l'Ombra

di Kuro Iri
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Passarono gli anni. Venne l’ora di Lito, Iriel, Sah, e Mika di spegnersi. Poi, toccò a me. Dopo la mia morte, salì al trono un pazzo. Dichiarò l’Imperatore figlio di Dio, e proibì i nostri miti. Passarono i secoli. Guardiani e Custodi erano stati quasi del tutto dimenticati. I sovrani umani erano considerati dei. Elfi e sos-rake erano loro schiavi. E io mi diperavo: ogni volta che sceglievo un successore, moriva prima di nascere. Erano passati ormai mille anni dalla mia morte. Sal Tempio, assistevo col cuore in gola a un parto. Avevo scelto quel bambino, ma temevo per la sua vita.
Non preoccuparti.
Chi sei?
Un’amico. Lascia fare a me, salverò il bambino.
Ho capito. E ti ho riconosciuto. Sei lui, vero?
Rise.
Non temere, non lo abbandonerò mai.
Il bambino nacque, subito, venne avvolto dalla luce e sparì.




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