6 La nave del Tempo
-Che mi venga un
accidente! Esclamò Yattaran, strabuzzando gli occhi.
-Harlock, hai
fatto centro, li hai trovati! Gli fecero in coro Tadashi e la Regina.
Il capitano
abbozzò un sorriso di soddisfazione mentre estraeva da quel cassetto segreto
una cartellina di antica fattura. Era fatta di un cartoncino rinforzato di
colore marrone, del tipo usato fino ad un paio di secoli addietro.
- Comandante, a te
l’onore di darci la conferma che si tratta proprio di quello che stiamo
cercando! Fece Harlock consegnando quel
tesoro nelle mani di Yattaran.
L’ometto prese la
cartellina e con mani tremanti incominciò ad esaminarne il contenuto.
Mentre sfogliava
quello che a prima vista sembrava un mucchio di fogli ingialliti pieni di
scritte, formule e schemi progettuali, man mano il suo volto sembrava
illuminarsi.
-Sono loro! È fantastico,
è sicuramente il progetto più completo e dettagliato di un motore
spazio-temporale di generazione avanzata. Green era veramente un genio…!
-È un genio! Lo
corresse Raflesia. –Mio padre deve essere ancora vivo e ci aspetta in una piega
dello spazio-tempo!
I quattro fecero
appena in tempo a richiudere il cassetto e a far sparire la cartellina sotto il
mantello del capitano prima che Burroughs rientrasse in casa dai suoi ospiti.
-Allora, trovato
qualcosa? Chiese con un tono lievemente irrisorio e continuando a sfoggiare
quel sorrisetto fastidioso.
-Purtroppo nulla,
un buco nell’acqua…fece il capitano fingendo un’aria delusa. Anche gli altri
seguirono l’esempio da grande attore del loro capo, mostrando delle facce
sconsolate.
-Mi dispiace,
riprese il funzionario, -Ma vi avevo avvertito che era tempo perso...aggiunse
con fare paternale.
-Povero idiota!
Ridacchiò fra sé Tadashi mentre il gruppetto usciva all’esterno dell’abitazione.
Mezz’ora dopo
erano di nuovo sul pulmino alla volta dello spazioporto.
I tentativi di
Burroughs di convincere la Regina e i suoi compagni a fermarsi come graditi
ospiti dei regnanti locali naufragarono miseramente di fronte all’improvvisa
necessità manifestata da Raflesia nel dover raggiungere dei compatrioti
mazoniani in difficoltà. Una balla imbastita magistralmente dalla regina che,
mostrando grande preoccupazione e rammarico, aveva superato in abilità teatrale
persino la performance esibita poco prima da suo marito.
Appena risaliti
sull’Arcadia, Tochiro si fece subito sentire: -Allora li avete trovati! Esclamò con un tono che tradiva una certa
emozione.
–Amico mio, tu e
Yattaran dovrete mettervi subito al lavoro! Gli rispose Harlock sorridendo.
Torniamo subito
alla base, io e Tochiro ci mettiamo subito a studiare le modifiche da apportare
al motore dell’Arcadia per renderla una vera nave del tempo! Esclamò Yattaran
entusiasta.
Il capitano si
rivolse allora alla sua compagna: -Non vedo l’ora di riabbracciarti sul
serio…amore mio! Disse baciando la proiezione olografica di Raflesia.
- - -
Due mesi erano
ormai passati da quando Harlock e i suoi erano tornati vittoriosi alla base con
i piani del motore spazio temporale del padre di Raflesia.
I lavori per
aggiornare ed adattare il motore dell’Arcadia secondo quei fantastici progetti
erano ormai in dirittura di arrivo e tutti quanti non nascondevano
l’eccitazione per l’avvicinarsi del giorno in cui quella mitica nave,
protagonista di mille avventure in ogni angolo dell’universo, sarebbe salpata
per un viaggio veramente straordinario.
Secondo le
simulazioni fatte da Yattaran e Tochiro l’Arcadia sarebbe stata in grado di
effettuare salti temporali con la precisione di mezzo secondo. Fortuna aveva
voluto che il motore a scivolamento gravitazionale di cui Tochiro aveva dotato
la mitica nave si adattava perfettamente alle modifiche necessarie per
aggiornarlo secondo il nuovo motore temporale.
In pratica lo
scivolamento diventava da gravitazionale a spazio-temporale, perfettamente in
ossequio alle teorie relativistiche allargate sviluppate dopo il ventiseiesimo
secolo.
Quella mattina
Harlock stava assistendo agli ultimi lavori e perfezionamenti operati sulla
nave, accompagnato da uno Yattaran che non stava nella pelle per voler
descrivere le nuove e mirabolanti caratteristiche di cui aveva dotato
l’Arcadia.
-Ovviamente
abbiamo anche potenziato l’armamentario generale, per esempio i nuovi cannoni
ad impulso saranno capaci di…-Perdonami Comandante… lo interruppe il Capitano,
-Non ho dubbi sull’efficacia delle nuove armi,
del resto questa è una delle caratteristiche che ha reso la nostra nave la più
temuta dell’universo, ma questa nuova e particolarissima missione andrà
condotta in una modalità per noi non usuale. Le nostre interazioni con il mondo
del passato dovranno essere ridotte a zero per evitare di stravolgere il
futuro, il nostro futuro, per evitare di poter creare pericolosi paradossi
temporali…se vogliamo comparire in un passato del sistema solare in piena
battaglia tra l’Arcadia di allora e l’impero di Mazone, dovremo quanto meno
risultare invisibili sia a loro che ai “noi” di quel tempo…
…Serve un
dispositivo di occultamento totale veramente efficiente, aggiunse con un tono
molto serio.
A quelle parole
Yattaran fece una specie di smorfia e ribatté subito piccato:
-Harlock, mi stai
sottovalutando! Credi che non abbia pensato anch’io a questa necessità!?
È ovvio che
dovremo muoverci nell’ombra, e così sarà poiché ho già dotato la nave del
dispositivo di occultamento più sofisticato che possa esistere, frutto delle
più avanzate tecnologie terrestri e mazoniane…una sorta di autoproiezione
olografica su tutto lo scafo dell’Arcadia unita ad una serie di dispositivi in
grado di annullare qualunque forma di rilevamento, radar, termico, magnetico e
subspaziale…Nessuno ai giorni attuale e tanto meno all’epoca in cui andremo
sarebbe in grado di rilevare la nostra nave a meno di non andarci a finire
addosso!
Harlock sorrise:
-Perdonami Comandante se per un attimo ho dubitato della tua arte…
In quel momento li
raggiuse Tadashi: -Harlock, ti cercava Raflesia. Mi ha chiesto di dirti se la
potevi raggiungere nel tuo ufficio, ha importanti novità da riferirti, concluse
il giovane con un sorrisetto.
-Importanti
novità? E di cosa si tratta? Tu ne sai qualcosa?
-Mi dispiace,
rispose Tadashi continuando a sorridere, -Non ne so nulla, del resto come dice
quel detto: tra moglie e marito…
-Sì, sì, vabbé, ho
capito, mi volete tenere sulle spine, allora devo per forza raggiungerla di
corsa…Rispose il capitano apparentemente spazientito, in realtà era sempre
felice di rivedere la sua amata in qualunque occasione, inoltre Raflesia era
sempre in grado di stuzzicare la sua curiosità nei modi più svariati.
Harlock si diresse
rapidamente verso gli appartamenti riservati a lui ed alla regina all’interno
del centro spaziale. I due coniugi passavano di rado del tempo in quei locali
preferendo abitare lì vicino nella bella casa dove vivevano insieme ai loro
figli Mayu e Daniel.
L’ufficio era
un’ampia sala di rappresentanza dove in genere il capitano e la regina
ricevevano ospiti giunti in visita al centro.
La porta era
aperta e Harlock poté chiaramente udire l’allegro tono di una voce familiare…
Entrato nella
sala, accanto a Raflesia su una delle poltrone che formavano un confortevole
salottino era seduta una splendida figura femminile, ovviamente mazoniana, data
la sua carnagione color indaco. Profondi occhi verdi e lunghi capelli castani
sorretti da una fascia verde ricamata da motivi sempre color indaco. I suoi
abiti erano singolari e ricordavano più quelli degli antichi hippies terrestri
o meglio quelli degli indios peruviani…
-Galia! Esclamo
Harlock sorpreso.
-Harlock! Gli
rispose la fanciulla…-Sei sempre uguale, proprio come Rafli! Disse andandogli
incontro ed abbracciandolo.
Rafli era
l’affettuoso soprannome con il quale la giovane si rivolgeva alla regina.
Poteva permetterselo
poiché era la sua più cara amica, amicizia che risaliva sin dai tempi in cui le
due, allora appena ragazze, frequentavano l’accademia di Mazone.
Era stato proprio
grazie a Galia che il capitano aveva rincontrato il suo antico nemico in una
incredibile avventura durante la quale era finito per innamorarsi della regina
di Mazone.
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Galia era una
mazoniana assolutamente anticonformista. Convinta pacifista e contro ogni forma
di violenza era una studiosa e ricercatrice di Archeobiologia galattica.
Studiava le antiche civiltà stellari, la loro evoluzione e le loro mutue
interazioni nello svilupparsi in tutte quelle popolazioni che abitavano
l’universo conosciuto.
Galia era anche
un’alta accademica di Mazone ed era stata scelta da Raflesia all’inizio della
rinascita del suo paese per traghettare il suo popolo verso un governo
democratico. Il ruolo di politico però le stava stretto ed era ben presto
tornata a fare la studiosa, diventando il rettore della facoltà di
Archeobiologia della principale università di Mazone.
-Qual vento ti
porta qui, lontana dai tuoi adorati studi? Le chiese il capitano mentre
ricambiava calorosamente l’abbraccio.
-È stata Raflesia
ad interpellarmi. Quando mi aveva parlato di suo padre ero rimasta
esterrefatta, ma in effetti, così molte cose si spiegavano, a partire dalla sua
natura a sangue rosso… disse guardando l’amica quasi con aria colpevole.
-Galia, di cosa ti
preoccupi? La riprese la regina con tono bonario.
-Ormai non sei la
sola a conoscere alcuni dei miei segreti. Segreti che del resto non ho più
alcuna intenzione di mantenere nascosti. La mia origine per metà umana e
terrestre non sarà più un mistero una volta che mi sarò ricongiunta con il mio
unico genitore…
-Ma a quale titolo
l’avresti interpellata? Chiese Harlock un po’ stupito.
-Tesoro, non
essere irrispettoso e ascoltami attentamente! Lo rimproverò la moglie.
-Devi sapere che
in questi due mesi non sono rimasta con le mani in mano per quanto riguarda la
nostra nuova avventura. Ho condotto un po’ di ricerche a proposito della setta
di Amnus sui libri della biblioteca segreta reale…
-Quella mitica
biblioteca…! Sospirò Galia.
-Lo so, amica mia,
che vorresti tanto poter accedere anche tu a quella inesauribile fonte di
informazioni sulla storia del nostro popolo e di tutte le civiltà con cui ha
avuto a che fare, ma purtroppo l’accesso è da sempre consentito solo alle
regine legittime di Mazone…
Però ti ho portato
copia di tutto quello che ho trovato… questo perché, come già ci aveva
accennato Parmenia, la storia degli adoratori del dio del caos Amnus è stata
intrecciata sin dalle origini a quella della dea della pace e della conoscenza,
Seshat, e di conseguenza con quella degli Eterni!
-Gli Eterni!
C’entrano di nuovo loro anche in questa storia! Esclamò Harlock.
Gli Eterni erano
il misterioso popolo vissuto circa un milione di anni prima e che aveva dato
l’imprinting a tutta l’evoluzione delle principali civiltà esistenti su molte
galassie limitrofe alla via lattea, a partire da quella mazoniana, quella
terrestre e financo quella metanoide…
Erano, per così
dire i “padri” di tutte quelle civiltà, avendole poi seguite e sorvegliate nel
corso dei millenni durante la loro evoluzione, instillando a poco a poco le
gocce del loro infinito sapere scientifico e tecnologico.
-Eh già, riprese
Galia, -Pare che le principali divinità mazoniane ed in parte anche terrestri
fossero esponenti degli Eterni. Così anche la dea Seshat, ma anche il dio
Amnus…
-Ma… è una
divinità malvagia…ribatté il capitano.
-In effetti Amnus era
anche lui un eterno ma che fu bandito dalla sua comunità perché voleva
impadronirsi del potere usando le straordinarie conoscenze del suo popolo
invece di continuare a preservarle per il bene di tutte quelle nascenti
civiltà. Una volta bandito ed esiliato, fu anche privato della maggior parte
dei poteri e delle conoscenze dei suoi simili, fu così che per riguadagnare
potere ed influenza, con quelle arti che gli erano rimaste, riuscì a fondare
una setta di adepti che lo venerassero e che lo aiutassero a portare avanti i
suoi piani di vendetta e di dominio sull’intero universo…
-Questo ricorda un
po’ qualcosa di familiare persino a me…commentò Harlock… la storia di un certo
angelo ribelle che fu cacciato dal Paradiso e divenne un dio del male…
-Così come in
molte altre tradizioni religiose terrestri…e di altri pianeti! Disse Galia
mostrando un foglio con degli strani diagrammi.
–Questo è un
piccolo schema delle origini ed evoluzioni di decine di miti simili nati nelle
principali civiltà galattiche sviluppatesi nelle galassie a noi più vicine…sono
tutte seguenti all’originario mito di Amnus…
-Ad ulteriore
riprova di come tutte quelle civiltà siano state tra loro interconnesse grazie
agli Eterni…aggiunse Raflesia.
-Ma brave! Vedo
che avete fatto i compiti! Disse una voce argentina proveniente da una figura
femminile dai lunghi candidi capelli che si era appena affacciata all’ingresso
dello studio.
-Sacerdotessa
Parmenia! Esclamò Raflesia. Avevo cercato di contattarla ma non era nei suoi
alloggi stamane…
-Mi perdoni, mia
regina, ero uscita molto presto per una passeggiata a contatto con la natura.
Ma Yattaran mi ha raggiunto in tempo per comunicarmi di questa vostra piccola
riunione alla quale non potevo certo mancare…
-Sacerdotessa, è
per me un onore conoscerla, disse Galia accennando un inchino…
-Ma per carità,
l’onore è mio, accademica Galia, la sua fama la precede e le sue opere per la
pace la rendono una vera ancella di Seshat! Replicò la donna stringendole la
mano.
-Bene, ora che ci
siamo tutti, possiamo passare alle notizie importanti che ha da raccontarci
Galia, dopo aver approfondito lo studio delle carte che le ho fornito! Riprese
Raflesia un po’ eccitata.
-Tanto importanti
da essere venuta di persona da Mazone per parlarcene, notò Harlock.
-In effetti ho
scoperto delle cose interessanti incrociando quelle informazioni con i miei
testi e consultando svariati database di storia terrestre. Su questo in
particolare devo ringraziare Tochiro…Sono così riuscita a ricostruire i
movimenti della setta sulla Terra e su Mazone negli anni successivi alla
scomparsa di Green fino all’anno della guerra tra L’Impero ed Harlock…
In particolare
sulla Terra ho verificato una corrispondenza con il verificarsi di attentati
operati da agenti mazoniani in incognito appartenenti con tutta probabilità
alla setta e il comparire in quei luoghi di una persona che corrisponde alla
descrizione del professor Green…
-Mio padre era
inseguito senza tregua da quegli esaltati, volevano impadronirsi dei progetti
del motore spazio-temporale per stravolgere la storia e favorire gli oscuri
piani di Amnus!
Disse Raflesia con
tono drammatico.
-Il percorso ci
conduce al giorno in cui vi fu quella decisiva battaglia tra l’Arcadia e la
flotta di Mazone nei pressi di Giove, riprese la studiosa.
-Quella mostrata
nella visione e che presumibilmente era vista in prima persona dalla nave di
Green! Disse il capitano pensieroso.
-Esatto, riprese
Galia, -Ma la cosa fondamentale e che in quel momento su di una delle lune di
Giove vi era la principale base della setta nel sistema solare, la cui
esistenza in quel momento era ignota persino a Raflesia e a molti alti
ufficiali dell’esercito, ovviamente quelli che non facevano parte della setta
stessa.
-Ma perché mio
padre si trovava proprio lì vicino, se era inseguito da quei folli, perché rischiare
tutto avvicinandosi al loro covo? Si chiese la regina con un moto di angoscia.
-E’ quello che
scopriremo presto raggiungendolo in quello stesso preciso punto dello
spazio-tempo! Concluse Harlock con tono deciso.
1) Vedi
“L’Inverno della Regina”. |