Promises
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Capitolo 6
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Chat Noir controllò per l’ennesima volta il catphone
per vedere se Lady Bug gli avesse lasciato una qualche sorta di messaggio,
oppure se avesse anche solo visualizzato uno degli innumerevoli vocali che il
micione le aveva lasciato durante il tragitto.
La mano tremava e la schiena era attraversata da scosse di disagio. Dalla
fretta di schiacciare i tasti aveva anche cancellato parte della cronologia e
persino la foto di Marinette che la stessa Lady Bug
gli aveva inviato per proteggerla da Evillustrator.
Deglutì il nulla rendendosi conto che lei non solo non aveva ancora
risposto, ma non aveva ancora visto i messaggi. E se la coccinella non si
sarebbe fatta vedere nei prossimi minuti, Chat Noir sarebbe stato costretto a
prendere delle decisioni così su due piedi, rischiando anche di sbagliare.
Perché si sa, la fretta è cattiva consigliera e lui era molto impulsivo.
Il giorno prima, si erano dati un appuntamento fittizio ad un orario
preciso, in modo che entrambi fossero stati in grado di ricevere eventuali
comunicazioni da parte dell’altro, anche perché Chat Noir doveva fare rapporto
a Lady Bug circa la sua visita a Londra da Felix.
Qualcosa però era andato storto: Papillon aveva deciso di mettergli i
bastoni tra le ruote.
Caldo, faceva caldo, ed il sudore dalle tempie del micione stava grondando.
La gola gli si era seccata e faceva fatica sia a respirare che a deglutire.
Sembrava tutto così surreale, eppure stava accadendo davvero. Di nuovo.
Davanti a lui ed in cima a quella scalinata dove tempo prima si era svolta
una battaglia epica contro Papillon ed il suo esercito di akumatizzati,
tra i quali i suoi più cari amici sotto l’influenza di quel megalomane, si
stava svolgendo una delle scene a cui non avrebbe mai più voluto assistere in
vita sua.
Nino, Alya, Chloè e Luka, erano stati legati e
imbavagliati a quattro piloni diversi.
Li vedeva dimenarsi con forza nel tentativo di liberarsi e scappare da quel
vile che li aveva rapiti ed intrappolati.
“Lasciali andare, subito!” Aveva urlato al nemico stringendo i pugni con
forza e digrignando i denti.
Papillon iniziò a sghignazzare, alimentando sempre di più la sua rabbia.
“Perché?” Chiese mellifluo poggiando la punta del bastone a terra per poi
scoccargli un’occhiata altezzosa e superiore.
“Devi vedertela con me! Loro non c’entrano niente.”
“Allora… perché non vieni a liberarli?” Gli fece cenno col capo verso i
quattro ragazzi.
Era di certo una trappola, ma non poteva rischiare che i suoi amici ne
pagassero le conseguenze. Li avrebbe liberati e mandati via, così che lui
potesse combattere direttamente contro il suo nemico.
Chat Noir acuì i suoi sensi di gatto per capire se lei fosse
finalmente arrivata. Non ricordava più quanti messaggi le aveva lasciato prima
di raggiungere il Trocadero, dopo che aveva visto Nino venire rapito proprio davanti
i suoi occhi mentre si stavano sfidando a casa di quest’ultimo ad una partita
di videogiochi.
In quel frangente si era trasformato in Chat Noir e seguito Papillon subito
dopo nascondendosi dietro i comignoli.
Niente. Lady Bug non c’era.
“Milady, dove sei?” Si domandò mentalmente scrutando ogni angolo con i
suoi occhi da felino, stando sempre ben attento alle mosse di Papillon. Ancora
nessuna traccia della sua compagna.
“Mannaggia…” Sibilò a denti stretti.
Mise lentamente un piede sul primo gradino avvertendolo tremendamente
pesante.
Tutto attorno a lui si era come fermato.
La città sembrava deserta e il rumore dei mezzi di trasporto che
sfrecciavano lungo le strade principali della capitale fino a qualche attimo
prima, scomparso.
Nemmeno gli uccelli volavano più.
L’aria vicino a Chat Noir si fece più rarefatta e le sue gambe furono come
paralizzate all’istante.
Voleva correre su per quei gradini e liberare i suoi amici dopo aver
affrontato il suo nemico, con la sua forza e velocità ce l’avrebbe potuta fare.
Sollevò l’altro piede e gli sembrò come se la gravità lo volessero
trascinare a terra, ma non cadde.
Annaspò, invece.
L’aria improvvisamente incandescente gli annebbiò la vista e respirare
stava diventando sempre più faticoso.
“Cosa ti succede, gattino?” Chiese Papillon con voce ovattata e
distorta “… non è ancora il momento di cadere… non prima di vedere che cosa ho
riservato appositamente per te.”
Un’ombra arrivò veloce e collocò vicino a Luka un altro palo di legno.
“Non mi avrai mai!” Ansimò credendo che quel posto fosse riservato a lui.
Papillon si portò le mani sulle guance in maniera sorpresa “Oh… no, quel
posto non è per te…” Fischiò a qualcuno “… portala qui.” Ordinò sempre alla
stessa persona che si presentò sotto forma di ombra nera ed informe.
Il cuore di Chat Noir accelerò i battiti spingendosi al limite, se avesse
continuato così, presto gli sarebbe uscito dal petto oltre che a dolergli in un
modo impressionante.
Le pupille dei suoi occhi verdi si dilatarono al massimo per lo shock
colorando le iridi di nero.
Il fiato corto e la rabbia che iniziava a sovrastarlo mentre vedeva la
ragazza tramortita venire trascinata e legata a quel palo.
“Ma… Mar… Mar…” Non riusciva nemmeno a pronunciare il nome della sua
migliore amica.
“Vedo che la conosci!” Mormorò sempre in tono mellifluo il suo nemico.
Chat Noir abbassò il capo come ad arrendersi rimanendo in silenzio per
qualche secondo.
Fece alcuni bei respiri profondi per scacciare la rabbia che
silenziosamente si stava impadronendo di lui facendolo sragionare, rendendolo una
possibile vittima di quel pazzo furioso. Doveva rimanere lucido e non farsi
sopraffare dalle emozioni, in ballo c’era la vita dei suoi migliori amici e
quella di lei, se si fosse fatto akumatizzare sarebbe
stata la fine.
“C-chat…” Mormorò Marinette con un filo di voce
riprendendo i sensi guardandolo con gli occhi ridotti ormai a due fessure. “… aiu… aiutami.” Tossì con la testa penzoloni.
Chat Noir ricambiò lo sguardo, dove vi lesse la fiducia che riponeva in
lui.
Il gattone stava per attuare una sua mossa, quando la voce di Nino lo
distrasse dal suo intento.
“VAI VIA CHAT NOIR! LUI VUOL…” Sputò della saliva quando venne raggiunto da
un colpo allo stomaco non dandogli così modo di continuare con la spiegazione.
Papillon lo aveva colpito senza pietà ed alla sprovvista.
“STAI ZITTO!”
“NINO!!!” Chat Noir strabuzzò gli occhi “SEI UN BASTARDO!” Berciò contro
Papillon digrignando i denti.
Chat Noir cercò di avanzare, ma la pesantezza lo continuava a trascinare
all’indietro.
“Aiutami!” Insistette Marinette.
Chat Noir vide Papillon avanzare verso di lei, le avrebbe fatto sicuramente
del male se avesse continuato a parlare ed incoraggiarlo.
Papillon prese il suo bastone e con la punta le alzò il suo bellissimo volto.
Gli occhi di Marinette assomigliavano in maniera
impressionante a quelli di Lady Bug, eppure, non potevano essere la stessa
persona.
I ragazzi che si trovavano davanti a lui erano sì i possessori, di alcuni Miraculous, ma sapeva anche che a Marinette
era stato riservato quello del Topo e che purtroppo per l’errore di essersi trasformata
proprio davanti a lui, rivelando così la sua identità, Mullo
non le era più stato affidato.
Quel giorno aveva visto indistintamente Marinette
consegnare la collana a Lady Bug.
Ma allora perché una strana sensazione iniziò a farsi largo tra le viscere
del suo stomaco? Che fosse stato solo un trucco? Non c’era tempo di pensare a
quello.
“Consegnami il tuo Miraculous se non vuoi che le
faccia del male.”
“Lasciala andare, prima.” Le ginocchia di Chat Noir divennero
improvvisamente pesanti e non gli permisero di avanzare di un solo passo “Non
toccarla.” Mormorò con voce roca prendendo sempre più consapevolezza che una
strana forza non gli stava permettendo di continuare ad andare avanti e aiutare
così i suoi amici. E lei.
“Non dargli niente.” Marinette piangeva. Qualcuno
l’aveva fatta piangere.
Papillon toccò le orecchie della corvina e le esaminò gli orecchini neri
che portava ai lobi.
“Ma che bei monili.”
Chat Noir rimase immobile con il cuore che continuava a martellargli nello
sterno, incapace di qualsiasi movimento, mosso dalla curiosità di sapere se
quella che aveva davanti era davvero Lady Bug.
“Non toccarli, sono un cimelio di famiglia.”
“E se faccio così…” Papillon tolse la farfallina che fermava l’orecchino al
lobo nell’esatto momento in cui comparve Lady Bug al fianco di Chat Noir.
“Sei qui.” Fu quasi deluso dalla sua presenza.
“Scusa il ritardo, gattino.” Lady Bug continuò a roteare lo yo-yo ed a
parlare con Chat Noir.
Discutere per la verità su cose frivole e senza senso, fino a quando una
lama non le trapassò lo stomaco e la fece stramazzare al suolo davanti ai suoi occhi
inorriditi.
“Fuori uno” Sghignazzò sadico Papillon.
*
Adrien si svegliò in preda agli spasmi e alla fronte grondante di sudore.
Alzò velocemente la schiena e si diresse in bagno dopo aver scostato le
lenzuola.
Sentì lo stomaco contrarsi più volte, la gola che si apriva facendogli
mancare l’aria, quando buttò fuori la cena della sera prima gli sembrò che gli
occhi gli schizzassero fuori dalle orbite.
Quando si sentì meglio poggiò la schiena sulla parete fredda cercando di
riprendere fiato.
“Sei uno straccio, moccioso!” Gli disse Plagg
guardandolo di sottecchi mentre ingurgitava del puzzolente Camembert.
Adrien si portò una mano a coprirsi il naso da quell’odore nauseabondo.
“Plagg, allontanati da me se non vuoi che vomiti
di nuovo.”
“Quante storie!” Esclamò irritato tornando nell’altra stanza, per poi fare
dietrofront quando non vide il suo portatore fare lo stesso.
Trovò Adrien nella medesima posizione con le ginocchia vicino al petto e la
testa all’interno.
“Stai bene? Ti ho visto dimenarti tra le lenzuola poco fa.”
Il biondo alzò la testa “Un brutto sogno… Papillon aveva rapito i miei
amici e… lei.”
“Lei, chi?” Fece Plagg incuriosito.
Adrien sbuffò “Marinette” e poi si alzò
tornandosene a letto “… ha fatto del male a Lady Bug, uccidendola davanti ai
miei occhi.”
“Non succederà mai” Rispose Plagg con
superficialità.
“Ho paura, Plagg.” Il modello si tirò su un lembo
del lenzuolo nero fin sopra la testa.
Il Dio della distruzione gli sfilò le coperte per vederlo meglio e
puntargli il suo sguardo verde fluo “Non dire idiozie.”
“E se Papillon volesse fare del male ai miei amici per arrivare a me e a
Lady Bug? Se facesse del male a Marinette? Non me lo
perdonerei mai.”
Plagg sospirò.
“Andrà tutto bene, Adrien. Tu e Lady Bug riuscirete a recuperare tutti i kwami.”
“E non ci riuscissimo? Se qualcosa andasse storto?”
“Ma non sei stato tu quello che ha detto a Lady Bug che sarebbe andato
tutto bene?”
Adrien sbuffò, il suo kwami aveva perfettamente
ragione.
“Sto cercando di essere forte per entrambi, ma non è facile. Non posso
mollare ora che siamo solo all’inizio. Non sappiamo quale sarà la prossima
mossa di Papillon, e questo mi spaventa a morte. Non possiamo fallire. Non
posso deluderla, Plagg. Questo mi farebbe più male
rispetto a se dovessimo essere sconfitti e se Papillon
riuscisse a prendere i nostri Miraculous.”
“Beh! Diciamo che se Papillon riuscisse in qualche modo a prendere i vostri
Miraculous, e per la cronaca, io sono convinto del
contrario…” Sottolineò come una maestrina petulante “… equivaler ebbe a
fallire.”
Adrien sospirò “Quegli occhi… quegli occhi mesti e piangenti non li voglio
più vedere. Quel giorno sembrava che anche la mia anima fosse stata trafitta da
una lama affilata. Mi ha fatto male, molto male. E non sapevo come consolarla.”
“Tu sai come infondere fiducia nelle persone e sono convinto che anche lei
lo sappia.”
“La deluderò ancora, Plagg.”
“Perché? Per via di Felix?”
Adrien annuì “Pensavo di riuscire a risolvere le cose, ed invece tutto si è
trasformato in un enorme buco nell’acqua.
“Non è così, e tu lo sai.”
“Devo palare con lei.”
Plagg osservò l’orologio con riluttanza.
“Alle quattro del mattino?”
“Domani, ovviamente.” Seguì una breve pausa “… devo dirle quanto ho saputo.”
“Cerca di dormire ora, Adrien. Al resto, penserai domani.”
*
Continua
*
Angolo
Autrice: Buongiorno e grazie mille
a tutti per essere ancora qui e seguire la storia, se vorrete lasciare un
commentino a riguardo, mi farebbe molto piacere, giusto anche per capire se sto
andando nella direzione giusta.
Ringrazio come sempre chi continua a votare la storia e ad inserirla tra le
PREFERITE.
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Come sempre vi rinnovo l’invito ad iscrivervi al gruppo telegram
a tema Miraculous
https://t.me/+ROSMKpMVpBY4YjZk