Kane camminava
nel astroporto
affollato di Coruscant, per andare su Nar Shaddaa aveva bisogno di una
nave. Le
persone importanti o i funzionari del governo di solito avevano le loro
piattaforme di atterraggio e lì non era prudente andare, ma
nel astroporto
poteva facilmente trovare e prendere una nave doveva solo cercare
quella
giusta, piccola, veloce e facilmente accessibile, doveva esserci fra le
numerose navi parcheggiate lì. All’improvviso
trovò quello che cercava,
una nave piccola e scura nascosta
tra le moltitudini di navi. Doveva solo trovare il blocco
d’accesso, mise il
suo palmo sulla fusoliera e percepì attraverso la Forza
dove si trovava. Lo
aprì e vide un pannello con delle lettere, la Forza gli
avrebbe detto in che
ordine doveva premerle. Provò qualche combinazione e alla fine trovò
quella giusta, e così
O.N.A.B.O. diventò NABOO, non si fermò a pensare
di chi poteva essere la nave
che aveva come parola d’ordine il nome di un pianeta e dopo
aver digitato il
nome il portello si aprì con un sibilo. Kane
entrò e vide da una parte una
piccola camera da letto con una scrivania e dall’altra un cucinotto, davanti
a sé c’era la cabina di pilotaggio. Kane si
sedette al posto del pilota e
iniziò le procedure di partenza, le sue dita volavano sui
controlli, digitò sul
navicomputer le coordinate per Nar Shaddaa che gli aveva dato Sidious.
La nave
decollò e una volta nello spazio aperto entrò
nell’iperspazio, allora Kane si
appoggiò sul sedile godendosi il viaggio.
“Guarda
qui!” esclamò Qui Gon
indicando un immagine sullo schermo.
Stavano
controllando le riprese
della olomacchina della sicurezza da mezz’ora. Tre Jedi: un
Maestro, un
Cavaliere e un Padawan.
In quel momento
stavano controllando
le riprese effettuate all’esterno del Tempio che
appartenevano alla Polizia di
Coruscant. Siri si avvicinò e guardò
attentamente. L’immagine era granulosa e
si vedeva il traffico che passava, però
all’improvviso due figure nere
attraversarono il cielo, le notarono grazie al leggere chiarore di un
Jet Pack mandaloriano.
Una figura scura
rimase in cima al
Tempio e l’altra volò via. La figura scura si
mosse poi sentirono il sibilo di
una spada laser che tagliava qualcosa, e questo qualcosa cadde di sotto
e la
figura saltò all’interno della sala.
“Peccato”
mormorò Siri “quella
vetrata era la cosa più interessante degli
archivi.”
Qui Gon la fissò. “Bhe
devi ammettere
che è piuttosto noioso lì dentro.”
Con una scossa
divertita della
testa Qui Gon continuò a guardare il filmato della
sicurezza. Questa volta il
filmato mostrava Obi Wan all’interno del Tempio seduto
davanti ad un computer e
stava digitando qualcosa, ma non si vedeva cosa. Rimase seduto davanti
al
computer per qualche minuto continuando a digitare poi
all’improvviso si alzò e
si voltò alla sua destra, spense lo schermo e
scivolò nell’ombra della sala. Subito
dopo un jedi e il suo allievo entrarono nella grande sala, Qui Gon
capì che era
una pattuglia di controllo. Mentre i due camminavano nella tenue luce
tra i
grandi scaffali pieni di olovideo, Qui Gon si sorprese a trattenere
il
respiro. Scosse la testa poi lasciò andare il respiro che
stava trattenendo e
guardo di nuovo il filmato. Nel momento in cui i due jedi stavano
uscendo dalla
sala lo schermo del computer si riaccese ed emise un forte segnale
acustico. I
due jedi tornarono indietro mentre Obi Wan usciva dall’ombra
ed accendeva una
lama scarlatta.
Qui Gon
sentì Siri al suo fianco
irrigidirsi, sapevano entrambi cosa significava: fedeltà al
Lato Oscuro.
Distolsero
entrambi gli occhi dalla
scena mentre si iniziavano a sentire i suoni di una battaglia. Dopo
quasi più
di un minuto di intenso combattimento si sentì un grido
angosciato seguito da
un rumore di spade che indicava
sicuramente la fine del combattimento. Qui Gon guardo di
nuovo lo schermo
e vide Obi Wan che si agganciava di nuovo la spada laser alla cintura,
prendeva
un chip dati dal computer e poi si rimetteva il cappuccio con un
totale
disinteresse a ciò che era appena accaduto. Accanto a lui,
Qui Gon poteva
sentire i respiri tremolanti dei suoi due compagni, anche lui era
scioccato da
ciò che aveva appena visto. Si
girò
verso il padawan di Siri, Ferus Olin che stava con gli occhi spalancati
mentre
non riusciva ad assimilare ciò che aveva appena visto.
“Bhe…”
disse Siri poi s’interruppe
e mormorò “maledizione!” E si
chinò a stringere a sé Ferus cercando di
incoraggiarlo
ad affrontare ciò che aveva appena visto. I tre rimasero in
silenzio per qualche
secondo. Poi Qui Gon si schiarì la voce e disse
“Dobbiamo sapere cosa c’è in quel
chip.”
Subito Ferus
andò a sedersi davanti
ad un altro computer, Qui Gon e Siri lo guardarono mentre batteva sui
tasti
qualcosa, dopo qualche minuto il ragazzo sollevò la testa e
disse “Nella
memoria non c’è niente riguardo le ultime 24 ore,
è stato cancellato tutto Maestri.”
“Tutto?”
chiese Siri sorpresa.
Il ragazzino
annuì “Si.”
“Non
è possibile cancellare tutti i
dati nell’Archivio” disse Siri
“Doveva
essere impossibile anche
riuscire ad entrare negli archivi senza avere un codice
d’accesso, eppure l’ha
fatto.” rispose Qui Gon.
“Però
lui non si è ricordato di una
cosa.” disse Siri
“Lui?
Lo conoscevi maestra” disse Ferus
guardando Siri con aria sorpresa.
“Si.”
rispose Siri con aria triste.
“Si, lo conoscevo.”
“Lo
conoscevamo entrambi…. una volta.”
aggiunse Qui Gon con tono
calmo poi continuò
“anni fa.”
Poi disse
“Anche se la memoria dei
dati è stata cancellata, è possibile che alcuni
dati siano ancora all’interno
della memoria principale? Dobbiamo trovare qualcuno che è
capace di trovarli.”
disse Qui Gon alzandosi.
“Il
mio padawan può farlo” disse
Siri, “lui è il primo nella sua classe di
computer. È certamente meglio di me.”
Qui Gon
annuì. “Va bene. Noi
intanto dobbiamo scoprire dove è andato dopo aver lasciato
il tempio.”
Mentre Ferus si
sedeva in un’altra
postazione per trovare i dati rubati, Qui Gon e Siri si sedettero
davanti allo
schermo dell’oloproiettore per continuare a controllare le
registrazioni. Qui
Gon impostò dalla ripresa all’ingresso del Tempio.
“Pensi
davvero che sia uscito dalla
porta principale?” chiese Siri incredula.
“Non
si sa mai” dichiarò Qui Gon. “Una
cosa è sicura non è uscito dalla stessa parte da
cui è entrato. Questo lo
sappiamo.”
I due jedi
controllavano le
registrazioni mentre i minuti passavano, ad un certo punto Siri disse
“Eccolo,
torna un po' indietro Qui Gon.”
Ad un lato dello
schermo videro una
figura scura che attraversò la porta del Tempio e girando
un’angolo scomparve
nel buio.”
Qui Gon
controllò un elenco poi
disse “Presto Siri passa alla camera 7589D.”
Siri
digitò il codice e un attimo
dopo lo schermo mostrò l’esterno del Tempio.
Videro Obi Wan correre lungo una
strada e lo seguirono cambiando telecamera continuamente fino ad
arrivare ad un’area
di magazzini e fabbriche in disuso, distante alcuni chilometri dal
Tempio Jedi.
Obi Wan si fermò e si guardò intorno.
“Cosa
sta facendo?” si chiese Qui
Gon.
La risposta
arrivò subito quando il
giovane si girò verso la telecamera allungando una mano e la
telecamera si
spense improvvisamente.
“Dannazione!”
sbottò Qui Gon. Verificò
le altre telecamere che si trovavano nella zona, ma erano tutte
disattivate.
“Bhe
almeno sappiamo la zona dove
si è nascosto.” dissi Qui Gon in tono scoraggiato.
“Pensi
che si nascosto in uno di
questi magazzini” chiese Siri, ma fu interrotta dal suo
padawan.
“Cosa
c’è Ferus?” chiese.
“Sith!
Stava cercando tutto sui
Sith!” disse il ragazzo.
Qui Gon si
sentì crollare l’universo
addosso. Il ragazzo aveva ragione, Qui Gon guardò lo schermo
e vide la lista di
file, c’era tutto: i sith holocron, le battaglie combattute
durante i secoli
passati e c’era scritto ‘copiato su dispositivo
personale’.
“Perché
cercava i sith?” chiese
Siri. Per un momento nessuno parlò poi Qui Gon
sussurrò “non rinuncerò a lui,
mai. Non importa quello che è diventato o progetta di
diventare.” Poi rivolgendosi
alla donna al suo fianco continuò “Dobbiamo andare
a controllare quei magazzini
Siri, mentre il tuo padawan rimarrà qui per vedere se trova
qualcos’altro nel
computer.”
Mentre stava
uscendo Qui Gon si
fermò, si sentiva in colpa a lasciare il tempio mentre
Anakin era ancora
svenuto nell’ala dei guaritori, ma dovevano seguire quella
pista finché era
calda.
Siri
finì di istruire Ferus so ciò
che doveva cercare, poi si girò verso Qui Gon e
disse” Andiamo.” “Si andiamo”
rispose il maestro jedi.
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