I just wanted to help
him!
§ Serj §
Serj svolta l’angolo e subito nota che qualcosa non va.
Ci sono diversi bambini radunati in un angolo, mentre l’aria
viene squarciata da un pianto disperato e implorante.
Rapidamente si avvicina e si fa largo tra i suoi coetanei,
strabuzzando gli occhi alla vista di una scena davvero spaventosa: un bimbo più
o meno della sua età piange forte e si appiattisce contro la parete, la mano
sinistra stretta su un giocattolo evidentemente rotto che Serj non riesce a
distinguere bene. Di fronte a lui, un ragazzino grande e grosso se la ride e lo
addita, prendendolo apertamente in giro di fronte a tutti.
Serj non ha mai sopportato le ingiustizie, le persone
prepotenti e chi si comporta da bullo con i più deboli. Non riesce a capire
perché nessuno sia intervenuto per difendere il bambino in difficoltà,
possibile che siano così poco coraggiosi?
Con un movimento rapido si frappone tra i due e grida:
«Smettila, non vedi che lo fai piangere? Stupido!»
Il più grande lo guarda rabbioso. «Chi ti credi di essere?
Vai via!»
«No, tu devi andare via e lasciarlo in pace!»
«Ti do un pugno!» lo minaccia il bullo, sollevando un
braccio.
Serj trema di rabbia e non ha paura, sa perfettamente che le
persone prepotenti lo sono sempre di più quando ci si mostra spaventati da
loro. «Provaci» risponde senza esitare.
«Dai, Malik, andiamocene» urla una bambina, avvicinandosi al
bullo per cercare di trascinarlo via.
«Adesso ti faccio vedere io!» urla Malik, scrollandosi di
dosso la mano della bimba e scaraventandosi addosso a Serj.
Lo colpisce in faccia con un pugno e lo manda a schiantarsi
contro il bambino alle sue spalle, che ancora piange e si appiattisce alla
parete.
Serj grida di dolore ma non si lascia intimorire e, con
tutta la forza che ha, si abbatte sul bullo e lo fa cadere all’indietro.
Comincia a tempestarlo di pugni e insulti, mentre attorno a loro si sentono
urla, pianti e risate.
Non sa quanto tempo trascorre prima che qualcuno lo separi
dal pallone gonfiato sotto di sé, e l’ultima cosa che vede è la sua faccia
incrostata di sangue e lacrime.
Se l’è cercata: non si pente affatto di quello che ha fatto.
I suoi genitori lo guardano con espressione severa e delusa,
ma Serj rimane seduto tranquillo: sa che stanno per punirlo per aver picchiato
quel bullo, ma l’ha fatto per difendere una persona più debole. Gli hanno
insegnato che è giusto aiutare chi è in difficoltà, quindi adesso è un po’
confuso perché gli adulti sembrano arrabbiati con lui.
«Il preside ci ha fatto chiamare, Serj. Siamo molto delusi
dal tuo comportamento. Il padre di Malik ha chiesto di farti espellere dalla
scuola» spiega sua madre serissima.
«Lui stava prendendo in giro un bambino più piccolo e
debole, gli ho solo dato la lezione che si meritava!» risponde convinto Serj.
«Non è con la violenza che si risolvono i problemi» afferma
suo padre.
«Ha cominciato lui: ha fatto piangere quel bambino, gli ha
rotto un giocattolo e lo ha preso in giro di fronte a tutti!»
«Tesoro, ascolta…» Sua madre sospira e si sporge verso di
lui per appoggiargli una mano sulla spalla. «Hai ragione, Malik si è comportato
male e ha sbagliato. Ma anche tu hai fatto una cosa brutta, capisci? Dovevi
chiamare la maestra e raccontarle tutto, non distruggere la faccia del tuo
amico in quel modo.»
«Lui non è mio amico!» puntualizza il bambino.
«Va bene, ma capisci quello che ti sto spiegando?» insiste
la donna.
«Ma voi mi dite sempre che devo aiutare chi ne ha bisogno»
protesta, gli occhi che si riempiono di lacrime e il cuore colmo di delusione.
«Certo, hai fatto benissimo, però nel modo sbagliato»
interviene suo padre. «La prossima volta chiama la maestra e non alzare le
mani. È una cosa molto brutta picchiare qualcuno, anche se si comporta male. Ci
sono altri modi per punire le persone, non è vero?»
Serj sente un nodo in gola e a fatica annuisce. «Voi non mi
picchiate mai» farfuglia.
«Esatto. Non serve farlo, basta semplicemente spiegarti le
cose con calma. Tu dovevi fare lo stesso con Malik, e soprattutto chiamare la
maestra e lasciare che fosse lei a intervenire. Capito?»
«Sì, papà.» Tira su col naso, vergognandosi per il suo
comportamento, perché ora ha capito di aver esagerato. «Non lo faccio più»
aggiunge.
«D’accordo.» Sua madre si avvicina per abbracciarlo e
baciarlo tra i capelli. «Domani andrai a chiedere scusa a Malik, vero?»
«Sì. Ma anche lui deve chiedere scusa!»
Suo padre ride. «Certo, la maestra glielo farà fare, non
preoccuparti.»
Serj sorride soddisfatto e si asciuga le lacrime con il
dorso della mano.
I suoi genitori si scambiano un’occhiata, poi suo padre gli
batte sulla schiena: «Andiamo a vedere gli scoiattoli, ti va?»
Il viso di Serj si illumina all’improvviso. «Sì, che bello!»
«Vai a chiamare tuo fratello e aiutalo a mettersi le scarpe,
vi aspetto qui» conclude l’uomo.
Il bambino schizza su per le scale con il cuore pieno di
gioia, la mente ormai lontana anni luce dalla brutta esperienza di quella mattina.
[850 parole]
TANTI TANTI AUGURI SERJ *______*
Il nostro amatissimo e carismatico cantante compie oggi 55
anni, ed eccomi a pubblicare una piccola shottina con lui protagonista quando
era un bimbetto!
Non so voi, ma io mi immagino che Serj da piccolo fosse già
avverso alle ingiustizie e ai maltrattamenti verso i più deboli, proprio come siamo
abituati a conoscerlo da adulto ^^
E come avrebbe potuto ignorare una scena come quella a cui
ha assistito ed evitare di aiutare il bimbo bullizzato nel cortile della
scuola? Forse ha sbagliato il modo, però ha agito con tutte le buone
intenzioni, cucciolo :3
Per fortuna sembra aver compreso i suoi errori, ma su di lui
non ci sono poi tanti dubbi ;)
Spero di avervi strappato un piccolo sorriso e ringrazio
tutti coloro che mi hanno seguito anche in questa piccola raccoltina dedicata
ai miei adorati System: Evelyn, Ale, Carachiel, Soul… GRAZIE DI CUORE per le
vostre recensioni *___*
Alla prossima e ancora BUON COMPLEANNO A UNO DEGLI UOMINI
PIÙ INTELLIGENTI, TALENTUOSI E SENSIBILI DEL MONDO ♥♥♥
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