Questa storia è tutta
per Leila91 perché è un cuoricino dolce, spero
tanto ti piaccia <3
Lucius
Lo avevo detto no che avrei rivisto quell'irritante ragazzo? Ebbene
è saltato fuori che fa parte della ciurma di quell'idiota di
Bonnet, o almeno l'unico che ha ritrovato fino ad ora, Dio non voglia
che ritrovi anche gli altri perché se tutti assomigliano
almeno
in parte a quei due imbecilli io giuro che è la volta buona
che
do le dimissioni e vaffanculo a tutto, a Edward e la sua crisi di mezza
età, a Stede e i suoi fottuti boccoli e a Spriggs che se ne
va
in giro proponendo oscenità a chiunque gli capiti a tiro.
Ho deciso di rimanere a navigare con loro perché sono un
uomo di
parola io, ho promesso fedeltà al mio capitano ed
è
ciò che avrà sempre, se mai dovessi tradire
qualcuno un
giorno non sarà di certo Barbanera anche se qualcosa mi dice
che
non mi perdonerebbe mai se dovessi far finire quel damerino nelle fauci
degli inglesi, sono consapevole che la decisione di restare potrebbe
portare danni irreparabili alla mia sanità mentale ma non
sono
mai stato un tipo che si è preso spesso cura di
sé.
Da quando ho rimesso piede in questa dannatissima nave Edward mi guarda
sempre come se mi avesse pugnalato per sbaglio, per giorni interi ha
cercato in modo assolutamente ridicolo di farmi delle scuse che io non
ho voluto ascoltare, ho una dignità da mantenere e se lui ha
già mandato al diavolo la sua fatti suoi, però
devo
dargli atto anzi darlo ad entrambi che hanno cura di non fare i
piccioncini per tutta la nave, almeno non quando ci sono io davanti ai
loro occhi, questa cosa da un lato l'apprezzo ma dall'altro mi fa
sentire come se fossi uno stupido ragazzino fragile di cui loro devono
avere cura.
Io ho sempre badato a me stesso tenendomi alla larga da sciocchi
sentimentalismi, emozioni e stronzate simili, in un mondo come il mio
non c'è spazio per queste cose, ti rendono debole e
vulnerabile
ed è quello che sta accadendo a Edward, almeno io la penso
così, da quando abbiamo iniziato a navigare non abbiamo
depredato nessuno, non nel modo classico, da un lato temo che questo
sia un segno che Barbanera voglia mollare la pirateria per andarsene a
vivere su un'isola con il suo fidanzatino, di conseguenza mollerebbe
anche me e sarebbe la seconda volta, non gliela perdonerei in quel caso
ma so che non potrei mai fare veramente nulla per fermarlo se questa
fosse la sua scelta, di una cosa però sono certo non
cederò mai più a simili bassezze come
l'affezionarmi a
qualcuno o provare dei sentimenti sperando siano ricambiati,
è
stato un errore e un uomo intelligente impara dai propri errori.
<< Ehi Izzy. >>
Oddio eccolo la rovina delle mie giornate, l'uomo più
irritante
mai creato su questa terra, sospiro e mi volto per dargli l'attenzione
che non merita affatto ma che se non riceve so che non mi
darà
tregua per tutto il giorno, che almeno impari un po' di disciplina, non
può fare come gli pare solo perché è
il lecca culo
di Bonnet.
<< E' signor Hands per lei >> gli ringhio
sulla faccia e
odio anche il fatto che sia così più alto di me,
non
merita tutti quei centimetri in più, ha anche il coraggio di
sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
<< Come vuoi, potresti spostare il viso un po' verso
sinistra così riuscirei a catturare...- >>
<< Che cazzo stai blaterando? >> uno di
questi giorni giuro
che lo butto in mare, mi guarda con saccenza e sembra anche scocciato
di dover ripetere le cose, che razza di arrogante.
<< Per il tuo ritratto, verrebbe meglio se...-
>>
Lo interrompo di nuovo prendendogli di mano quello stupido quaderno, lo
stronzo mi stava facendo un cazzo di ritratto senza il mio permesso,
no questo è troppo, non posso tollerarlo è una
totale
mancanza di rispetto, gli avevo già detto come la pensavo di
queste stronzate e lui cosa fa mi ritrae e viene qui come se niente
fosse a fare richieste, strappo la pagina con rabbia ignorando le sue
lamentele, l'appallottolo e la butto in acqua.
<< La prossima te la ficco direttamente in gola
>> lo
minaccio ma chissà come la mia voce non è
così
credibile come mi aspettavo, lui però non sembra preoccupato
anzi un ghigno divertito gli colora il viso, mi chiedo che cosa possa
aver detto di tanto divertente.
<< Almeno mi hai dato del tu >> si avvicina
al mio viso
<< Izzy >> mi fa l'occhiolino e sparisce
sottocoperta
lasciandomi lì come un idiota, questo comportamento
è
tutta colpa di quel rammollito del suo capitano, con la sua stupida
retorica dei modi gentili e rispettosi, si meriterebbe di finire con
un'àncora legata ai piedi, non è nemmeno capace
di
rimproverarlo, l'unica volta che l'ho visto nervoso è stato
quando lo scriba non si era presentato in cabina a scrivere il suo
stupido diario del cazzo.
Scendo all'interno della nave per dare un'occhiata alle provviste e per
assicurarmi che tutto sia al suo posto quando sento delle risate
provenire dalla cucina, non faccio in tempo a capire di chi si tratta
che Edward e Bonnet escono di tutta fretta rischiando di finirmi
addosso, li guardo cercando di sembrare impassibile, loro si
congelano nemmeno avessero visto un fantasma.
<< Scusa amico >> dice Edward, quanto odio
quella parola.
<< Non c'è bisogno di scusarsi e nemmeno di
fingere che
non vi scopiate a vicenda, lo so che state insieme cazzo, nasconderlo
non lo rende meno evidente. >>
Bonnet lo guarda con l'aria di chi pensa che il sottoscritto non sia un
problema suo ma di Edward e che come tale debba essere lui ad
occuparsene, io disgustato volto loro le spalle e mi allontano anche se
non so esattamente dove sto andando, sento dei passi dietro di me,
figuriamoci se non poteva lasciarmi in pace.
<< Senti Iz... >>
Mi volto stanco di quel discorso e senza aspettare che lo cominci sono
io ad iniziarne un altro.
<< Edward sono seriamente preoccupato, siamo in pochi,
quei due
che si sono aggiunti sono completamente inutili, se dovesse attaccarci
la marina o qualche altro pirata del cazzo io non perderò la
mia
fottuta vita per difenderli o per risparmiare la loro. E sono anche
parecchio stanco di starmene qui a non fare niente mentre tu e
quell'altro ve la spassate nemmeno foste in vacanza, sono diventato un
pirata per t...per l'azione e non ne sto vedendo da troppo.
>>
Barbanera mi ascolta guardandomi in quel modo come se stesse davvero
prendendo sul serio le mie parole, lui dice che mi preoccupo troppo,
che dovrei rilassarmi ma come faccio se su questa cazzo di nave sono
l'unico a pensare al futuro e soprattutto a come sopravvivere?
<< Vedi Izzy i nostri metodi sono come dire...cambiati,
non sono
più la persona che hai conosciuto e non mi va di tornare ad
esserlo, quindi è probabile che la nostra pirateria d'ora in
avanti sarà più morbida, se non ti sta bene...-
>>
Lo guardo malissimo, con una rabbia che mi nasce direttamente dal
fegato.
<< Me ne posso andare vuoi dire? Se non accetto i vostri
modi da
fighette posso andarmene a fanculo tanto tu hai già chi ti
sbatte, è questo che ti interessa, solo questo.
>>
<< Non...Izzy dai... >>
<< Fanculo Edward. >>
Me ne sono già andato, non voglio sentirlo, sentire le sue
scuse, le sue giustificazioni, ne ho davvero abbastanza e non so
perché continuo a rimanere in questa gabbia di matti se ogni
giorno perdo un pezzo di me, entro nella mia cabina sbattendo la porta,
mi lascio cadere sulla branda e mi asciugo questi dannati occhi che non
la vogliono smettere di bagnarsi.
Non so quanto tempo sia passato ma sento bussare alla porta, ovviamente
non ho voglia di parlare o di vedere nessuno, spero solo che non siamo
sotto attacco o che quel coglione per dimostrare chissà che
cosa
abbia deciso di attaccare una nave.
<< Vaffanculo! >> grido a chiunque ci sia
dall'altra parte,
poi sento un fruscio e vedo un foglio passare da sotto la porta, sono
deciso ad ignorarlo ma la curiosità è
più forte di
me, mi alzo e quando prendo quel pezzo di carta noto che è
uno
schizzo di me addormentato su un'amaca fuori, quel dannato figlio di
puttana lo ha fatto di nuovo, conficco il foglio sul muro con il
pugnale, solo perché è ciò che vorrei
fare alla
faccia di quel cazzone non per altro, però chissà
come
dimentico di toglierlo e tutte le notti mi addormento guardando quel
ritratto promettendo che il giorno dopo lo farò sparire
insieme
al suo proprietario.
Un giorno chissà come la mia pazienza viene ricompensata,
decidiamo di attaccare una nave leggermente più piccola
della
nostra, non sembrano esserci troppi uomini, ovviamente le regole sono
non uccidere se non è estremamente necessario, mentre siamo
in
pieno combattimento quel cazzone di Edward decide che è
arrivato
il momento delle confessioni, ma dico io perché deve
scegliere
sempre il momento sbagliato, perché non può
ragionare per
una buona volta invece di agire e basta.
<< Izzy non volevo dire che devi andartene.
>>
<< Cazzo Ed ti sembra il fottuto momento?
>> sbraito mentre mi difendo dai colpi in arrivo.
<< Mi pare di sì visto che mi eviti quando
siamo sulla
nave, e non riesco mai a... >> colpisce l'avversario e lo
butta a
terra << a parlarti cazzo, non voglio tu vada via.
>>
Finisco di occuparmi dello spadaccino che sta inveendo su di me
probabilmente innervosito dal fatto che non lo stiamo prendendo sul
serio e poi guardo il mio capo, sto per dirgli qualcosa quando si sente
un urlo, entrambi ci voltiamo sentendo un
<< oh-oh >> e quando vedo che cosa
è successo mi si gela il sangue.
Spriggs con una lama conficcata in un fianco, il sangue che gli macchia
il vestiti e lui che sembra sul punto di svenire, un altro pirata ci
attacca ma di lui inizia a occuparsene Edward, io ringhio e corro da
quell'idiota che si è fatto pugnalare, colpisco il suo
avversario prima che affondi di nuovo la lama e poi guardo negli occhi
del ragazzo, credo che il mio sguardo sia velato di preoccupazione ma
non voglio che lui lo capisca.
<< Sai che sei un inutile coglione. >>
Lui arriccia le sopracciglia, fa un debole sorriso e po mi dice
<< mi hai salvato >> prima che io possa
ribattere crolla
per terra ed io impreco ad alta voce più volte di modo che
tutto
il mare, il cielo mi senta, guardo la situazione che sembra essersi
rivolta a nostro vantaggio, cerco di tirare su Spriggs ma è
troppo pesante per farlo da solo così chiamo Ivan e Fang, in
qualche modo lo riportiamo sulla nave e dopo averlo bendato lo mettono
a riposo.
I giorni passano e io ovviamente non sono andato nemmeno una volta a
controllare le condizioni del ragazzo, che se ne occupino pure gli
altri, se morisse sarebbe un fardello in meno di cui occuparsi ma una
parte di me in alcuni momenti della giornata non può fare a
meno
di chiedersi come sta e se si riprenderà, ma poi quella
parte
viene affogata da una bella bevuta, certo non mi manca averlo intorno
con i suoi doppi sensi, i suoi ammiccamenti e il suo stupidissimo
quaderno.
Vedo Bonnet salire sul ponte, mi avvicino fingendo di volermene andare
ma poi mi fermo vicino a lui.
<< Come sta il ragazzo? >>
Non lo guardo perché non voglio vedere la sua espressione
stupita e soddisfatta e in realtà poi è la sua
cazzo di
faccia che non voglio proprio vedere.
<< Sai che puoi andare tu stesso a controllare?
>>
Sospiro alzando gli occhi al cielo, perché deve renderla
difficile?
<< Come sta Bonnet? >>
Lui sbuffa ma poi decide di rispondermi.
<< Sta bene, si è svegliato ma è
ancora debole, non gli farebbe male un po' di compagnia.
>>
So dove vuole andare a parare ma non ci casco.
<< Allora fagliela tu idiota >> gli dico e
mi allontano.
<< Sai Izzy non ti farebbe male aprirti un po' con gli
altri.
A quella frase mi fermo di colpo, non posso ignorarla anche se vorrei
tanto, mi giro e in un attimo lo sbatto contro una parete tenendogli
una mano sul collo.
<< Non venirmi a parlare di questo Bonnet, non tu!
>> gli
prendo la giacca e lo sbatto contro il legno, lui geme indignato
<< se non fossi ricomparso...- >>
<< Cosa? Edward sarebbe stato tuo? Senti mi dispiace di
averti
rovinato i piani Izzy non era mia intenzione, ho conosciuto Edward
prima di te, mi sono innamorato di lui e l'ho perso, ho sofferto come
un cane fino a quando miracolosamente è ricomparso, se
avesse
scelto te lo avrei rispettato, non mi sarei messo in mezzo in alcun
modo. >>
Gli ringhio sulla faccia.
<< Certo perché non te ne frega un cazzo di
lui. >>
<< Perché lo rispetto e dovresti imparare a
farlo anche tu se dici di tenerci. >>
Sto per estrarre il mio coltello quando proprio il soggetto del nostro
discorso si palesa come se lo avessimo chiamato, ci guarda confuso ma
ovviamente anche se non lo dice apertamente so che è me che
accusa.
<< Che sta succedendo? >> domanda.
<< Nulla Ed...io e Izzy ci stavamo solo confrontando.
>>
Lo spingo più forte.
<< Non devi coprirmi stronzo. >>
<< Dai Iz lascialo. >>
Come non detto...mi sfugge una risata amara mentre le mie mani
allentano la presa dai vestiti da damerino di Bonnet, mi allontano non
avendo niente da dire o da rispondere tanto contro di lui sarebbe una
battaglia persa, evidentemente il mio capo non è d'accordo e
mi
segue, mi tira per un braccio rischiando quasi di farmi cadere a terra,
lo spingo guardandolo male.
<< Adesso basta Izzy, dobbiamo risolvere questa cosa una
volta per tutte. >>
<< Non c'è niente da risolvere.
>>
<< Sì invece o non ti comporteresti
così. >>
Mi avvicino di qualche passo fissandolo dritto negli occhi.
<< Quel coglione non mi sarebbe piaciuto in ogni caso e
tu non puoi in alcun modo farmelo piacere. >>
Sospira come se fosse lui quello stanco di tutta questa situazione.
<< Va bene questo lo accetto, ma anche Lucius non ti
piace eppure
con lui non ti comporti così, a Stede non lo consideri e con
me
neanche ci parli, scusa se l'ho presa un tantino sul personale. Ho
perso il conto di quante fottutissime volte ti ho detto che mi
dispiace, ma non possiamo andare avanti così, con questa
continua tensione che c'è tra noi. >>
Le sue parole mi arrivano ovattate alle orecchie, mi costringe ogni
volta ad affrontare questo stupido discorso quando io vorrei solo
continuare ad odiare Bonnet in pace, io non credo ci sia qualcosa da
risolvere dato che non si può davvero fare niente, io non
posso
più fare niente se non affondare nella mia stessa merda.
<< Oh ma sì tu hai ragione, hai sempre ragione
vero
Edward? Scusa se ho osato provare un minimo di risentimento dovuto al
fatto che prima eravamo solo noi due, ho deciso di seguirti e speravo
di farlo fino alla fine dei miei giorni, mi dispiace se ho sperato che
le cose rimanessero sempre così, cazzo Ed ti sei
lasciato...baciare da me >> sputo quelle parole
vergognandomi
come un cane, volto il viso di lato per non essere costretto a guardare
la sua espressione compassionevole che avrà sicuramente
dipinta
sul viso.
<< Io non ho mai chiesto questo, non volevo che andasse a
finire
così, non volevo nemmeno provare quello che ho provato ma
è successo e tu cazzo non mi hai rifiutato, avresti dovuto
farlo
se pensavi ancora a lui porca puttana! >> sbatto un piede
a terra
e questa volta lo guardo dritto negli occhi.
<< Mi hai fatto sentire un cazzo di idiota, hai idea di
cosa ho
provato quando ti ho visto con lui? Hai una cazzo di idea di quello che
ho sentito quando ti ho baciato su quelle fottute labbra!? E hai il
minimo presentimento di come possa sentirmi adesso cazzo? Io odio tutto
questo, odio i sentimenti e tutta quella merda ma a causa tua ho avuto
l'illusione di poterli provare cazzo! E tu me lo hai lasciato credere,
ma sì tanto non c'era il tuo stupido fidanzato usiamo pure
il povero
Izzy come sostituto tanto che cazzo gliene frega a lui. >>
Edward annuisce guardandomi come se avesse capito, nei suoi occhi leggo
il dispiacere e forse è veramente così, ma io non
ci
riesco a perdonarlo o a farmi bastare la sua fottuta compassione, non
mi bastano le sue scuse, i suoi sensi di colpa io...è lui
che
voglio, che desidero più di ogni altra cosa.
<< Non puoi scegliere di chi innamorarti...
>> mi dice e che cazzo di ovvia stronzata.
<< Ti prego non usare quel termine, mi da il
voltastomaco. >>
Abbasso la testa sconfitto, la scuoto e poi lo guardo di nuovo.
<< Ok hai vinto tu, cosa vuoi sentirti dire che trovo
difficile
smettere di pensare a quello che è successo, che non riesco
ad
allontanarti dalla mia fottuta testa, che ci sto provando cazzo io ci
provo a smettere, non voglio più sentire queste cose che
sento
per te ma cazzo è difficile...tutte le volte che ti guardo
ritornano a galla e le volte che ricambi una mia occhiata o ci
ritroviamo complici con un semplice gesto mi illudo che possa
significare qualcosa di più ma non è mai
così, mai
nemmeno una volta. >>
Ora vorrei solo vomitare, urlare, prendere a pugni qualcuno o qualcosa,
mi sento esposto e vulnerabile e io non sono abituato a sentirmi
così, mi gira la testa, per un secondo non sento
più il
pavimento sotto i piedi poi mi ritrovo con la testa appoggiata al suo
petto e lo detesto, detesto il modo in cui continua a prendersi cura di
me, mi accarezza i capelli e io chiudo gli occhi istintivamente.
<< Io...sono una frana con queste cose cazzo ma ho capito
di aver
sbagliato, ho commesso un errore e tu ne hai pagato le conseguenze, ti
devo tutto Iz, la libertà, grazie a te ho trovato Kidd e mi
sono
vendicato, sei stato al mio fianco senza nemmeno conoscermi bene ma
nonostante questo hai scelto me e io ti scelgo Iz ma come
amico...vorrei poter aiutarti in qualche modo a superare il tuo dolore
come tu hai aiutato me ma non so come fare >> mi prende
per le
spalle facendomi spostare un po' all'indietro per guardarmi negli occhi.
<< Non è fottuta compassione la mia, non mi
fai pena cazzo
sono seriamente dispiaciuto per averti ferito, ci penso ogni giorno e
non trovo mai la soluzione giusta per risolvere le cose, non posso
impedirti di provare quello che provi o di essere arrabbiato o di
odiarmi, dimmelo tu cosa devo fare, cosa posso fare...- >>
<< Cazzo Edward stai piangendo? >> gli
domando incredulo e lui annuisce.
<< Per me? >> chiedo di nuovo per esserne
certo.
<< Sì amico lo trovi tanto strano?
>>
<< Dio... >> lo spingo << sei
uno stronzo ecco cosa
sei, un coglione, un bastardo e il più delle volte vorrei
vederti morire ma... >> chiudo gli occhi, non credendo
nemmeno io
a quello che sto per dire << ma ti credo...so che me ne
pentirò amaramente un giorno e non pensare che da un momento
all'altro io faccia chissà che cosa ma ci proverò
ok? Ti
posso promettere solo questo che proverò ad accettare questa
situazione del cazzo ma lo faccio per me, non per te, né per
Bonnet chiaro? >>
I suoi occhi si illuminano come fottute stelle, il sorriso nasce sul
suo volto come se fosse un bambino a cui hai appena regalato una
caramella, è odioso quando si illumina in questo modo ma il
mio
cuore non può fare a meno di sciogliersi, mi abbraccia
stritolandomi, io mi divincolo insultandolo e lui mi lascia andare con
quel dannato ghigno stampato sul viso.
<< Fallo ancora e ti taglio una mano e non me ne frega un
cazzo
che sei il fottuto Barbanera e il mio fottutissimo capo.
>>
Quella stessa sera hanno deciso di mangiare insieme sul ponte della
nave, è una bella serata, il tempo e buono e sicuramente
l'idea
è stata di quel damerino, io me ne sto in disparte quando
proprio lui disturba la quiete con quella sua voce irritante.
<< Qualcuno dovrebbe andare a controllare Lucius.
>>
<< Mh...sì giusto, Fang vai...-
>>
<< No, no io pensavo più ad Izzy. Che ne dici
Izzy ci
faresti questo favore, i nostri uomini qui hanno lavorato molto,
dovrebbero riposare. >>
Vorrei tanto fare finta di non sentire, anche perché credo
che
quel cazzo di Bonnet lo abbia fatto di proposito e non c'entra nulla il
fatto che gli altri debbano riposare, mi alzo sbuffando visto che ho
promesso a Edward di provarci evito di rispondere male e mi dirigo
all'interno dentro la cabina del ragazzo, almeno posso evitare di
sentire quelle storielle demenziali, quando entro lo trovo in piedi, fa
qualche passo verso di me ma il suo corpo non regge e mi finisce
addosso, io gemo una parolaccia, cerco di tenerlo in piedi fino a che
non riesco a farlo sedere.
<< Idiota devi stare a riposo. >>
<< Volevo prendere un po' d'aria >> mi dice
con voce spenta.
<< Ci sarà tempo, il tuo capo mi ha mandato a
vedere se avevi bisogno di qualcosa. >>
Lui mi guarda stupito.
<< E tu sei venuto >> sorride, ho
già voglia di cancellarglielo quel sorriso dalla faccia.
<< Vedo che sei a posto quindi me...- >>
<< Bé in realtà una cosa ci sarebbe
>> mi
ferma la sua voce quando sono già sulla porta, mi giro
controvoglia e lo guardo.
<< Cosa? >>
<< Mi piacerebbe ascoltare una storia, sai una di quelle
che ci racconta Stede la sera. >>
Alzo gli occhi al cielo.
<< Vado a chiamarlo. >>
<< No aspetta, sicuramente adesso starà
leggendo sul ponte
e lui odia essere interrotto perciò mi chiedevo se saresti
così gentile da...->> quando capisco che
cos'è che
vuole sbianco dall'orrore, le mie guance poi vanno a fuoco e non ci
penso due volte a rispondergli male.
<< No! Scordatelo >> esco dalla stanza
sbattendo la porta,
devo assolutamente riprendermi il mio potere su questa cazzo di nave,
nessuno si sarebbe mai sognato di chiedermi una cosa simile dove
lavoravo prima, che cazzo sono la sua balia, me ne vado in camera mia
ma per beffa non chiudo occhio per tutta la notte.
Nei giorni seguenti le condizioni del ragazzo sembrano peggiorare, ci
fermiamo in un posto per cercare un dottore o qualche medicina, mi
lasciano da solo sulla nave a controllarlo così visto che
sono
masochista fino al midollo probabilmente entro in camera sua, lui mi
guarda con quegli occhi resi lucidi dalla febbre.
<< Ci siamo fermati? >> domanda.
<< Sì, sono scesi tutti e hanno lasciato me
qui. >>
<< Immagino ti dispiaccia >> si volta
guardando la parete,
sembra così serio, diverso dal ragazzo sorridente, allegro e
rompiscatole che sono abituato a vedere, un po' mi dispiace ma non lo
dirò mai ad alta voce.
<< A dire il vero no...meglio ci vada Bonnet a convincere
un
medico a salire su una nave pirata, io probabilmente risulterei un
tantino violento. >>
Gli sfugge una risata seguita da un gemito per il dolore alla ferita,
si volta verso di me.
<< Solo un tantino? >>
<< Diciamo pure parecchio >> rispondo
grattandomi il mento.
Si sforza di sorridere anche se lo vedo che sta male, la sudorazione
inizia ad aumentare e lui si lamenta così decido di fare
qualcosa per calmarlo, non voglio muoia proprio quando è
sotto
il mio controllo altrimenti penserebbero tutti che l'ho fatto fuori,
prendo un libro dalla sua piccola dispensa, mi siedo su un vecchio
sgabello e mi schiarisco la voce attirando la sua attenzione, inizio a
leggere senza alzare mai lo sguardo, lui ha la saggezza di non dire
niente consapevole che si ritroverebbe questo libro in qualche
orifizio, mentre vado avanti sento che il suo respiro e i suoi mugolii
si sono calmati, penso che si sia addormentato così chiudo
il
libro ma incontro i suoi occhi color nocciola puntati su di me.
<< Sei bravo >> sussurra sorridendo, ha le
labbra secche e
la voce roca, sento le guance calde così appoggio il libro
in
malo modo e punto un dito verso di lui.
<< Se lo dici a qualcuno ti taglio la gola.
>>
<< Facciamo un patto...- >> che faccia
tosta propormi un accordo mentre è steso morente su un letto.
<< Io non lo dico a nessuno e tu vieni a leggermi
qualcosa ogni tanto, ci stai? >>
Riesce ad avere una faccia da schiaffi anche da moribondo.
<< Perché non lo chiedi al tuo dannato capo?
>>
<< Lui ha altro da fare è impegnato con
Barbanera e tutto il resto. >>
Credo che dal mio viso si legga qualcosa perché aggiunge
<< scusa non volevo essere indelicato. >>
<< Perché ti scusi? Tu che cazzo ne sai di
questa storia? >>
<< Potrebbe c'entrare il fatto che l'altro giorno avete
più o meno urlato e litigato in maniera parecchio accesa,
non
volevo origliare ma sai io ero qui e non potevo muovermi.
>>
Sbianco, non ci voleva che lui sentisse quella conversazione, ora mi
vedrà come un rammollito e non mi prenderà
più sul
serio.
<< Cazzo >> gemo con frustrazione.
<< Senti Izzy a me non importa dei tuoi affari, mi
è
venuto solo spontaneo scusarmi per aver parlato troppo ma se
preferisci non lo faccio più se dovesse scapparmi di nuovo
qualcosa. >>
<< Chiudi il becco! >> gli urlo, tutte
quelle parole mi stanno facendo venire il mal di testa.
Sospira abbassando quelle folte ciglia.
<< Io sto zitto ma tu non andartene. >>
<< Perché tu lo sappia sei molto
più irritante
quando sei docile >> sbuffo incrociando le braccia, lui
si gira
piano verso di me e mi sorride << questo non me lo
avevano mai
detto. >>
<< Vedi di dormire Spriggs, ci sono i cannoni da lucidare
che non vedono l'ora di incontrare le tue mani. >>
<< Questa ti è uscita male Izzy
>> sogghigna.
<< Oh ma fottiti >> scuoto la testa mentre
lui chiude gli
occhi e finalmente anche quella boccaccia, è incredibile
quante
sciocchezze riesce a partorire un solo uomo, mentre lo guardo dormire
penso che non mi va proprio che muoia, voglio dire è
irritante,
arrogante e maleducato ma senza di lui sarei costretto a sorbirmi le
effusioni dei piccioncini e finirei con l'impazzire, lui è
una
buona distrazione.
Il dottore che lo ha visitato ha detto che non è niente di
grave, gli ha dato qualcosa da prendere e un balsamo da spalmare sopra
la ferita, ci è costato un bel po' di bottino quello
stupido, la
prossima volta meglio che se ne rimanga sulla nave non combattiamo
certo per curare la sua inefficienza.
Non so per quale motivo ma hanno affidato a me il compito di dare la
medicina al ragazzo, mi sono lamentato e mi lamento ogni giorno con
Edward ma lui non mi ascolta -come sempre del resto- ed eccomi qui a
combattere con un bambino troppo cresciuto.
<< Apri quella cazzo di bocca ho detto. >>
<< Non ci penso proprio, è amara, non mi
piace, è
veleno e se dovesse avere un effetto collaterale non voglio morire con
l'amaro in bocca. E non era un gioco di parole >>
incrocia le
braccia e volta il viso di lato.
<< Brutto idiota se non prendi questa morirai per
l'infezione,
preferisci che ti vedano con le viscere deturpate piuttosto che
sopportare una cazzo di medicina? >>
Silenzio, io ringhio e gliela appoggio sul piccolo comodino.
<< E va bene io mi arrendo, fatti tuoi, se vuoi morire
muori
pure! >> esco dalla stanza a grandi passi mandando a
fanculo
chiunque trovo sul mio cammino, mentre sono sul ponte impreco ad alta
voce e torno nella stanza di quell'imbecille che rischierà
di
farmi perdere la testa, prendo il barattolino, tiro fuori il
medicinale, mi avvicino a lui che mi sta già guardano mezzo
terrorizzato e fa bene, lo prendo per il mento stringendo la mascella
per fargli aprire la bocca, lui ovviamente si divincola.
<< Che fai? >>
<< O la prendi con le buone o con le cattive.
>>
<< Quindi non vuoi che muoio Izzy? >>
sbatte quelle
palpebre ornate da lunghe ciglia, sta facendo la civetta con me,
nessuno può osare farlo.
<< Veramente vorrei avere io l'onore di ucciderti ma
quando stai
bene, non c'è gusto a uccidere un moribondo. >>
<< Come sei romantico >> si morde le labbra
e poi apre la
bocca, io lo guardo confuso, lui indica la pillola poi la sua bocca,
quanto avrei voglia di gettargliela in gola, gliela
appoggio delicatamente sulla lingua e lui la deglutisce bevendo poi
dell'acqua.
<< Era necessario tutto quel casino che hai fatto?
>> gli domando anche se non so perché mi
interessi.
<< A quanto pare sì visto che ho potuto
constatare quanto
tieni a me >> di nuovo quel sorrisetto furbo e sguardo
ammiccante, gli spingo la testa sul cuscino uscendo dalla camera, sento
i suoi borbottii e uno strano sorriso mi nasce sul volto, sicuramente
è solo perché ho vinto una battaglia con quello
pseudo
moccioso.
Fortunatamente quel supplizio non dura troppo tempo, pian piano inizia
a riprendersi tornando nel mondo dei vivi, in circa tre settimane
è tornato completamente se stesso per buona pace di Bonnet
che
può avere di nuovo il suo scriba in piena forma ma per me
è tornato il tempo di sorbirmi i suoi inutili
chiacchiericci, la
sua nullafacenza e soprattutto quel suo irritante modo che ha di
civettare, è snervante e sembra si diverta molto.
Una sera che sono sul ponte da solo a godermi un po' di silenzio e aria
fresca il ragazzo decide che non ha voglia di dormire e cosa fare se
non venire a rompere le palle a me, si avvicina appoggiandosi nella
stessa posizione in cui sono io, non lo degno di uno sguardo ma sento i
suoi occhi addosso e questo mi fa sentire in modo strano.
<< E' una bella serata vero Izzy? >>
Sospiro.
<< Ti ho detto che devi chiamarmi signor Hands.
>>
<< Oh avanti abbiamo superato da parecchio queste
formalità. >>
<< Tu le hai superate io no. >>
Lo sento avvicinarsi di più a me, i nostri gomiti si
sfiorano,
non mi scanso perché non ne ho voglia e poi non importa, non
cado più in queste cose.
<< Chiamare la gente per cognome non ti
impedirà di affezionarti. >>
Mi giro a guardarlo.
<< Di cosa cazzo stai parlando? Tu di me non sai niente.
>>
<< So quello che conta...e non perché me lo ha
detto
qualcuno ma si vede quello che cerchi di fare, tenere alla larga le
persone fingendo di essere più stronzo di quanto non sei,
preferisci rimanere da solo? Nessun problema. Vuoi fingere di odiare
chiunque? D'accordo, ma non puoi pensare che io ci creda, non puoi
nemmeno obbligarmi a non provarci. >>
<< Provare a fare che? >> arriccio le
sopracciglia contrariato.
<< Ad avvicinarmi a te >> risponde come se
la risposta fosse ovvia.
<< Si può sapere perché ci tieni
tanto a darmi il tormento? Non puoi fare come gli altri...-
>>
<< E fingere che vada tutto bene? No Izzy, lo vedo che
non va tutto bene, anche io ho...- >>
<< Senti non me ne frega un cazzo della tua storia
strappalacrime
>> gli punto un dito contro, lo vedo che ci è
rimasto male
ma non riesco a fermarmi << non è che voglio
sembrare
stronzo, io lo sono ed è meglio che tu te ne faccia una
ragione
prima di finire in una fantasia da romanzetti rosa. Questa è
la
realtà Spriggs, nella realtà non ci sono i lieto
fine
>> non per quelli come me vorrei aggiungere ma mi giro
per
andarmene, la sua voce però mi ferma.
<< Forse perché non dai loro una
possibilità di arrivare a te. >>
Mi avvicino guardandolo male, come osa dare giudizi senza
conosce i fatti, senza sapere niente.
<< L'ho fatto una volta e guarda come è
finita. >>
<< Non tutte le cose finiscono male, se tu solo ti
rendessi conto
che forse c'è qualcuno che desidera le tue attenzioni e a
cui
non sei indifferente...- >>
Rimango in silenzio, il riflesso della luna lo fa sembrare ancora
più indifeso, vorrei cancellare quell'espressione triste dal
suo
volto, non so nemmeno perché gli sto dando tante spiegazioni
che
non merita avendo promesso a me stesso che non mi sarei più
aperto con nessuno.
<< E chi sarebbe? >> domando aspettandomi
una presa in giro o una stronzata.
<< Se fossi io sarebbe così terribile?
>>
Questa rivelazione mi lascia spiazzato, non riesco a dire una sola
parola, spero di non essere arrossito ma comunque è notte
non
dovrebbe vedersi, non so se credergli o meno, potrebbe prendersi gioco
di me per il modo in cui lo tratto di solito, ma la sua voce
è
così calma e i suoi occhi sembrano davvero sinceri, non
c'è traccia di ironia in essi.
<< In quel caso ti direi di cambiare direzione ai tuoi
pensieri
se non vuoi farti male >> me ne vado prima di commettere
l'errore
di cedere e rivelare altro o ancora peggio rivelare le mie
fragilità o insicurezze, meglio che me le tengo per me,
finché ho fatto così è andato tutto
bene.
La sera prima avevo deciso di tenermi alla larga da lui il problema
è che lui non si tiene alla larga da me, è come
se fosse
instancabile, ha una forza di volontà inarrestabile
nonostante
io gli abbia fatto capire di non essere interessato a qualsiasi cosa
lui voglia da me insiste nel girarmi intorno, per questo sono venuto in
un angolo della spiaggia dove ci siamo fermati, voglio farmi un bagno
da solo, senza scocciatori, mi spoglio e mi tuffo in acqua, era da
tempo che non me ne concedevo uno così.
Esco dall'acqua, mi tiro indietro i capelli e vado verso l'asciugamano
ma non lo trovo e anche i miei vestiti sono spariti, mi guardo intorno
cercando di capire che cosa possa essere successo e seduto su uno
scoglio poco lontano lo vedo, Spriggs che tiene in mano qualcosa,
probabilmente la mia roba.
<< Che cazzo fai? Dammi subito i miei vestiti!
>>
<< Vieniteli a prendere tesoro. >>
Ringhio a bassa voce, cerco con lo sguardo qualcosa con cui colpirlo,
non voglio avvicinarmi e dargli la soddisfazione di vedermi nudo da
vicino è solo quello che vuole, ma non vedo niente intorno a
me
utile all'impresa così provo con la cosa che mi riesce
meglio,
le minacce.
<< Lasciali su quella roccia e vattene e io prometto che
non ti soffocherò nel sonno. >>
<< Mmm Izzy sai fare meglio di così.
>>
Stringo un pugno.
<< Fottuto stronzo >> impreco a denti
stretti.
Mi avvicino a passo spedito certo di riuscire a metterlo al tappeto,
lui si alza di scatto, provo a prendergli i vestiti di mano ma lui alza
le braccia in alto guardandomi con aria di sfida e un piccolo ghigno,
non so perché ma sento qualcosa contorcermi nello stomaco,
non gli
darò la soddisfazione di vedermi allungare o saltellare come
un
idiota.
<< Se me lo chiedi per favore ti darò i
pantaloni. >>
<< Fottiti >> dico guardandolo dall'alto in
basso, i miei occhi si soffermano un attimo di troppo sulle sue labbra.
<< Vuoi davvero tornare così sulla nave?
>> alza un
sopracciglio << ti vedrà anche Barbanera, ma
se a te non
importa del suo giudizio allor...- >>
<< Oh vaffanculo dammi quei cazzo di pantaloni!
>>
<< Per... >> sorride in modo furbo.
<< Favore cazzo >> continuo la frase
diventando rosso in
viso, giuro che non appena riuscirò a riappriopriarmi delle
mie
armi lo ammazzo.
<< Bravo Izzy >> sogghigna mordendosi le
labbra, abbassa le
braccia e io mi riprendo ciò che mi spetta, me li infilo
malamente imprecando poi noto qualcosa e lo fulmino con lo sguardo.
<< Il resto dove cazzo è? >>
<< Il resto te lo dovrai guadagnare. >>
<< Fanculo tu e i tuoi giochetti del cazzo, puoi tenerti
il
resto, non mi interessa. >> faccio qualche passo per
andarmene.
<< Nemmeno delle tue armi? >>
Rimango in silenzio, non so che cosa fare, è anche vero che
sulla nave ne abbiamo qualcuna in più, potrei prendere
quelle.
<< Ho chiesto a Edward il favore di non darti nulla di
ciò
che abbiamo, quindi Izzy se non prendi le tue non ne avrai
più.
>>
Mi volto di scatto.
<< Che cazzo hai fatto? >> domando
avvicinandomi, lo prendo
per la maglia e lo tiro verso di me, ha davvero superato il limite,
potrei ucciderlo e fingere che sia affogato in acqua o cose simili,
anzi dirò che nemmeno l'ho visto questo babbeo.
<< Solo un modo per assicurarmi la tua attenzione, loro
sanno che
sono venuto da te quindi se mi succede qualcosa la colpa
sarà
tua. >>
Lo spingo via.
<< Vaffanculo stronzo! >>
<< Sai cosa, potrebbe non importarmene un cazzo di loro,
potrei
ucciderti e andarmene o fingere che non sei mai arrivato da me
>>
vedo la sua espressione mutare, ora sono io a ridere.
<< Non avevi pensato a questo vero piccolo bastardo?
Pensi di
essere più furbo degli altri ma la verità
è che
sei solo uno stronzetto patetico. >>
E' in silenzio, lo osservo chiedendomi che cosa la sua piccola mente
stia elaborando.
<< D'accordo allora fallo, uccidimi avanti.
>>
<< Non lo dici sul serio. >>
Mi guarda e ad un tratto quella paura che gli leggevo negli occhi non
c'è più.
<< Avanti Izzy, so che lo desideri da quando mi hai
incontrato,
sono qui, non cercherò nemmeno di difendermi tanto sarebbe
inutile. >>
Il mio respiro è accelerato, sento montare su una rabbia
tale
che potrei spaccare qualunque cosa a mani nude, stringo i pugni con
forza spiazzato da quell'arrogante ragazzino, perché non
riesco
a trovare la forza di farlo, un tempo non ci avrei pensato due volte,
mi sono rammollito, ringhio e con un urlo gli sono addosso, cadiamo
entrambi con un tonfo sulla sabbia, aveva detto che non avrebbe lottato
ma l'istinto umano prevale su tutto, cerca di togliermi le mani dal suo
collo ma io stringo più forte per un attimo poi gli prendo
le
braccia e lo blocco con i polsi a terra, ansima per lo sforzo appena
compiuto e anche io devo riprendere fiato, si lecca le labbra in
maniera lasciva e fa un sorrisetto che non mi piace per niente.
<< Vuoi che ti supplichi di risparmiarmi o preferisci
stia in silenzio? >
Spingo le mani sui suoi polsi soddisfatto di vedere il suo viso
contorcersi per un attimo.
<< Zitto. >>
<< Oh sei un tipo che preferisce farlo in silenzio,
interessante
>> perché ho la sensazione che stia parlando
di altro?
<< Vuoi chiudere quella cazzo di bocca? >>
urlo ma l'unica cosa che ottengo è un lieve sorrisino.
<< Ti ucciderò chiaro, adesso. >>
Fa una smorfia con il viso come se veramente avesse accettato la sua
fine.
<< Posso almeno aver un'ultima parola, sai gli ultimi
desideri
sono sempre concessi >> so che dovrei dirgli di no ma non
lo
faccio.
<< Muoviti. >>
<< Potresti lasciarmi i polsi, mi viene un po' difficile
parlare quando sono...- >>
Rido.
<< Credi che io sia stupido? >>
<< Avanti Izzy sei più forte di me, se anche
dovessi
provare a scappare mi fermeresti in un attimo >>
effettivamente
non ha tutti i torti, gli lascio andare i polsi sfiorando lentamente
le sue braccia, lui mi guarda e piano si tira su, i suoi occhi si
addolciscono, vedo una scintilla passarci dentro, mi prende il viso con
le mani e mi bacia, rimango immobile non aspettandomi affatto quel
gesto, sgrano gli occhi mentre i suoi sono completamente chiusi,
sento le sue dita sulla mia pelle, sono delicate e morbide niente a che
vedere con le mie, è una bella sensazione ma mi riscuoto da
quel
pensiero, lo spingo via guardandolo scioccato.
<< Che cazzo fai? >> dico mentre mi pulisco
la bocca con il dorso della mano.
Lui stringe le labbra e mi guarda come se non avesse fatto niente.
<< Ora puoi uccidermi oppure posso andare a prendere il
resto dei vestiti. >>
Lo guardo ancora sconvolto, ci penso seriamente perché dopo
questo si meriterebbe davvero di essere ucciso, scuoto la testa e
sposto lo sguardo altrove.
<< Vai a prenderli e levati da qui >> mi
sposto per farlo
passare, lo sento allontanarsi mentre io rimango seduto perso tra i
miei
pensieri, ritorna ma non ho la forza di guardarlo in faccia, si siede
vicino a me probabilmente continuando a fissarmi, perché non
se
ne va mi chiedo, o gli piace il rischio o è un completo
imbecille.
<< Che cosa significano i tatuaggi che hai?
>> domanda,
come fa a fingere che non sia successo niente, forse perché
non
rappresenta niente per lui ciò che ha fatto e questo
pensiero mi
genera fastidio e rabbia, non doveva permettersi di giocare
così
con me.
<< Significano fatti i cazzi tuoi. >>
<< Strana come cosa da appiccicarsi sul corpo
ma ognuno ha...- >>
Mi alzo perché sono stanco di sentirlo, sussulta e poi mi
guarda, deve essersi spaventato per il mio movimento brusco ma cazzi
suoi, non me ne importa niente né di lui né di
ciò
che prova.
<< Voglio che da ora in avanti tu mi stia lontano chiaro?
O la
prossima volta non sarò così gentile, ti sei
divertito
abbastanza e te l'ho lasciato fare, probabilmente ho perso la testa da
un po' ma adesso sono di nuovo in me >> non risponde ed
è
saggio da parte sua, mi allontano a grandi passi per fuggire da quella
stupida spiaggia, da quel ragazzino e da tutto il resto, entro nella
mia cabina quando l'occhio mi cade su quel ritratto ancora appeso al
muro, lo strappo via, lo appallottolo e lo getto per terra, che si
fotta lui e i suoi disegni del cazzo.
Quando decido di uscire dalla mia stanza me lo trovo davanti che mi
sbarra la strada, gli ordino di spostarsi ma non lo fa anzi mi investe
con la sua solita raffica di parole.
<< Ho capito, tu temi io voglia prendermi gioco di te, ma
non è così Izzy. >>
Stringo le labbra in una linea sottile, non voglio trapeli nulla dalla
mia espressione.
<< Hai finito? >>
<< No >> dice e mi spinge dentro chiudendo
la porta.
<< Non sono Edward. >>
Rido schernendolo.
<< Bella scoperta >> dico.
<< So che non sarò mai alla sua altezza, non
sono figo e coraggioso come lui ma...- >>
<< L'unica cosa che voglio da te è che esci
dalla mia cazzo di stanza. >>
Esita, guarda la porta poi di nuovo me.
<< Se ti dimostrassi che puoi fidarti di me avrei almeno
una possibilità? >>
Mi avvicino e lo tiro per la maglietta verso il basso, i nostri visi
sono molto vicini ora, mi guarda le labbra ma io non guardo le sue
anche se una parte di me vorrebbe farlo, la ignoro così come
non
considero le sensazioni che questa vicinanza mi sta dando, avvicina il
viso socchiudendo gli occhi, pensa io voglia baciarlo e forse lo vorrei
davvero ma fortunatamente mi è rimasto un briciolo di
sanità
mentale, lo trascino con me, apro la porta e lo sbatto fuori, mi
appoggio contro di essa sentendo il cuore battere troppo forte, non
può succedere, non di nuovo.
Decido di non uscire per niente fino a domani almeno, se Barbanera
avrà bisogno può sempre chiedere agli altri,
può
fare a meno di me per un po', rifiuto anche il cibo consapevole che non
riuscirei a mandare giù niente, mi sdraio sulla brandina
pensando che almeno chiudere gli occhi mi aiuterà contro il
mal
di testa ma sento una voce fuori dalla porta.
<< Avevo una persona prima quando Stede aveva ancora il
suo
equipaggio, prima che ci attaccassero, eravamo una bella squadra tutti
insieme e...mi mancano parecchio, però c'era qualcuno di
molto
speciale, lo amavo ma il nostro era un rapporto diciamo...aperto.
>>
Quindi è come pensavo, sono solo un rimpiazzo anche per lui,
anzi vorrebbe fosse così ma non glielo lascerò
fare che
rimanga pure fuori a parlare con la porta io non ho intenzione di dire
niente.
<< Il punto Izzy è che sì mi manca
ma non nel modo
in cui ad Edward mancava Stede e viceversa, scusa se tiro fuori ancora
loro due però non so in quale altro modo farti capire questa
cosa, questo è il mio...passato, non ci sono altri segreti
che
devi sapere, l'unica cosa che è mai contata veramente
è
stata questa. >>
Sento gli occhi umidi, la gola mi fa male e sento anche il petto come
se stesse andando a fuoco, mi mordo forte la lingua per non dare adito
a queste sensazioni, non voglio cedere e non voglio nemmeno
rispondergli, non me ne importa niente di lui o del suo passato, per
quanto mi riguarda più essersi sbattuto persino il re, non
rispondo sperando se ne vada, spengo la candela e mi rigiro nel letto.
Apro gli occhi e capisco che è mattina dai lievi raggi del
sole
che filtrano dall'oblò, mi alzo stirandomi poi sospiro
pensando
a cosa mi toccherà sopportare oggi, ieri è stata
una
giornata troppo pesante, mi sento a pezzi e sinceramente potrei essere
più intrattabile del solito, apro la porta con uno sbuffo e
qualcosa mi cade sui piedi o meglio qualcuno.
<< Ahu >> mugugna massaggiandosi la nuca,
io alzo le sopracciglia.
<< Sei stato qui fuori per tutta la notte?
>> gli domando incredulo.
<< Sì >> risponde mentre si alza
sistemandosi i vestiti stropicciati.
<< E perché diamine lo hai fatto?
>>
Lo vedo arrossire e la cosa mi da uno strano senso di soddisfazione, si
guarda un po' intorno poi punta gli occhi di nuovo su di me.
<< Perché volevo farlo e basta
>> la sua voce è così bassa,
sospiro massaggiandomi il viso.
<< Senti aspetta pure il ritorno del tuo cazzo di amante
o
qualsiasi cosa sia, lasciami perdere >> alza le
sopracciglia ma
non voglio nemmeno sapere che cosa ha pensato, lo supero spingendolo di
lato ma lui chiaramente non si arrende.
<< Sei geloso? >> mi blocco in mezzo al
corridoio, tiro
fuori il coltello di colpo e in un attimo sono su di lui puntandoglielo
alla gola, in quel momento però compare Bonnet.
<< Buon giorno ragazzi, che state combinando?
>>
Abbasso la lama e il ragazzo accanto a me balbetta qualcosa,
così prendo io la parola.
<< Gli stavo insegnando come si uccide qualcuno che dice
la cosa
sbagliata >> faccio un finto sorriso e Bonnet sembra
sorpreso.
<< Oh bene mi fa piacere che voi due socializziate ma
abbiamo del
lavoro da fare, magari Izzy un giorno puoi insegnarlo anche a me
>> sorride in quel suo modo stupido e sparisce dalla
nostra
vista, il ragazzo mi guarda in modo strano, mi rendo conto presto che
sono ancora premuto contro di lui, mi sposto lasciando passare lui per
primo.
<< Guardati le spalle >> dico prima che
sparisca.
<< O potrei non farlo >> dice facendomi
l'occhiolino e io
rimango sempre più perplesso ma stranamente in quel momento
non
è la rabbia che sento ma qualcos'altro, una strana
sensazione
che non riesco proprio a capire ma che magari ignorandola se ne
andrà da sola, vado a fare colazione senza più
soffermarmici.
Nel pomeriggio dopo aver sistemato alcune cose salgo sul ponte e
lì vedo Edward e Bonnet che sono affacciati alla ringhiera,
sono
molto vicini e si guardano con quell'espressione da ebeti, non so
perché ma non mi sposto di solito me ne sarei andato ma
rimango
a osservarli chiedendomi come sarebbe se al loro posto ci fossimo io e
quel ragazzo tanto irritante, serro forte la mascella, non dovrei fare
certi pensieri ma soprattutto odio il fatto che i miei piedi non si
scollino da quel dannato pavimento.
In quel momento proprio lui si avvicina a me a una distanza fin troppo
personale tanto che le nostre spalle si sfiorano, non dice nulla e io
lo apprezzo, forse non è così stupido come
pensavo, sento
uno strano calore al petto e una spinta che non lascia la mia mente,
stringo più forte i pugni << Spriggs
>> dico senza
guardarlo, << sì? >> risponde,
mi prendo il mio
tempo perché è difficile dire quello che sto per
dire ma
quando sto per aprire la bocca una cannonata colpisce la nave facendoci
finire entrambi a terra, da quel momento inizia il panico
più
totale.
Se c'è una specie violenta in questo mondo sono i cacciatori
di
taglie, non agiscono in nome della legge come la marina e nemmeno per
necessità come i pirati, a loro importa arricchire le loro
tasche senza curarsi di chi hanno davanti, la cosa peggiore
è
che spesso a nessuno importa se sei vivo o morto, una taglia
è
una taglia, non importa se il cuore batte ancora, l'importante
è
compiere il lavoro e credo che sulla testa di Barbanera ce ne sia una
bella grossa da tempo.
Ci prepariamo a combattere con spade e pistole, loro non sono molti
più di noi ma sono forti, mentre mi fiondo nella mischia non
so
perché il mio pensiero va al ragazzo, spero che si sia messo
in
salvo in qualche modo, che si sia nascosto o temo che non ne
uscirà vivo di qui.
<< Fermi! >> grida una voce e quegli uomini
obbediscono
come soldatini, io non capisco cosa stia succedendo, guardo gli altri e
incontro lo sguardo di Edward anche il suo è perso nel
vuoto,
capisco come si sente è la seconda volta che viene attaccato
così brutalmente e ha paura di perdere Bonnet di nuovo,
questo
non lo farà ragionare lucidamente.
<< Cerco Izzy Hands, qualcuno mi ha detto che si trova
sulla nave
di Barbanera consegnatemelo e visto che ci serve vivo vi
risparmierò. >>
Cosa? Cercano me, forse non hanno preso molto bene il fatto che io
abbia mollato il lavoro per fuggire con il pirata più
ricercato
del mondo, solitamente però non la prendono così
sul
personale però ho un vantaggio non sanno come sono fatto,
non
sanno che sono io e mi domando chi cazzo gli abbia mandati senza una
minima descrizione, forse erano convinti che mi sarei consegnato
spontaneamente, nessuno sulla nave parla e questo mi stupisce,
soprattutto perché Edward sta rischiando grosso, per colpa
mia
potrebbe perdere di nuovo il suo ragazzo se le cose si mettessero male,
ma questa lealtà da parte di tutti soprattutto di Bonnet mi
fa
salire un senso di protezione verso tutti loro, come se davvero facessi
parte di qualcosa di più che una semplice ciurma di pirati.
<< E va bene io vi ho avvisati >> parla
l'uomo.
<< Prendete quei due >> e in un attimo due
dei suoi
scagnozzi afferrano Bonnet e Spriggs che terrorizzati urlano qualcosa,
io sgrano gli occhi sentendomi anche io in preda al panico, un urlo mi
esce spontaneo fuori dalla gola senza che io possa controllarlo.
<< Lucius! >> urlo guardandolo con
disperazione, sento il
fiato mancarmi e la mia testa è assalita dai pensieri, un
altro
urlo si affianca al mio.
<< STEDE! >>
Mi volto verso Edward e leggo il disagio, la paura nei suoi occhi,
è combattuto, non vuole tradire me ma non vuole nemmeno
perdere
lui, mi guarda io gli sorrido, forse il primo sorriso sincero che gli
faccio da tempo, avanzo di un passo e guardo in faccia quegli idioti
<< Sono io Izzy Hands. >>
Faccio l'errore di guardare verso il basso e vedo gli occhi di Lucius
diventare tristi e spaventati, lo sento mormorare un no che mi spezza
il cuore ma devo concentrarmi, torno a guardare il capo di quei
banditi, sogghigna soddisfatto di aver raggiunto il suo scopo.
<< Molto bene Izzy saggia decisione, ora o vieni con noi
e
uccidiamo uno solo di loro o resti e li uccidiamo entrambi, hai un
minuto per decidere chi deve morire. >>
Il mondo mi cade addosso in quell'istante, sento il pavimento
sprofondarmi sotto i piedi e mai come ora vorrei essere da tutt'altra
parte, non ho mai avuto problemi a prendere decisioni difficili ma ora
se scelgo uno Edward non me lo perdonerà mai, mi
odierà
ma soprattutto gli causerei tanto di quel dolore che non credo
potrò mai sopportarlo, se scelgo l'altro sarò io
a
soffrire e non perdonarmelo per sempre.
<< Izzy... >> lo sguardo mi cade su quegli
occhi scuri ora
così pieni di coraggio e luminosi, la sua voce mi ha
attratto ed
è così diversa << va tutto bene,
scegli pure me
io...- >> gli arriva un pugno dritto sul volto che lo fa
cadere a
terra, io stringo i pugni con una rabbia tale che vorrei uccidere quei
bastardi a mani nude.
<< No è me che devi scegliere!
>> urla Bonnet preso
dal panico, scommetto che nemmeno si rende conto di cosa sta dicendo.
<< Stede... >> mormora Edward con gli occhi
lucidi.
<< Sono il capitano della nave, lo dici sempre anche tu
Ed...il
capitano va giù con la nave >> gli sorride
cercando di
rassicurarlo.
<< No... >> sentire la voce così
spezzata di Edward
mi fa sentire male, ha gli occhi lucidi e alcune lacrime stanno
già scendendo, un pugno arriva dritto anche sulla faccia di
Bonnet che si lamenta per il dolore.
<< Zitto o vi uccidiamo entrambi senza negoziare.
>>
<< E va bene mi sono stancato, dagli una lezione
così si
sbrigherà a decidere, comincia prima con il morettino
>>
in un attimo Lucius viene colpito violentemente, io non ce la faccio
più a guardare.
<< BASTA! >> urlo e uno di loro lo tira su
per i capelli e
me lo butta addosso, lo stringo tra le braccia, le sue gambe non
reggono così mi chino insieme a lui tenendolo stretto, lui
sorride in un modo così dolce, troppo dolce per uno come me.
<< Mi hai chiamato Lucius >> sussurra a
mezza voce e io lo
realizzo solo ora, è vero l'ho chiamato per nome per la
prima
volta, ma in una situazione del cazzo.
Annuisco sentendo gli occhi diventare umidi ma poi una voce mi distrae.
<< Bene hai fatto la tua scelta, uccidete il biondino.
>>
<< NO! >> urlo lasciando Lucius sdraiato ai
miei piedi, mi
alzo con calma e guardo tutti loro con odio, tiro fuori la pistola e me
la punto alla testa.
<< Se lo toccate giuro che mi ammazzo e voi luridi
bastardi
rimarrete a mani vuote, nessuna ricompensa giusto se io muoio.
>>
Il capo ride.
<< Non lo faresti mai, ci hanno parlato di te.
>>
<< Chiunque sia non sa un cazzo di me, vi servo vivo bene
sono
qui, verrò con voi e farò qualunque cosa vogliate
ma se
uno di loro morirà farò lo stesso, ovviamente
questo vale
fino a che non siamo fuori dalla nave. >>
Il silenzio intorno a noi è carico di tensione, tra sguardi
terrorizzati, increduli e pieni di rabbia aspettiamo tutti in silenzio
la decisione di quell'uomo, non ci credo nemmeno io di aver fatto una
cosa del genere, per risparmiare la vita a quello stupido di Bonnet
poi, spero tanto che il piano funzioni e che quegli idioti facciano la
scelta giusta.
<< Lasciatelo andare >> dice il capo e
l'uomo spinge via
Bonnet con un calcio, Edward si mette davanti a lui in segno di
protezione poi guarda me che abbasso la pistola e rassegnato vado verso
il mio destino, vorrei voltarmi per salutare almeno Lucius ma non posso
abbassare la guardia e poi non voglio vedere i suoi occhi, preferisco
ricordarlo con il coraggio e il sorriso di prima, gli altri uomini si
spostano sempre tenendoci tutti d'occhio, salgono uno ad uno sulla loro
nave ma quando tocca a me sento un colpo di pistola, il capo che era
vicino a me crolla a terra con un buco nel petto, lo guardo
scandalizzato e poi mi giro per vedere da dove è partito il
colpo.
Non posso credere ai miei occhi c'è Bonnet che tiene con
mani
tremanti una pistola ancora fumante, guarda terrorizzato dalla mia
parte e poi indietreggia cadendo a terra, Edward vorrebbe andare da lui
ma sa cosa è meglio fare, ci scambiamo solo un'occhiata e
poi
partiamo all'attacco approfittando della confusione appena creata,
montiamo sulla loro nave con Ivan e Fang al seguito e riusciamo a
metterli tutti al tappeto, alcuni di loro muoio mentre altri
sono parecchio feriti, ce ne andiamo minacciandoli di non farsi
rivedere
mai più.
Quando saliamo sulla nostra Edward mi guarda, sta per dire qualcosa ma
lo fermo.
<< Va da lui >> gli dico indicando con un
gesto della testa
Stede che sta piangendo in un angolo ancora sconvolto, lui annuisce e
io
mi occupo di buttare in mare l'idiota che ci ha attaccato poi vado da
Lucius che è seduto per terra, confuso e con la faccia
tumefatta, mi chino e lo guardo.
<< Te le sei fatte dare per bene >> gli
dico facendolo
ridere, leggo qualcosa nel suo sguardo come una sorta di gratitudine.
<< Sono felice tu sia vivo >> mi dice e io
spalanco gli
occhi, lo guardo sorpreso e lui mi sorride << e sono
anche felice
che non ti abbiano preso, anche se non ho capito che cosa esattamente
sia successo. >>
Cerco di ritrovare le parole, mettere in fila i pensieri soprattutto
perché se si accorgesse di avermi spiazzato con quello che
ha
detto non mi darebbe un attimo di pace sbattendomelo in faccia in
continuazione.
<< Nulla di che, Bonnet è finalmente diventato
un vero
pirata anche se questo ci costerà parecchi giorni di
piagnistei.
>>
<< Che vuoi dire? >> domanda arricciando le
sopracciglia.
<< Quel coglione mi ha salvato sparando al capo, io e gli
altri
abbiamo potuto dare una lezione a quegli imbecilli grazie a lui.
>>
<< Stede? Quello Stede? >>
<< Proprio lui >> dico annuendo.
<< Non so se essere più stupito che abbia
sparato a qualcuno o che ti ha salvato la vita. >>
<< Lo ha fatto solo per rinfacciarmelo ne sono sicuro
>> ridacchio.
<< Sarà sconvolto >> sussurra
con voce bassa, non
voglio si preoccupi troppo, deve pensare a sé adesso.
<< C'è Edward con lui, starà bene.
>>
Annuisce poi si massaggia la faccia mugolando.
<< E' messa così male? >> mi
chiede.
<< No, è la tua solita faccia da cazzo
>> lo tiro su divertendomi dei suoi borbottii.
<< Vieni devi essere medicato o rischi un'infezione e
dopo sì che la tua faccia sarà inguardabile.
>>
<< Era un complimento Izzy? >> sogghigna,
io sposto lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco.
<< Non perdi mai l'occasione tu vero? >>
ringhio andando avanti.
<< Mai >> risponde poi si affianca a me
<< sarai tu
il mio dottore? >> mi chiede con una voce così
lasciva da
farmi attorcigliare lo stomaco.
<< Sta zitto e seguimi! >> sbraito.
<< Sì...dottore. >>
Dio quanto si sta divertendo, lo spingo a sedere sul letto, vado a
prendere il cotone e il disinfettante, ne imbevo il tessuto e glielo
premo con poca delicatezza sulla faccia, sì l'ho fatto di
proposito così ci penserà due volte prima di fare
lo
stronzetto.
<< Ahu! >> sussulta.
<< Fermo o finirò per ficcartelo in un occhio.
>>
<< Lo hai fatto di proposito >> brontola
incrociando le braccia, io scuoto la testa.
<< Forse sì o forse no chi può
dirlo. >>
<< Sei pessimo come medico lasciatelo dire.
>>
<< Mmm non ci dormirò la notte
>> lo imbevo di nuovo e disinfetto un altro punto questa
volta facendo piano.
<< Non dovresti anche soffiarci sopra? >>
Mi fermo e lo guardo tirandomi un po' indietro.
<< Che cazzo sei un bambino? >>
<< No ma sono ferito e quel coso brucia da morire, un
minimo di
riguardo penso di meritarmelo dopo essere stato colpito sulla mia
splendida faccia. >>
Quanto cazzo è drammatico, vorrei dirgli che nemmeno gli
resterà la cicatrice ma lo lascio crogiolarsi nel suo brodo
giusto per divertirmi un po'.
<< Non soffierò sulla tua cazzo di faccia
Lucius. >>
<< Lo hai detto ancora. >>
<< Cosa? >>
Sorride guardandomi, io sposto lo sguardo imbarazzato, meglio se mi
concentro su ciò che sto facendo.
<< Chiudi gli occhi devo andarci vicino e non voglio
sentirti
urlare nel caso dovessi sbagliare mira >> fa come gli
dico ma
io rimango fermo, guardo quel viso che se anche pieno di lividi e
graffi sembra così bello e candido, allungo la mano per
disinfettare ma non ho il coraggio di farlo, sono bloccato, il mio
sguardo viene attratto dalle sue labbra, così invitanti e
carnose, ho paura, ho il terrore che tutto vada male come la prima
volta, sto combattendo contro me stesso ma non appena lo vedo
arricciare le sopracciglia annullo la distanza tra noi prima che apra
gli occhi, non ci credo di averlo appena baciato,
Lui rimane rigido per un attimo ma poi sento le sue mani prendermi il
viso e rispondere al bacio con foga tirandomi verso di lui, mugola
aprendo la bocca, desiderando di più ma io mi fermo
spingendolo
leggermente all'indietro con il terrore che voglia solo appagare un suo
desiderio.
<< Quanta fretta >> dico, lui si
lecca le labbra e riprende fiato prima di rispondere.
<< Temevo cambiassi idea se non avessi risposto
all'istante, non volevo giungessi a una conclusione sbagliata.
>>
Cazzo possibile debba sempre essere così fottutamente tenero
e
premuroso, lo guardo prendendo un respiro e poi mi fiondo sulle sue
labbra, mi siedo sopra di lui sentendo le sue mani artigliarmi i
fianchi, lo spingo verso il basso facendo attenzione a non toccargli il
viso, credo abbia sbattuto la testa contro il legno perché
mugola ma non si ferma anzi inverte le posizioni e ora è lui
sopra di me che mi guarda con due occhi stupefatti e lucidi, mi
accarezza partendo dal viso fino ad arrivare all'addome, osserva il suo
movimento poi torna con gli occhi su di me.
<< Non lo faremo ora >> dice, io arriccio
le sopracciglia confuso.
<< O penserai che voglio approfittarmi di te e io non
voglio, ti
desidero, Dio se ti desidero e non vedo l'ora di toglierti tutta questa
pelle su cui ho fantasticato per giorni interi ma...non oggi.
>>
<< Aspetta un attimo tu hai fantasticato su...oddio
Lucius sei...sei >> ride poi mi blocca i polsi con le
mani.
<< Ripetilo >> mi chiede.
<< Cosa? >>
<< Lo sai. >>
Alzo gli occhi al cielo dovevo saperlo che tutta questa situazione mi
si sarebbe ritorta contro.
<< Lucius >> ripeto e mi esce un tono del
cazzo tutto
gracchiante, << ma è l'ultima volta che lo
faccio quando
me lo chiedi. >>
<< Mi piace come suona dalle tue labbra. >>
Penso di essere arrossito però sono anche un po' disgustato
da tutta questa sdolcinatezza.
<< Oh ti prego risparmiami queste scene tutte zucchero e
miele. >>
Ride e rido anche io senza farmi sentire, si accoccola accanto a me e
io gli avvolgo un braccio intorno alle spalle, lui appoggia una mano
sul mio petto, ricambio il gesto posando la mia sopra la sua, mi sento
bene dopo tanto tempo, sono così sollevato che questo
piccolo
disgraziato non sia morto e soprattutto almeno per oggi non voglio
pensare a niente tranne che a questo.
Il mattino seguente sembra che tutto abbia un aspetto nuovo, il mare
brilla ed è così chiaro che quasi si
può vedere il
fondale, il cielo è azzurro e limpido, il sole alto nel
cielo
splende così tanto che si fa quasi fatica a tenere gli occhi
aperti, sulla nave però ci sono ancora i postumi della
giornata
di ieri, Bonnet non è ancora uscito dalla sua cabina ma vedo
Edward spuntare sul ponte e avvicinarsi a me, tituba un istante poi
parla.
<< Amico...per quello che hai fatto ieri. >>
<< Non ringraziarmi alla fine è stato
quell'idiota del tuo
fidanzato a salvare la situazione, ancora non riesco a crederci.
>>
Ridacchia ma poi torna serio.
<< Già ma se non fosse stato per te non
avrebbe potuto
farlo e poi se non avesse avuto il coraggio ora saresti con loro, ma Iz
io ti avrei cercato...- >>
<< E saresti stato un coglione, l'ho fatto per voi, per
permettervi di vivere tranquilli e tu avresti mandato tutto a puttane,
bello stratega sei >> mi fingo indignato ma in
realtà le
sue parole mi fanno piacere solo che non sono ancora pronto a lasciarmi
andare del tutto.
<< Non si abbandonano gli amici, e tu fai parte della
nostra
squadra che ti piaccia o no >> in quel momento arriva
Lucius,
Edward ci lascia soli non so se perché ha capito qualcosa
dai
nostri sguardi o è solo una mia fantasia.
<< Come stai ? >> mi domanda appoggiando la
schiena alla ringhiera.
<< Dovrei chiederlo io a te. >>
<< Bene grazie, il medico di ieri ha fatto un buon lavoro
ma
dovrebbe lavorare sui modi >> gli do un piccolo pugno
sulla
spalla, ride e allo stesso tempo anche io sorrido.
<< Immagino che il paziente era un cazzone.
>>
<< Solo un po' >> mi guarda sorridendo,
stringe le labbra spostando lo sguardo sul mare poi su di me.
<< Se adesso faccio una cosa rischio di trovarmi un
pugnale conficcato nel corpo? >>
<< Dipende da cosa >> rispondo, vedo il suo
petto gonfiarsi
poi si china su di me e mi lascia un bacio delicato sulle labbra, si
stacca guardandomi in un modo così sdolcinato e io temo di
avere lo stesso sguardo, butta fuori l'aria nemmeno avesse vinto un
premio, non capisco perché si agita tanto.
<< Santo cielo è incredibile che l'ho appena
fatto. >>
Alzo un sopracciglio.
<< Veramente è già la terza volta
questa >> gli faccio presente.
<< Sì ma è la prima volta che posso
farlo liberamente, senza temere di essere ucciso o rifiutato.
>>
Cade un silenzio imbarazzante su di noi, devo ancora prenderci la mano
anzi penso che entrambi dobbiamo imparare a essere a nostro agio con
questa cosa, nessuno dei due avrebbe mai immaginato sarebbe successo
tra noi, all'inizio nemmeno lo sopportavo e credo che lui si divertisse
solo a punzecchiarmi mentre ora tutto è cambiato.
<< Hai visto Stede? >> mi chiede.
<< No. >>
Lui mi guarda in un modo che la dice lunga.
<< Suppongo debba andare a...bé a
fare qualunque cosa
si faccia in questi casi >> dico e dal suo sorrisetto
capisco che
ho centrato il punto, lo lascio lì e vado sottocoperta,
quando
sono davanti alla cabina dei capitani mi blocco, prendo un respiro e
poi busso, Edward mi fa entrare, gli chiedo se posso parlare un attimo
da solo con Bonnet e lui acconsente, mi avvicino a quell'omuncolo
appallottolato sul suo letto ancora in vestaglia, mi guarda poi sposta
lo sguardo.
<< Se sei venuto per lamentarti e dirmi che...-
>>
<< Chiudi quella bocca Bonnet, sono qui per...per dirti
che...grazie per aver fatto ciò che hai fatto.
>>
Annuisce tirando su col naso.
<< Dico sul serio. >>
<< Sì ti credo >> dice lui senza
guardarmi, io sospiro, non ci credo che lo sto per fare.
<< Senti Stede capisco che non sei a tuo agio con gli
omicidi ma
credimi uccidendo lui hai risparmiato la vita a parecchie persone.
>>
Lui stringe le ginocchia al petto.
<< Persone che probabilmente ne uccidono altre e
così via... >> si lamenta.
<< Anche ma loro non uccidono solo i cattivi, tolgono la
vita a
chiunque si metta sulla loro strada, a volte anche solo per
divertimento. >>
Si gira a guardarmi con gli occhi lucidi.
<< Strano tu non mi dica che questa è la vita
di un pirata e devo imparare a farci i conti. >>
<< Questo non è compito mio, sarai tu a
capirlo o anche a
non capirlo mai, ma quello che voglio tu capisca è che quei
tizi
sono molto più violenti di molti pirati, non hai ucciso un
innocente e nemmeno lo avresti fatto se al mio posto ci fossi stato tu,
ti saresti lasciato catturare, perché tu sei...sei una brava
persona Bonnet e non me lo sentirai dire di nuovo, e inoltre se lo
racconti a Edward sappi che negherò di avertelo detto.
>>
Gli scappa una piccola risata.
<< Lo pensi davvero? >>
<< Sì. >>
Faccio per andarmene ma lui mi ferma.
<< Izzy? >>
<< Mh? >>
<< Grazie. >>
<< Sì fanculo >> esco chiudendo
la porta, sto
sorridendo, mi capita spesso in questi ultimi giorni ed è
strano, da un lato sono felice dall'altro ho paura che sia tutta
un'illusione e che finisca lasciandomi di nuovo in balia di quelle
sensazioni orribili, da quando ho conosciuto Edward sono cambiate tante
di quelle cose e anche io sono cambiato, non avrei mai accettato di
provare queste cose invece adesso sento di volerle sul serio,
rischiando anche di rimanere scottato, ma il pensiero di non provarci
nemmeno mi fa sentire peggio del rischio che c'è dietro.
Giorni dopo ci fermiamo su una piccola isola per festeggiare la nostra
vittoria e il fatto che siamo ancora tutti vivi, dopo mangiato
però io torno sulla nave perché ho voglia di
rimanere un
po' da solo, in questo ultimo periodo ho cercato di fare finta che la
storia con Lucius non mi preoccupasse ma mi fa strano persino pensarlo
e ho la costante paura che lui se ne vada o che torni la persona che
c'era prima di me e lo porti via, la mia solitudine non dura molto, mi
sento abbracciare da dietro e lo riconosco subito.
<< Tesoro? >>
<< Mh? >> rispondo con un monosillabo.
<< Va tutto bene? >>
Sospiro appoggiando la testa sulle mie stesse mani.
<< Sì credo. >>
<< Io non penso invece >> allora
perché lo chiedi
vorrei dirgli ma sto zitto, sto cercando di essere meno brusco almeno
con lui.
<< Devo dirtelo per forza o possiamo evitare la
conversazione? >>
Mi stringe più forte posandomi un bacio tra i capelli.
<< La prima, so che non ti piace parlare di queste cose
ma a volte è necessario per liberarti. >>
<< Sto solo facendo i conti con il fatto che un giorno mi
lascerai anche tu, ti pregherei di dirmelo adesso giuro che non ho
intenzione di farti niente nel caso, lo accetterò e
basta, tanto è già successo una volta.
>>
Non me lo aspetto e così lui mi fa voltare in modo poco
delicato e mi guarda dritto negli occhi.
<< Sei un idiota, ti preoccupi che tutti ti feriscano e
tu invece
non ci pensi due volte a fare lo stronzo, io non ho intenzione di
lasciarti né ora né mai, e nemmeno voglio qualcun
altro
è strano anche per me sai, ero abituato a lasciarmi aperte
parecchie porte ma da quando ci sei tu non sento il desiderio di stare
accanto a nessun altro, quindi piantala di dire cose cattive solo per
allontanare le persone e farle fuggire da te, con me non ha mai
funzionato e credimi non funzionerà mai. >>
Lo guardo alzando le sopracciglia chiedendomi se ha avuto sempre la
lingua così lunga, non avrei mai perdonato qualcuno che
avessee
usato quel tono invece dopo un attimo in cui sono perplesso scoppio a
ridere, lui mi guarda strano, non sa cosa aspettarsi così
sciolgo i suoi dubbi, lo prendo per la maglietta e lo tiro a me per
baciarlo.
<< Sappi che questa tua giacca è orribile e
troppo corta
>> dico sulle sue labbra, lui mi posa un altro bacio e mi
morde
piano il labbro.
<< E io voglio che quell'anello sparisca dal tuo collo.
>>
Sogghigno accarezzandogli i capelli.
<< Posso pensarci. >>
Sinceramente non ho idea di quanto durerà la nostra storia,
non
ho mai avuto una relazione per cui sono completamente estraneo ma
rispetto a prima ho il desiderio di provarci, provare a vedere come va,
se è una cosa che fa per me o se finirò a
uccidere
davvero quello stupido ragazzino che non la finisce di guardarmi in
quel modo, pur non sapendo tutte queste cose per nulla al mondo
cambierei quello che è successo, anche i momenti brutti sono
serviti a portarmi fino a questo punto, lascio cadere l'anello in mare
come segno di qualcosa che si è concluso e mi dirigo verso
ciò che mi aspetta con la consapevolezza di non essere
più da solo.
Fine
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