Le ragazzine ateniesi, particolarmente a disagio si erano raggruppate e
avanzavano lentamente con le mani cercavano i coprire i corpi nudi come
potevano.
-Smettetela con queste manie di protagonismo, siamo sulla stessa barca
e abbiamo altro a cui pensare. Non siete neanche tutta questa gran
bellezza!- si lamentò il più scuro dei
fratellastri.
-Che puzza!- commentò l'altro fratellastro. -Duncan,
dov'è che tenevi nascosto quel gomitolo esattamente?-
-Ah, che schifo!- cominciarono a commentare alcuni ragazzini facendosi
un'idea.
-Idioti! È il labirinto a puzzare! Ellody, una mano!- Duncan
aveva dovuto chiederle consiglio per capire come nascondere il gomitolo.
La ragazzina bruna incaricata di portare la torcia,
sghignazzò. -Ragazzi, era avvolto dai miei capelli. Se i
cretesi se ne fossero accorti avrei potuto giustificare la cosa dicendo
che mi serviva da impalcatura per la mia pettinatura. Era la cosa
più ovvia da fare. Ah, ragazzi, perchè dovete
sempre essere così sporchi e volgari?- disse la fiera
ragazzina dal naso all'insù, per un attimo la sua sicurezza
le fece scordare anche di essere nuda.
Duncan si sentì più tranquillo, poi si rese conto
che probabilmente il motivo della sicurezza della ragazzina era che
aveva un piano b per uscire dalla situazione in cui era previsto il suo
fallimento contro il Minotauro e la sua morte... Duncan
cominciò a guardarla con sospetto.
-Scusate... non ci sta più seguendo nessuno, giusto?- chiese
conferma Harold, il ragazzino rosso che si orientava brandendo un
bastone.
-Esatto.- rispose Duncan. Fortunatamente era così buio che
pur avendoli accompagnati per un pezzo di strada, i cretesi non si
erano accorti dello stratagemma del filo. C'era da sperare che non lo
notassero tornando indietro. “Sarebbe stato meglio se
Courtney mi avesse dato dei sassolini da seminare per terra...
Perchè non l'ho avuta io questa idea?!”
-Bene...- continuò Harold. -Allora perchè stiamo
continuando ad addentrarci nel labirinto?-
Tutti i giovani ateniesi si bloccarono. -Ok, allora il piano
è questo.- disse Duncan. -Voi vi raggruppate e piagnucolate
per attirare il mostro.- non avrebbero neanche dovuto fingere visto che
a parte Ellody e i due fratellastri senza cervello, erano tutti
genuinamente disperati. -Poi io lo attaccherò alle spalle.-
finì Duncan sotto gli sguardi perplessi e timorosi dei
ragazzini.
-Ehm... con cosa lo attaccherai?- chiese Ellody poco fiduciosa.
-A mani nude.-
-Siamo spacciati!- cominciano a dire alcuni dei ragazzi, gli altri si
erano probabilmente rassegnati da tempo.
-Fidatevi di me!- sbuffò Duncan allontanandosi.
Attese un po' ma nel captarli, la bestia sembrava molto meno veloce di
quello che aveva sentito dire. Duncan si accorse che c'era uno dei
ragazzi che invece di piangere si tappava le orecchie infastidito
tenendo il suo bastone con le gambe. -Harold?! Che fai?
Perchè non strilli?! Hai passato tutto il viaggio a
frignare!-
-Non sono ispirato... e poi che differenza fa se mi aggiungo anche io?-
disse il ragazzino fra i quattordici e i quindici anni con
un'espressione infastidita.
-Sei il migliore ad urlare, forza!- disse Duncan cercando di suonare
incoraggiante.
Il ragazzino sembrò imbarazzato, poi chiuse gli occhi come
per concentrarsi. Nonostante stesse cominciando a perdere
la voce bianca, il ragazzo riuscì a sovrastare gli altri
con un pianto credibile che riuscì ad attirare la creatura,
imponente ma piuttosto goffa.
Duncan saltò sulla schiena del Minotauro e con le braccia
cercò di strangolarlo, ma dopo poco la bestia
riuscì a ribaltarlo con successo.
Per un attimo Duncan ebbe l'impressione che i ragazzi lo fissassero con
disapprovazione, poi Ellody prese i comandi. -Schiacciamolo e
blocchiamogli le vie respiratorie!- così i tredici ragazzini
approfittando che la bestia fosse stata stordita da Duncan e fosse
ancora a terra, le salirono addosso. I fratellastri le ficcarono i
pugni nelle narici mentre altri quattro ragazzi cercarono di
comprimerle il collo. Duncan riprendendosi andò a dargli una
mano.
La creatura si agitò ancora per qualche minuto, ma alla
fine, smise completamente di respirare. Dei gridi di sfogo ed
esaltazione si levarono dagli esausti ed increduli ateniesi.
Inaspettatamente i ragazzi si congratularono anche con Duncan per
essere riuscito a stordire la bestia.
-Troppo buoni.- disse il giovane impettito. -Ma se qualcuna delle
ragazze volesse pagarmi in natura, non dico di no, naturalmente.-
I ragazzini, sopratutto le femmine lo fissarono storto. Poi si
allontanarono velocemente seguendo il filo per l'uscita.
“Porco!” “Approfittatore!”
“Maniaco!” “Creatura inutile!”
“Perchè Atene è sempre in mano a degli
imbecilli?!” sentì Duncan mentre rimaneva solo. O
meglio, l'unico rimasto fu Harold e calò un silenzio
imbarazzante.
Poi il ragazzino sorrise innocentemente: -Scherzavo, non sono
interessato e non sono una femmina.-
-Non sei femmina? Sconvolgente! Comunque scherzavo anche io...
Com'è che voi figli di papà non sapete stare allo
scherzo?-
-Però dovresti diventare il prossimo re di Atene... In fondo
se vuoi diventare mia moglie...- prima che Harold potesse finire,
Duncan tagliò la corda, per fortuna non letteralmente...
-Scherzavo!- sbuffò il ragazzino e lo inseguì, ad
un certo punto utilizzò il suo basto per fare salto con
l'asta e riuscire a saltare in braccio a Duncan. -Sono quasi cieco! Non
puoi mollarmi qui da solo!-
-Ah, non l'avevo capito...-
-Secondo te il bastone mi serviva per ornamento!?-
-Tanto cambia poco, Ellody ci ha mollati qui senza torcia...-
-Oh...- i due sprovveduti si chinarono per cercare il filo con tatto e
poterlo seguire.
Gwen completamente frastornata vide i giovani ateniesi uscire dal
labirinto mentre un uomo molto alto e imponente che suppose dovesse
essere la scorta degli ateniesi li accoglieva con commozione e dava
solo delle tuniche per coprirsi. -N-ne mancano due!-
balbettò l'uomo spaventato.
Gli occhi scuri di Gwen cercarono disperatamente Duncan. Era euforica e
spaventata.
Provava contentezza per i ragazzi, senso di colpa per non aver creduto
che potessero farcela e per non aver dato alcun aiuto, aveva timore
della reazione di Minosse e non capiva perchè non riuscisse
a vedere Duncan.
Poco dopo vide finalmente il principe di Atene uscire dal labirinto con
un ragazzino poco più giovane.
Appena il giovane la vide, lesorrise trionfante, come se avesse voluto
comunicarle con quello sguardo limpido e quasi infantile “Hai
visto! C'è l'ho fatta!”
I due si corsero incontro, lei gli gettò le braccia al collo
e lo baciò. Poi si separarono confusi.
“Che sta succedendo?!” pensò Gwen.
“Non sono io che dovrei... Non li ho nemmeno
aiutati!”
Gwen rise nervosamente -Ehm... Scusa... è che ero
così sorpresa di vederti intero che non ci ho capito
più niente!-
Anche Duncan sorrise nervoso. -Immagino... Immagino...-
I due si guardarono con complicità, poi sentirono in
lontananza la voce di Courtney. A giudicare dal tono di voce
entusiasta, per loro fortuna non li aveva visti.
La maggiore delle principesse di Creta si buttò addosso a
Duncan, questa volta con particolare affetto. -Visto Gwen! Te l'avevo
detto che ci saremmo riusciti!- disse la ragazza con tono compiaciuto.
Gwen le rivolse un sorriso colpevole. -Beh, avevi ragione... ora
sbrigatevi a sloggiare di qua. Prima che a papà venga voglia
di controllare la situazione.
-A-aspetta, Gwen? Tu non verrai con noi?- chiese intimorita Courtney.
-No, è meglio che rimanga qui. Me la caverò.-
disse Gwen con tono rassicurante.
-Gwen...- mormorò Duncan.
-D-Duncan! D-dobbiamo sbrigarci!- gli ricordò DJ con urgenza.
Duncan sbuffò e si caricò Courtney che sembrava
poco intenzionata ad andarsene spontaneamente.
Courtney si agitò un po', poi si lasciò
convincere dall'aspetto sicuro di sé che aveva la figura di
Gwen che man mano si rimpiccioliva.
La principessa imbarcata, sembrava parecchio allegra e leggera. Essere
fuori dal palazzo di Minosse le donava. Nel bene e nel male, Duncan
quasi non la riconosceva.
-Hai già accettato che Gwen non venga con noi?- le chiese
Duncan.
Il sorriso di Courtney per un attimo si fece triste. -Se la
caverà, mi fido di lei... l'andremo a prendere un'altra
volta.-
-Duncan...- DJ lo chiamò con fare un po' irrequieto. -Che
intenzioni hai con quella ragazza? Non hai baciato sua sorella?- gli
disse sottovoce quando si fu avvicinato.
-Eh va beh! Tanto i tradimenti sono la norma, non è poi
così grave...-
-Cosa?- disse DJ sottovoce.
-Mi spiace, ma è così che sono riuscito ad
accettare mentalmente di sposarla... se dovessi esserle fedele col
cavolo che ci riuscirei! Mi verrebbe da buttarla in mare! Praticamente
manco la conosco!-
-Hai già una fidanzata ad Atene, come pensi di risolverla?-
continuò DJ infastidito.
-Lei ha contribuito alla missione, quindi ha la precedenza. Sono sicuro
che la mia fidanzata capirà! Eh... com'è che si
chiamava questa fidanzata?-
-Vuoi che lo butti a mare?- disse a DJ una voce dietro Duncan. Il
principe di Atene si girò risentito, si trattava di Harold
che teneva un remo oltre al solito bastone, il ragazzino sorrise in
modo familiare. -Scherzavo...- disse probabilmente con una vena di
passivo-aggressività. Duncan non capiva se gli stava
antipatico o simpatico e quali fossero le sue motivazioni. -E' che il
tono di DJ mi sembrava molto contrariato. Vedendoci poco, ho sviluppato
un ottimo udito, sapete?-
-Ragazzi, di cosa parlate?- chiese Courtney avvicinandosi. Si
innervosirono tutti, ma apparentemente Courtney non aveva sentito nulla
di compromettente.
-Niente. DJ mi stava ricordando di cambiare le vele da nere a
bianche... sai, mio padre era tremendamente nervoso per la mia missione
così gli ho promesso che se avessi avuto successo avrei
messo le vele bianche in modo che lui potesse capire a prima vista che
sono sopravvissuto.- le disse Duncan, in fondo era vero anche quello.
-Ah, capisco...- disse innocentemente la ragazza e poi se ne
andò pensando di essere di troppo mentre Duncan
tirò un sospiro di sollievo.
-Duncan...- disse Harold. -Quella che era diventata la compagna di tuo
padre, Medea, non ha forse cercato di ucciderti?-
-Quella donna non è più un problema.-
-Non intendevo questo... conosci la storia di quella donna?- chiese
Harold con fare saccente. -Tradì la sua famiglia in favore
di Giasone, uccise persino il fratellino che aveva portato con
sé sulla nave dell'uomo per rallentare la nave di suo padre
che dovette fermarsi per raccogliere i pezzi del ragazzo sparsi per
mare... Giasone se la portò in patria e la sposò,
poi la tradì... e la donna la prese così male da
uccidere i loro stessi figli.-
-Dove vuoi arrivare, ragazzino?- chiese Duncan infastidito.
-Sei sicuro che sia una buona idea sposarti una donna con cui sei in
debito, se hai già intenzione di tradirla?- gli chiese
Harold.
-Umh...- “In effetti col caratterino che mi ha mostrato,
Courtney potrebbe... ma no! È completamente diversa da
quando siamo partiti! Sarà stata colpa dell'aria di
soppressione che provava con suo padre. Sicuramente la ragazza mi
sarà grata per il resto dell'esistenza anche solo
perchè l'ho portata lontano da lì!”
-Comunque mi sembra tardi per riportarla indietro, rischierebbe anche
la pelle...-
-Non credo che Harold volesse dire questo, penso che intendesse che
magari dovresti essere un marito come si deve.- disse DJ dando la sua
interpretazione.
-In effetti sarebbe la cosa più auspicabile per te e la
serenità del governo di Atene...- suggerì il
ragazzino assecondando DJ. -In realtà in generale, dovresti
stare attento al tuo debole per le donne... potrebbe portarti a... beh,
brutte cose...- continuò il ragazzino dall'aria sospetta.
-Ma dovevo incontrare proprio gli unici due uomini in periodo ellenico,
convinti della monogamia?!- si sfogò Duncan.
La nave si fermò a Nasso per fare rifornimento. Quando
salpò nuovamente per Atene, Ellody si accorse di una cosa.
-Scusa Duncan...-
-Sì?- Duncan sorrise con aria nervosa.
-Che fine ha fatto la principessa di Creta?- gli chiese la ragazzina
richiamando l'attenzione di DJ e Harold.
-Beh, ho deciso di ascoltare gli avvertimenti di Harold...- disse
Duncan. Il ragazzino nominato cominciò a sentirsi a disagio,
avendo una pessima sensazione. -Così ho piantato Courtney in
Nasso per evitare di portarmela dietro e renderla una seconda Medea.-
ammise Duncan celando l'ansia.
-C-cosa?! Non ti ho assolutamente suggerito questo!-
protestò il ragazzino gesticolando con il bastone.
Ellody e DJ fissarono il principe con disprezzo. -Merda...- la
delusione era tanta che persino DJ diventò volgare.
-Inoltre non pensi che così sarà più
arrabbiata con te e ti scaglierà qualche maledizione?- disse
Harold infastidito.
-Quanto sei superstizioso...- lo liquidò Duncan.
-Abbiamo visto un ibrido metà uomo, metà toro...
credo che concetti come la superstizione possano passare in secondo
piano.- intervenne Ellody.
-Ah... ma che hanno che non va gli eroi di oggi?!- disse DJ.
-Sei tu che hai una morale troppo alta!- si difese Duncan che
nonostante tutto, si sentiva un po' in colpa.
-In effetti anche gli eroi dei tempi antichi erano poco
raccomandabili...- ammise Harold rassegnato. -Me l'ha detto una Musa
che mi parla quando dormo. Prima o poi potrei farci un libro con tutte
le storie che mi ha raccontato, sarebbe pure molto popolare, ne sono
certo! Ho delle ottime abilità come narratore devo solo
capire come scrivere visto che sono quasi cieco.- disse Harold un po'
per vantarsi, un po' per distrarsi dall'idea che la principessa di
Creta potesse scagliare qualche simpatica maledizione mentre stavano
ancora in mare in compagnia del traditore. “Non voglio morire
a causa di questo scemo! Aspetta, in effetti so già che
andrà tutto bene...”
-Perfetto, questo qui ha anche le Muse che gli parlano nel sonno...-
commentò Duncan.
-E tu te la sei vista con un Minotauro...- questo volta a
ricordarglielo fu DJ.
-La tua amica Musa può vedere sia nel passato che nel
futuro?- chiese Ellody ad Harold. -Perchè quando siamo
sbarcati a Creta, mi sembravi assolutamente terrorizzato. Mentre nel
labirinto eri abbastanza calmo, così ho pensato che magari
la tua amica Musa ti avesse rassicurato sul nostro futuro...-
-Eh, no... Lei non vede nel futuro, è solo la Musa della
poesia epica, ma una sua sorella è la Musa della storia e
vede, beh, tutto... Così ha chiesto a lei visto che le
sembravo avvilito. Mi ha detto qualcosa del tipo “Tranquillo
piccino, ora chiedo a mia sorella come andrà la tua
storia... altrimenti dove me lo trovo un altro ascoltatore
così attento e interessato?” In effetti
è una tipa molto chiacchierona e rumorosa... però
se la conosci meglio non è così male.-
spiegò Harold con un lieve sorriso.
-Per caso ti ha detto qualcosa anche sul destino di questo eroe da
strapazzo e immorale?- gli chiese DJ.
-Uh... ha detto che se non si leva i suoi vizi Duncan
deciderà di provare a rapire la signora dell'Oltretomba
è che per punizione il suo sedere rimarrà
incollato ad una sedia... e per liberarlo dovranno tagliarglielo via.-
spiegò il ragazzino un po' divertito.
-Ora mi sento soddisfatta...- disse Ellody.
-Già sorella, con una condotta così se lo
merita.- annuì DJ severo.
Duncan sospirò. -Ok... andrò a recuperare
Courtney.... ma...-
-Ma?- dissero all'unisono i tre.
-Non di persona... le manderò una persona talmente bella che
Courtney si scorderà del meraviglioso me medesimo e mi
sarà grata per avergli fatto conoscere quest'altro uomo.
Sono un fottuto genio! Ammettetelo!- Ma per qualche oscuro motivo, il
trietto continuava a fissarlo come se fosse un pessimo soggetto. -Ehi!
Guardate che sto facendo un sacrificio! Rinuncio a due ragazze molto
carine!- i tre erano straniti e in cerca di spiegazioni.
-C'è il rischio che Courtney racconti come l'ho mollata a
sua sorella! Così mi giocherò le
possibilità anche con lei!- disse Duncan per sdrammatizzare
e mascherare disagio e senso di colpa, ma non era sicuro che gli altri
capissero il suo senso dell'umorismo.
-...Volete che lo butti a mare?- chiese Harold agitando il bastone.
-Non lo so Harold... Non lo so...- disse DJ indeciso.
-Spero di esserci quando te ne andrai in giro senza sedere...-
commentò Ellody.
Appunti:
-Il modo di dire “piantare in asso” deriva
dall'abbandono di Arianna “piantata in Nasso” per
questo ho scritto “Ho piantato Courtney in Nasso”,
non è un errore di battitura (almeno quello)
-Non volendo cambiare il ruolo Duncan/Teseo non so se sono riuscita a
renderlo perlomeno simpatico nonostante le sue azioni, molto dei
personaggi della mitologia non si adattano molto alla nostra morale ed
io di mio ho l'impressione di avere un po' di difficoltà a
scrivere personaggi principali positivi... insomma, una combinazione
perfetta!
Per spezzare una lancia a favore di Teseo, secondo alcune varianti del
mito sembra che possa aver abbandonato Arianna sotto ordine di Dioniso,
ma rendere l'eroe passivo non mi faceva impazzire come idea,
così ho preferito dare ad Harold il ruolo di diavoletto
accidentale e far prendere a Duncan la decisione.
-Harold non è un riferimento ad un personaggio del mito ma
ad Omero, presunto autore dell'Iliade e dell'Odissea. La tradizione lo
vuole cieco, il nome stesso potrebbe significare “colui che
non vede”
-Neanche DJ ed Ellody sono riferimenti a personaggi del mito.
Probabilmente quest'ultima può sembrare una Courtney
alternativa... mi è venuto naturale gestirla così
visto che ha poco spazio nel cartone e potrebbe ricordare un po' una
versione più tranquilla e nerd di Courtney, in originale ha
anche la sua stessa doppiatrice.
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