Era arrivato il giorno che Kaminari temeva con tutto se stesso.
Quel giorno che aveva cercato di rimandare per sempre, perché sapeva
che avrebbe creato una ferita impossibile da rimarginare nell’amicizia
tra lui e Sero.
Eppure, ora che vivevano in dormitorio, fu fin troppo facile trovare
un momento che andasse bene a entrambi.
La sfortuna di Kaminari fu che Sero aveva bussato in camera sua con
il solito sorriso gentile in volto, al quale Denki non sapeva
resistere, e non gli aveva lasciato scelta.
«Ho preparato l’hamburger per te. Metto la carne sulla piastra ed è
pronta in cinque minuti».
Kaminari lo guardò come se Hanta si fosse trasformato nel peggiore
Villain mondiale.
Gli serviva una scusa, ma non ne aveva nemmeno mezza decente.
«Gli altri… cioè… Gli altri non si offenderanno?».
Sero chiuse gli occhi e scosse un dito davanti a sé, il suo sorriso
ancora in volto. «Li ho già avvisati che per oggi lo chef non ripete».
Denki impallidì e si sforzò di sorridere. «D’accordo».
Sero si dileguò di nuovo al piano inferiore, senza cambiare
espressione.
Ecco, Denki era fregato! E con quale cuore avrebbe potuto tirarsi
indietro, ormai?!
Aveva sbagliato nel dire a Sero che amava gli hamburger! C’era modo
e modo per cucinarli: a lui piacevano quelli luridi dei peggiori fast
food, con il pane bombardato di zuccheri raffinati, la carne che
trasudava grasso, il bacon fritto, la maionese, il ketchup, la fetta di
formaggio… per non parlare del contorno di patatine fritte e la
Coca-Cola da bere.
Hanta, invece, era un salutista. Gli avrebbe propinato un hamburger
di pollo – o vegetale o peggio del seitan! –, della lattuga di contorno
e le sue stesse lacrime da bere!
E Denki avrebbe dovuto mangiarlo tutto e dire pure che era buono.
Solo perché non voleva distruggere il sorriso di Sero, che si era di
sicuro impegnato moltissimo.
Scese al piano terra con un leone nello stomaco che ruggiva già
vendetta per quel cibo salutare che gli sarebbe stato imposto.
Nonostante le sue peggiori previsioni, seguì un buon odore che gli
faceva frizzolare il naso. Salutò gli altri nel salotto e andò a
sedersi al tavolo della loro cucina open space, dove Sero stava
impiattando la medesima portata per entrambi.
Una volta seduto, Hanta gli mise il piatto davanti.
Le iridi dorate di Denki si incrociarono e gli occhi si allargarono
a dismisura. «Oh…». Avvicinò l’indice e tastò il panino
integrale riscaldato sulla piastra: era croccante e tiepido. Tra i due
strati c’era della carne dal bel colore rosso scuro, macchiata da
qualche tipo di salsa biancastra, delle foglie di insalata, qualche
fetta di pomodoro e di formaggio (non una sottiletta light, era proprio
formaggio vero!). Nessuna traccia né di bacon né di patatine, ma per
contorno c’erano degli interessanti spumini gialli. L'acqua al posto
della Cola, però, c'era tutta...
Sero sorrise e si schiarì la voce con un colpo di tosse. «Hamburger
di cavallo, ricco di ferro; formaggio tipo caciotta, non troppo grassa;
cuori di bue e di iceberg freschi; salsa yogurt, sfiziosa e leggera; e
cipolle caramellate». Indicò poi il contorno. «Sono patate con uova,
passate con la sac-a-poche».
«Wow…». Kaminari ne rimase davvero colpito. Prese subito il panino –
«Buon appetito!» – e gli diede un morso.
Le sue papille gustative esplosero in un cabaret di sapori.
Era diverso dall’hamburger zozzo della sua multinazionale di
fiducia, e appunto per questo speciale. Aveva un gusto più rustico e
deciso, con carne di prima qualità, saporita e cotta a puntino come
piaceva a lui, e gli altri ingredienti si amalgamavano alla perfezione
perché nessun sapore risaltasse né cozzasse con gli altri.
«È buniffimo!».
Sero lo fissava con un’espressione soddisfatta e quel suo sorrise
ancora più largo. «Sono contento! L’ho fatto apposta per te!».
Kaminari arrossì.
Sì, lo sapeva che lo aveva cucinato solo per lui.
E lui non aveva potuto resistere a quel sorriso che gli aveva aperto
il cuore, piegandosi addirittura a prestarsi ad assaggiare un
“hamburger salutare”, che niente aveva da invidiare a quelli dei fast
food, anzi!
E Hanta, da quel giorno, prese Denki per
la gola.