Si..." vedendola nel riflesso voltarsi a guardarlo "Aveva i capelli lunghi più di metà schiena e quando cambiò acconciatura, perchè voleva sentirsi bene in questo luogo, si fece tagliare i capelli come li hai tu, e lavorare in ciocche per creare questa parrucca. Non erano tinti ed erano senza danni, per questo è venuta così bene ed è l'unica, e te la faccio indossare solo perchè secondo le leggi magiche, un oggetto pieno dell'essere oriiginale può... creare un ponte!"

"Non credo a queste cose..." scuotendo la testa

"Tu no. Ma secondo quanto ho letto e studiato, ogni elemento del nostro corpo ha in sè un frammento del potere e dell'essenza del soggetto, non a caso si usano per certi riti ciocche di capelli, unghie, pelle e altro. Nenache lei ha indossato questa parrucca alla fine, preferiva quelle biondo scuro dorato, mi sembra uno o due toni più chiari, ma essendo lei bianchissima le stavano comunque bene, come ben sai. Questa è la prima volta che è indossata da qualcuno, le sue sono conservate in quella sala. Lo ammetto, avevo sperato un pochino che il test fallisse e restasse, scoprendo la sua roba nella sala e arrabbiandosi come faceva sempre... era così comica e buffa!" ridendo tenendosi la pancia, mentre Kianta non sembrava affatto contenta

"Grazie, mi hai fatto capire che la tua burla e la sua reazione, valevano più di me..."

"No, affatto. Tu sei il risultato positivo dell'esperimento. Ovvio che sei cruciale e importante, però adoravo quando ci facevamo scherzi!"

"Quindi, fammi capire. Io sarei... vestita da quella persona? Perchè?"

"Perchè ci sono persone che la conoscevano e hanno espresso il desiderio di parlarle. Incontrava persone legate a organizzazioni e centri di aiuto, attivisti, o membri di famiglie per me importanti, per avere una delle possibilità di raggiungere chi mi interessava. Era riuscita addirittura a far interessare qualcuno a lle sue passioni, a collezionare nostri manufatti, dai libri scritti e rilegati compresa la copertina da noi, a gioielli, articoli da toeletta e di vetro e molto altro. Anche affermando ed era vera con tanto di prove, che devolveva parte del ricavato per i bisognosi. Sebbene non amasse la politica, perchè se fosse stato per lei, avrebbe ricreato il giardino delle delizie cosè come i trittici e le opere infermali di Bosch a modo... suo! Con quella gente intendo! Diciamo così. Per far provare loro le pene e la soffeernza di quelli che buttavano giù o trattavano come schiavi e peggio. E una volta lo fece. Prese due grandi industriali che si erano fatti sulla pelle di altri, con paghe misere e orari assurdi, feste e incontri con ... passatempi particolari, anche con minorenni e sostanzine particolarine... e si salvavano sempre chissà come mai, da ogni tipo di accuse e tribunale. Come pensi che riuscissero? Così lei li ha presi e portati là dove per quella gente... non erano nessuno. E disse a quei tipi e secondo te, come è andata?"

"Beh... immagino che fossero un pò come te, capaci dei manipolare le persone e sfruttare le situazioni a loro vantaggio per..."

"Non per tutti. Vedi, tu ancora sai e conosci poco, ma una persona con queste capacità deve riuscire a farla a chiunque. Anche chi conosce la dura vita degli strati o livelli bassi della società, lottando ogni giorno contro ogni cosa e chiunque. E la vita ti tempra, ti indurisce, fa diventare carogna per non essere schiacciato. La differenza tra la gente ricca o arricchita con motodi negativi e quella dei livelli peggiori è... contro chi devono giocare. Se sei bravo riesci a intortarti anche le persone del livello basso della società, hai così carisma e capacità di persuasione da farcela. Molti capi di gruppi e organizzazioni piccoli e grandi che impestano le città, sono bravi a quel modo. Si fanno dare un titolo e sono il capo, sanno manipolare e avere collante su tutti. Se invece sei abituato ad altri livelli sociali, più alti dai medi in su, non è detto che sia facile e possibile. Ed ecco perchè quei tizi hanno fallito tutti. Alcuni avevano preso dalla loro alcune persone ma, ops, è arrivata una persona mischiata tra loro che è riuscita a ribaltare la situazione elencando chi fossero quei tizi, cosa avessero fatto e... non sempre alla gente povera e a stento a galla ogni giorno, piace sapere che ci sono i furbi che gli ballano di sopra. E così lei e altri erano pure riusciti a spingere la folla ad acchiapparli e con rabbia, farli fuori..."

"Li hanno uccisi? Uccidere e fare del male è brutto..." fece Kianta contrariata

"No, no... non lo avrebbe permesso. Nel mondo in cui li aveva gettati, uno lo volevano seccare di botte, un altro impiccato, altri come sentivano di fare per vendetta, e lei intervenne. Era tutto studiato. Non era una manipolatrice, una carismatica, una mentalista di natura, ma aveva studiato questi elementi per giocare con le sue regole. E così propose una cosa. Li calmò quel tanto che bastava perchè la ascoltassero, affermando che cèra un modo migliore per vendicarsi. con la loro morte, non avrebbero avuto ninete, solo sfogati... e poi? Così disse che era di un centro di aiuto e alcuni di loro la conoscevano, e disse loro che aveva modo di risarcirli. Fece mettere quei tipi in fila, spalla con spalla, il suo classico, e disse loro con quei metodi mentali, che potevano salvarsi se mostravano di dire la verità con le loro scuse, e la conferma che avevano agito negativamente, e se facevano una bella donazione perchè quelle persone avessero il necessario per pagare le tasse e i buchi che consideravano casa, per non perdere un tetto sulla testa, tornavano a casa. diceva, e mostrava alzando in alto un tablet mentre scorrevano le foto. E quindi urlò verso tutti intorno . E la risposta fu, ovviamente, la seconda. Lia era riuscita anche grazie ai mentalisti che aveva al suo fianco, a girare le cose a suo favore. Esattamente come i preti, diceva. E così è stato fatto, nonostante le minacce che le fecero quei soggetti, si zittirono e obbedirono quando lei parlò loro a pochi centrimentri dalla faccia, mentre chi stava con lei urlava e parlava di sistemare le cose in modo da aiutare tutti, coprendola. I leader carismatici sanno cosa dire e su che leve agire, e lei invece di fregare la gente, li aiutava. Disse loro che se sapevano chi erano e dove andavano i loro cari, e se era riuscita in quel modo, non cèra nulla che potessero fare. Non sapevano che siamo come organizzazione, splittati in più aziende e agenzie di varia natura, comprese bodyguard, guardiani, mercenari, vari specilalisti in sicurezza, ricerca ect. Quindi non sarebbero mai stati fuori dal nostro controllo, ma sapevano solo che eravamo un'agenzia militare ... E capirono che la cosa era grossa perchè con soli semplici loro dati, fu possibile spostare tutti ciò che cèra dai loro conti ai nostri, impossibili da tracciare e seguire, perchè i fondi vennero spostati in soli dieci minuti, più di trenta volte in server in vari parti dle mondo, nostri server, e risultò impossibile riaverli. Adesso sono nostri semi seguaci, perchè hanno capito che nonostante le loro conoscenze era impossibile fermarci, e hanno imparato la lezione. Ovviamente dopo che hanno cercato di premere perchè Fbi, ogni..."

"Quindi erano americani?"

"Non tutti, ma facendo affari con molti settori in america, diciamo che potevano richiedere controlli... è finita che sono stati tacciati di falso allarme per terrorismo, uno degli elementi che avevano usato perchè facessero luce sulla questione... sai, molta gente pensa che basta essere famoso e ricco per poter fare tutto. Funziona, ma con alcuni livelli sociali, non suoi pari e superiori o con noi. Lei rideva sempre della cosa e li chiama PORACCI!" ridendo "e alla fine lei è tornata da loro, con arroganza e sfrontatezza, e ha posto un accordo. Che vige ancora adesso. E ha fatto molto nei mesi che è rimasta con noi. Il suo Gioco. Lei usava l'arroganza di chi sa ed è sicura di essere l'arbitro di gioco che detta le leggi, sfrontata quando mostra le carte che ha in mano per tenerli tranquilli..."

"... quindi io cosa dovrei fare? Non ho ancora capito"

"Devi devi essere lei..."

"Lo avevo già capito, ma voglio la conferma da te...intendi quella persona? Proprio quella? La persona di cui parli e proprietaria di quei capelli, è la stessa che viveva nel mio corpo prima?" sebbene lei lo sapesse ma volesse farglielo dire

"... esatto. non te ne ho parlato prima perchè le avevo promesso che tu non avresti dovuto avere influenze di alcun tipo..." disse lui con un sospiro, non immanginado che lei avesse comunque una infarinatura, per capire la situazione, di giorni prima da Legeia, solo perchè tenesse gl iocchi aperti.

"Quindi quello che vedo adesso dentro questo specchio... " alzandosi per andare contro il suo riflesso, per poi dopo un'occhiata a ogni dettaglio, poggiare i palmi sulla fredda superficie e guardare il suo viso per bene "...è ciò che rifletteva Lei? COn i capelli così, questi abiti..."

"Ascolta, quello che rimanda lo specchio è la tua forma materiale, adesso con quei capelli e l'abito identica a come era Lei. Ma... Anche se ho paura di venir meno alla parola data dicendoti certe cose, sei l'unica che può impersonare Lei e Veròna. nessuna è attrice abbastanza per emulare il modo di sorridere sornione, carogno, da matrona, da consapevole di cosa è, e che cosa deve fare... nessuna persona può essere sostituita con un'altra, anche se la seconda sputa sangue per cercare di riuscirci. E' impossibile.Puoi fare caricature da comico o tentare di copiare video e atteggiamenti, ma solo per brevi periodi e non per molto tempo. L'atmosfera di una persona è diversa da un'altra e chi conosce, lo capisce. A meno che no sli si veda dopo anni, ma non è questo il caso. Ma stai tranquilla, non ho alcuna intenzione di importi il chiamarmi come faceva lei o copiare il suo modo di essere. Non ti ho costretta a riconoscere il nome di qualcun altro solo perchè condividete lo stesso corpo. Tu sei tu, Kianta, ma nello stesso tempo sei anche Lei per certi versi. L'ho visto quando ti sei svegliata, come guardavi tutto e tutti, il tuo... Ah" avvicinandosi allo specchio, mentre lei ancora si osservava "cosa potrei non aspettarmi dalla persona che ho conosciuto dopo che aveva spostato un corpo morto di peso in un bagno, spellato per essere irriconoscibile e aver indossato i suoi abiti per mischiarsi a noi..:" ottenendo da Kianta l'attenzione, stupefatta "E ancora oggi ricordo la sua faccia risoluta e senza paura nell'affrontarmi, anche se non sapeva chi fossi e come aveva strombolato la testa di Alaric... era così la parola che aveva usato? A volte certe parole italiane non le capisco, ma posso dire che non è da tutti affrontare la morte di faccia e ancora di più farle l'ombrello, come diceva lei con un certo gesto, solo perchè lei era lei, per deridere la morte... Si, ancora oggi non cè modo di spiegare perchè fece ciò che fece con quella persona morta, camminando senza paura in una tuta da combattimento fino al nostro aereo, e pure pretendere che io le dessi due oggetti per... AhhhA, è sempre stata un fattore imprevedibile e assurdo, era buffa e comica quando si arrabbiava ma non da mordere qualcuno, per quello cè di più, e non potevo aspettarmi di meglio dalla sua nuova parte, come scappare per capire dove si trovasse, guardare con sufficienza la gente come se la infastidissero e..."

"Sentivo di farlo..."

"Esattamente la risposta che avrebbe dato lei per la questione di quell'uomo e come usò sue... mh... parti per seguire l'istinto. Come per la chiave a Ballymena e tutte le cose, agire e guardare se le si chiedesse perchè, come se fosse un'offesa. Era questo..."

"ma se io impersono lei..."

"Anche se dovessero tornarti dei ricordi, e per David non è così, come direbbe lei adesso quando si innervosiva...'sticazzi! Dovrebbe essere detto correttamente "con una risata "Ma il succo è che tu resti comunque tu, anche con qualche ricordo. Non puoi cancellare cosa sei adesso solo perchè qualcosa riaffaccia nella tua mente.Dovrebbe tornarti tutto di botto e risentirti LEI, perchè tu venga cancellata. Come due menti in un solo cervello, non è possibile, a parte i pazzi con certe patologie, ma quela è un'altra cosa... Quello che ti chiedo io, non è ricordare e tornare ad essere lei in toto, ma provare a sentire come avrebbe agito e... convincere quella gente che lei è ancora qui. Purtroppo lei era anche un pò discola su certe cose, si divertiva a giocare e fare cose con la gente, anche penso per sopperire ilsuo passato, e così finiva per imprimere nella gente l'idea che dovevano continuare a incontrare lei e trattare con lei, per le questioni. Col risultato che i nostri emissari non sono accettati. Sapeva dare un senso di conoscenza, capacità, e..." con un gesto della mano che Kianta non capì "... e instaurare una sorta di legame come tra venditore e cliente, sebben lei dicesse fosse per le Lezioni, per cui la gente tendeva ad andare dalla stessa persona per come si è trovata prima... il senso era quello. E poi è andata via... Ma tranquilla, non voglio che lei torni, è un suo desiderio e lo accontenterò ma... ho bisogno di qualcuno che sappia fingere bene di essere lei per incontrare le persone che pretendono di rivederla. Ti fidi di me?"

"Se hai davvero bisogno... ma come posso emularla se non la conosco? Come so come si atteggiava, parlava, rideva e... non mi sentirò divisa in due e persa?"

"Affatto, e comunque come dissi a lei varie volte, quando la esortavo a divertirsi contro chi le avev afatto del male, non è detto che si debba sparire per forza. Intendo che lei poi prese le mie parole e le rovesciò, affermando che cosa avrebbe fatto fino agl i anni a venire come un domino, non era vendetta, ma riequilibrare i piatti della bilancia. Sarebbe stata cieca e velata, usando chiunque vicino a quelle persone perchè provassero dolore e almeno una particella di ciò che là frantumò. Bastava un poco, ma un poco diluito nel tempo... non so se ancora continua, l'ultima volta che la vidi mi disse che aveva preso e rigirato le mie parole, per essere come una stella..."

"un... una stella?"

"Infondo, disse, se dobbiamo dirlo, le stelle per loro natura sono qualcosa di speciale luminoso e magico, le stelle rispetto a noi non sono granelli di sabbia nella grande clessidra che è l'universo e i lsuo tempo, le stelle vivono molto, molto più di noi, così tanto che per secoli possiamo ancora vedere la loro essenza e vita quarciare le tenebre oscure, eppure son morte... Mostrano con tutta la loro forza fino alla fine che sono esistite e ancora continueranno nel diverso tempo dell'universo a dare parte di loro, a bruciare cuori ed esistendo sempre e comunque, finchè l'ultimo attimo di tempo che trattiene la loro luce non cede. Ma ciò avviene in tempi più lunghi di un umano. E così lei voleva fare. Ora su, alzati, seria e composta. Devi provare a spacciarti per lei!"

"ma come, io... non so, non sono sicura che possa riuscire a fingere di essere chi non conosco..." fece lei alzandosi e drizzandosi nell'abito che non le piaceva molto.

"Devi apparire arrogante, supponente, superiore, come le maschere veneziane... le conosci? lei diceva sempre così! Quando doveva atteggiarsi, prendeva sempre spunto dai video di maschere e figuranti venezianti, che grazie non solo ai vestiti ma a come risultavano in essi, quindi i bravi, del carnevale di Venezia, sapevano apparire e provava e riprovava. In realtà non ve ne era bisogno per certe cose, ma come camminare e risultare imperiosa e regale era necessario per mostrare da subito la propria personalità. Ancor di più se doveva sostituirmi. E si divertiva. Diceva che le ricordava quando si spacciava per varie personalità ai tempi di Zay, Ric, Phib e gli altri, muovendo personaggi fittizi per studiarli e capire cosa volessero, come avev a scritto, e preparato elementi perchè credessero a ciò che voleva lei. In fin dei conti, diceva con amarezza, nessuno voleva sprecare due minuti per conoscere LEI, quindi giocava al gioco della società, la finzione. Quindi come diceva sempre, devi sentirtela calla, come dicevano i romani. Erano romani?..." fece lui dubbioso, scacciando il pensiero con la testa " devi credere, crederci, sentirti come se tu fossi la Madonna in terra. Devi essere sprezzante e regale. Sii come una dama veneziana. Infondo lei poteva definirsi benissimo come una vera fanciulla veneziana dei tempi d'oro del periodo, come concetto" ridacchiando " Una vergine non toccata dal peccato e si abbigliava con i nostri abiti, fingendosi regale e sinuosa nei modi, di una matrona antica..."

"Mh..." fece lei con un'espressione del tipo

"Richiama Lia " le fece afferrandole le spalle, serio e come in panico, come se avesse cambiato personalità "Nelle tue vene scorre il suo sangue e il suo essere fin nel midollo. Raggiunti la sua anima e falla tornare quel che basta. Come una reincarnazione, perchè ti aiuti nel continuare l'opera. Come una congiunzione astrale che affievolisce la divisione tra i piani. Carne e sangue. Anima ed essere. Crea un filo di legame con lei e riportala. Se avessi collaboratrici che valessero la metà di lei, avrei una schiera di fedeli aiutanti, invece di gente che non è capace di prenderla con la filosofia giusta. Per loro è solo lavoro e agire per completare la missione. Per me e lei era diverso. Era divertimento, sfida, manipolazione e giocare alla roulette russa con una pistola d'oro e proiettili di diamanti..."

"E io? Valgo se fingo di essere lei?"

"Je suis avec toi, Kianta. Stai tranquilla, non mi rimangerò la parola con lei e non tornerà, ne voglio che tu perda te stessa per questo, ma mi farebbe piacere se volessi giocare con me allo stesso gioco, con le nostre pedine sulla scacchiera. Sarà anche per te un modo per imparare le persone e le menti, la filosofia e psichiatria. COme diceva Lei, conoscere queste cose, porta a consocere anche se stessi. E non si rischia di perdersi, se si è capaci... e se dovessi avere per qualunque motivo dei ricordi che ti destabilizzano, io e gli altri saremo sempre con te perchè ciò non avvenga e tu possa, come diceva sempre, digerire la cosa e andare avanti. Lei faceva così, raccoglieva, metteva nel sacco, e continuava la strada, non stava lì a guardare nel sacco piagnucolando. Decise che sentiva di doversi fermare e dire basta. E' rimasta se stessa nonstante tutto e tutti, credimi, non è cambiata e non lo farai neanche tu... se però vuoi avere almeno un'idea di ciò che era, vieni. Niente influenze, solo per capire cosa si aspettano gli altri. Ti mostro la sala che avevo preparato per farle lo scherzone..." andando verso il corridoio senza badare se lo seguisse, continuando a parlare.

Kianta voltò la testa verso Madame, che era rimasta in silenzio, come a chiedere qualcosa con sguardo indeciso e perplesso, ma si sentì rispondere dalla donna che poteva andare, li avrebbe aspettati nel salottino da tè. Così candò in cerca della scia di Milan, ossia quel suo profumo costoso e che le sembrava orrendo, ma pareva fosse di pregio. Boh, pensava lei, quello che usavano gli uomini sia acqua di colonia, che dopobarba o altro al muschio e altri odori strani erano insopportabili per lei, ma quello di Milan sembrava un odore che sentirlo troppo tempo dava fastidio, tipo mangiare una cosa troppo zuccherata da sdegnarti, eppure alle donne piaceva. Così seguendo l'odore svoltò e gli si accodò, essendo partito in quarta verso la sezione finale del corridoio. Giunsero alla penultima porta, che si distanziava parecchio dall'ultima. Milan la prì con una chiave ed entrarono

La stanza era grande da prendere due porte, ma l'interno era stato sistemato in modo da fare una sorta di anticamera stretta appena entrati con un registro aperto, una scaffalatura di legno piena di oggetti e piccol iquadri vari di ritratti di varie persone. Una porta a due ante apriva all'interno dell'altra stanza vera e propria, che continuava fino alla finestra, la quale però era oscurata

Si vedeva chiaramente che mancavano i quadri, sia per tutta la miriade di chiodi presenti, sia per le forme visibili.Chiaramente vi erano stati quadri per molto tempo appesi là dentro. Vi erano finestre, ma erano coperte da tendaggi pesanti e pannelli davanti, per mettere altri quadri.
Nella parte finale della sala vi era un insieme di oggetti vari. Abiti su manichini, dipinti, oggetti diversi sotto varie teche.

"Queste sono le cose che ho riunito per farle lo scherzo... invece il processo ha funzionato e ora sei qui. Non ho ancora tolto tutto perchè... ancora ora rido nel pensare alle sue espressioni e atteggiamenti nel sentirsi offesa nello scherzo. Non le piaceva che le sue cose fossero toccate, o che le si desse un qualche riconoscimento in particolare, o per cose che faceva. Al massimo il rispetto, quello si. Ma solo vedere questo l'avrebbe fatta incavolare tanto. una volta le ho fatto lo scherzo, anche per vedere come reagiva, di fare un altarino sul camino, con una sua foto, dei gigli e rose blu e dei lumini, un commemoriale... lei ha guardato, mi ha fissato sospirando gonfiando le guance e mi ha solo detto ... E insomma, è finita con lei piccata perchè credeva seriamanete che stessi provando a farle venir paura della morte. Invece non era così, lei proprio ci andava di faccia verso la morte, non aveva paura e non si ritraeva, quante cose ha combinato per danzare con la Vecchia Signora, incappando chissà come, diceva lei, nelle missioni, a raccattare la gente che faceva casini. Diceva sempre . Ah che ridordi, di quanto combinava per testare le persone..."

"Quindi..."

"Quindi, cè prima una cosa che voglio tu comprenda. Anche se... non doveva accadere che sapessi di Lei, avendo bisogno di te, devo metterti a parte di alcune cose..."

"Quindi ammetti chiaramente che stai andando contro i suoi voleri..." sorridendogli con fare complice e monello

"Simpatica... ma sono serio, adesso. Ascolta bene, perchè ciò determina anche te..." portandola a guardarlo uno di fronte l'altra davanti la zona con gli oggetti della Prima "Se esisti tu, Lia non può. E direi anche ovviamente, condividendo lo stesso corpo e cervello... ma la questione è la seguente. Lei provava così tanto dolore e perdita di sè e di una sorta di non legame col mondo, che invece abbiamo tutti... ognuno ha quel qualcosa che lo tiene legato alla vita, qualsiasi sia, e inevitabilmente se uno svanisce, l'essere umano è capace di crearne un altro.Questa è la nostra natura. Lei no. Quelli come Lei... non so come definirli perchè non cè uno studio scientifico per questi fattori a questo mondo. Una come lei, che aveva così tante passioni, hobby, interessi...perfino quellìAts o Tribal Style bellydance o la fusion che amava e sentiva che era come aprte di lei... eppure ognuno di essi e lo ha fatto, anche eseguiti, uno dietro l'altro in un sol giorno, non le davano modo per il successivo di ocntinuare. Cè chi vuole vivere per vedere il giardino che ha coltivato con amore e fatica nel pieno del suo splendore più estati possibili. E questo è solo un esempio. Cè chi vive per i suoi fiori, per la sua azienda o impresa, per assicurarsi che i figli diventino grandi e figlino a loro volta, chi per rivedere una persona del suo passato, come fu per molti a causa della seconda guerra, e tanto altro. ogni persona ha desideri e àncore diverse per essere vivi, nel mondo materiale. Lei era una di quelle persone piena di passioni ma con nulla che la tenesse legata, diceva sempre che era come se non avesse quel filo che la teneva affrancata al mondo materiale. Quello ti teneva vivo e con il senso della sopravvivenza... e ancora, ad un certo punto devi spegnere tutto quello che ti spegne ogni giorno. E così ebbe la fortuna di incontrarci... e ha sfruttato molto ciò... è stato divertente osservare qualc uno che sfugge al classico profilo umano. Chiunque altro avrebbe considerato me come il folletto irlandese con la mpentola d'oro, si sarebbe fatto i fatti suoi, trovato modi di arricchirsi, svoltare, sempre lavorando in qualche modo per ripagare la cosa, ma avrebbbe seguito i punti classici. Soldi, potere, interessi vari personali, pure fare come loggie e sette dove tutto e di più per trovare il proprio centro in quello che qui abbiamo... tutti lo avrebbero fatto. Lei invece a parte toglirsi qualche sfizio, ha gito sempre per aiutare me e gli altri. Io sono negato con l'amministrazione, lei mi sostituiva e teneva tutti a bacchetta. Per davvero, andava fuori dai gangheri se si usciva fuori dalle regole di condotta e condivisione... ma ormai le conosci..."

"Si, nei bagni, pulizia personale, degl iambienti, oggetti, cucina, tutte el regole su come fare ogni cosa..."

"Non pensare che fossero state messe perchè era non so, onniscente o si sentisse meglio degli altri. Tra tutte quelle possibili, ogni cosa che viene spiegato dai cartelloni nei punti giusti, sia per i nuovi che per rinfrescare i ricordi, è testata e migliori di altre. Così come i metodi di pulizia antichi contro i nuovi. Può sembrare strano, ma qui operiamo metà e metà, nel senso che utilizziamo sia metodi dei primi del novecento per certe cose, che moderni. Dipende da cosa, da come... e nel dubbio, i capisquadre decidevano, prendendosi le responsabilità, ma non si butta via niente, neanche vecchi trucchi o metodi che molti definirebbero in senso dispregiativo. Prendiamo le cose buone delle vecchie generazioni e le rapportiamo col nostro tempo, in base a cosa si deve fare, ci si adegua... Anche se mi ha odiato, tanto, quando ho messo la regole che per determinate occasioni facessi indossare, così come per me, stivali stile napoleonico con i tacchi in ferro. I pavimenti antichi, seppur più cazzuti, come diceva lei, dei moderni, risentivano del batamp, batamp dei tacchi in ferro. Sono scenografici, anche nelle feste sono acclamati con le divise e i rigidi protocolli di presentazione e comportamento... ma stava sempre a preoccuparsi dei pavimenti. Diceva sempre cosa come elemento vero e fisso. Si potevano a volte scavalcare le regole? Ni, per lei. Era necessario tener conto del caso in questione e se meritasse o necessitasse di un cambio di registro, se in via eccezionale o meno, altrimenti senza regole e superandole facilmente, tutti farebbero quel che..."

"Ok, questo lo capisco. Sembra che sia in grado di ragionare. Ma cosa c'entava la questione di me e leI?"

"Te lo stavo spiegando! Se esisti tu, Lia non può. La tua esistenza... cancella Lia. Non è possibile che una esiste se esiste anche l'altra. Lei ha deciso, dopo aver parlato molto con me, di far nascere una nuova Personalità, così che anche lei potesse avere, nel caso non fosse una cosa profonda fin nell'anima, un ancoraggio e un viaggio diverso dal suo. Possiamo dire che tu sia il test nel test... Abbiamo scommesso lanciando la moneta, benvenuta nel mondo, nuova persona. La meta, e quando, dipende da te. Sai che esistono diversi mondi, si dice, paralleli dove le situazioni possono cambiare anche di poco, ma sono differenti? e tutti i diversi ME possono essere distanti in molte cose tanto identici solo d'aspetto?"

"EH... i mondi paralleli? Intendi le nostre copie?"

"No, quello è un pensiero per cui esistono sei o sette diversi individui nel mondo come noi, con lo stesso aspetto e molte volte con gusti e altro simili. io parlo di mondi paralleli, ossia immagina l'universo che invece di avere una sola realtà, ne ha sette così come infinite, tanto quanto le possiiblità. Ora immagina che in ogni mondo cè un nostro IO che agisce, pensa, decide, sceglie, dice e fa cose diverse, opposte o non le fa prorpio, creando nuove linee temporali. In quei mondi Lia potrebbe essere sempre e solo Lia, restare sola e disperata come accadde qui o no, e solo in uno esisteresti TU. Tu conosci Veròna, vero?"

"Intendi il Personaggio fittizio o Personalità che utilizzi per mettere sul campo di gioco un soggetto estraneo e imprevedibile?"

"Esatto! Quel personaggio più di te, potrebbe esistere sempre e comunque. Lia poteva benissimo muoversi nel campo militare, nei carabinieri ocme voleva fare, o altri ambitii lavorativi, e impersonare un soggetto che non fosse se stessa perchè si conoscesse ciò che vedevano. Vedere e parlare a una persona non vuol dire conoscerla veramente, e se Lia avesse deciso di impersonare una seconda se stessa per lavoro o altro, quella sarebbe stata una forma simile e diversa in egual misura di Veròna. Per qualunque motivo, Lia avrebbe comunque sfruttato una facciata della sua intera personalità per modellare un soggetto da gettare sul campo per nascondere il suo vero Io. In questo mondo non è accaduto perchè lei si è rifiutata di fingere e recitare, come facevano tutti, in un mondo che non le paiceva per le falsità. Eppure Veròna è uscita fuori per sfruttar e un elemento inatteso e fuori contesto. Un Strega che si frappone tra vari soggetti della popolazione bassa, povera, o vulnerabile e quelli che cacciamo. Ma poteva essere una Personalità o faccia con nome e modi di agire diversi, creata da Lei sola o in altri contensti senza me, ma stai sicura che sarebbe stata sempre e comunque una faccia del totale della Personalità di Lia. Sfacciata, pungente, sbruffona, amante del rischio..."

"Cosa intendi per faccia o faccetta?"

"hai presente un diamante? Un diamante così comè, tagliato? la bellezza della pietra che affascina ogni donna e ogni uomo al mondo è dato dal tipo di taglio, dalla luce che colpisce le facce. Ebbene ognuno di noi ha una personalità che è composta da vari elementi, che uniti formano la persona come è. La mia personalità è data da questi fattori, le tue da altri, e via dicendo. Si dice che ogni faccia del diamante crei la bellezza e grandiosità di questa pietra per andare su un gioiello. Senza le faccette, un diamante è solo una gemma grezza opaca..."

"Quindi è questione di luci e ombre?"

"Eh... ogni persona ha una personalità composta da tante facce che la compongono. Ecco perchè per quanto bravi, nessun imitatore o attore o altro può dare ciò che è la personanel suo totale. Può cercare di imitare cosa conosce e ha visto, ma non il tot della persona. Può provare ad imitare i movimenti o frasi standard, ma una Persona è più dell'apparenza. E Veròna è come una faccetta del tutto di Lia, perchè è una parte di lei che viene esaltata al massimo perchè diventi reale... ma Veròna non è la stessa cosa di te. Tu sei un fattore che magari in nessuno degli altri mondi è venuto fuori. La tua esistenza cancella Lia. Uccide ciò che era come Personalità creata dalla vita vissuta, i momenti si e quelli no, le gioie e dolori, passioni e interessi, gentilezza e imprevendibilità, e molto altro. Come accadde nel passato dell'umanità e nelle storie cliniche, chi perde la memoria per incidenti, situazioni che creano danni al cervello o altro, non accade mai, da ciò che ho visto, che una persona si svegli senza ricordi e sia esattamente come prima. Accade sempre che i gusti non so dei colori che si preferisce, del cibo, abiti o qualsiasi cosa, sia diversa. Cè chi inizia a fumare se prima non lo faceva, mostrava gusti musicali differenti, se non ritrovavano la memoria, continuavano ad essere come individui nuovi. E questo per molti significa che senza memoria, iniziando come nuove personalità, si uccide la precedente, perchè non ci si riconosce in niente in quella persona..."

"Io in pratica... avrei ucciso Lia?.. Non l'ho mai incontrata... non la conosco e non so nemmeno di cosa si tratta ciò che sto vedendo qui dentro. Come posso essere la colpevole della morte di qualcuno?"

"Non è così. Ciò che è accaduto con te è stato uno scambio. Uno scambio equivalente. Mediante un esperimento, una vita se ne è andata perchè ne nascesse una nuova. Il rovescio della medaglia...se tu non esisti... Lia esiste.

"E Veròna? Voglio dire... questa Personalità non è morta con lei?"

"perchè dovrebbe. Veròna può esistere dal momento in cui qualcuno l'ha creata, l'ha resa esistente e reale, facendoloa riconoscere come tale da più persone e indipendentemente dalla persona primaria, essa può esistere sempre e comunque, basta che vi sia un individuo che ne vesta i panni. QUi no nstiamo parlando di un ruolo attoriale qualunque. Veròna è entrata in pieno titolo nel mondo dei vivi perchè è riconosciuta come tale, essa cammina veramente tra i vivi ed agisce su questo piano. Veròna è una faccia del tutto di Lia che ha preso vita prorpia ed è come una continuazione di quella sua parte. Veròna aiuta, supporta, sprona, si presenta, affronta, punisce, giudica e ..."

"Stiamo parlando del rovescio della medaglia? io sono la Testa e Lia è la Croce?"

"Stai insinuando che tu e Lia siate due facce della stessa medaglia? No, affatto! Forse mi sono spiegato male. Veròna era, resta e sarà sempre la tua, o meglio vostra, ipotetica faccia della medaglia. Lei resterà sempre il vostro riflesso. Tu e Lia non siete le due facce, l'una dell'altra. Lo è Veròna, e anche tutte le altre personalità che abbiamo creato insieme, sebbene Veròna sia sempre l'unica reale di tutte. Qui la cosa è complicata, ma in pratica non stò dicendo che...."

"Aspetta. Ricapitoliamo, Lia ha deciso di seguire in parte i tuoi consigli, così decide di... cosa, creare una sorta di testamento, o qualcosa del genere che è intessuto nella trama del Personaggio chiamato Veròna? lei decide di morire, ma capisce dalle tue parole che così non si sarebbe vendicata affatto, così prende più elementi e li unisce, poi nasce Veròna. Questa strega è stata riconosciuta come reale e vivente, perchè Lei le ha prestato un corpo con cui muoversi in questo mondo, essa è diventata reale quanto noi stessi...:"

"Corretto"

"Tuttavia qualcosa le diceva di andarsene comunque, così fa una sorta di lancio della moneta con quell'esperimento di David. Cinquanta per cento muore, cinqua per cento funziona e nasco io..."

"In realtà eravamo indecisi. Negli esperimenti precedenti cèra stati... dei problemi. Capitava che non si cancellasse la memoria, il soggetto morisse... anche se erano comunque in fin di vita ma volevano..."

"Questo ne parliamo dopo, sono quindi tre le possibilità?"

"Che abbiamo diviso in due, come le possibilità della moneta. Uno... muore o non funziona con lei, l'altra possibilità, la due, era che dimenticasse e vivesse. Quindi due possibilità negative contro due positive, ecco. E cè sempre quel concetto... non esiste Lia, se tu esisti. Siete due personalità che non possono coesistere. E questo perchè? Perchè con la sua scelta e decisioni, ha fatto nascere un individuo nuovo che collide con tutti gli altri mondi dove di base dovrebbe esserci Lia, creando discrepanze. Nel nostro mondo, una persona conosciuta e riconosciuta come Kianta è assente, mancante negli altri. Un fattore esclude l'altro o ne genera un altro... E' tutta questione di scelte e probabilità. In un mondo Lia avrebbe scelto di farsi agguantare così tanto da ira e odio da creare una Veròna bramosa di vendetta e punizione. La Veròna che io conosco non è oscura, meschina se non per giusti motivi, non per fattori personali. Veròna non agisce per elementi e fattori personali, ma un'altra si. Lia avrebbe potuto decidere di agguantarsi alla possibilità di perdere il suo Io originale perchè Veròna ne prendesse possesso. Sono ipotesi, ovviamente, non credo che potesse accadere ma negli altri mondi potevano esserci chissà che fattori ancor più negativi. Lei è la stessa, e lo so, che se le fosse successo qualcosa di brutto come uno stupro o altro, avrebbe cercato di rompere in pezzi chi lo aveva fatto. Anche a costo della vita, ma avrebbe risposto con denti e unghie e di più, volendo veedre il terrore negli occhi di chi l'aveva resa ciò che si sentiva. In questo mondo, ha scelto di non usare la vendetta e l'odio, stava per spegnersi dentro ma ci siamo imbattuti in lei. E invece di morire solamente, sparire, mentre chi le aveva fatto del male e non si era pentito, lo credeva gisuto e normale in quella società, ha creato elementi dalle sue parti di personalità perchè queste continuassero al suo posto. Tu sei ciò... io tivedo più come una figlia, una vita per una vita come nelle nascite dove la madre muore. A lei non piaceva questa cosa, ma è per dirti che sia come sia, tu esisti nell'unico o magari nel paio uniche di possibilità in cui Lei muore, per far nascere te. E impersonando Veròna le permetti di calcare di nuovo il mondo materiale..."

"Vuoi che io interpreti Veròna?"

"Vedi... anche se non sei la stessa persona di quella che conoscevo, cè qualcosa in te comunque, che è necessario a Veròna per sorridere di nuovo calpestando la terra materiale. Sia prima che dopo che Lia decise di dar lei entità vera a Veròna, abbiamo testato dei soggetti che sembravano promettenti. Ma non è la stessa cosa. La sfaccettatura che abbiamo reso indipendente, non brilla come dovrebbe lontana dalla parte originale. E' proprio vero il detto che ogni personaggio venuto bene, deve ciò a quanto ci mette l'attore..."

"QUindi in un mondo dove io esisto, forse l'unico, l'altra persona o parte di questo posto è cancellata?"

"Cancellata come ricordi... come vedi Lei esiste comunque, anche se non desiderava ciò, all'inizio... Fino alla fine ha detto di non ricordarla e l'unica cosa che voleva era non far morire Veròna, non cancellarla perchè di ciò che voleva fosse magari ricordato, era quel che aveva fatto rispetto alla feccia. Fino alla fine ha desiderato sparire ma nel contempo si ricordava i nostri discorsi e cosa avevamo fatto per cambiare le cose piano piano, e come sarebbe finita se tutto si fosse fermato. Tutto si sarebbe arrestato, disse, e non voleva ciò... il problema è che Veròna essendo un suo riflesso ha bisogno di vettore uguale o pari per continuare ad esistere nella sua natura originale..."

"E dovrei farlo io? Io che esistendo, annullo la sua creatice?"

"Non sentirti in colpa per qualcosa di cui non sei affatto legata in alcun modo... l'esperimento era in programma, doveva essere fatto. Secondo la teoria della moneta due facce davano quattro possibilità, e tu ne sei stata il risultato. Tu hai un carattere opposto al suo, e in base alle esperienze che farai, lo modellerai tu... ma non sei la causa di nulla, anzi vedila come un'opportunità! Dice un detto

"Stai usando uno dei miei fiori preferiti per dirmi qualcosa?"

"Si, che tu sei la rinascita di una persona che potrà magari essere la versione migliore della Primaria..."

"E mi stai dicendo questo perchè impersoni Veròna...?"

"Oggi no... ma ho bisogno di un tuo atto di presenza, devi emulare la presenza di Lia. Dritta, un sorriso appena accennato ma con la presuzione di essere superiore, la testa alta e il suo giocare a comportarsi come una regina, per vedere il comportamento dell'altro. Quanto si divertiva in mezzo al gruppo di Zay diceva, e facendo questo, potrai conoscere come volevi tutte le sfaccettature dell'animo umano. Lo dici sempre, non riesci a capire tutte le diverse persone che ci sono qui, se scherzano o meno, perchè non hai ancora gli strumenti a tua disposizione. E io ho bisogno di nuovo di una partner con cui giostrare le cose..."

"Sono quindi una tua pedina?" inclinando la testa verso la spalla aggrottando le sopracciglia

"ANdiamo... ti fa rabbia, questo?"

"..." voltandosi verso la zona che doveva essere uno scherzo.

La zona finale di quel rettangolo che doveva essere una galleria che stavano risistemando ospitava in quel momento dei manichini con degli abiti, ritratti di varie grandezze e tipologie ma con la stessa persona, teche con orologi, minerali e gemme, gioielli, oggetti di uso comune e cose strane. Riproduzioni di cibi mignon e medi, statue di cavalli e uccelli, oggetti di cui non conosceva l'uso o il significato e bambole. Ma non bambole comuni, erano alte tra i trenta e i sessanta centimentri, e Kianta le fissò.

"Magnifiche, vero? Sono realizzate qui usando stampi e manualità nostri. SOno bambole che fuori si possono clasificare classe Bjd come qualità di materiali e giunti, oltre che perfezione dei pezzi. Tranne il viso, i corpi sono standard, ma se noti il viso è stato fatto per ritrarre proprio qualcuno di nostra conoscenza. Doveva essere un servizio che facevamo..."

"Un servizio?"

"Esatto, ancora non lo sai ma ne nostre botteghe realizzano manufatti svariati e di qualità. Bottiglie di vetro più particolari, così come servizi per thè o liquori dei più pregiati. Intagli e decori nostri con nostri stampi fatti da noi. E tra un'idea e l'altra, abbiamo deciso di realzizare un'idea regalo altamente personalizzata. Bambole fedeli a una persona cara scomparsa, che sta crescendo o per ricordare un momento speciale. Di varie altezza, non solo queste, le bambole hanno proprio i visi della persona che dovrà riceverla o che ricorda. Non sai quante persone hanno chiesto dai bambini reborn, anche se ne facciamo pochi, devolvendo parte del ricavato, ed è un motivo per i lquale ci preferiscono. perchè mostriamo le prove di una donazione ad associazioni di bambini abbandonati o malati... Molte donne comprano bambole identiche ai figli morti per varie cause e epr loro è come un palliativo... adesso oltre che neonati, possono avere riproduzioni fedeli di figli anche grandi di varie età. il dolore... no ndovrebbe esser strumentalizzato per il guadagno ma oltre che aiutare noi e chi supportiamo, lei non voleva prendere in giro ma aiutare e dare qualcosa di più mateirale delle foto a chi provava cose che lei non... provava. Comunque, le plastiche che utilizziamo sono sia di riciclaggio e con uno strato siliconico real touch con un particolare processo, che richiedono meno materiale costoso e quindi economiche di quelli totalmente in silicone identico alla pelle umana, che produciamo ma a prezzi maggiori. Lia decise di mettere l'idea anche per linee differnti di esigenze. Bambole di una sposa o degli sposi come dono, come commemorativo, per ricreare le fattezze dei figli in una certa età sia morti che ancora viventi, come ricordo, da collezione per chi desidera da una o più foto un ricordo visibile e toccabile di un proprio caro. A prezzi bassi. Queste ovviamente costano, sono una sorta di mio dono per lei... amava le bambole della dimensione delle barbie, circa trenta centimentri o più grandi, con gli occhi di vetro di qualità realistica.Non stampati, ma con occhi aggiunti. Quelli proprio che si aggiungono durante il processo di assemblaggio e danno un tocco tre e quattro D al viso, come per quelle in porcellana. Se noti gli occhi sembrano reali.Il viso è ripreso proprio da Voi. Da foto e nostra scansione della pupilla, non poi così difficile. Certo non è facile da foto vecchie, che ci hanno inviato, per far un caro morto decine di anni prima, ma in quel caso abbiamo un lavoro certosino dei cristalli e lamelle per ricreare un'iride realistica con i dati dei colori che solo grandi aziende di alto livello ci invidia. I nostri occhi sono dipinti con perizia o creati con lamelle e sezioni di vetro, per uno sguardo profondo e realistico. Come questi...."

"Ma... se queste bambole hanno un'esatta copia dei nostri occhi..."

"Non preoccuparti. La scansione oculare non sembra funzionare con questi, i nostri sistemi non sono così fallati. Magari altri più economici o incapaci di distinguere... con altri può capitare che come i volti per gl ismartphone diano cilecca sicura aprendo e attivando, ma non con noi. Lia aveva provato per il gusto di farmi scherzi camminando con quella più grande, e provando in utti i blocchi digitali. La nostra IA non è così scema, fortunatamente. E' stato spassoso vederla dalla cam di sorveglianza, mentre faceva le prove con quella seduta su un braccio, mentre borbottava stizzita il non poter ridere in modo carogno del tipo e, se te lo stai chiedendo, solo chi ha realizzato quegli occhi, io, lei e tu sappiamo questa cosa. Molti di questi oggetti al massimo li conosce solo Jd, forse Lubo. Quindi come vedi, se anche qualcuno vedesse queste bambole, non penso verrebbe colto da strane idee del genere..."

"Le piacevano queste bambole?"

"Oh,si. Ma non perchè amava le bambole in generale. Lei cercava quelle particolari. Le nostre costano dai venti dollari con corpo, testa e occhi già complete con colori di base. Extra sono per capelli in base a lunghezza e colore, se sintetiche ma di alta qualità per questo settore o umani. Si, abbiamo anche umani. Modestamente ho contribuito con alcuni centimetri per le parrucche corte e molto corte, e sono serviti per creare doni proprio con bambole.. " mentre lei lo fissava dall'attaccatura alla punta dei capelli "Lia sapeva come trattare i capelli per dei corsi che aveva fatto, cercava di imparare di tutto, e tra una spazzolata da lei e un taglio dal parrucchiere, ho contribuito con capelli di qualità per bambole di qualità. Se non richieste per bambole economiche, realizziamo parrucche solo per quelle medio e alto prezzo. Anche alle persone che catturiamo e portiamo a contribuire alla società invece di romperla, rasiamo i capelli che siano donne o uomini, per punizione ma anche prima raccolta di quel materiale. Così contribuiscono in ogni loro essere, diceva sempre, perchè ripugnata dai loro atti. Altrimenti abbiamo anche pelo di lama e alpaca che sono ottimi sostituti fino ai sintetici. Ne abbiamo per fascia di prezzo, così come corpi e teste, occhi, anche mani. Ci osno persone che vogliono anche mani simili e i nostri corpi hanno decine di giunti sferici, più o meno in base al prezzo, a cui attaccare mani e piedi realizzati su ordinazione. o le misure del corpo, ma quelli costano... Perfino i seni, spalle... non ci manca niente..."

"COme Madame de Pompadour con la leggenda delle coppe di champagne?"

"Esatto. Per quello abbiamo un catalogo di bicchieri e flute speciali che prendono il nome e la forma da seni di donne famose e ammirate. Abbiamo Marilyn Monroe, Sofia Loren, Brigitte Bardot..."

"E come hai preso la forma dei loro seni?" stupitissima con la bocca aperta

"Un artista da varie foto è in grado di ricreare un seno così simile al reale da sembrar preso a stampo. Ancor di più che si channo scatti di topless... " facendole l'occhiolino "E molti uomini hanno nella loro collezione proprio i set dove bere..."

"A me sembra squallido..." fece lei storcendo le labbra disgustata

"Per la leggenda della coppa si champagne, anche noi beviamo in un bicchiere realizzato sul seno di Madame... " disse lui piano all'orecchio ridacchiando "Ad ogni modo, le bambole sono un dono, un elemento commemorativo e ogni cosa un cliente vuole. Ammetto che ci sono state richieste di uomini... mh, particolari... con foto e misure e ogni elemento di donne di cui erano pazzi, ma non potevano avere. E hanno richiesto copie medie o dimensione reali realistiche da sembrare vere. Non se se hai presente quelle abmbole in silicone simil umane da sembrare vere. Ecco, abbiamo realizzato anche quello, con la filosofia del , ed è una cosa che diciamo proprio a queste persone sia di persona, proponendo i prodotti che quando li incontriamo. Ricordiamo loro che atti su persone vere porta a rischi enormi, ma una bambola... può fare tutto ciò che si vuole..."

"Davvero tu tratti questa roba?"

"Sempre meglio che alle vere... come puoi notare già da queste più piccole della dimensione umana, sono la vostra copia identica. Gli abiti sono una riproduzione di quelli che lei preferiva. Quello blu notte perlescente, con livelli di tessuto a forma di petali che a me ricordano l'oriental poppy, o papavero orientale. O anche il ciclamino con i petali ondulati. Intendo come forma dei petali situtti in livelli su corpetto, gonna e sopra le orecchie due decori a forma di fiore. Poi abbiamo quello bianco a sirena con sezioni nude e decorazioni in argento cesellato, con strascico completo di copricapo intarsiato con medaglie e veli. Sembra un abito da sposa ma non lo è. E si, pesa parecchio per tutte le applicazioni in argento e il copricapo, ma lo amava, diceffa fose il suo come l'altro quasi simile a fianco, che sembra simile come modello ma ha invece dei pezzi cesellati in argento, decori in stoffe a cascata e ricami. E per ultimo quello che utilizzava per Veròna, l'abito che chiamavamo da cerimonia o apparizioni qui. Sai per i nostri scherzi..." indicando un abito color avorio stile ottocentesco" faceva parte della collezione che avevo acquistato di abiti originali antichi e ricreati, lo faccio spesso, e questo ha attirato la sua attenzione. E ha deciso che Veròna vestisse in questo stile, è un imponente e davvero magnifico abito da sposa francese in faille di seta avorio, in tre pezzi risalente al terzo quarto del XIX secolo. Una meraviglia di raffinata costruzione francese di abiti e cuciture a mano. Questo modello è originale francese come stile e taglio. Corpetto aderente con fodera e stecche in seta pregiata, bottoni sul davanti, passamaneria soutash in cordoncino di seta su corpetto e sopragonna, volant in pizzo a mano lungo le spalle, petto imbottito, grandi maniche a pagoda big pagoda sleeves, o anche ad angelo. A cui è possibile aggiungere una cascata di pizzo già pronto per allungare o altro, ma non lo usava mai. Gonna over con lacci interni in polonaise, drappeggi laterali complicati con rifiniture in soutash e nappe, gancio e occhiello tutti presenti. Sottogonna con area arricciata nella parte posteriore per accogliere sellino o le versioni minori,possibilità di formare la gonna a forma di otto o tonda come in questo caso, giocando sulla sezione posteriore per portare un abito come è adesso del milleottocento settanta circa a le decadi che le piacevano, riducendo il diamentro davanti per creare la forma allungata dietro... la gonna è sfoderata con un profondo orlo interno in seta che è irrigidito, stravagante quanto il lungo strascico.E si, questo pesa più di tutti gli altri, ma sai cosa diceva? Che l'abito le faceva ricordare la sua esistrenza indoss,o, e che cosa significava indossarlo. Ossia dar vita a Veròna e quale fosse la sua funzione. Veròna non era altro che una sorta di continuazione di un frammento della sua personalità, un lascito e lavoro. Lei poteva non esistere più, ma Veròna poteva continuare anche decenni o un centinario di anni, divenendo leggenda e sfumando nel mito. Il corpo decade, un'essenza no. E il peso di questo abito le ricordava il fardello di quello che stava facendo, e cosa significava Il frammento di personalità che avevano chiamato Veròna. Lei non sapeva recitare come fanno esempio le classiche spie, per farti capire. Ma il comportamento e modi di fare erano smepre quelli idonei a lei. Tu ti sei svegliata e sembravi, seppur più sveglia di molti, innocente e ignara del mondo. E questo si rispecchia nel tuo carattere. Gentile, sorridente, caruccetta, diversa dalla personalità Primaria proprio perchè... senza esperienze prima..."

"Davvero sono diversa?"

"Si... ma non ti credere, lei aveva una parte che non mostrava mai, magari tu sei la versione diciamo pulita, senza la sporcizia che il mondo le ha gettato addosso. Ma comunque come comparazione, siete diverse. Magari tu sei un frammento della personalità originaria dell'anima, che per le esperienze e vicissitudini, è mutata in Lia come carattere finale. lei aveva troppo dolore addosso e non era riuscita a rialzarsi l'ultima volta, con la volontà di andare avanti. Aveva deciso di fermarsi e basta. Ma dietro mio consiglio aveva deciso che non sarebbe mai mortacome presenza ingombrante. Era fatta così, se la trovavi fastidiosa, trovava il mdo di imporsi come presenza. Vuoi sapere come?" con un gran sorrisone, vedendola fare cenno con la testa "Ha fatto portare nella sua città di nascita centinaia di suoi ritratti, dipinti da atisti diversi per la velocità seppur con bravura simile, ritratti veri e propri e non stampe, e fatti appendere come sostenitore d'onore di biblioteca, comune, club di vario tipo, scuole e aziende. Perfino nelle chiese. Ha offetto delle donazioni con varie scuse e richiesto solo di esporre uno dei dipinti, con grandezza a scelta, in sale o corridoi. Con la richiesta obbligata, se volevano altri contributi, di tenerlo lì ad memoriam. E rideva mentre affermava

"E... io che dovrei fare quindi? Cosa vuoi che faccia vestita così? tra l'altro questi che hai scelto sono orribili rispetto a quelli qui dentro..."

"ovviamente quello che indossi è uno dei tanti del magazzino. Questi sono i suoi favoriti, solo suoi. Così come la collezione di orologi che vedi, da polso e da tasca, anche mini pendole. La collezione di cristalli e minerali, non tutta, solo le pietre che amava, I ritatti, i quadri non che la raffiguravano che preferiva, le bambole che la raffiguravano proprio con gli abiti che vedi esposti, sono delle mini Lei... i lavori manuali che amava e tutto il resto. Ti ho portata qui per un motivo. Perchè voglio che tu provi a far muovere Lia come fosse una Personalità secondaria come Veròna. Lia aveva scelto di creare Veròna e fare ttuti dei giochetti come quelli che ti ho raccontato, perchè alla fine per vincere aveva deciso di essere di più a questo mondo. Diceva che se si ha fortuna,come lei incontrandoci, si riesce a creare qualcosa di durevole e importante. Che la cosa brutta non era morire, ma rinunciare a vivere. Eppure ciò che ha fatto in una manciata di mesi non lo avrebbe fatto nessun altro, considerando che non si è mai arricchita, ne ha agito per le mere bramosie umane. Ha giocato un pò con sue regole e poi ha deciso comunque di andar via. Ma ha aiutato molte persone veramnete, sul campo, non come molti dando ad associazioni che poi non certificano dove finsicono i fondi e chi aiutano..."

"E come..."

"Innanzitutto con la Raccolta, con il simbolo della Mano lei dava quel che serviva alle persone sole, abbandonate, rifiutate e umiliate dalla società per rialzarsi e rifarsi. Con molti bastava quel poco per risentirsi utili e persone con dignità, con altri essere ascoltati, altri ancora uno scopo e una luce in mezzo al buio. Senza soldi, abbandonati e non visti, proprio non considerati da nessuno pechè etichettati come non utili e dentro la società era lasciato allo sbando per strada o in gruppetti malavitosi. Quasi tutti adesso sono qui, nelle varie Torri e con contratto a vita per essere Persone e non mera spazzatura, un futuro, scopo, dignità e riconoscimento di cosa sono, oltre a un lavoro e una stabilità che ha aiutato e sostenuto... Ha acquistato edifici storici e luoghi meravigliosi abbandonati rifacendoli tutti come nuovi e mantenendoli per feste, incontri, riunioni e altro per noi e nostri clienti, guadadnando con l'affitto e tutto. Ha creato centri veri di aiuto e sostegno per chi non voleva scappare dalla strada per paura di una sorte peggiore, succede, e invece di essere di nascosto a fondo di lucro, noi non lo siamo e ne facciamo mafiette varie che terrorizzano quelle persone dal rifiutare di chiedere aiuto in quei luoghi. Recupero cani e altri animali da abbandono, incuria e luoghi lager per portarli qui, addestrarli e fargli tornare la fiducia nell'uomo e impiegarli per vari scopi, e quegli animali ora sembrano rinati.

"Oh..."

"per non parlare degli scherzoni che faceva a certi soggetti. Lia chiamava chi faceva prostituire ragazzine e donne, solo per fare un esmepio spacciandosi per la madre o la sorella, e faceva discussioni su quanto si sarebbe pentito se non avesse smesso. E come pensi che sia finita? Che lei nel migliore dei casi dopo aver giocato gli diceva proprio così, < Torroncino...!?! Tu a mamma tua e a sorellina o fratllino tuo ci tieni? E se facessi diventare a forza la mamma, la sorella, la fidanzata le mie braldracche che facciamo, te la prendi? In questo momento tua sorella è qui davanti a me, vuoi chiamarla per assicurartene?> Ed era così, cerot la ragazza era magari qualche metro distante, ma dopo aver chiuso, la raggiungeva, diceva il nome che aveva dato alui e appena lui chiamava ecco la fregatura. E una volta ha preso veramente una ragazza, e la famiglia ha scoperto, così come la cittadina, di cosa lui faceva a ragazzine e appena maggiorenni, facendolo sapere a tutti con tanto di video compromettenti. NOn si fermava e si giocava ogni carta con creatività. Poi aveva imparato per quanto riguarda la sua lingua a imitare accenti non suoi, che usava anche in altre lingue, per mischiare le cose. O ancora, portava un suo gruppo di donne a pestare malamente gli elemetni peggiori, violenti, distruttivi delle manifestazioni e gli appostatori per strada, che sfruttavano pacifiche marce e d eventi per fare casino contro la loro stessa città. Se donne o uomnini non importava. Sei violento e manesco dove si cerca di rivendicare diritti? Tranne quelli religiosi e che toglievano i diritti agli altri, là non ti dico cosa combinava a quella gente... cè da scrivere un libro su di lei... Lascia stare!" ridendo "comunque, un gruppo delle più grosse, capaci e preparate della sezione femminile e faceva pestare a sangue tutti quelli che avevano o stavanovandalizzando la cosa. COn riprese anche con cam nascoste e poi scoprendo la faccia prima di pestarli, mandando ai telegionarli nazionali tutto con un cartello, nascondendosi . Io sono morto dal ridere, giuro, a rivedere tutto. E lei stava là, se non le giravano per qualcuno in particolare, a osservare come lo riduceva e nel magigore dei casi, se di qualche gruppo o partito negativo, vai di tatuaggio vero con scritto cosa fosse il tizio davanti e dietro ,pancia e schiena. A una certa non si è fermata davanti a niente. E se non perdevano il vizio, peggio. A unjo che continava a far prostituire ragazzine con trappole e altro, non che loro lo volessero, anche dopo che era intervenuta di persona, ha letteralmente spappolato a martellate la mano che usava per prendere i soldi da ragazze e clienti in modo che non si potesse più usare per niente. E ha fatto in modo c he lui non risultasse invalido percependo qualche tipo di pensione, perchè era solo una mano. E finchè è rimasta con noi si faceva vedere, anche solo tramite proiezione da quello che so, davanti a casa sua perchè la vedesse aperte le finestre. E lui non poteva denunciarla. non sapeva chi era e se riusciva a farlo, cancellava per insufficienza di elementi. Ha fatto pagare a tutti quelli ciò che serbava dentro...Ma non solo, anche le colture sono state elmento importante.."

"Colture?" sorpresa

"La piaga delle coltivazioni a tonnellata con semi che hanno meno di quelli naturali. Lei aveva donato sementi fertili al posto di quelle sterili delle compagnie che le vendono normalmente per aiutare i ocntadini con un ritorno di sementi dai frutti o verdura senza rimetterci. Con le sementi che si acquistano normalmente al raccolto, non cè possibilità di seminare di nuovo d ciò che si trova nei frutti o nelle verdure, perchè sono modificati geneticamente e si deve comprare sempre dall'azienda per sperare in nuovi raccolti e viverci. Lei ha donato abbastanza per alcuni anni e altri anni se mantengono un buon tipo di raccolto. Nel mucchio ci sono originali e ogm, divisi in modo che possano decidere cosa seminare, ma sempre fertili. IN questo modo si constrasta da un lato la truffa contro contadini e aziende agricole, dall'altro sono sementi miste,antiche come si dice ora con frutti e verdure che non provengono dalle aziende e quelle ogm modificate solo per resistere a determinate cose come insetti, siccità e malattie. Per molti è abominevole ma non sanno cosa mangiano da sementi di quelle aziende. Al confronto i semi che vengono dalla Fattoria e quelle delle Torri osno più naturali e salutari. I nostri prodotti parlano per noi, o sbaglio?"

"Si, i cibi sono molto buoni..."

"Non usiamo pesticidi, solo sementi naturali o massimo modificati oslo per essere resistenti agli insetti nocivi o malattie. Ma non facciamo altro nei nostri laboratori come l'aspetto, belli e tutti uguali quando in natura non è possibile in quel modo, standard nel gusto e consistenza. Non hai idea di che coltivazioni parliamo. Lei si lamentava sempre che per esempio che la pasta nel suo paese da anni non sapeva più di ninete, non era come prima, non era più appetente anche solo con pepe e cacio, come le piaceva se semplice. Tutto non sapeva di ninete, dalle merendine che sognava sempre di mangiare ma le dicevano costavano troppo per poi assaggiarne una mettendo da parte i soldi e scoprire che non erano come si ricordava, così come i biscotti. ma non perchè i gusti erano cambiati, tutto era peggiorato con colture e pruzione intensivi e gli aromi per mascherare le consdizioni degli ingredienti non aituavano. Questo è dovuto appunto alle coltivazioni, frutta che non è come appare mangiandola comprata normalmente..."

"Quindi supportate coltivazioni naturali?"

"Ni, voglio dire... perfino le nostre hanno il tocco umano perchè le piante non muoiano o siano infestate ma è tutto lì, non incidiamo su altro come fanno certe aziende. NOn usiamo prodotti chimici ma animali predatori naturali. Sosteniamo le api anche con alveari più moderni dei tradizionali dove si distilla il miele senza stordirle e far loro del male. Normalmente con la tecnica tradizionale sai quando miele esce fuori con le api che sono morte annegate o ferite? Noi no. D' inverno portiamo cibo e sfamiamo gli animali selvatici come quelli in canili, centri di recupero da ferite per selvatici e altri. Proteggiamo le zone di caccia da chi vuole solo uccidere per divertimento, così come i safari della morte. Abbiamo tante iniziative, ma la maggior parte sono idee sue..." guardando i ritratti " Alcuni la soprannominavano la Bill Gates umanitaria, ma diceva sempre che accettava la presa in giro solo perchè quell'uomo, Gates, aveva fatto tanto per la gente povera nei paesi poveri. Ma oltre quello, non lavorava per guadagnare per se e per la bella vita, per superare il livello della classe sociale a cui si appartiene e fare i salti di qualità che desiderano tutti. Si, ha sfruttato qualcosa per sè dal nostro incontro in alcuni modi, ma mai per profitto personale, ricordatelo se decidi di aiutarmi... Ho bisogno di qualcuno di valido e di fiducia. Che sia allo stesso tempo il mio cane da guardia, per gestire questo posto che come pedina per proseguire i progetti già avviati. Il problema è che oltre a non avere un'altra figura a cui lasciare tutto in mano senza preoccuparmi, non riesco a trovare anche un solo soggetto che possa dare corpo a Veròna, sia far rivivere Lia, solo per far tacere chi vuole sicurezza con la sua presenza"

"In che senso sicurezza?"

"Fiducia. Sicurezza. Se stringi accordi con qualcuno di qualsiasi tipo, hai bisogno di fiducia e sicurezza che tutto vada bene, che l'altra persona non solo sia di parola ma certa nel portare a termine la rispettiva parte. Ma oltre questo, io e Lia agiamo come primo fattore di rappresentanza dell'organizzazione. Figure chiave, ricordalo. La fiducia verso chi vedono come fattore chiave dell'altra parte è fondamentale. Instauriamo con quelle persone un rapporto sia di lavoro che di... "

"Amicizia? Stima? Confidenza?"

"Cordialità! Imperativo è mantenere ottimi rapporti con quelle persone e in caso loro familiari e soci, invitarli e presentarli in feste e raduni che organizziamo, dare chicche se richiedono dei servizi, perchè si sentano considerati e si fidino. Mostrando sempre professionalità, principi saldi e ferrei come la volontà di aiutare, ma senza fare favoritismi eccessivi. Come diceva Lei era un dare e avere, come un matrimonio. E aveva l'abitudine di ascoltare, ascoltava sempre, ecco perchè piaceva anche alla gente, ed era accondiscendente e spronava le persone a presentarle e mostrarle i suoi passatempi, hobby, interessi, a voltre sostenendoli se vedeva che meritavano. Molti figli o figlie, perfino mogli o mariti dei nostri agganci si sentivano considerati e ascoltati da lei, e come chicca presentava come extra persone, che facessero da ciceroni per questo hobby o compagno di passatempo per altre. Insomma, dava valore alla persona e cosa serbana nel cuore. Era anche un modo per conoscere debolezze e fattori che tenevano nascosti, non per usarli veramente ma conoscere è potere. E oltre questo, quella gente si sentiva legata, perchè sapevano che lei sarebbe stata presente e disponibile per cosa necessitavano. Ed essendo stata come loro, chi meglio di una simile, per porgere la Mano perchè non si sentissero smarriti e persi, ma trovassero un appiglio per sorridere di nuovo al mattimo? Così diceva... e voglio che per questa sera, se accetti, tu la faccia rivivere. Sei l'unica che può..."

"Perchè condividiamo il corpo?"

"Non solo questo. Siete un'unica anima, un'unico essere, la faccia contro quella del lato opposto. Tu sei il carattere che magari era il suo originario, o forse no, ma nel profondo sei comunque lei. Se fosse ancora qui..." guardando il ritratto più grande dove lei appariva con un sorriso sfrontato che poteva sembrare arrogante, in maniera negativa, ma era solo come sfida alla vita, lui lo sapeva, con occhi taglienti che sembravano seguire chiunque e dire < io so, aspetta e vedrai...>. Sorrise "se fosse ancora qui, farebbe come sempre. Sorriderebbe anche con gli occhi, come faceva nell'ultimo periodo con lo sguardo carogno e direbbe . Diceva sempre così, con quell'espressione monella come se stesse preparando qualcosa di brutto ma con sicurezza, e la cosa assurda era che riusciva a dire quelle cose agli altri, ferma e altera come una colonna millenaria, contro la piccolezza dell'uomo nella sua fragilità, e per sè invece era fragile e incerta. Chi era? Se lo chiedeva sempre, perchè non riusciva in alcun modo a comporre ciò che la società voleva che fosse. Era come un qualcosa che non rusciva a raggiungere. Non riusciva a essere proprio la finzione che facevano tutti e ne soffriva. Non capiva se le cose che sentiva di essere e amare e credere, fossero sue o come una sfida, o... NOn so. Il suo triste enigma la portava a guardare questi dipinti con rammarico e tristezza, aveva sempre uno sguardo smarrito e indifeso, e chiedeva a questi stessi quadri . Diceva sempre che ogni giorno si svegliava nella sua stanza con la sveglia a proiettore, che lanciava sulle pareti l'effetto delle onde del mare, sai quei proiettori che simulano oltre il cielo anche le onde, ma dovresti saperlo, visto che ora sei in quella stanza, e si chiedeva quale parte fosse la sua vera IO anche dopo essere con noi. Si sentiva smarrita e non in grado di adare compattezza al suo essere frammentato. La Lia della sua vita precedente? Quella che desiderava vivere ma ha perso? Quella piena di odio e rabbia? Quella che era qui per tutti? O che vedevo io come partner? O che altro? E se si fosse tolta l'utero come voleva e ridotto il seno, cosa sarebbe stata? Davvero senza quelle parti del corpo, che per lei erano un troppo, sarebbe stata un niente come le dicevano fin da piccola? Una donna che per il cancro perde seno e o utero, non è più una donna. Non può più amare. Non può più dare cosa potrebbe. E' ancora una persona? O un essere indefinito, perchè esistono solo uomo e donna nella concezione religiosa perdurante? Lei, che si sentivauna neutra, senza interessi o impulsi sessuali, era qualcuno? Ciò che vedeva lei, valeva come individuo considerato umano, visto che da sempre era cresciuta con l'idea che chi nasce con utero e seno deve crescere, sposarsi, figliare e allevare, e se non ti funzionava qualcosa eri difettosa? Non valevi?... e tanto altro. Non riusciva a trovare la risposta per capire se e come definirsi veramente, tanto da non chiedersi piùqueste cose. E ora tu non ti definisci donna perchè seti che non è qualcosa per te... se per lei era uno smarrimento data da chi la circondava che cercava di plasmarla, per te cosa è? Qualcosa andato oltre fin nell'anima? Un qualcosa che siete voi nel profondo? Hai perfino detto che il più della scuderia di Madame sembrava un lama... " ridendo "Ma se per te è certo e ti senti bene così,m fregandotene del resto, per lei era un dubbio enorme sul definirsi... E guardava questi quadri e diceva

"Quindi tu cosa vuoi?"

"Io... ho bisogno della persona che nonostante tutto, rideva in faccia al pericolo e pestava sotto il calcagno i serpenti pericolosi, che non si fermava anche dall'usare familiari o altri, senza metterli a rischio, ma usarli per giungere alla preda. Alla persona che tirava in testa alla gente ciò che capitava quando facevano cavolate o no nrispettavano le regole perchè lontani, o dava sberle con grazie e imperiosità perchè portassero rispetto e comportamenti corretti... Che pretendeva rispetto e considerazione per tutti, non importava il grado, il minmo doveva esserci, sempre e comunque. Che mi riprendeva perchè continuo a volere una COmune, mentre lei diceva che era assurdo pensare a una comune di militari... e passavamo il tempo insieme a discutere su tutte le sfaccettature della questione con del vino, sfidandoci a vari giochi di abilità e intelletto. Oh, e mi prendeva in giro per usare le ragazze che mi servono come apparenza per chi la considera importante, dicendo che non era giusto comunque... diciamo intrattenermi con loro, seppur ben pagate, perchè era ingrato per lei... Noi lottiamo perchp le donne siano libere di decidere e scegliere per se e il prorpio corpo, e che nessuno posssa etichettarle come oggetti o vagine prta denaro, o incubatrici per la società. E io ero insensibile verso quelle che definiva collabrici, ma le ho sempre detto che non spingo nessuno a decidere, a loro va bene, a me pure... Le rimproveravo sempre di essere accondiscendente e studiare risposte per gli altri, qaundo lo faceva, ma non per me. Poi sorrideva e sembrava che nascondesse tuto il resto che voleva dire, ma non si teneva nulla se sentiva di dire la sua. La sua comicità quando si arrabbiava o si sentiva offesa, agitandosi come fanno gli italiani, ma a modo suo. Alla passione che metteva nelle cose e non si dava per vinta. E sai..." voltandosi verso Kianta "che tu abbia questo carattere gentile e cordiale, esplosivo in positivo, sempre eccitata per tante cose, non cambia il fatto che quando ti arrabbi, sei indecisa, offesa, confusa, mostri atteggiamenti simili ai suoi. Quelle frazioni di secondo dove pensi che non ti vedano o leggano, mostri espressioni e atteggiamenti che sembrano i suoi, rimproveri, occhi che parlano più delle parole che non dici, come guardi le persone come se volessi tagliarle o bruciarle col laser dagli occhi, o quando sfotti o sorridi mentalmente... non è solo questione di stessa faccia. Tu sei una persona nuova, senza esperienze, senza ricordi, senza nulla che ti leghi a lei. Rimase solo la parte del cervello non toccata, perchè era nel test, dove sono immagazzinate le informazioni di apprendimento..."

"Ma io no nsono lei e agisco diversamente, no?"

"In effetti come dice Lubo ridendo, sei più spumeggiante, più sorridente, tanto, più serena e tranquilla. Ma man mano che conoscerai il nostro lavoro per davvero... Magari muterai un pò, o prenderai una strada psicologica diversa, ma le basi, quelle restano. E' per questo dell'esperimento. Il modo di inclinare la testa, di portare il mento verso la spalla con arroganza o sfiga, il guardare le persone sfrontata, alzando il mento e abbassando lo sguardo. Come cammini solo quando sei arrabbiata o hai sfumature di atteggiamenti, i gesti e le espressioni... è come se nel profondo vi siano ancora, come se fossero tuoi più della memoria. Non è una cancellazione totale, inteso in tutto il cervello, non hai dovuto imparare da zero come usare le posate, parlare, scrivere, riconoscere le cose. Alcuni che hanno amnesie non ricordano come fare le cose, altri semplicemente come nel tuo caso, danneggiandosi solo la parte relativa alla memoria, i cosiddetti casseti mnemonici, invece di anche la seizone relativa alle conoscenze e apprendimento... tu sei una di quelli che con questo esperimento, solo con macchinari diversi, sei uscita senza memoria contenuta in quei cassetti ma con tutte le conoscenze, da non doverle imparare di nuovo. Pulizia settoriale. Con i nuovi macchinari, con te ha funzionato benissimo, rispetto agli altri soggetti. E..."

"Si, questo lo so. Ma al sodo, cosa vuoi alla fine? Oltre che io impari roba su di lei? RImangiandoti la parola, tra l'altro..." ridendo come se fosse divertente

"Io ho bisogno di una partner, l'ho già detto. Qualcuno che continui l'eredità di Lia meglio di chiuinque altro. Ho bisogno di Veròna, visto che il lavoro che deve fare è tanto. Necessito di qualcuno che veda i nostri obiettivi e non interessi personali, perchè altrimenti saremmo messi male. Vorrei che tu riprenda le funzioni che furono della Prima...."

"..." mostrandosi dubbiosa e spaziando con lo sguardo sugli oggetti e i dipinti

"Dopo che avrai finito farò fare degli aquiloni con le tue forme preferite, con cui giocare nelle giornate ventose, con tante code..." vedndola voltarsi ocn gli occhi splendenti, la bocca in una sorpresa di gioia e l'aura di una al settimo cielo. Sembrava l'espressione base di ogni cosa che trovava bella, sorprendente, nuova, magica, da scoprire assolutamente, come una gioia di vita immensa. Se in Lia era stupore e gioia moderati, come se non ci credesse, tranne per il cibo quando lo portavano dalla Fattoria e oggetti per la sua collezione, con Kianta era tutto come una bambina piena di entusiamo. Per poi cambiare espressione di colpo accigliata.

"Ma... mi stai comprando? Tu mi stai comprando!!" agitando i pugni all'altezza della sua testa con rabbia "Non è giusto!"

"Non ti sto comprando... calma, volevo solo ricompensarti..."

"E non è la stessa cosa?"

"Una ricompensa non è un pagamento..." ridacchiando nervoso "è come un dono, come la canna da pesca con i pesci artificiali con cui giochi nel laghetto del boschetto delle lucciole. Un pagamento è invece la tua retribuzione per il lavoro svolto... "

"Ma io non ci vedo differenza... è sempre un dare qualcosa a fine lavoro. E' così anche per i dolci o il cibo che mi dai dopo i test o le cose che faccio? Mi compri?!?"

"No, no... sono ricompense... OK? Era così anche con Lia, andiamo, non essere suscettibile. Lei la prima volta che aveva chiesto se la pagavo, aveva riflettuo sulla mia risposta alzato le spalle e detto che se non le andavano, le donava o usava per ottenere altro per i progetti. Ma mai doveva essere un pagamento il mio. Ciò di cui aveva bisogno lo chiedeva. Per me non è comprare, ma donare. E lo faccio perchè sei tu e perchè ho bisogno davvero di qualcuno che prenda nel modo giusto ciò che gli affido. Il denaro lo retribusco agli uomini, ed extra, se sono stati davvero bravi, ma tu sei diversa. Sei gasata solo per gli aquiloni..."ridendo "ora smettila col broncio e dimmi cosa ne pensi"

"..." guardando lui e poi di nuovo intorno "quindi tu hai bisogno di qualcuno che faccia ciò che non possono gli altri? Senza essere pagato? Ne hai davvero necessità?"

"Quello che Lia non voleva capire, per se, era quanto alla fine invece fosse necessaria e importante per tante cose. Ancora di più, con ciò che io chiamo eredità e figlianza. Per figli di Lia intendo i progetti e le Personalità che ha lasciato, anche se è andata..."

"..."

"Pensaci, e..." ma fu interrotto dal telefono "devo rispondere per forza, un attimo..." fece con una mano a fermarla, perchè gli stava dicendo qualcosa, lasciandola col brancio, e si avvicinò a una finestra, proprio guardando fuori, un pò lontana discutendo.

Quando finì e si voltò, era stanco "Che fastidio alcune persone... dunque dicevo..." ma si fermò con la mano a mezz'aria dal mettere il telefono di nuovo in tasca.

Kianta si era tolta i vestiti che indossava, ma non la parrucca, e si stava sistemando l'abito avorio da Veròna da sola, indosso, lasciando il resto per terra o sul manichino. Per l'abito che indossava prima vi erano camiciola sopra una canottierina e mutandoni stile ottocento, che a loro volta coprivano slip. di base che andavano bene per tutti i modelli. Kianta era quindi in quello stato mentre si sistemava la crinolina e sottogonna.

"Cosa stai facendo..." come se vedesse un alieno, ma lei alzò un indice per zittirlo, mentre si vestiva.

Sistemò il secondo strato di leggerissima sottogonna per finire la gonna vera e propria, ricamata con sovragonna a semicerchio, e si apprestò a indossare la giacchetta separata. Quando fu pronta, si sistemò i capelli e si voltò, fronteggiandolo.

"Se tu hai bisogno di aiuto, va bene. Mi urta che mi compri con cosa mi piace, ma lo vedrò come aiutarti e basta.Se sei davvero così in pensiero e disperato da chiedere a me, una persona che sa poco del mondo, di far rivivere qualcuno che esiste materialmente solo con un tramite carnale o una persona morta, va bene. Se è per qualcosa di buono, io sono d'accordo. Le cose negative che fanno del male, non le accetto e non le farò se non sono per una cosa buona. Ma se davvero hai bisogno di un tramite per chi vorresti che tornasse, allora lo farò. Voglio però se proprio sei abituato a comprare le persone merighe, taaaante meringhe colorate, tranne quelle alla fragola, e il torrne di sesamo...." seria col broncio e acciglia

"Ma..." fece lui ma fu zittito

"Quindi Master, quali sono i vostri comandi? Questo abito lo preferisco di più di quelli, pertanto, indosserò questo..." alznado il mento come una sfida "Confermami gli incarichi così che possa procedere con i prepartivi. Io conosco dell'organizzazione e il vostro lavoro, solo tutto ciò che è a livello concettuale e da osservazione, ma posso imparare adesso sul campo. Così posso anche capire cosa mi piace e non fare per decidere la mia strada. Ma ordina cosa devo fare, che non sia dannoso, e io lo farò. Ma sei pronto a rischiare eventuali miei errori e..."

"NOn cè problema. Se l'idea che tutto era così in profondità fin nell'anima da essere da te toccato ugualmente, è vero, sarai l'eredità vivente di Lia e mia per continuare. Lei riposa in pace, adesso, nel racconto che ha scritto, dove può esistere nella sua felicità e vita, come voleva. Tutto sarà bello adesso, l'ho aiutata affinchè la sua luce non conoscesse ombra, più... " guardando i ritratti, come se parlasse a quella persona "Riposa, adesso. Riposa in pace. Nel racconto che hai creato, e quello che abbiamo scritto per te, solo per te. Dove non smetteremo di pronunciare il tuo nome, per continuare a dare vita ai tuoi desideri. Che niente e nessuno ti trascini nelle tenebre dell'oblio... Nel racconto che tu hai scritto lasciato tra noi, cè disseminato in vari pezzi il tuo Io, così che la parte che ride degli altri rimanga come un'eco. Ma ciò che hai lasciato non morirà mai, così come la storia solo tua che abbiamo creato per te, dove non esiste vuoto o dolore. Dove sei felice in una vita per te. Mentre noi, che restiamo qui..." guardando Kianta "impegniamoci in quell'eredità, desideri che ha realizzato e che continueranno. Se tu accetti, dovrai farti carico di molte cose, ma sarai sempre e solo tu. Per molti conoscere le origini è importante e di vitale importanza, e quela cosa lei non la capiva. Si chiedeva perchè se prima di sapere di avere sangue diverso, fossero felici e poi dopo la scoperta, hanno un bisogno viscerale di sapere chi erano il suo sangue e fanno come i pazzi... se si è felici, se la vita va bene così comè, perchè sporcarla con certe cose? Magari accertarsi che non fosse una cosa grave, ma da rovinare tutto come ho letto per ciò... E tu non hai battuto ciglio di niente, non hai chiesto o voluto informarti..."

"..." era vero, non le era importato di chi fosse prima o avere notizie, neanche con legeia, perchè non sentiva affatto di dover conoscere il passato se ancora non conosceva il suo presente, le andava bene così senza essere influenzata da inente.

"... La visualizzazione e le proiezioni, le abbiamo solo provate nei laboratori ma... Ti senti pronta ad agire come burattinaio e burattino al suo posto? Perchè sarà così..."

"Se... se è riuscita lei, allora Master, comanda..." seria, dopo aver guardato i ritratti "E magari con questo potrò capire me e questa vita che mi è stata data e decidere del domani..."

"Molto bene, procediamo, anche se è l'abito di Veròna e dovrai impersonare Lia? per oggi, giochiamo alle tue regole..." sorridendo, prendendola per mano andando verso le porte.

"Comunque" fece lei con un sorriso cattivello "Stai andando contro la promessa, ma farò finta di nulla perchè sono curiosa di vedere come lavorate e comè il mondo fuori... e di giocare con i tuoi doni e gustarmi le mie meringhe, col tè... è il minimo per le mie fatiche!"














Un anno prima

"Voi... siete la strega!" esclamò la donna, dopo averto lo spiragli o della porta con timore ed essersi trovata una donna conosciuta, che la squadrava con cipiglio e altezzosità, con le mani giunte con eleganza e morbidezza, senza tensioni o simili. Sembrava risoluta e in visita.

La donna aprì un pò più la porta, poi guardò a destra e sinistra della strada dove abitava. Notava persone a fissarli, e le venne un groppo in gola.

"Sono giunta qui in visita come promesso, non accade che mai non mantenga la mia promessa...Sono colei che dirige il GIoco e la Signora delle possibilità, compaio a chi ha bisogno e prega davvero entità esistenti e con la conclusione del Contratto io eseguo gli ordini che mi competono, basta proncunciare il mio nome e comparirò, concedendo la richiesta secondo i termini, come ben sai... e sebbene possa dover accorrere da altri contraenti e persone con bisogni, cè sempre qualche mio servo che agirà in mio nome. Eppure ti vedo stupita nel vedermi... Ma se permetti, vorrei parlarne con te meglio all'interno..."

"Oh, mi perdoni.. io... che vergogna, una persona come Voi ad attendere come un postino sull'uscio..."

"Non ti credere" fece Veròna a passo di marcia superandola "io nonostnate quel che sono, non valgo più o meno di un umile e giusto postino. Mi auguro che, nonostante quel che sono, non consideri e tratti le altre persone, per i loro mestieri, con livelli... bassi! tu che sei del popolo e sono qui per rispondere alle tue preghiere..."

"NO, no... ovvio..." fece la donna vedendola andare con eleganza al centro del salottino. LA sua casa era piccola e non proprio un bell'appartamneto e subito dopo l'uscio di casa si entrava direttamente nel salotto. Mentre teneva la porta aperta notò quattro persone a ventaglio a massimo un metro dalla sua porta. Due entrarono facendole un segno dle capo con rispetto e due rimasero a guardia, accanto ad una macchina che fece sputare alla donna un gemito.

"Sei sorpresa della mia macchina? NOn esserlo, sono una strega moderna ma non significa che non debba ancora oggi vivere come nel mio periodo... non è una macchina moderna fuori, ma dentro si!... O non sarei quel che sono, io rispetto i potenti con le loro promesse vivo ringraziando La Dea e il Dio per la creazione della natura e il suo equilibrio... è una Pierce Arrow Model B del millenovecentotrenta e trentuno, color raso blu perlato con dettagli color argento. Posso anche dover ammodernare i miei abiti per emscolarmi meglio, seppur mi sia da noia, ma non posso andare in giro con quelle scatolette di adesso che sono peggio degli anni ottanta e novanta.... " con un moto di stizza e un gesto delle labbra di disgusto, mentre allungava una mano. La donna dopo aver chiuso la porta, vide che i due che erano entrati avevano impermeabili scuri e valigette, e uno di loro aveva aperto la prorpia poggiata a terra, per estrarre uan custodia in pelle. La mostrò avvicinandosi a Veròna, la quale prese una pipa che sembrava piegata a metà e con un gesto come se aprisse un ventaglio, la fece scattare perchè le giunzioni entrassero nella parte con cui dovevano incastrarsi, mettendo insieme una pipa fina e che sembrava la virgola della nota marca Nike, senza l'ultima puntina, avendola portatile ma funzionante perchè studiata in modo da essere stagna. Vi erano anche quelle magnetiche, ma lei aveva quel tipo con mini piastre di giunzione che non lasciavano passare i lfumo se non nel condotto.

L'uomo le accese il braciere con un fiammifero. La donna rimase in attesa di parlare e nel mentre la squadrava. Oltre i capelli uguali a come li aveva visti le sere che era apparsa, ossia con base biondo scuro alla radine e poi degradando verso azzurro e ghiaccio nelle punte, con le ciocche sulle tempie tirate indietro e fermate da ogni lato da un qualche tipo di fermaglio a forma di sezione di rami di albero e foglie color argento, aveva un abito da donna che le sembrava più opportuno per una festa di quelle che chiamava per ricchi, essendo lei una povera madre single con il lavoro perso, e che vedeva cose del genere nelle riviste che riceveva dalle vicine. L'abito era formato all'apprenza da un unico pezzo ma la parte superiore era cucita alla gonna all'altezza della vita.
Il collo era di tipo hight neck, con una fascia che guarniva il collo in stile increspato, con una zona di qualche centrimento libera ove si si mostrava del tessuto sotto, come piccoli oblò a raggiera che si univano alla zona del busto ma strisce di tessuto. Dalla giunzione di queste strisce vi era tutto i lbusto che sembrava rigido, che finiva sopra i fianchi da cui partiva la gonna. Al centro del petto da sotto una delle sezioni di tessuto che collegavano collarino e il resto, vi era un triangolo che finiva all'attaccatura della gonna e per altri sarebbe stata sexy, ma sia quella parte che del collo, invece di mostrare pelle nuda, avevano delle sorte di pieghe che uscivano che erano da decoro e davano un tozzo retrò. Le maniche scendevano aderenti su cspalle e braccia come una maglia, ma all'atezza del gomito la parte interna di divideva a triangolo lasciando il resto del braccio libero, mentre tutta la manica continuava fino a terra come il resto dell'abito, allargandosi come se fossero uno strascio o una mantella ma per braccia. Così le paragonò nella testa. Il resto era una gonna che pareva a sirena ma era semplice davanti fino a terra, mentre dietro aveva tutti livelli drappeggiati dal davanti a dietro fino a dietro le ginocchia come... come un abito di fine ottocento. QUando avevano quelle gonne che parevano fasciare il corpo e poi avevano la parte più pronunciata dietro, dal fondoschiena alla zona dello strascico. Sebbene mancasse un centimentro o forse più tra il tessuto che quasi toccava terra e il pavimetno, sembrava che comunque vi si poggiassero.
A vederla di davanti, la donna la paragonò alla moglie di Dracula come stile dell'abito, con le balze di tessuto perlato in stile francese dagli oblò, menter dietro un altro tipo di abito. Si accorse che aveva un bell'oblò che mostrava scapole e un arco prima delle reni, con effetto vedo e non vedodalla composizione di balze bianche che facevano tipo ventaglio dalle scapole al cetnro della schiena, come due ventagli che si sovrapponevano, pensò, e nonostante questo il tessuto non era pensante ma come seta che mostava la pelle sotto e poi tutto il dettaglio dall'oblò fino al dietro delle ginocchia di questi drappeggi che si univano in quello che pareva il dietro di un abito da sposa, come nelle riviste, che risaltavano schiena il gioco di imbottitura. Indossava come gioielli anelli, collanine finissime che scendevano una dopo l'altra di varia grandezza a cascata, non come ninnoli e pendenti vari, ma ogni collana era formata da sezioni a seguire di forme e catenine, forme e catenine, ma erano così fini e piccoli che non capì che fossero. E due orecchini che erano mezzi cerchi larchi meno di un centimentro con delle scritte, così come gl ianelli. Si, orecchiin e anelli avevano scritto incise in nero contro l'argento del gioiello. E come tutte le volte che si erano incontrate, indossava guanti che parevano eleganti ma anche spessi.

La vide sedersi su una zona del divano, ma come sempre le altre volte, dopo che sempre quell'uomo aveva tirato fuori una sorta di copridivano su cui lei potesse poggiarsi. Per non sporcarsi aveva pensato all'inizio. Invece lei aveva osservato il suo viso la prima volta e aveva sentenziato che non doveva offendersi. La sua natura umana aveva il brutto vizio di odiare l'idea di sporcarsi ovunque. Ecco perchè non incontrava nessuno in locali, zone di qualsiasi tipo pubbliche a meno che non restasse in piedi, se non aveva modo di trovar posto che per lei fosse senza germi o batteri. La sua natura umana aveva questo difetto, le disse con un sorriso, e giurò sul suo nome e su ciò che vuoleva, che ciò accadeva in qualunque abitazione o luogo, non importa il ceto sociale, le disse. E la donna vedeva verità nei suoi occhi, quindi le volte successive non aveva mostrare disappunto. Viveva in un posto squallido come edificio in affitto, ma sapeva tenere la cosa pulita e in ordine e in tutta risposta, come se le leggesse di nuovo in testa, Veròna le aveva detto chiaramente che s enon un ambiente non la soddisfaceva neanche si degnava di sedersi, quindi poteva sentirsi a posto.

"Dunque... raccontami come questa strega ha risolto i tuoi problemi...mi piacciono di dettagli..." con un srisso marpione, così sembrava alla donna

"Innanzitutto la ringrazio, Strega Veròna, per essere apparsa quando..."

"Cerco di aiutare le eprsone che posso e meritano, oltre che chiamarmi involontariamente. NOnostante la religione seguita da molti affermi il contrario, le streghe in tale concezione esistono per aiutare e dare modo di continuare il percorso per la felicità. ovviamente, la felicità come ogni singolo individuo la concepisce. E' diversa quanti sono i cuori di ogni persona, e come la bellezza è un fattore personale, diverso, differente da altri che si possono consdierare simili. Tu eri una persona normale che desiderava iniziare una vita autonoma, e invece è finita in questo... Hai tenuto un bambino contro il parere di tutti, hai cercato di cavartela e all'inizio pensavi riuscirci, ma hai perso il lavoro, ti sei sobbarcata con i risparmi il tempo che potevi per trovare altro. Ma sei finita male. Sei stata indirizzata dal noto Trumph per un aiuto, ma invece di un sostegno sei finita nelle mani di uno strozzino e ora, appena ti sei resa conto che dopo uno o due mesi non potevi ridargli tutti i soldi più interessi, ti ha proposto il classico. Datti, ripagami e sarai libera. Ma ormai saprai anche tu che non funziona così, una volta che inizi con il primo, non sarai libera, mai. Te ne rendi conto, si... io sono intervenuta perchè so molte cose, e cerco di evitare che donne e ragazzine diventino definitivamente oggetti e con un collare con targhetta, su cui cè scritto l'uomo a cui ormai appartengono. Io mi sono occupata di quel soggetto, e ormai lo sai, visto che le altre donne che lavoravano sullo stesso marciapiede devobo avertelo detto, sebbene abbiano altri protettori, sono le prime che sanno! Quelle donne posso aiutarle, il problema è che non vogliono. E io no nsono una di quelle che crede che fare di tutto, anche contro la volontà dell'individuo stesso, pur di pensare alla mia bella coscienza che ho aiutato... interviene" scuotendo la testa "Io aiuto chi desidera ciò e tiene nel cuore la speranza o un sogno che pensa sia irrealizzabile. Coloro che non vogliono essere aiutati, non posso aiutarli perchè va contro il loro pensiero e desiderio. Funziona così, la mia magia potrebbe ancora operare, ma se i loro cuori non vogliono, posso provare quanto voglio.... Ovviamente, se ci osno in ballo droghe e alcool la cosa è diversa, questi fattori modificano la volontà del soggetto. le tue speranze erano cadute giù, ma cèrano, vivevi per mantenere tuo figlio e mostrare alla tua famiglia, mezza bigotta, che il fatto di aver fatto scelte e aver voluto vivere e sperimentare, prima di fidanzamenti ufficiali e matrimonio, che non cèra niente di sbagliato. Vivere e provare di essere vivi non è una colpa, sempre che non si usino contro altri per atti negativi. Compreso questo, ora voglio sapere da te la tua intenzione! La mia magia funziona solo per determinati fattori... te lo spiegai. COme l'Hoodoo! La sua forza si basa sul crederci, come per le altre religioni e sebbene io non segua questi filoni, agisco e utilizzo questa magia che possiedo, per gli altri. Come dovrebbe essere. Il soggetto, e così coloro che lavoravano per lui, che ha approfittato di te adesso è una dolce pecorella che è utile alla società. Ma questa magia è potuta accadere perchè tu hai accettato il mio contratto. Adesso che io ho fatto il mio, mi aspetto, e intendo proprio mi aspetto, che tu mantenga il tuo. Di solito la prima parte ad agire per i termini del contratto dipende dalla situazione, in questo caso anche tu hai fatto un briciolo di prima parte. Informazioni e date e ho schioccato le dita..." facendolo sul serio, facendola trasalire "... ma la parte principale del patto che abbiamo stipulato viene adesso. E sei tu l'attrice principale. Se io non riscontro i fattori che hai elencato, che avresti portato a termine per te e tuo figlio, dopo che ho mantenuto la mia parte, sai cosa accadrà..."

"E lo farò, promesso..." fece quella con foga

"E me lo auguro. Intendiamoci, non sono come coloro che ho cambiato con la magia, e non ho intenzione di essere ritenuta malevola e negativa se riscuoto il mio pagamento in caso di inadempiento. Ma là dove non vi sia stata guida di vita degna, intervengo io e agisco per il bene delle persone, anche spronandole se necessario, anche urlando come un demone se devo. E, altra cosa che devi imparare, è che questo mondo è spinto per la maggior parte da due fattori, forza e amore. Ma non credere, non amore banale e pieno di interessi personali dei genitori...quando un essere umano dà alla luce un bambino, gli danno una forma fisica o detta anche materiale, affinchè l'anima abbia corpo. Il problema è che questa forma non è stata composta dalla consapevolezza che si tratta di un nuovo individuo, punto. Diventa di proprietà e degli adulti, che sono pronti a fare di tutto perchè sia come vogliono loro, e il loro ipotetico futuro anche se moriranno. Quali fardelli per un inviduo che viene fatto nascere solo per egoismo.... Quando gli danno un nome, lo riconoscono e questi per tutti sarà secondo la forma che gli adulti gli danno. Quando lo allevano perchè sia come la loro mini copia, modellano l'esistenza per come vogliono... e questo è egoismo. Punto. Voglio lasciarti il beneficio del dubbio e sperare che ti sei data per soldi per il suo bene, inteso ocme bisogni primari e non perchè per te sarebbe l'unico motivo di esistere e i ltuo futuro... perchè come ti ho detto, si vive per se stessi in primis. Non ha senso lagnarsi pompandosi, come se avessero fatto chissà che, affermando che si sono sacrificati e non hanno goduto di questo o quello solo perchè avevano i figli, portando questi a credere di essere colpevoli, perchè accade, delle privazioni e del non aver vissuto degli adulti. Pochi lo pensano, ma è un peso che non si può togliere. E l'idea stessa di pensare ai figli come bene primario, perchè qualcosa di se stessi continui come sangue, e peggio, perchè siano mini copie dell'adulto, è riprovevole. Per questo non mi faccio problemi a prendere i bambini e istruirli perchè siano come devono essere, lontani da influenze che li portano a fare poi scelte negative per tutti, pur di avere il minimo e..."

"Io ho fatto del mio meglio per mio figlio, ma giuro perchè lo amo e voglio che cresca forte e sano, senza... ma voi che mi avete aiutata, voi che siete una Strega e pensavo non esistessero...e venisse qui...e non le ho offerto neinte e..."

"In fondo, le streghe" di cosa sono fatte?" andandpo indietro col busto sullo schienale del divano mettendosi comoda un pò di lato "DA quarantacinque percento di umanità, quarantacinque di magia, cinque di zucchero e cinque di paprika" con un sorriso giocoso "Se così non fosse non potremmo comprendere l'animo umano e non sapremmo cosa fare per aiutarlo... e la mia percentuale di umanità mi impone di cibarmi e bere, ma resto pur sempre dell'altra percentuale e quel potere va usato per il bene. Ma come ti dissi le altre volte, non accetto mai qualcosa dai miei ospiti per il tempo, stretto, e dovrò pur aiutare tutti e non sono una divinità, in tutti i posti e con tutti allo stesso momento. Ma mi nutro e bevo quando sono in pausa e in tranquillità. Anzi, spero che i miei doni speciali ti siano piaciuti..."

"Oh, si... era da tanto che non mangiavo cibo vero, invece di roba da microonde da un dollaro. E non sapevo neanche come si chiamassero e non ne avevo mai visto prima... quel cesto con quel biglietto è stato un dono questa settimana, che mai speravo di ricevere. E mio figlio ha sorriso e mangiato tutto! Grazie! Io..."

"E sai cosa diciamo noi streghe?" mettendosi avanti col busto, sorridendo, con la pipa che sollevava fumo dolce

"Eh... si, me lo ricordo. Le streghe come Voi sono presenti, ci sono e il vostro aiuto e azioni sono reali. SAnti, divinità sono lenitivi, ma solo concetti di fede e aspettative che mai si completeranno! La magia, quella che voi usate, è reale. E cambia e aiuta davvero le persone..."

"Molto bene...!" con tono gioioso e lento

"E mi avete spiegato cosa fare dopo il vostro aiuto e..."

"Hai bisogno di tre tipi di potere per controllare il mondo c he ti circonda, ma anche la tua vita. Uno è l'influenza che riesci a possedere o creare perchè la forma che tu hai, intesa come indivuo con sua personalità e capacità, sia vista e mantenuta, valorizzata e non dimenticata. Perchè poi si finisce come te. Un altro è la ricchezza Per molti significa denaro a profusione, io lo splitto in due parti, la ricchezza interiore e quella monetaria, equilibrate e mai che una penda troppo rispetto all'altra. Il terzo è la forza. Non puoi andare in nessun posto senza la forza interiore e quella di migliroarsi e andare avanti a testa alta, non importa cosa accade. E questo è solo il sunto, ma per farti capire che se non ti dai una svegliata, tornerai o dalla tua famiglia o ricadrai in mano a qualcuno. Una persona diceva che questo mondo è composto da tanti pezzi, ma due in particolare abbondano. Amore e pazzia. Cè sempre molto di uno o dell'altro, il problema è che tipo di amore e pazzia si tratta. perchè rispetto ai buonisti, esistono vari tipi e forme di amore e altrettanti di pazzia. E in base a quali, accadono cose neutre, positive, negative. Vedi di comprendere bene che forme ci sono in te di questi due elementi e degli altri, bilanciali e agisci. E non dimetnicare di vivere anche per te stessa, vivere davvero e non perdere tutto solo per l'idea dell'eredità di sangue. Solo queli che ragionano così rovinano il mondo... adesso, se permetti, ho altre persone da incontrare" alzandosi, seguita dall'abito per le parti lunghe

"Mi permetta però... di ringraziarla, veramente..." avvicinandosi e pre ndendole una mano, sorprendendo Kianta che impersonava Veròna "davvero, farò ciò che devo trovando vie pulite e sicure, per mio figlio, perchè si determini come deve... come avete detto!" guardondola con riconoscenza e reale gratitudine e per un attimo Gask, che era rimasto in disparte la vide visibilmente stupita e senza parole, ma non fu solo quello. Quella scena sembrava uguale a qualcosa che aveva già visto. E il viso di Kianta vi faceva parte, ma non ricordava bene perchè.

"Tu... tu fai in modo di mantenere le parti del contratto che ti spettano. Per il resto io continuerò a fare il mio controllandoti e aiutando, qualora dovessero esserci problemi che tu non puoi realmente gestire. E parlo di cosa hai fatto finora per ripagare quella gente. Ciò che hai fatto per contrastare il bigottismo e stupidità sociale, anche nella tua famiglia, non deve cadere come frutto marcio a terra. Se quel frutto che hai lavorato così duramente coltivandolo e portandolo a maturazione, venisse staccato prima di te e per rovinarti? Ti pentirai di non aver scelto di fare la cosa giusta, portandoti a lamentarti e basta, facendoti prendere dal senso sopravvivenza che ti ha portata da quella gente. Quel rimpianto fa davvero male, ma ancora di più non aver dato se stessi in ogni modo possibile per starsene alla larga. Molte volte non cè altra spiaggia, ma non significa che vi sia comunque un sentierino nascosto da cui fuggire. Non farlo i farà strisciare attraverso l'inferno. E non ci sono sempre Streghe pronte a proporre contratti o a lusingare zuccheratamente il modo di uscire per aiutare... ricordalo. Anche perchè quel cosetto che hai partorito è e resterà sempre quello che si ocnsidera di sangue. Quindi anche quei falliti dei tuoi genitori e parenti dovrebbero usare la testa per le assurdità che pensano, senza poi applicarle. Almeno per lui, dovrebbero aiutarti così da essere coerenti con le cavolate che pensano sul vivere sulle spalle dei disdcendenti perchè hanno il sangue... che gentaglia! E magari un giorno da vecchi pretenderanno proprio al cosetto di fare qualcosa perchè sono nonni e zii e simili. Svegliati, tu puoi aver fatto una scelta scontrandoti con l'ottusità sociale, ma è anche vero che puoi farlo per te in primis. Come hai visto, se tu cadi, cade anche lui. E' per questo che il mondo cade a sua volta... comunque, provvedi a mantenere la parola e la vita ti sorriderà... e poi" qualcosa baluginò intorno finchè non si mostrò essere una grossa libellula che mandava con le ali bagliori argentati, di azzurro e blu di varie sfumature come se scintillasse di luce propria, guardata con occhi sorpresi dalla donna.

Gask sapeva che con il visualizzatore ai suoi piedi era facile creare l'illusione che sembrava reale e poi, con un gesto imparato dagli illusionisti, far apparire qualcosa nella mano facendovi posare proprio l'essere irreale. Infatti Kianta alzò lo sguardo sulla finta libellula imitata dalla donna e con un oggetto preparato prima tenuto in mano, aveva finto che l'esserino vi si posasse, sul palmo scomparendo e lasciando l'oggetto vero e proprio. Gioco di illusionismo normale ma che a volte, con la gente semplice e troppo presa da mille pensieri... semplicemente faceva i lsuo effetto e creav a maggior legame con la Strega.

"Questo è un dono perpetuo per te, perchè ti resti vicino e ti aiuti al bisogno. E' composto da più parti, ma non dovrai mai toccare quelle parti o spostarle se non necessità reale. La magia che vi è dentro si attiva in un solo modo, devi portare le ali tirate indietro con forza sovrapponendosi fra solo finchè non sono parallele al corpo... in quel modo chiedendo il mio aiuto, io o chi per me se sono occupata con altro contraente, verrà...." mostrandole sul palmo della mano un portachiavi con una libellula, che sia comprese ali che la coda era quanto preciso il suo palmo, senza uscirne di un millimetro. In realtà Gask aveva scoperto che era un caso che fosse così, infatti quando furono commissionati ai laboratori delle botteghe, si era precisato che non arrivassero a otto in larghezza delle ali e nove da gancino poi da appendere all'anello per chiavi alla coda. E poi prendendolo in mano era risultato circa quanto preciso il palmo di Kianta.
Era una riproduzione più precisa possibile, il che significava che sebbene in materiali basici come legno, ottone o acciaio, in base al momento si sceglier quale tipo, cèra del lavoro dietro per ogni oggetto. NOn importava se vi era un prototipo base per copiare la dimensioni e le forme e poi solo rifinire, il valore di un oggetto per loro era il tempo impiegato e quindi valutare il suo costo. Sebbene materiali riciclati da cartucce danneggiate, oggetti di acciaio o ottone o legno, alla fine l'oggetto finale aveva un costo particolare e loro li regalavano! Tuttavia aveva risposto Milan a quel dubbio, avendo Gask alle spalle l'esperienza dal Capo, quegli oggetti non perdevano mai il valore neppure se donati. Se nessuno li manometteva rimaneva il chip sia gps che di segnalazione, che avevano comprato a niente dalla cina e controllati per verificare che funzionassero anche in determinate situazioni. Superati i test, erano stati inseriti in piccoli oggetti da dare alle persone che avevano salvato, se con Veròna come portachiavi di libellula, così che azionando le ali di proposito e portandole in un certo modo, quindi un'operazione fatta di proposito e ben precisa, non per errore o colpi casuali, si attivava un avviso che sfruttava le linee telefoniche degli smartphone perchè le Torri vicine, ma anche lo Chateau ricevessero l'avviso e si attivassero.ma non solo in quel modo, i segnali erano diversi, anche via satellite, ma dipendevano dalla persona L'accordo era che tenevano per sempre quell'oggetto, non importava se non avesser più bisogno della strega, perchè nel caso sarebbe riapparsa. Ma non era solo per chiamarla, ma anche controllare agevolmente i soggetti e nel caso, appunto ripagando il valore dell'oggetto, chiedendo loro non importava dopo quanto, qualche favore o informazione o altro, che ripagasse ciò che avevano ottenuto, anche se dopo avevano fatto maturare loro aiuto e frutti dell'impegno. Era un dare ma anche un ricevere senza scadenza di tempo e Kianta stizzita, diceva sempre sulla questione che era il matrimonio.

La donna fissò l'oggetto. La testolina, il corpo, le quattro ali. Era parecchio realistico e ben fatto, comprese le nervature delle ali e i colori erano un barbagliare di color perla, azzurri e blu e argento sulle ali, mentre la testa, il corpo e la coda fatta a sezoni bombate erano colore naturale. La prese e la guardò per bene.

"Voglio che tu lo tenga per sempre, e per sempre intendo così. E' un simbolo palpabile del contratto e se lo dovessi perdere, io te ne porterò un altro, non importa dove sarai. Con questo oggetto siamo in qualche modo legati e s ehai bisogno devi pregare il mio ritorno usando questa libellula. Basta che lo attivi come ti ho spiegato e la connessione con me mi apaprirà nella mente e giungerò, in qualunque modo. Ma ricordati, se le cose andranno come stiputato, non ne avrai bisogno, altrimetni ripeterai tutto e sarà come scivolare giù nell'inferno... e se hai notizie di chi sappiamo, che sia collegato o meno, chiamai con questo. Io manterrò la promessa di vegliare e tornare, in caso di bisogno per te e i tuoi discendenti. ma dovrai tenerlo sempre con te. Giura sull'anello che indosso e mantiene le promesse. Sai quali sono le conseguenze e non importa cosa pensi di fare per fermarmi o scomparire..."

"Tu sei una strega e puoi tutto. Lo so. ma mi è bastato cosa hai fatto, anche se in un contratto, per fidarmi e accettare..."

"Bene..:" con un'alzata arrogante del mento verso l'alto e un sorriso di trionfo "Che tu e il tuo sangue, che merita, possiate avere una vita degna e con poche sofferenze. Come ti spiegai la prima volta, problemi e qualche dolore fortificano l'animo, ma entro una certa soglia. Io ho alleviato da tua preghiera quella troppo penosa, ma provvedi a fare il resto..." mentre quella faceva su e giù con la testa, nel suo completo da ufficio che aveva tornato ad indossare come augurio per rifarcela." Per ottenere ciò che si vuole, dovreste fare dei sacrifici, diventare il più bramosi, il più avidi possibile…!! La dea della fortuna arride agli avidi ma ciò finisce per far del male agli altri. E ciò non è bene. Ci vuole equilibrio. In questo mondo, non ci sono altri che il nostro dio interiore o sogno o ambizione, e le porte che conducono a scorciatoie facili non esistono senza danneggiare altri. Non devono esistere, non lasceremo che esistano. È pestare coi piedi per lo stesso sogno, senza che questi lo vogliano, tutti gli altri. Ci sono persone che per seguire il proprio di sogno accettano le conseguenze dell'intromissione di un altro sogno. Se per loro va bene non danneggia il senso della moralità che si ha dentro. I mezzi a volte non sono meritevoli di essere usati, anche per il fine, se portano a pestare le persone. Tu sei stata pestata, un sogno o desiderio non deve esser mai così grande, sopratutot se prevede soldi, potere, ambizione negativa, da considerare gli altri formiche da schiacciare o si pensa che in natura, i deboli sono giustamnete lasciati indietro. Chi la pensa così ha sputato nell'occhio dell'evoluzione umana e l'idea stessa dell'umanità. L'umanità è tale perchè in determinate cose si allontana dalle leggi . Come il lasciare indietro infanti, deboli, soggetti che necessitano aiuto e protezione. Così facendo non saremmo altro che Bestie, nanhce i normali animali che seguono le leggi naturali. Voglio che ti sia chiaro, non solo per la te ma anche che lo insegni a tuo figlio, o altri se ne avrai, e insegnerai anche il rispetto per le donne, tutte, a meno che no siano stronze da danneggiare qualcuno. In quel caso chiudo un occhio..." sventolando la mano aperta come a scacciare qualcosa "ma devi dare tutta te stessa perchè per lui o i bambini con cui avrai a che fare, ogni persona è tale, non esiste differenza o stranezza da meritare il male. E le donne, tutte non sono sacchi di carne del piacere. Sono stata chiara o devo tornare per una visita, non di piacere, perchè lo comprenda?"

"No...no, chiara..."

"la fiducia è molto importante. Non solo per il contratto, visto che un atto vincolante. Lavorare basandosi sulla fiducia ha i suoi pro e contro. E io odio chi rimangia la parola... Ci vuole duro lavoro per costruire la fiducia, ma solo un istante per perderla. Non c'è investimento meno redditizio, eppure perchè l'umano è tale, la fiducia deve valere e si deve lavorare perchè continui ad esistere, mai dimenticarlo.. E, un'ultima cosa! Tutte le persone sono destinate a morire alla fine, questo è vero. Significa però che le loro vite sono senza significato? Certo che no, nessuna vita è insignificante, non importa dove nasca o se abbia sogni o meno grandi come piace alla gente. Ciò che significa la vita di una persona, ciò che vale, ciò che è… queste sono cose che una persona decide da sé e le mantiene fino alla fine… Non importa quale tipo di destino sia forzato su di loro, quale lavoro faccia, dove nasca come fascia o altro. Tutti sono preziosi per la società e come vita. Non accettarlo equivale a morire. Creati il tuo mondo… per te stessa…e tuo figlio!..."

Detto questo, senza attendere risposta si avviò alla porta, mentre Gask la apriva dopo aver rimesso nella borsa tipo palestra, l'apparecchio e Kovacs in quella suia stile medico di pelle, tutto il resto. La fissò mentre lo superava, con quel vestito così strano per una mattina normale in città e in quei quartieri, e una macchina antica fuori, ma moderna e green sotto. E la giornata di Veròna non era finita.
Gask la accompagnò alla macchina, i suoi ruoli, perchè lo odiava, erano starle alle calcagna, portare nel caso le apparecchiature e la sua scorta di c ose da mangiare. Dovevano andare nel borsone, poi però lei vedendolo uscire tutto, si schifò e si agitò al suo solito, in preda all'ansia del cibo che potesse aver preso germi e simili, e si diede della stupida da sola per non aver controllato dove li mettesse.

"Abbi pazienza, è una cosa che si porta da sempre" risponedvano Milan e Jd sorridendo alle sue sfuriate di raccapriccio, se notava qualcosa che non andava. Se mettevano una posata senza i guanti e lei poi doveva toccarle, le cose senza vassoio, piattino o ciotola ma poggiate sulla tovaglia. Una volta per l'incazzatura, vedendo un addetto alla tavola senza guanti aver poggiato il pane integrale così, sulla tovaglia normale della tavola e non su tovagliolo o cestino, gli tirò tutto ciò che aveva trovato. E si trovavano in una delle Torri, altrimenti tra altri avrebbe cercato di contenersi mostrando irritazione, incacapcità di star ferma e muovere Veròna, come quasi masticare e muovere la mandibola chiaramente senza però aver toccato cibo. Se faceva così tutti sapevano che qualcosa la infastidiva. Peggio per il cibo. Si lavava le mani mille molte, usava alcool novanta gradi come fossero salviette detergenti e odiava che le posate che usava fossero messe sulla nuda tovaglia della tavola, così pane o altro cibo. Aveva il fastidio di avere sporcizia degli altri addosso, e a sentire Jd, che quando gli chiedeva spiegazioni delle cose che faceva si esasperava e pareva che stesse succhiando un limone. Era un fattore profondo del tenersi lontana agli altri. Gli altri sono sporchi, chissà dove si sono buttati o poggiati, ovunque ci sono germi, la sporcizia della gente su di me, no! Eppure come anche la sbeffeggiava Alaric, non pareva normalmente che avesse quelle manie. Si pretendeva pulizia e le mani sempre lavate, ma cavalcava, controllava di persona ogni angolo e sezione perchè tutto fosse apposto e prendeva a ceffoni sulla schiena chiunque, non importava che altezza o larghezza avessero rispetto a lei che pareva un topo in mezzo ai gatti. Lei usciva fuori dai gangheri se ogni giorno non si puliva e si sistemavano le cose. E aveva picchiato vari uomini di mano sua o con oggetti quando vedeva da telecamere o di sua presenza uomini che non avevano un briciolo di igiene, peggio esempio se camminavano in pigiama senza vestaglia o altro di notte. Se in bagno non si alzavano le gambe dei pantaloni quando e toccavano terra con la parte interna, urlava che si portavano dietro la sporcizia fin nel letto e peggio di sopra. Se facevano casini in bagno lasciando la roba dove non doveva andare. Se nelel botteghe cèrano animali infestanti che correvano, ragnicon ragnatele troppo grandi. I ragni potevano starci, erano utili come i gechi e camaleonti contro insetti molesti e potevano gironzolare, così come i varani o draghi di comodo che cacciavano gl iscarafaggi. Vestiva con abiti che dovevano essere lavati e puliti ogni giorno, le lenzuola tranne primavera, estate e primo aututnno, ogni settimana, altrimenti ogni giorno, così come pigiami e cosa indossava. Per l'intimo solo sapone tutto vegetale e senza cose strane perchè diceva, era scappato a Jd, che mettendosi gli slip comunque portavsa roba proprio là. Usava tovagliette diverse per cose diverse, come mani, viso e busto un tipo di tovalgia. Un'altra per i lavaggi intimi, e una terza per gambe e piedi, perchè tutto ciò che stava in queste parti on doveva avvicinarsi alle zone intimie, quindi divideva tutto. Per stare fuori indossava tipi di vestiti e intimo di un tipo, per la sua stazna un altro, così come le scarpe diverse per cosa doveva fare. Se cucinava da sè, cosa scoperta da Jd, seppur raramente, per ogni pentola o tipo di piatto usava una forchetta o coltello per cucinare e altri per mangiare, piatti su cui aveva lavorato le materie prime da sole o insieme, era diverso da quello su cui poggiava la pietanza finita. Per non parlare degli addestramenti ed esercizi, nei rari casi in cui lo faceva tra gli altri, aveva i suoi tappettini personali e gli avversari se a piedi nudi, dovevano sciacquarsi prima i piedi e le mani, n el caso le braccia, davanti a lei. Ogni cosa era studiata per non farla a pelle nuda su cose per lei sporche, sebbene Alaric continuava a dire fossero attacchi a casaccio, perchè tante volte l'aveva vista fare cose senza accorgersi di sporcarsi o fare storie. E altre cose che la facevano sembrare una malata di pulito, ma non era questo, diceva Jd.

"Kovacs per favore, ricordami bene perchè mi appresto a usare Veròna anche in questi casi. Veròna dal mio punto di vista dovrebbe agire per stanare la gentaglia, non fare la filosofa con la gente... speravo che questo personaggio venisse mosso alla fine daltri... odio la gente quando mi ringrazia senza conoscermi... borbottà l'ultima frase tra i denti non per Kovacs ma per se stessa"

"Vuole la parte lunga o corta?"

La Pierce Arrow Model B iniziò il percorso per inserirsi nel traffico per il prossimo contraente e Kianta chiuse gli occhi e si portò la mano alla tempia sospirando, facendo alzare il petto. Alla guida davanti vi erano Zidgi e Django, dietro lei al centro del sedile, stretta tra Kovacs e Gask. All'inizio lei aveva fatto storie per l'ultimo membro del gruppo al suo fianco, ma Jd e Milan l'avevano persuasa che fosse un'ottima spalla e portavalore. Sebbene lei avesse sogghignato alla cosa, del fatto che diventava il portavalore, ossia custode gli oggetti più preziosi, abbassando il suo grado a semplice lacchè, insegnandogli qualcosa sulle posizioni e facendolo stare da solo in un angolo. Detestava chi la toccasse, acnhe condividendo il posto in auto, ma quello era lo spazio e sebbene lui mostrasse contrizione al suo incarico, stava zitto.
COn quei tre era abituata da considerarli parte di lei, adnavano d'accordo, si rispettavano e per ogni cosa sapeva che non doveva voltarsi per sapere che fossero dietro. Gask aveva sentito Jd, una delle solite volte che parlava senza accorgersene, dire che sebbene avesse problemi di identificazioni dell'IO e del Sè, e non si sentisse al suo centro da loro, non aveva bisogno di voltarsi indietro per sapere se qualcuno la seguiva. E lei diceva Una sorta di rammarica consapevolezza per essere elemento di studio per i test e sostituta di Milan per mandare avanti la baracca. Con schiaffi sul coppino e scherzi educativi metteva i paletti su tutto, disse con un sorriso Jd, ma l'unica cosa che sapeva era che loro non l'avrebbero lasciata troppi passi dietro, sia per paura di cosa potesse combinare, che per la risorsa che era. L'identificazione dell'IO andò a quel paese, continuò prima di capire cosa stesse dicendo metnre fumava, quando si rese conto che più per lei, per la persona in sè, aveva una identità e posizione per quello che poteva dare come pedina. A Kianta non piaceva la situazione di stallo in cui si trovava. Non riusciva a capire se fosse in un luogo per lei, oppure no. Se l'identità che aveva era se stessa per davvero, o dettata dl modo in cui la vedevano e trattavano gli altri.
Alaric diceva solo che era casinista e o di buon umore o pessimo, comuqnue era un tornado imprenscindibile, una piaga biblica, una disgrazia in vesti di femmina minuta che valeva per dieci suocere, e o la controlli o accadrà tutto ciò che le passa per la testa. Jd aveva però affermato che l'idea di Alaric di definirla così non indicava una persona immatura e pazza, sebbene l'altro avesse da dissentire, semplicemente un tipo di personalità alquanto... spumeggiante. Si, disse. , si sentì dire Gask. E ancora l'amico disse, , fece come se volesse dire altro ma stesse elaborando bene la cosa...

"E' assurdo come tutti si reputino brave persone ed umani, e poi voltano la testa se altri hanno biosgno o solo un piccolo aiuto, e per riacchiappare quelli finiti come pescioliuni in una trappola, dobbiamo intervenire noi in vesti di streghe... di questo passo Milan, il cambiemnto non lo farà mai e quella gente pur di non ammettere di non essere forte e non mantenere la propria parte del contratto, torneranno da quella fogna. Lo so. Quasi nove miliardi di persone, nove, troppi per questo pianeta da aver creato il mercato dei nuovi schiavi da altri paesi, affossando tutti , creando altri nuovi schiavi e perduti considerati fuori dalla società... che schifo..." girando la testa a destra e sinistra con senso di schifo sul volto "La Romania in primis dopo gli anni ottanta e novanta doveva risollevarsi, invece per la cattiva condotta di quelli che pensano di avere in mano il paese, tutti sono al di sotto del livello medio degli altri e considerano ancora adesso fuori, il paradiso da cercare. Lo spostamento di persone in massa mese dopo mese, anno dopo anno, produce uno slittamento dell'occupazione nazionale, creando nuovi rifiuti della società non per scelta o droga, mentre i nuovi arrivati in regola o meno, sono schiavi come in Cina o paesi del sud, Albania, Africa e altri. E la lista di non conteggiati è lunga e vivono tutti ammassati in miliardi nelle città maggiori, sperando una svolta che per molti, se non certa gente che cacciamo, non avverrà mai. E Veròna sebbene faccia del bene, è come con i pulcini sui nidi. Se uno dei genitori muore, uno solo non può riuscire a sfamarli tutti fino ad essere adulti per bene, facendo venire adulti in forze con altri deboli o già morti. E' come una scremazione, e la cosa penosa è che nonostante dicano di avere più forza e speranza per lottare di nuovo, non è proprio così. Vanno a rilento, alla deriva, trainati solo dall'inerzia perchè non possono diventare ricchi, famosi,qualcuno o raggiungere il grande sogno chiaamto americano, australiano, e via dicendo. Non appena riescono ad avere una base decente su cui lavorare risalendo, ecco che si lagnano perchè vogliono più soldi, più questo... ricadendo in giù. E' una storia senza fine e Milan e quella persona sono solo idealisti. E gli idealisti a quella maniera pensando che in poco tempo possano..."

"Non è un pò dura, Capo?" domandò contrito Kovacs

"No, affatto. Sei dietro a lei e me da tempo e dovresti aver visto pure più di quanto io so... e ancora mi dici così. Tutti tranquilli mentre guardano fuori... sembriamo alieni in mezzo alle scimmie. Quanta disparità di livello, solo impersnando una strega che aiuta gli altri e schiaccia sotto il calcagno come la Madonna le serpi... Perchè lei ha accettato di creare la strega, se è possibile seguire uno sparuto numero e nemmeno quanti volevano..."

"La Strega, Capo, sa bene che è nata per due motivi. Immettere nel sistema sociale un soggetto fuori dalla normalità, perchè agisca come pezzo del gioco non previsto da tutti. Anche se ora sono in tanti che sanno di una strega che agisce, con la visualizzazione, le illusioni e prestig... prestigio.... no... insomma ha capito, l'organizzazione mette un avversario che la gente non sa come prevedere, contraccare, contrastare. Per tutti ci sono di norma membri della polizia, sezioni speciali, che hanno comunque delle leggi al di sopra che li limitano e modi di lavorare standard. Ma noi non le abbiamo e Veròna ancora di più. Sfruttiamo satelliti, risorse tenologiche nostre e acquistate perchè non siano in giro, il personale delle Torri e ogni mezzo possibile per dare l'idea di un qualcuno sfuggevole e non prevedibile. Abbiamo informatori e soggetti che non hanno accettato la Mano per vari motivi, che però sono stati disposti a lavorare per noi dietro compenso, purchè mettessero quei soldi per un pò di aiuto per la loro salute, senza droghe e simili. Veròna è ciò che è non ipotizzabile, supponibile, possibile, immaginabile, intuibile, presumibile, presagibile, e tutti gli ibile che ho sentito dal Leader, da quando ha deciso che dovesse esistere, perchè ispirato dalle azioni di quella persona... Ricorda la prima volta che lo fece o non lo sa?"

Kianta sapeva bene o male di quella volta, la prima, in cui Lia si mosse sui campi da gioco, come li chiamava, ossia missioni e incarichi. Milan voleva mettere alla prova la tecnologia con la sua visualizzazione e così accompagnata dai veterani, visitò uno dei luoghi di smistamento. Così li chiamavano, le sezioni in cemento decadente dove stipavano tutti i bambini, donne, anziani, uomini non in salute che usavano come schiavi per cosa gli serviva. Anche organi. E detto così non era così spiegabile come vederlo di persona. QUando Lia, dopo che la situazione fu sicura e controllata dalle squadre in campo, mise piede oltre la pesante porta in ferro arrugginita e messa male, ma che quelle persone denutrite, sporche e sofferenti non potevano abbattere neanche tutti insieme, vide la parte reale e non raccontata, a video, delle cose. E vide miseria e disperazione, terrore e rassegnazione, all'inizio. E poi il gruppetto di tre che li teneva d'occhio e li spostava, ormai legati. Kianta fece un passo ma Jd si mise di mezzo, dicendole di non andare oltre perchè molte cose che avevano già visto loro, erano come pugni nello stomaco. Ma lei gli strinse con tutta la sua forza il polso, e strinse, guardandolo negli occhi sfidandolo, dicendogli chiaramente se la fermasse pure, se poteva, ma lei doveva sapere. Non cè di peggio dell'ignoranza, disse, e per capire doveva vedere e accettare. Jd sembrava tentennare ma alla fine si fece da parte. E Lei avanzò. Osservò. Constatò. E Alal fine puntò gli occhi apertissimi e con aria cupa verso quei tizi. L'aria era già satura di pesantezza, cattivi odori, palpabile angoscia e dolore. Poi, quando si mise davanti a loro, divenne pesante e soffocante. Sucessivamente, la seconda volta in un campo di gioco, lei aveva preteso che la porta venisse chiusa con lei, gli arrestati e le vittime. NOn seppe mai cosa accadde dopo, ma Jd non scordò mai le urla e i colpi alla porta, i rumori pesanti e come uscirono strisciando quei tizi, se potevano, quando riaprirono. Parti di carne in terra, sangue, ferite, Lia di spalle in mezzo alle donne come a cerchio intorno a lei, e la sensazione che stesse pulendosi la bocca, il puzzo di ferro misto a odori corporei e aria viziata. Jd trovò uno dei suoi che tentava di togleirsi di dosso uno di quelli con mezza faccia, completamente senza carne, un altro senza parti di orecchie e naso, altri su altre zone, paura e urla isteriche. Ma quella prima volta, per Jd, era sicuramente quella che aveva ispirato MIlan per Veròna, la Strega del Gioco e delle Possibilità. Quella volta Lei era vicino a quei tre, muta, che dava un senso di pesantezza solo a guardarla. Quando uno dei tre fu sprezzante, lei gli diede un calcio su un lato del mento così forte da farlo cappottare di lato, nonostante fosse più grosso e pesante di lei e poi sbattendolo a terra, gli si mise cavalcioni sulla schiena e gl igirò il collo. Per abitudine sia Jd che tutti gli altri pensarono a una regolazione di conti. No, lei non aveva rotto il collo, gli aveva solo spostato i muscoli, come una torsione non letale, facendolo però sbraitare dal dolore. E fu allora che vide uscir fuori da lei quello che lo spaventava, quando lei faceva uscire ciò che Milan le diceva sempre, di dar corpo ai suoi incubi. E che portarono quel lato di Lia e la sua sfrontatezza, l'arroganza, giocosità falsamente immatura... tutte facce del tutto sfaccettato di Lia che servivano per un personaggio fittizio che camminava nel mondo reale.

"Dimmi, DImmi che ti ascolto. Come ci si sente ad essere un niente in mano di qualcuno con più potere? QUalche millimetro, un singolo movimento di pochi millimetri e tu sei finito. Puoi andare a picchiare i demoni, per quanto mi riguarda, se non ti faranno loro il culo. Conosco persone che bazzicano su queste cose, magari posso offrite te queste merde in mano loro, per i loro riti strani... ma ho di meglio. Ora sono io che Gioco. Ma con Voi. Vi darò il modo di fuggire, salvarvi il culo e non è retorica, di... riavere la libertà. Perchè vi toglierò tutto, perchè non sono la giustizia comune, nè polizia, io posso avere anche la vostra pelle malata strappata alla cinese, per farmici cosa voglio, come quella schifosa tedesca nazi famosa per queste cose o quell'assassino e creatore di oggetti in pelle. Li conosci? Io si, perchè ho voluto conoscere l'oscurità umana. E so che tu sei sporco, ma oscuro..?? Lo scopriamo insieme?"

Gli parlava vicino all'orecchio, ma con tono molto alto, dandogli fastidio, schiacciato da lei con le ginocchia uno a terra e uno al centro della schiena, con la testa vicina a quella dell'uomo, a terras dalle sue mani ancora nel gesto di rompergli il collo. E sorrideva. Uno sguardo malvagio, cattivo, luccicante negli occhi come creatura ferina e malefica. E jd capì che stava facendo fuorisciure tutto ciò che covava per la gente negativa, cattiva, malvagia che aveva conosciuto, che l'aveva rotta e gettata nella melma, e per molti altri.

"Sai... io non sono nessuno. Io sono una morta che cammina. Io sono il fantasma che ha potere dall'odio e rancore, che prende forza e potenza dai snetimenti profondi e nascosti ma pronti a uscir fuori come lava dal cuore, per farvi ricadere tutto di sopra. E come tale ho deciso di giocare con voi. Vi siete divertiti, ho sentito, a giocare come vi piaceva con donne di qualsiasi età, bambini e ragazzi, anche anziani... modi malati, viscidi, schifosi... ma è facile così! Il mio modo di giocare è così diverso che in confronto inferno e purgatorio di Hyeronimus Bosh sono paradisi tranquilli e divertenti. Perchè lui rifletteva cosa cèra nella sua società nei suoi quadri, cosa vedeva e cosa richiamava con i peccati e le punizioni. Ma non è niente, neanche dei Delitti e delle Pene. Ma cè di più... io voglio rednere qualcosa di non umano, definirlo, mostrarlo come umano. Si definisce personificazione, attributi umani dati a qualcosa di non umano. E voglio rendere umane tutte le cose che non vi hanno raggiunto... e sai cosa? Puoi odiarmi, guardami e ricordami se puoi, ma io sono ciò che tutti voi feccia umana avete creato e vi rimando con gli interessi... ma su un mio campo da gioco, con mie regole e tutto. Come avete fatto su altri...Ti prenderò e ne farò un farò un fantoccio senza personificazione ne definizione, verserò su di tè come olio bollente tutto ciò che non solo tu, ma anche tutti quanti con te e sopra di te, avete fatto negli anni. Ti romperò e ti ricomporrò. Ti farò a brandelli e poi ti curerò cambiando posto come se spostassi un segnalino di tiro. Ti entrerò nella testa, nel cuore, nei polmoni, fegato e ogni parte distinta di te. Ti porterò alla dannazione e disperazione che non hai conosciuto, e ricontinuerò in modo diverso, così che tu non ti possa assuefare, finchè non mi maledirai prima di romperti, e allora io riderò. Si, riderò, così..." alzando la testa e ridendo con tutta se stessa. NOn era sguaiata, non era orribile da sentire, era cristallina con una vena di cattiveria e una sfumatura di superbia, tornado ocn la testa vicina all'uomo "E lo farò ogni volta che perderai al mio gioco e subirai il dolore del mondo intero. Ma non morirari, nessuno morirà senza il mio permesso, perchè qualora accadesse, lo sarà anche per me e allora la tua rabbia, odio, maledizione sporcheranno la tua anima. COme è dannata già la mia e continuerò anche dall'aldilà e ciò non avrà mai fine, perchè ora che sono un pò libera dal gioco della famiglia e società, io vomiterò tutto ciò che ho tenuto su di me... e non hai idea cosa ho trattenuto per anni! Ma Prima, il nostro Gioco! Ora su, alzati" tirandolo per i capelli perchè si rialzasse "Sollevati e preparati, perchè giocherai con me, farò sistemare il nostro campo da gioco, sceglieremo le pedine e saranno le tue risposte, le tue decisioni, tutto ciò che cercherai di mettere in campo contro di me epr vincere... se vincerai, sarai libero. Andrai via da quella porta sulle tue gambe, nessuno ti seguirà o altro, e il Gioco ripartirà con questi altri due. Ho tutto il tempo del mondo, questa gente non ha un posto dove andare o qualcosa da fare, quindi assisteranno alla vostra sconfitta o perdita. Urlerete il mio nome, che sia per maledirlo o deridermi, va bene! Ho visto così tanti video e bodycam da sapere che giochi giocate, ma ne ho anche io di divertenti. Se avete dei santi, Dei, qualsiasi essere a cui vi rivolgete e in cui credete, imploratelo, perchè io sono un'entità indefinibile, inqualificabile, che cammina sul bordo dei piani pronta a ghermirvi o farvi miei servi. Io sono al di sopra di leggi e regole comuni. Io sono la vostra dichiarazione futura di vita, morte, continuazione e come, io sono la via destra e la via sinistra. Io sono colei che guarderete fino alla fine, se perderete che servirete, se vincerete colei che vedrete ovunque e sempre, perchè così sarà. Su, dimostrate le vostre bravure e decisioni. Come giostrerete gli elementi presenti? Quanto scapperete? QUale partita vi porterà benefici per l'ultima? Vi saranno cinque sfide, di diversa tipologia. Di voi non resterà che sudore, bava, sangue e tormento. Ve lo posso assicurare, perchè subirete ciò che meriterebbero chi mi ha fatto del male, e sarete i primi. Io, Lia, vi sfido a definire chi di noi vince o perde, si salverà o servirà... chi sarà nel caso un prossimo demone all'inferno per i suoi peccati..." ridendeo di gusto metnre camminava davanti alle persone rannichiate tutte insieme a terra, sulle brandine di fortuna, semplci coperte puzzolenti e logori o piccoli bagagli. "Definitemi come volete, resterò comunque un'entità nefasta, e come prova, voglio che sentitate per primo tutto il mio schifo per voi..." andando dall ostesso uomo in piedi e fermo per le armi puntate di sopra, trovandosela davanti, metnre gli prendeva il viso tra le mani e mille stelle iniziarono a vorticargli davanti gli occhi. Iniziò a tremare, consulvamente e quando lei non potè reggerlo, continuò a traballare scendendo fino a terra con gli occhi ormai bianchi, la bava che colava e un gorgoglio dalla gola. Si afflosciò verso terra, e Kianta tenne le mani sul suo visto ancora, finchè non si stancò.

Jd osservò l'uso dei guanti speciali con una smorfia, finchè lei non rise ancora di gusto "AH AH AH... questa è la mia divina tragedia, io sarò non una guida, ma l'entità fastidiosa come un folletto monello delle leggende, l'anti protagonista che gli mostrerà i livelli di inferno, purgatorio e paradiso, ma non come spettatore ma come attore principale, perchè scopra ogni settore e cosa nasconde sulla pelle... La maledizione di questa entità, le parole non dette, la mia risata, tutto si imbratta di cremisi...Fino a quando l'ultimo sogno scomparirà, dopo le ferite, il viaggio continua perchè giocheremo con la vita e la morte. Nessun peccato è perdonato, conoscete già la punizione, ma non come. La voce di qualcuno che avete rotto e ucciso vi divorerà. Siete così lordi che la vostra anima macchia di nero il puro, le bugie e l'inganno verranno schiacciate, nemmeno un miracolo o Dio possono sconfiggermi, dal riversare ciò che ho dentro. Il vostro futuro è ora spalmato di sangue, e nessun colore di speranza può sgombrare il cielo nebbioso e oscuro sopra di voi. La Divina Commedia vedrà un nuovo tomo, condito con la tragedia... Portatemi qualsiasi cosa per sedermi, perchè quest'oggi andremo via solo quando l'ultimo di loro avrà scoperto il risultato..." fece a Jd e gl ialtri con durezza, mostrando solo mezzo volto, tagliente e brillante.


Kovacs continuò, mentre Kianta rifletteva annoiata

"... E su chi ha preparato la Personalità? Su quella persona, acnhe se doveva essere una spagnola ad interpretarla, ma ecco che non era possibile essere una persona specifica, imitarla non basta, e così il Leader ha convinto quella eprsona che doveva essere Lei o chi era esattamente come Lei. Veròna non è altro che una percentuale della complessa Personalità di quella persona. Veròna E' cosa sarebbe stata quella persona se fosse stata Veròna e così voi... Il capo e il Leader si sono divertiti tantissimo, seriamente, con quadri luminosi, apparizioni in abiti antichi e scherzi al limite dell'infarto, creando un background per Veròna. Rispetto ad ora con Gask, con lei era come i monelli del quartiere che facevano gli scherzoni altri altri per divertirsi e ottenere cosa volevano. Per il Leader, quella persona era il partner per le imprese da spacciare magiche, misteriose e utili. Se con Gask lui è se stesso e più maturo, con quella persona era come il gioco delle case dell'horror o camere chiuse che piacciono da anni. Lui adora l'occulto, lei lo accontentava perchè alla fine si divertiva, basta che non si metteva davvero la magia che il leader cercava. Ma appunto, lui la vedeva come la sostituta ideale e sicura, e la persona perfetta per un ruolo del genre, a che cèra per sfogarsi con una parte di sè creata ah hoc che facesse la differenza... Veròna. Copiata da lei, una che amava stronzeggiare, parole sue, per punire là dove l'inutile giustizia umana non poteva. Veròna è come parte della leggenda ormai dello chateau, anche l'aria stessa di quella persona tra i dipinti, le favolette sui fantasmi e lei che vive ancora seppur morta... Capo, mi sembrate parecchio scoraggiata in questi ultimi tempi, perchè mi sembra che assumere il ruolo di Veròna non sia più stimolante. Quella persona e voi siete perfette per darle vita perchè essa è... voi... come spiegare. Devo ricordare come vi siete comportata quella volta che il Leader le aveva detto che aveva fatto stare male il Capitano Gask, e cosa avete combinato per l'eccitazione?" sogghignando mentre Gask girava la testa sorpreso di essere nell'equazione

I due davanti risero, ma non Kianta. Quella volta Milan le aveva annunciato che il suo comportametno duro con Gask lo aveva reso triste, pieno di dubbi e chiuso in se stesso da essere rimasto nella sua stanza. Affermando che aveva compreso finalmente i suoi sbagli e cercava una risposta. Una cosa che appariva matura e mostrava come la pazienza paga. Kianta era a colazione con Milan, nella stanza col bovindo, che si affacciava sul gianrdino interno che conteneva le rose di tutti i tipi e colori, compres quelle color champagne che Milan adorava e sebbene non fosse come il suo Akal teke, pareva dorata. Quelle tutte blu e blu e bianche screziate che adorava Lia, sebbene in primis amasse i gigli e fiori color blu. Quelle rosse con petali ondulati e color liquirizia che dopo varie ibridazioni aveva ottenuto, e aveva dedicato al suo nuovo fratello. E tutte el colorazioni possibili, da nere, verdi, viola, gialle e via dicendo, tutte divise per sezioni formando una disegno visibile dall'alto, dalle finestre degl ialtri piani. Aveva ricevuto la notizia mentre parlavano e facevano colazione come accadeva le volte che lui era presente, e tra una cosa e l'altra l'aveva ammonita di essere più cordiale e calorosa come sapeva fare verso Gask, perchè era rimasto toccato negativamente da cosa gli aveva detto la sera prima.

"Come Lia, dovresti sfruttare meglio le sfaccettature della tua personalità. Invece se vi arrabbiate, tendete a farne un netto stacco, bianco o nero. I vostri cambi di atteggiamento mostrano come due persone diverde, Una parte ride e arrogante, impavida e stronza... lasciamelo dire, l'altra invece calma, gentile, cortese, come una bambina appena nata. Nel mezzo, come ti comporti di solito cè la mia seconda, come una seconda pelle che esce fuori quando devi trattare sia con gli uomini che on gli altri..."

"Ma così sono tre..." fece lei con un sorrisetto monello

"Mi hai sentito? Gask..." e lui ripetè le cose.

Al sentire la notizia pareva chiaramente colpita, mentre gli addetti al servizio portavano e toglievano elementi alla tavola togliendone altri. Quella mattina sarebbero arrivati ospiti che erano appassionati del periodo vittoriano, ottimi investitori per le piccole imprese e settori in cui avevano diviso l'organizzaizone agli occhi altrui. E quindi avevano abiti appositi già dal mattino, in attesa del loro arrivo neanche un paio di ore dopo, essendoci molto da fare, organizzare e controllare era impensabile un cambio di abito, quel tipo, all'ultimo momento.
Kianta indossava uno degli abiti di Lia quando accontentava Milan, e si trattava di un abito con sellino del trentennio dell'ottocento, blu lucente per una cascata di strati d'abito in velluto per il periodo. Aveva la giacca che terminava a punta sul ventre e tondo e poco pià lungo dietro, con collo quadrato con vari livelli di rouches e abbottonatura severa con rouches in fondo e una sezione di velluto diversa nella porzione cetnrale con i bottoni. Maniche bordini in altro velluto e maniche con tagli a sezioni che mostravano come la giacca la camicia sotto. La gonna era un tripudio di sezioni di velluti a diverse altezze, con sul bordo davanti un disegno di rouches finali e da meno ai lati fino dietro. La parte posteriore della gonna avva una bordatura come passamaneria sfrangiata. Di sopra di era un sopragonna che prevedeva due cascate tondeggianti davanti e corti dietro sul sedere con vari livelli di arricciatura e rouches, mentre la aprte finale aggiungendola alla fine predevano sezioni a goccia uno sopra l'altro finendo come stascico sopra la sezione di coda della gonna. con un decoro risvoltato da agganciare alla parte sul fondoschiena della giacchetta, senza contare il sellino che dava la forma indietro. A Lia piacevano quei modelli, sia più stretti del decennio dopo, sia come in quel caso più ampi di gonna per avere più movimento, ma sempre entro il trentennio finale. Ovviamente erano definiti morning dress, sebbene avessero dettagli ed elementi maggiori tipici del dinner, e Milan indossava abito complementere di colore e tipologia del periodo. Lei indossava stivalii creati dai loro artigiani proprio come era anticamente, lavorando scarpe e stivali da zero come si faceva una volta, con colle ricavate dagli animali che macellavano per le materie prime, mentre lui scarpe da uomo lucide e ricche di rilievi in altra pelle di colore opposto.
Dopo un paio di sorsi di tè, lei lo osservò con sguardo che pareva languido, in realtà sembrava un cucciolo colpevole e mogio, col broncetto e le guancie rosse e Milan la fissò stranito. Era uno dei lati che mostrava meno, e solo per due ragioni. Perchè dentro esplodeva di felicità o perchè era addolorata veramente per qualcosa che la faceva stare male o perchè il suo comportamento aveva offeso senza volerlo o lo credesse lei
, qualcuno. Quindi sincero. Ma dopo un istante con la tazza a mezz'aria notò una cosa. Le brillavano gli occhi, ma non di lacrime, non piangeva mai e per farlo doveva essere grossa la questione. E capì, così mise giù la tazza di fine porcellana cinese, non europea, con decori floreali e la fissò. Poi fece un sorriso e lei sbarrò gli occhioni grandi grandi come colpevole e timorosa, e le disse qualcosa mentre gli addetti sparecchiavano ciò che non avrebbero più toccato.

Gask era rimasto scosso per davvero l'ultima volta per i lsuo comportamento duro e insensibile, che si era ritirato nella sua stanza, stando da solo, senza parlare con nessuno, neanche a lui. Affermando che si sentiva colpevole e immaturo. La sentì trattenere il fiato con sguardo caruccetto e colpevole, la bocca socchiusa, e lui per non ridere cercò di atteggiarsi ad amareggiato. Nel mentre pensava tra sè che era raro vederla così, sebbene sapesse che era nel suo carattere, ma come Lia aveva creato una corazza e usava quei trucchetti con chi sapeva potesse cascarci. Lui ormai aveva capito e stava al gioco, come in quel momento. , le disse, , fece guardando fuori, mentre lei muoveva le sopracciglia e dischiudeva la bocca come se provasse tormento e vergogna. E continuò affermando che magari non si sarebbe ripreso perchè anche gli altri gli dicevano sempre che seppur uno sbaglio, aveva fatto qualcosa di male e volevano che capisse e si attenesse alle regole. E questo colpisce dentro, disse dandosi un pugno leggero sul cuore. Lei fissò quel pugno, abbassò lo sguardo e poi fece una corsa con la gonna alzata nel modo adeguato, verso la porta. Milan rise e facendo segno di pulire, la seguì. Sebbene addestrata e preparata come un militare, quegli abiti pesavano massimo una decina chili e con gl istivaletti col tacco vecchio stampo non poteva correre normalmente. Quindi poteva starle dietro, perchè sentiva di aver finalmente sistemato le cose. Ma si fermò mentre lei varcava la soglia della porta verso il corridoio e sussultò. Erano partiti gli artoparlanti in tutto lo Chateau da lasciarlo confuso. Sentì il tic tac dei tacchi arrestarsi e andò lesto al corridoio. Intanto suonava a buon volume La Storm estesa di Vivaldi, terzo movimento presto, e si accorse che il battito di tacchi era finito. Corso nel corridoio la vide a uno dei telefoni in stile antico appeso al muro mentre parlava, concitata e riappeso, correva alla finestra. Riprese la corsa, senza accorgersi di lui e la seguì vedendola intenta a guardare dalle porte aperte delle stanze occupate. Poi fece dei cenni e fu seguita da alcuni. I corridoi avevano ogni sistema possibile, compreso quello della proiezione, quindi i proiettori del corridoio si attivarono e Milan osservò fino in fondo tantissiim effetti di fiori in sboccio che creavano un corrodio di fiori a iosa di tutti i tipi.

Lei che ticchettava seguita dal quel gruppetto ristretto, che con le scarpe da interno con i tacchi in ferro stile napoleonico facevano ancora più chiasso. Continuò così più veloce seguendoli, mentre lei ogni tanto si fermava per affacciarsi alle finestre e fare gesti a qualcuno, per poi fare un piccolo girotondo elegante e tattico per riprendere la corsa.

Sospirò, Milan, perchè non sembrava affatto in colpa e disperata. La vide fermarsi di nuovo e guadagnò terreno, si recò alla sala artistica e vide sia lei che quelli all'interno prendere delle cornici vuote. No, non andava come pensava, si disse.
Intnato che Vivaldi infuocava col violino la cosa in una ricca melodia festosa, notò che dalle entrate laterali giungevano alcuni con strumenti musicale a unirsi a lei. Doppio sospiro.
Si stavano chiaramente dirigendo nell'atrio, fece quindi una chiamata veloce e Jd e questi, gli disse che era con Gask nella saletta da tè, e che sapeva che Kianta lo stava raggiungendo. Fece veloce pure lui e la vide che continuava con i livelli di abito ondeggianti in testa a due sezioni di persone, a destra quelli con le cornici e a sinsitra quelli con gli strumenti.
Lei si fermò davanti la porta in legno del salottino, si chiarì la voce, diede istruzioni veloci concitate girandosi a destra e sinistra con un indice puntato e poi attese che le aprissero la porta, ocn una cornice quadrata intarsiata in legno color avorio in mano, bella grand,e e i musicisti che seguivano Vivaldi dal vivo. La vide entrare e si affrettò, mentre quelli coi quadri seguivano la scia di velluto, sventolando cornici di vari colori ad altezza testa. i musicisti iniziarono un nuovo pezzo seguendo la musica degli altoparlanti con il Concerto in E minore rv278 di Vivaldi.

Fece di corsa alla porta e la vide urlare con grande gioia e felicità che finalmente era riuscita a metterlo a posto, lo aveva rinsavito e che la cornice immortalava il momento. "Mostrami il miracolo" cinguettava, facendo saltelli con la cornice mentre gli altri eseguivano a cerchio con le cornice tra le mani verso Gask e Jd.
Milan alla porta, lasciando i musicisti intorno all'uscio, vide i due amici sul salottino al centro della stanza con il tavolinetto e le poltrone, e attorno a questi un girotondo di gente che urlava contenta. COn lei che urlava .Di colpo vide Kianta fermarsi e slittare sulla suola di pelle,fissare i due al centro della stanza che parevano gelati senza capire. Lei abbassò la cornice dopo che vi aveva guardato all'interno ed essere apparsa delusa, fissò quei due da un viso all'altro mentre ancora quell icon le cornici, seppur fermi, le agitavano in giro come epilettici. Milan si accasciò sullo stipite con un braccio in alto, reggendosi sul gomito, vedendo l'espressione di lei quando faceva una cavolata.
Era epica, si disse e per un istante pensò che se lo meritasse. Lei fece un verso di rammarico, guardò Gask e si lamentò che non sembrava un derelitto e afflitto armadio con la testa vuota, che aveva compreso i suoi errori e come essere con gli altri seguendo le regole. Jd le fece un segno italiano del che lei conosceva bene, mentre i musicisti che non potevano vedere dentro, continavano insieme agli altoparlanti as eseguire il vittorioso Storm con energia e vitalità.
Milan rise, mentre Kianta capiva la cosa si lamentava ad alta voce di essere stata presa in giro, che il suo giubilio di vittoria era finito sottoterra.
Jd era vestito come loro in attesa degli ospiti, stava in piedi a guardare qualcosa dal telefono di Gask, che stava in abiti normali e stravaccato sul divanetto in stile antico, in tessuto e legno, con i piedi sulla seduta e piatti e stoviglie in foglie di banano, che usavano al posto della plastica fatti da loro, alla rinfusa con bottiglie di bevande dispersi sul tavololino, e alcune macchie sul legno. Abominio, urlò Kianta e iniziò a inveire contro di lui come uccisore e rovinatore di mobili di pregio, chiedeva perchè fosse là dentro, essendo solo per gli ospiti, che quei mobili velevano più della vita sua. Venne avvicinata da Jd preoccupato, chiedendole di calmarsi. Agitandosi, le gonne si muovevano rendendo la cosa buffa, perchè sebbene infuriata non appariva come una pescivendola come diceva i lsuo suo sarto su altra moderna, sapeva come comportarsi ma in quel caso, comunque, al suo solito erao comica.
Era fatta così lei, e Milan rideva quando la vedeva infuriata e col broncio, peggio in abiti vecchio stile, perchè sembrava un film o cartone animato e la stessa cosa diceva
a Lia. Milan diceva che secondo lui era solo il modo di fare italiano, Alaric che le donne italiane non erano così, affermava che sapevano fossero dolci e bellissime e focose. Gli avevano detto che facevano bruciare di passione e felicità, ma Alaric affermava che Lia in primis, non aveva nulla dell'italianità fatta donna, anzi, invece di essere bella e fascinosa e calda, al massimo il caldo te lo faceva sentire buttandoti dentro un vulcano, o come kebab sul fuoco vivo sotto metnre giri e giravi. O ti usava come ariete per abbattere le porte, come ancora per le navi, perfino come sedia se non trovava nulla su cui stravaccarsi. Di raffinato, sensuale, interessante aveva poco... Così ripeteva, che quella per lui non era una donna come doveva essere modernamente parlando, ma una pazza sclerata col l'eleganza di un lottatore di sumo, e la dolcezza di uno struzzo quando gli girava. Quando si incavolava o le partiva quel momento, sembrava qualcosa di comico che doveva essere serio, e invece si dimostrava buffo e divertente, dai suoi gesti alle espressioni, al modo di sbracciars, e come prima nel corridoio, esternava cosa provava in modo bizzarro e spumeggiante, e quindi contenta. Iniziava a fare paura se non parlava, abbassava la testa e il suo sguardo voleva incenerirti, e fortunatamnete era solo comicamente offesa e irritata. E accigliata.

Milan rimase a fissare Gask che si alzava, portando via tutto e scusandosi, e Jd che strappava di mano la cornice da Kianta che per la rabbia la stava addentrando dalla punta, lamentandosi di lui. Sulla felicità che sentiva sfumata e la voglia di scaricarsi.
Le telecamere inutile dirlo avevano ripreso tutto, da prima mentre lei si agitava a suon di musica sulle punte seguita dall'abito felicissima, che correva come la giuliva fargalletta con un sorriso enorme, mentre si portava la gente dietro e poi nella stanza, quando guardando dentro la cornice annunciava la sua felicità di aver finalmente portato come una persona normale un casinista. Restare di sasso , restando come se qualcosa di shocckante e senza preavviso l'avesse raggelata, l'aveva punta sul vivo, altra tacca alla voglia di ucciderlo. E mentre il cerchio di uomini con le cornici danzanti davanti a loro, per isnerire dentro la scena che lei si aspettava di vedere per sempre, sed ne andavano alla chetichella, Milan entrò. Gask stava benissimo, solo stranito, senza capire che Kianta era incavolata perchè stava facendo i suoi comodi nella saletta tenendo compagnia a Jd, e chiedeva sempre scusa.
Col broncio a gonfiarle le guance rosse, questa volta per la figura barbina, fissò con astio e voglia di smozzicarli, nonostante le proteste proprio di Gask e Jd che non capivano, finchè non voltò il capo alla porta. Il suo cipiglio e il muso lungo finirono su Milan che si avvicinava, celando un sorrisino he tentò di spiegarle perchè fosse lì. Ma lei gli si avvicinò impettita e rigida, mento in su, allungò la mano e gli prese il fazzoletto ripiegato nel taschino, e con un mozzico iniziò a tirarlo dal centro e inveire contro di Gask e Jd per l oscherzo, affermando che fosse stato meschino e fosse i lsuo, di cuore, ad essere rotto. bofonchiava, sfogandosi sul fazzoletto tirando a destra e sinistra con i denti per la rabbia. Milan cercò di prenderglielo ma Kianta si voltò e ,smangiucchiato e umido, lo tirò in faccia a Gask prendendolo in pieno e urlando che era impesanbile che lei fosse la cattiva, e sempre quella negativa e selvatica, come le dicerie, e lui fosse adorato e consdierato nonostante le stronzate. "TUTTI CATTIVI! Mi hanno presa in giro, mi hanno fatto credere che un fastidio era passato...", indicandoli tutti con l'indice e andandosene via con i velluti danzanti e il sellino che seguiva il suo passo pesante come u n militare.

Scossone.

"Taci...e passami la pipa..."

"ma capo, adesso?"

"Di certo non posso bere un tè qui dentro, tra una scimmia e un lama che mi schiacciano... e le sospesioni... che vitaccia devo fare, e pure mi fanno questioni su cosa vorrei usare per calmarmi..."

"Ok capo, se vuole un tè..."

" Mi piacerebbe, ma tra gli scossoni e le vostre gomitate e colpi di fianchi... " ma la macchina sobbalzò facendole sfuggire un verso "Nonostante questa macchina nel cuore modernissima e green e tutto, si balla come sopra una lavatrice, e ha le migliori sospesioni... strade del cavolo e nessuno fa niente..."

"Capo, si sente come su una lavatrice?... sa cosa si prova?" mentre lei stava zitta socchiudendo gli occhi, guardando avanti, e un sopracciglio alzato "voglio dire, io la uso con la mia ragazza ma è che è lei...AAAHHH" urlando di colpo perchè aveva ricevuto una botta secca con il legno della pipa, colpendolo con la testa di qeusta su un occhio. Gask sorpreso voleva girarsi per aiutarlo, ma si accorse che lei era rimasta sorpresa per un attimo con la bocca aperta, come si se si fosse accorta di averlo preso per sbaglio nell'occhio.Guardando poi davanti di nuovo rigida e le labbra a una linea unica, mentre accendeva la pipa, Kianta fece faccia da poker e lui lasciò stare. Non potendo muoversi, essendo lei al centro tra loro, Gask potè solo chiedere all'amico come stesse, mentre questo si teneva con la mano una parte della testa e i due davanti ridevano.

"TACI! NOn ti ho preso dritto nell'occhio, ringrazia che la mia grande bontà ti abbia riservato solo questo, per il tuo commento impertinente..." lo rimproverò secca

"taccio! Taccio..." fece questo in italiano, il poco che consoceva della lingua "mai più parlare di sesso... taccio, mi perdoni..."

Gask sospirò e per evitare di allungare un braccio dietro Kianta, per raggiungere l'amico. Si fece più vicino allo sportello, sperando che l'ira non tornasse anche per lui. Eppure Jd aveva detto che non era come appariva, e gli scatti d'ira comparivano solo quando si era superata la linea, era esasperata, irrata ma per ragioni serie. Che fosse solo per i nervi quotidiani, e che a volte era proprio lui il problema. Era il primo di tutti a fare cosa gli passasse per la testa, non rispettare le regole, sparire a fare cosa gli interessava con alcuni degli uomini ed entrando in posti, solo o no, in cui non doveva se non avvisando. Ed era il poco che aveva elencato. Ma lei pareva come punta da un'ape sempre, quando le cose non andavano come voleva... ed era per motivi reali che era piccata? QUali fossero a quel punto, non sapeva.













"Gaurda chi cè... ti piace proprio quel posto!" fece Milan entrando nella sua camera da letto, slacciandosi il foulard o fazzoletto doppia pala in stile parigina o ascot, infilato sotto la camicia e non sopra come le cravatte. E lui badava allo stile.

Lia era seduta sulla cassapanca ai piedi del letto con la schena alla pediera, con vicino un tavolino per il vino e altri oggetti.

"La colpa è tua. Sebbene questa stanza mi faccia salire il glucosio a livelli indescrivibili, e non l'ho da quando sono qui... capisci, è solo per l'imbottitura e come si sta qui sopra, per il tuo gusto dello stile Chesterfield. Questi mobili, tutti, color bianco strano con le imbottiture con i bottoni che formano la quadrettatura... ammetto che sono comodi, ma resta lì. E comunque ero qui perchè stavo aspettandoti..."

"Capisco..." senza farla continuare "adesso che sono qui il tuo glucosio è sceso? E' da quanto hai accettato di prestarti per i test sulle stoddarde che non hai più la glicemia alta da diabete, a causa degli squilibri dei farmaci che ti davano. Cèra da aver paura con quei livelli..." posando delle cose sul comodino prima del letto "Non dovresti avere problemi per un pò di zucchero nella tua vita..." svestendosi e togliendosi la camicia

"Carina la battuta, ma sai che non sono persona da zucchero o dolcificante, come le altre..."

"E noto che hai usato un temrine diverso invece di donna... "

"Si... ciò che mi portavo resta. Io... chi sono?... Cosa, sono? Come determinare me stessa? Alla fine siamo sempre lì. Si è se stessi in base al riflesso che la gente ci da. Che lo vogliamo o meno. Qui non piaccio a nessuno, come là, perchè sono donna, e ancora non sono arrivate le noobies donne, e sarà il delirio... dovrò bastonarne parecchi perchè la loro lingua buiforcuta non inizi a scuotersi... ma comunque, anche qui sono valutata per determinate cose, in cui non mi rappresento. E posso essere o fare ciò che voglio con la mia forza interiore, non cambia... cosa sono e chi sono riflettono il mondo che mi circonda e le persone..." guardando il libro che aveva aperto sulle cosce "E io sono a punto e a capo. Là fuori sei determinato dai voti a scuola, come ti mostri, come ti vedono e tu rifletti ciò. Tutte le mie passioni non valgono niente, cosa mi piace, cosa mi sento o meno, non se ne parla. I miei dati biometrici dicono donna e donna devo essere, con cosa significa per il loro cervello bacato. Io sono cio che le mie tette e il mio utero dicono. E devo essere cosa natura comanda. Peccato che siamo esseri umani..."

"Eppure concordo con te sul fatto che ci si può, qui, costruire quel che si è si sente..."

"Si, ma non facile così come viene detto. Abbiamo visto come la gente per esempio prova perchè non capisce e sa chi e cosa è, relazioni con lo stesso sesso per capire... perchè confusi più di me. E' un delirio..."

"Non riesci a scrollarti di dosso l'influenza dei tuoi, vero?" disse Milan mentre controllava un paio di camicie da cui scegliere.

"NOn posso far nulla sul fatto che la paura del disprezzo e sdegno che vedevo... no, non se ne vanno. Delusione e paragone con altri. Non riesco a togliere la mia me falsa, creata per provare a emularli, mi porta a conflitti. Secondo Janelle, la tizia psichiatra che avete, per calmare la situazione che mi porto dietro cè necessariamente bisogno di anni almeno, per sistemare la cosa. L'ansia di sentire le loro grida, i loro giudizi e il casino non se ne vanno. E sono lì la notte..."

"E hai ancora fatti quei sogni?" domandò lui cambiandosi i pantaloni "intendo, quelli dove sei con qualcuno che non conosci e non ne vedi, o non ricordi poi il volto, ma che dentro sai chi è e i gesti nei suoi riguardi, che nella realtà non capitano mai?"

Lei rimase zitta, distesa ancora sulla cassapanca, con il libro in grembo e il bicchiere col vino frizzante che aveva iniziato a portare alla bocca.

"Ancora, eh? Ma no nsai se parla di realtà o meno. SAi che nei sogni conosci quella persona, ma poi non sai nome, aspetto, niente. Ma sai che è una persona così vicina che mai nessuno in questa vita. E se quella amica, ZAy, avesse ragione?" facendola voltare "Innanzitutto non mi macchiare il mobilio, secondo, mi auguro che quel libro che tieni lì, non lo abbia pulito con alcool di centinaia di gradi danneggiandolo, perchè lo vedo che è della biblioteca..." facendola ridere, sebbene avesse visto mentre lo maneggiava che gli aveva messo uan copertina in plastica robusta, che usava per non danneggiarli, ma anche tenerli in mano o sulle gambe senza sporcarsi. Sempre quel senso di sporcizia che si sentiva addoso ovunque fosse " E comunque per le cose che ho studiato e sentito da persone autorevoli..:"

"Seee!....!" fece lei

"...in base a cosa si sa, poteva aver ragione nel fatto che come tutti, ci sono persone destinate a trovare sul proprio cammino o ritrovarle se la concezione della reincarnazione è vera... ne parlammo per la scelta della Muse. Quelle donne hanno capacità reali, o non sarebbero qui con noi, ma non vuoi saperne di avvicinarle. E se quella tua ex amica avesse ragione, e chi sogni e il vuoto che provi sia per qualcuno che desideri nel profondo rivedere, ma non lo hai reincontrato per aver scelto di far contenta la famiglia? Lei diceva che poteva essere tra quella gente..."

"Quegli scarafaggi radioattivi..." fece lei tra i denti

"Ma potrebbe essere come dico io... quella persona, che riesci a identificare come maschile e alto, non è che è morto e inconsciamente lo sai e quel vuoto e perdita che provi da anni sia per questo? Quelle cose strane che hai visto e non ti spieghi, e che hai provato, non siano questo? E ancora, desiderio pressante di andartene dal piano materiale perchè cèra qualcosa che doveva esserci, ma con la sua morte non cè?"

Le domande rimasero a vagare tra loro un pò, mentre lei fissava le pagine aperte, tenendo il bicchiere sul tavolino alto fino alle sue spalle, ma stretto tra le dita della mano sinistra.

"...cosa stai leggendo?" facendola sussultare

"...sto leggendo dei trattati sul nastro di Mobius e la bottiglia di Klein..."

" Ma non avevi detto che queste cose non ti interessevano?"

"EH... io parlo di fisica, non metafisica e magia..."

"... ma anche negli studi che faccio, queste teorie, come altre, sono considerate per avvicinarsi agl ialtri piani a noi invisibili e apparentemente lontani. Stai vedendo dopo la nostra discussione sulle Muse e i loro poteri, se tu con la visualizzazione e dissociazione sei in grado di raggiungerli? O che puoi trovare lì le risposte del fatto che sentivi presenze e vedevi cose, e le strane cose che provavi? Come quella volta con la chiave a Ballymena con Zay, dove cosa strana la notte ti eri svegliata per qualche motivo, e alzandoti a sedere sul letto cèra qualcuno dietro la vostra porta. La mattina vi siete accorte che la chiave non era dietro la porta quando l'avete chiusa e avete cercato in camera senza capire. Poi di colpo, da tue parole, qualcosa non sai bene come, ti ha mostrato come un flash visivo la chiave nella toppa e senza pensarci due volte come se qualcosa ti indicasse di seguirla, sei andata alla porta, mentre Zay ti guardava senza capire, e hai preso la chiave messa fuori e l'hai messa dentro. Quella cosa come tante altre erano strane ma non ci hai fatto caso, come quelle capitate a casa e tre mesi prima, quel qualcosa che ti stringeva la gola inchiodandoti al muro. E mi dici che non credi a nulla e consulti libri su teorie di fisica? E vuoi intendere che non vedi le Muse perchè non ti interessa... o è per paura di sapere che quel qualcosa che senti non sia qui tra i vivi, sia reale? Intendo il mio pensiero che lui o chi fosse, sia già morto e sepolto?"

"..."

"Devi fare i conti con queste cose. Sei i ltipo che vuole la verità, non importa quanto faccia male, ma devi saperla per digerirla e proseguire meglio. E' così che sei ed è una cosa ottima. Ma quando si parla di certe cose e della possibilità che quel niente che senti dentro, quel senso di perdita o di mancanza , è dovuto a ciò a cui magari tenevi che è morto..."

"Che senso ha parlarne? Se è morto, per ipotesi come dici, che cambia? Non riesco a scacciare cosa mi ha oppressa fino ad ora e non riuscirò a scacciare l'angoscia di sapere che pensavano male e negativamente di me, sempre e comunque, mascherando con solo perchè figlia o nipote. Se anche vi fosse un lui, se anche fosse morto o a metà, che so in coma o altro, e io lo sapessi da tempo per qualche ragione, ad ora non fa differenza. I timori, le paure, l'incapacità di sentirmi forte come prima, ciò che prima so che potevo fare e ora no, perchè sono rotta... non cambia le cose. Io non servo a niente, sono incapace in tutto, sono... un fallimento. E per quanto tu dica che invece posso fare la differenza ed essere qualcosa con ciò che mi permetti... non so ancora cosa daranno al mio vuoto. Tu affermi che io sia tua amica e lavorando posso darmi un IO, un CHI e COSA sono, ricstruendomi come dovrei essere... ma cè una cosa che non hai inserito nell'equazione... e se te lo dico io che in matematica e fisica sono un capra..."

"Allora spiegami..."

"Tu dici che io so più delle persone normali che hanno vissuto e avuto più di me, quindi cè uno squilibrio. Loro erano mediocri secondo le informazioni che hai preso, io qualcuno che vale la pena di ocnsiderare, eppure in quel mondo là fuori io valgo zero, quelli duecento. Secondo una specialista strizzacervelli che hai messo in campo, io dovrei lavorare sodo per mesi, un anno per avere di nuovo la forza e determinazione di un tempo, per scacciare quel senso di mancanza che provo... ha messo in mezzo un secolo di spiegazioni psicologiche e ok, suo parere. Ma cè una cosa che nessuno di voi può darmi. E devi metterlo in conto, perchè io estranea X mi seneto ancora così qui con voi...allora se le cose non sno qui già diverse e cambiate, puoi far poco là fuori per cambiare il mondo."

"Spiegati" sistemandosi un nuovo foulard su una camicia diversa alla marseille.

"Credi che anche qui con voi io possa determinare ME e COSA sono facilmente? Ti sei guardato intorno? Una parte degli uomini è scema come un panda e non sa neanche dove cavolo si trova o che sta facendo. Fusi di cervello come..."

"Sono sempliciotti quell idi cui parli. Concordo che a parte le loro qualità, non brillano di acutezza perpicaciosa... si diceva così, vero?" Fece lui divertito, rovistando nell'armadio per trovare altro.

"Sia come sia, una parte sono dei fumati incapci di ricordarsi che fanno, dove sono.... altri osno razzisti e xenofobi, altri omofobi, altri ancora misogini, altri hanno caratteri veramente come si dice nel mio paese , altri ... ah, per tanti di loro essere militari equivale ad essere parte di un gruppo. Altri sono peggio di me, isolati come eremiti. La situazione per te è buona per una Comune? E ancor di più, una come me che si vede presa in giro e trattata come estranea e fastidiosa, sebbene tu mi abbia dato l'autorizzazione a fare come volevo..."

"Infatti..."

"Beh, visto che stai a guardare cosa ti sta meglio con quello o l'altro, immagino non abbia capito il senso. Qui è come là fuori, non cè vera coesione, non cè un collante comune che li tenga insieme nel vivere com,e tu vorresti, e sentire un vero senso di appartenenza. NOn sono individui ma singoli soggetti di varie squadre. Seguono ordini come gli pare, ma la cosa peggiore è che qui con voi, che là fuori è la stessa cosa per me. Perchè per chiunque il defiinre chi si è e cosa si è dipedne anche dal riflesso che si vede sal gruppo di appartenenza e gli altri. Vuoi o non vuoi, questo è. Posso dire quanto voglio di non essere donna o che non sono portata per comportarmi come tale, o essere ciò che i miei organi riproduttivi dicono per me... perchè saranno sempre gl ialtri a determinare alla fine col comportamento, modo di interagire con me e gl ialtri ect, me e come sono nell'intero contesto..."

"Quindi stai dicendo che non ti senti capace di sviluppare te stessa, perchè anche qui le cose non sono..."

"QUi ci sono mentalità simili a quelle là fuori e ancora adesso dopo settimane, quei broccoli duri come marmo continuano a fare resistenza invece di sistemare questo posto. E' come se un branco di hippy avesse assaltato un antico maniero ergendolo a casa. Non cè tanta differenza..."

"AH ah ah... bella questa. Ok, sono pessimo in queste cose, avevo però lasciato qualcuno a farlo..."

"bravi anche loro... per l'idea della Comune e un posto più aggregativo, avete solo creato una mandria dove tutti si sentono stalloni senza puledre. E quindi si scornano e via dicendo. E io li vedo, li sento voltarsi quando passo. bisbigliare, sentenziare, giudicare..."

"Anche le patate ancora crude che hai tirato ad alcuni perchè la cucina era ancora orrenda? Ad altri li hai minacciati con il phon della doccia con tutto i l tubo di usarli sulle loro teste perchè continuavano a non lavarsi nel modo giusto. A chi non aveva le camerate ben tenute hai minacciato di far trovare loro cimici e una collezione di migliaia di zanzare da riversare nelle loro stanze, chiudendo anche le finestre. Ad altri è andata peggio, le bisce finte che hai veramente messo nei letti. Agli altri hai chiuso i bagni e minacciato con i taser finchè no nripulivano c osa avevano sporcato... E ok, capisco che incavolata nera e quandi ti fanno superare il limite mordi, ma non è un tantino eccessivo?... vediamo, a chi si fregava di nascosto alcuni beni e senza pagarli, hai aperto la loro zona di camerata e hai invitato gli altri a prendere cosa piaceva del tizio gratis, perchè visto il rubare facile, anche le lroo cose erano aperte a tutti. per non parlare della mummia vivente, Alfons, che è diventato tale tutta la notte per averti prima minacciata di cose brutte e poi se ne è andato invece di presentarsi per la ronda, una sera, e un'altra per i turni di laovro per le sistermazioni, e gli hai detto che visto che gli piaceva battere la fiacca e oziare, poteva farlo per l'eterno scorrere del tempo, riposando come un gatto dentro la scatola, bendato, perchè muovere un muscolo è fatico... questa è stata leggermente inquentate.... E gli hai detto che così facendo, giocavi a scoprire i segreti del paradosso del gatto di Schrödinger. Altri li hai presi in giro disegnando e imitando riti satanici, perchè li immolassi per chiamare spiritelli che pulissero... Oddio, sono così tanti che ricordarli tutti è assurdo. Ah, dimenticavo, quello che mi ha fatto ridere più di tutti è quando hai portato tre cavalli nella camerata , senza i letti a castello, e hai lasciato lì' dentro quelle bestiole, sporcando di cosa sappiamo tutto, affermando che visto lo schifo in cui vivevano, niente di nuovo..."

"Avevano barattoli di urina, chiusi, perchè la notte non volevano alzarsi. Dammi della stronza...!" alterandosi

"Su quello hai ragione, ma..."

"E allora..."

"E le vecchie che hai raccattato chissà dove, portandole senza che vedessero il posto nel tragitto, mascherato da lavoro aiutandole con la misera pensione con qualche guadagno facile, e le hai fatte girare per le camerate metnre gli occupanti sentivano i loro pareri? Cavolo, di nonne ne hanno già subito abbastanza... Andiamo, le vecchie sono insopportabili..."

"Se lo meritavano..."

"Eh..."

"Resta i lfatto che io ancora sono vista come tiranna sfascia case altrui e stronzeggiano con me... e anche ora non posso definire me in qualche modo e qui è impossibile, ancora, farlo... Mi hanno conidizionata nel credere di essere niente mentre tu dici che posso tutto. Gli uomini là fuori ti smentiscono, sembra... La specialista che dice che ci vuole un anno da sua esperienza, per cancellare ciò, e io che vivo in un posto dove sono vista come là... a che pro?"

"Lia...Come credi di poter fuggire da ciò che è dentro la tua testa?"

"Se avessi voluto sentirmi libera di conoscere, essere me, sarei stata per tutti una poco di buono, vergognosa, sgualdrina... io che rispetto tutti e non ho giudizi, se non gli atti che fai negativi. Io che sono per la libertà di tutti di vivere e sperimentare, sesso e intimità addirittura, sempre che non ledano quella degli altri, devo sapere che ancora oggi sarei una poco di buono per scegliere di vivere qualcosa di naturale. NOn provo niente e nulla per nessuno, ma anche avessi voluto essere libera sessualmente, sarei finita sulla bocca di tutti come quella stronza che è una... lasciamo perdere, menter quella stronza che cambiava uomini come niente, aveva comprato il diploma, non aveva fatto niente nella sua vita e non aveva hobby, interessi o altro come me... ma è stata ed è sempre sopra di me.E qui mi etichetta proprio con epiteti di cose che io non ho mai fatto... Bello, Milan, bella Comune..." applaudendogli

"..." lui alzò la testa verso il soffitto, stanco

"...Io sarei finita per ricevere sputi letteralmente solo per vivere me, e cosa volevo. Lei che ha fatto di tutto per trovare il pollo, cè riuscita che fosse scemo da non far domande e si è fatta mettere incinta, per essere sposata, perchè non era persona da essere sposata. E fare figli. Eppure è lì e per matrimonio, due anzi uno civile e uno religioso dopo un anno, e i figli per ogni cerimonia, ha ricevuto dai cinquecento a mille e cinquecento euro così... regali da far impallidire le porcherie che ricevevo... e a me sempre le pietre da terra. Lei sempre considerata, che affetto e tutto aveva e io sempre a guardare. Eppure nonstante tutto mi brucia sapere che io non ho vissuto niente, pertutto ciò che gli stronzi mi hanno gettato addosso, per le paure e il non essere una persona .. vaffanculo, e qui idem! mi hanno giudicata ed etichettata negativamente mentre stronze come quella no! E nonstante tutto mi brucia vedere i favoritismi del , il fatto che se sei una donna e libera, sei zoccola a prescindere, sempre che non hai la faccia come il culo di piacere come molte che erano spanne sopra a me nel livello esempio del gruppo, sei etichettata così. Assurdo, ma è questa la situazione con cui ho vissuto.. E quelli come me, i miei blocchi... Io non ho vissuto un cavolo e devo vedere questa feccia vivere, esistere, fare cose che io desideravo..."

"Sia l'amore che la felicità sono la stessa cosa dell'aria. Anche se riempie il mondo, se non lo capisci, è come se non esistesse..."

"Ecco che ricomincia con l'amore" fece Lia con un gesto della mano per scacciar ela cosa

"Più i giorni passano, peggiore diventa la tristezza per la perdita di qualcuno. Cosa pensi di loro rimasti là?..."

"..." con una scollata di spalle "... per una volta sono stata egoista..."

"ne abbiamo già parlato, ma perchè non provi a seguire cosa fanno?"

Cos...?!? Io devo emularli in cose basiche che non ho vissuto? "

"Nel tempo limitato che abbiamo tra la nostra nascita e la nostra morte, viviamo la vita con tutto ciò che abbiamo. E' una massima importante che...” allargando le braccia per mandare il suo messaggio

"Beh, chi ami dipende dalla persona. Cè qualcuno con cui è divertente stare? Stare con qualcuno non richiede finzione, compromesso e altro, finché le due persone si accettano a vicenda. Se ti preoccupi per i genitori o famiglia, allora perdi. Questo ho imparato! Non dimenticarlo. Non si può uscire o stare con qualcuno con sentimenti incompleti... pensando così si finisce per essere come la gente stupida perchè ha paura della solitudine, io no..."

" Le persone sono in grado di creare un'altra parte di se stesse dentro di sé, in qualsiasi momento. Una parte che possono davvero apprezzare. Come hai fatto tu. Solo che nonostante ti sia portata oltre e al limite, non è servito. Non ti sei arresa, ma non hai ottenuto nulla. E..."

"pensare di arrenderti solo perché è inutile rende scemi, ma anche troppo... lascia stare. Il momento in cui ci si arrende è quando la vita finisce"

"Lo dici come un peccato?" fece lui coe stupito

"Il peso di un peccato dipende dalla persona che lo misura." scuotendo la testa "Così' come facciamo noi con la feccia... qua comunque stavamo parlando della mia esistenza ancora qui..."

"Se la tua esistenza è riconosciuta fermamente da te stessa, è abbastanza per definirti. Se puoi vivere con fiducia e in te stessa, puoi accettare qualsiasi tipo di stile di vita, e quindi luogo ed esistenza, Certo, se senti che appaghi ciò che ti provoca dolore...". disse Milan con un sorriso

"Le persone tendono a trasferire il dolore di cui sono gravate sugli altri. Vogliamo continuare con massime e simili?"

“Ognuno ha il diritto di perseguire una vita felice. La parte difficile è averne il diritto" fece lui a trentadue denti per giocare "La verità può cambiare forma a seconda dell'osservatore."

"Si, si..." facendo il broncio come sempre facendo le guance tonde " Belle frasi ma non fanno altro che dire e questo fa male. Ora inizierai a parlare di sogni? Non negare i tuoi sogni, ? Non ha senso fare un primo passo, se hai gli occhi chiusi e non guardi al futuro. E' così che dici sempre, ma sai che per me non vale..."

"Tu sei un essere umano, ne più e ne meno, con tutte le speranze e le sue paure, le passioni e le idiosincrosie proprie.... e ti senti anche qui fuori posto. Questo mi dispiace ma sai anche tu, lo dici tu stessa, che il cuore umano è difficile da cambiare e come ti si vede non è cambiabile facilmente... magari un altro pò e potresti scoprire che sono buoni amici..." indicando con una mano la finestra che si affacciava verso fuori, mentre gli uomini brulicavano indaffarati per i propri compiti

"Mi sta venendo il mal di testa con frasette e citazioni... tu e il tuo buonismo!! Così dici sempre, ma è anche un modo per dirti di considerare anche gli uomini là fuori...Il segreto è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. Solo allora, troverai il Paese delle meraviglie..."

"Carroll"

"Ma quanto ha ragione?" scimmiottandolo "Ormai dopo Zay e Ric ho finito, e lo sai. Ho finito di fidarmi, dopo di loro non mi fido più di nessuno... è troppo dispendioso fingere per essere parte di qualcosa che ti allontana comunque. Mi avevi detto che potevo crederti sul fatto che lontano dalla mia famiglia, e quel posto bigotto del cavolo, con ciò che mi piaceva a disposizione... io potevo farcela, e trovare un senso e un motivo per vivere. Guardami! Poi te ne sei uscito con l'idea che cèra una persona che dovevo incontrare dopo la reincarnazione, e che essendo magari morta, non avessi motivo di restare qui. Peccato che io non creda nel fatto che vi sia una sola persona a darti motivo di vivere. Senza quella muori, perchè hai finito per aggrapparti a questa annullando te stesso... Quelle cose sono alla Zay, punto. Al massimo come facevo con lei e quei cretini dei Vangelis, come dicevano si chiamassero, dire e vedere che accade. Studiavo la cosa... Certo, sono accadute cose strane, ancora di più quella volta che non ho mai raccontato a Zay e Ric, dove mi ero alzata dopo aver parlato con lei e qualcosa mi ha letteralmente perso per la gola e tenuta ferma al muro. Mi sono liberata dopo tanto, è stato qualcosa di assurdo, ma alla fine dopo che ho mandato al diavolo loro, non è più accaduto nulla che fosse anche lontanamente simile a quegli strani fatti. Bum, finito! QUindi era tutta finzione, solo convincimento che mi portavano in testa, solo... E poarliamone, Phib era quello che diceva che io ero chissà chi nelle mie vite passate, disse che lo aveva rivelato a Zay e che non si poteva sapere però chi fossi perchè non devevo. Punto. Ma diceva di sapere ed era meglio tacere. Chi ero se esistono le vite passate? Ripeto, finzione..."

"QUindi mi stai dicendo che i sussurri e le voci proprio che sentivi come respiro nell'orecchio mentre eri a letto era... la loro influenza? La chiave a Bellymena? Quel senso di strozzamento che ti aveva inchiodato al muro ed era passato tanto perchè sentivi la vita in casa nomrlamente mentre tu eri bloccata vicino la porta a lottare per liberarti... era solo l'influenza dei loro racconti e parole? E se invece fosse quella persona che voleva dirti qualcosa..."


"Con loro niente! Anzi, peggio." come se non lo sentisse "Ho capito che ero un fallimento già con loro, confrontando la mia vita con la loro, oltre della feccia che mi ha portata ad essere niente. Come si dice? < Si è una persona completa, donna o uomo che sia, con o senza partner, con o senza un bambino. Una lezione che una persona, di più donna, deve imparare è che fin dal primo giorno si ha già in sè tutto ciò che occorre, ma è il mondo a convincere del contrario e dire No>... E sai cosa mi faceva incazzare? E' che quando dicevo a Zay e Ric che il mondo non mi ha mostrato che io avessi ragione contro i miei, che dicevano che tutti tranne il sangue meritava rispetto e avere contatti, considerazione, loro hanno risposto che non è come dico io... motivo per anche solo non parlarci. Soli come la merda... mentre io credevo nel mondo. Ma il mondo mi ha delusa e basta... E ripeto, non è rimasto niente di ciò che cèra in me da piccola e poi dopo. Anche oggi , che posso fare cosa mi piace, non cancellano o sovreappongono nulla al mio dolore, non leniscono ne creano qualcosa per farmi snetire viva.. Osservare le mani delle persone che lavorano e riparano o creano. Fare rilegature, equitazione,calligrafia, crystal miming, avere a fare con alcuni animali in addestramento, le botteghe, sopratutto orologi e meccanica, pittura e modellazione, musica, vetro e ceramica e via, via dicendo non mi sento appagata, non ho perso quello smarrimento, non..." scuotendo la testa "tu hai detto che potevo trovare qualcuno per me, il problema è seguendo questo tuo pensiero sarebbe proprio alla Zay, o tutta la gente là fuori. Convincersi che una persona diventi il tuo mondo, intorno a cui ruotare e senza quella si è persi. Io ho mille interessi, passioni, sono stata nell'ala calligrafica ed emanuense, ho scritto a pennini e osservato il lavoro certosino a mano di..."

"Va bene, ma il tuo vuoto o quello che è, rimane. Non ti piace nessuno in nessun modo. Sia come aspetto, a parte quei soggetti ma sono illustrazioni..."

"Mi prendi in giro?" fece lei offesa

"No, sto solo dicendo che sei rimasta colpita da due illustarzioni ben fatte ma tali sono. Ed è l'unica volta che ti ho sentito parlare con occhi luccicosi di qualcosa che avesse sembianze maschili. Non hai attrazione fisica per nessuno, e intendo per nessun uomo sia qui, che tra i membri maschili che hai fatto prendere a Madame per aumentare il cerchio di clienti e nostre possibili..."

"E' dal'linizio che affermi che, sebbene non sia raro, ti è capitato pochissime volte di inconrtrare qualcuno come me. Secondo come sono, dovrei essere demisessuale, sai, per gli esperti cè sempre un'etichetta da mettere... ma anche così io non provo cosa provano gli altri, quindi di che parliamo? Come se tu potessi capirmi, visto che paghi ragazze definite stratosferiche, perchè siano un gioiello al tuo fianco, per apparire, e a che ci sei le sbombacchi un pò, anche se non comprendo come si possa accettare.... lascia stare..."

"Ancora con quel termine... questo o questo? le chiese per scegliere cosa indossare

"Quello... per me no vale vivere per una persona o per i figli, finisci per buttare verso queste figure tutto ciò che sei e accantonare il resto. Non si vive per questo... comunque ti ho detto che anche qui non è che sia diverso da là fuori, e tu non hai fatto una piega..:" con sguardo triste e deluso

"Ehi, ho detto che mi dispiace ed ero serio. Questo posto forse... l'ho lasciato un pò andare, ma ora a rimettere in riga ci sei tu e mi fido. Hai ragione quando dici che là fuori nulla può cambiare, se le cose qui non sono nel modo giusto. Sarebbe da ipocriti pensare al contrario, quindi ti ascolto... Ormai conosciamo a memoria i punti del CAmbiamento e alle persone è concesso pensare a qualsiasi cosa vogliano dentro i loro cuori. Questa cosa deve avvenire come concetto anche qui, in primis, ed è quello che voglio accada. Sono più presente ove possibile, interagisco con gli uomini in molti modi come hai detto, li sprono a capire quel che facciamo e per chi è... non basta come inizio?" Sistemando la spilla da foulard al collo che Kianta gli aveva indicato nella scelta "E sia come sia, se io ho dimostrato di aver avuto la forza e il potere di arrivare fin qui, ed avere tutto questo, quasi tutto è possibile. Questo perchè tu dici fermamente che sogni e desideri, speranze e possibilità non sempre e non per tutti accadono o riescono, per quanto ci si possa sforzare. E questo è vero, non lo nego, ma serve anche la forza. E nonostante tu l'abbia, non hai ciò che spinge le altre persone a..."

"Sopravviere... non vivere."

"Sopravvivere, certo. Io non so cosa si prova a non aver quella scintilla che ti fa sentire vivo e felice di esistere. QUindi posso solo consigliarti, prima del primo lunedì del sesto mese..."

"Pensavo quinto... ho già seguito l'addestramento, le lezioni di lingue e comportamento da pensare di essere a scuola di spie..." sorridendo "per questo mi chiedevo se non potessi mettere a frutto queste cose aiutandoti, spacciandomi per una tua partner di lavoro e mettere a frutto tutto. Voglio dire... anche per i test, mi avete insegnato tutte quelle cose e sto finendo il resto. Mi sento veramente come a scuola di spie inglesi anni sessanta, con un tocco di moderno, e so che da solo non puoi fare tutto. Accordami una preparazione adeguata per quelli che magari ti stanno sul marron glassè e lo farei io. Mi hai appioppato quei tre come mie Ombre, sfruttale bene. Qui sono inutili, non trovi? E poi se siamo in due a lavorare, hai maggior possibilità di rendere credibile l'idea della grande organizzazione. Madame mi sta insegnando molte cose, anche se ammetto che senza recitare, per la gente sono ciò che sono sempre stata, ma posso imparare ad essere una Personalità nuova. Mentre..."

"Ci penserò. Quello che mi spaventa è che hai l'attitudine a punzecchiare e giocare con la gente con spavalderia e sfida. Arroganza, direbbero alcuni. Ma potrei pensarci, magari una figura femminile raggiungerebbe certi uomini e certe donne inclini a donne..."

"basta che me lo fai sapere, così Gertude e Madame possono completare il lavoro e darmi in mano gli strumenti che mi servono. Sono curiosa di sapere fino a quanto la gente è manovrabile, con ciò che ho imparato... per la Strega, invece..."

"La Strega mi è venuta guardandoti, perchè sei buffa quando ti viene la vena omicida e vuoi far male a chi ha fatto del male, sei buffa!..." ridacchiando menter lei faceva le solite facce offese sospirando a mezzo broncio, gonfiando le guance facendo uscire un sospiuro "Ho una mezza idea di renderla come te, che sia la tua parte desiderosa di punire e vendicare i deboli, dando il dolcino di aiuto a chi ha bisogno. Sarà ciò che rimane di te che continuerà a camminare nel mondo come un testamento ... Principalmente l'ho pensato per la tua idea di creare un dipinto doppia faccia in base al tipo di luce... lo ammetto, è uno scherzo esilarante! E tu che compari dalla penombra creata dal gioco di luci, per far credere che questo posto sia stregato. Invitare la feccia qui, a cena o pranzo, mostrare loro ricchezza, opulenza e raffinatezza incommensurabili, mentre un'anima non in pace vag a per la sua ex dimora e spaventare i commensali. Gli stessi che verranno sostituiti da sosia accopagnati da alcuni di noi, con i suoi mezzi, così che sia registrato ovunque per poi sparire. Mentre loro finiranno nel purgatorio finchè resteranno in vita che abbiamo preparato nelle cave e miniere..."

Lia rise chiudendo il libro. E Milan continuò.

"Ma in fin dei conti il motivo principale è l'idea della Continuità... non parlo di quella legata al transumanesimo che stiamo sperimentando, ma di quella dell'editarietà del proseguire come storia o leggenda, come molti personaggi storici, non venendo veramente dimenticati. Su una cosa posso dire che hai ragione, far figli e portarli a maggior età perchè figlino a loro volta, può sembrare naturale ma non mantiene te come Persona.Sono diversi, non prendono i tuoi isnegnamenti se sei una persona per bene, svoltano in ciò che sono dentro o seguono stronzi che li portano in cattiva strada. Un legame di sangue è più complicato... Nel migliore dei casi ti si ricorderà per due genezioni, ma poi... e tra l'altro, perfino i miei figli tra qualche anno potrebbero dimenticarmi alla lunga, senza sapere ciò che ho fatto per tanti motivi..."

"Ghhh!" fece Lia all'ultima frase, alzando gli occhi "non ricordarmi questa cosa, mi vengono i brividi..."

"E comunque concordo sulla tua idea che non si vive nei figli, qualsiasi cosa la gente possa pensare. Lo ammetto, io mi sento io e ho fatto una strada dviersa dai miei genitori, che volevano altro. E così molti altri. Quindi hai ragione, l'eredità e la continuazione dovrebbero prendere altre strade. Ecco perchè la Strega..."

"NON... non capisco...hai deciso di creare un personaggio che vivrà, accettato e quindi esistente, dopo che me ne sarò andata perchè prenda il mio posto, agisca come parte di me in molti sensi..." facendo una sorta di broncio di riflessione

"Vedi" le disse girandosi dagli armadi alla sua direzione con dei calzini in mano "Per prendere ad esempio una frase da uno dei tuoi filoni preferiti, La Ruota del Tempo gira e le Epoche si succedono, lasciando ricordi che divengono leggenda. La leggenda sfuma nel mito... Invece noi sappiamo che le leggende e i miti perdurano, sono abbelliti, ma le dame in bianco o in verde, i cavalieri e fantasmi di personaggi ormai polvere da secoli, vagano e cadono di bocca in bocca, restando vivi. Di quello di Gesù ne è uscita fuori una religione, ma le altre bene o male sono conosciute. Artù, dalla prima strega di ogni paese alle maledizioni famose, come quella dei templari o egizie, le figure morte che dicono ancora vaghino nei luoghi di vita. Possiamo dire che un modo per te di pensare al restare nella mente di ogni generazione, è divenire leggenda e poi mito. Ma restare. Come madame Marie Laveau, che ancora oggi si dice esista in questo mondo a fare robe... Si, giochiamo insieme. Creiamo un'altra te, che agisca e viva anche dopo che tu non ci sia più, con una parte della tua personalità, con il tuo aspetto, con gli ideali che abbiamo...Basta che uno o due all'inizio la riconoscano come reale, capace, ed essa esisterà e pronunceranno il suo nome. Potremmo fare di questo posto il vecchio luogo della strega, un nome altisonante e un dipinto che appare in particolari momenti, con l'apparizione della strega stessa capace di fare cose fantastiche. Con la proiezione e la visualizzazione, abbiamo i mezzi. Abbiamo noi che amiamo gli abiti antichi e questo posto. L'idea di agire in modo che le persone non si aspettino una Regina tra i pedoni, non conosciuta... insomma, qualcosa che possa coniugare un fattore sorpresa con il lavoro contrapposto della Giutizia e aiuto. Per il nome della Strega... potremmo fare..."

"..." vedendolo riflettere "..."

"Eloisa? Terenzia? Lucrezia? Lucrezia ha un suo perchè... vorrei trovare un nome potente anche solo sentirlo..."

"Perchè italiani?"

"perchè tu sei italiana. Perchè l'Italia oltre alcune zone inglesi o americane dal seicento in poi, che lo si voglia o meno, ha tanta di storia anche su figure strane, leggendarie, molte città italiane son oconsiderate luoghi magici e misteriosi, a partire dall'atmosfera ancora oggi, come le architetture e..."

"Ok, ok... allora prendi il nome della prima strega considerata tale in Italia..."

"Ok.. quale nome?"

"In realtà cè un dibattuto su chi veramente fosse la prima vera strega, ma le due certificate sono Petronilla e Matteuccia... lo so perchè ho cercato di capire bene la storia della religione che mi dovevano appioppare dalla nascita, e il concetto di magia popolare più vecchia..."

"No, con questi nomi non ci siamo... pensa, che nome straordinario possiamo usare anche per incarnare il tuo paese?"

"Eliana? Significa devota al dio SOle, chissà, magari lo possiamo accomunare ala vostra religione"

"MH..." fece lui ripetendo il nome come per studiarlo "No, neanche questo... deve essere qualcosa che parla di te e del perchè esiste la strega..."

"Non so, mi vengono in mente per ora solo i miei vecchi pg di gioco dei gdr, non riesco a trovare un nome adatto adesso... da qualche libro, o..."

"I nomi dei tuoi pg, ossia i personaggi che creavi che ti rassomigliassero per giocare con altri?"

"Esatto... perchè?"

"Elencameli... "

"Eh... Rico, Reda, Lia, Veròna, Diandra..."

"Eccolo" fece indicandola,f acendola sussultare

"Cosa, Diandra?"

"Ma no!.., la penultima, quella che richiama anche l'Italia..." facendole gesti con le mani perchè il nome uscisse

"ER...Veròna?"

"Si! Veròna, Veròna, sentilo... già pronunciandolo dà quel non so che... complimenti tra l'altro, ma a parte questo, come possiamo unire questo nome che richiama molte cose, a una donna che era padrona di questo posto?"

"Perchè dovresti fare una cosa simile?"

"Perchè una leggenda e un personaggio... sia riconosciuto come reale ed esistente, ha bisogno di un luogo, dei dettagli... inoltre non è difficile da pronunciare per me che non sono di lingua europea, eppure parlo altre lingue. QUindi chiunque udisse questo nome in qualunque luogo... È un nome facile da pronunciare anche per chi non fosse un madrelingua italiano.E' rotondo, imperioso... no, come posso dire..."

"Ti seguo di meno..."

"E' comunque fa ridere che tra tanti nomi, tu abbia richiamato quello della storia di Romeo e Giulietta, tu che odi le cose romantiche.." a trentadue denti, mentre lei socchiudeva gli occhi come offesa " E ha molti elementi famosi, da poeti antichi a luoghi specifici e... Lo teniamo! Ora devo solo trovare un modo di renderlo ancora più antico e magico... Mh... Non so... La butto così per ora, giusto per veder come suona, le prime cose che mi vengono in mente... Lia Veròna Thessenghel de Straosburg..."

"..." con sguardo dubbioso

"Facciamo un esempio. Io ti invito qui, vedi un ritratto come quello che ti sei fatta, come quello sulle scale, e dico che sei una ex padrona di casa e pure presunta strega. Gli dai quel brividino e poi ecco che appare la strega in carne ed ossa perchè è una sera particolare e in qualche modo..."

"Amettilo,stai materializando un tuo sogno... ami troppo queste cose esoteriche..."

"Ok, ma è uno scherzo che prenedndo piede renderà Veròna reale, vera...COn il quadro appeso, per come è venuto e ne faremo fare un altro da avere un impatto tremendo, perchè sia un inizio. Ogni occhiata passerà di fronte al ritratto e ogni tuo sguardo dipinto materializzerà in loro il riconoscimento della tua esistenza. Anche se creata ad arte, tu sei vera e vedendo il ritratto e la storia che creeremo, sarai doppiamente reale. Una fantasia riconosciuta da tutti diventa realtà, sopratutto se noi diremo che è vera e poi ti vedranno. Veròna sarà la tua parte della personalità desiderosa di agire in questo mondo, e diverrà totalmente umana eprchè sarà riconosciuta così! Non sarà solo un dipinto o una leggenda vociferata, otterrà il diritto di esistere e così tu continuerai anche in lei...La sua esistenza dapprima sarà solo una voce che penetrerà nelle menti della gente, pensando che i poveracci che aiutiamo abbiamo visioni o vedano streghe che agiscono come santi, senza che si sia ancora mostrata a chi cacceremo. Sarà diffusa inizialmente come un personaggio di una fiaba, poi prenderà corpo, in te, e sarà il tuo strumentro di punizione e vendetta.. riverserai sulle prede ciò che hai trattenuto dentro di te, come un fiume in piena rendendola vera.... in poche parole tutto questo che sto dicendo è il risultato dei nostri discorsi e piani che diventano qualcuno..."

"mettiamo che ho capito..."

"La nuova te che sarà tuo strumento, sarà una seconda Lia con una funzione. Resterete tu, lei e poi la nuova personalità dopo la tua morte, che oltre a continuare te come se fosse una tua ipotetica figlia..."

"questo lo pensi tu..."

"riceverà il testimone di mantenere in vita Veròna fisicamente, perchè esiste già, da quadro a persona reale. Comprendi?"

"E se lei non volesse? non sappiamo nenache se finirò come gl ialtri soggetti o andrà a buon fine... Insomma, dovrebbe prendersi sul groppone un incarico che magari non le andrà bene... il Project Kianta, come lo abbiamo definito, non prevedeva per ora una personificazione doppia..."

"Se sarà una persona diversa da te, affiderò il compito di incarnare Veròna a qualcuno che sia degno davvero, sebbene so che non è possibile ricreare qualcuno... sarebbe solo impersonare al proprio meglio ma sempre una recita imitando, non la stessa cosa. Non sarebbe te, questo è chiaro?" vedendola fare cenno con la testa "Ora, dobbiamo considera Veròna come una seconda te, che deve maturare per essere appieno la Strega del Gioco... perchè questo? perchè tu da ciò che abbiamo fatto finora, hai giocato con chi se lo meritava per studiare come fosse fin nel profondo e vedere se meritava un'altra chance o finire nei campi di polvere. Lei farà lo stesso..."

"Ho fatto ciò nella speranza che vi fosse ancora un barlume di umanità, non bestialità, dentro le persone, dettate dal loro passato e perchè sono diventati così, se non l oerano già. Studiando il passato, cosa avevano sofferto e subito, azioni e discorsi, non ho fatto altro che valutare, come persona comune, se quei soggetti fossero irrecuperabili o magari utili a noi, al guinzaglio. Molti erano irrecuperabili e non possono muoversi tra la gente..:"

"E questo farà Veròna. Insegnerai impersonandola, a questa strega, come essere in toto per il compito che le spetta. Creeremo luoghi e situazioni in cui ci saranno prove e sfide da superare , con esperti mentalisti, psicologi e psichiatri, creando campi di gioco e situazioni in cui cosa faranno, non faranno, le scelte e le parole, risulterrano la sua salvezza perchè lo merita o meno... dai sono parole tue vecchie..."

"Si, si e... ok... ho capito cosa vuoi e..."

"Ti sfagiola dai, lo vedo dal sorriso che tenti di nascondere" vedendoglielo poi comparire sul serio

"OK, Milan, in effetti è intrigante, ma se io creo come le mie azioni e dandole forma corporea una verità, che lei esiste, significherebbe assecondarti su temi che tu vuoi e segui e... non mi interessa, se dici che io sono in grado di fare cose magiche, Veròna non sarebbe magica. Quindi sarebbe un personaggio mosso con una storia e competenze e capacità illunistiche per aiutare o fermare..."

"Su questo sono d'accordo..."

"E se prima cerchiamo qualcuno che invece possa incarnarla? Insomma... non sono stata in grado di fingere totalmente, di essere cosa la società voleva in me, e dovrei interpretare una strega?"

"ALT! Tu non sei riuscita in quacosa che non era te. Non eri tu, quella che volevano e per come sei, non sentivi nel profondo di reggere per troppo tempo un fantoccio che mascherasse TE. Ma Veròna sarebbe parte di te, presa da una parte della tua personalità e mutata in entità reale."

"Mh..." poco convinta

"Sfruttando elementi di vario tipo, ocme si faceva una volta nelle truffe, con un chilo di sale in un bicchiere d'acqua, no? per intortare chi credeva solo ai propri occhi e non alla scienza e la conoscenza dello studio... Veròna appare dopo le voci e gli aiuti dati anche agli altri, facendo riconsocere la sua esistenza in toto... Deve esserci però qualcuno che la faccia vivere Veròna oltre la leggenda e il quadro. Cè bisogno di altre persone perchè il mondo che creiamo resti vero, e facendo crescere Veròna in ogni sfaccettura, questa non morirà o sparità. Come le leggende, queste sono rimaste, le persone vere no... Se non si accetta la sua esistenza, Veròna non può esistere, quindi resterebbe solo come favoletta di gente povera, aiutata contro la feccia. La Lia, tu, l'italiana, che fa muovere le cose, Veròna, la te stessa che nascerà dalla tua morte mentale... sarete tutte esistenti e rimarrete, non sparirete. Tutte le Lia che sisteranno da oggi in avanti sono tutte parte di te e nessuna sparirà. Saranno considerate come singole, vere e reali, compresa Veròna, ma tutte legate. Il tuo no nsarà un funerale, ma una rinascita, o reincarnazione o figliazione, un pò fuori le righe"

"Ecco, ha ricominciato..."

"Dai, queste cose hanno elementi comuni... tu pensaci, comunque. Hai ideato un piano per andartene fregando i buonisti. Il tuo corpo come loro vogliono non morirà e così hai aggirato il problema... Ci sei riuscita!"

Lia si alzò e posato il libro, andò a prendere la spazzola in osso e setole di cinchiale color avorio, che lui usav aper pettinarsi, per sistemarsi i capelli. Prima che usava una basica, costosa, ma Lia gli disse che i materiali migliori per i capelli erano setole naturali e osso, o corno, legno e niente di altro. Tutti gl ialtri materiali elettrizzavano i capelli e li danneggiavano, così lui si era procurato vari tipi di pettini sia per larghezza che di materiale, osso o corno, legno e setole. Quelle in setole aveva la funzione di massaggiare anche il cuoio capelluto e stimolarlo, oltre che rilassare la persona.

"Volevo parlare delle Muse, ma poi non ti piace se le accomuno ai preticelli... Trovo assurdo che i religiosi del cavolo debbano dire a me cosa fare se no ncredo nella loro religione. Eppure ancora questo accade oggi, e visto che voglio mandarli a quel paese, ma morire alle mie condizioni, bene. Aggirato l'ostacolo! ma perchè sono qui con voi, altrimenti sarebbe diverso. E comunque... Tutte le persone sono destinate a morire alla fine. Se nella maggior parte dei casi le loro vite sono senza significato... che tristezza. Io non penso ciò, la vita di una persona, ciò che vale, ciò che è… queste sono cose che una persona decide da sé e come è… Non importa quale tipo di destino sia forzato o creato o realizzarto o altro. Non accettaerò mai un'imposizione. Crearsi il proprio mondo… per se stesso…e magari trovare qualcuno che sorregga con te quel mondo, per riconoscere la propria , il proprio senso, il tutto. Trovare qualcuno che riconosce te, cosa sei e come sei, il mondo che vedi, sempre che no nsia da malati, e come senti di vivere e creare un significato della propria esistenza... per me, anche se non dovesse esistere, ormai è finita. Realmente, non esiste nessuno in grado di sorreggere con me quel mondo, perchè vuole stare al mio fianco. Io aiuto con il mondo in generale te, per il mio invece resterò sola a contarne i pezzi , mentre attendo il giorno di andarmene. Avrei voluto solo... se tu e Zay avete ragione, ci fosse anche quella persona perchè mi salutasse, accettando tutto... Io morirò sapendo che la mia famiglia mi vedeva e vede, in un certo modo , che no naccetto e non sono io. E così sarà sempre. Se io fossi morta da mie mani in modo violento, mi avrebbero addossato ogni colpa e dato della vergognosa per il loro dolore, mentre il mio... a chi ci pensa? Ma sarebbe accaduto questo, sarei stata ricordata solo per come mi vedevano e cosa ho fatto io a loro. E invece ho incontrato te e me ne andrò ma persona, umana, in modo dignitoso... "

"..."

"E' orribile, ma le cose stanno così. A pensarci, il mio trovarmi qui, in un posto che rispecchia cosa mi andava bene, con soggetti che, anche se militari hanno una morale e un senso umano da... beh, non aver trovato il classico gruppo di militari di merda. Ho ragione? Sembra impossibile, fuori dalla realtà ma sono qui, tu hai accettato l'Accordo e lo hai mantenuto, e finora non ho avuto fastidi da nessun maschio. a chi accadrebbe? Sembra così irreale e comunque sebbene siate amici, non riesco sentire nulla che per tutti doveva essere normale. Per nessuno e in nessun modo. E' finita così. FInchè resterò, ti aiuterò. Con questa idea di Veròna e tutto il resto. Ma almeno tu, se mi sei amico, se mi sei debitore di qualcosa, acocmpagnami dove voglio andare senza questioni o blocchi o... almeno tu, lasciami andare... accetta che io mi fermi dal lottare e voglia solo pace. E' come se avessi combattuto mille anni ma per gli altri, per me come se abbia potuto solo debolmente e senza scopo, in un tempo stiracchiato e fermo. Ci sono persone che si incontrano e per qualche parola incoraggiante, decidono che vivono per quella persona, che il tutto esiste con quella persona. Io non sono così, sebbene avessi veramente e intensamente voluto qualcuno che mi donasse il suo tempo, che volesse farlo perchè io ero io, semplicemente non cè. E non ci sarà, perchè amore significa anche lasciare andare. E se ci fosse stata, quella persona nonostante tutto avrebbe accettato questo fatto, salutandomi con affetto, ringraziando anche per ciò che avevo dato perchè io lo sentivo...? Ma nulla, anche quel poco con una persona al mio fianco non cè stata, e questo pesa di più. L'unico cosa che accetto, rispetto al pensare che l'altro sia tutto, è che insieme si indeboliva il vuoto e il dolore, ma non sarebbe scomparso. Tu sei un altro tipo di persona e hai una mente aperta, su certe cose aggiungo, non su tutte, ma va bene così. Mi auguro che accompagnandomi al mio riposo, della me stessa attuale, tu lo faccia perchè senti di farlo come amico. Chi ama, lascia andare. QUindi inutile che mi fai vedere persone, provando a tentoni se cè qualcuno per me. Perchè no nsarebbe come le altre persone, quella persona... da me non avrebbe cosa chiunque si aspetterebbe..." parlando come se se lo facesse a se stessa e come un monologo che a lui veramente, guardando negli specchi e riflessi

"Ehi, lo faccio perchè magari la persona per te, non il principe azzurro, l'uomo della vita, il fidanzato o marito come tutte e tu non sei tutte... ma chi vede te e il tempo trascorso con te importante... ci sia. ma almeno qualcuno che ..."

"E tu?" guadandolo negli occhi, nonostante la differenza di altezza "SAi come me che anche se siamo amici, ti piace parlarmi perchè i discorsi non sono scadenti come con gli altri, che noi due conosciamo cose per amore del sapere e del migliorarci, ma oltre qui, eccetto bibliotecari e bramini, a volte Jd, non è che tu abbia altri con cui fare ore di dialogo, come facciamo noi. Non è così? Alla fine ti rammarica il fatto che clienti e le persone qui, sono quasi tutte... indietro. Al massimo se fossi stata il tipo, avrei potuto essere la moglie fantoccio per recitare e ancora, quel tipo di mogli con cui si condividono momenti come i nostri, ma con cui non cè altro, svolgendo funzioni con una vita segreta da cui andare per scappare. E va bene per molti, perchè poi ci sono gli amanti per le altre cose. NOn trovo nulla di sbagliato in ciò, una relazione è forte in tanti modi, ma per farti capire, io alla fine non sono adatta ad essere moglie, non sono altro che una tua partner per non trovarti tra gente che poco ti capisce, e fare ciò che tu no nvuoi fare. E cosa ti piace, e hai letto, e conosci...con chi parli oltre me, se non sentirti le solite fesserie da arroganti arrivati, che sono cambiati oslo per l'apparenza? Ma chi vuole passare del tempo con te perchè tu sei tu, tranne i veterani, io, Madame e altri che consideri decenti? Rispetto a me sei mondano, viaggi, stai in mezzo alla gente, frequenti vari tipi disoggetti, quindi no nti pesa... ma a me si. Perchè tu sei mio amico, ma non la persona diversa. A volte capita che ci siano persone come me che vogliano solo mandare al diavolo tutto e... andare, morire. NOn cè niente che dia loro pace, abbastanza per sentire di continuare un pò, per il tempo e la vicinanza di qualcun altro con cui condividere le cose che prima apparivano alla fine, da soli, noiose. Altri invece che hanno l'entusiamo per la loro morte, ma conoscono qualcun altro con cui dimenticare il richiamo della morte, così come per l'altro, e gli passa. Ma non è così, per tutti. E via dicendo, i modi per sospirare e affermare che nonostante tutto possono un pò andare avanti... sono diversi come i cuori umani, ma non per tutti. Io sono delusa, perchè ho avuto da anni la sensazione di frantumarmi e sentire di star facendo una cavolata a continuare a respirare. Volevo sprofondare come una nave fino nel buio profondo. Sono delusa perchè non sono riuscita a morire in tutte le prove che ho fatto, sperando che non si notasse che fosse fatto da me, non è andata. E' per questo che so che, semmai tu non fossi arrivato quel giorno con gli altri, io sarei finita a soffrire fino all'ultimo respiro come suicida, in modo plateale. E' a quel punto, quando ho realizzato che stavo solo strisciando a questo mondo... che ho desiderato ogni genere di cose. Incidente, incidente stradale, ladro, qualsiasi cosa... io ancora ora non ho paura, come quel giorno in quell'edificio con loro là. SO che vivere non significa solo continuare a respirare, cè di più, il percepire col corpo tutto ciò che è materiale e tramutare le cose belle in ricordi. Ma io non li ho, tranne qualcosa qui con voi ma... sai anche tu che non sono sufficienti per rivederli e amarli nell'ultimo attimo.Nessuno che sembrasse in molte cose felice di me, del tempo che condividevamo e vivevano, di tante che cose che non ho vissuto ma per quella gentaglia era cosa normale e banale. E sai anche che non è per cattiveria o altro..."

"Lo so, tu non comprendi e provi molte cose degli altri, nessuno te ne fa una colpa..."

"e cose che più amo fare mi fossero proibite... se mi trovassi in una realtà in cui tutto è deciso da altri e io non avessi alcuna possibilità di scelta"

"..."

"SArebbe mai esistito un tempo in cui avrei pensato a giorni in cui mi sarei sentita viva? Che con una persona sarei stata in grado di ritrovare me stessa? IN cui nascevo veramente? Avrei sentito una senso di morte lontana con quei giorni e cosa ho vissuto? Che avrei visto negli occhi di qualcuno a me vicino non solo il mio riflesso, la me ricomposta, ma un affetto che trascende sesso e ciò che non posso dare? Non lo saprò mai, e alla fine mi va bene così. Così come sono felice delle cose come sono andate con Rò, perchè posso tranquillamente dire che per come si è comportato con me, non mi ha mai avuta come voleva. Che si arrangi, alla fine mi sono io ritrovata più sola, pensando che un amico mi ascoltasse, e invece urlavo al vento. Il tempo che diceva di darmi era solo e sempre per fare quello, non per ME.Quindi non è mai avvenuto, sono sempre rimasta sola e accusata pure di non amare, nonostante cose avessi fatto per lui, perchè non ha mai capito che io non sentivo cosa per lui eran normale in tutte.... Io non sono quello, io non sono lì, gli dicevo. Ciò che desidero è altro. E invece sempre e sempre quelle domande e quel sentirsi offeso e non amato. Basta, da quel momento ho deciso che non avrei dato nulla a nessuno e ancora ora non ritirerò ciò, nonostnat etu e Madame continuiate a mettermi sotto il naso tutti i tizi che sembrano secondo voi adatti ai miei gusti..." ridacchiando, ricevendo da lui una risata " se io non provo nulla, non ha senza forzare qualcosa che non viene da dentro di me. ma non riesco e va bene così, a parte voi che sembrate quasi amici fittizzi perchè impossibili, nessun altro ha ritenuto che fosse bello passar eil suo tempo con me. Dividere con me mometni o altro. E a volte me la rido, perchè penso che hanno perso loro, non io. Io sono rimasta uguale, alla fine. Nessuno ha visto in me qualcuno meritevole per riempire i giorni e i momenti. Che vuoi, questa è la vita. Ci sono persone là fuori che sono come me ma in parte, perchè desiderano cose che a me non interessano e si sentono vive volendole. Stronzi che mi hanno procurato dolore e vivono quelle cose per loro banali e ordinarie che per me sarebbero state momenti da ricordare. Ma io no.Come chi per vari motivi ha perso i genitai o la loro funzione e si dannano, perchè non hanno così identità e io vorrei non averli, per sentirmi più me, e nello stesso modo siamo persone con un corpo che non può amare, ma in modo opposto. A volte mi domando chi tra me e loro, è la persona più... "

"Non ci pensare. Goditi quello che qui non potevi prima.E..." mentre si passava una man ofra i capelli pettinati decidendo come farseli.

"Non cè niente di più triste e sofferente di una vita che non vivi tu stesso." guardando il suo riflesso negli specchi "Vuoto, perdita, il tempo che fa sentire il pesante e lungo fardello che ti toglie i lresto. Tutto è passato in un batter d'occhio e io sono finita nel suo mare. Il mare del tempo che ti risucchia se qualcosa ti fa cadere, e io non mi sono rialzata perchè non trovato nei riflessi di quel mare qualcosa a cui aggrapparmi. DA Rò e dalla mia famiglia ero forzata in un amore che nemmeno io riuscivo a capire, e non sentivo mio o che dovevo prednere. Cuore e amore erano distorti perchè o non li provavo o non sentivo nulla. Io stessa non sentivo lo stesso a quel modo. Dicono che un amore può essere immortale e sopravvivere, attraverso quell'amore e la forza in esso... Battevano queste ideologie insistenetnemente contro il mio cuore chiuso, pretendendo cose che io non provavo.... E' inutile ostinare e forzare qualcuno che ha irrimediabilmente chiuso i lsuo cuore, ma per lor non era così, e per Rò era un fatto quasi dovuto e alla fine... e ho detto addio... per me è stato come immortale il tempo trascorso nel vuoto assoluto. COn nessuno che fosse felice di me, che mi sorridesse perchè io ero io, che mi allungasse la mano per continuare a vivere, e condividere ogni cosa insieme come amici speciali, niente di più di questo, ma con ciò che io sentivo e desideravo dare. O non potevo, ma all'altra persona non importava comunque. Svegliarmi in domani che non sono mai esistiti, in un corpo che per tutti segnava cosa ero, mentre per me era una zavorra e una condanna. Decidere me, chi ero e no, è stato impossibile con tutte le voci urlanti che sapevano, dicevano, chi ero, cosa dovevo essere e cosa fosse meglio per me... e invece hanno creato questo..." guandandosi le mani mogia "NIente, niente invece. E' triste che un amore venga definito tale in grossa maggioranza dell'umanità, come splittato in due soli elementi. Amore da relazione sessuale bloccata da un documetno e quello per i figli. Io che non ho un corpo in grado di amare, che non può amare, deve ritrovarsi a subire tutte le angherie possibili perchè sono sbagliata. E senza dare ciò che la gente vuole, per la gente io, come persona e me stessa, non esisto, sono fallita, un fallimento. E quindi, accetto che non esista anche una persona per me e un periodo felice..." sorridendo amaramente

"Spero che il tuo cuore venga fermato… dalla mano della persona che desideri, se in qeusto tempo comparirà. Altrimenti, non ho problemi a condurti con mano oltre il dolore e la sofferenza, risparmiandoti tutto ciò che comporta un suicidio normale... partner"

Lia sorrise, mentre gli sistemava le spalle con il tessuto tirato e gli specchi interni delle ante riflettevano loro due.

"Le persone positive possono cambiare il mondo, quelle negative lo mantengono comè... giusto?"

"Giusto, per questo ci impegniamo partner..."

"Ultima cosa... da amica... E' abbastanza scortese definite pedina il tuo partner, perchè lo so che, anche se siamo amici, per te comunque io sono un attrezzo, una pedina, un elemento del tuo sogno e desiderio... ma va bene così, solo... ricordalo. E' abbastanza triste sapere mentre la persona non si accorge che ciò trapela..." sorridendogli e tirandogli una guancia come faceva sempre, pizzicandolo come punizione






   
 
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