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Autore: ineffable    14/07/2022    1 recensioni
E' il continuo di: " Il nostro destino intrecciato."
Una giacca e una cravatta così è iniziata questa storia, la loro storia, quella di due pirati che si sono incontrati per caso e si sono ritrovati a bordo della stessa nave, Izzy con il cuore spezzato e Lucius che fa di tutto pur di donargli il suo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Izzy Hands, Lucius, Stede Bonnet
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è tutta per Leila91 perché è un cuoricino dolce, spero tanto ti piaccia <3


Lucius


Lo avevo detto no che avrei rivisto quell'irritante ragazzo? Ebbene è saltato fuori che fa parte della ciurma di quell'idiota di Bonnet, o almeno l'unico che ha ritrovato fino ad ora, Dio non voglia che ritrovi anche gli altri perché se tutti assomigliano almeno in parte a quei due imbecilli io giuro che è la volta buona che do le dimissioni e vaffanculo a tutto, a Edward e la sua crisi di mezza età, a Stede e i suoi fottuti boccoli e a Spriggs che se ne va in giro proponendo oscenità a chiunque gli capiti a tiro.
Ho deciso di rimanere a navigare con loro perché sono un uomo di parola io, ho promesso fedeltà al mio capitano ed è ciò che avrà sempre, se mai dovessi tradire qualcuno un giorno non sarà di certo Barbanera anche se qualcosa mi dice che non mi perdonerebbe mai se dovessi far finire quel damerino nelle fauci degli inglesi, sono consapevole che la decisione di restare potrebbe portare danni irreparabili alla mia sanità mentale ma non sono mai stato un tipo che si è preso spesso cura di sé.
Da quando ho rimesso piede in questa dannatissima nave Edward mi guarda sempre come se mi avesse pugnalato per sbaglio, per giorni interi ha cercato in modo assolutamente ridicolo di farmi delle scuse che io non ho voluto ascoltare, ho una dignità da mantenere e se lui ha già mandato al diavolo la sua fatti suoi, però devo dargli atto anzi darlo ad entrambi che hanno cura di non fare i piccioncini per tutta la nave, almeno non quando ci sono io davanti ai loro occhi, questa cosa da un lato l'apprezzo ma dall'altro mi fa sentire come se fossi uno stupido ragazzino fragile di cui loro devono avere cura.
Io ho sempre badato a me stesso tenendomi alla larga da sciocchi sentimentalismi, emozioni e stronzate simili, in un mondo come il mio non c'è spazio per queste cose, ti rendono debole e vulnerabile ed è quello che sta accadendo a Edward, almeno io la penso così, da quando abbiamo iniziato a navigare non abbiamo depredato nessuno, non nel modo classico, da un lato temo che questo sia un segno che Barbanera voglia mollare la pirateria per andarsene a vivere su un'isola con il suo fidanzatino, di conseguenza mollerebbe anche me e sarebbe la seconda volta, non gliela perdonerei in quel caso ma so che non potrei mai fare veramente nulla per fermarlo se questa fosse la sua scelta, di una cosa però sono certo non cederò mai più a simili bassezze come l'affezionarmi a qualcuno o provare dei sentimenti sperando siano ricambiati, è stato un errore e un uomo intelligente impara dai propri errori.
<< Ehi Izzy. >>
Oddio eccolo la rovina delle mie giornate, l'uomo più irritante mai creato su questa terra, sospiro e mi volto per dargli l'attenzione che non merita affatto ma che se non riceve so che non mi darà tregua per tutto il giorno, che almeno impari un po' di disciplina, non può fare come gli pare solo perché è il lecca culo di Bonnet.
<< E' signor Hands per lei >> gli ringhio sulla faccia e odio anche il fatto che sia così più alto di me, non merita tutti quei centimetri in più, ha anche il coraggio di sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
<< Come vuoi, potresti spostare il viso un po' verso sinistra così riuscirei a catturare...- >>
<< Che cazzo stai blaterando? >> uno di questi giorni giuro che lo butto in mare, mi guarda con saccenza e sembra anche scocciato di dover ripetere le cose, che razza di arrogante.
<< Per il tuo ritratto, verrebbe meglio se...- >>
Lo interrompo di nuovo prendendogli di mano quello stupido quaderno, lo stronzo mi stava facendo un cazzo di ritratto senza il mio permesso, no questo è troppo, non posso tollerarlo è una totale mancanza di rispetto, gli avevo già detto come la pensavo di queste stronzate e lui cosa fa mi ritrae e viene qui come se niente fosse a fare richieste, strappo la pagina con rabbia ignorando le sue lamentele, l'appallottolo e la butto in acqua.
<< La prossima te la ficco direttamente in gola >> lo minaccio ma chissà come la mia voce non è così credibile come mi aspettavo, lui però non sembra preoccupato anzi un ghigno divertito gli colora il viso, mi chiedo che cosa possa aver detto di tanto divertente.
<< Almeno mi hai dato del tu >> si avvicina al mio viso << Izzy >> mi fa l'occhiolino e sparisce sottocoperta lasciandomi lì come un idiota, questo comportamento è tutta colpa di quel rammollito del suo capitano, con la sua stupida retorica dei modi gentili e rispettosi, si meriterebbe di finire con un'àncora legata ai piedi, non è nemmeno capace di rimproverarlo, l'unica volta che l'ho visto nervoso è stato quando lo scriba non si era presentato in cabina a scrivere il suo stupido diario del cazzo.
Scendo all'interno della nave per dare un'occhiata alle provviste e per assicurarmi che tutto sia al suo posto quando sento delle risate provenire dalla cucina, non faccio in tempo a capire di chi si tratta che Edward e Bonnet escono di tutta fretta rischiando di finirmi addosso, li guardo cercando di sembrare impassibile, loro si congelano nemmeno avessero visto un fantasma.
<< Scusa amico >> dice Edward, quanto odio quella parola.
<< Non c'è bisogno di scusarsi e nemmeno di fingere che non vi scopiate a vicenda, lo so che state insieme cazzo, nasconderlo non lo rende meno evidente. >>
Bonnet lo guarda con l'aria di chi pensa che il sottoscritto non sia un problema suo ma di Edward e che come tale debba essere lui ad occuparsene, io disgustato volto loro le spalle e mi allontano anche se non so esattamente dove sto andando, sento dei passi dietro di me, figuriamoci se non poteva lasciarmi in pace.
<< Senti Iz... >>
Mi volto stanco di quel discorso e senza aspettare che lo cominci sono io ad iniziarne un altro.
<< Edward sono seriamente preoccupato, siamo in pochi, quei due che si sono aggiunti sono completamente inutili, se dovesse attaccarci la marina o qualche altro pirata del cazzo io non perderò la mia fottuta vita per difenderli o per risparmiare la loro. E sono anche parecchio stanco di starmene qui a non fare niente mentre tu e quell'altro ve la spassate nemmeno foste in vacanza, sono diventato un pirata per t...per l'azione e non ne sto vedendo da troppo. >>
Barbanera mi ascolta guardandomi in quel modo come se stesse davvero prendendo sul serio le mie parole, lui dice che mi preoccupo troppo, che dovrei rilassarmi ma come faccio se su questa cazzo di nave sono l'unico a pensare al futuro e soprattutto a come sopravvivere?
<< Vedi Izzy i nostri metodi sono come dire...cambiati, non sono più la persona che hai conosciuto e non mi va di tornare ad esserlo, quindi è probabile che la nostra pirateria d'ora in avanti sarà più morbida, se non ti sta bene...- >>
Lo guardo malissimo, con una rabbia che mi nasce direttamente dal fegato.
<< Me ne posso andare vuoi dire? Se non accetto i vostri modi da fighette posso andarmene a fanculo tanto tu hai già chi ti sbatte, è questo che ti interessa, solo questo. >>
<< Non...Izzy dai... >>
<< Fanculo Edward. >>
Me ne sono già andato, non voglio sentirlo, sentire le sue scuse, le sue giustificazioni, ne ho davvero abbastanza e non so perché continuo a rimanere in questa gabbia di matti se ogni giorno perdo un pezzo di me, entro nella mia cabina sbattendo la porta, mi lascio cadere sulla branda e mi asciugo questi dannati occhi che non la vogliono smettere di bagnarsi.
Non so quanto tempo sia passato ma sento bussare alla porta, ovviamente non ho voglia di parlare o di vedere nessuno, spero solo che non siamo sotto attacco o che quel coglione per dimostrare chissà che cosa abbia deciso di attaccare una nave.
<< Vaffanculo! >> grido a chiunque ci sia dall'altra parte, poi sento un fruscio e vedo un foglio passare da sotto la porta, sono deciso ad ignorarlo ma la curiosità è più forte di me, mi alzo e quando prendo quel pezzo di carta noto che è uno schizzo di me addormentato su un'amaca fuori, quel dannato figlio di puttana lo ha fatto di nuovo, conficco il foglio sul muro con il pugnale, solo perché è ciò che vorrei fare alla faccia di quel cazzone non per altro, però chissà come dimentico di toglierlo e tutte le notti mi addormento guardando quel ritratto promettendo che il giorno dopo lo farò sparire insieme al suo proprietario.
Un giorno chissà come la mia pazienza viene ricompensata, decidiamo di attaccare una nave leggermente più piccola della nostra, non sembrano esserci troppi uomini, ovviamente le regole sono non uccidere se non è estremamente necessario, mentre siamo in pieno combattimento quel cazzone di Edward decide che è arrivato il momento delle confessioni, ma dico io perché deve scegliere sempre il momento sbagliato, perché non può ragionare per una buona volta invece di agire e basta.
<< Izzy non volevo dire che devi andartene. >>
<< Cazzo Ed ti sembra il fottuto momento? >> sbraito mentre mi difendo dai colpi in arrivo.
<< Mi pare di sì visto che mi eviti quando siamo sulla nave, e non riesco mai a... >> colpisce l'avversario e lo butta a terra << a parlarti cazzo, non voglio tu vada via. >>
Finisco di occuparmi dello spadaccino che sta inveendo su di me probabilmente innervosito dal fatto che non lo stiamo prendendo sul serio e poi guardo il mio capo, sto per dirgli qualcosa quando si sente un urlo, entrambi ci voltiamo sentendo un
<< oh-oh >> e quando vedo che cosa è successo mi si gela il sangue.
Spriggs con una lama conficcata in un fianco, il sangue che gli macchia il vestiti e lui che sembra sul punto di svenire, un altro pirata ci attacca ma di lui inizia a occuparsene Edward, io ringhio e corro da quell'idiota che si è fatto pugnalare, colpisco il suo avversario prima che affondi di nuovo la lama e poi guardo negli occhi del ragazzo, credo che il mio sguardo sia velato di preoccupazione ma non voglio che lui lo capisca.
<< Sai che sei un inutile coglione. >>
Lui arriccia le sopracciglia, fa un debole sorriso e po mi dice << mi hai salvato >> prima che io possa ribattere crolla per terra ed io impreco ad alta voce più volte di modo che tutto il mare, il cielo mi senta, guardo la situazione che sembra essersi rivolta a nostro vantaggio, cerco di tirare su Spriggs ma è troppo pesante per farlo da solo così chiamo Ivan e Fang, in qualche modo lo riportiamo sulla nave e dopo averlo bendato lo mettono a riposo.
I giorni passano e io ovviamente non sono andato nemmeno una volta a controllare le condizioni del ragazzo, che se ne occupino pure gli altri, se morisse sarebbe un fardello in meno di cui occuparsi ma una parte di me in alcuni momenti della giornata non può fare a meno di chiedersi come sta e se si riprenderà, ma poi quella parte viene affogata da una bella bevuta, certo non mi manca averlo intorno con i suoi doppi sensi, i suoi ammiccamenti e il suo stupidissimo quaderno.
Vedo Bonnet salire sul ponte, mi avvicino fingendo di volermene andare ma poi mi fermo vicino a lui.
<< Come sta il ragazzo? >>
Non lo guardo perché non voglio vedere la sua espressione stupita e soddisfatta e in realtà poi è la sua cazzo di faccia che non voglio proprio vedere.
<< Sai che puoi andare tu stesso a controllare? >>
Sospiro alzando gli occhi al cielo, perché deve renderla difficile?
<< Come sta Bonnet? >>
Lui sbuffa ma poi decide di rispondermi.
<< Sta bene, si è svegliato ma è ancora debole, non gli farebbe male un po' di compagnia. >>
So dove vuole andare a parare ma non ci casco.
<< Allora fagliela tu idiota >> gli dico e mi allontano.
<< Sai Izzy non ti farebbe male aprirti un po' con gli altri.
A quella frase mi fermo di colpo, non posso ignorarla anche se vorrei tanto, mi giro e in un attimo lo sbatto contro una parete tenendogli una mano sul collo.
<< Non venirmi a parlare di questo Bonnet, non tu! >> gli prendo la giacca e lo sbatto contro il legno, lui geme indignato << se non fossi ricomparso...- >>
<< Cosa? Edward sarebbe stato tuo? Senti mi dispiace di averti rovinato i piani Izzy non era mia intenzione, ho conosciuto Edward prima di te, mi sono innamorato di lui e l'ho perso, ho sofferto come un cane fino a quando miracolosamente è ricomparso, se avesse scelto te lo avrei rispettato, non mi sarei messo in mezzo in alcun modo. >>
Gli ringhio sulla faccia.
<< Certo perché non te ne frega un cazzo di lui. >>
<< Perché lo rispetto e dovresti imparare a farlo anche tu se dici di tenerci. >>
Sto per estrarre il mio coltello quando proprio il soggetto del nostro discorso si palesa come se lo avessimo chiamato, ci guarda confuso ma ovviamente anche se non lo dice apertamente so che è me che accusa.
<< Che sta succedendo? >> domanda.
<< Nulla Ed...io e Izzy ci stavamo solo confrontando. >>
Lo spingo più forte.
<< Non devi coprirmi stronzo. >>
<< Dai Iz lascialo. >>
Come non detto...mi sfugge una risata amara mentre le mie mani allentano la presa dai vestiti da damerino di Bonnet, mi allontano non avendo niente da dire o da rispondere tanto contro di lui sarebbe una battaglia persa, evidentemente il mio capo non è d'accordo e mi segue, mi tira per un braccio rischiando quasi di farmi cadere a terra, lo spingo guardandolo male.
<< Adesso basta Izzy, dobbiamo risolvere questa cosa una volta per tutte. >>
<< Non c'è niente da risolvere. >>
<< Sì invece o non ti comporteresti così. >>
Mi avvicino di qualche passo fissandolo dritto negli occhi.
<< Quel coglione non mi sarebbe piaciuto in ogni caso e tu non puoi in alcun modo farmelo piacere. >>
Sospira come se fosse lui quello stanco di tutta questa situazione.
<< Va bene questo lo accetto, ma anche Lucius non ti piace eppure con lui non ti comporti così, a Stede non lo consideri e con me neanche ci parli, scusa se l'ho presa un tantino sul personale. Ho perso il conto di quante fottutissime volte ti ho detto che mi dispiace, ma non possiamo andare avanti così, con questa continua tensione che c'è tra noi. >>
Le sue parole mi arrivano ovattate alle orecchie, mi costringe ogni volta ad affrontare questo stupido discorso quando io vorrei solo continuare ad odiare Bonnet in pace, io non credo ci sia qualcosa da risolvere dato che non si può davvero fare niente, io non posso più fare niente se non affondare nella mia stessa merda.
<< Oh ma sì tu hai ragione, hai sempre ragione vero Edward? Scusa se ho osato provare un minimo di risentimento dovuto al fatto che prima eravamo solo noi due, ho deciso di seguirti e speravo di farlo fino alla fine dei miei giorni, mi dispiace se ho sperato che le cose rimanessero sempre così, cazzo Ed ti sei lasciato...baciare da me >> sputo quelle parole vergognandomi come un cane, volto il viso di lato per non essere costretto a guardare la sua espressione compassionevole che avrà sicuramente dipinta sul viso.
<< Io non ho mai chiesto questo, non volevo che andasse a finire così, non volevo nemmeno provare quello che ho provato ma è successo e tu cazzo non mi hai rifiutato, avresti dovuto farlo se pensavi ancora a lui porca puttana! >> sbatto un piede a terra e questa volta lo guardo dritto negli occhi.
<< Mi hai fatto sentire un cazzo di idiota, hai idea di cosa ho provato quando ti ho visto con lui? Hai una cazzo di idea di quello che ho sentito quando ti ho baciato su quelle fottute labbra!? E hai il minimo presentimento di come possa sentirmi adesso cazzo? Io odio tutto questo, odio i sentimenti e tutta quella merda ma a causa tua ho avuto l'illusione di poterli provare cazzo! E tu me lo hai lasciato credere, ma sì tanto non c'era il tuo stupido fidanzato usiamo pure il povero Izzy come sostituto tanto che cazzo gliene frega a lui. >>
Edward annuisce guardandomi come se avesse capito, nei suoi occhi leggo il dispiacere e forse è veramente così, ma io non ci riesco a perdonarlo o a farmi bastare la sua fottuta compassione, non mi bastano le sue scuse, i suoi sensi di colpa io...è lui che voglio, che desidero più di ogni altra cosa.
<< Non puoi scegliere di chi innamorarti... >> mi dice e che cazzo di ovvia stronzata.
<< Ti prego non usare quel termine, mi da il voltastomaco. >>
Abbasso la testa sconfitto, la scuoto e poi lo guardo di nuovo.
<< Ok hai vinto tu, cosa vuoi sentirti dire che trovo difficile smettere di pensare a quello che è successo, che non riesco ad allontanarti dalla mia fottuta testa, che ci sto provando cazzo io ci provo a smettere, non voglio più sentire queste cose che sento per te ma cazzo è difficile...tutte le volte che ti guardo ritornano a galla e le volte che ricambi una mia occhiata o ci ritroviamo complici con un semplice gesto mi illudo che possa significare qualcosa di più ma non è mai così, mai nemmeno una volta. >>
Ora vorrei solo vomitare, urlare, prendere a pugni qualcuno o qualcosa, mi sento esposto e vulnerabile e io non sono abituato a sentirmi così, mi gira la testa, per un secondo non sento più il pavimento sotto i piedi poi mi ritrovo con la testa appoggiata al suo petto e lo detesto, detesto il modo in cui continua a prendersi cura di me, mi accarezza i capelli e io chiudo gli occhi istintivamente.
<< Io...sono una frana con queste cose cazzo ma ho capito di aver sbagliato, ho commesso un errore e tu ne hai pagato le conseguenze, ti devo tutto Iz, la libertà, grazie a te ho trovato Kidd e mi sono vendicato, sei stato al mio fianco senza nemmeno conoscermi bene ma nonostante questo hai scelto me e io ti scelgo Iz ma come amico...vorrei poter aiutarti in qualche modo a superare il tuo dolore come tu hai aiutato me ma non so come fare >> mi prende per le spalle facendomi spostare un po' all'indietro per guardarmi negli occhi.
<< Non è fottuta compassione la mia, non mi fai pena cazzo sono seriamente dispiaciuto per averti ferito, ci penso ogni giorno e non trovo mai la soluzione giusta per risolvere le cose, non posso impedirti di provare quello che provi o di essere arrabbiato o di odiarmi, dimmelo tu cosa devo fare, cosa posso fare...- >>
<< Cazzo Edward stai piangendo? >> gli domando incredulo e lui annuisce.
<< Per me? >> chiedo di nuovo per esserne certo.
<< Sì amico lo trovi tanto strano? >>
<< Dio... >> lo spingo << sei uno stronzo ecco cosa sei, un coglione, un bastardo e il più delle volte vorrei vederti morire ma... >> chiudo gli occhi, non credendo nemmeno io a quello che sto per dire << ma ti credo...so che me ne pentirò amaramente un giorno e non pensare che da un momento all'altro io faccia chissà che cosa ma ci proverò ok? Ti posso promettere solo questo che proverò ad accettare questa situazione del cazzo ma lo faccio per me, non per te, né per Bonnet chiaro? >>
I suoi occhi si illuminano come fottute stelle, il sorriso nasce sul suo volto come se fosse un bambino a cui hai appena regalato una caramella, è odioso quando si illumina in questo modo ma il mio cuore non può fare a meno di sciogliersi, mi abbraccia stritolandomi, io mi divincolo insultandolo e lui mi lascia andare con quel dannato ghigno stampato sul viso.
<< Fallo ancora e ti taglio una mano e non me ne frega un cazzo che sei il fottuto Barbanera e il mio fottutissimo capo. >>
Quella stessa sera hanno deciso di mangiare insieme sul ponte della nave, è una bella serata, il tempo e buono e sicuramente l'idea è stata di quel damerino, io me ne sto in disparte quando proprio lui disturba la quiete con quella sua voce irritante.
<< Qualcuno dovrebbe andare a controllare Lucius. >>
<< Mh...sì giusto, Fang vai...- >>
<< No, no io pensavo più ad Izzy. Che ne dici Izzy ci faresti questo favore, i nostri uomini qui hanno lavorato molto, dovrebbero riposare. >>
Vorrei tanto fare finta di non sentire, anche perché credo che quel cazzo di Bonnet lo abbia fatto di proposito e non c'entra nulla il fatto che gli altri debbano riposare, mi alzo sbuffando visto che ho promesso a Edward di provarci evito di rispondere male e mi dirigo all'interno dentro la cabina del ragazzo, almeno posso evitare di sentire quelle storielle demenziali, quando entro lo trovo in piedi, fa qualche passo verso di me ma il suo corpo non regge e mi finisce addosso, io gemo una parolaccia, cerco di tenerlo in piedi fino a che non riesco a farlo sedere.
<< Idiota devi stare a riposo. >>
<< Volevo prendere un po' d'aria >> mi dice con voce spenta.
<< Ci sarà tempo, il tuo capo mi ha mandato a vedere se avevi bisogno di qualcosa. >>
Lui mi guarda stupito.
<< E tu sei venuto >> sorride, ho già voglia di cancellarglielo quel sorriso dalla faccia.
<< Vedo che sei a posto quindi me...- >>
<< Bé in realtà una cosa ci sarebbe >> mi ferma la sua voce quando sono già sulla porta, mi giro controvoglia e lo guardo.
<< Cosa? >>
<< Mi piacerebbe ascoltare una storia, sai una di quelle che ci racconta Stede la sera. >>
Alzo gli occhi al cielo.
<< Vado a chiamarlo. >>
<< No aspetta, sicuramente adesso starà leggendo sul ponte e lui odia essere interrotto perciò mi chiedevo se saresti così gentile da...->> quando capisco che cos'è che vuole sbianco dall'orrore, le mie guance poi vanno a fuoco e non ci penso due volte a rispondergli male.
<< No! Scordatelo >> esco dalla stanza sbattendo la porta, devo assolutamente riprendermi il mio potere su questa cazzo di nave, nessuno si sarebbe mai sognato di chiedermi una cosa simile dove lavoravo prima, che cazzo sono la sua balia, me ne vado in camera mia ma per beffa non chiudo occhio per tutta la notte.
Nei giorni seguenti le condizioni del ragazzo sembrano peggiorare, ci fermiamo in un posto per cercare un dottore o qualche medicina, mi lasciano da solo sulla nave a controllarlo così visto che sono masochista fino al midollo probabilmente entro in camera sua, lui mi guarda con quegli occhi resi lucidi dalla febbre.
<< Ci siamo fermati? >> domanda.
<< Sì, sono scesi tutti e hanno lasciato me qui. >>
<< Immagino ti dispiaccia >> si volta guardando la parete, sembra così serio, diverso dal ragazzo sorridente, allegro e rompiscatole che sono abituato a vedere, un po' mi dispiace ma non lo dirò mai ad alta voce.
<< A dire il vero no...meglio ci vada Bonnet a convincere un medico a salire su una nave pirata, io probabilmente risulterei un tantino violento. >>
Gli sfugge una risata seguita da un gemito per il dolore alla ferita, si volta verso di me.
<< Solo un tantino? >>
<< Diciamo pure parecchio >> rispondo grattandomi il mento.
Si sforza di sorridere anche se lo vedo che sta male, la sudorazione inizia ad aumentare e lui si lamenta così decido di fare qualcosa per calmarlo, non voglio muoia proprio quando è sotto il mio controllo altrimenti penserebbero tutti che l'ho fatto fuori, prendo un libro dalla sua piccola dispensa, mi siedo su un vecchio sgabello e mi schiarisco la voce attirando la sua attenzione, inizio a leggere senza alzare mai lo sguardo, lui ha la saggezza di non dire niente consapevole che si ritroverebbe questo libro in qualche orifizio, mentre vado avanti sento che il suo respiro e i suoi mugolii si sono calmati, penso che si sia addormentato così chiudo il libro ma incontro i suoi occhi color nocciola puntati su di me.
<< Sei bravo >> sussurra sorridendo, ha le labbra secche e la voce roca, sento le guance calde così appoggio il libro in malo modo e punto un dito verso di lui.
<< Se lo dici a qualcuno ti taglio la gola. >>
<< Facciamo un patto...- >> che faccia tosta propormi un accordo mentre è steso morente su un letto.
<< Io non lo dico a nessuno e tu vieni a leggermi qualcosa ogni tanto, ci stai? >>
Riesce ad avere una faccia da schiaffi anche da moribondo.
<< Perché non lo chiedi al tuo dannato capo? >>
<< Lui ha altro da fare è impegnato con Barbanera e tutto il resto. >>
Credo che dal mio viso si legga qualcosa perché aggiunge << scusa non volevo essere indelicato. >>
<< Perché ti scusi? Tu che cazzo ne sai di questa storia? >>
<< Potrebbe c'entrare il fatto che l'altro giorno avete più o meno urlato e litigato in maniera parecchio accesa, non volevo origliare ma sai io ero qui e non potevo muovermi. >>
Sbianco, non ci voleva che lui sentisse quella conversazione, ora mi vedrà come un rammollito e non mi prenderà più sul serio.
<< Cazzo >> gemo con frustrazione.
<< Senti Izzy a me non importa dei tuoi affari, mi è venuto solo spontaneo scusarmi per aver parlato troppo ma se preferisci non lo faccio più se dovesse scapparmi di nuovo qualcosa. >>
<< Chiudi il becco! >> gli urlo, tutte quelle parole mi stanno facendo venire il mal di testa.
Sospira abbassando quelle folte ciglia.
<< Io sto zitto ma tu non andartene. >>
<< Perché tu lo sappia sei molto più irritante quando sei docile >> sbuffo incrociando le braccia, lui si gira piano verso di me e mi sorride << questo non me lo avevano mai detto. >>
<< Vedi di dormire Spriggs, ci sono i cannoni da lucidare che non vedono l'ora di incontrare le tue mani. >>
<< Questa ti è uscita male Izzy >> sogghigna.
<< Oh ma fottiti >> scuoto la testa mentre lui chiude gli occhi e finalmente anche quella boccaccia, è incredibile quante sciocchezze riesce a partorire un solo uomo, mentre lo guardo dormire penso che non mi va proprio che muoia, voglio dire è irritante, arrogante e maleducato ma senza di lui sarei costretto a sorbirmi le effusioni dei piccioncini e finirei con l'impazzire, lui è una buona distrazione.
Il dottore che lo ha visitato ha detto che non è niente di grave, gli ha dato qualcosa da prendere e un balsamo da spalmare sopra la ferita, ci è costato un bel po' di bottino quello stupido, la prossima volta meglio che se ne rimanga sulla nave non combattiamo certo per curare la sua inefficienza.
Non so per quale motivo ma hanno affidato a me il compito di dare la medicina al ragazzo, mi sono lamentato e mi lamento ogni giorno con Edward ma lui non mi ascolta -come sempre del resto- ed eccomi qui a combattere con un bambino troppo cresciuto.
<< Apri quella cazzo di bocca ho detto. >>
<< Non ci penso proprio, è amara, non mi piace, è veleno e se dovesse avere un effetto collaterale non voglio morire con l'amaro in bocca. E non era un gioco di parole >> incrocia le braccia e volta il viso di lato.
<< Brutto idiota se non prendi questa morirai per l'infezione, preferisci che ti vedano con le viscere deturpate piuttosto che sopportare una cazzo di medicina? >>
Silenzio, io ringhio e gliela appoggio sul piccolo comodino.
<< E va bene io mi arrendo, fatti tuoi, se vuoi morire muori pure! >> esco dalla stanza a grandi passi mandando a fanculo chiunque trovo sul mio cammino, mentre sono sul ponte impreco ad alta voce e torno nella stanza di quell'imbecille che rischierà di farmi perdere la testa, prendo il barattolino, tiro fuori il medicinale, mi avvicino a lui che mi sta già guardano mezzo terrorizzato e fa bene, lo prendo per il mento stringendo la mascella per fargli aprire la bocca, lui ovviamente si divincola.
<< Che fai? >>
<< O la prendi con le buone o con le cattive. >>
<< Quindi non vuoi che muoio Izzy? >> sbatte quelle palpebre ornate da lunghe ciglia, sta facendo la civetta con me, nessuno può osare farlo.
<< Veramente vorrei avere io l'onore di ucciderti ma quando stai bene, non c'è gusto a uccidere un moribondo. >>
<< Come sei romantico >> si morde le labbra e poi apre la bocca, io lo guardo confuso, lui indica la pillola poi la sua bocca, quanto avrei voglia di gettargliela in gola, gliela appoggio delicatamente sulla lingua e lui la deglutisce bevendo poi dell'acqua.
<< Era necessario tutto quel casino che hai fatto? >> gli domando anche se non so perché mi interessi.
<< A quanto pare sì visto che ho potuto constatare quanto tieni a me >> di nuovo quel sorrisetto furbo e sguardo ammiccante, gli spingo la testa sul cuscino uscendo dalla camera, sento i suoi borbottii e uno strano sorriso mi nasce sul volto, sicuramente è solo perché ho vinto una battaglia con quello pseudo moccioso.
Fortunatamente quel supplizio non dura troppo tempo, pian piano inizia a riprendersi tornando nel mondo dei vivi, in circa tre settimane è tornato completamente se stesso per buona pace di Bonnet che può avere di nuovo il suo scriba in piena forma ma per me è tornato il tempo di sorbirmi i suoi inutili chiacchiericci, la sua nullafacenza e soprattutto quel suo irritante modo che ha di civettare, è snervante e sembra si diverta molto.
Una sera che sono sul ponte da solo a godermi un po' di silenzio e aria fresca il ragazzo decide che non ha voglia di dormire e cosa fare se non venire a rompere le palle a me, si avvicina appoggiandosi nella stessa posizione in cui sono io, non lo degno di uno sguardo ma sento i suoi occhi addosso e questo mi fa sentire in modo strano.
<< E' una bella serata vero Izzy? >>
Sospiro.
<< Ti ho detto che devi chiamarmi signor Hands. >>
<< Oh avanti abbiamo superato da parecchio queste formalità. >>
<< Tu le hai superate io no. >>
Lo sento avvicinarsi di più a me, i nostri gomiti si sfiorano, non mi scanso perché non ne ho voglia e poi non importa, non cado più in queste cose.
<< Chiamare la gente per cognome non ti impedirà di affezionarti. >>
Mi giro a guardarlo.
<< Di cosa cazzo stai parlando? Tu di me non sai niente. >>
<< So quello che conta...e non perché me lo ha detto qualcuno ma si vede quello che cerchi di fare, tenere alla larga le persone fingendo di essere più stronzo di quanto non sei, preferisci rimanere da solo? Nessun problema. Vuoi fingere di odiare chiunque? D'accordo, ma non puoi pensare che io ci creda, non puoi nemmeno obbligarmi a non provarci. >>
<< Provare a fare che? >> arriccio le sopracciglia contrariato.
<< Ad avvicinarmi a te >> risponde come se la risposta fosse ovvia.
<< Si può sapere perché ci tieni tanto a darmi il tormento? Non puoi fare come gli altri...- >>
<< E fingere che vada tutto bene? No Izzy, lo vedo che non va tutto bene, anche io ho...- >>
<< Senti non me ne frega un cazzo della tua storia strappalacrime >> gli punto un dito contro, lo vedo che ci è rimasto male ma non riesco a fermarmi << non è che voglio sembrare stronzo, io lo sono ed è meglio che tu te ne faccia una ragione prima di finire in una fantasia da romanzetti rosa. Questa è la realtà Spriggs, nella realtà non ci sono i lieto fine >> non per quelli come me vorrei aggiungere ma mi giro per andarmene, la sua voce però mi ferma.
<< Forse perché non dai loro una possibilità di arrivare a te. >>
Mi avvicino guardandolo male, come osa dare giudizi senza conosce i fatti, senza sapere niente.
<< L'ho fatto una volta e guarda come è finita. >>
<< Non tutte le cose finiscono male, se tu solo ti rendessi conto che forse c'è qualcuno che desidera le tue attenzioni e a cui non sei indifferente...- >>
Rimango in silenzio, il riflesso della luna lo fa sembrare ancora più indifeso, vorrei cancellare quell'espressione triste dal suo volto, non so nemmeno perché gli sto dando tante spiegazioni che non merita avendo promesso a me stesso che non mi sarei più aperto con nessuno.
<< E chi sarebbe? >> domando aspettandomi una presa in giro o una stronzata.
<< Se fossi io sarebbe così terribile? >>
Questa rivelazione mi lascia spiazzato, non riesco a dire una sola parola, spero di non essere arrossito ma comunque è notte non dovrebbe vedersi, non so se credergli o meno, potrebbe prendersi gioco di me per il modo in cui lo tratto di solito, ma la sua voce è così calma e i suoi occhi sembrano davvero sinceri, non c'è traccia di ironia in essi.
<< In quel caso ti direi di cambiare direzione ai tuoi pensieri se non vuoi farti male >> me ne vado prima di commettere l'errore di cedere e rivelare altro o ancora peggio rivelare le mie fragilità o insicurezze, meglio che me le tengo per me, finché ho fatto così è andato tutto bene.
La sera prima avevo deciso di tenermi alla larga da lui il problema è che lui non si tiene alla larga da me, è come se fosse instancabile, ha una forza di volontà inarrestabile nonostante io gli abbia fatto capire di non essere interessato a qualsiasi cosa lui voglia da me insiste nel girarmi intorno, per questo sono venuto in un angolo della spiaggia dove ci siamo fermati, voglio farmi un bagno da solo, senza scocciatori, mi spoglio e mi tuffo in acqua, era da tempo che non me ne concedevo uno così.
Esco dall'acqua, mi tiro indietro i capelli e vado verso l'asciugamano ma non lo trovo e anche i miei vestiti sono spariti, mi guardo intorno cercando di capire che cosa possa essere successo e seduto su uno scoglio poco lontano lo vedo, Spriggs che tiene in mano qualcosa, probabilmente la mia roba.
<< Che cazzo fai? Dammi subito i miei vestiti! >>
<< Vieniteli a prendere tesoro. >>
Ringhio a bassa voce, cerco con lo sguardo qualcosa con cui colpirlo, non voglio avvicinarmi e dargli la soddisfazione di vedermi nudo da vicino è solo quello che vuole, ma non vedo niente intorno a me utile all'impresa così provo con la cosa che mi riesce meglio, le minacce.
<< Lasciali su quella roccia e vattene e io prometto che non ti soffocherò nel sonno. >>
<< Mmm Izzy sai fare meglio di così. >>
Stringo un pugno.
<< Fottuto stronzo >> impreco a denti stretti.
Mi avvicino a passo spedito certo di riuscire a metterlo al tappeto, lui si alza di scatto, provo a prendergli i vestiti di mano ma lui alza le braccia in alto guardandomi con aria di sfida e un piccolo ghigno, non so perché ma sento qualcosa contorcermi nello stomaco, non gli darò la soddisfazione di vedermi allungare o saltellare come un idiota.
<< Se me lo chiedi per favore ti darò i pantaloni. >>
<< Fottiti >> dico guardandolo dall'alto in basso, i miei occhi si soffermano un attimo di troppo sulle sue labbra.
<< Vuoi davvero tornare così sulla nave? >> alza un sopracciglio << ti vedrà anche Barbanera, ma se a te non importa del suo giudizio allor...- >>
<< Oh vaffanculo dammi quei cazzo di pantaloni! >>
<< Per... >> sorride in modo furbo.
<< Favore cazzo >> continuo la frase diventando rosso in viso, giuro che non appena riuscirò a riappriopriarmi delle mie armi lo ammazzo.
<< Bravo Izzy >> sogghigna mordendosi le labbra, abbassa le braccia e io mi riprendo ciò che mi spetta, me li infilo malamente imprecando poi noto qualcosa e lo fulmino con lo sguardo.
<< Il resto dove cazzo è? >>
<< Il resto te lo dovrai guadagnare. >>
<< Fanculo tu e i tuoi giochetti del cazzo, puoi tenerti il resto, non mi interessa. >> faccio qualche passo per andarmene.
<< Nemmeno delle tue armi? >>
Rimango in silenzio, non so che cosa fare, è anche vero che sulla nave ne abbiamo qualcuna in più, potrei prendere quelle.
<< Ho chiesto a Edward il favore di non darti nulla di ciò che abbiamo, quindi Izzy se non prendi le tue non ne avrai più. >>
Mi volto di scatto.
<< Che cazzo hai fatto? >> domando avvicinandomi, lo prendo per la maglia e lo tiro verso di me, ha davvero superato il limite, potrei ucciderlo e fingere che sia affogato in acqua o cose simili, anzi dirò che nemmeno l'ho visto questo babbeo.
<< Solo un modo per assicurarmi la tua attenzione, loro sanno che sono venuto da te quindi se mi succede qualcosa la colpa sarà tua. >>
Lo spingo via.
<< Vaffanculo stronzo! >>
<< Sai cosa, potrebbe non importarmene un cazzo di loro, potrei ucciderti e andarmene o fingere che non sei mai arrivato da me >> vedo la sua espressione mutare, ora sono io a ridere.
<< Non avevi pensato a questo vero piccolo bastardo? Pensi di essere più furbo degli altri ma la verità è che sei solo uno stronzetto patetico. >>
E' in silenzio, lo osservo chiedendomi che cosa la sua piccola mente stia elaborando.
<< D'accordo allora fallo, uccidimi avanti. >>
<< Non lo dici sul serio. >>
Mi guarda e ad un tratto quella paura che gli leggevo negli occhi non c'è più.
<< Avanti Izzy, so che lo desideri da quando mi hai incontrato, sono qui, non cercherò nemmeno di difendermi tanto sarebbe inutile. >>
Il mio respiro è accelerato, sento montare su una rabbia tale che potrei spaccare qualunque cosa a mani nude, stringo i pugni con forza spiazzato da quell'arrogante ragazzino, perché non riesco a trovare la forza di farlo, un tempo non ci avrei pensato due volte, mi sono rammollito, ringhio e con un urlo gli sono addosso, cadiamo entrambi con un tonfo sulla sabbia, aveva detto che non avrebbe lottato ma l'istinto umano prevale su tutto, cerca di togliermi le mani dal suo collo ma io stringo più forte per un attimo poi gli prendo le braccia e lo blocco con i polsi a terra, ansima per lo sforzo appena compiuto e anche io devo riprendere fiato, si lecca le labbra in maniera lasciva e fa un sorrisetto che non mi piace per niente.
<< Vuoi che ti supplichi di risparmiarmi o preferisci stia in silenzio? >
Spingo le mani sui suoi polsi soddisfatto di vedere il suo viso contorcersi per un attimo.
<< Zitto. >>
<< Oh sei un tipo che preferisce farlo in silenzio, interessante >> perché ho la sensazione che stia parlando di altro?
<< Vuoi chiudere quella cazzo di bocca? >> urlo ma l'unica cosa che ottengo è un lieve sorrisino.
<< Ti ucciderò chiaro, adesso. >>
Fa una smorfia con il viso come se veramente avesse accettato la sua fine.
<< Posso almeno aver un'ultima parola, sai gli ultimi desideri sono sempre concessi >> so che dovrei dirgli di no ma non lo faccio.
<< Muoviti. >>
<< Potresti lasciarmi i polsi, mi viene un po' difficile parlare quando sono...- >>
Rido.
<< Credi che io sia stupido? >>
<< Avanti Izzy sei più forte di me, se anche dovessi provare a scappare mi fermeresti in un attimo >> effettivamente non ha tutti i torti, gli lascio andare i polsi sfiorando lentamente le sue braccia, lui mi guarda e piano si tira su, i suoi occhi si addolciscono, vedo una scintilla passarci dentro, mi prende il viso con le mani e mi bacia, rimango immobile non aspettandomi affatto quel gesto, sgrano gli occhi mentre i suoi sono completamente chiusi, sento le sue dita sulla mia pelle, sono delicate e morbide niente a che vedere con le mie, è una bella sensazione ma mi riscuoto da quel pensiero, lo spingo via guardandolo scioccato.
<< Che cazzo fai? >> dico mentre mi pulisco la bocca con il dorso della mano.
Lui stringe le labbra e mi guarda come se non avesse fatto niente.
<< Ora puoi uccidermi oppure posso andare a prendere il resto dei vestiti. >>
Lo guardo ancora sconvolto, ci penso seriamente perché dopo questo si meriterebbe davvero di essere ucciso, scuoto la testa e sposto lo sguardo altrove.
<< Vai a prenderli e levati da qui >> mi sposto per farlo passare, lo sento allontanarsi mentre io rimango seduto perso tra i miei pensieri, ritorna ma non ho la forza di guardarlo in faccia, si siede vicino a me probabilmente continuando a fissarmi, perché non se ne va mi chiedo, o gli piace il rischio o è un completo imbecille.
<< Che cosa significano i tatuaggi che hai? >> domanda, come fa a fingere che non sia successo niente, forse perché non rappresenta niente per lui ciò che ha fatto e questo pensiero mi genera fastidio e rabbia, non doveva permettersi di giocare così con  me.
<< Significano fatti i cazzi tuoi. >>
<< Strana come cosa da appiccicarsi sul corpo ma ognuno ha...- >>
Mi alzo perché sono stanco di sentirlo, sussulta e poi mi guarda, deve essersi spaventato per il mio movimento brusco ma cazzi suoi, non me ne importa niente né di lui né di ciò che prova.
<< Voglio che da ora in avanti tu mi stia lontano chiaro? O la prossima volta non sarò così gentile, ti sei divertito abbastanza e te l'ho lasciato fare, probabilmente ho perso la testa da un po' ma adesso sono di nuovo in me >> non risponde ed è saggio da parte sua, mi allontano a grandi passi per fuggire da quella stupida spiaggia, da quel ragazzino e da tutto il resto, entro nella mia cabina quando l'occhio mi cade su quel ritratto ancora appeso al muro, lo strappo via, lo appallottolo e lo getto per terra, che si fotta lui e i suoi disegni del cazzo.
Quando decido di uscire dalla mia stanza me lo trovo davanti che mi sbarra la strada, gli ordino di spostarsi ma non lo fa anzi mi investe con la sua solita raffica di parole.
<< Ho capito, tu temi io voglia prendermi gioco di te, ma non è così Izzy. >>
Stringo le labbra in una linea sottile, non voglio trapeli nulla dalla mia espressione.
<< Hai finito? >>
<< No >> dice e mi spinge dentro chiudendo la porta.
<< Non sono Edward. >>
Rido schernendolo.
<< Bella scoperta >> dico.
<< So che non sarò mai alla sua altezza, non sono figo e coraggioso come lui ma...- >>
<< L'unica cosa che voglio da te è che esci dalla mia cazzo di stanza. >>
Esita, guarda la porta poi di nuovo me.
<< Se ti dimostrassi che puoi fidarti di me avrei almeno una possibilità? >>
Mi avvicino e lo tiro per la maglietta verso il basso, i nostri visi sono molto vicini ora, mi guarda le labbra ma io non guardo le sue anche se una parte di me vorrebbe farlo, la ignoro così come non considero le sensazioni che questa vicinanza mi sta dando, avvicina il viso socchiudendo gli occhi, pensa io voglia baciarlo e forse lo vorrei davvero ma fortunatamente mi è rimasto un briciolo di sanità mentale, lo trascino con me, apro la porta e lo sbatto fuori, mi appoggio contro di essa sentendo il cuore battere troppo forte, non può succedere, non di nuovo.
Decido di non uscire per niente fino a domani almeno, se Barbanera avrà bisogno può sempre chiedere agli altri, può fare a meno di me per un po', rifiuto anche il cibo consapevole che non riuscirei a mandare giù niente, mi sdraio sulla brandina pensando che almeno chiudere gli occhi mi aiuterà contro il mal di testa ma sento una voce fuori dalla porta.
<< Avevo una persona prima quando Stede aveva ancora il suo equipaggio, prima che ci attaccassero, eravamo una bella squadra tutti insieme e...mi mancano parecchio, però c'era qualcuno di molto speciale, lo amavo ma il nostro era un rapporto diciamo...aperto. >>
Quindi è come pensavo, sono solo un rimpiazzo anche per lui, anzi vorrebbe fosse così ma non glielo lascerò fare che rimanga pure fuori a parlare con la porta io non ho intenzione di dire niente.
<< Il punto Izzy è che sì mi manca ma non nel modo in cui ad Edward mancava Stede e viceversa, scusa se tiro fuori ancora loro due però non so in quale altro modo farti capire questa cosa, questo è il mio...passato, non ci sono altri segreti che devi sapere, l'unica cosa che è mai contata veramente è stata questa. >>
Sento gli occhi umidi, la gola mi fa male e sento anche il petto come se stesse andando a fuoco, mi mordo forte la lingua per non dare adito a queste sensazioni, non voglio cedere e non voglio nemmeno rispondergli, non me ne importa niente di lui o del suo passato, per quanto mi riguarda più essersi sbattuto persino il re, non rispondo sperando se ne vada, spengo la candela e mi rigiro nel letto.
Apro gli occhi e capisco che è mattina dai lievi raggi del sole che filtrano dall'oblò, mi alzo stirandomi poi sospiro pensando a cosa mi toccherà sopportare oggi, ieri è stata una giornata troppo pesante, mi sento a pezzi e sinceramente potrei essere più intrattabile del solito, apro la porta con uno sbuffo e qualcosa mi cade sui piedi o meglio  qualcuno.
<< Ahu >> mugugna massaggiandosi la nuca, io alzo le sopracciglia.
<< Sei stato qui fuori per tutta la notte? >> gli domando incredulo.
<< Sì >> risponde mentre si alza sistemandosi i vestiti stropicciati.
<< E perché diamine lo hai fatto? >>
Lo vedo arrossire e la cosa mi da uno strano senso di soddisfazione, si guarda un po' intorno poi punta gli occhi di nuovo su di me.
<< Perché volevo farlo e basta >> la sua voce è così bassa, sospiro massaggiandomi il viso.
<< Senti aspetta pure il ritorno del tuo cazzo di amante o qualsiasi cosa sia, lasciami perdere >> alza le sopracciglia ma non voglio nemmeno sapere che cosa ha pensato, lo supero spingendolo di lato ma lui chiaramente non si arrende.
<< Sei geloso? >> mi blocco in mezzo al corridoio, tiro fuori il coltello di colpo e in un attimo sono su di lui puntandoglielo alla gola, in quel momento però compare Bonnet.
<< Buon giorno ragazzi, che state combinando? >>
Abbasso la lama e il ragazzo accanto a me balbetta qualcosa, così prendo io la parola.
<< Gli stavo insegnando come si uccide qualcuno che dice la cosa sbagliata >> faccio un finto sorriso e Bonnet sembra sorpreso.
<< Oh bene mi fa piacere che voi due socializziate ma abbiamo del lavoro da fare, magari Izzy un giorno puoi insegnarlo anche a me >> sorride in quel suo modo stupido e sparisce dalla nostra vista, il ragazzo mi guarda in modo strano, mi rendo conto presto che sono ancora premuto contro di lui, mi sposto lasciando passare lui per primo.
<< Guardati le spalle >> dico prima che sparisca.
<< O potrei non farlo >> dice facendomi l'occhiolino e io rimango sempre più perplesso ma stranamente in quel momento non è la rabbia che sento ma qualcos'altro, una strana sensazione che non riesco proprio a capire ma che magari ignorandola se ne andrà da sola, vado a fare colazione senza più soffermarmici.
Nel pomeriggio dopo aver sistemato alcune cose salgo sul ponte e lì vedo Edward e Bonnet che sono affacciati alla ringhiera, sono molto vicini e si guardano con quell'espressione da ebeti, non so perché ma non mi sposto di solito me ne sarei andato ma rimango a osservarli chiedendomi come sarebbe se al loro posto ci fossimo io e quel ragazzo tanto irritante, serro forte la mascella, non dovrei fare certi pensieri ma soprattutto odio il fatto che i miei piedi non si scollino da quel dannato pavimento.
In quel momento proprio lui si avvicina a me a una distanza fin troppo personale tanto che le nostre spalle si sfiorano, non dice nulla e io lo apprezzo, forse non è così stupido come pensavo, sento uno strano calore al petto e una spinta che non lascia la mia mente, stringo più forte i pugni << Spriggs >> dico senza guardarlo, << sì? >> risponde, mi prendo il mio tempo perché è difficile dire quello che sto per dire ma quando sto per aprire la bocca una cannonata colpisce la nave facendoci finire entrambi a terra, da quel momento inizia il panico più totale.
Se c'è una specie violenta in questo mondo sono i cacciatori di taglie, non agiscono in nome della legge come la marina e nemmeno per necessità come i pirati, a loro importa arricchire le loro tasche senza curarsi di chi hanno davanti, la cosa peggiore è che spesso a nessuno importa se sei vivo o morto, una taglia è una taglia, non importa se il cuore batte ancora, l'importante è compiere il lavoro e credo che sulla testa di Barbanera ce ne sia una bella grossa da tempo.
Ci prepariamo a combattere con spade e pistole, loro non sono molti più di noi ma sono forti, mentre mi fiondo nella mischia non so perché il mio pensiero va al ragazzo, spero che si sia messo in salvo in qualche modo, che si sia nascosto o temo che non ne uscirà vivo di qui.
<< Fermi! >> grida una voce e quegli uomini obbediscono come soldatini, io non capisco cosa stia succedendo, guardo gli altri e incontro lo sguardo di Edward anche il suo è perso nel vuoto, capisco come si sente è la seconda volta che viene attaccato così brutalmente e ha paura di perdere Bonnet di nuovo, questo non lo farà ragionare lucidamente.
<< Cerco Izzy Hands, qualcuno mi ha detto che si trova sulla nave di Barbanera consegnatemelo e visto che ci serve vivo vi risparmierò. >>
Cosa? Cercano me, forse non hanno preso molto bene il fatto che io abbia mollato il lavoro per fuggire con il pirata più ricercato del mondo, solitamente però non la prendono così sul personale però ho un vantaggio non sanno come sono fatto, non sanno che sono io e mi domando chi cazzo gli abbia mandati senza una minima descrizione, forse erano convinti che mi sarei consegnato spontaneamente, nessuno sulla nave parla e questo mi stupisce, soprattutto perché Edward sta rischiando grosso, per colpa mia potrebbe perdere di nuovo il suo ragazzo se le cose si mettessero male, ma questa lealtà da parte di tutti soprattutto di Bonnet mi fa salire un senso di protezione verso tutti loro, come se davvero facessi parte di qualcosa di più che una semplice ciurma di pirati.
<< E va bene io vi ho avvisati >> parla l'uomo.
<< Prendete quei due >> e in un attimo due dei suoi scagnozzi afferrano Bonnet e Spriggs che terrorizzati urlano qualcosa, io sgrano gli occhi sentendomi anche io in preda al panico, un urlo mi esce spontaneo fuori dalla gola senza che io possa controllarlo.
<< Lucius! >> urlo guardandolo con disperazione, sento il fiato mancarmi e la mia testa è assalita dai pensieri, un altro urlo si affianca al mio.
<< STEDE! >>
Mi volto verso Edward e leggo il disagio, la paura nei suoi occhi, è combattuto, non vuole tradire me ma non vuole nemmeno perdere lui, mi guarda io gli sorrido, forse il primo sorriso sincero che gli faccio da tempo, avanzo di un passo e guardo in faccia quegli idioti
<< Sono io Izzy Hands. >>
Faccio l'errore di guardare verso il basso e vedo gli occhi di Lucius diventare tristi e spaventati, lo sento mormorare un no che mi spezza il cuore ma devo concentrarmi, torno a guardare il capo di quei banditi, sogghigna soddisfatto di aver raggiunto il suo scopo.
<< Molto bene Izzy saggia decisione, ora o vieni con noi e uccidiamo uno solo di loro o resti e li uccidiamo entrambi, hai un minuto per decidere chi deve morire. >>
Il mondo mi cade addosso in quell'istante, sento il pavimento sprofondarmi sotto i piedi e mai come ora vorrei essere da tutt'altra parte, non ho mai avuto problemi a prendere decisioni difficili ma ora se scelgo uno Edward non me lo perdonerà mai, mi odierà ma soprattutto gli causerei tanto di quel dolore che non credo potrò mai sopportarlo, se scelgo l'altro sarò io a soffrire e non perdonarmelo per sempre.
<< Izzy... >> lo sguardo mi cade su quegli occhi scuri ora così pieni di coraggio e luminosi, la sua voce mi ha attratto ed è così diversa << va tutto bene, scegli pure me io...- >> gli arriva un pugno dritto sul volto che lo fa cadere a terra, io stringo i pugni con una rabbia tale che vorrei uccidere quei bastardi a mani nude.
<< No è me che devi scegliere! >> urla Bonnet preso dal panico, scommetto che nemmeno si rende conto di cosa sta dicendo.
<< Stede... >> mormora Edward con gli occhi lucidi.
<< Sono il capitano della nave, lo dici sempre anche tu Ed...il capitano va giù con la nave >> gli sorride cercando di rassicurarlo.
<< No... >> sentire la voce così spezzata di Edward mi fa sentire male, ha gli occhi lucidi e alcune lacrime stanno già scendendo, un pugno arriva dritto anche sulla faccia di Bonnet che si lamenta per il dolore.
<< Zitto o vi uccidiamo entrambi senza negoziare. >>
<< E va bene mi sono stancato, dagli una lezione così si sbrigherà a decidere, comincia prima con il morettino >> in un attimo Lucius viene colpito violentemente, io non ce la faccio più a guardare.
<< BASTA! >> urlo e uno di loro lo tira su per i capelli e me lo butta addosso, lo stringo tra le braccia, le sue gambe non reggono così mi chino insieme a lui tenendolo stretto, lui sorride in un modo così dolce, troppo dolce per uno come me.
<< Mi hai chiamato Lucius >> sussurra a mezza voce e io lo realizzo solo ora, è vero l'ho chiamato per nome per la prima volta, ma in una situazione del cazzo.
Annuisco sentendo gli occhi diventare umidi ma poi una voce mi distrae.
<< Bene hai fatto la tua scelta, uccidete il biondino. >>
<< NO! >> urlo lasciando Lucius sdraiato ai miei piedi, mi alzo con calma e guardo tutti loro con odio, tiro fuori la pistola e me la punto alla testa.
<< Se lo toccate giuro che mi ammazzo e voi luridi bastardi rimarrete a mani vuote, nessuna ricompensa giusto se io muoio. >>
Il capo ride.
<< Non lo faresti mai, ci hanno parlato di te. >>
<< Chiunque sia non sa un cazzo di me, vi servo vivo bene sono qui, verrò con voi e farò qualunque cosa vogliate ma se uno di loro morirà farò lo stesso, ovviamente questo vale fino a che non siamo fuori dalla nave. >>
Il silenzio intorno a noi è carico di tensione, tra sguardi terrorizzati, increduli e pieni di rabbia aspettiamo tutti in silenzio la decisione di quell'uomo, non ci credo nemmeno io di aver fatto una cosa del genere, per risparmiare la vita a quello stupido di Bonnet poi, spero tanto che il piano funzioni e che quegli idioti facciano la scelta giusta.
<< Lasciatelo andare >> dice il capo e l'uomo spinge via Bonnet con un calcio, Edward si mette davanti a lui in segno di protezione poi guarda me che abbasso la pistola e rassegnato vado verso il mio destino, vorrei voltarmi per salutare almeno Lucius ma non posso abbassare la guardia e poi non voglio vedere i suoi occhi, preferisco ricordarlo con il coraggio e il sorriso di prima, gli altri uomini si spostano sempre tenendoci tutti d'occhio, salgono uno ad uno sulla loro nave ma quando tocca a me sento un colpo di pistola, il capo che era vicino a me crolla a terra con un buco nel petto, lo guardo scandalizzato e poi mi giro per vedere da dove è partito il colpo.
Non posso credere ai miei occhi c'è Bonnet che tiene con mani tremanti una pistola ancora fumante, guarda terrorizzato dalla mia parte e poi indietreggia cadendo a terra, Edward vorrebbe andare da lui ma sa cosa è meglio fare, ci scambiamo solo un'occhiata e poi partiamo all'attacco approfittando della confusione appena creata, montiamo sulla loro nave con Ivan e Fang al seguito e riusciamo a metterli tutti al tappeto, alcuni di loro muoio mentre altri sono parecchio feriti, ce ne andiamo minacciandoli di non farsi rivedere mai più.
Quando saliamo sulla nostra Edward mi guarda, sta per dire qualcosa ma lo fermo.
<< Va da lui >> gli dico indicando con un gesto della testa Stede che sta piangendo in un angolo ancora sconvolto, lui annuisce e io mi occupo di buttare in mare l'idiota che ci ha attaccato poi vado da Lucius che è seduto per terra, confuso e con la faccia tumefatta, mi chino e lo guardo.
<< Te le sei fatte dare per bene >> gli dico facendolo ridere, leggo qualcosa nel suo sguardo come una sorta di gratitudine.
<< Sono felice tu sia vivo >> mi dice e io spalanco gli occhi, lo guardo sorpreso e lui mi sorride << e sono anche felice che non ti abbiano preso, anche se non ho capito che cosa esattamente sia successo. >>
Cerco di ritrovare le parole, mettere in fila i pensieri soprattutto perché se si accorgesse di avermi spiazzato con quello che ha detto non mi darebbe un attimo di pace sbattendomelo in faccia in continuazione.
<< Nulla di che, Bonnet è finalmente diventato un vero pirata anche se questo ci costerà parecchi giorni di piagnistei. >>
<< Che vuoi dire? >> domanda arricciando le sopracciglia.
<< Quel coglione mi ha salvato sparando al capo, io e gli altri abbiamo potuto dare una lezione a quegli imbecilli grazie a lui. >>
<< Stede? Quello Stede? >>
<< Proprio lui >> dico annuendo.
<< Non so se essere più stupito che abbia sparato a qualcuno o che ti ha salvato la vita. >>
<< Lo ha fatto solo per rinfacciarmelo ne sono sicuro >>  ridacchio.
<< Sarà sconvolto >> sussurra con voce bassa, non voglio si preoccupi troppo, deve pensare a sé adesso.
<< C'è Edward con lui, starà bene. >>
Annuisce poi si massaggia la faccia mugolando.
<< E' messa così male? >> mi chiede.
<< No, è la tua solita faccia da cazzo >> lo tiro su divertendomi dei suoi borbottii.
<< Vieni devi essere medicato o rischi un'infezione e dopo sì che la tua faccia sarà inguardabile. >>
<< Era un complimento Izzy? >> sogghigna, io sposto lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco.
<< Non perdi mai l'occasione tu vero? >> ringhio andando avanti.
<< Mai >> risponde poi si affianca a me << sarai tu il mio dottore? >> mi chiede con una voce così lasciva da farmi attorcigliare lo stomaco.
<< Sta zitto e seguimi! >> sbraito.
<< Sì...dottore. >>
Dio quanto si sta divertendo, lo spingo a sedere sul letto, vado a prendere il cotone e il disinfettante, ne imbevo il tessuto e glielo premo con poca delicatezza sulla faccia, sì l'ho fatto di proposito così ci penserà due volte prima di fare lo stronzetto.
<< Ahu! >> sussulta.
<< Fermo o finirò per ficcartelo in un occhio. >>
<< Lo hai fatto di proposito >> brontola incrociando le braccia, io scuoto la testa.
<< Forse sì o forse no chi può dirlo. >>
<< Sei pessimo come medico lasciatelo dire. >>
<< Mmm non ci dormirò la notte >> lo imbevo di nuovo e disinfetto un altro punto questa volta facendo piano.
<< Non dovresti anche soffiarci sopra? >>
Mi fermo e lo guardo tirandomi un po' indietro.
<< Che cazzo sei un bambino? >>
<< No ma sono ferito e quel coso brucia da morire, un minimo di riguardo penso di meritarmelo dopo essere stato colpito sulla mia splendida faccia. >>
Quanto cazzo è drammatico, vorrei dirgli che nemmeno gli resterà la cicatrice ma lo lascio crogiolarsi nel suo brodo giusto per divertirmi un po'.
<< Non soffierò sulla tua cazzo di faccia Lucius. >>
<< Lo hai detto ancora. >>
<< Cosa? >>
Sorride guardandomi, io sposto lo sguardo imbarazzato, meglio se mi concentro su ciò che sto facendo.
<< Chiudi gli occhi devo andarci vicino e non voglio sentirti urlare nel caso dovessi sbagliare mira >> fa come gli dico ma io rimango fermo, guardo quel viso che se anche pieno di lividi e graffi sembra così bello e candido, allungo la mano per disinfettare ma non ho il coraggio di farlo, sono bloccato, il mio sguardo viene attratto dalle sue labbra, così invitanti e carnose, ho paura, ho il terrore che tutto vada male come la prima volta, sto combattendo contro me stesso ma non appena lo vedo arricciare le sopracciglia annullo la distanza tra noi prima che apra gli occhi, non ci credo di averlo appena baciato,
Lui rimane rigido per un attimo ma poi sento le sue mani prendermi il viso e rispondere al bacio con foga tirandomi verso di lui, mugola aprendo la bocca, desiderando di più ma io mi fermo spingendolo leggermente all'indietro con il terrore che voglia solo appagare un suo desiderio.
<<  Quanta fretta >> dico, lui si lecca le labbra e riprende fiato prima di rispondere.
<< Temevo cambiassi idea se non avessi risposto all'istante, non volevo giungessi a una conclusione sbagliata. >>
Cazzo possibile debba sempre essere così fottutamente tenero e premuroso, lo guardo prendendo un respiro e poi mi fiondo sulle sue labbra, mi siedo sopra di lui sentendo le sue mani artigliarmi i fianchi, lo spingo verso il basso facendo attenzione a non toccargli il viso, credo abbia sbattuto la testa contro il legno perché mugola ma non si ferma anzi inverte le posizioni e ora è lui sopra di me che mi guarda con due occhi stupefatti e lucidi, mi accarezza partendo dal viso fino ad arrivare all'addome, osserva il suo movimento poi torna con gli occhi su di me.
<< Non lo faremo ora >> dice, io arriccio le sopracciglia confuso.
<< O penserai che voglio approfittarmi di te e io non voglio, ti desidero, Dio se ti desidero e non vedo l'ora di toglierti tutta questa pelle su cui ho fantasticato per giorni interi ma...non oggi. >>
<< Aspetta un attimo tu hai fantasticato su...oddio Lucius sei...sei >> ride poi mi blocca i polsi con le mani.
<< Ripetilo >> mi chiede.
<< Cosa? >>
<< Lo sai. >>
Alzo gli occhi al cielo dovevo saperlo che tutta questa situazione mi si sarebbe ritorta contro.
<< Lucius >> ripeto e mi esce un tono del cazzo tutto gracchiante, << ma è l'ultima volta che lo faccio quando me lo chiedi. >>
<< Mi piace come suona dalle tue labbra. >>
Penso di essere arrossito però sono anche un po' disgustato da tutta questa sdolcinatezza.
<< Oh ti prego risparmiami queste scene tutte zucchero e miele. >>
Ride e rido anche io senza farmi sentire, si accoccola accanto a me e io gli avvolgo un braccio intorno alle spalle, lui appoggia una mano sul mio petto, ricambio il gesto posando la mia sopra la sua, mi sento bene dopo tanto tempo, sono così sollevato che questo piccolo disgraziato non sia morto e soprattutto almeno per oggi non voglio pensare a niente tranne che a questo.
Il mattino seguente sembra che tutto abbia un aspetto nuovo, il mare brilla ed è così chiaro che quasi si può vedere il fondale, il cielo è azzurro e limpido, il sole alto nel cielo splende così tanto che si fa quasi fatica a tenere gli occhi aperti, sulla nave però ci sono ancora i postumi della giornata di ieri, Bonnet non è ancora uscito dalla sua cabina ma vedo Edward spuntare sul ponte e avvicinarsi a me, tituba un istante poi parla.
<< Amico...per quello che hai fatto ieri. >>
<< Non ringraziarmi alla fine è stato quell'idiota del tuo fidanzato a salvare la situazione, ancora non riesco a crederci. >>
Ridacchia ma poi torna serio.
<< Già ma se non fosse stato per te non avrebbe potuto farlo e poi se non avesse avuto il coraggio ora saresti con loro, ma Iz io ti avrei cercato...- >>
<< E saresti stato un coglione, l'ho fatto per voi, per permettervi di vivere tranquilli e tu avresti mandato tutto a puttane, bello stratega sei >> mi fingo indignato ma in realtà le sue parole mi fanno piacere solo che non sono ancora pronto a lasciarmi andare del tutto.
<< Non si abbandonano gli amici, e tu fai parte della nostra squadra che ti piaccia o no >> in quel momento arriva Lucius, Edward ci lascia soli non so se perché ha capito qualcosa dai nostri sguardi o è solo una mia fantasia.
<< Come stai ? >> mi domanda appoggiando la schiena alla ringhiera.
<< Dovrei chiederlo io a te. >>
<< Bene grazie, il medico di ieri ha fatto un buon lavoro ma dovrebbe lavorare sui modi >> gli do un piccolo pugno sulla spalla, ride e allo stesso tempo anche io sorrido.
<< Immagino che il paziente era un cazzone. >>
<< Solo un po' >> mi guarda sorridendo, stringe le labbra spostando lo sguardo sul mare poi su di me.
<< Se adesso faccio una cosa rischio di trovarmi un pugnale conficcato nel corpo? >>
<< Dipende da cosa >> rispondo, vedo il suo petto gonfiarsi poi si china su di me e mi lascia un bacio delicato sulle labbra, si stacca guardandomi in un modo così sdolcinato e io temo di avere lo stesso sguardo, butta fuori l'aria nemmeno avesse vinto un premio, non capisco perché si agita tanto.
<< Santo cielo è incredibile che l'ho appena fatto. >>
Alzo un sopracciglio.
<< Veramente è già la terza volta questa >> gli faccio presente.
<< Sì ma è la prima volta che posso farlo liberamente, senza temere di essere ucciso o rifiutato. >>
Cade un silenzio imbarazzante su di noi, devo ancora prenderci la mano anzi penso che entrambi dobbiamo imparare a essere a nostro agio con questa cosa, nessuno dei due avrebbe mai immaginato sarebbe successo tra noi, all'inizio nemmeno lo sopportavo e credo che lui si divertisse solo a punzecchiarmi mentre ora tutto è cambiato.
<< Hai visto Stede? >> mi chiede.
<< No. >>
Lui mi guarda in un modo che la dice lunga.
<< Suppongo debba andare a...bé a fare qualunque cosa si faccia in questi casi >> dico e dal suo sorrisetto capisco che ho centrato il punto, lo lascio lì e vado sottocoperta, quando sono davanti alla cabina dei capitani mi blocco, prendo un respiro e poi busso, Edward mi fa entrare, gli chiedo se posso parlare un attimo da solo con Bonnet e lui acconsente, mi avvicino a quell'omuncolo appallottolato sul suo letto ancora in vestaglia, mi guarda poi sposta lo sguardo.
<< Se sei venuto per lamentarti e dirmi che...- >>
<< Chiudi quella bocca Bonnet, sono qui per...per dirti che...grazie per aver fatto ciò che hai fatto. >>
Annuisce tirando su col naso.
<< Dico sul serio. >>
<< Sì ti credo >> dice lui senza guardarmi, io sospiro, non ci credo che lo sto per fare.
<< Senti Stede capisco che non sei a tuo agio con gli omicidi ma credimi uccidendo lui hai risparmiato la vita a parecchie persone. >>
Lui stringe le ginocchia al petto.
<< Persone che probabilmente ne uccidono altre e così via... >> si lamenta.
<< Anche ma loro non uccidono solo i cattivi, tolgono la vita a chiunque si metta sulla loro strada, a volte anche solo per divertimento. >>
Si gira a guardarmi con gli occhi lucidi.
<< Strano tu non mi dica che questa è la vita di un pirata e devo imparare a farci i conti. >>
<< Questo non è compito mio, sarai tu a capirlo o anche a non capirlo mai, ma quello che voglio tu capisca è che quei tizi sono molto più violenti di molti pirati, non hai ucciso un innocente e nemmeno lo avresti fatto se al mio posto ci fossi stato tu, ti saresti lasciato catturare, perché tu sei...sei una brava persona Bonnet e non me lo sentirai dire di nuovo, e inoltre se lo racconti a Edward sappi che negherò di avertelo detto. >>
Gli scappa una piccola risata.
<< Lo pensi davvero? >>
<< Sì. >>
Faccio per andarmene ma lui mi ferma.
<< Izzy? >>
<< Mh? >>
<< Grazie. >>
<< Sì fanculo >> esco chiudendo la porta, sto sorridendo, mi capita spesso in questi ultimi giorni ed è strano, da un lato sono felice dall'altro ho paura che sia tutta un'illusione e che finisca lasciandomi di nuovo in balia di quelle sensazioni orribili, da quando ho conosciuto Edward sono cambiate tante di quelle cose e anche io sono cambiato, non avrei mai accettato di provare queste cose invece adesso sento di volerle sul serio, rischiando anche di rimanere scottato, ma il pensiero di non provarci nemmeno mi fa sentire peggio del rischio che c'è dietro.
Giorni dopo ci fermiamo su una piccola isola per festeggiare la nostra vittoria e il fatto che siamo ancora tutti vivi, dopo mangiato però io torno sulla nave perché ho voglia di rimanere un po' da solo, in questo ultimo periodo ho cercato di fare finta che la storia con Lucius non mi preoccupasse ma mi fa strano persino pensarlo e ho la costante paura che lui se ne vada o che torni la persona che c'era prima di me e lo porti via, la mia solitudine non dura molto, mi sento abbracciare da dietro e lo riconosco subito.
<< Tesoro? >>
<< Mh? >> rispondo con un monosillabo.
<< Va tutto bene? >>
Sospiro appoggiando la testa sulle mie stesse mani.
<< Sì credo. >>
<< Io non penso invece >> allora perché lo chiedi vorrei dirgli ma sto zitto, sto cercando di essere meno brusco almeno con lui.
<< Devo dirtelo per forza o possiamo evitare la conversazione? >>
Mi stringe più forte posandomi un bacio tra i capelli.
<< La prima, so che non ti piace parlare di queste cose ma a volte è necessario per liberarti. >>
<< Sto solo facendo i conti con il fatto che un giorno mi lascerai anche tu, ti pregherei di dirmelo adesso giuro che non ho intenzione di farti niente nel caso, lo accetterò e basta, tanto è già successo una volta. >>
Non me lo aspetto e così lui mi fa voltare in modo poco delicato e mi guarda dritto negli occhi.
<< Sei un idiota, ti preoccupi che tutti ti feriscano e tu invece non ci pensi due volte a fare lo stronzo, io non ho intenzione di lasciarti né ora né mai, e nemmeno voglio qualcun altro è strano anche per me sai, ero abituato a lasciarmi aperte parecchie porte ma da quando ci sei tu non sento il desiderio di stare accanto a nessun altro, quindi piantala di dire cose cattive solo per allontanare le persone e farle fuggire da te, con me non ha mai funzionato e credimi non funzionerà mai. >>
Lo guardo alzando le sopracciglia chiedendomi se ha avuto sempre la lingua così lunga, non avrei mai perdonato qualcuno che avessee usato quel tono invece dopo un attimo in cui sono perplesso scoppio a ridere, lui mi guarda strano, non sa cosa aspettarsi così sciolgo i suoi dubbi, lo prendo per la maglietta e lo tiro a me per baciarlo.
<< Sappi che questa tua giacca è orribile e troppo corta >> dico sulle sue labbra, lui mi posa un altro bacio e mi morde piano il labbro.
<< E io voglio che quell'anello sparisca dal tuo collo. >>
Sogghigno accarezzandogli i capelli.
<< Posso pensarci. >>
Sinceramente non ho idea di quanto durerà la nostra storia, non ho mai avuto una relazione per cui sono completamente estraneo ma rispetto a prima ho il desiderio di provarci, provare a vedere come va, se è una cosa che fa per me o se finirò a uccidere davvero quello stupido ragazzino che non la finisce di guardarmi in quel modo, pur non sapendo tutte queste cose per nulla al mondo cambierei quello che è successo, anche i momenti brutti sono serviti a portarmi fino a questo punto, lascio cadere l'anello in mare come segno di qualcosa che si è concluso e mi dirigo verso ciò che mi aspetta con la consapevolezza di non essere più da solo.


Fine





 
   
 
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