Che sia l'acqua

di GladiaDelmarre
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In ginocchio nel fiume

Acqua gelida che strappa via

Attimi di vita

Ferendo e mordendo

Indifferente ad ogni cosa.

 

Il setaccio non può riempirsi

Le lucenti pagliuzze dorate

Sfuggono dalle mie mani

Vanno a fermarsi altrove

Lontane da me

Lontane dalle dita insensibili.

 

Maglie ormai troppo larghe

La tela lisa, lacerata,

Vestigia di un vecchio cercatore

Ostinato nel desiderare oro

Da quella che è una vena estinta.

 

Resto a guardare lo scorrere del torrente

Come osservo il tempo.

Mai uguale

Mai dissimile

Mai compreso.

 

Lentamente mi dissolvo 

come fango

Che sia l’acqua a portarmi via

Persa nella piena montante del dolore.



 




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