Rubaiyyàt

di Fiore di Giada
(/viewuser.php?uid=695733)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Non vi è notte in cui il mio sospiro non giunga sino
ai Gemelli,
e dal mio pianto un fiume non giunga al mare.
M'hai detto: “dopodomani berrò il vino con te”;
temo che la vita non mi giunga nemmeno al domani.


Per lunghi, eterni istanti Rashid fissa il cielo.
Il firmamento, d'un terso color cobalto, è libero da nubi e la luce delle stelle inargenta il paesaggio.
Le lacrime, silenziose, bagnano il suo viso e le sue dita, d'istinto, si stringono al parapetto. Quelle notti, così suggestive, sono diventate opprimenti per lui.
I paesaggi della Provenza, immersi nel silenzio, gli ricordano la sua amica Maya.
Lei ha sempre amato quelle terre, che sembrano ferme in un tempo remoto.
Gli ha sempre detto che avrebbe voluto visitarle con lui.
Ma è un sogno irrealizzabile, che strazia il suo cuore di rimpianti.
- A volte... A volte vorrei non essermi salvato. Mi manchi. - sussurra. Si vergogna di un simile pensiero, ma non riesce a non concepirlo.
Gli strozza il respiro con una forza devastante, condannandolo ad una perpetua amarezza
Perché lui si è salvato e lei no?










Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4030205