finale alternativo bad
Questo doveva essere il
finale originale, anzi era più lungo e li conteneva entrambi
in verità, ma parlavo con alcuni di voi per mp e in
particolare Legeia, che la ringrazio, decisi per mettere quella parte.
E poi dopo che mi ha lasciato il commento nella pagina della fic, mi
disse che non era giusto non mettere anche questa parte proprio di
Tohya. E quindi eccola come finale alternativo, dove parla Tohya e con
alcune cose NEGATIVE su Yasu/Sayo che penso. ma spiego tutto
così chiarisco le fic messe a parte e perchè sono
così. E leggete le altre fanfiction per capire alcune cose di ocme vedo l'opera
"Allora Tohya.. sei pronto?" chiese Ikuko entrando nella stanza, metnre
lui era dietro la scrivania a scrivere.
"...si.... SI! Credo di essere pronto!" fece questi prima dubbioso e
poi sospirando diventando sicuro
"Oggi ho intenzione di farti un'intervista. Perchè con
Yukari abbiamo deciso di scrivere la parte finale della leggenda della
Strega dorata a sei mani. Ma hai deciso di mettere la parola fine con
una controparte per lei. Ma come hai detto tu, manca l'ultima pagina
o due pagine, di riflessione su e per Beatrice nei libri. Hai
deciso di dare una nota dell'autore per raccontare di lei per davvero e
morta Eva, con l'accordo con Yukari, desideri darle un posto nel mondo
come pensi meritasse. E quindi, sono qui per raccogliere ogni cosa che
ancora ti senti e provi da quella sera..."
"Si" fece lui sorridente prima ma poi come se provasse astio "quando ho
rivisto il suo volto e finalmente da decenni ho avvertito cosa
necessitava a Battler. E questo ha dato pace ad entrambi..."
"Si, ma prima di giungere lì, partiamo da prima...per
Beatrice..."
"Beatrice..." fece lui con un'espressione che a Ikuko sembrava
negativa, mentre lui vedeva la gatta di Ikuko distesa come una
regina su uno scaffale della libreria, a fissarlo come interessata
quanto la padrona, con qeugli occhi espressivi
"... ma prima di questo, vorrei parlare con il Battler nascosto in
te..."
"Vuoi dire morto e ora in pace..." fece lui guardando fuori la finestra
con tristezza
"Battler... tu sei morto?!" fece lei con un tono interessato
"SI...!" fece lui di colpo, poi strinse le labbra "NO... non lo so.
Adesso, dopo quella sera di halloween siamo in pace ma i suoi ricordi
non mi tormentano più! QUindi... Per me il Battler
dell'epoca è... prima vedevo i suoi ricordi ma allo stesso
modo lui urlava dentro la mia testa... emergeva insieme ai miei
ricordi..."
"Emergeva... come?" sedendosi su una poltroncina distante da lui ma di
fronte a dove lui era
"A volte era come se pensasse da solo. Era nella testa come se
discorresse perso nei pensieri, disperato, per qualcosa che non poteva
raggiungere e ottenere... e la sensazione era di struggimento e
disperazione per qualcosa che lo tormentava, non andava, ripeteva che
era tutto inutile e... e mi andava contro, contro di me che rifiutavo
il ricordo di quella persona... poi mi accorgo che sono solo io mentre
ragiono su qualcosa del passato, ma seriamente sembrava come se lui
fosse al mio fianco a sussurrare e bisbigliare che doveva tornare per
qualcosa..."
"... parli di..."
"...della questione di Beatrice. Io rifiutavo, lui desiderava qualcosa.
Era uno scontro. Lui desiderava riprendere il controllo, sovrastarmi,
per raggiungere cosa lo tormentava, io non accettavo determinate cose e
che mi cancellasse... "
"E poi quel ritratto..." fece lei in un soffio, spronandolo, vedendolo
non in conflitto ma ogni volta che parlava di lei, Beatrice, gli veniva
quasi il sangue amaro
"DA quando ho rivisto quel ritratto, ho trovato la consapevolezza e
comprensione e... pace, con Battler rasserenato e che posso definire
andato dove doveva... Ogni volta mi torna in mente, rivedendo tutto
come fossero i miei occhi, quando mi calmai, dopo che mi
trascinò via, e la affrontai perchè non sapevo
chi fosse. Era così diversa da come la conoscevo, per poi
scoprire che.. la Shannon che conoscevo era in parte lei e in parte...
e che la vedevo diversa non tanto per l'aspetto, quello era dovuto ai
suoi travestimenti ma... il carattere opposto a Shannon. La dolce,
imbranata, timida Shannon contro la piena di forza, caparbia, irruenta
Beatrice quando si arrabbiava e agiva... Shannon era qualcosa che aveva
creato per sfuggire a chi fosse, perchè le dicevano che non
andava bene come era. E il suo racconto di come per la solitudine aveva
creato delle persone in cui si immedesimava da dar loro vita, e qaunto
mi fece sentire colpevole e ....Quando mi raccontò seduti
sulla passerella per passare la notte la sua storia, io non
capì subito. Tante cose. Ma riuscì a spronarmi
con determinazione perchè mi salvassi e andassi dove voleva
che... mi aveva salvato nonostante desiderasse punirmi. E da quando
ricordo molte cose senza il dolore e cosa mi stava uccidendo, ho
iniziato a studiare ogni cosa che mi disse e rivedere tutto da un'altra
prospettiva..."
"E hai rifiutato Beatrice... anzi, Sayo o Shannon..."
"Si,. Ricordo ancora quando si presentò, un nome per me
nuovo e una persona che alla fine era distante da quella che...
Così diversa dalla placida e tenera Shannon che sembrava
impossibile. La sempre schiva, modesta, impacciata, sempre ad
arrossire, Shannon. E poi me la trovai nella sua vera forma e... se
fosse rimasta se stessa in tutto, a volte mi sono chiesto se avrei
pensato di contattarla in quegli anni... Se fosse stata lei per
davvero... Quando discutemmo quella notte e mi raccontò il
suo cuore, la sua motivazione per quanto creò contro di noi,
mi sentì stupido e piccolo. Io, che quando le promisi
determinate cose, mostrai il meglio di me ma non immaginavo cosa
celasse quella persona. E il male che potessi farle, oltre quello che
aveva subito, da sola. Quella notte le chiesi... le domandai cosa
sarebbe accaduto se risolvendo velocemente quel puzzle del nonno e le
avessi parlato... Quanto mi sono dato dello stupido da quando ricordo.
Poteva essere lei a comunicare con me? fu colpa mia che la
lasciai in attesa di qualcosa che per lei era fondamentale, prezioso
e lei per sentirsi serva e inferiore non mi cercò
mai, sperava solo. Quando mi raccontò il suo passato, mi
resi conto con amarezza che la mia proposta di essere pari e
considerata da me, era qualcosa di grandioso. Unico, irripetibile e
vero come non si aspettava e poteva desiderare, anche essendo
così piccola rispetto anni dopo. Accettata, voluta, una mano
tesa a tirarla fuori da quella che fu alla fine una gabbia. Qualcosa al
di fuori di come Genji e la mia famiglia l'aveva fatta
crescere. E io ero colpevole di averla illusa. E la lasciai
là, alla mercè della mia famiglia, come
trattavano gli altri, anche se tra loro non è che fossero...
a volte mi osno chiesto se meritavano cosa accadde. Visto che la
risoluzione fu scelta e decisa da loro, alla fine. E lei era stata
trattata malissimo ogni giorno, considerata inferiore e obbligata anche
a ringraziare di cosa aveva. Lei, che in verità era tutto su
Rokkenjima, ma solo una persona, mio nonno oltre i domestici, sapeva. E
per la prima volta, da quello che capii, io l'avevo trattata come pari
e normale, con qualità da volerla al mio fianco. Facendola
sentire apprezzata e vista, per la prima volta. E promettendole di
sfuggire ad un'esistenza amara e ingrata. La lasciai sola con i suoi
demoni interiori e reali sotto forma della mia famiglia, e
impazzì. E io, senza neanche saperlo, ne ero la causa...."
"Ma è partito da questo il tuo rifiuto per lei..."
"Tutto è partito... dal ricordo di quel bacio. Venne
così... da solo! HO sempre ricordato quando mi diede quel
bacio a tradimento, perchè fossi occupato con gli occhi
chiusi mentre preparava il suo... sparire come la strega che millantava
di essere... ho sempre ricordato lei in un certo modo, con disperazione
e amarezza. Battler diceva...- Non l'ho salvata. non sono stato in
grado di salvarla prima con le parole, e dopo con le mie forze ed ero
stato rapito da lei per come appariva, come fu nei miei riguardi
finchè non sparì...-. e poi ricordai,
quella notte sotto il ritratto. Il suo racconto. Cosa mi disse. E che
alla fine, oltre a cosa era realmente per nascita, anche se disse solo
che ebbe un incidente e fu cresciuto come bambina... non ho fatto altro
che tenerla dentro di me per ciò che non ho fatto e per cosa
provai. E... quando ricordai quel momento sulla barca, mi
tornò... disse chi era nei miei riguardi, e... Io
ho accettato, ho compreso, ho messo una pietra sopra a quello
che aveva fatto, ai suoi peccati che la opprimevano, perchè
ero io in
colpa nel tutto. Ma era lei a portare la croce più pesante
di tutte.
Perché Beatrice si fatta carico di tutte e tre le
generazioni di
peccati e dolore, restando a fluttuare nell'oceano e io non posso
raggiungerla anche solo per darle una degna sepoltura, come ho fatto
nei libri. E quante mi volte mi sono chiesto cosa pensò
mentre annegava
e perdeva la vita..." scuotendo la testa disperato
"Eppure non è questo c he rifiutavi..."
"Ricordando, mi sono sempre chiesto che vita avesse fatto a
Rokkenjima, tutta la sua vita, per come si sentiva, un mobile e basta,
e scoprendo la verità. Frammento dei nostri discorsi seduti
sulla passerella... Aveva sempre voluto morire per porre fine a tutto e
pensava dopo la promessa falsa che le feci... che l'unico modo per
lasciare l'isola senza le catene del passato fosse farlo, morire. Se
lasciavamo l'isola,cosa avrei imparato da lei che la turbò
tanto da decidere di andarsene?. Ho paura di questo. Sembrava... quelle
ore con me, come se quei momenti fossero come un sogno. Sorrideva, a
volte di cuore, a volte con un velo che le ombreggiava il
viso. Era una gioia troppo grande, vedendo i suoi
occhi, che forse per lei era qualcosa di impossibile da
immaginare, afferrare. E vivere. So che qualcuno potrebbe dire che da
ragazzini si fanno e dicono cose stupide ma... se dicessi è
vero, a mia discolpa, non renderei gustizia al suo dolore. Io non
potevo sapere ma poi lui prima e io ora, comprendo che le parole e
promesse possono avere un peso, ma per l'altro. Senza rendersi conto di
niente, si crede di esser passati solo per fighi! Si, non sapevo bene
la sua situazione, ma rimase sola senza poterne parlare con nessuno
e... anche se lei poteva cercarmi, nonostante da cosa disse
desiderò farlo ma credeva di non poteva farlo essendo
serva... avrei potuto almeno chiedere di lei ai cugini e farle capire
che la pensavo. Ma in verità... mi ricordai di lei solo
rivedendola quel primo giorno, sei anni dopo. E lei aveva passato anni
sola, a soffrire, e sperare in una promessa mai mantenuta, ne
ricordata. E se avessi risolto prima, quell'epigrafe..."
"E il suo matrimonio?"
"Si, me lo disse. Ma disse anche se no nsi sarebbe sposata. Aveva
tenuto, dopo aver scoperto la verità, tutto dentro. Soffriva
da sola e in silenzio, cercando forza nelle gentilezze di George,
quelle promesse e segni di affetto in piccoli aiuti e segni loro e...
ricordo quando disse che però soffriva per un amore per
metà falso. DA parte sua, perchè non avrebbe
continuato alla fine tutto. Lei voleva morire, e sarebbe accaduto prima
o poi, sarebbe scomparsa e George avrebbe conosciuto poi una donna,
vera, con cui portare avanti i suoi, di sogni! Quelli si lei non si
sarebbero avverati! Affermò disperata, spalle al muro e le
gambe strette tra le braccia, che non vi era davvero nulla di caldo e
gentile con lei, sapendo certe cose. Che sarebbe stata rifiutata e
tenuta da parte. Come fu per tutta la sua vita. Quindi aveva ricevuto
quell'anello da George ma anche se provava affetto per lui, non vi
sarebbe stato niente. Perchè senza saperlo, lei lo sapeva,
George stava giurando amore eterno a Shannon, la quale era una sua
personalità e non lei veramente, e che quell'amore
significava dare e saper fare delle cose. per lei, disse, impossibili
da mantenere. E quindi, quell'anello, era per Shannon, non per lei. E
amaramente mi disse che aver creato quella personalità le si
ritorceva contro. Non era lei la destinataria di quell'amore e speranze
che non poteva avere. Non voleva veramente prenderlo in giro, ma era
così bello diceva, dentro di lei, sentire il
calore e l'affetto di qualcuno! E poi con Gessica. Mi rivelò
che lei accettava la sua parte di Kanon, lì con
lei, anche se... anche lei, ripeteva, l'avrebbe accettata nonostante
tutto, o...si sarebbe sentita tradita? E lei soffriva dentro, in
silenzio! lei li aveva i sogni. Disse che per dimenticare me si era
avvicinata
all'altra sola persona più vicina e di
qualità,George, ma disse anche
con amarezza che anche lui non l'avrebbe alla fine accettata. Un
giorno, disse, lui l'avrebbe guardata con fastidio e sconvolgimento per
qaulcosa che lei non era, e lei avrebbe perso anche
quell'amore. Lei,
che desiderava prima di tutto essere amata per chi fosse ed essere una
persona, non qualcosa al di sotto. E ttuti l'abbiamo delusa. Ecco
perchè ho scritto di lei in quel modo, in quei modi e
dandole... cosa
nessuno le ha dato e il fato negato. ...per ricordarla,
nulla potrà più a cancellare il sogno che ha
disegnato. Il
suo ultimo, bellissimo sogno non scomparirà per
l'eternità. lei vivrà e
sorriderà, sarà felice ed esisterà in
mille storie e avventure come non
ne ha vissute da viva..."
"Nei libri fai parlare molto Battler! ... la tua è una
commemorazione e cerimonia di esequie per quella Beatrice che almeno
nel metamondo, il luogo che hai ricreato per lei con il cuore rilevando
il suo originale, avrebbe vissuto. Avrebbe amato. Ed essere amata. Per
chi era nel profondo. IN un mondo felice, magico, da sogno..."
"Battler... no, ero rimasto ossessionato da Beatrice per quelle ore,
per la mia incompetenza in tutto, la mia incapacità e
inutilità e quanto soffrivo nel non averla avuto al mio
fianco, accettandola e mostrandole ciò che il nonno e gli
adulti avevano... se lei avesse saputo la verità anni prima
e magari come fece con Geoerge e Gessica, si fosse confidata... quante
volte me lo chiedo! Avrebbe avuto da noi un comportamento ancora
più inclusivo, di comprensione... mi disse che aveva cercato
con George e con Gessika qualcuno che fosse aperto di cuore e mente, e
che consocendoli da sempre, consocenva anche come erano dentro. Anche
se non provava lo stesso che nutriva per me, li reputava persone
splendide e voleva far parte edlle loro vite. Essendo amata, e dando
loro cosa necessitavano. Come per Gessica. Forse noi avremmo potuto
darle, tutti insieme quell'amore che le mancava da mitigare la sue
ricerc spasmodica di una famiglia di sangue sua, e un modo per scappare
da là. Se... le cose fossero andate diversamente, non avrei
detto mai quelle parole in una promessa, dandole un dolore
così forte, da romperla e farla impazzire. Si è
fidata e ha creduto in qualcuno che le appariva... ho sbagliato ed
è il mio peccato, anche se non sapevo... "
"Quasi nessuno sapeva nulla, solo lei due anni prima qualcosa che la
portò comunque alla morte, ma scelse di tacere e infilare
tutto in una scatola. Seguì comunque un pò la sua
ricerca di affetto in george e Gessica, non riuscì a
rivelare niente, e proseguì con gli intenti con i due
cugini, ma dentro aspettava solo il momento della morte..." fece Ikuko
cercando di virare la discussione
"Le avevo promesso che insieme avremmo portato le nsotre croci, fianco
a fianco, avremmo vissuto appieno e con tutto ciò che
avevamo e nel modo più profondo possibile... ma ammetto che
non ho mai pensato sulla barca a qualcosa di romantico da una
relazione. Anche se, dopo quel bacio... anzi quei baci... mi
è rimasta nel cuore e nella mente per cosa mi dava dentro.
Anche senza relazione, non l'avrei abbandonata. NOn avrei fatto di
nuovo la stessa... non sarei stato come quella volta. Che le promisi un
tunnel di luce dal quale scappare per poi chiuderle la porta in faccia.
E per come sono ora da anni, per come mi sento, quanto ho... ho provato
struggimento per cosa ha creato amore pazzo, denaro, oro, egoismo,
invidia e..."
"Se gli adulti fossero stati diversi" fece lei osservandolo, ma lui
parlava con occhi persi, non era lì a rispondere a lei e lo
aveva capito
"Saremmo potuti restare ottimi amici, grandi confidenti, intimi
complici in molte cose ma magari non come coppia di amanti, chi lo
sa... saperlo o no, cosa cambiava? Era importante? Avresti dovuto
vederla, sconvonta e incredula, quando le rivelai che anche se
colpevole di certe cose, comprendevo e capivo il dietro di
ciò, e quanto e fno a che punto fosse colpevole per tutto.
Non fu materialmente lei a fare le cose ma aizzò... tutti
loro! Ma essendoci un perchè, io capii e le dissi che non
odiavo, non giudicavo e nulla di... l'avrei accompagnata senza darle
rimorsi, accuse o altro avanti, stringendole la mano, abbracciandola e
dicendole che poteva piangere ma sapendo di aver lasciato quel luogo e
quel dolroe. Era importante il suo cuore e il
dolore dentro" sorridendo a Ikuko "anche se avessi incontrato una donna
da amare come l'amore convenzionale, non l'avrei messa in secodno piano
o dimenticata. ma forse io non capì, cèra altro,
o non credeva fosse possibile. Non ho mai capito... Lei, aveva vissuto
in seno alla mia famiglia da conoscere quello che sapeva da loro.
Quello che voleva cancellare. Mi salvò per affetto, amore,
rimorso e cosnapevolezza dei suoi errori. E scelse per se stessa e una
sola soluzione. Lasciandomi solo..."
"Il cruccio di Battler!"
"Ricordo quel giorno o meglio, tornando a prima di quella notte
all'orfanotrofio, ricordavo. Bene. Ma desideravo cancellare e non
accettare quelle memorie. NOn riuscivo a reggere quel viso
nei miei pensieri, come mi guardava, il suo viso stravolto e sofferente
o arrogante e malizioso. E quando mi baciò. Tutto si
accavallava a mente... e lei che si perdeva nell'oscurità!
Riuscì a raggiungerla, la vidi sorpresa e scioccata nel
vedermi, ho... Sono saltato giù subito, sconvolto dopo
essermi ritrovato da solo. E feci in tempo per vederla scivolare
giù allontanandosi dalla luce. HO fatto in tempo per vedere
la strega di nuovo!" rattristandosi " E mi guardava... mi guardava dopo
la sorpresa! Ero arrabbiato, offeso, mi snetivo come se mi
avesse abbandonato e lasciato da solo. Lei! Che mi chiese di non farla
sentire allo stesso modo ore prima. NOn volevo perderla, dopo quanto mi
aveva raccontato, come mi sentii sapendo di aver illuso e portato
dolore e sofferenza a qualcuno per cui le mie parole erano
così preziose per sfuggire alla sua vita e
realtà... Volevo davvero che vivesse! ... non so
esattamente cosa la logorasse ma quando la vidi proiettata verso
l'oscurità, andare giù da sola in quel luogo buio
e freddo, volli salvarla a ogni costo. E vedevo la sua
espressione, mi guardava negli occhi! Ricordo ancora la sua
mano, vidi le mie dita perdere la presa e lei che si
allontanava. E quell'espressione che continuava ad essere un sorriso
triste ma come d'affetto, me la rivedo sempre, tra le sue espressioni!
E sorrideva come se mi stesse dicendo qualcosa e io non facevo che
tornare verso su. Ci allontanavamo per sempre. Non tutto mi
tornò in mente in sequenza, per questo ho avuto...
negazione. E ho rivisto le sequenze metnre tornavano, poi
dietro l'altra e... ho rifiutato. Ho negato. Che io ne fossi colpevole.
Due volte. E rifiutavo lei, quei ricordi e quei momenti.
Vedevo la sua sagoma, il suo volto ma... e ho lasciato che tramite la
penna fosse la parola di Battler a uscir fuori e proteggere il mondo
che aveva creato, cercando di salvarla e farla vivere almeno
lì. Ho commemorato la persona che ho lasciato morire due
volte. E tramite i libri, i giochi ho... lasciato che lui
parlasse. Per ricordare, onorare, celebrare, rievocare qualcuno che
nella sua intera vita era stata un niente e un nessuno. Celata in
un'isola che era la sua gabbia e tomba, come fu per sua madre. Ho
eseguito facendo fuoriuscire i snetimenti di Battler un funerale per
Beatrice, quella che conoscevo ma anche il suo esistere per quella
ragazza, perchè la strega esistesse! Ho dato al mondo quel
colpevole delle bottiglie, parlando per lei. Perchè non
fosse dimenticata, perchè non rstasse nell'oblio dove
continua a dondolare sul fondo. Non potevo non farlo, per lei, ma anche
per Battler. E..."
"ma il nocciolo principale della tua negazione e rifiuto...tu hai
lottato ogni giorno contro il Battler in te, perchè lui non
sopportava la perdita che lo ha turbato di più! Tu stesso
affermi che
la cosa assurda era... che nei tuoi ricordi di lui, dopo che Sayo lo
salvò portandolo via, non provò dolore e
sofferenza a tal punto da
lasciarti perplesso come fu per questi anni. Era sconvolto per la sua
famiglia e i corpi, ma
cosa lo devastò fu Beatrice... Che la sofferenza e il trauma
di aver
trovato tutti morti in quei modi orribili e sapere di aver perso quasi
l'intera famiglia... si, lo avevano scosso e fatto impazzire, ma che
terminò quando lei lo riscosse dallo stato di confusione
e... "
"Si e non lo capivo!" fece lui quasi infervorato, tornato lala fine
alla discussione a due "Seppur
con tristezza lui ebbe un'accettazione tranquilla e completa
dell'accaduto dalle parole della spiegazione di Sayo. O Beatrice. Si.
Lui... ricordo bene come prima di sederci in mezzo alla passerella, ore
prima dell'esplosione, fossi alla fine consapevole che era una
situazione esplosa con la complicità degli adulti, che era a
quel
putno, dentro di loro fin a quel punto, da scatenare tutto solo
perchè una persona
aveva detto loro < qui ci osno i soldi, qui le armi, decidete
tra
voi chi vince e perde e sarà il nuovo legittimo capofamiglia
>. E la
cosa poteva andare in altri modi, spartendosi equamente tutto e dire
< addio, è stato un piacere ma ora che abbiamo i
quattrini del
vecchio, possiamo non vederci più, cosa ci interessava lo
abbiamo,
adesso >. Quante cose nella mia testa passarono e più
sentivo la
storia e inquadravo le persone, e più capivo che se non
fosse stato per
Beatrice che era almio fianco, un altro giorno, un altro anno sarebbe
accaduta qualcosa simile, per avere cosa la brama li spingeva a
desiderare. Ricordavo bene come ogni anno gli adulti impazzivano in
quei giorni sull'isola, le riunioni, i malumori per soldi e potere. E
compresi che seppur alcune colpe, lei non era totalmente colpevole. Era
colpevole di aver messo davanti a ognuno di loro, i modi per esternare
cosa avevano dentro. Ma non aveva fatto nulla di sua mano. Aveva solo
domandato cosa avrebbero fatto... e se fosse stato per qualcuno di
cattivo come loro, dentro, che era felice di cosa aveva scatenato,
allora avrei giudicato come meritava! Ma non era così. Il
tempo di
parlare e stare insieme e compresi che non era una persona negativa e
cattiva. Aveva agito per dolore e sofferenza, stanca di quella vita
mentre intorno a lei, la sua famiglia, si pugnalava alle spalle in malo
modo proseguendo qualcosa che il nonno aveva instillato. E aveva deciso
di porre fine a tutto chiudendo la scatola del gatto con la sua stessa
vita. Poteva non avere scusanti se fosse stata negativa, se aveva agito
per qualcosa di orribile... ma voleva solo fermare cosa continuava a
proliferare. E macchiava tutti. NOn ero d'accordo, io però.
Per me lei fece qualcosa di terribile, nonstante tutto, scusarla in
toto significava togleirle le sue colpe! Poteva vendicarsi come voleva,
ma... lei scelse un modo orribile aggiungendoci anche la sua rabbia e
delusione per Battler, per punirlo... La fine che fece... è
cosa ha disturbato Battler
nel profondo e la sua perdita, per quella vita infelice e disgraziata
immeritata, lui... voleva ricongiungersi con lei, ma io glielo
impedivo. Negando i ricordi. Cercando di cancellare quel viso.
Rifiutare quelle ore e allontanarmi da qualcosa che provavo e per lui
era tutto. Qualsiasi cosa facesse soffrire lei dal voler morire
lasciando lui libero e vivo... non saprei, ma doveva essere davvero
grande e profondo per lasciarsi annegare dallo stesso oro che aveva
procurato tutto. Ma io rifiutavo, non volevo..."
"Ricordando, non essendo come Battler, negavi il troppo fervore di
Battler per lei!"
"Penso che fosse... cattiva, è il termine che viene,
ma inteso come soggetto danneggiato, per lui! Non lo vedeva
né si preoccupava per lui come un singolo essere umano, ma
solo come l'incarnazione delle sue speranze e sogni e Battler meritava
di meglio..."
"Se dici queste cose di getto perchè arrabbiato si
comprenderà male." ridendo
"Scusa, è solo che... Battler ha perso sua madre quando
aveva dieci anni,e con una sorellastra nata da una relazione che lui
non accettò mai veramente, seppur Kyrie per lui era
diventata come una sorella maggiore... non so bene come e
perchè, cè un tassello, uno dei pochi che non mi
riesce di ricordare di come Beatrice lo sapesse ma.... lei sapeva che
Kyrie era la vera madre di Battler e... e poi il fatto che fu anche
così veloce a perdonare e... Beatrice, perchè lo
odiasti tanto?" fece lui c ome parlando davvero a Beatrice, arrabbiato
"potevi dare a Battler più empatia, solo perché
è sciocco e ottimista non significava che non stesse
soffrendo e ti avesse dimenticata per cattiveria! Dai ricordi di
Battler io... capìì che la sua ossessione per
qualcuno da amare e che fosse adatto a lei, fosse... diventata tossica
da rovinare anche lei! Non che importi dell'ossessione di per
sè, magari davvero si era innamorata di lui per
metà ma... lei aveva creato un ideale in lui nella sua mente
non solo tenuto per sei anni, ma maturato così tanto da
portarla a soffrire, non accettare che non la ricordasse, e peggio
voler punire tutti creando il piano per aggravare l'uomo che amava
della sua colpa! Battler aveva reso i giochi così chiari!"
disse lui sollevando il capo respirando profondamente "nei giochi il
Battler in me che urlava cosa voleva dir e tramite la penna, aveva reso
lei su quel balcone sotto la pioggia chiara e trasparente. DAl
colpevolizzarlo per il suo -peccato- a... come si comportò.
Quanto era seria in quel momento. Era molto scoraggiata. Ha anche detto
che se non fossi venuto sull'isola, non sarebbe successo tutto. Che
sarebbe morta da sola. E Battler in me aveva compreso che forse, il suo
accessivo amore, tanto... che nella testa dicevo -Beatrice, va bene che
ami ma meno, molto molto meno- e il sentirsi e vedersi non ricordata e
considerata come quei giorni che per lei erano tutto... avevano reso
Battler alla fne, uguale a livello degli adulti. Che nessuno dei cugini
l'avrebbe accettata e che... a quel punto se doveva morire, che tutto
il male la seguisse! Lei, cresciuta in un certo modo e senza confronti
e capire che cèra altro otltre cosa Genji e Kumasawa le
avevano instillato, era rimasta a quello. E così la sua
fine... Ricordo benissimo ilmomento in cui sulla passerella
sotterranea, la fermai e dopo aver capito, ero pronto a chiamare la
polizia e far venire qualcuno. E quando stessi male per la mia famiglia
e quanto io ho odiato come per lui, tutto si calmò
discutendo con lei subito dopo. Ma prima che si sentisse male per la
spalla per fermarmi dal tornare alla tenuta, la sua espressione! E' una
di quelle che ricordai per prima! Mi fissò mentre io
esternavo il mio dolore e la vidi pinagere come in colpa, disperata,
come comprendendo che, con cosa aveva fatto mi aveva portato
in una situazione orribile e dolore. A volte, io, Tohya, mi sono
chiesto se la consapevolezza totale del gesto che aveva fatto lo
comprendesse in quel momento, con quelle lacrime e il viso in colpa per
come ero... e se lasciandomi andare da solo, stesse evitando
ciò che io, pensavo. Che lei era un qualcosa di negativo per
lui. Che lo aveva fatto soffrire lasciandolo solo. Che era andata oltre
contro qualcuno, aveva scoperto, lui non era negativo come alla fine
aveva deciso. Piena di dolore, sofferenza, solutudine, senso di
inferiorità e problemi del sè, con una
verità su di lei che la tormentava e le impediva di
vivere... aveva fatto una scelta per una colpa di anni prima, per cui
ne Battler e ne lei avevano proferito parola per chiarirsi. Non posso
non ... provare voglia di rifiutare Beatrice per queste cose!"
"Lo so. Quel dolore evidente piangendo ti ha seguito finchè
altri tasselli non sono venuti fuori, ma..."
"lei per tutto ciò che aveva dentro, aveva creato una
versione ideale di qualcuno di speciale che era culminata con le
interazioni di Battler da bambini. Non sapeva nessuno dei due, del
lagame di sangue e quindi erano solo loro stessi ma... lei aveva
culminato tutto in Battler. Idealizzandolo. Portandolo così
in alto che per lei era come il sole. Ma dal mio putno di vista, non si
preoccupò ne si interessò di lui come persona
come la morte della madre, le sue lotte, il suo agire controcorrente
alla famiglia e... e alla fine vi ho visto anche un pò come
spingerlo a portarlo con lei nella morte come punizione per una parte,
ma un desiderio di morire con lui... Io ho sempre pensato
ricordando, che Geroge e Gessica sarebbe stati davvero meglio per lei,
che Battler. Parere mio, lo so, ma... credo che davvero loro
l'avrebbero accettata. Battler lo avrebbe fatto per qualsiasi cosa la
facesse soffrire? ALla fine di lui non sapeva veramente niente! Questo
mi dispiace, per lei. Sembrava lo stesso di anni prima, ma aveva
vissuto così lontano la famiglia e distante da lei, che
aveva riposto fiducia e speranza di uscire da quella gabbia e catene,
da non capire che senza... Io capisco Beatrice dal suo lato, con tutti
i suoi problemi e il resto, ma fu davvero troppo riversare su di una
persona tutto creedndo a sue parole, credere che sarebbe tornato mentre
in lui infuriava di tutto per un lutto e un conflitto con il padre e
una vita lontana dalla famiglia. Si era gettata sugli altri cugini sia
perchè più vicini a lei che migliori di quelli
che la bullizzavano, e sia perchè in qualche modo
anche loro avevano bisogno di qualcosa, che lei aveva in un certo modo
con i suoi personaggi fittizzi, riempito. Non so se davvero ceercava di
andare avanti ed essere felice con qualcuno che si prendesse cura di
lei sinceramente o era sicura che tutto di lei per cosa era no nfosse
accettato da comunqu,e esser cosa quei desideravano in qaulcun altro...
Non so cosa pensare! Avrei voluto parlare con lei per capire sia
Battler che lei stessa! Io so che il suo trauma e cosa l'ha rotta
scoprendo la verità, uniti all'ossessione per Battler,
così come gli abusi dagli altri servitori e dalla famiglia e
la sua situazione non l'avrebbero affatto lasciata da permetterle una
vita... come quelle che ho scritto. Quei frammenti in cui lei e Battler
si salvano! Lei doveva morire, punto, o non si sarebbe comunque salvata
in alcun modo. Cosa mi fa arrabbiare è che aveva
accettato di sposare George e poi dopo ventiquattro ore aveva baciato
Battler, suicidandosi, abbandonandolo, lasciando finire come ME, con
parecchie cicatrici egoistiche trascinate da Battler stesso che... "
"Sai che le persone sono parecchio difficili e con..."
"Lo so! E' solo che... lo capisco e l'ho detto! Aveva così
tanti, troppi traumi ed elementi che la rompevano che non era veramente
possibile per lei vivere qualcosa di normale. E so che con
quell'epressione con le lacrime quando io ero disperato, dopo aver
capito che non potevo toranre nella tenuta per chiunque stesse
uccidendo tutti e... E quando disse che le sue colpe erano
così tante e orribili che non meritava di vivere... Battler
era troppo sciocco e ottimista da credere solo a ciò che
pensava, come vedeva lui le cose il mondo, quando aveva
chiaro in lei, dalle sue parole, da come era disperata mentre lasciava
l'isola, terrorizzata dal modno di fuori... lei lo aveva detto, il tuo
mondo è così splendente come, e senza finire
tutto, er ainteso che lei non lo meritasse e ancora non fosse capace di
viverci... Battler doveva capirlo e averlo davanti che sarebbe
accaduto! Glielo aveva detto prima, appena lo avrebbe visto andar via,
si sarebbe uccisa... Il fatto, che mi fa arrabbiare,
è che lei non ha compreso tante cose, non per colpa
sua, conosceva poco del mondo e delle persone, ma non non
significa che non lui stesse soffrendo mentre lei aspettava da magari
avere dentro molte cose che per lui erano prima della promessa! Ho
già detto che capisco tutti i suoi problemi e la si
può colpevolizzare ma anche comprendere. Ha agito in ogni
modo che conosciamo in preda a deliro di sofferenza per la sua
condizione. Aveva accettato un matrimonio che in verità
comuqnue, non si sarebbe mai avverato. Lei sarebbe morta comuque un
giorno. Ma cosa mi ha lasciato con l'amaro in bocca è
stato... cosa ha fatto lei, alla fine, a lui! Lo aveva pregato di non
lasciarla sola, non abbandonarla, in un momento nero, mometni dopo
quella scena in cui si mette a piangere per come lui soffriva dalle sue
azioni! Come è... come sembra toccata dal fatto che lui,
troppo ingenuo e buono, l'avesse compresa e perdonata. Avesse capito
come e perchè lo avesse fatto, il suo cuore, e non le dava
le colpe da volerla uccidere come voleva fare tempo prima con
l'ignoto, che aveva fatto quello alla sua famiglia. Ricordo
quelle parti di lui, da che volev aucciderlo con le sue mani, a che
sapendo la verità, facendosi raccontare tutto... le dica...
che comprendeva e non poteva che sistemare la cosa con -vivi e stammi
vicino. Insieme supereremo la cosa e porteremo la croce insieme, tutte
le nostre diverranno una, e insieme espieremo quei peccati-. Ma lei...
non posso sapere cosa covava dentro, tanto da farle seguire sempre e
comunque il suo gesto di uccidersi e abbandonandolo..."
"Tohya, stai dicendo cose contrarie a tempo fa. Avevi detto dispiaciuto
che avevi pensato che oltre a non reggere a quel qualcosa che la
tormentata da morire ugualmente, nonostante la persona che amava e
sognava al suo fianco le avesse promesso che sarebbe avvenuto..."
"LO SO! la questione è che... quando... ho riflettuto in
qeusti anni così tanto da capire il suo cuore... no nso cosa
la distuggesse ma decise di seguire ciò per qualche paura. E
ho pensato anche che... si snetiva in colpa nel vederlo prima disperato
e in lacrime, sofferente forse comprendendo anche quando ebbe il lutto
di sua madre... lei che non poteva capirlo perchè non aveva
avuto..."
"E hai inserito questa cosa nei giochi con lei e Natsuhi, facendole
esternare il fatto che molte cose non le consoceva..:"
"Si! Mi sono detto che lei non poteva capire il senso di dolore della
morte di qualcuno di caro perchè... perchè non
sapeva! Così come gesti di affetto e gentilezza, tolta
Kumasawa, da altre persone sue coetanee e non... che forse in quelle
ore con lui prima di scappare, aveva comrpeso appieno i suoi errori, da
idealizzarlo e renderlo in cima a tutto da non aver compreso che anche
lui poteva soffrire! E anche, come ti dissi quelle volte, forse...
forse è morta anche per essere qualcosa di negativo vicino a
lui e lasciarlo libero. Di non essere un peso, qualcuno di troppo,
forse credeva che così sarebbe stato libero di seguire la
sua vita, quella che aveva fuori l'isola e lei comprese non conosceva
e... potesse esser libero da lei anche come amore. A volte l'ho
pensato! Con quel sorriso! Quel dannato sorriso mentre andava
giù per quel dannato lingotto, e sorrideva un qualcosa misto
a tristezza ma anche affetto! E capivo che lo aveva ossessionato. ma di
più, l'abbondono. Lui che aveva compreso il suo errore e
aveva promesso, era sincero e sicuro delle sue parole ma magari lei
temette di esser edi nuovo presa in giro? Non lo so, ma
lui... mi sono portato dentro il suo tormento per esser causa e parte
motivo di tutto quanto, e al contempo colpevole di essersela
lasciata sfuggire dalle mani. Proprio quando erano vicini, insieme,
possibilitati a aprlare e chiarirsi, sistemar ele cose ove possibile
insieme... lei aveva rifiutato. Aveva deciso di seguire quel qualcosa e
il modo di pensare venuto da come era stata cresciuta, lasciandolo
libero ma solo. Ad affrontare tutto! Lei che era stata la sua forza
fino a poco prima. E quando accettata da chi desiderava, era sparita!
Battler non ha mai, otlre il resto, accettato l'esser rimasto solo,
preso in giro, e abbandonato mentre lei chiudeva tutto in se stessa,
per sempre, per restare anch'essa da sola nell'oscurità. I
suoi problemi erano grossi, Beatrice aveva bisogno di aiuto a causa
della famiglia, di come era stata cresciuta, trattata, tutto quanto...
ma le dò comunque le colpe. E non... non accettavo quel suo,
di Battler, tormento per lei, visto che alla fine, senza volerlo fare
apposta, lei non aveva considerato il suo..."
"Eppure lei ha accettato i suoi peccati e immeritevole di
vivere dopo tutto, con accanto la persona che desiderava avere vicino,
così comprensiva e affettuosa, da addirittura seguirla nella
pres ain giro delle vite passate, dopo che lei aveva raccontato tutto,
da fare esattamente come suo nonno... chissà cosa
pensò lei da quel momento in cui fu accettata anche in modo
da donna, presa a braccio quando voleva morire e tenerla vicino per
andare lontano dall'isola.. fino a che non si legò il
lingotto e morì..."
"Io penso... lo so per esperienza... che alla fine un modo per superare
e trovare la pace, cè, vivendo..." fece lui sorriedndo a
Ikuko "io ci ho messo decenni ma... ci osno riuscito! Se lei avesse
tentato, so che io no nsarei qui ma... Battler non sarebbe finito come
sono io ora, nel corpo e tormento ancora visibile, urlando
disperato nella testa e... magari sarebbe finita come in quella storia,
scappando insieme e vivendo nascosti tra le montagne... vivendo per
cosa erano in grado di fare! Ma mi distrugge comuqnue cosa lei fece a
Battler. Ripeto non voleva, tranne quando decise che lui era come i
parenti, peggio quando lo incontrò e le fece capire che
neanche quasi la ricordava... portargli dolore e nè vederlo
negativamente senza considerare che lui soffrisse... ma lo fece
comunque e credo se ne rese conto con quell'espressione e quelle
lacrime prima di star male per la spalla...Io volevo fermare l'intruso
o chiamare la polizia e lei mi guardava piangendo presa dalla colpa e
poi si sent' male, mi chiese di non abbandonarla e lasciarla sola... ma
poi fu lei, a farlo..." amaramente scuotendo la testa
"Lo so ma... una persona che desidera morire, magari ha davvero
qualcosa di così grande e profondo da non poter sopportare
oltre... tu lo sai, questo..." guardandolo negli occhi
"Si.. lo so! E' solo...! Non riesco a commiserare Battler per come fu
giudicato, seppur senza volerlo da lei così negativamente ma
piena di dolore ma... ilsuo troppo sperare nella fuga dall'isola e il
trovare una persona speciale... ha creato un disastro! La sua non
considerazione di come lui si sentisse e magari... anche per come era
dentro, come fece quella notte, si fosse impuntata e gli avesse scritto
o... telefonato, con genji dalla sua anche se non lo sapeva, magari...
Anche se Genji era colui che l'aveva istruita e preparata per pensare
di essere un mobile e la sua vita fosse... era cresciuta consapevole di
non essere nulla e di essere qualcosa al pari di un elettrodomestico al
servizio di altri! E lui si aspettava che dopo averle detto la
verità, non nascessero conflitti e traumi in lei!?! Nessuno
era al suo fianco quando aveva bisogno, tranne Kumasawa e George ma
piccole cose, senza sapere che lei aveva così tanto nascosto
dentro, che necessitava di aiuto! Ma non posso scordare la
poca empatia da sperare nonotante lui soffrire per problemi suoi, che
tornasse così da andar via..."
"Tu stesso sai e hai detto che consoceva poco del mondo e delle
persone, da essere impacciata e cadere in fallo sul trattare gli
altri... questo posso capirlo..."
"ma il suo idealizzarlo come lui, e solo lui, che fosse la persona
speciale senza rivederlo che una volta l'anno, e poi non
più? Sperando che tornasse, pensando che non cambiasse e non
mutasse come persona anche per una vita lontano dlal'isola, e
come lei conosceva? Posso capire ingenua e... superficiale...
più io ho rimostranze su di lei per come era nella parte
negativa, che i sentimenti che lui ha lasciato non mi permettono di
volerle male male in toto. Ricordi ancora quando come se mi rispondesse
diceva che aveva peccato, ma bisognava vedere il cuore. neanche
quando...quella sala così famigliare, quel ritratto e quel
sorriso... nell'orfanotrofio, dìinnanzi a quell'ancora per i
ricordi che era quel viso per accettare e capire e... con
Battler che lasciava il mio corpo per unirsi a Beato e agli altri....E
cosa lei disse!" ricordando "Non so se fosse lei come anima o la nostra
mente ma... era così pacifica e amorevole... e a volte io la
incolpo per averlo lasciato solo!"
"Mi hai fatto aspettare,
Battler. " con un sorriso e inclinandosi verso di lui, gioiosa e felice.
"Scusa. Sono arrivato
piuttosto tardi." fece Battler
"Che fai, seduto su una
sedia a rotelle come quella? Dai, ti do una mano, quindi raddrizzati."
Beato si fece avanti e tese una mano a Battler, seduto sulla sedia a
rotelle. Battler, lentamente afferrato quella mano, si alzò
in piedi, sdoppiandosi, lasciando Tohya dove era e restando lui in
piedi a stringere la mano di Beatrice..
" Io..."
"Ascolta. Tutti noi
siamo finalmente riuniti qui. Stanotte, la terra dorata
risorgerà in questo luogo. Ora che tu sei qui, che l'hai
protetta e mantenuta al mio posto..." voltandosi verso la figura di
Battler Master Game e Lord, che giungeva e allungava una mano verso di
lui, perchè si riunissero in uno solo "e adesso, grazie a
te, io vivrò lì, il nostro paradiso!" sorridendo.
Un applauso esplosivo salutò Battler. Tutti erano
lì. Tutti, tutti, tutti. E gli sorridevano, dandogli il
benvenuto, facendo commenti di felicitazioni per averli raggiunti ed
essere finalmente dove doveva essere.
Poi, Beato
abbracciò Battler divenuto uno. Fortemente, strettamente,
così tanto che lui pensava non lo avrebbe mai lasciato
andare.
"Sono così...
felice che tu sia tornato a casa."
"Sono a casa. Scusa se
ci ho messo così tanto."
"Non mollerò
di nuovo." gli disse occhi negli occhi, facendogli capire che sarebbe
rimasta quella volta.
"Non ti
lascerò più andare. Sì. Non
andrò mai via neanche io"
"Staremo insieme per
l'eternità? NOn sarò più sola?
Sarò nel tuo cuore, per davvero?"
"Sempre. Mai
più. Ora e sempre" le rispose andando a vivere tutti nella
Terra dorata per sempre. salutando Tohya voltandosi con sorrisi, e
sparendo là dove Battler desiderava stare con chi voleva,
rendendo l'uomo libero di essere ormai se stesso. Battler in lui, non
cèra più come prima. I ricordi si, ma non la
devastazione interiore.
Tohya da quel momento perse tutto ciò che opprimeva,
disturbava, portava alla follia. Ma da quando aveva rivisto quel viso,
aveva collegato quelle visioni, scene, alla realtà, che lei
esisteva e davvero l'aveva perduta tra le acque dell'isola, che il
Battler in lui aveva bisogno di ricollegarsi a quel solo momento dei
tre giorni per senso di colpa e disperazione di essere stato il motivo
di tutto, e incapace di mantenere ogni sua parola. La cosa
più di tutte che disturbata Battler in lui era la non
accettazione del nuovo sè di quei momenti, quel cercare di
Tohya di non voler ammettere che la strega era vera, accettare e
permettere che quelle parti negative che vedeva potessero... non andar
bene per Battler.E colpevolizzandola, ammettendo le note negative in
lei, peggio dopo essere stata vicino a lui e averlo portato fuori
dall'isola, era svanita tra le onde sfuggendogli di mano,lasciando solo
con i sensi di colpa e angoscia per promesse pronunciate e non
mantenute, enon essere capace e forte abbastanza da tirare
fuori una stupida, per lui, per aver deciso di non seguirlo. Averlo
abbandonato, lasciato solo, rammaricato... Non sentirlo. E
restargli vicino. E averlo preso in giro per tenerlo occupato.
Nonostnate avesse lasciato che il Battler in lui scrivesse e portasse
su carta tutto, non aveva voluto accettare quelle ore, e lei! NOn era
colpa sua, ripeteva nella testa di Tohya Battler, tutti abbiamo delle
cose negative e lei non lo fece per malignità diceva, non
era una mia colpa prima, seppur avevo peccato, e si soffro, ma tu non
accetti e mi blocchi. E Tohya desiderava che la fnisse, bloccando
l'ombra di Beatrice che però con quel ritratto esplose in
lui, portandogli consapevolezza! Sentiva l'uomo dal suo se
stesso originale. < NOn è morta a causa mia, ci ho
provato. Ho tentato. Ho perdonato i suoi peccati perchè
volevo e sentivo di farlo, darle colpe ulteriori non l'avrebbe aiutata,
ma lei morendo abbandonandomi, non ha risolto nulla. Ha
scelto di nuovo da sola. E mi è finita male! Se
solo tutto tornasse accettato e compreso! > Si lagnava quello
ancora dentro Tohya.
E poi, quello sguardo. Quel sorriso. Sia della prima volta che aveva
visto il dipinto originale, che la persona identica che si era
presentata come una strega cattiva e punitrice. E accettando che
esisteva veramente tutto, non erano abbagli di pazzia, Beatrice era
diventata reale e qualcuno per davvero, e Battler potè
trovare lo sbocco che gli serviva.
Ikuko irruppe nei suoi pensieri.
"Quella ragazza aveva molti problemi, e alla fine ha deciso che il mare
che vedeva poteva essere mezzo blu e mezzo grigio, che come era sporca
non poteva vivere al tuo fianco, tu che eri stato fino alla fine
diverso da cosa l'amarezza... ti aveva visto come ciò che
non eri, seppur avevi voluto essere come con tutte amichette
e... ha capito l'errore, il dolore che ti aveva portato e forse
provando dolore per la morte dei vostri cugini, ha compreso anche la
sua incapacità di comprenderti nel tuo anni prima. E ha
deciso che era troppo rotta e sbagliata, liberandoti di lei, e lei
trovando pace proteggendo i segreti di Rokkenjima. So che provi rabbia
e giudizio, ma se il Battler in te vedeva al di là di queste
cose, comprendendo il perchè e perdonandola... non
crucciarti adesso che sei libero. Che sia il sacerdote o il dottore,
chi ha ragione dei due, adesso il Battler che ti combatteva
perchè rifuggivi le aprti negative di Beatrice e non
accettavi che esistesse... sia come sia, adesso lui è in
pace con lei. Che sia come parte della tua anima o dissociazione, ha
finalmente raggiunto cosa lo tormentava. E come desideri, se con lo
spirito l'ha raggiunta, che sia veramente spirituale o solo mentale...
Yukari ha detto che accetta di cercare il corpo di Beatrice
perchè vi ricongiungiate col corpo e che tu... le dia degna
sepoltura, con cosa hai prodotto in questi anni. Tohya, capisco per
come sei, la tua criticità, ma lei era una persona che amava
al di fuori dei canoni comuni e per amore è morta. Lo sai
come lo so io. Volendo ancora adesso vederle i difetti, che ha
così come le colpe, non rendi giustizia a chi fu e
perchè vi giunse... vado a telefonare a Yukari per saper
equando farà avviare le ricerche e mentre ti calmi, vedi se
hai altri ricordi. A lei farebbero piacere, ha superato certe cose e
ora ti ascolta con interesse. E questo ultimo libro scritto da voi
insieme, chiuderà a modo vostro la scatola del gatto,
isnerendo anche il diario di Eva, che fu una dei due in vita che lo
tenne custodito. Adesso, andiamo a cercare la creatrice di quella
scatola, che lo protegge col suo corpo vicino l'isola. E
sarà a lei, Tohya, che dirai tutto ciò che pensi.
E' giusto che sia lei a sentirle, quale sia la sua condizione adesso.
Ma è giusto così..." lasciandolo solo.
Tohya si riavvicinò alla scrivania, per tirare fuori le
carte che aveva inconsciametne nascosto. A volte si chiedeva se lei
fosse gelosa di Beatrice, che continuava ad albergare in lui. E prima
di quella notte, quando Battler lo abbandonò, aveva permesso
che lui scrivesse. Quelle storie, che raccontavano di Beatrice salva,
in una nuova se stessa e possibilità che si era preclusa. E
aveva preparato un quaderno in pelle spessa esterna e pagine pesanti
dentro, scrivendo e scrivendo tutto ciò che urlava nella
testa di Tohya, ma non solo. Nei giochi o libri, lui aveva
fatot in modo che il Battler ora Lord della terra dorata, prendendola e
salvandola dopo la morte della sua padrona, perchè rendesse
ormaggio e memoria col cuore alla Beatrice ormai morta, con un racconto
solo per lei, perchè la sua esistenza continuasse
così come faceva lei nella dissociazione. Scrivendole. ma
quel tomo in pelle racchiudeva i pensieri di lui, pensando
che la raggiungessero in qualche modo anche se separati e
così distanti. Perchè per una volta finalmnente
si parlassero!. E in preda all'angoscia, a penna calcando tantissimo,
aveva premuto la punta così tanto sulla copertina,
pieno di dolore, che aveva creato dei solchi nella pelle
spessa e grezza dentro. Come un'epitaffio, su una copertina in pelle
color caffè come scritte incise.
Per Beatrice. Le donne morte non raccontano storie. Gli uomini infelici
le scrivono.
Per Beatrice. Nessuno potrà mai estinguere il mio
amore, o la tua casa.
Per Beatrice. Io tenevo a te, tu sei morta. Il mondo è stato
da incubo.
Per Beatrice. Siamo come barche che passano nella notte. in particolare
te.
Per Beatrice. Quando ci siamo incontrati la mia vita è
iniziata. Subito dopo, la tua è finita.
Per Beatrice. Quando eravamo insieme mi sentivo senza fiato. Ora, lo
sei tu.
Per Beatrice. Andandotene, tutto perde valore e significato per
l'accaduto. Svanito con te nell'acqua.
Per Beatrice. Il nostro amore mi ha spezzato il cuore e ha fermato il
tuo.
Sorrise, Tohya. Leggendo le ultime parti della pagina che erano uscite
di getto ma a lui. Non aveva detto a Ikuko che nel profondo
colpevolizzava Beatrice per tante cose ma allo stesso tempo per il
perchè, lei si ridusse a essere pieno di rabbia e rancore, e
lo deprimeva. E le dava comunque giustizia, nonostnate cosa pensasse.
Rileggendo con un sorriso di calore, ricordò quando lui, non
Battler, mise per iscritto quello giorni dopo, aver rivisto
il ritratto e visot andar via Battler.
"Quel giorno, quanti misteri avrei dovuto risolvere per poterti portare
via? Quali pene potevo alleviare per farti restare al mio fianco?
Riposa, Beatrice, riposa in pace nel racconto che ho creato,
lì puoi volare in libertà dove veramente volevi,
rompendo le barriere dell'isola. Ecco il mio ultimo incantesimo, da
Game master, affinchè la tua luce non conosca
ombra nel riposo. Che il tuo splendido sogno dorato non venga infranto
e infangato dalla tristeszza apportata dalla verità. Riposa,
mia dolce Beatrice, riposa in pace nell'illusione che hai creato. Non
smetterò affatto di pronunciare il tuo nome, per
continuinuare a dare vita ai tuoi desideri e il tuo cuore. Che niente e
nessuno ti trascini più, nelle tenebre dell'oblio. Riposa,
dolce amore, in pace.
Addio non è
per sempre. Mi mancherai fino a quando ci incontreremo di nuovo.
"ma nonostante tutto, che tu non me ne voglia, non posso che biasimare
Battler per l'accettazione facile e completa e tuti i tuoi lati
negativi. Perdonami, Beatrice, ma così come li vedo in
Ikuko, non posso non vedere i tuoi, per cosa portarono... ma dentro di
me, però, tu non morirai mai! Per questo, perdona la mia
critica e sorridimi ancora..." fece Tohya, osservando il cielo fuori la
finestra.
Un
grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva
di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che
mi hanno postato la fic precedente
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