Scorci di vita

di Placebogirl_Black Stones
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»Prompt: Credere
»Parole: 301


 
CREDERE
 
Premette il pulsante di arresto per interrompere anche quell’ultima registrazione ed estrasse la cassetta dal registratore, riponendola nella sua custodia. Era consapevole che non le restava molto tempo da vivere e perciò si sentiva in dovere di lasciare le sue ultime parole a quella figlia che non avrebbe mai visto crescere. Si sentiva in colpa per questo e il minimo che poteva fare era darle una spiegazione, sperando che avrebbe capito non appena raggiunta l’età giusta per comprendere certe cose.
Mise in fila le quattro cassette e le numerò da uno a venti, suddividendo i numeri in gruppi da cinque. Le avrebbe affidate alla figlia maggiore, colei che ancora troppo piccola avrebbe dovuto portare il peso di occuparsi della sorellina, ma lei aveva fede che entrambe le due figlie fossero forti abbastanza da cavarsela anche da sole, nonostante tutto.
 
“La verità è che la tua mamma sta lavorando a un farmaco davvero spaventoso in questo momento. I miei compagni di laboratorio sono elettrizzati da questo progetto, dicono che sia il farmaco dei sogni: per questo io e tuo padre stiamo riponendo tutte le nostre speranze in questo progetto e lo chiamiamo “Il Proiettile d’Argento”. Ma per completare questo farmaco tuo padre ed io dobbiamo lasciare te e tua sorella. Ti prego, cerca di capire, Shiho…”
 
Ripensò alle parole che aveva appena registrato per la figlia neonata e una lacrima sfuggì al suo controllo. Le avrebbe ascoltate solo al compimento del suo diciottesimo compleanno, un compleanno che non avrebbero avuto occasione di festeggiare insieme. Quel giorno, probabilmente, il loro progetto sarebbe ormai stato completato da tempo. Credeva davvero che il Proiettile d’Argento sarebbe stata la pallottola della giustizia, qualcosa che avrebbe rivoluzionato il mondo cambiandolo in meglio. Ma a volte credere fermamente in qualcosa non significa necessariamente che quel qualcosa si avvererà.




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