Capitolo
10
Farewell
Arianna!
Alba
aprì la porta e si ritrovò di fronte Aurora, Safet e un
demone mingherlino tutto nero, con due occhi gialli da gatto e un
ciuffetto bianco sulla fronte.
Osservò
stupita il ciuffetto bianco del demone e domandò «Ma non
sarai mica Merlino?»
Il
demone sorrise e le strizzò un occhio.
«Ma
che significa? Cioè tu sei… così?»
Safet
intervenne «Forse è meglio rimandare a dopo le
spiegazioni sull'aspetto di Myrddinx
e cercare di risolvere il problema Arianna!»
«Oh,
si. Certo. Entrate!» rispose Alba facendosi da parte senza
riuscire a staccare gli occhi da Merlino.
Entrarono
tutti in cucina, dove li aspettavano Michele, Azaele e Sael, chiusi
in un imbarazzato silenzio. Safet lanciò un'occhiata severa a
suo figlio che abbassò lo sguardo a disagio.
«Arianna
è ancora barricata in camera sua?» domandò
Aurora.
«Si,
non vuole parlarmi, l'ultima cosa che ha detto è che non
uscirà dalla sua stanza finché non ce ne saremo andati
tutti! Non si fida più neanche di me!» spiegò
Alba.
«Ora
provo a parlarle. Quanto a voi ragazzi... o ve ne andate o vi rendete
invisibili!» Disse Aurora rivolgendosi a tutte le creature
soprannaturali presenti.
«Siamo
già, invisibili agli umani…» borbottò
Azaele.
«Ops,
scusate! Dimentico sempre che posso vedervi anche quando siete
invisibili!» Sorrise la professoressa.
#
Arianna
piangeva silenziosamente barricata dentro la sua camera.
Non
riusciva a credere a quello che aveva appena scoperto. Azaele,
Michele e Sael non erano umani. Alba lo aveva sempre saputo e non le
aveva detto nulla.
Come aveva potuto
mentirle su una cosa del genere!
Si
sentiva profondamente tradita. Chi era veramente quella persona che
aveva considerato la sua migliore amica per più di quindici
anni?
«Arianna!»
Chiamò Aurora bussando delicatamente alla porta. «Sono
Aurora, apri per favore. Sono andati via tutti»
La
ragazza sobbalzò, poi si avvicinò alla porta e chiese
«Anche Alba?»
«No,
lei è qui con me! Vorrebbe parlarti»
«NO!»
Gridò Arianna. «Non voglio vederla. Dille di andarsene!»
Aurora
sospirò e si rivolse ad Alba. «Temo che se non mi lasci
sola con lei, questa storia non si chiuderà tanto facilmente».
"Volevo
proteggerla e invece ho finito per distruggere la nostra amicizia»
constatò Alba rattristata.
Aurora
cercò di consolarla. «Ma no, è solo spaventata e
confusa! Vedrai che alla fine si risolverà tutto!»
«Non
credo. Conosco bene Arianna, quando decide di chiudere con qualcuno
non torna indietro! Come con Ariel, malgrado lui si sia scusato per
il suo comportamento e stia cercando di migliorare il suo carattere,
lei si è rifiutata di concedergli un seconda possibilità.
Come pensi che potrà mai perdonarmi per non averle detto la
verità su di me e su Azaele e i suoi amici? L'ho terrorizzata
e delusa allo stesso tempo!»
«Alba,
non essere troppo severa con te stessa, hai saputo la verità
su di te e su Azaele da nemmeno tre mesi, anche tu avevi necessità
di metabolizzare la notizia!» Rispose Aurora.
«Alba,
vattene o giuro che chiamo un fottuto esorcista pur di costringerti a
lasciare questa casa!» Gridò Arianna dall'altra parte
della porta.
Alba
lanciò un ultimo sguardo sconfitto ad Aurora, percorse il
corridoio piangendo silenziosamente e lasciò l'appartamento
seguita da Azaele mortificato e avvilito per quanto era successo.
Merlino li osservò incerto se seguirli, poi decise che era
giusto lasciar loro un po' di privacy.
#
«Se
n'è andata. Arianna, puoi aprire la porta!» disse
Aurora. Passò qualche istante e poi senti una chiave girare
nella toppa. Arianna sporse leggermente il viso gonfio di pianto e
domandò titubante. «Sono davvero andati via, tutti?»
«Si,
sono andati via tutti, puoi uscire".
«No,
ti prego entra tu e aiutami a portare via i bagagli. Non voglio stare
un minuto di più in questa casa!»
Aurora
si irritò un po'. Va bene che Arianna aveva tutte le ragioni
di essere spaventata e arrabbiata, ma almeno un piccolo sforzo nei
confronti di Alba, che in fondo era l'unica a non aver fatto nulla di
stupido, avrebbe potuto farlo.
«Arianna,
io capisco che tu sia spaventata e arrabbiata, ma Alba è la
tua migliore amica da anni, non credi che dovresti darle la
possibilità di spiegarsi?»
«Cosa
c'è da spiegare? È una bugiarda e ha portato le bestie
di Satana in casa mia!» rispose Arianna con una nota lievemente
isterica nella voce.
Safet
che era lì a fianco, invisibile ad Arianna, stava per
esprimere un commento sarcastico. Un'occhiata di Aurora lo fermò
in tempo, ci mancava solo che si rendesse visibile per sbaglio!
«Credo
che tu in questo momento sia ancora troppo spaventata per esprimere
un giudizio oggettivo su quanto è successo, non prendere
decisioni definitive di cui potresti pentirti!» disse la
professoressa nella speranza di far ragionare Arianna, ma lei non
rispose. Si caricò uno zaino sulle spalle, tirò su un
trolley che neanche con la più buona volontà avrebbe
mai superato il controllo del bagaglio a mano della Ryanair e uscì
frettolosamente dalla camera. Tutto ciò che desiderava era
lasciarsi alle spalle al più presto quell'appartamento che era
stato la sua casa per dieci anni.
Aurora
prese l'altro trolley e la seguì rinunciando a discutere. Era
inutile, la ragazza non era minimamente disposta ad ascoltarla.
Safet
decise di non accompagnarle. Aurora non aveva bisogno del suo aiuto e
poi era più urgente occuparsi di quei due beoti di Michele e
Sael. Raggiunse la cucina e si fermò sulla soglia a osservare
la situazione. Merlino era intento a mangiare biscotti appollaiato
sulla dispensa, suo figlio e Michele sedevano ai lati opposti del
tavolo senza riuscire a guardarsi. Safet scambiò un breve
sguardo con Merlino che scosse la testa rispondendo silenziosamente
alla sua domanda.
L'anziano
supervisore si rivolse al figlio e sentenziò. «Hai dieci secondi, per chiedere a Michele di seguirti in
camera vostra e scusarti per il tuo comportamento. Esattamente il
tempo che mi ci vuole per varcare la soglia di questa stanza, girare
intorno al tavolo, raggiungerti e riempirti la faccia di ceffoni.
Sono stato abbastanza chiaro?»
Merlino
scoppiò in una risata silenziosa, Michele sorrise divertito e
Sael si alzò di colpo borbottando. «Uh... bè…
cioè…»
«Cinque
secondi» scandì Safet.
Sael
guardò Michele implorante e pigolò. «Vieni?»
L'angelo
si alzò e indicando la porta della cucina lo invitò ad
uscire. «Prego, ti seguo!»
Il
demone si precipitò fuori dalla cucina seguito da Michele.
Safet
e Merlino rimasero soli. «Ragazzo, ho bisogno di un favore!»
disse Safet.
Su
uno dei vetri della cucina apparve la risposta infuocata del piccolo
demone.
«Sono
a sua disposizione, Lord Safet!»
#
Azaele
e Alba passeggiavano lungo la via che portava a casa di Arianna.
Alba
era affranta e non riusciva a smettere di piangere. Azaele avrebbe
voluto aiutarla, consolarla in qualche modo, ma temeva di peggiorare
solo la situazione, così si limitava a tenerle un braccio
intorno alle spalle. Alla fine si sedettero su un panchina. Un
gruppetto di cinghiali passò loro davanti in perfetta fila
indiana.
Uno
dei cinghiali, ancora abbastanza giovane, si girò
all'improvviso per osservarli, abbandonò il piccolo branco e
si avvicinò incuriosito ad annusare Alba. L'occhiata
letteralmente infuocata di Azaele gli fece capire che non era aria.
Il cinghialetto sobbalzò e grufolando spaventato raggiunse i
suoi amici che si erano fermati ad aspettarlo per poi ripartire tutti
insieme. Il cinghialetto lanciò un ultimo sguardo ad Alba e
poi sparì dietro i cespugli di un parchetto per i bimbi poco
più avanti.
Azaele
sospirò «Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia!»
«No,
non è colpa tua. È colpa della situazione. Come si fa a
dire alla propria migliore amica, hey sono una strega e il mio
ragazzo è un demone infernale, ma non preoccuparti è
tutto sotto controllo!» Lo consolò Alba. «Non
mi avrebbe mai creduto e prima o poi lo avrebbe scoperto e reagito
nello stesso modo. Arianna in fondo è fatta così, così
come si fa prendere dai grandi entusiasmi sa anche lasciarsi tutto
alle spalle senza voltarsi indietro. A volte mi chiedo come sia stato
possibile che siamo rimaste amiche per tutti questi anni!»
«Non
essere così severa con lei, mi ha visto in versione infernale
e piuttosto incazzato! Non ero certo un bel vedere!»
Alba
sorrise e gli strinse una mano tra le sue. «È solo la
dimostrazione che non capisce nulla di uomini. Sei molto bello anche
quando sei nero come la pece e con gli occhi rossi!»
Azaele
si ricordò dell'Alba di vent'anni che quattrocento anni prima
lo aveva trovato molto bello e si commosse. La strinse a sé
e la baciò.
«Ciao
ragazzi! Che fate?» Domandò Eowynziel atterrando davanti
a loro.
I
due giovani si staccarono di colpo e Azaele rispose un po' irritato.
«Secondo te?»
«Ihihih»
ridacchiò la demone un po' imbarazzata. «Ma non
intendevo il bacio! Intendevo in generale!»
«Niente
di che!» rispose Azaele, Eowynziel era simpatica ma anche un
po' svampita, era meglio non aprirsi troppo con lei.
«Oh,
che strano! Io pensavo che vi steste preparando a difendere il vostro
bambino. Ho sentito che Akenet vuole farlo rapire subito dopo che
sarà nato!» Disse Eowynziel sbattendo gli occhioni
azzurri.
Alba
si girò verso Azaele e domandò allarmata. «Chi è
Akenet?»
«Un
enorme problema!» Rispose Azaele sudando freddo.
«È
l'Arcidiavolo Responsabile del Nono girone. È tanto bello!»
rispose Eowynziel arrossendo un po'.
«Peccato
che abbia il vizio di dare fuoco ai suoi sottoposti completamente a
caso!» Commentò irritato Sakmeel, atterrando al fianco
di Eowinzyel.
«Bé,
ma poi li guarisce subito, al contrario di Zamesh!» disse la
demone tremando leggermente al ricordo di una brutta avventura con il
suo antico superiore.
Sakmeel
si avvicinò e le accarezzò una guancia. «Zamesh è
un sadico bastardo, non è nemmeno paragonabile ad Akenet. Ma
tu non devi temerlo più ormai, sono secoli che sei passata
sotto la supervisione di Safet!»
«Oh
sì. Lui è un Supervisore adorabile!» Affermò
Eowynziel con convinzione.
«Ragazzi
scusate, ma come avete saputo di Akenet?» Domandò Azaele
tornando all'argomento principale.
«Lo
sanno tutti Aza, c'è stata una riunione degli Arcidiavoli! Lo
sapresti anche tu se ogni tanto ti facessi un giro per l'Inferno
anziché limitarti a consegnare le anime a Caronte e scappare
via!» Lo sgridò Sakmeel.
«Safet
lo sa?» domandò Alba che aveva molta fiducia nel padre
di Sael.
«Immagino
di si. Poco fa ha mandato Merlino a dirmi che vuole organizzare un
incontro tra tutti quelli che possono essere considerati vostri
amici»
«Per
quando lo ha organizzato?» domandò Azaele un po'
rasserenato nello scoprire che il suo supervisore oltre a sgridarlo,
aveva finalmente cominciato ad agire in suo favore.
«Ancora
non lo so, ma stasera ha invitato me e Eowynziel a casa della sua
compagna umana, forse non vuole riuniore subito tutti insieme per
evitare che la voce di una nostra eventuale alleanza arrivi ai
colleghi sbagliati».
«La
sua compagna è quella simpatica vecchietta di nome Aurora?»
Domandò allegramente Eowynziel.
«Aurora
ha solo sessantaquattro anni, se ti sente parlare di lei come di una
simpatica vecchietta, ti sbrana!» commentò Azaele
alzando gli occhi al cielo.
«Sessantaquattro
sono pochi? Io non ci capisco molto dell'età degli umani!»
rispose la demone perplessa.
«Safet
era a casa nostra, almeno fino a pochi minuti fa, ma non ci ha ancora
detto nulla» considerò Alba. «È anche vero
che dopo il casino che è successo con Arianna e il modo in cui
ci ha cacciato da casa, non abbiamo avuto modo di parlare».
«Avete
litigato?» domandò Eowynziel.
«Si.
Purtroppo ha anche deciso di andare via prima del previsto!»
rispose tristemente Alba.
Eowynziel
si illuminò. «Oh, ma allora Adel può venire ad
abitare con voi, stamattina l'ho incontrata e mi ha detto che cercava
casa. Mi sembrava molto in ansia a riguardo!»
«Adel?
Ma parli di una demone piccolina di statura, con una veste nera?
Credo che l'abbiamo conosciuta un paio di giorni fa».
«Siii,
è simpatica vero? Lavorava con me e Sael millenni fa, mi ha
detto che è stata trasferita da poco ai ritiri esterni…
Che ne pensi. Può venire ad abitare con voi?» Domandò
ancora la demone speranzosa.
«Tra
l'altro chissà che fine ha fatto? É sparita senza
neanche salutare!» si chiese Alba.
«Forse
si è imbarazzata per il vostro litigio, sai è molto
timida! Mica è come me che non capisco mai bene le
situazioni!” Rise Eowynziel, irritando Azaele. Tanto per non
smentirsi la fidanzata di Sakmeel non si era minimamente resa conto
della sua mancanza di delicatezza nel proporre ad Alba di sostituire
Arianna con Adel. Stava per sgridarla quando Alba lo precedette. «Ma
si. Possiamo provare a invitarla per fare due chiacchiere e
conoscerci meglio, anche a me è sembrata simpatica e poi
chissà, magari leghiamo pure. Una nuova amica potrebbe essermi
un po' d'aiuto in questo periodo così difficile».
«Allora
appena la vedo gliene parlo!» Rispose Eowynziel soddisfatta.
Azaele
non commentò, non voleva contraddire Alba, ma dentro di sé
non gli sembrava una gran bella idea condividere l'appartamento con
una demone quasi sconosciuta.
Il
suo carattere ottimista però alla fine ebbe la meglio, in
fondo Adel era una demonietta simpatica e un po' timida, che pericolo
avrebbe mai potuto esserci nel darle la stanza di Arianna?
#
Aurora
parcheggiò nell'unico posto libero rimasto davanti alla
Stazione Termini.
«Wow,
incredibile!» Commentò ammirata Arianna.
«Sono
le capitas!»
«Le
cosa?»
«Prolungamenti
energetici che ti permettono di metterti in connessione con
l'Universo affinché questo soddisfi i tuoi bisogni!»
«Ah!»
Rispose Arianna che essendo una tipa molto pratica, faceva fatica a
seguire discorsi troppo filosofici.
«Arianna,
sei proprio sicura di volertene andare così? Senza nemmeno un
chiarimento con Alba? Lei ti vuole bene e in fondo voleva solo
proteggerti» Domandò Aurora cambiando argomento.
Arianna
sbuffò. «Proteggermi dagli stessi mostri con cui mi ha
fatto convivere negli ultimi tre mesi? Sai una cosa, io non capisco
come fai a stare così calma, cioè ti rendi conto che se
Sael è una specie di demonio, anche suo padre deve esserlo?»
«Non
solo me ne rendo conto, ma lo so benissimo! Sarò anche
ultrasessantenne, ma non sono mica cretina!» si lasciò
sfuggire Aurora irritata dal comportamento di Arianna.
«Cioè,
stai veramente dicendo che hai sempre saputo di andare a letto con un
demonio?» Esclamò la ragazza esterrefatta.
Aurora
perse la pazienza. «Senti Arianna… Primo, non ti facevo
così bigotta, secondo, meglio con un demonio come Safet che
con certi imbecilli che ti sei portata a letto tu!»
Arianna
non seppe come controbattere anche perché sugli imbecilli che
si era portata a letto recentemente purtroppo non poteva darle torto.
Ma in fondo non importava neanche più, se ne stava andando da
Roma e presto si sarebbe lasciata alle spalle tutta quella storia.
Scese dalla macchina seguita da Aurora e dopo aver insistito che non
aveva bisogno di alcun aiuto si avviò velocemente verso la
Stazione trascinando i due trolley.
La
professoressa si sentì in colpa per essere stata così
dura, ma l'atteggiamento della ragazza era stato così
irritante che alla fine non era riuscita ad evitare di scattare in
quel modo.
Un
frullare di ali al suo fianco attirò la sua attenzione.
Era
Ariel. Atterrato al suo fianco osservò Arianna entrare in
stazione e uscire per sempre dalla sua vita.
«Non
provi neanche a parlarle?» Domandò Aurora che l'aveva
riconosciuto.
«No,
non ce n'è motivo, sono stato io stesso a contribuire a questa
partenza. In fondo è molto meglio così, soprattutto
ora» sospirò lui.
«Che
vuoi dire?» Domandò la professoressa.
Ariel
riteneva degna di stima la compagna umana di Safet, ma vista la sua
profonda amicizia con Alba e Azaele preferì glissare sul fatto
che la sera prima, quando aveva aiutato Arianna a scivolare in un
sonno profondo, ne aveva approfittato per dare una “spintarella”
in più alla sua decisione di partire.
«Intendo
dire che grazie alla sventatezza di quell'imbecille di Azaele
rischiamo uno scontro tra Angeli e Demoni, per cui è meglio
che Arianna sia lontana da qui quando succederà! Non credi?»
Aurora
lo guardò stupefatta e preoccupata. «Allora lo sai?»
«Sono
un angelo e ieri sera sono stato a casa di Alba e Azaele, pensi che
non mi accorga se un'umana ha dentro di sé una nuova vita?»
Ariel
si rese conto del turbamento di Aurora. «Non preoccuparti, per
ora lo terrò per me. Ho già commesso abbastanza errori
nei confronti di Azaele, questa volta voglio provare a dare fiducia a
quel piccolo stronzo, magari lui e la sua ragazza finiscono solo per
mettere al mondo una bambina deliziosa!»
«Vedo
che la tua considerazione nei confronti di Azaele è molto
migliorata!» rispose sarcastica Aurora.
«Sto
lavorando su me stesso, ma per i miracoli devo ancora attrezzarmi!»
Rispose Ariel strappando un sorriso ad Aurora. «Per lo meno la
frequentazione di Azaele ti ha instillato un'inaspettata capacità
di fare dell'autoironia»
Ariel
le rivolse uno sguardo un po' obliquo.
«Perché
hai parlato di una bambina?» domandò la professoressa.
«È
solo una speranza. Non credo proprio che il mondo sia pronto per un
altro Azaele!» Rispose Ariel con un sogghigno.
«Capisco.
A proposito, cosa ci facevi ieri a casa di Alba e Azaele?»
domandò ancora Aurora.
Ariel
la scrutò divertito. «Sei una che non molla l'osso, eh?
Proprio come Safet, ho l'impressione che non sia un caso che tu sia
la sua compagna!»
«Non
lo sai Ariel? Niente è mai per caso! » ridacchiò
Aurora imitando il tono grave di Safet.
|