Pensieri di Karabà- parte seconda

di Calendula
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Si seccano i fiori al mio passaggio, nulla cresce nei pressi della mia capanna…

Un alito di morte si sofferma dove poso lo sguardo, e la vita mi rifugge.

Ma allora, perché mi sento sempre scrutata da quei piccoli occhi, perché ho tanta paura? 

La morte trionfa sulla vita, la spezza, distrugge… la morte è certa, stabile, improvvisa ma inevitabile. 

La vita è imprevista, contorta, fragile. La vita per me è un bimbo nudo che corre. 

Mi ossessiona e terrorizza, mi incuriosisce e mi attrae. 
Vorrei carpire il segreto di quella saggezza tanto leggera, di quella forza senza potere.

Che cosa sei, Kirikù? Non sei un uomo e neppure davvero un bambino, non sei uno stregone e non sei umano. Sei la luna, che matura in fretta, sei una nuvola sospesa tra cielo e terra…

Ti ucciderò, perché sono la morte, o mi resusciterai, perché sei la vita? 




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